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CRONISTORIAL’eredità di madre Mazzarello passa nelle mani di madre Daghero

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Academic year: 2022

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C R O N I S T O R I A

L’eredità di madre Mazzarello passa nelle mani di madre Daghero ( 1 8 8 1 - 1 8 8 4 )

a cura di s r. G . CAPETTI

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Con q u esto IV volum e si ap re u n nuovo period o di sto ria d e ll'istitu to . Le m em orie co n ten u te si iniziano col giugno 1881, m e n tre n ell'affettuoso rim p ian to di m ad re M azzarello si sta a tten d e n d o in preghiera la sua successione. E seguono ab­

braccian do i p rim i anni di governo di m ad re C aterina Da- ghero, fino al term in e del 1884.

Anni co n tra sseg n ati da prove e d a lu tti freq u en ti, in te m ­ pi difficili di a p e rto anticlericalism o, m e n tre non s ’a rre s ta la ra p id a espan sione e il fo rte afflusso di vocazioni.

Vi si rivela p u re in m odo m irab ile la co n tin u ata assi­

stenza della ss. V ergine che fin dagli inizi del governo di m ad re D aghero in un m isterioso sogno, rip re so p e r n o tti e n o tti consecutive, m o stra a don B osco la m a te rn a e tre ­ pid a so llecitudine p e r l'I stitu to , e in successive scene lo previene circa i pericoli che lo m inacciano.

F ra gli avvenim enti più im p o rta n ti di q u esti an n i è la ce­

lebrazione del C apitolo Generale che p re p a ra la m a tu rità del­

l 'I stitu to e al tem po stesso ne è indice.

E d è p ro p rio di tale Capitolo la deliberazione di com pila­

re la Cronistoria: deliberazione che se non p o té essere su­

bito a ttu a ta , ne fece sen tire fin d ’allo ra l ’im p o rtan za e coi p rim i incom p leti ten tativ i aiutò poi a d isp o rre il filo delle m em orie.

N ella revisione p e r la stam p a si è ten u to p re se n te il c ri­

terio già seguito p e r i precedenti volum i, anche n e ll’alleggeri- re la p a rte degli Allegati lim itandoci a rip o rta re solo i docu­

m en ti rite n u ti n ecessari o alm eno convenienti a illu stra re m eglio le circo stanze e il clim a del tem po, e rim an d an d o —

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con le o p p o rtu n e indicazioni — alle M em orie Biografiche e al B o llettin o salesiano.

Anche in questo volum e rivive m a d re M azzarello nel ri­

cordo delle contem poranee, com e p u re vengono racco lti in­

segnam enti, parole, b revi episodi di d on Bosco in relazione a ll’is titu to . Sono ta lo ra piccole cose, m a sem pre fili di luce, fram m e n ti dello sp irito del F o n d ato re da non lasciar di­

sperdere.

Le m em orie di q u esti an n i si riallacciano qu in di alle o ri­

gini e vogliono tra m a n d a re , col sussegu irsi della s to ria del­

'Iis titu to , il soffio vivificatore del suo spirito.

Roma, 8 settem bre 1977 Natività di Maria Santissim a

Suor GISELDA CAPETTI

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Eredità materna

La p rim a su p erio ra generale delle Figlie di M aria Ausi- liatrice — m ad re M aria D om enica M azzarello — h a lasciato in e re d ità a quella che fra n o n m o lto dovrà succederle nel governo d ell'I stitu to ventisei case, di cui d iciassette in Italia, tre in F ran cia e sei in America. Le o pere contano, com plessi­

vam ente, quindici o ra to ri festivi, tr e case di beneficenza, cin­

que ed ucand ati, cinque scuole e la b o ra to ri g ra tu iti p er alunne estern e, cinque giardini d ’infanzia, dodici com unità religiose a d d e tte alla cucina e g u a rd a ro b a dei collegi sale­

siani.

Sono ce n to tren tan o v e le su o re professe; cin q u an ta le no­

vizie, da cinque a sei m ila le anim e che, nel nom e di M aria A usiliatrice e di don Bosco, ricevono educazione e form azio­

ne cristian a. Si giungerebbe quasi alle v entim ila se si con­

tassero q uelle che, dal 5 agosto 1872 a qu esto m om ento, hanno sen tito più d ire tta m e n te il beneficio d ell'o p era di m ad re M azzarello e delle sue figlie.

È già dun q u e bene avviata in ogni cam po q u esta seconda fam iglia salesiana, rim a sta oggi p riv a della sua fo rte e saggia guida. S a p rà co n tin u are nel cam m ino in trap re so ?

Q uesto è il grave p ensiero della venticin qu enn e v icaria generale, m ad re C aterina D aghero, n o n o stan te le co n fo rtan ti paro le del b u o n p ad re Cagliero, la fiducia in don Bosco, e so p ra ttu tto la fo n d ata speranza n ell'aiu to divino. Q uesta è p u re la seg reta preoccupazione di chi ne condivide le re sp o n ­ sabilità; ed è l ’oggetto della silenziosa e ferv id a p reg h iera di ogni su o ra che vive nel rico rd o della d ilettissim a m ad re scom parsa, an co ra sen tita sp iritu a lm e n te vicina.

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Ma le p rim e settim an e di lu tto non sono di sola tristezza:

le funzioni del m ese m aria n o raccolgono ta n ta gioventù ai p iedi della Vergine, e q u esto è di gran d e conforto p e r tu tte.

Le sorelle di C hieri poi fanno sap e re che, con le loro buone e b rave ragazze d ell’ed u can d ato e dell'orato rio, hanno ra p p re se n ta to m agnificam en te quelle di Nizza alle gran­

diose celebrazioni di Valdocco in on o re di M aria A usiliatrice.

Una risposta al pensiero di don Bosco

D alla vicina Acqui viene p u re la n o tizia che p ro p rio nel giorno di M aria A usiliatrice alcune co o p e ratrici salesiane — e p recisam en te le p iù fedeli e se rcitan d e di M ornese e di Nizza — si sono racco lte in conferenza, a vero p ro fitto delle loro anim e e delle opere di don Bosco. È q u esta u n a con­

ferm a di q u an to il ven erato P ad re aveva d etto alle suore:

« I sacrifici che voi fa te negli o tto giorni di esercizi sp iri­

tu ali p e r le signore, n o n so lam ente sono di vantaggio p er loro, m a fanno conoscere l’is titu to , suscitan d o vocazioni p e r voi e p e r noi; e m oltiplicano quelle elem osine che, m en­

tre sono la provvidenza delle o pere salesiane, spalancano agli o b lato ri le p o rte del cielo. S iate perciò co n ten te dei vostri stessi sacrifici ».

Notizie d’America e ritorno di don Cagliero

Il d ire tto re generale h a sollevato ogni cuore facendo spe­

ra re il suo rito rn o a Nizza p e r la vestizione religiosa verso il te rm in e di maggio, e m an d an d o qualche no tizia delle ultim e m issio n arie p a rtite . In o ltre h a voluto trasc riv ere un b ra n o di le tte ra dell'ex-direttore d on C ostam agna a don Bosco: « Anche le su o re la salutano. Q uelle di La B oca con­

tin u an o assai valorosam ente; e quelle di S. Isid ro h an n o già fa tto prodigi n ell’insegnam ento del catech ism o e negli esem ­

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pi che d ànno di pietà. T utto quel paesello è fuori di sé dal contento. Le pie signore che vi chiam arono quelle spose di Gesù non finiscono di lo d arsi del loro b u o n p en siero ».

Il giorno 30 d on Cagliero è tr a le sue figlie, con ta n te notizie di T orino e di Am erica. Ascolta, incoraggia, confessa, prov a i ca n ti d a eseguire in chiesa a ll’indom ani; e chiude solennem ente il m ese di M aria con dodici vestizioni religio­

se e con un fervorino degno di u n a cattedrale.

Anche il 1° giugno, giorno co n sacrato dalla diocesi di To­

rino alla M adonna delle Grazie, il d ire tto re non m anca di anim are tu tte , suo re ed educande, a u n a incondizionata fid u ­ cia n ella divina tito lare della casa.

Al suo rip a rtire p er T orino si eleva com une il grazie p e r don Bosco, che da Valdocco co n tin u a a vegliare sulla sua seconda fam iglia religiosa e la co n fo rta e benedice.

Nuovo braccio di casa a Nizza Monferrato

Si è o tte n u to a suo tem po, ed è s ta to com unicato dallo stesso d ire tto re generale, il perm esso di chiam are i m u ra ­ to ri p e r il braccio di fa b b rica adiacen te alla chiesa, fo rn ito del relativ o p o rtic a to a p ian terren o .

N ell’accingersi a questa nuov a opera, le suore di Nizza sentono u n a volta di più che lo sp irito della d efu n ta m ad re è certo p re se n te in qu esta casa singolarm en te b en e d etta dalla M adonna. Via, dunque, ogni tim ore! F ra la su p erio ra generale in cielo e l'am ato p a d re don Bosco in te rra , l'I sti­

tu to co n tin u e rà a prosp erare.

« Bollettino salesiano » di giugno

Giunge p iù p re sto del solito il B o llettin o salesiano di giugno e la vicaria, m ad re D aghero, così schiva dal m e tte rsi innanzi, lo riceve com e u n am ico che le porge il soggetto

i*

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della b u o n a - notte. Lo dice m olto im p o rta n te ed e so rta la co m u n ità a seguirne a tte n ta m e n te la lettu ra.

O ltre alla relazione della fe sta di M aria A usiliatrice, vi si legge la le tte ra di don F agnano del 18 ap rile dalla Patago­

nia, e le conferenze di don Bosco e del cardin ale Alimonda, vescovo di Albenga, ai co o p e rato ri di Rom a.

« A bbiam o b attez zati o tta n ta c in q u e ad u lti — dice la let­

te ra dalla P atagonia — fra cui alcuni ba m b in i di se tta n ta e o tta n t'a n n i. Abbiam o p u re d ato il b a tte sim o a quattro - cento fanciulli e la com unione p asq u ale a centocinq uan ta tr a ragazzi e ragazze. P er qu este le n o stre suore ci sono di grande a iu to »1

Sono p aro le che b a sta n o ad in fo n d ere serenità.

N ella su a conferenza don Bosco fa ris a lta re il g ran biso­

gno di c o n tra p p o rsi a ll’azione p ro te sta n te .

Le sorelle di B ord ig h era - T orrio n e sono là ap p u n to p e r questo; e quelle di Nizza si sentono an im ate d a nuovo zelo.

N on m in o re attenzione viene p re s ta ta alle p arole del card in ale Alimonda. Ne rip o rtia m o alcu n i b ra n i in queste

« m em orie di fam iglia » p erch é le n o stre generazioni fu tu re vedano com e l’is titu to , sin dai suoi p rim i anni, ab b ia fo r­

m ato i p ro p ri m em b ri alle esigenze della vocazione religiosa salesiana - m issionaria.

« Cari quei cuori che vedendo il m ale fann o di tu tto p e r im pedirlo e dissiparlo; sono som iglianti al cuore di Dio. Ei vide il m ale dell'uom o e ne fu im pieto sito , m escolò alle sue m inacce u n a prom essa, ed ecco G esù C risto. Ei vede l'uom o nel vizio e lo indirizza alla v irtù , lo vede debole e lo rafforza, cad u to e lo rialza e gli schiu de il cielo p e r farlo felice. A q u esto am ore scaldavasi il cu o re di san Paolo q u an­

do diceva: " Chi fra voi s'in fe rm a che n o n m 'in ferm i ancor io? ”. C onform e al cuore dei servi di Dio è il cuore dei Sale­

1 Bollettino salesiano, giugno 1881 anno V n. 6 pag. 5.

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siani. Q uesta congregazione sem b ra essere sta ta istitu ita dalla Provvidenza p e r re care u n balsam o a ta n te ferite, rial­

zare ta n ti caduti, re car pace a ta n ti d isp era ti, p e r glorificare il nom e di Dio.

Avete u d ito dal fon d ato re e is titu to re dei Salesiani q u a n ­ to ben e si è fatto... Che fa ra n n o o ra i Salesiani?

T u tto il bene possibile: ce rch e ran n o fanciulli, li is tru i­

ran n o , li rid u rra n n o sulla r e tta via, co m b atteran n o l ’ini­

quità...

I protestanti vengono a sem inare dissensione...; il m a­

terialismo, il comuniSmo, il socialismo invadono la società.

Conviene lav o rare di b u o n a lena e vincere il m ale col bene. Quali m ali affliggono i popoli? D issipazione di idee, p erv ersione di costum i, dim entican za e disprezzo della reli­

gione. Viene la festa, il popolo si d iverte in ferrovie, in escursioni, in danze, in dissipazioni di ogni genere; n o n si va alla m essa, non si ascolta la p aro la di Dio, non s'im p ara il catechism o, non si freq u en tan o i S acram en ti. Un giorno le classi operaie avevano le lo ro Società, u n santo p ro te t­

tore; la dom enica si raccoglievano insiem e devote a pregare.

Ora al santo è successa u n ’a ltra b an d iera, alle riu n io n i della dom enica sono successe a ltre riunio ni, alla congregazione la sètta. Anche le donne h an n o cam biato. N on più quelle san te ed eroiche m ad ri di fam iglia, ed u c atrici di virtuo si figli.

O ra fre q u e n ta n o non p iù la chiesa, m a la s tra d a cui scandalizzano, e crescono i figli al vizio p iù che alla virtù.

Q uesti sono i m ali. Come si vinceranno? Lo dice san Pao­

lo: con il bene. Ecco l'o p era dei Salesiani!... Ecco l'o pera dei C ooperatori salesiani!...

Diam o p e r la salute delle anim e. Anche Dio h a d ato a noi... V edete il sole, la luna, le stelle, i fiori? Sono essi u n a elem osina della creazione. V edete il Calvario, il sangue, le piaghe di C risto? N on sono an ch 'essi u n a elem osina? L'ele­

m osina della Redenzione. E la Chiesa n o n ci fa elem osina

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coi suoi S acram enti, colla diffusione della divina Parola?

T u tto è elem osina.

Facciam o anche noi la n o s tra elem osina p e r il bene dei fratelli nostri!... ».

Per la superiora generale defunta

L’a rtic o le tto La superiora generale delle S u ore di Maria A usiliatrice viene riserv ato ad a ltro m om ento: la vicaria ne fa rà oggetto della conferenza alla com unità.

Lo si pu ò dire la rip ro d u zio n e quasi le tte ra le di quello com parso il 21 m aggio scorso su ll’Unit à cattolica,2 che s ’in­

tro d u ce così:

« Il nostro Is titu to delle S uore di M aria Ausiliatrice... ».

Quel nostro u sa to p e r la p rim a vo lta d alla redazione del B o llettin o Salesiano, e voluto ce rto d a don Bosco stesso nella p re se n te circostanza, vuol d ire che l’is titu to può o ra co n tare con m aggior d iritto sul suo cu o re di padre.

C onsolante anche la p ro m essa finale:

« Di q u e s t’Anim a e le tta stiam o o ra p re p a ra n d o u n a breve biografia, che v ed rà la luce nei p ro ssim i n u m eri del B ol­

lettino salesiano ».

La vicaria poi fa n o ta re la com unicazione rig u ard an te i nuovi opuscoli delle L ettu re Cattoliche.

F ra quelli p e r le giovanette il prim o, Angelina, è scritto d a don Bosco stesso. Anche q u esta se m b ra u n a conferm a del suo p a te rn o in tere sse p e r noi e p e r le fanciulle che la divina P rovvidenza ci affida.

2 Cronistoria, I II 410.

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A Bordighera: benedizione della nuova cappella

V erso la m età del m ese le sorelle di B o rd ig hera com u­

nicano la loro gioia p e r la fe sta di M aria A usiliatrice e la benedizione della nuova cappella. Sono notizie som m arie che lasciano bene sp erare di quel nuovo apostolato. La di­

re ttric e su o r Adele David con ragione può concludere che solo la benedizione del P ap a Pio V I I 3 e del n o stro b u o n p ad re don Bosco potevano fa r sp e ra re sim ili trio n fi di fede e di am o re a M aria A usiliatrice.

Anche tali notizie co ntribuiscon o a ten ere sollevati gli anim i delle su p erio re e su o re di Nizza, destan d o la speran za di leggerne fra non m olto i p a rtic o la ri sul B o llettin o sale­

siano.

Memorie feconde di bene

Nelle conversazioni delle su o re e delle educande l’argo ­ m en to prin cip ale continua ad essere il rico rd o della d iletta M adre. C’è anche chi lascia cadere qualche lacrim a e la vicaria non disapprova, m a aggiunge: « N on è m ale, anzi rivela m eglio il tesoro che abbiam o p erd u to , e m o ltiplicherà il b ene che la n o stra san ta M adre h a sp arso fra noi. N on lasciam o d isp erd e re nulla di ta n ta grazia ». È u n im pegno che tu tte accolgono volentieri: fra q ueste le professe su o r P reda, su o r Telesio, su o r B rusasco e su o r Ravazza; le novi­

zie su o r B ardina, su o r B essone, su o r G enta, su o r Malvino, e le p o stu la n ti A ntonietta B a ra tti, E lisa M arocchino.

Anche nel re fe tto rio delle educande è stato letto il B o l­

lettin o salesiano e sono a rriv a ti p u re alcuni com m enti di q u esta o quella suora, p rim a sem p re m ad re E n rich etta. E tra loro, ecco nuovi ricordi. Clelia A rm elonghi rivede la b u o n a m ad re quando si presen tav a nel loro re fetto rio p e r anim arle

3 Cronistoria, II 171.

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a fa r b u o n viso alle castagne nel la tte e alla p o len ta coi ca­

voli, dicendo di m angiare volentieri quello che veniva p re sen ­ ta to a tavola, p e r fa re u n fio retto . Allora tu tto e ra buono e tu tte si m ostrav an o felici di p o terle rip e te re il loro grazie.

Aggiunge d ’averla in c o n tra ta diverse volte su lla scala che dal p rim o piano m ette al p ian terren o , e d ’essersi sen tita dire: « Trovi an c o ra ta n ta differenza fra il n o stro v itto p ie­

m ontese e il tuo? (l'A rm elonghi è dell'E m ilia). Ti piacciono davvero le castagne? V a’ dun q u e da m a d re econom a, perché te ne dia; poi... zitta, neh! ».

— E poiché m ad re econom a — spiega la figliola — m i tr o ­ vava sem pre u n p o ’ d im ag rita ed era c e rta che andavo da lei d ietro la p a ro la della m adre, m i riem piva di castagne le tasch e del grem biale, dandom i il perm esso di fa rn e p assa re fr a le com pagne più deboline, m a senza f a r sap e re di dove m i venivano; se no... E d io, u b b id ien te fino allo scrupolo, p e r non p e rd e re ta n ta fortuna!

Sofia C airo h a p u re la sua da ra cco n tare, v an tando si fra le com pagne d 'essere s ta ta m ed ica ta p iù volte d alla bu on a m adre, quando p e r il fred d o in ten so le si apriv ano i geloni alle m an i e non sapeva più com e lib erarsen e; e m o stra pena di no n essere riu scita, com e diverse altre , ad avere qualche ritaglio degli oggetti p iù u sa ti d a q uella sa n ta m ad re supe­

rio ra , da co nservare com e reliquia.

Luigia Varvello n o n si tra ttie n e dal con fessare di aver sem p re sfuggito l’in co n tro della m adre, p e r il g ran tim o re che le p arla sse di vocazione religiosa, alla q u ale n on vuol p en sa re affatto; e se m uove a riso le com pagne, confida poi alla sua assisten te: « Che to rm e n to q u e sta b e n e d e tta voca­

zione!... ».

In v e rità tale ed u can d a h a già in fro n te evidente il tim ­ b ro di u n a celeste chiam ata.

N elle b revi p aro le di bu ona-no tte to rn a p u re l ’eco fedele della m ad re defunta; p erch é l ’u m ile v icaria no n sa, né vuole

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dire n ien te di proprio. Secondo lei, essa no n è lì che p er sbaglio, e p e r esercizio di um iltà. R ipete perciò le e so rta­

zioni della ca ra m adre:

« La n o s tra b u o n a e s a n ta m ad re am ava ta n to l’ordine estern o, im m agine di quello intern o ; ci voleva piene di ca­

r ità verso le sorelle; c’insegnava il m odo di san tifica re tu t­

to il n o stro lavoro. V ediam o perciò di m e tte re davvero in p ra tic a quello che ci raccom andava sem pre ».

E, sera p e r sera, rip re n d e alcuni consigli della m ad re su vari d ettagli dell’ordine della p erso n a e delle cose.

« Sono piccole cosette — com m enta — m a ci fanno ac­

q u istare m eriti p e r il P aradiso , e to rn a n o dì on ore al n o stro sta to di religiose e di sollievo p e r tu tte q u an te lavorano con noi. Così ci h a insegnato la n o stra c a ra m ad re, così do bb ia­

m o fa re p e r co n tin u are ad essere sue figlie ».

Al cimitero

In q u esto clim a di cari e com m ossi ricordi, è n atu ra le che la passeggiata settim a n ale ab b ia p e r m è ta il cim itero.

A tu rn o , in piccoli gruppi, le suore vi si recano a ttra v erso le scorciatoie fra i cam pi o rm ai biondeggianti di fru m ento .

A ndando e tornando, n u lla di tris te nelle fra te rn e con­

versazioni, che rievocano di p referen za le riflessioni della m ad re sulle m eraviglie del creato.

S ulla to m b a am ata n o n c'è an co ra u n a croce, m a questo non stupisce. Ve ne sono a ltre n ella stessa condizione: qu el­

le dei poveri, e tale è la condizione delle suore.

D all'um ile sepolcro non p a re levarsi u n a voce di pian to , m a p iu tto sto un senso soave di pace che p o rta il pensiero al m iste ro della risu rrezio n e e ra sse re n a lo spirito.

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Madre Caterina a Torino

Il 24 giugno, fe sta o nom astica di don B osco, è vicino;

e le sorelle di Valdocco lo rico rd an o com e invito alla loro m a d re C aterin a di an d a re a vederle; m a q u e s ta no n si deci­

de di m uoversi da Nizza se n o n ch iam ata d ire tta m e n te dal S uperiore.

Vi si re ca il d ire tto re don Lemoyne, re so ufficiale ra p ­ p re se n ta n te della co m u n ità di Nizza e, don Cagliero, anche di tu tto l’is titu to delle Figlie di M aria A usiliatrice, benché n essu n a casa d ’Ita lia e d ell'estero m an chi di m an d are lette­

re di aug u ri e felicitazioni.

Don Lem oyne legge il suo carm e, sem p re indovinato e sentito ; p re se n ta l ’u m ile om aggio delle figlie al P adre vene­

ra to e to rn a n d o a Nizza rife risce alla v icaria che don Bosco e don Cagliero l’asp e tta n o a Torino.

T u tte ne sono liete, im m aginando com e sen ta il bisogno di in c o n tra rsi con don Bosco dopo ta n to do lo re e so tto il peso della su a p esa n te resp o n sab ilità. M adre C aterina so r­

rid e appena, com e chi pen sa ad u n a p ro ssim a m ag ra figu ra im p o stale d a forza m aggiore, a cui v o rreb b e s o ttra rs i p e r tim idezza e p e r um iltà.

Da don Bosco e dal d ire tto re generale h a u n ’accoglienza di g ran d e bontà; m a da ce rte fugaci allusion i di p ad re Ca­

gliero non ta rd a a cap ire che a ltri pen osi cavilli arru ffa n o an c o ra la verten za di don B on etti,4 e che nuove p reoccup a­

zioni p e r don Bosco devono essere giunte d a Rom a.

Che sarà? — si d om an d a p en so sa m e n te in cuo r suo — adesso che n o n abbiam o p iù la m ad re n o n v o rran n o p e r caso so p p rim ere il n o stro Istituto ?...

P rim a di lasciare T orino cede alle p re g h ie re delle sorelle, e al bisogno del suo stesso cuore, rivolgendo alla com u nità

4 Allegato n. l a).

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la su a p aro la di esortazione, atten e n d o si anche stavo lta ai pensieri della co m p ian ta m adre.

R accom anda quell’a m o re verso Dio che fa lieto il sacrifi­

cio, e q u ell'aiuto scam bievole verso le sorelle che fo rm a la delizia delle anim e religiose. S apendo che la casa di Torino è t r a le p iù esposte al pericolo di raccogliere fra le orato- rian e frizzi e allusioni grossolane co n tro i sacerdo ti, m en tre è p u re fra le più fo rtu n a te nel p o te r essere testim o n e di vir­

tù sacerdotali, com m enta assai bene la già n o ta espressione di m ad re M azzarello: « Mi chinerei volentieri ogni volta, p er b aciare la te rra dove u n p re te h a m esso il suo piede ».5

Sosta a Chieri

M adre Daghero p assa poi a Chieri, accom pagnata da suor M a n e tta Rossi, convalescente d all’in terv en to chirurgico, p en ­ sando di p ro c u ra re una g ra d ita so rp re sa alla sorella su o r An­

giolina.

Può co n sta ta re di p e rso n a la tra n q u illità delle suore e ra ­ gazze n o n o stan te i m alcelati com m enti di cui è fa tto oggetto in c ittà l'a tte so rito rn o di don B onetti.

T o rnando a Nizza con su o r M a n e tta p o rta in tere ssa n ti notizie p e r la com unità.

Notizie dall’Argentina

Alla buona-notte m ad re D aghero, con la benedizione di don Bosco, i saluti del d ire tto re generale e delle su ore di Torino e di Chieri, com unica le notizie di B uenos Aires tr a ­ sm esse d a p ad re Cagliero, al quale è d ire tta la le tte ra di su o r M addalena M artini: « S pero avrà ricevuto le due le tte re che

5 Relazione di suor Delfina Guido e suor M arietta Cane.

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le inviai dopo l'arriv o delle suore. Con m o lta p en a già le no­

s tre sorelle ci avevano d etto di aver lasciato la n o s tra vene­

r a ta m ad re generale am m alata; ed essa m ed esim a ci aveva fa tto scrivere di non sen tirsi b ene in salute. S periam o che Dio ascolti le n o stre p reg h iere ».6

« Il re sto che segue no n è p e r voi — dice m a d re C aterina sforzandosi di abbozzare u n so rriso — . La d a ta della lettera è del 7 maggio. S ette m aggio, capite? cioè q u an d o la n o stra m ad re già si p re p ara v a a lasciarci.

Quelle poverine lo sap ran n o già che siam o tu tte senza di lei?...

Preghiam ola, in tan to , affinché ci o tten g a di seguire i suoi esem pi, e di avere p re sto quella che do vrà p re n d e re il suo p o sto fra noi ».

Suor Manetta racconta

S u o r M an e tta , ap p en a le è possibile, si in tro d u ce , fra l’in­

tere sse generale, col suo prologo: « Oh, n e ho delle belle da racco n tarv i, m a non sono p e r tu tte ; p erch é se, com e si dice al m io paese, cam biando i tem p i cam biano p erfin o le rose, quello che oggi p e r noi va bene, chissà d o m an i che sapo re e che colore può pren dere.

Sono e n tra ta n ell’ospedale M auriziano — quello che è sot­

to la galleria S ubalpina — col m io fago ttino , co n ten e n te un p overo giacchetto da n o tte e u n a cu ffietta, s ’in te n d e tali e q u ali erano v enuti dal bu cato , senza il m in im o segno di sti­

ra tu ra . P er la pensione, di lire 2 al giorno, ci h a p en sato il d ire tto re generale.

All’ospedale m i avevano p re p a ra ta u n a c a m e ra p ro p rio b ella e ben a rre d a ta , p erch é doveva serv ire p e r u n a su o ra di

6 Copia della lettera (in spagnolo) di suor M artini a P. Cagliero da Almagro, del 7 maggio 1881, in Arch. Gen. FMA.

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don Bosco... Ma io, n ell'en trarv i, ho subito p en sato con un po' di confusione alla p o v ertà del m io fagottino, dicendom i:

" Va p ro p rio d ’accordo con questo lusso

D u ran te il m ese della m ia degenza sono venuti a vederm i la m am m a, m io fratello e don Cagliero.

F ra le a ltre n o rm e don Cagliero m i aveva dato anche q uesta: Q uando ti p o rta n o le necessarie refezioni, vedi di non con sum are in te ra m e n te quel che ti p resen tan o ; m a la­

scia sem p re qualche cosa...

Io invece, com e p rim o e grave m alanno, sentivo u n gran bisogno di rifa rm i e di rin fo rzarm i, ta n to che avrei m angiato anche il p iatto . Così p e r la sete. Oh, che sete!...

La su o ra inferm iera, sì, m i aveva m esso sul tavolino ac­

canto al letto il b icchiere p ro n to ma, non essendo an co ra in grado di u sare lib era m e n te le braccia, né di sollevarm i u n p o ’ sul letto , p o tete im m aginare se non pensavo alle anim e del P urgatorio! In u n m om ento in cui m i p arev a di non p o ter più re sistere, m i sono m essa a p re g are il m io Angelo C usto­

de, p erch é m i m an d asse qualcuno. N on avevo fin ito di p re­

gare, che bussan o alla p o rta.

— Avanti! — dico subito, ed e n tra u n sacerd o te a m e sconosciuto. Provo a fa re u n cenno di salu to e gli chiedo un p o ’ confusa: — Scusi, con chi ho l’onore di p a rla re ? E d egli:

" Sono don Francesia, vengo a nom e di don Bosco ”. Allora m i sono fa tta coraggio, p re n d en d o m i la lib ertà di farm i d ar da b ere d a lui stesso.

L asciato l’ospedale e to rn a ta fra le consorelle di Valdoc- co, ero an co ra bisognosa di qualche m edicazione; e m ad re C aterina, che ap p u n to si trovava a Torino, no n h a cedu to ad a ltre q u esto atto di ca rità, m a l’h a com piuto lei stessa com e u n a m am m a e u n a e sp e rta inferm iera.

Anche d u ra n te il viaggio non poteva u sarm i m aggiori a t­

tenzioni, con ta n to a ffe tto e delicatezza. Più di u n a vo lta mi sono com m ossa fino alle lacrim e. Penso che se q u esta sarà la n o s tra nuova su p e rio ra generale, possiam o davvero rin ­ graziarne il Signore ».

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A su o r M arie tta R ossi, an c o ra bisognosa di p artic o la ri rig u ard i, è s ta ta asseg n ata a Nizza, q u asi p e r privilegio, la ste ssa cam era della m a d re d efunta, dandole p e r com pagna u n a p o stu la n te di salute alq u an to cagionevole.

S u o r M arie tta ha ce rta m e n te grad ito il p en siero, m a non pu ò neg are di averne sen tito im pressione, sia p u re dissim u­

la ta v irtuosam ente. R accogliam o dalle sue lab b ra :

« S ta n o tte m i sono v ista la m adre! S ’è c h in ata su di me e m i h a chiesto:

— H ai p au ra?

— No, m adre, le ho risp o sto con u n p o ’ di trem arella.

E lei:

— N on aver p au ra; p re sto v errai anche tu!

Ma nel dire le u ltim e p aro le se n ’è an d a ta , ra sen tan d o il le tto della p o stu la n te che in quel m om ento, p e rfe tta m e n te sveglia, h a d ato u n grido così fo rte d a svegliarm i.

— Ma che cosa fate? — le dico io in to n o di rim p ro ­ vero — p erch é g ridate così?

— Ho visto la n o stra m ad re p a ssa re in fo ndo al m io letto! — m i risponde.

— D unque, non sono s ta ta la sola a vederla! — dico fra m e e m e, cercando di dom in arm i e di ria d d o rm e n ta r­

m i, com e poi h a fa tto anche la p o stu lan te.

In q u an to all'espressione: « P resto v errai anche tu! » n on ho p o tu to capire bene se era p e r m e o p e r la p ostulante.

Il tem po lo c h ia rirà ».7

Una parola rassicurante di don Lemoyne

La le ttu ra del B ollettin o salesiano di luglio rich ia m a a m a d re D aghero il penoso in terro g a tiv o che già l'aveva resa p en so sa a Torino.

7 La postulante m orì dopo soli pochi mesi.

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Ne accenna confidenzialm ente a don Lem oyne il quale, con tu tta la schiettezza del suo sp irito e la fiducia nella p ru d e n te v irtù della vicaria, risp o n d e che veram ente, sì, san Giovanni B a ttista q u est'a n n o h a pagato la fe sta di don Bosco con qualche m a n d o rla am ara, sia p e r la sem pre p en d en te vertenza di don B onetti, sia p e r u n certo consiglio venutogli da u n b u o n am ico di Rom a, rig u ard o alle suore.8 Ma p e r questo n o n c’è d a im p en sierirsi perché, se a Rom a q ualcuno può rite n e re le Figlie di M aria A usiliatrice già capaci di reggersi d a sé, in d ip en d en tem en te da do n Bosco, don Bosco invece sa che esse sono anco ra n ell’infanzia; e n on in ten d e perciò di ca m b iar sistem a, p e r ora, e chissà p e r quanto! A ndrà d u n q u e avanti sulla p aro la del santo P ad re Pio IX, che gli disse ap p u n to di fa r d ipen dere la seconda sua fam iglia dalla prim a, com e le Figlie della C arità dai Lazzaristi; quindi...

La vicaria, così ra ssic u ra ta , com prende e apprezza ancor più quelle pagine dello stesso B o llettin o salesiano che rife­

riscono il discorso di don Bosco ai co o p erato ri di Torino, la vigilia della fe sta di M aria A usiliatrice. Ne fa oggetto di speciale com m ento alla com unità, racco m an dand o di

« conservarne p a rtic o la re m em oria ». P erciò se ne rip o rta uno stralcio in q u esta n o s tra sto ria di fam iglia.

Parla don Bosco

« ... Don Bosco disse che avrebbe p o tu to quella sera fare u n a p re d ic a sulla eccellenza della ca rità, o sulla potenza della religione pel ben essere della civile società; m a che intendev a in quella vece fa re u n a sem plice esposizione di q u an to erasi op erato nel corso d ell’anno, e andavasi ope­

8 L'avvocato Leonori, in data 21 giugno, scriveva a don Bosco: « Ora opinerei che lei chiedesse l’approvazione delle Costituzioni delle suore, tenendo la stessa norm a che tenne per l ’approvazione del suo Istituto maschile; allora sarebbero elim inate tu tte le questioni » (MB XV 352).

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ra n d o a vantaggio sp iritu ale e co rp o rale di ta n ta povera gioventù. N otò l’aum ento di case p e r i Salesiani e p e r le su o re di M aria A usiliatrice a p r o dei giovanetti e delle gio- vanette; notò l'ognor crescen te n u m ero di anim e che ven­

gono indirizzate sulla via del cielo, e in m odo p artic o la re ferm ò il suo discorso so p ra le colonie agricole, so p ra gli asili e scuole, e specialm ente sugli o ra to ri festivi fem m inili.

U na qualche idea del ben e che si fa — disse do n Bosco — voi p o tre s te averla, o pie cooperatrici, p o rtan d o v i n ei giorni di fe sta nella casa delle n o s tre suore di T orino o in quella d ella vicina città di Chieri. Voi v ed reste più ce n tin a ia e ta lo ra anche m igliaia di fanciulle ra cco lte p re sso le d ette su o re a udirvi il catechism o, a ricevern e u n a istru zio n e loro a d a tta ta , ad assistere alle sacre funzioni del m a ttin o e della sera; ne v edreste u n b u o n n u m ero d is trib u ite n elle scuole ad im p ara rv i a leggere e a scrivere; le v ed reste poi tu tte, nelle o re p iù pericolose della giornata, a p a ssa rse la in san ta allegria, assistite e invigilate, m e n tre p u rtro p p o ta n te altre, lo n tan e dalla chiesa o dagli occhi dei genitori, van no girova­

g ando p e r le vie della città, dando e ricevendo deplorevoli scandali.

A quello spettacolo voi p ro v e reste u n a g ra n d e consola­

zione e n o n p o tre ste n o n d esid erare che si a p riss e ro sim ili is titu ti in p iù p a rti della città, anzi, in ogni p a rte del m ondo.

O ra quello che si fa vicino a noi nelle c ittà di T orin o e di Chieri, si fa oggim ai in q u a ra n ta e più case d ire tte dalle suo­

re di M aria A usiliatrice...;9 si fa in Italia, in F ran cia, in Ame­

rica; si fa perfino nella b a rb a ra Patagonia. Oh, se avessim o p iù mezzi, q u an to m aggior bene no n si p o tre b b e fare!... ».10

V isto che il suo p ensiero è stato com preso, la vicaria se n e rallegra, e aggiunge che p e r essere co m plete b isog nerebb e te n e r n o ta non solo della consu eta b o n tà di d o n Bosco nel

9 Le case veram ente sono 26; ma forse nella m ente del Padre c’è la somm a complessiva di quelle delle due Famiglie.

10 Bollettino salesiano, luglio 1881 anno V n. 7 pag. 5 ss.

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p u b b licare sul B o llettin o l’invito alle pie signore di p arte ci­

p are agli esercizi sp iritu ali di agosto a Nizza, m a anche nel fa r a p p a rire sull'U nità cattolica la larga partecip azio ne delle n o stre suore di B ord ig h era all’u ltim a gran dio sa festa di quel rione, e nel rip o rta rla poi sullo stesso B ollettin o di lu­

glio.

« S uor Adele David — n o ta — non ci h a fa tto sap ere ta n ­ to; m a sono cose che, conosciute, ci fanno sem pre più con­

vinte d ’avere in d on Bosco u n vero P adre, e che d iran n o a quelle che v erran n o dopo di noi com e don Bosco non abbia lasciato p assa re occasione p e r m etterc i in bella vista e, con tal mezzo, g e tta r sem i di san te vocazioni anche p e r noi ».

Assecondando filialm ente anche in questo il suo pensiero, si rip o rta fra le m em orie di fam iglia la p a rte che più ci ri­

guarda, sunteggiando il resto , relativo a V allecrosia in ge­

nerale.

« ... Una festa veram en te consolante si celebrò il 12 giu­

gno, nei Piani di V allecrosia (presso V entim iglia), la festa cioè di M aria A usiliatrice e la benedizione della nuova cap­

pella a Lei dedicata. Al m a ttin o alle sei e mezzo si fece la d e tta benedizione dal Rev.mo Mons. Roggeri, V icario gene­

rale della Diocesi di V entim iglia, che su bito dopo vi celebrò la S an ta M essa della C om unione generale. M olti devoti si accostarono alla M ensa E u ca ristic a con grande fervore, e in­

tiera m e n te san tificaro n o quel giorno, che re ste rà m em o­

ra n d o in queste p a rti. D u ran te la distribu zio ne del Pane degli Angeli u n coro di giovinette eseguì u n m o tte tto p er la Com unione, coll’accom pagnam ento d ell’harm onium . Alle dieci e mezzo vi fu u n ’a ltra funzione assai com m ovente.

Mons. Roggeri, accom pagnato dal clero e dalla folla im m en­

sa di popolo, p a rtiv a dalla nuova all’an tica cappella, donde tra sp o rta v a pro cessio n alm en te il ss. S acram ento.

Due ali di giovanette bianco-vestite, allieve delle su ore di M aria A usiliatrice, davano p rincipio alla processione. F ra qu este u n a dozzina di fanciulle co p erte di bianco velo, con gigli in m ano e con a ria angelica, attirav a n o gli sguardi di tu tti, e richiam avano alla m en te il coro delle vergini che

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fanno al divino Agnello la p iù bella co ro na in Cielo. Esse avevano ricevuto in quel m a ttin o la loro p rim a C om unione, ed avevano d iritto a quel p o sto di on ore vicino al caro Gesù.

V enivano quindi le donne e poi il clero, e fra gl’incensi e i lum i si avanzava il Re dei re, accom pagnato d alla b an d a m usicale, che spo n tan eam en te concorse a re n d ere p iù bella la solennità. In ultim o u n a folla di popolo a capo sco p erto seguiva con venerazione il suo Dio. Più e p iù occhi si videro u m id i di p ian to a q uesto spettacolo.

G iunti alla nuova cappella s’incom inciò la M essa solenne, c a n ta ta dal Rev.mo don F rancesco C ern iti, d ire tto re del collegio di Alassio; si eseguì da u n d rapp ello di Figlie di M aria A usiliatrice la M essa della S an ta In fan zia del teologo don Cagliero.

È incalcolabile la calca di gente che dai paesi vicini venne a p a rte c ip a re a q u esta festa. La s tra d a com unale e r a zeppa;

e in ogni o ra e da ogni p a rte arrivavan o carrozze co n fo re­

stieri.

Alle q u a ttro p o m eridiane la chiesa e ra n u o v am en te piena di fedeli p e r le sacre funzioni. Si ca n ta ro n o i vesp ri in m usi­

ca; vi fu il panegirico di m ons. Roggeri, a cui seguì il canto solenne del Te D eum , quello del T a n tu m ergo, e la b enedi­

zione col ss. Sacram ento.

... In tu tto quel giorno vi fu u n co n tinu o sp a ro di m o r­

ta re tti, e alla sera in su ll'im b ru n ire alcune fam iglie vicine alla chiesa vollero an co ra e ste rn a re la lo ro co n ten tezza col fa re l'illum inazione. La m u sica continu ò a su o n a re fino a n o tte, m e n tre u n globo areo statico saliva in aria, m an ife­

stan d o alle più lon tan e p a rti il term in e della festa... ».11

11 Bollettino salesiano, luglio 1881 anno V n. 7 pag. 23-24.

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Comunicazioni dall’Uruguay e dall’Argentina

Al term in e di giugno è giunto a Torino don Luigi Lasagna, d ire tto re del collegio Pio IX di Villa Colón (Uruguay), p o r­

tan d o notizie del lavoro com piuto dalle n o stre sorelle m is­

sionarie, delle qu ali elogia lo sp irito di pietà, di zelo e di sacrificio a tu tta prova. Ma della povera su o r Lucca che cosa si può a tte n d e re di più penoso che la sua defezione? T riste p e r lei, dolorosa p e r l’isp e tto re don C ostam agna, p e r don G iuseppe V espignani e p e r l'isp ettrice su o r M addalena M artini.

Dal riassu n to delle loro penose dichiarazioni al d iretto re generale p e r in fo rm a re le su p erio re di Nizza del probabile rim p a trio della p o v eretta, si h a la conferm a di q u an to su o r G iuseppina P acotto aveva già sc ritto .12 E ra con tin u ato l ’in­

seguim ento di chi l ’aveva circ u ita e dei suoi degni em issari, p e r cui l’in cau ta fu p re sa di m ira, e si rese necessaria u n a speciale vigilanza di giorno e di notte, p e r im ped ire u n a sca­

lata a ll’abitazione delle suore.

N e era seguito u n tra sfe rim e n to della su o ra da B uenos Aires-Almagro a La Boca, da La Boca a S. Isidro, le sue ri­

p e tu te inco eren ti prom esse, e l’im m ediato rito rn o a u n a con­

d o tta veram en te riprovevole.

Si com prende a llo ra com e l ’isp ettrice potesse dire che n ep p u re la fe sta di M aria A usiliatrice, con la presenza del­

l ’arcivescovo m ons. Aneyros, con le q u a ttro vestizioni e le cinque p rofessioni religiose, e ra valsa a d arle sollievo nella sua angoscia p e r vedersi c o stre tta a fa r rito rn a re in Italia, forse p re sto , u n a sim ile disgrazia; ta n to più p ensando a m ad re su p erio ra am m alata. E se la sapesse m orta?!...

Don Cagliero si consola con il suo sp irito di fiducioso ottim ism o: « N iente di nuovo so tto il sole, figliuole! Anche da ciò la S apienza divina sa p rà tra r re u n bene! È certo che

12 Cf Cronistoria, I I I 360.

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la m a d re aveva davvero visto chiaro: ed anche p e r m e sarà q u esta u n ’efficace esperienza, com e lo sa rà p e r voi.

F acciam oci coraggio, e andiam o avan ti p regan do e spe­

ran d o ; la M adonna, n o s tra c a ra M am m a, aggiusta sem p re lei i n o s tri sbagli ».13

V erso la m età di luglio giunge anche a Nizza la tris tis ­ sim a eco dei fa tti di R om a co n tro la v en e rata salm a di Pio IX; vi si risp o n d e con ore e giornate di rip arazio n e com une e privata.

Notizie penose e lutto per madre Ferrettino

Da Alassio giunge notizia d ell’aggravarsi di m a d re econo­

ma. Lo scrive su o r E lisa R oncallo che si tro v a d alla p rim a se ttim a n a del m ese a S am p ierd aren a, osp ite della casa sale­

siana co n le suore e le educande che devono so sten ere gli esam i di p a te n te .14

La vicaria v orrebbe acco rrere im m ed iatam en te, m a non avendo u n a p aro la esp ressa dei su p erio ri affida la m issione m a te rn a alla M adonna che — com e è so lita d ire — « non h a bisogno di q u e s t’im broglio p e r consolare le sue figlie ».

M a già il venerdì 22 m ad re F e rre ttin o n on è più. È u n rin n o v a rsi di p ian to p e r chi ne m isu rò tu tto il m e rito dai p rim i a lb o ri dell’is titu to : p e r m ad re P etro n illa sp ecialm ente, e p e r q u a n te u su fru iro n o delle sue p restazio ni senza n u m ero e della su a ca rità senza m isura.

Figlia d ell’im m a co lata com e la Maìn, le fu altre sì com pa­

gna di vestizione e professione, sem p re em u la nel generoso sacrificio e nel vivissim o am ore a Gesù, M aria e G iuseppe.

D ella su a n a tu ra le ro b ustezza fisica si valse p e r dedicarsi in fatica b ilm en te al lavoro com e faccendiera, in ferm ie ra,

15 Da speciali corrispondenze e da memorie di superiore superstiti, conservate in Arch. Gen. FMA.

14 L ettera di suor Elisa Roncallo a m adre Daghero del 19 luglio 1881 (Arch. Gen. FMA).

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econom a; e dalla vocazione religiosa tra sse l ’ard o re della sua pietà, fa tta di riconoscenza e di dedizione totale. Le era fa­

m iliare q u esta invocazione: « O bu o n Gesù, quale grazia m i avete concesso col fa rm i tu tta vostra! Come n on fare e sof­

frire tu tto e solo p e r voi, così generoso verso di m e? ».

Dopo la m o rte della m ad re era s ta ta m a n d a ta dal d ire t­

to re generale ad Alassio, p e r rifa rsi in salute.

S entendosi m igliorare di giorno in giorno, ricordav a le ul­

tim e paro le della su a indim enticabile Main: « P ensate a p re ­ p ararv i alla m o rte; perché, q u a n tu n q u e vi sem b ri di p o te r ti­

ra re avanti, ve n e a n d re te p rim a di S. Anna »; e diceva alle so­

relle della casa: « S tavolta si è sbagliata. S. Anna è vicina, ed io posso d irm i q uasi g u arita ».l5

Invece si sbagliava lei perché, so rp re sa da crisi gravissi­

m a, si trovò assai p re sto in pericolo di m orte. E p rim a di S. Anna è già p a r tita da q u esta te rra .

C onta nove an n i di religione, quaran tan o v e di età; e lascia un vuoto che n on sa rà facile colm are.

A Nizza le si sollecitano i suffragi p re s c ritti dalla rego­

la; così nelle case a cui si fa arriv are al più p re sto la tris te notizia. V erso la fine del m ese si viene a sapere del solenne fu n erale trib u ta to le ad Alassio.

S u o r Luigina D esirello aggiunge: « Mai com e in q u esta dolorosa circo stan za ci siam o sen tite figlie di q u esto buon di­

re tto re , così p arco di parole; e m ai com e in q u esti giorni ab ­ biam o capito q u an to ci apprezzino non solo i salesiani e ra ­ gazzi del collegio, m a persin o i loro p aren ti, b en e fatto ri e co­

noscenti della città. È p ro p rio vero che il dolore affratella le anim e buon e e le m an ifesta quali sono! ».

15 Relazione di suor Luigina Desirello.

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Carità salesiana

Anche le su o re e le educande to rn a te da S am p ierd a ren a fanno elogi a non finire della fra te rn a e p a te rn a c a rità dei salesiani. B asti p e r tu tte la relazione d ell’a rg u ta Luigina Varvello.

« Ci siam o ta n to divertite nel p re p a ra re le n o s tre valigie p e r a n d a re a S am p ierd aren a e di lì a Genova, e ci h a fa tto p iacere in d o ssare non più l’unifo rm e di collegio, m a il ve­

stitin o ricevuto espressam en te d a casa n o stra; po ssiam o p e­

rò anch e dire di esserci d iv ertite u n m ondo n e ll’a n d a re più volte al giorno su e giù in quei tram . Q uante b elle cose da vedere, e q u an te allegre risate, anche se il p ensiero degli esa­

m i non se ne andava dalla testa!

Le n o s tre suore, com pagne di stud io e di fo rtu n a , cerca­

vano di m o d erarci; m a b rave loro e noi se ci riuscivam o! La stessa gente del tra m godeva della n o stra allegria e diceva:

" Come si vede che sono di don Bosco!

I b u o n i salesiani di S am p ierd a ren a ci h an n o o sp ita to in alcune sta n z e tte m odeste, p u lite e ab b astan za s e p a ra te dalle loro. Lì si faceva colazione, pranzo, m ere n d a e cena; lì si studiava, si chiacchierava, si rideva, si pregava anch e e si dorm iva alla meglio. Da vere birich in e — b u on e p e rò — si adocchiavano i bei pom o dori d ell'o rto salesiano, così ro ssi e così grossi... e qualcuno ci è b en venuto in bocca clan d e sti­

nam ente. Im possibile che di là non ci vedessero in q u esto ru b a cch iare, m a nessuno ci h a d etto u n a sola p aro la , anzi quel b u o n d ire tto re don Albera, quando veniva a d o m an d arci se abbisognavam o di qualche cosa e se ci tra tta v a n o bene, finiva q u asi sem pre col dirci che con tinu assim o a sta re alle­

gre... ché l’allegria m ette appetito.

Se siam o prom osse, dopo che al Signore e alla M adonna, lo dobbiam o a quei buoni salesiani. Da Alassio veniva ogni giorno d on C lem ente B retto p e r d arci lezione di m a te m a tic a e ch ia rim e n ti su quei b e n e d etti logaritm i, p re n d e n d o si anche m o lta c u ra p e r il n o stro servizio di tavola, p ro p rio com e u n papà; e p en sa re che si m o strav a così serio!... m e n tre noi p o s­

siam o d ire che era un vero santo.

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Da Alassio veniva a tro v arci anche il d ire tto re don C er­

n iti, p e r sciogliere ogni n o stro dubbio, e toglierci ogni tim o ­ re sull'esito degli esam i.

Noi educande, p re se da com passione p e r quei poveri chie­

rici che si lavavano essi stessi i loro p iatti, ci offrivam o p er sostitu irli; m a non ci è stato concesso che u n a sola volta.

Che belle e care im pressioni abbiam o di quella casa e di quei b uoni e b ravi salesiani! Ce ne rico rd erem o certo p er t u t ­ ta la vita, e se ci dovrem o rito rn a re p e r la p a te n te superiore, credo che ci an d rem o saltando.

Quello che diciam o noi ragazze l’h anno già detto anche le suore: su o r Guido, su o r Malvino, su o r B ardina, su or P ra n ­ di, suo r E lena E m anuela, suor G enta, e suor E lisa Roncallo, che ci h a fa tto da su p erio ra in quei giorni, può m ettere su bi­

to la sua firm a ».

Esercizi per le signore

Per il giorno 30 luglio, u ltim o sab ato del mese, le edu can ­ de sono to rn a te qu asi tu tte alle loro fam iglie, dopo la consueta fe sta dei p re m i — 21 luglio — che q u est'a n n o h a avuto u n ca­

ra tte re m eno solenne.

Viene il giorno della Porziuncola, e sin dal m attin o è u n lieto arriv are di signore e signorine, invitate a Nizza da don Bosco, e desiderose di disporsi agli o tto giorni di più d ire tto co n tatto con Dio.

Giungono anche alcune d irettrici, che hanno anticip ato l’arrivo p e r u n devoto pellegrinaggio alla to m b a della defu n ­ ta m adre su p erio ra, e p e r tro v arsi nella casa m atern a p e r la festa della M adonna della Neve.

T u tte sono ugualm en te accolte con salesiana effusione di cuore; e insiem e si atte n d e il p rossim o arrivo di don Bosco.

Nel pom eriggio giungono invece solo i due p red icato ri: il d ire tto re generale e p ad re Candido, dom enicano.

Don Bosco è tra tte n u to da nuovi ed im p rev isti affari, p erò non dovrà ta rd a re .

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Don Bosco a Nizza

Giunge in fa tti p e r il 4, accom pagnato dal sacerd o te sale­

siano teol. don G iuseppe B ertello e dal co nte B albo, coi q u a­

li si è im peg n ato d ’in terv e n ire alla s e ra ta offertagli d a ll’« Unione o p eraia catto lica» cittad in a, di cui è p re sid e n te o n o ra ­ rio lo stesso conte B albo e p re sid e n te effettivo l’ex-alunno del­

l ’o ra to rio signor Carlo B rovia.16

D alla co m u n ità e dalle ese rcitan d e è accolto fe sto sa m e n ­ te, e com e u n giorno a M ornese dopo la m o rte di don Pesta- rino, così o ra nella casa M adonna delle Grazie di Nizza M on­

fe rra to si leggono qua e là sc ritte a c a ra tte ri cubitali: « Vie­

ni, vieni, o P ad re e S uperio re, vieni a p o rta re la gioia ai no­

s tri cuori... Viva, viva don Bosco, il V enerato S u p erio re e P adre, che oggi è tr a noi p e r consolarci! ».17

Alla nipote Eulalia

Don Bosco rivolge alle p re se n ti la sua p aro la di salu to e di san to augurio patern o , poi riceve la n ip ote E u lalia che d al­

l ’ed u can d ato di Chieri è p a ss a ta d ire tta m e n te a Nizza p e r gli esercizi sp iritu ali.

— Oh, brava! — le dice — sei qui? T ua so rella M aria de­

siderav a e n tra re p o stu lan te quest'an n o ; m a la M adonna la vuole con sé in P aradiso e al suo posto, qui, vuole te.

— No, no, zio — risp o n d e la ragazza so rp resa, e b en lo n ta n a d a ll’idea di fe rm arsi a Nizza — M aria n o n m u o re, p erch é la m am m a m i h a sc ritto che s ta m eglio; ed io n o n voglio fa rm i suora.

— M aria a n d rà in P aradiso; e tu, E ulalia, ti fa ra i suora.

Anzi, m e n tre il pesce è n ella re te , biso gn ereb be n on la sc ia r­

lo scappare.

P er le circostanze p a rtic o la ri di q u e st’anno n o n si d à

14 Bollettino salesiano, settem bre 1881 anno V n. 2 pag.10.

17 Relazione di suor Luigina Boccalatte.

(29)

l’orm ai co nsueto c a ra tte re di solennità alla ca ra d ata del 5 agosto, m a non può m ancare alla celebrazione litu rgica la no ta p a rtic o la re dei can ti e della p aro la del F ondatore. E d è il giorno in cui viene fissata la d a ta del 12 p e r la p ro ssim a elezione della nuova su p erio ra generale.

Suor Olimpia Martini s’è assicurato il Paradiso

Il giorno 6, a Torino, chiude la sua breve v ita su o r Olim ­ pia M artini, sorella d ell’isp ettrice d ’America.

V isitata da don Bosco qualche giorno p rim a ch’egli p a r­

tisse p e r Nizza, alla sua dom anda: « V olete u n a benedizione che vi guarisca, o p iu tto sto u n a benedizione che vi faccia an d a re p re sto in P aradiso? », aveva risposto : « Scelgo que- s t’ultim a, P adre; desidero an d a re in Cielo ».

E d eccola avviarsi al prem io eterno, sem pre d esid erato nei suoi m in u ti e quotidiani a tti di virtù.

La sua m o rte sarà un colpo p e r il cuore della sorella lontana; m a q u esta sa p rà certo rip e te re qu an to già scrisse al d ire tto re generale: che al dolore di sap erla fuori congre­

gazione, anche solo p e r salute, avrebbe p re fe rito la notizia della « su a s a n ta m o rte nella congregazione, alla quale ab ­ biam o la fo rtu n a di a p p a rte n e re ».l8

Don Bosco fra le esercitando

Della p resen za di don Bosco in casa a p p ro fitta n o su p e­

riore e suore, ese rcitan d e e no. Le stesse poche alunne in te r­

ne rim a ste vanno a b u ssa re alla sua p o rta, e perfino i m u ra ­ to ri e i falegnam i, che si a ffre tta n o p e r te rm in a re il braccio di casa lav o ran d o alacrem en te dal m ese di giugno.

Singolare è q u an to ra cco n ta di sé u n a c e rta M argh erita

18 L ettera (in spagnolo) del 17 maggio 1881 (copia in Arch. Gen.

FMA).

(30)

Vezzoli, v en u ta casualm en te da B rescia, con u n ’a ria t u t t ’al- tro che d a signorin a decisa a re s ta re p e r dei giorni chiusa in convento e in silenzio.

— Sono m a e stra da pochi giorni e m i sono m essa in viaggio p e r u n po' di sollievo. In c o n tran d o m i in ferro via con alcune signorine che venivano a Nizza p er q u esti e se r­

cizi, m i u nisco a loro. Sono dun q u e qui p e r sola cu rio sità; e adesso m i sen to com e in tra p p o la ta d alla p aro la di d on Bo­

sco, dal q u ale sono s ta ta u n po' p e r c u rio sità e u n p o ’ p e r avere u n a su a benedizione, col pensiero p erò di an d a rm en e via subito.

Ma sì! Egli si è fa tto così pensoso e m i h a g u a rd a ta così a fondo che n o n ho p o tu to scap p ar via sul m om ento; e m i h a detto:

— A ndarvene via subito? E Gesù? Vi am a ta n to Gesù, e vi h a d ato u n cuore com e il m io che am a ta n to i fanciulli!

— Sì, sì — gli rispo ndo io — m a fu o ri farò quello che non fa rei qui!

— Ah, no! fu o ri voi, col cuore che avete, a n d re ste a ll’in- ferno! — e gli sono venuti due lacrim oni. Poi h a co n tin u ato :

— Oh, se re sta te , vedrete, vedrete... A prirem o ta n te ca­

se in L om bardia... e più su nella v o stra B rescia. A ndranno là ta n ti salesiani e ta n te suore, scelti dal Signore fra la gio­

ventù brescian a. Ma se an d a te a casa v o stra, m olto di q u e­

sto bene sareb b e p erd u to , e tu tto il castigo su ll'an im a v o stra.

Adesso... b asta, vedrem o com e a n d rà a fin ire q u esta m ia faccenda ».

Le ese rcitan d e non sono m olte q u e s t’anno, (toccano ap ­ p en a la sessan tin a); fo rse p erch é ogni p a rro c c h ia di c ittà e di paese h a te n u to o sta p e r ten ere qualche corso di p re d i­

cazione s tra o rd in a ria in v ista dell’acqu isto del san to giubi­

leo.19 Ma le p re se n ti si d istinguono p e r im pegno s p iritu a le e fervida pietà.

19 Giubileo straordinario indetto da Leone XIII il 12 marzo 1881, per le grandi difficoltà da cui si sente dovunque circondata la Chiesa.

(31)

T ra p ad re Cagliero e p ad re Candido non m ancano, inol­

tre, buone e sa lu ta ri scosse p e r lo spirito; e poiché e n tra m b i i p re d ic ato ri sem b rano essersi p ro p o sti di non m an d arn e a casa n essu n a senza assicu rare loro la preziosa indulgenza giubilare, esse vi corrispondono con tu tta l'anim a.

Informazioni sulla situazione attuale della vita cristiana.

Lotta alla Chiesa

D urante q u esti giorni si leggono con p ro fitto alcuni n u ­ m eri di La buona settim ana,20 periodico religioso po po lare di Torino, da cui si h a u n 'id ea più ch iara e p recisa d ell'attu ale stato delle nazioni e d ell'I talia in p artic o la re. Vi si sente l’im ­ pellente n ecessità di u n a vita cristia n a non di sole paro le, com e va rip ete n d o don Cagliero, m a tu tta di fede p ra tic a, di grazia divina, di opere buone, di apo sto lato cattolico; è il concetto rib a d ito da p a d re Candido, p e r u n a vera ris u rr e ­ zione individuale e sociale, a co nfo rto della Chiesa e del S om ­ mo Pontefice.

Sono le ttu re p ro fo n d am en te sen tite e m ed itate da tu tte , e valgono a rico n ferm are gli sp iriti nelle disposizioni di p re ­ ghiera e di riparazio n e che già erano sta te suscitate, verso la m età del m ese scorso, dalle notizie della grave p ro fanazio­

ne in scen a ta d a rivoluzionari in occasione del corteo fu n e ­ b re p e r il tra s p o rto della salm a di Pio IX al V erano, n ella n o tte dal 12 al 13 luglio.

Speciali o re e g iornate di p reg h iera si erano subito o ffer­

te in rip arazio n e a questo scandalo; ed o ra se ne sente tu t ta la p o rta ta , e si ravviva il desiderio di u n co stan te im pegno di ap ostolato.21

20 Particolarm ente i num eri del 20 febbraio, del 10 aprile e del 24 luglio 1881.

21 Allegato n. 2.

2

(32)

Una professione perpetua

Il giorno 10 agosto ha luogo u n a p rofessione p e rp e tu a ec­

cezionale, ric h ie sta dalle speciali circostanze della casa di E ste, assai p ro v a ta q u e st’anno da m alattie e da a ltre difficol­

tà. È concessa da don Bosco stesso p e r su o r G iuseppina Bol­

zoni, anche se non h a n ep p u re finito il prim o an no di voti religiosi. M a h a già dato p ro v a di n on com une sp irito di sacrificio e di osservanza anche tr a le sorelle di Borgo S.

M artino, dove è s ta ta novizia.

Le buone-notti e il « ricordo » di don Bosco alle esercitande

Le b uone-notti di don Bosco pongono il coro n am en to a tu tto il b ene o p erato d u ra n te gli esercizi sp iritu ali dalla p a­

ro la e dal m in istero dei p re d ic ato ri, e dalla dedizione delle superiore.

Tem a p re fe rito è quello della carità.

C arità verso la p ro p ria anim a, m etten d o la in possesso della grazia del Signore, e conservandovela sem p re p re p a ­ r a ta al passaggio alla v ita e te rn a del P aradiso.

C arità verso il prossim o, am andolo in tu tti i m odi, senza b a d a re a sacrifici.

C arità verso Dio, conoscendolo sem p re m eglio, p e r a m a r­

lo m aggiorm ente e farlo conoscere, am are e serv ire da q u a n ­ ti più sia possibile.

L 'u ltim a buona-notte h a u n tono p artic o la re e su on a così:

« M olti dicono che don Bosco è u n santo, che fa cose m e ra ­ vigliose. Io vi so d ire invece che don Bosco è u n povero p re ­ te, u no stru m e n to nelle m ani di Dio p e r fare g ra n d i cose, è vero, e lav o ra re alla salvezza delle anim e, specie della gio­

ventù; m a che egli non p o trà fare n u lla senza la cooperazio­

ne dei buoni, senza le o fferte e i soccorsi dei suoi b en em e­

riti cooperatori.

(33)

Egli a tte n d e perciò anche il soccorso sp iritu ale delle vo­

stre p reghiere, ta n to più efficaci quan to più la v o stra vita sarà v eram en te cristian a; e atten d e soccorsi m ateriali: le vostre o fferte piccole e grandi, a seconda delle v o stre forze.

F atem i d u n q u e la ca rità di racco m an d arm i spesso al Si­

gnore e a M aria A usiliatrice, e di aiu tarm i com e più p o tre ­ te; anche solo, se non avete altro mezzo, col fa r conoscere le n o stre opere a chi sia in grado di sostenerle o con la p en ­ na o con p ro tezio n i p riv ate e pubbliche. In P arad iso poi, oltre ai grand i m eriti, vi tro v erete circon date da ta n te an im e salvate ap p u n to p e r q u esta v o stra ca rità ».22

L'11, giorno della chiusura, tu tte le funzioni sono cele­

b ra te d a don Bosco, che lascia p e r rico rdo « u n a sincera, p ro fo n d a e p ra tic a devozione a M aria ss.m a, M adre delle grazie, p erch é M adre della divina Grazia, Gesù; M adre p o ­ tente, p erch é a ssu n ta da Dio stesso al som m o della gloria celeste; M adre di am ore p e r tu tti gli uom ini, p a rtic o la r­

m ente p e r i cristian i, specie p e r i suoi più fedeli devoti ».

Dei fr u tti racco lti tra le signore e le signorine — alcune delle q uali re sta n o in casa p e r stu d iare la p ro p ria voca­

zione — è espressione significativa la rip e tu ta p a ro la di don Bosco: « Se non avessi istitu ito la congregazione delle Figlie di M aria A usiliatrice, la vorrei is titu ire anche solo p er o tte n e re ta n to bene.23

Esercitande ed elettrici

Con la p a rte n z a delle signore si incrociano gli arriv i delle su o re p a rte c ip a n ti al successivo corso di esercizi sp i­

rituali, e delle d ire ttric i chiam ate a Nizza p e r l’elezione della nuova su p erio ra generale.

22 Relazione di suor Orsolina Rinaldi.

23 Dalla narrazione orale delle superiore contemporanee.

(34)

Il re cen te lu tto com une re n d e p iù com m osso e fra te rn o il recip ro co in co n tro , s o p ra ttu tto quello con su o r Felicina M azzarello e su o r O rsola C am isassa, p rov en ienti d alla Sici­

lia. Don Bosco, don Cagliero, don Lem oyne, testim o n i occa­

sionali di sim ili dim o strazioni fra te rn e , se ne com piacciono.

Preparativi della vigilia

M adre D aghero si dà da fa re p e r i n ecessari p re p arativ i;

m a è ta n to calm a e seren a da rivolgersi a su o r T eresina Maz­

zarello, già su a m a e stra a M ornese, dicendole: « P ren d ete q u esto p ortafoglio: è tu tto qu an to vi è in casa. T enetelo fino a q u an d o sa p re te il nom e della nuova su periora, alla quale lo co n seg nerete ».

P rese n ta n d o si poi a don Bosco p e r gli u ltim i accordi, si sente dire: « P er la po verina che dovrà succedere, ho già p re ­ p a ra to u n a b ella scatola di am aretti; perché... poverina...! ».

N on essendovi p e r o ra a ltro luogo a d a tto p e r la riunione, si stab ilisce che l ’elezione venga fa tta in chiesa, avvertendo di p re p a ra re p e r i sacerd o ti sedie e tavolino p re sso la b alau ­ stra ta , il crocifisso, l’u rn a p e r la ra cco lta delle schede e le schede stesse d a d istrib u ire alle v en tu n elettrici.24

P er b enigna concessione di don Bosco, p o tra n n o a ssiste r­

vi anche le a ltre della casa, com preso, se si vuole, il g ru p p e tto delle ed u cande non anco ra in vacanza, p u rc h é n o n en trin o se non dopo l’esortazione che fa seguito al can to del V eni Creator.

24 Eccone i nom i p er ordine alfabetico: suor Camisassa O rsola- suor Daghero Caterina - suor David Adele - suor Deambrogio Angioli­

na - suor Guglielmetti Teresa - suor Maccagno Maria - suor Marassi Pierina - suor Mazzarello Felicita - suor M iotti E lisabetta - suor Mosca Em ilia - suor O berti Anna - suor Pestarino C arlotta - suor Pestarino Rosalia - suor Piscioli Santina - suor Rasino M argherita - suor Ricca Caterina - suor Sorbone E nrichetta - suor Tam iatti Rosa - suor Ta- m ietti Anna - suor T orta Giuseppina.

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