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IRAQ: È MORTO L’ARCIVESCOVO DI MOSUL

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CS n.09-2008

IRAQ: È MORTO L’ARCIVESCOVO DI MOSUL

La Caritas esprime vicinanza e rinnova, nonostante tutto, il suo impegno per il dialogo e per la lotta alla povertà

Un dramma nel dramma. È quello della sempre più esigua minoranza cristiana in Iraq, più volte denunciato dalla Caritas e dalle più alte autorità della Chiesa, in un contesto in cui dei circa 30 milioni di abitanti, almeno 8 vivono in emergenza.

La tragica morte di monsignor Paulos Faraj Rahho arcivescovo di Mosul dei Caldei, rapito a fine febbraio, è l’ennesima, deplorevole manifestazione della efferata violenza che insanguina costantemente l’Iraq, colpendo soprattutto le persone più inermi e chi cerca di costruire la pace puntando sul dialogo.

Caritas Italiana esprime vicinanza nella preghiera alla Chiesa caldea e all’intera comunità cristiana e rinnova il sostegno alle numerose attività che Caritas Iraq, nonostante tutto, cerca di portare avanti.

In particolare, con un impegno economico pari a circa 2,7 milioni di euro e con un costante sforzo di alimentare segni di pace e azioni di contrasto alla povertà, ci si sta concentrando su sette interventi:

Aiuti umanitari, viveri e assistenza sanitaria per anziani, disabili, orfani Programma di emergenza per le famiglie sfollate

Well Baby Program, sostegno alimentare a minori denutriti e mamme in 12 centri

Ristrutturazione Centro Giovanile a Bagdad, come centro di socializzazione per i giovani

Ristrutturazione/riparazione di strutture edilizie di Caritas Iraq e altre organizzazioni danneggiate da atti di terrorismo.

Progetto Volontari per la formazioni di giovani alla solidarietà e alla cittadinanza attiva

Progetto Pace e Riconciliazione, con formazione alla risoluzione pacifica dei conflitti

Roma, 14 marzo 2008

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