L'agricoltore apre bottega:
le dimensioni di un
cambiamento
II rapido sviluppo della filiera corta e cortissima nel parmense è sotto gli occhi di tutti.
Con il successo dei mercati contadini e lo sviluppo di una vasta rete di aziende agricole dedite alla vendita diretta, il mondo agricolo ha saputo gettare le basi per un rapporto fiduciario con i consumatori basato sulla qualità e genuinità dei prodotti senza trascurare economicità e attenzione alle pratiche di produzione ecosostenibili.
La “ spesa a Km zero” è quindi entrata nel vissuto quotidiano
Un po' di storia
Nel 2003 la Provincia di Parma pubblica biologico.parma.it,
anteprima settoriale dello sviluppo della vendita diretta
80 aziende e un ottimo pagerank sui motori di ricerca
Nel 2009 la Provincia di Parma pubblica agriparma.it e all'interno un motore di ricerca e la guida su mappa Google
Nel 2010 la Provincia di Parma pubblica la guida al kmzero
100 aziende, notizie utili, dati aggiornati con grande attenzione 10000 copie esaurite in breve tempo
Laddove la distribuzione moderna organizzata è meno sviluppata, è più diffusa la modalità di vendita diretta dei prodotti. Ma anche laddove il territorio è presidiato dalla GDO, c'è spazio per i produttori locali.
A tale motivazione vanno aggiunte le vocazioni produttive e turistiche di ciascun territorio.
Ciò premesso, le forme di vendita diffuse a Parma sono quelle
“classiche”: mercato contadino, vendita presso la “bottega agricola”
ossia un locale adibito allo scopo (Podere Stuard ad esempio), punti di vendita collettivi, vendita ai GAS, distributori automatici, mercati privati.
La vendita on line è attiva se intesa come sola prenotazione della
cassetta (composta prevalentemente da ortaggi, miele, formaggi,
salumi, carni e anche frutta). L'esperienza di “Io mangio locale” darà
maggiori dettagli su questo aspetto.
Una situazione di chiara concentrazione dei farmers’ markets rispetto alla popolazione avviene in Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Veneto.
Fonte: Mipaaf Anno 2012
Fonte: Mipaaf Anno 2012
A due anni dalla ricerca, il numero di mercati in Emilia-Romagna è
notevolmente cresciuto. Il dato pertanto va aggiornato
Limitandoci alle sole province emiliane
Il settore è in continua evoluzione, coinvolge sempre più soggetti e affina le modalità per raggiungere il consumatore
A Ferrara la Strada dei Vini e dei Sapori gestisce 4 mercati: 2 a Ferrara, Argenta e Portomaggiore
Sempre a Ferrara si è aperto il ‘Mercato della terra’ Slow Food che si aggiunge, in regione Emilia Romagna, a quelli di Bologna, Imola e Colorno - da sabato 18 ottobre
Da novembre a Reggio Emilia il numero di mercati cittadini raddoppia passando da 1 a 2 (sabato e martedì)
A Parma, presso una macellaria pedecollinare, esiste une punto vendita delle carni della pecora Cornigliese, un prodotto della biodiversità agraria parmense A Bologna tra gli oltre 40 mercati uno è dedicato ai piccoli animali da fattoria (polli, anatre, oche, faraone, tacchini, fagiani, pavoni, quaglie, lepri, colombi,
L'apertura pomeridiana può essere un elemento di novità?
In estate, soprattutto, ma anche durante l'inverno si predilige sempre più la vendita pomeridiana con mercati come quello di Ravenna e di Modena aperti il pomeriggio.
A Parma il mercato di Piazzale Lubiana ha aperto la sera in settembre.
A Bologna in media 1 su 5 è pomeridiano.
A Pieve di Cento (BO) il mercato è stato voluto dall'Amministrazione e progettato insieme all'associazione Arti Contadine di Bondeno.
Sul sito si riporta che il mercato, a differenza di altre esperienze analoghe della zona, si tiene di pomeriggio: il Comune ha fortemente voluto questa scelta.
“Per andare incontro alle esigenze delle famiglie e delle persone che lavorano: il mercato chiude al tramonto”
Potrebbe, allora, il mercato contadino pomeridiano divenire elemento di