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View of L’idrogeologia italiana in movimento: Flowpath 2012

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69 Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater (2012) - ASr02009: 069 - 070

DOI 10.7343/AS-009-12-0021

All’inizio dell’estate a Bologna si è riunita la comunità idrogeologica italiana, in occasione del Convegno Flowpath – Percorsi di Idrogeologia, organizzato dal prof.Alessandro Gargini del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico- Ambientali dell’Università di Bologna “Alma Mater Studio- rum”, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, Ser- vizio Geologico Sismico e dei Suoli, sotto l’egida del Comitato Italiano IAH. Era da diversi anni (probabilmente dagli storici congressi organizzati dal GNDCI sempre in Emilia Romagna negli anni ’90) che mancava in Italia un evento specificamente dedicato all’idrogeologia, diretto sia alla comunità scientifica che ai professionisti ed operatori del settore. Dal numero dei partecipanti (ben 189 iscritti) si può affermare che se ne sen- tiva la mancanza.

Crediamo che i contenuti delle tre giornate del convegno abbiano ampiamente ripagato tutti di questa lunga attesa, offrendo un panorama aggiornato e ad ampio spettro delle attività idrogeologiche in campo scientifico, tecnico e profes- sionale. La presenza di moltissimi giovani (precari della ri- cerca e professionisti), pari al 50% degli iscritti, e la scelta organizzativa di far presentare i risultati degli studi esclusi- vamente ai giovani ricercatori, ha decisamente indirizzato il convegno verso un’atmosfera rilassata ma frizzante, non usuale negli ambienti accademici nostrani, e questo ha probabilmen- te giovato sia alla riuscita della manifestazione che soprattutto a rendere “fertile” la discussione, i confronti e le presentazioni.

Proprio questo era lo scopo dichiarato dell’organizzazione, nel

tentativo di rendere interattivo il contatto tra il mondo della ricerca e quello della professione, che nel settore delle acque sotterranee devono essere strettamente interconnessi.

Ad impreziosire il programma ci hanno pensato gli ospiti stranieri, tutti di indubbia esperienza e fama internaziona- le, che hanno presentato delle relazioni ad invito su temi di ampio respiro e proiettati verso il futuro dell’idrogeologia.

Ramon Aravena dell’Università di Waterloo, Canada, ha de- scritto le potenzialità e le applicazioni degli isotopi ambien- tali in campo idrogeologico, con particolare riferimento alle problematiche di inquinamento e natural attenuation; Nico Goldscheider del Karlsruhe Institute of Technology, Germa- nia, ha esposto il tema del monitoraggio e della caratteriz- zazione negli acquiferi carsici, mentre Beth Parker dell’Uni- versità di Guelph, Canada, ha trattato la problematica della contaminazione in acquiferi sedimentari fratturati. La sessio- ne finale è stata affidata a John Cherry (Fig. 1), autore del fa- moso testo di idrogeologia “Groundwater” (Freeze & Cherry, 1979) che ha relazionato sul ruolo degli aquitard nei sistemi idrogeologici complessi. Tutti gli interventi hanno suscitato le positive reazioni dei presenti, che hanno avuto l’occasione di rivolgere domande ai relatori, animando la discussione.

Le tre sessioni, comprensive delle esposizioni dei poster, hanno raccolto 85 contributi, che i giovani relatori hanno esposto e discusso di fronte ad un’ampia platea. I temi af- frontati hanno riguardato la parametrizzazione degli acqui- feri (tramite acquisizione di dati relativi alle caratteristiche

Fig. 1 – Un momento dell'intervento di John Cherry.

L’idrogeologia italiana in movimento: Flowpath 2012

Marco Petitta

Presidente del Comitato Italiano IAH Marco.Petitta@uniroma1.it

notizie dalla IAH Italia

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idrogeologiche, ma anche organizzazione in database e GIS), il trasporto dei contaminanti nelle acque sotterranee (con casi di studio a scala di dettaglio e regionale, approcci modellistici ed esperimenti di laboratorio) e la modellistica idrogeologica e idrochimica (con applicazioni a casi reali, approcci statistici, ma anche modellazione delle componenti disciolte). I contri- buti presentati, oltre che essere presenti in forma di riassunto sugli atti del convegno, disponibili in rete sul sito della IAH Italiana (www.iahitaly.it), saranno raccolti e stampati in forma estesa nei prossimi numeri di questa rivista e di AQUAmun- di - journal of water sciences, entrambe edite dall'Associazione Acque Sotterranee. Inevitabilmente, durante il convegno, un intervento speciale è stato dedicato, attraverso l’esposizione del Dott. Giovanni Bertolini del Servizio Geologico Regio- nale, alle prime riflessioni sugli aspetti idrogeologici connessi al terremoto del maggio scorso, che ha colpito l’Emilia-Ro- magna.

Durante il convegno i giovani ricercatori hanno avuto ulte- riori occasioni di farsi notare con la consegna del Premio per Tesi di Dottorato intitolato a Gian Maria Zuppi, fortemente voluto dalla IAH Italiana e dall’IGAG-CNR, che è andato a Nicolò Colombani, de La Sapienza di Roma, attualmente as- segnista di ricerca presso l’Università di Ferrara, oltre al quale si sono distinte anche le tesi di Valentina Carucci (La Sapienza di Roma) e di Viviana Re (Università Cà Foscari di Venezia).

La consegna del premio è stata anche l’occasione per un com- mosso ricordo della figura di ricercatore di Gian Maria Zuppi, scomparso nel 2011. Un altro premio per il miglior poster è invece stato direttamente assegnato dalla giuria composta da- gli ospiti internazionali ex-equo ad Emma Petrella dell’Uni- versità del Molise e a Cinzia Banzato & Federico Marchionatti

del Politecnico di Torino.

A cornice del programma scientifico, gli eventi sociali han- no contribuito a creare il clima di distensione e familiarità ne- cessario per la buona riuscita del convegno, a partire dai coffee break e lunch direttamente organizzati nella prestigiosa sede dello splendido Complesso Monumentale di San Giovanni in Monte, per proseguire con le due cene, la prima nella cornice del Museo Geologico Giovanni Capellini, presso il Diparti- mento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, e la se- conda nello storico ristorante Diana di Bologna. A conclusione del programma scientifico, il terzo giorno è stato dedicato ad un’escursione alle sorgenti dei colli bolognesi, completata da una visita a Porretta Terme nel pomeriggio. Il tutto sempre a cura dell’infaticabile staff coordinato da Alessandro Gargini e con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna. Un ampio resoconto fotografico della manifestazione è disponibile sul sito della IAH Italiana (www.iahitaly.it)

Poche righe finali sul bilancio della manifestazione: a chi ha partecipato è sembrata ben riuscita, soprattutto se si con- siderano le prospettive che sono emerse dalla ampia parteci- pazione (Fig. 2), e dall’atmosfera fertile che si è respirata. Ne è emersa una comunità idrogeologica italiana non solo nu- merosa, ma anche desiderosa di confrontarsi al suo interno e verso l’esterno, con le sfide e le problematiche che la società, l’ambiente e il periodo di crisi ci pongono di fronte. E’ però necessario l’impegno di tutti affinchè queste potenzialità, cer- tamente non inferiori a quelle degli altri paesi leader in cam- po idrogeologico, non vadano disperse ed anzi convergano il più possibile verso obiettivi comuni. In attesa della prossima edizione annunciata per Viterbo 2014, non ci resta che seguire tutti insieme i futuri “Flowpath”!

Fig. 2 – Platea durante le presentazioni

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