Sardegna – Pag. 17 17 maggio 2007
Elettricità dalla luce solare
SORU HA UN NOBEL NELLA MANICARICERCA, ARRIVANO 43 MILIONI
CAGLIARI. Realizzare in Sardegna un centro avanzato di ricerche applicate dell’energia solare? L’ipotesi è fascinosa, possibile, ma da costruire. Ieri il primo passo: la vista ufficiale del leader mondiale della ricerca sul fotovoltaico, il Nobel Zhores Alferov.
Il clima sardo è ideale: sole a volontà e l’attenzione è forte visto che la Regione punta sulla ricerca. Inoltre le scelte strategiche sono quelle giuste: sviluppo delle energie alternative.
Da qui l’amore per la Sardegna di Alferov, che nel 2000 ricevette il Nobel per la fisica per aver sviluppato particolari eterostrutture e semiconduttori. Studi determinanti per lo sviluppo dell’energia solare dal fotovoltaico e in grado di aprire prospettive nuove e più produttive delle attuali tecnologie. In particolare lo scienziato (vice presidente dell’Accademia delle scienze della Federazione russa e responsabile dello Ioffe, considerato il più grande istituto di fisica del mondo) vorrebbe realizzare in Sardegna un laboratorio di ricerca specifico. Alcune settimane fa Alferov si è incontrato informalmente col governatore della Sardegna, Renato Soru, che ha deciso di appoggiare l’iniziativa. Nei prossimi giorni, inoltre, vi sarà la firma di un accordo tra Sardegna Ricerche (l’ente regionale che gestisce il parco scientifico e tecnologico Polaris) e la Fondazione Alferov:
per studiare le possibilità e i passaggi necessari per questo centro avanzato.
La strada è ancora da realizzare. Innanzi tutto occorrono finanziamenti. «La Regione - ha spiegato Giuliano Murgia, presidente di Sardegna ricerche, durante il simposio di presentazione delle ricerche di Alferov - si candida per la realizzazione di una filiera specifica per lo sviluppo di queste ricerche e della loro applicazione». Il protocollo di Kyoto e la comunità europea pongono dei tempi precisi per l’utilizzo delle energie alternative, come condizione indispensabile per la limitazione delle emissioni inquinanti e la salvezza del pianeta. «Attualmente - ha continuato Murgia - nel fotovoltaico l’Italia importa i pannelli dall’estero. Mentre grazie alla collaborazione con Alferov, l’isola potrebbe diventare un centro di studio e produzione, ne ha tutte le caratterisiche. Ma occorre che lo Stato centrale e il sistema produttivo industriale italiano investano».
Favorevole a un centro specifico in Sardegna anche l’assessore regionale Concetta Rau (Industria) che ha ricordato il dibattito di questi giorni sull’eolico e la scelta della Regione di diversificare nella promozione delle energie alternative. E sottolineato l’impegno del governo dell’isola che, tra l’altro, ha recentemente creato il Centro di competenza per le
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energie rinnovabili, di cui è responsabile i fisico Franco Meloni.
I pannelli fotovoltaici convertono la luce solare direttamente in energia elettrica. Nelle tecnologie più diffuse viene utilizzato il silicio. Mentre gli studi di Alferov hanno permesso lo sviluppo di «composti semiconduttori a strati»: un qualcosa che permette di amplificare notevolmente la potenza della luce solare e, col progredire della ricerca, arrivare anche a spese contenute. Oggi, però, costa un milione di euro solo una delle macchine (l’MBE) indispensabile per queste ricerche. «Ma la strada è questa - ha spiegato Meloni - e oggi dobbiamo stringere nelle realizzazioni».
Roberto Paracchini