Cagliari – Pag. 21 02 febbraio 2007
ENERGIA PULITA PER L’AREA INDUSTRIALE
Il progetto coinvolge la Provincia, Sestu e il parco scientifico Polaris
CAGLIARI. Oltre duecentocinquanta imprese dell’area di Sestu sono state coinvolte in un progetto di utilizzo di energia non inquinante generata dal sole. L’allarme planetario è stato lanciato e l’opinione pubblica è sempre più attenta a questo tipo di problemi.
Oggi termina a Bruxelles la settimana dell’energia. Cinquecento climatologi e altri duemila e cinquecento scienziati di varie discipline stanno tracciando i limiti oltre i quali sarà allarme rosso: da non superare, altrimenti non sarà più possibile tornare indietro, nemmeno con tutto l’impegno possibile. Non si tratta più, quindi, di dire che più passa il tempo, più sarà difficile ristabilire una situazione di normalità. Ma di intervenire subito perchè il tempo a disposizione è scaduto, pena catastrofi sempre più tragiche tutta l’umanità. Il che significa, in primo luogo, che bisogna limitare l’emissione dell’anidride carbonica generata dai combustibili tradizionali. Per avere un’idea basti dire che ogni anno ne vengono prodotti ben 25 miliardi di tonnellate mentre il nostro pianeta riesce a riassorbirne meno della metà. Il problema è mondiale ma lo si risolve solo se in ogni parte del globo si iniziano a prendere misure adeguate. Da qui l’idea della Provincia di Cagliari di coinvolgere il Consorzio Ventuno, l’organo regionale che gestisce il parco scientifico e tecnologico, per un progetto di utilizzo dell’energia solare. All’interno del parco, infatti, vi sono di filiere di ricerca adeguate, non ultima quella del premio Nobel Carlo Rubbia per lo sviluppo di questo tipo di energia.
«Questo progetto - spiega Carlo Salis, assessore provinciale alla Programmazione - si inserisce nel discorso che si sta facendo in questo periodo sul piano strategico dell’area.
Lo abbiamo elaborato, oltre che col Consorzio Ventuno, col Comune di Sestu e un gruppo di giovani imprenditori della zona. Il nostro obiettivo è quello di fare in modo che possa fungere da volano anche per altre realtà». Sarà così possibile permettere alle imprese di utilizzare questo tipo di energia con una spesa di allestimento supportata dai fondi del piano strategico e la garanzia scientifica di un impianto di qualità attraverso il parco scientifico Polaris. In più: il progetto potrebbe fungere da esempio pure per usi non industriali.
La Provincia poi, sempre con la collaborazione delle competenze presenti nel parco, sta elaborando un intervento che coinvolge il porto canale. Ogni giorno, infatti, arrivano in questo scalo diverse centinaia di container, molti dei quali frigoriferi, quindi contenenti oggetti congelati che potrebbero essere smistati in grandi frigo in attesa di essere trasferiti su navi più piccole per le destinazioni specifiche. E anche in questo caso questi impianti potranno essere realizzati con l’utilizzo di energia fotovoltaica (solare).
Roberto Paracchini