47° Convegno Nazionale AIA
L’INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE SILENZIOSE IN APERTA CAMPAGNA
Giovanni Brambilla (1), Anna Callegari (2), Christian Tibone (3) 1) CNR-INM Sez. Acustica e Sensoristica “O.M. Corbino”, Roma,
giovanni.brambilla@artov.inm.cnr.it
2) ARPAE Emilia-Romagna, Piacenza, acallegari@arpae.it 3) ARPA Valle d’Aosta, Aosta, c.tibone@arpa.vda.it SOMMARIO
Vengono indicati i principali criteri per l’identificazione delle zone silenziose in aperta campagna, classificabili in geometrici, acustici, percettivi e di uso del territorio, alla luce delle esperienze finora acquisite. Si sottolinea l’importanza di un approccio olistico in quanto dette aree, per la loro connotazione, hanno una valenza paesaggistica e di fruizione tali da richiedere la considerazione anche di aspetti non acustici, in primis la percezione visiva e l’aspettativa individuale nei confronti dei suoni percepiti.
47° Convegno Nazionale AIA 24‐27 Maggio 2021
L’INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE SILENZIOSE IN APERTA CAMPAGNA
Giovanni Brambilla
CNR‐INM Sez. Acustica e Sensoristica "O.M. Corbino", Roma
Anna Callegari
ARPAE Emilia‐Romagna, Piacenza
Christian Tibone
ARPA Valle d’Aosta, Aosta
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PREMESSA
Il decreto legislativo 17/02/2017 n. 42 con l’art. 3, comma 1, lettera g) prescrive la definizione di modalità per l’individuazione
e la gestione delle zone silenziose in un agglomerato e in aperta campagna
Questa comunicazione descrive alcune riflessioni sui criteri per l’identificazionedelle zone silenziose in aperta campagna, con l’intento
di contribuire al dibattito nel Tavolo tecnico ISPRA
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LE ZONE SILENZIOSE IN APERTA CAMPAGNA
Le aree quiete svolgono l’insostituibile funzione di luoghi di ristoro nei quali interrompere, almeno temporaneamente, l’assedio sonoro
a cui la popolazione è esposta nella vita quotidiana, specialmente nelle aree urbane
Cos'è la "quiete"?
Condizione di tranquillità esterna che permette il riposo del corpo, o che dà serenità allo spirito; talora indica più specificamente la tranquillità.
Non necessariamente corrisponde al silenzio, inteso come assenza di suoni. In questa accezione il termine “zone silenziose” appare non
appropriato al contesto cui si riferisce
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LE ZONE SILENZIOSE IN APERTA CAMPAGNA
Al conseguimento della condizione di quiete, o “calma”, puòconcorrere la presenza di suoni desiderati, quali quelli naturali dovuti alla biofoniae alla geofonia. Questi suoni sono
più accettabili di quelli tecnologici e del rumore dei sistemi di trasporto
Rumore stradale
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
Qualità del soundscape percepita
Percezione del rumore stradale
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
Qualità del soundscape percepita
Percezione dei suoni tecnologici
ci5 ali5
pici Suoni tecnologiciali
1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Rumore stradale 54
3 2 1
5 4 3 2 1
5 5
Percezione di diverse tipologie di suoni (1=non percepito, 5=predominante) Qualità percepita del soundscape (1=bassa,
5=molto buona)
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Nell’individuare e caratterizzare le aree quiete è necessario un approccio olistico, che affianchi ai descrittori dell’ambiente sonoro altri
parametri non acustici descriventi l’ambiente nelle sue varie componenti che concorrono alla valutazione individuale della qualità
dell’ambiente stesso, in primis l'aspetto visivo
LE ZONE SILENZIOSE IN APERTA CAMPAGNA
Il contatto visivo con la natura va ben oltre l'estetica, includendo numerosi benefici in termini di miglioramento del benessere fisiologico
e di rigenerazione dalla fatica mentale
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Per l’intrinseca complessità dei territori da analizzare, i criteri di identificazione delle aree quiete in aperta campagna fanno riferimento
spesso a una combinazione di elementi, quantitativi e qualitativi, sostanzialmente riconducibili alle seguenti quattro tipologie:
CRITERI DI IDENTIFICAZIONE
parametri geometrici, come la distanza dalle principali sorgenti di rumore di origine antropica (infrastrutture di trasporto, attività industriali e ricreative, centri abitati, attività ricreative) e l’estensione dell’area con specifici requisiti;
parametri acustici, in termini di valori soglia per determinati descrittori acustici, per il rumore di origine antropica, ma anche minima distanza dalle sorgenti per conseguire livelli sonori inferiori ai predefiniti valori soglia;
elementi urbanistici o di uso del territorio,tra i quali la classificazione acustica;
elementi percettivi, come la gradevolezza dell’ambiente nel suo complesso, la qualità percepita del soundscapee l’adeguatezza dei suoni presenti nel
contesto ambientale
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QUIETNESS SUITABILITY INDEX (QSI)
Formulato dalla EEA e applicato sull’intero territorio europeo
QSI ha valoricompresi tra
0 (area rumorosa) e 1 (area potenzialmente quieta) Due componenti:
• una relativa al rumore, in termini di distanza dalle sorgenti sonore tale per cui Lden< 55 dB(A);
• l’altra connessa alla percezione umana della quiete, tramite la riclassificazione del database “Corine Land Cover” in base al
“hemeroby index”, descrittore a 7 valori della antropizzazione del territorio (bassi valori corrispondono ad area naturale)
NATURA 2020
Possibile approccio per una preliminare identificazione di aree in aperta campagna
potenzialmente quiete Siti di Interesse Comunitario (SIC)
Zone Speciali di Conservazione (ZSC), incluse Zone di Protezione Speciale (ZPS)
Circa il 19% del territorio terrestre nazionale e quasi il 4% di quello marino
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CRITERI AGGIUNTIVI PER L'IDENTIFICAZIONE
Variazione del paesaggio sonoro nel tempo (ad es. stagioni).
In inverno si riducono i suoni naturali (torrenti, cinguettio degli uccelli, frinire di grilli e cicale) e nelle aree ad accentuata connotazione turistica
e ricreativa si osservano livelli sonori maggiori dovuti all'incremento delle attività antropiche (ad es. piste da sci, impianti di risalita, etc.).
Tipologia di sorgente sonora predominante e aspettativa individuale rispetto ai suoni percepiti, entrambe influenti sulla qualità percepita del
soundscape
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PARAMETRI ACUSTICI PER L'IDENTIFICAZIONE
Centro di gravità (baricentro) G dello spettro a bande di 1/3 ottava, solitamente tra 80 e 8000 HzLivello percentile LA50≤ 35‐40 dB(A)
area urbana
Regione Toscana Numero di eventi da sorgenti aeroportuali e ferroviarie con LAmax> 70 dB(A), NA70 < 12 nel periodo diurno
Indicatori ecoacustici, ad es. entropia acustica H, indice di similarità acustica D, indice per la ricchezza acustica AR, indice di complessità ACI Indice HARMONICA,
informazione al pubblico
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ZONIZZAZIONE ACUSTICA
La classe 1della zonizzazione acustica (aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione) non garantisceche siano soddisfatti i requisiti di una zona silenziosa
derivanti dagli usi effettivi e/o attesi dai fruitori
In Valle d’Aosta aggiunta la classe 0 ‐ Aree remote (15% del territorio regionale) che delimita le aree remote di alta montagna, generalmente
di grande estensione territoriale e nelle quali non sono presenti o previsti insediamenti o infrastrutture, per tutelarne la vocazione
naturalistica
Non dimenticare i valori di qualità che rappresentano valori obiettivo cui tendere per realizzare le finalità di tutela della legislazione,
incluso evitare aumenti di rumore nelle zone silenziose
ALTRI ASPETTI
Accessibilità e fruibilità dell'area, distinguendo:
aree ove la fruizione da parte della popolazione è elemento essenziale;
aree remote (ad es. aree di alta montagna), ove la connotazione di area silenziosa assume un significato prettamente ambientale, di tutela
Dimensione percettiva, solitamente valutata con interviste ai fruitori delle aree di interesse (scale graduate di soddisfazione relativamente a
vari parametri), per le quali si potrebbero utilizzare proficuamente applicazioni per smartphone
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GRAZIE PER L'ATTENZIONE
La fonodiversitàdelle aree quiete in aperta campagna, parimenti alla loro biodiversità, è un patrimonio inestimabile da conservare e tutelare
CONCLUSIONI
R. Murray Schafer (Il paesaggio sonoro)
"Il paesaggio sonoro del mondo è una composizione indeterminata sulla quale non
possediamo alcuna possibilità di controllo?
oppure
ne siamo noi stessi i compositori e gli esecutori e i responsabili della sua forma e della sua
bellezza?"