• Non ci sono risultati.

Le endocarditi

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Le endocarditi"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

Le endocarditi

L’endocardite è un processo infettivo che colpisce soprattutto le valvole cardiache. È un’infezione co- munemente causata da un batterio o, molto rara- mente, da funghi. L’endocardite delle valvole delle sezioni sinistre è più comune di quella delle sezio- ni destre, che è riscontrabile principalmente in co- loro che fanno uso di droghe per via endovenosa.

La diagnosi differenziale dell’endocardite batte- rica deve essere posta in quei pazienti che hanno una storia di febbre di lunga data, senza una chiara causa e resistente al trattamento antibiotico. Una febbre prolungata con una precedente storia di pa- tologia valvolare cardiaca suggerisce la possibilità di endocardite fino a prova contraria. I segni clini-

ci di endocardite (come ad esempio le petecchie) pongono fortemente il sospetto d’infezione delle val- vole delle sezioni sinistre e di formazione di “vege- tazioni”. Le vegetazioni sono la prova ecocardio- grafica di endocardite di più frequente riscontro [1, 2]. L’ecocardiografia è la metodica di imaging idea- le per la conferma della diagnosi di presenza di ve- getazione sulle valvole. Tuttavia, vegetazioni molto piccole, inferiori ai 3 mm di diametro, possono non essere visualizzabili a uno studio ecocardiografico di routine. Questo limita la sensibilità della tecnica all’80% circa per la rilevazione dell’infezione valvo- lare [4, 5]. In presenza di un forte sospetto clinico e di un esame ecocardiografico transtoracico non con-

a Parasternale asse-lungo di una valvola mitrale che mostra una grande vegetazione adesa al lembo anteriore mitralico in un paziente con endocardite infettiva. b Esame transesofageo di un paziente con vegetazione adesa al lembo anteriore. c Eco transesofageo dove è visibile una perforazione del lembo an- teriore a causa di un’endocardite complicata

Fig. 6.1 a-c a

c

b

(2)

clusivo è sempre raccomandato lo studio transeso- fageo, in particolare in pazienti portatori di protesi valvolari. In pazienti con sospetto di infezione del- la radice aortica che presentano un intervallo PR al- lungato o un blocco acuto (atrio-ventricolare), l’e- co transesofageo ha una sensibilità del 90% nel con- fermare la diagnosi di endocardite infettiva [6, 7].

Oltre ad avere un potenziale diagnostico, l’eco- cardiografia consente di stabilire il grado della dis- funzione valvolare causata dall’infezione. Questo è vero soprattutto nelle insufficienze valvolari [8, 9], e può avere importanti implicazioni per la prognosi del paziente. Una vegetazione più grande di 10 mm causata dallo Staphylococcus aureus è gravata da una maggiore incidenza di complicanze e di mor- talità rispetto ad altre infezioni [9, 10]. I pazienti che non presentano vegetazioni valvolari e che han- no un’insufficienza valvolare mitralica o aortica al massimo di grado lieve, sono a basso rischio.

Endocardite della valvola mitralica

Il quadro ecocardiografico di un’infezione della valvola mitralica può essere molto vario. L’i- spessimento irregolare dei lembi, in particolare sul versante atriale, può rappresentare una infe- zione valvolare di grado lieve [11]. La calcifica- zione molto estesa dell’apparato mitralico ridu- ce in maniera significativa la sensibilità delle im- magini ecocardiografiche nella diagnosi di infe- zione valvolare. Grandi vegetazioni sulla valvola mitralica possono rendere i lembi ridondanti e causare un’insufficienza significativa [12, 13]. La diagnosi differenziale tra le vegetazioni della val- vola mitrale e una valvola mixomatosa può es- sere difficile. L’endocardite della valvola mitralica si può presentare con la perforazione di un lem- bo valvolare, che causa vari gradi d’insufficien- za valvolare.

a, b Eco transesofageo di un paziente con protesi mitralica infetta dove è visibile una grande vegetazione attaccata al- l’anello sul versante atriale della valvola. c Valvola protesica mitralica Starr-Edwards con una vegetazione ed un coagu- lo adesi allo scheletro della valvola

Fig. 6.2 a-c a

c

b

(3)

Eco transesofageo di un paziente affetto da endocardite su valvola aortica. Si noti una grande vegetazione adesa alla cuspi- de coronaria (a), prolassante in diastole nel tratto d’efflusso del ventricolo sinistro (b)

Fig. 6.3 a, b

a b

In caso di sospetto d’infezione di protesi valvo- lare è bene effettuare un esame transesofageo. Per- fino l’assenza di chiare vegetazioni non può esclu- dere la diagnosi di endocardite infettiva. In questi casi l’infezione può essere confinata solo nella se- de di sutura dell’anello. Questo comporta il rischio di una deiscenza acuta e di una insufficienza mi- tralica talmente grave da richiedere un intervento chirurgico in emergenza.

Endocardite della valvola aortica

Come per l’endocardite mitralica, le cuspidi aorti- che ispessite e molto calcifiche possono rendere difficile la diagnosi [14, 15]. Tuttavia, una vegeta- zione di una certa dimensione che provoca un flail della cuspide e una mancata coaptazione con le al- tre cuspidi, causando un’insufficienza valvolare si- gnificativa conferma la diagnosi. Il grado di un ri- gurgito valvolare può essere determinato al color Doppler e dalla valutazione dell’accorciamento ven- tricolare. La chiusura precoce della valvola mitra- lica suggerisce la presenza di un rigurgito valvola- re aortico severo secondario all’endocardite. Que- sta condizione generalmente richiede un intervento chirurgico d’emergenza [16].

L’infezione della valvola aortica può estendersi, interessare la radice aortica e causare la formazio-

ne di un ascesso. Questa condizione si riscontra più spesso nelle infezioni da Stafilococco. L’infe- zione della radice aortica può essere localizzata a un solo segmento o divenire generalizzata a tutta la radice, in forma di molteplici e piccole vegetazioni che possono essere separate o connesse [17]. La diagnosi in questo caso è posta più facilmente dal- la finestra parasternale asse-corto della radice aor- tica, sia con un esame transtoracico che transeso- fageo. Una cavità attaccata alla radice aortica che cambia dimensione e forma durante le diverse fa- si del ciclo cardiaco suggerisce la presenza di una formazione ascessuale in diretta continuità con la radice. Un flusso sistolico continuo e diastolico at- traverso la cavità aumenta la possibilità della pre- senza di una fistola. La più comune localizzazione di una fistola è tra il tratto d’efflusso del ventrico- lo sinistro e l’atrio sinistro [18, 19].

L’infezione della valvola aortica e della radice

può diffondersi alle strutture vicine, in particolare

al lembo anteriore della valvola mitrale (lesione da

flusso di rigurgito) [20]. Questa condizione, quan-

do si riscontra ad un esame ecocardiografico ac-

curato, suggerisce la necessità di una riparazione

chirurgica anche della valvola mitralica. Sebbene

un attento esame della radice aortica con approc-

cio transtoracico sia informativo, l’esame trans-

esofageo può fornire dettagli più precisi, con im-

portanti implicazioni chirugiche.

(4)

a, b Eco transesofageo di un paziente con ascesso della ra- dice aortica visualizzabile come una cavità adiacente ai se- ni, che cambiano forma durante le diverse fasi del ciclo car- diaco. c Cavità ascessuale attorno a eteroinnesto (frecce) Fig. 6.5 a-c

a

c

b

Visualizzazione in asse-corto della valvola e della radice aortica in paziente con endocardite infettiva che interessa anche la parete del- la radice.Si notino l’ispessimento di 1 cm della radice aortica (a) e le multiple e piccole cavità attorno alla radice con flusso all’interno (b) Fig. 6.4 a, b

a b

(5)

Nei pazienti con infezioni ricorrenti della pro- tesi aortica è necessario effettuare una completa pulizia chirurgica della radice e posizionare un omoinnesto allo scopo di eradicare l’infezione.

Endocardite delle sezioni destre

L’endocardite interessa le sezioni destre molto più raramente di quanto non interessi le sezioni sinistre.

Le più comuni cause di endocardite delle sezioni destre sono la presenza di un elettrocatetere da pa- cemaker, di altri tipi di cateteri nelle sezioni destre o l’iniezione endovenosa di droghe. Le vegetazioni che interessano la valvola tricuspide possono es-

sere più grandi di quelle che interessano le valvo- le delle sezioni sinistre. Questo è dovuto alla di- versa dimensione della valvola ed alla diversa pres- sione intracardiaca [23, 24]. Mentre i sintomi e i se- gni di un’infezione delle valvole delle sezioni sini- stre sono sistemici, quelli associati a un’infezione a destra sono principalmente respiratori (come ad esempio tosse secca, pleurite, embolia polmonare) [25]. I pazienti con un’infezione delle valvole delle sezioni destre tendono a rispondere bene alla te- rapia antibiotica. Quindi la necessità di una ripa- razione chirurgica delle valvole di destra è molto più rara che per le valvole di sinistra [24]. L’esame transtoracico è del tutto appropriato per confer- mare la presenza di vegetazioni su valvola tricu-

Immagini transesofagee di una radice aortica in un pazien- te con endocardite, dove si visualizza una fistola tra radice aor- tica e atrio destro

Fig. 6.6

Reperto anatomo-patologico di eteroinnesto in posizione aorti- ca interessata da una lacerazio- ne di una cuspide causata da en- docardite infettiva

Fig. 6.8

Visualizzazione transesofagea di valvola e radice aortica con vegetazioni adese alle cuspidi

Fig. 6.7

(6)

spide, in particolare con l’uso delle finestre apica- li modificate. Le immagini ottenibili al transesofa- geo possono migliorare l’accuratezza diagnostica, soprattutto nei pazienti portatori di cateteri nelle se- zioni destre.

L’infezione della valvola polmonare è molto ra- ra [26] e solitamente si verifica in presenza di ma- lattia congenita della valvola polmonare, che è un

substrato per l’infezione. Quando è presente, l’in- fezione può essere associata a vari gradi d’insuffi- cienza valvolare valutabile dalle finestre paraster- nali al transtoracico oppure con il transesofageo.

Infine, l’endocardite può interessare un cuore affetto da malformazioni congenite. Escluse le val- vole, la sede più frequente di endocardite nell’a- dulto è a livello di difetti del setto interventricolare.

Bibliografia

1. Mintz GS, Kotler MN, Segal BL, et al. Comparison of two-dimensional and M-mode echocardiography in the evaluation of patients with infective endocarditis. Am J Cardiol 1979; 43:738-744

2. Wann LS, Hallam CC, Dillon JC, et al. Comparison of M-mode and cross-sectional echocardiography in in- fective endocarditis. Circulation 1979; 60:728-733 3. Mintz GS, Kotler MN, Clinical value and limitations of

echocardiography. Its use in the study of patients with infectious endocarditis. Arch Intern Med 1980; 140:1022- 1027

4. Ellis SG, Goldstein J, Popp L. Detection of endocarditis -associated perivalvular abscesses by two-dimensional echocardiography. J Am Coll Cardiol 1985; 5:647-653 5. Martin RP, Meltzer RS, Chia BL, et al. Clinical utility of

two-dimensional echocardiography in infective endo- carditis. Am J Cardiol 1980; 46:379-385

6. Daniel WG, Mugge A, Martin RP, et al. Improvement in the diagnosis of abscesses associated with endocarditis by transesophageal echocardiography. N Engl J Med 1991; 324:795-800

7. Mugge A, Daniel WG, Frank G, et al. Echocardiography in infective endocarditis: reassessment of prognostic implications of vegetation size determined by the trans- thoracic and the transesophageal approach. J Am Coll Cardiol 1989; 14:631-638

8. Buda AJ, Zotz RJ, Gallagher KP. Characterization of the functional border zone around regionally ischemic myo- cardium using circumferential flow-function maps. J Am Coll Cardiol 1986; 8:150-158

9. Jaffe WM, Morgan DE, Pearlman AS, et al. Infective en- docarditis, 1983-1088: echocardiographic findings and factors influencing morbidity and mortality. J Am Coll Cardiol 1990; 15:1227-1233

10. Steckelberg JM, Murphy JG, Ballard D, et al. Emboli in infective endocarditits: the prognostic value of echo- cardiography. Ann Intern Med 1991; 114:635-640 11. Boucher CA, Fallon JT, Myers GS, et al. The value and

limitations of echocardiography in recording mitral valve vegetations. Am Heart J 1977; 94:37-43

12. Chandraratna PA, Langecin E. Limitations of the echo- cardiogram in diagnosing valvular vegetations in pa- Proiezione quattro camere apicale di un paziente con en-

docardite che interessa sia la valvola mitrale che la valvola tri- cuspide

Fig. 6.9

Immagine in asse-corto della valvola aortica che mostra una piccola massa (vegetazione attaccata al lembo della valvo- la polmonare e che si muove liberamente con questo) Fig. 6.10

(7)

tients with mitral valve prolapse. Circulation 1977;

56:436-438

13. Kunis RL, Sherrid MV, Mccabe JB, et al. Successful me- dical therapy of mitral anular abscess complicating in- fective endocarditis. J Am Coll Cardiol 1986; 7:953-955 14. Mintz GS, Kotler MN, Segal BL, et al. Survival of patients with aortic valve endocarditis. The prognostic impli- cations of the echocardiogram. Arch Intern Med 1979;

139:862-866

15. Hirscfeld DS, Schiller N. Localization of aortic valve vegetations by echocardiography. Circulation 1976;

53:280-285

16. Fox S, Kotler MN, Segal BL, et al. Echocardiographic diagnosis of acute aortic valve endocarditis and its com- plications. Arch Intern Med 1977; 137:85-89

17. Pollak SJ, Felner JM. Echocardiographic identification of an aortic valve ring abscess. J Am Coll Cardiol 1986;

7:1167-1173

18. Karalis DG, Bansal RC, Hauck AJ, et al. Transesophageal echocardiographic recognition of subaortic complica- tions in aortic valve endocarditis. Clinical and surgical implications. Circulation 1992; 86:353-356

19. Saner HE, Asinger RW, Homans DC, et al. Two-dimen- sional echocardiographic identifications of complicated

aortic root endocarditis: implications for surgery. J Am Coll Cardiol 1987; 10:859-868

20. Kim JH,Wiseman A, Kisslo J, et al. Echocardiographic de- tection and clinical significance of left atrial vegetations in active infective endocarditis.Am J Cardiol 1989; 64:950-952 21. Panidis IP, Kotler MN, Mintz GS, et al. Right heart en- docarditis: clinical and echocardiographic features. Am Heart J 1984; 107:759-764

22. Cassling RS, Rogler WC, Mcmanus BM. Isolated pul- monic valve infective endocarditis: a diagnostically elu- sive entity. Am Heart J 1985; 109(3 Pt 1):558-567 23. Berger M, Delfin LA, Jelveh M, et al. Two-dimensional

echocardiographic findings in right-sided infective en- diocarditis. Circulation 1980; 61:855-861

24. Nakamura K, Satomi G, Sakai T, et al. Clinical and echo- cardiographic features of pulmonary valve endocardi- tis. Circulation 1983; 67:198-204

25. Panidis IP, Kotler MN, Mintz GS, et al. Clinical echo- cardiographic correlations in right heart endocarditis.

Int J Cardiol 1984; 6:17-34

26. Shapiro SM, Young E, Ginzon LE, et al. Pulmonic valve endocarditis as an underdiagnosed disease: role of trans- esophageal echocardiography. J Am Soc Echocardiogr 1992; 5:48-51

Riferimenti

Documenti correlati

tra 1 e 1 000 si deve individuare il numero nella colonna n e leggere la radice quadrata in corrispondenza della colonna

Ci si chiede quante volte sta il doppio del risultato parziale, prima trascritto, nel numero formato dalle cifre del resto e del gruppo abbassato senza tenere conto

La radice quadrata di una potenza ad esponente dispari è uguale alla radice del prodotto di due potenze aventi la stessa base, di cui una con esponente 1 e l'altra con

Copyright© 1999-2007 owned by Ubaldo Pernigo, please contact: ubaldo@pernigo.com Licenza di questo documento: “GNU Free Documentation License".. GNU Free Documentation

Come vedi non è sempre facile trovare la radice quadrata di un numero (anche se si può fare una stima del risultato).. Con la calcolatrice è possibile ottenere un numero che

“La radice quadrata di un numero è quel numero che elevato alla seconda è uguale al numero

In un secondo momento si vanno a determinare elementi del cambio dalla dedifferenziazione delle cellule del periciclo in corrispondenza delle arche legnose (protoxilema).

Date le seguenti espressioni, portare fuori segno di radice i fattori il cui esponente è maggiore o uguale all'indice della radice.. Osserviamo che il grafico della funzione f 1