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SCIENZA POLITICA Opinione pubblica e comunicazione politica (1)

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Academic year: 2022

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(1)

SCIENZA POLITICA

Opinione pubblica e comunicazione politica (1)

Prof. Andrea Pritoni

Università degli Studi di Torino

Dipartimento di Culture, Politica e Società A.A. 2020-2021

Mercoledì 17 marzo 2021 (ore 14-16)

(2)

L’opinione pubblica

La definizione «generale»:

«L’opinione pubblica è l’insieme

delle rappresentazioni o immagini che gli individui e i gruppi si

formano, più o meno

autonomamente, e che ne orientano il comportamento»

(3)

La formazione dell’opinione pubblica

Sartori (1993) propone tre teorie interpretative della formazione dell’opinione pubblica:

1. Teoria della cascata (o verticale)

2. Teoria del ribollimento (o orizzontale)

3. Teoria dei gruppi di riferimento (o sociale)

(4)

Teoria della cascata

La formazione dell’opinione pubblica è l’esito di una serie di passaggi (o cascate) che

mettono in comunicazione cinque serbatoi o livelli diversi:

1. Èlite economiche e sociali

2. Èlite politiche e di governo

3. Mezzi di comunicazione di massa

4. Leader di opinione

5. Pubblico di massa o generale

Possibilità di feedback e ruolo fondamentale dei leader di opinione

(5)

Teoria del ribollimento

Punta l’attenzione su un’opinione pubblica che emerge dal basso (correnti di opinioni dotate di un notevole potere di pressione sulla classe politica e le istituzioni)

Ruolo determinante svolto dal sistema dei media e dai suoi

protagonisti nell’alimentare i fermenti dell’opinione pubblica e la sua

strutturazione

(6)

Teoria dei gruppi di riferimento

Sposta l’attenzione più che sulle

informazioni (e la loro qualità), sulle

identificazioni come fattori costitutivi dell’opinione pubblica

Implica l’esistenza e l’attività di specifici gruppi di riferimento nell’influenzare la formazione dell’opinione pubblica come aggregazione di opinioni individuali

(7)

Comunicazione politica: una definizione

«La comunicazione in politica

riguarda gli scambi e le interazioni che hanno a che fare con l’interesse generale, anche se talvolta si tratta di temi (di rilevanza pubblica)

rispetto ai quali c’è un accordo di fondo, talaltra sono controversi e allora diventano fonte di

mobilitazione di schieramenti pro e contro»

(8)

Obiettivi della comunicazione politica

1. Diffusione della conoscenza e informazione politica

2. Interpretazione dei fenomeni e delle dinamiche propri della politica

3. Persuasione nei confronti dei

cittadini per ottenere fini di parte (propaganda)

(9)

Modelli di comunicazione politica

Qualsiasi forma di comunicazione politica prevede l’interazione tra:

1. Attori politici

2. Mass media

3. Pubblico dei cittadini

Sulla base del peso che viene attribuito a ciascuno tra tali attori si distingue tra:

1. Modello pubblicistico-dialogico

2. Modello mediatico

(10)

Modello pubblicistico-dialogico

Tutti e tre gli attori devono essere coinvolti allo stesso tempo e con la stessa intensità in ogni attività

comunicativa (parità ideale fra soggetti)

In questo quadro il ruolo dei media e dei professionisti delle notizie, per quanto rilevante, non è

determinante

(11)

Modello mediatico

Il peso dei tre attori nelle concrete

situazioni dei diversi contesti politici è di fatto sbilanciato, risultando assai più forte quello dei mass media  è dunque

legittimo attribuire un valore aggiunto all’attore mediatico

La politica trova sempre più espressione all’interno dell’arena dei mass media, ne ha introiettato la logica di fondo

diventando dipendente in misura rilevante dalla sua stessa dinamica

(12)

Modelli a confronto

(13)

Quale modello?

(14)

Mediatizzazione della politica

Mazzoleni e Schultz (1999)

evidenziano la sempre crescente

«mediatizzazione» della politica sulla base di due criteri:

1. Sistemico

2. Mass-mediale

(15)

Dal punto di vista sistemico

La mediatizzazione della politica è maggiore laddove:

1. È maggiore il controllo statale dei mass media (struttura proprietaria)

2. È più alto il grado di partisanship

(parallelismo politico) tra mass media e partiti

3. C’è simbiosi tra élite politiche ed élite mediali

4. È più bassa la professionalizzazione dei giornalisti

(16)

Simbiosi e parallelismo politico

Giornalisti eletti in parlamento:

Quotidiani apertamente schierati:

(17)

Esempi di parallelismo politico

(18)

Professionalizzazione (?)

(19)

Dal punto di vista mass-mediale

È possibile tracciare un continuum i cui poli opposti sono costituiti da:

1. Orientamento pragmatico dei media  copertura informativa a quegli aspetti ed elementi della vita politica interessanti per il pubblico (modello avversariale)

2. Orientamento sacerdotale dei media  giornalismo sensibile alle esigenze del sistema politico (modello collaterale)

(20)

Comunicazione elettorale

Il modo di condurre una campagna elettorale ha subito nel tempo

molti cambiamenti  si possono individuare soprattutto tre fasi:

1. Fase pre-moderna  dominata dai partiti di massa

2. Fase moderna  televisione

3. Fase post-moderna  social media

(21)

Fase pre-moderna (1)

Caratteristiche della comunicazione elettorale:

1. Influenza solo indiretta del sistema dei media

2. Ruolo centrale dell’ideologia (alta polarizzazione)

3. Limitata importanza del leader

4. «Negative campaigning» (sui temi, non sulle persone)

(22)

Fase pre-moderna (2)

(23)

Fase pre-moderna (3)

(24)

Fase pre-moderna (4)

(25)

Fase pre-moderna (5)

Le tribune politiche (1960-1994):

https://www.youtube.com/watch?v

=b2ZHZjzRrQo

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