Piccola Compagnia della Magnolia
Direzione Giorgia CerrutiPiccola Compagnia della Magnolia nasce nel 2004, come gruppo di ricerca indipendente, riconosciuto per l'identità artistica potente e appartata. La Compagnia, in comunione con una fraterna cerchia di artisti con cui da anni collabora, si identifica nel percorso artistico condotto dalla regista e attrice Giorgia Cerruti e dall’attore Davide Giglio.
...la vocazione Internazionale…
La Compagnia realizza, ad oggi, circa 13 spettacoli, distribuiti in Italia e all’estero presso festival e stagioni (Francia, Svizzera, Macedonia, Polonia, Ungheria, Russia…). La troupe compie una rigorosa e appassionata indagine a cavallo tra codici teatrali e ricerca, affrontando con sguardo contemporaneo la materia scenica, riappropriandosi dei classici o sperimentando, negli ultimi lavori, scritture originali e drammaturgie contemporanee, inseguendo una sintesi tra ricerca formale e densità emotiva, mettendo al centro del lavoro un tempo sacro attento alla composizione dell'immagine, dominato da un’intensa ricerca vocale e abitato da figure poetiche. La Compagnia basa l'indagine sull'attore e sulla cura del bagaglio tecnico specifico, attingendo alle cognizioni del teatro orientale e della biomeccanica. Accanto al lavoro di creazione, PCM si occupa inoltre di pedago- gia teatrale, conducendo stages per attori in Italia e in Europa e organizzando inoltre campus di alta formazione con maestri della scena internazionale.
...le orme, i maestri…
Giorgia Cerruti, attrice e regista, avvia la propria carriera teatrale studiando con il maestro Antonio Diaz – Flo- riàn presso la troupe del Théatre de l’ Epée de Bois/Cartoucherie de Vincennes. Davide Giglio e Giorgia Cer- ruti affinano la propria personale ricerca grazie a momenti di studio con Enrique Pardo, Linda Wise, Danio Manfredini, Roberto Latini, Philippe Hottier, Claudio Morganti, Eugenio Allegri, Michele Di Mauro, Judith Mali- na, Gabriele Vacis, Claudio Collovà, Oskaras Korsunovas, Declan Donnellan.
REGISTRI DEL SONNO | Prove di Eresia è un docu-film sul tema dell’eresia. Cosa è eretico nel nostro presente? Le persone, oggi, pulsano per un pensiero eretico, inquieto?
Nella nostra piccola e sommersa storia individuale, verso cosa vibriamo di dissenso? E tale dissenso che raggio di contagio possiede? Quali scelte hanno determinato chi sia- mo diventati?
REGISTRI DEL SONNO | Prove di Eresia è anzitutto una collezione di testimonianze, un catalogo di video-confessioni eretiche che la Compagnia ha raccolto in giro per l’Italia dal vivo (Torino, Nuoro-Residenza Sardegna Teatro, Brescia-Residenza CLAPS, La Spezia-Residenza FuoriLuogo) e in remoto tra il 2020 e il 2021. Il docu-film sarà il frutto di queste interviste, aperte a tutti, indistintamente, senza limiti di età. Il luogo delle interviste è il letto, spesso simbolo di stasi, noia e ansietà nei due anni critici trascorsi. Ma il letto è anche il luogo del risveglio e allora abbiamo immaginato di realizzare un inventario di risvegli capace di restituire una testimonianza corale sul tema dell’eresia. Nel luogo del- le riprese si allestisce una stanza che accoglie al centro un letto. L’ospite viene invitato ad entrarvi. Qui egli si confessa, svela un breve squarcio su un atto della propria vita che identifica come eretico; poi scende dal letto e brucia in un recipiente un oggetto significativo che ha portato con sé. Si spegne la camera e la video-confessione termina.
Fine primo capitolo.
Il secondo capitolo si sviluppa con le stesse modalità del primo, ma all’esterno: il letto viene collocato per qualche ora in una piazza cittadina. Fine secondo e ultimo capitolo.
Si potrebbe definirla una raccolta antropologica di addormentamenti e di risvegli, di “materiali umani, vivi e arsi!”
Terminata la raccolta del materiale, si procede al montaggio dei materiali filmici e alla post-produzione, per giungere all’elaborazione finale di un docufilm, in distribuzione dall’autunno 2022.
La Compagnia vuole offrire una testimonianza per immagini capace di raccontare il coraggio contenuto nella piccola storia individuale di ciascuno, specchio di piccole rivolte e di audaci atti eretici, lontani dal clamore ma indispensabili come goccia a tutela del libero arbitrio.
PROGETTO ERESIA
Nel 2019 Piccola Compagnia della Magnolia avvia una riflessione sul tema dell’ ERESIA
,
con l’obiettivo di creare una nuova produzione: FAVOLA ERETICANel 2020 la crisi pandemica sospende l’avvio della creazione, ma illumina in maniera inaspettata e violenta l’evidenza di un doppio binario percorribile in seno alla tematica:
da un lato la creazione teatrale (2022), dall’altro un progetto audio-visivo. Oggi, dopo gli stravolgimenti che le vite di noi tutti hanno subito, Progetto Eresia è un’entità cuspide che vede nascere nel 2022 il docufilm - REGISTRI DEL SONNO | Prove di Eresia e la creazione teatrale FAVOLA , ad opera del drammaturgo FABRIZIO SINISI con il quale PCM avvia una collaborazione che accompagnerà il triennio 22/24.
2 0 2 2 I L D O C U F I L M
L O S P E T T A C O L O
PROGETTO VULNERABILI
Stiamo vivendo un tempo fragile, friabile, dove abbiamo la sensazione che ogni visione possa, a contatto con l’esterno, polverizzarsi. In questo respiro nasce Progetto Vulnerabili, come visione ardita sul futuro, come tentativo di attraversare sfaccettature dell’umana vulnerabilità attraverso tre opere.
A L L C U R R E N T A R T I S F A K E
2022. VULNERABILI AL TEMPO
2023. VULNERABILI ALL'INGIUSTIZIA
2024. VULNERABILI ALLE APPARENZE
FAVOLA
Testo inedito di Fabrizio Sinisi
Ideazione, regia, costumi | Giorgia Cerruti In scena | Giorgia Cerruti e Davide Giglio
In video | Giorgia Cerruti, Davide Giglio, Michele Di Mauro e molte variopinte comparse Assistente alla regia | Raffaella Tomellini
Aiuto regia video, operatore, montaggio video | Giulio Cavallini Light design e visual concept | Lucio Diana
Sound design, fonico | Guglielmo Diana Tecnico luci | Marco Ferrero
Responsabile di produzione | Angelo Pastore Segretaria di compagnia | Emanuela Faiazza
Questo lavoro è idealmente dedicato A Pier Paolo Pasolini
FAVOLA è figlio del Progetto Eresia ed è la prima tappa del progetto triennale 22|24 PROGETTO VULNERABILI
Spettacolo realizzato in coproduzione TPE/Teatro Piemonte Europa, Centro Brancati/Catania, Gli Scarti/La Spezia;
con il sostegno di TAP/Torino Arti Performative; con il supporto in residenza di Teatro di Sardegna, Dracma Centro Residenze (RC), Claps Circuito Lombardo (BS), in collaborazione con Fondazione Antonio Presti "Fiumara d'Arte" | Atelier sul Mare (Me).
CREAZIONE 22 | PROGETTO VULNERABILI 2022.24
FAVOLA
Spesso il lavoro su un testo nasce da una sola immagine. Quella che mi hanno proposto Giorgia e Davide nel nostro primo incontro era la seguente: due esseri umani, un uomo e una donna, chiusi in una stanza, davanti a uno schermo. Poco dopo iniziava la pandemia, il lock-down, il delirio di questo tempo: quella clausura a due perdeva qualsiasi caratterizzazione intima e privata, e diventava metafora della nostra condizione: corpi costretti alla clausura, corpi urgenti, dirompenti verso l’esterno quanto più lo spazio intorno a loro si contrae. Quel movimento verso l’esterno diventa il movimento della fantasia, dell'ossessione, dell'oltranza: della favola, appunto. Due corpi che sognano vite e tempi diversi, variazioni della propria esistenza: tre sogni, tre racconti, tre favole più vere della vita stessa. Come scrive Slavoj Zizek, abbiamo bisogno di "nuovi cliché": nuove storie, nuove parabole più vere, più impietose e meno consolatorie di quelle che sono in circolazione. La favola, del resto, anche quando è nera, rende facile mettere in scena ciò che credo sia il compito principale del teatro: svelare un meccanismo, metterlo in luce sulle assi di un palcoscenico.
Così ho immaginato i corpi di Giorgia e Davide: come le macchine di un immaginario tanto crudele quanto liberatorio. La ripetizione, in tre momenti e in tre epoche diverse, dello stessa schema tragico: la sopraffazione dell'uomo sulla donna, del padre sul figlio, del più forte sul più debole. Così che il palco - sia quello reale che quello dello schermo - diventi il luogo di un rito perduto, l'affaccio su mondi diversi, su una dimensione dell'altrove.
FAVOLA è anche l'esperimento di un teatro politico praticato con gli strumenti della poesia. Pasolini, di cui ricorre il centenario della nascita, e a cui questo lavoro è idealmente dedicato, parlava della poesia come di un modoper trasumanar e organizzar. Provo oggi ad aggiungere un accento alla sua congiunzione: trasumanare come modo per desiderare oltre e di più, per guardare oltre le prigioni del qui e ora – trasumanar è organizzar. Trasfigurare la lingua e la fantasia: anche questo è un “atto politico".
Come scrive Pasolini nel Pianto della Scavatrice:
“Solo l’amare, solo il conoscere / conta. Non l’aver amato, / non l’aver conosciuto.
Dà angoscia / il vivere di un consumato / amore. L’anima non cresce più”.
Fabrizio Sinisi
NOTE DELL’AUTORE | FABRIZIO SINISI
T R A G E D I A
D A C A M E R A
C O N T E M P O R A N E A
FAVOLA
Chiesi ormai tre anni fa a Fabrizio di scrivere un testo per attraversare il tema dell’eresia e dell’utopia attraverso la condizione ciclica del sonno e del risveglio, inseguendo un po’
le suggestioni del Calderòn di Pasolini e dell’Orlando della Woolf.
Poi il tempo di noi tutti si è bloccato a lungo, trasformando i muri di casa propria in un recinto collettivo. Ne è nato FAVOLA, opera monumentale di Fabrizio Sinisi.
I protagonisti - G. e D. - sono una coppia. Sul palco - luogo del reale - si inscena una piccola tragedia da camera contemporanea, una favola nera ambientata in una stanza del- la casa. Lei ha dimenticato tutto, ha rimosso qualcosa di terribile, sepolto tra le pieghe di un dolore inaccettabile; lui invece sa tutto, è il regista di questo esperimento condiviso ogni sera con il pubblico, ricorda ogni dettaglio e cerca di trasportare lei in un viaggio di riacquisizione della coscienza.
L’espediente è il sonno, dove tutti sogniamo, o dove spesso riviviamo noi stessi in altre forme, epoche, identità, alle volte più sopportabili dello specchio reale.
Il ponte che dà accesso a questo viaggio catartico (posto che ricordare lo sia sempre…) è un grande schermo - luogo del rimosso, della trasformazione, del caos o setaccio del- la memoria di sequenze perdute.
FAVOLA ha dunque una piccola storia, una cornice scatenante che abbraccia un’opera in cinque atti (un prologo, tre sogni, un epilogo) dove il braccio maestro è un teatro politi- co poeticamente incastonato nella tragedia dei perdenti, di coloro che - nella grande Storia - scompaiono affinché sorga una nuova civiltà, in un ciclo inarrestabile di sopraffazio- ne. L’esito è una favola eretica.
In FAVOLA G. e D. siamo io e il mio compagno d’arte, l’attore Davide Giglio, con cui da diciotto anni si indaga la materia teatrale. Il viaggio di lei e lui è un po' la storia dell'uma- nità, un percorso claudicante di due esseri umani - chiunque - attraverso l'esistenza; un tentativo di resistenza, tra reale e possibile.
L’architettura di FAVOLA è un’osmosi tra i linguaggi specifici del palco e della video-art. Oggi più che mai siamo di fronte all’apoteosi dell’impalpabile. E questo attesta e confer- ma il trionfo anacronistico del teatro e della presenza, ma afferma anche la contemporanea necessità di soggettivare l’oggetto inquadrato per rubarne l’essenza al microscopio del cinema.
FAVOLA è per noi anche un viaggio metodologico per capire come lavorare un teatro d’arte che dichiari i suoi mezzi senza pretendere l’illusione nello spettatore di oggi, col fine ultimo di provare ad abbattere muri.
Giorgia Cerruti
NOTE DI REGIA | GIORGIA CERRUTI
T R E E R E S I E T R E S O G N I
LA CREAZIONE 2022 Anteprima a AstiTeatro
Prima Nazionale a Campania Teatro Festival
CENCI
Regia di Giorgia Cerruti.Adattamento di Fabrizio Sinisi
da “I Cenci” di Percy Bysshe Shelley e Antonin Artaud Visual concept-costumi Giorgia Cerruti
Luci-scene: Lucio Diana
Sound designer: Guglielmo Diana
In scena: Davide Giglio, Raffaella Tomellini e cast da definirsi
Realizzato In coproduzione con CTB/Centro Teatrale Bresciano e altri partners in via di definizione
CREAZIONE 23 | PROGETTO VULNERABILI 2022.24
Innalza la storia di una famiglia rinascimentale a simbolo universale di vulnerabilità all’in- giustizia. Una donna sfida il potere precostituito e parla all’umanità contemporanea rivelan- do le pieghe più subdole della ferocia diffusa che oggi respiriamo.
F U T U R O A N T E R I O R E
A T E L I E R C E N C I
C O R R I D O I
Percorso laboratoriale di 10 giorni di allenamento condiviso, esperimenti artistici e condivisione delle pratiche sceniche consolidate dalla Compagnia nel corso degli anni. Percorso rivolto ad attori professionisti e allievi-attori. Partecipazione gratuita, selezione tramite cv e lettera di presentazione.
F O Y E R
Residenza creativa di 10 giorni. Percorso intensivo condotto da Giorgia Cerruti e Fabrizio Sinisi. Si tratta di un momento di coabitazione tra le arti, ricerca teatrale e esperimenti di riscrittu- ra. Il testo utilizzato a supporto e ispirazione è “I Cenci” di Percy Bysshe Shelley e di Antonin Artaud. Al percorso verranno invitati attori individuati nella prima tappa “Corridoi”. La parteci- pazione a “Foyer” è inoltre aperta ad ulteriori presenze artistiche (drammaturghi, musicisti, artisti visivi, poeti, performers, ...) , individuate tramite lettera di interesse. Il percorso sarà inoltre arricchito dall’incursione di colleghi artisti espressamente invitati. L’adesione al percorso è gratuita.
S T A N Z E
Residenza creativa di 8 giorni. Lavoro mirato attorno ai temi de “I Cenci” di Percy Bysshe Shelley e di Antonin Artaud. Il percorso è ad invito e rivolto ad artisti individuati dalla Compagnia nelle precedenti tappe. L’obiettivo di questi giorni è duplice: provare ad abitare connessioni personali tra l’opera e il bagaglio artistico-culturale di ciascuno; sperimentare scritture d’attore, adottando scritture di scena che intervengano non solo sul detto ma anche sulla struttura significante e compositiva dell’opera originaria. Durante la sessione sono previste finestre di apertura dei lavori al pubblico. La partecipazione è gratuita.
P R O D U Z I O N E
60 giorni di prove. Ipotesi periodo di debutto: estate 2023
P R O G E T T O S P E C C H I O
Nel quadro di un processo di internazionalizzazione della Compagnia Progetto SPECCHIO è un cantiere internazionale che ipotizza la proposta analoga del lavoro presso teatri europei dove la regista Giorgia Cerruti metterà in scena la produzione con gli artisti del teatro ospitante. Il progetto potrà favorire la nascita di proficui rapporti di collaborazione reciproca, favoren- do scambi culturali, mobilità e processi creativi internazionali attraverso le performing arts.
ENRICO IV
I cavalli non entrano mai nelle case
P R O D U Z I O N E
60 giorni di prove. Ipotesi periodo di debutto: estate 2024
Note: in accordo con i teatri che sosterranno la produzione, si propone un cantiere drammaturgia-scene-costumi aperto alle scuole/accademie partners del territorio.
P R O G E T T O S P E C C H I O
Nel quadro di un processo di internazionalizzazione della Compagnia Progetto SPECCHIO è un cantiere internazionale che ipotizza la proposta analoga del lavoro presso teatri europei dove la regista Giorgia Cerruti metterà in scena la produzione con gli artisti del teatro ospitante. Il progetto potrà favorire la nascita di proficui rapporti di colla- borazione reciproca, favorendo scambi culturali, mobilità e processi creativi internazionali attraverso le performing arts.
CREAZIONE 24 | PROGETTO VULNERABILI 2022.24
è un viaggio dentro l’umana gracilità, fatta di solitudine, voli pindarici, cadute dalle quali a volte ci si rialza a stento. In eterno disequilibrio tra le forme da assumere per esistere nel mondo e la retta luminosa che traccia la nostra essenza.
Regia di Giorgia Cerruti.
Riscrittura di Fabrizio Sinisi
Visual concept-costumi Giorgia Cerruti Luci-scene: Lucio Diana
Sound designer: Guglielmo Diana
In scena: Davide Giglio, Giorgia Cerruti e cast da definirsi Coproduzioni e partners in via di definizione
FEDRAH o della spieta’ dell’amore
Variazioni attorno al mito e alle sue riscritture CREAZIONE 2021
C O M E N E S S U N O M ’ H A G U A R D A T O M A I . . .
Elaborazione drammaturgica e regia Michele Di Mauro Con Giorgia Cerruti, Francesca Cassottana, Davide Giglio Orizzonti sonori Guglielmo Diana
Scene e luci Lucio Diana Tecnico luci Marco Ferrero
Immagini, suoni, parole e sinapsiche verticali Elvis Flanella Assistente alla regia Alessandro Persichella
Realizzazione scenotecnica Maurizio Fo Organizzazione/Produzione Angelo Pastore Segretaria di Compagnia Emanuela Faiazza
DEBUTTO 11-12 novembre 2021 Gli Scarti/FuoriLuogo, La Spezia
In coproduzione con
Gli Scarti/FuoriLuogo, La Spezia con il sostegno di
Tap/Torino Arti Performative Con il supporto di Cap10100 In collaborazione con
Istituto per i beni marionettistici e il Teatro Popolare Marionette di Francesco Arini
Compiamo questo nuovo viaggio nel teatro con l’artista Michele Di Mauro, operaio della scena, collega e amico, con cui da circa quindici anni costruiamo occasioni per osservarci (scenicamente) al microsco- pio, nel desiderio di innalzare la consapevolezza del nostro mestiere.
Oggi decidiamo di compiere un azzardo, passando dalla zona pre- creativa alla zona creativa: concepiremo una creatura che si chiamerà FEDRAH, che avrà il cuore nella tragedia classica e l’H in nome della Kane.
Giorgia Cerruti
Perché Fedra oggi? Perché il nostro sembra un mondo refrattario al Sentimento, e quindi alla vita stessa, al futuro che verrà. Nella verità inattaccabile del Desiderio di Fedra è invece contenuta un’oggettività euforizzante, eccitante. Attraversare le innumerevoli riscritture di Fedra vuol forse dire “provare a farsi carico” del cuore emotivo del Mondo: se non ci fosse Lei, tutto potrebbe continuare nella propria indefinitezza, aspettando la fine di tutto. Proveremo a compiere un viaggio tecnico-sentimentale dentro questo mito, spostandolo di fronte a noi, cittadini e belve di oggi.
Con questo nuovo lavoro “rovistiamo” ancora e nuovamente tra i miti classici impastando contaminazioni, utilizzando le riscritture come trampolino (o precipizio) per tornare là, al cuore intatto della tragedia.
Quando inizia e quando finisce un classico?
E cosa lo definisce?
Piccola Compagnia della Magnolia
Sinapsicando tra Euripide e Racine, tra Sarah Kane e Kate Tempest, e passando sotto l’immaginario dissacrante di Elvis Flanella, questa mia FEDRAH (che ha le radici nella reinvenzione del classico e l’H in onore di SaraH) ha nel suo centro drammatico l’AMORE come Inizio e Fine di tutto. L’Amore come Fiamma e Pioggia che l’annulla. L’Amore che sa di gelsomino e di letame, che ti fa risorgere e t’ammazza 2 volte!
E intorno ad Esso, famiglie che si sgretolano, passioni che il destino gestisce e gli uomini non riescono a domare, vite che durano un giorno e giorni che valgono una vita. 3 personaggi: Fedra, Ippolito e Strophe (emblematica aggiunta della Kane, che fa della sua rivisitazione novecentesca un nuovo classico per il post 2000). In scena, non un’ipo- tesi di nuova famiglia reale (di natura fiabesca) ma un azzardo di parallelo coi nuovi Re. Con quelle famiglie che hanno cambiato la nostra storia e continuano a tenerla in pu- gno. Che hanno sostituito le tragedie letterarie con le proprie, private. E tra queste, una su tutte: quella degli Agnelli, croce e delizia del Popolo dipendente. Luogo dell’effimero e del kitsch. Un modo per dare alla mia Fedra dei “parenti terribili” ma maledettamente “reali”.
Per guardare verso gli Dei con una smorfia di disprezzo e un desiderio di rivincita giornaliera. Non tutto è male, ciò che finisce male, se nel “durante” si assapora la dolcezza dell’eterno.
Michele Di Mauro
CE NE VOLEVANO DI PIU’ DI MOMENTI COSI’...
REPERTORIO IN DISTRIBUZIONE 22.23
QUI LINK AI DOSSIER
M A T E R D E I - M A T E R D E _
C o n c e r t o p e r v o c e e s u o n oREGIA DI GIORGIA CERRUTI. CON DAVIDE GIGLIO E GIORGIA CERRUTI. SCENE E LUCI DI LUCIO DIANA. SOUND DESIGN GUGLIELMO DIANA.
da un testo inedito di Massimo Sgorbani, tra i più apprezzati drammaturghi italiani contemporanei.
Un connubio di regia e testo audace, “scandaloso”. Un testo che attraversa il mito deviandone gli esiti formali e contenutistici verso una scrittura postmoderna e immersiva. Il tema apparentemente distante - una madre posseduta dal dio, una gravidanza iperbolica e paradossale che genera tredici figli, tutti dotati dei paterni attributi divini tranne l'ultimo, il dio mancato - si rivela occasione di eccezionale riflessione sull’odierna mortalità dell’amore, sulla rabbia diffusa che ingloba il mondo contemporaneo, sulla violenza che surrettizia- mente attraversa le relazioni. Un testo crudo e lirico, a cavallo tra sacro e profano. Un flusso di parole laico, erotico, ipnotico, che oscilla instabile tra la paura di regredire nel Caos e l’affermazione del Mito.
1 9 8 3 B U T T E R F L Y
REGIA DI GIORGIA CERRUTI. CON DAVIDE GIGLIO E GIORGIA CERRUTI. SCENE, VIDEO, LUCI DI LUCIO DIANA, SOUND DESIGN GUGLIELMO DIANA.
lo spettacolo, coprodotto con il Festival delle Colline Torinesi che da anni accompagna il lavoro della Compagnia, intreccia questioni di identità sessuale e accettazione, pren- dendo a prestito una nota storia di cronaca del XX secolo e aprendola verso orizzonti universali e mitologie contemporanee. Il soggetto originale è l’incredibile storia d’amore tra il diplomatico-spia bretone Bernard Boursicot (che vive da anni in una casa di riposo a Rennes e che ha collaborato con la Compagnia alla drammaturgia, condividendo ricordi e presenze dal passato) e l’artista d’Opera cinese Shi Pei Pu. Una storia oscura, che ha sedotto pittori, scrittori e cineasti tra i quali Cronenberg, che ne ha tratto la pellicola M. Butterfly, rivelando la parabola di un uomo che “ha amato per vent’anni una donna creata da un uomo”. Progetto Bio_Grafie
Z E L D A | V i t a e M o r t e d i Z e l d a F i t z g e r a l d
SCRITTURA DI SCENA DI GIORGIA CERRUTI E DAVIDE GIGLIO . CON GIORGIA CERRUTI
un monologo dove si affida alla figura eretica, folle e incendiaria di Zelda Sayre Fitzgerald la metafora di un’inesausta ricerca del sublime. Una sorta di parallelo della Winnie bec- kettiana dove si ripercorre l'ultima ora di vita dell’artista, sola e convalescente per congestione di idee nel letto di un sinistro ospedale psichiatrico della provincia americana. Un lavoro intimo, poetico e vibrante, avvolto da un nauseabondo odore di rose rosa. Progetto Bio_Grafie
TEATROGRAFIA |
IL BALCONE regia di Giorgia Cerruti
LA CASA DI BERNARDA ALBA regia di Antonio Dìaz-Floriàn - in coproduzione con Théâtre de l’Epée de Bois/Cartoucherie de Vincennes
L’ARCHITETTO E L’IMPERATORE D’ASSIRIA regia di Antonio Dìaz-Floriàn - in coproduzione con Théâtre de l’Epée de Bois/Cartoucherie de Vincennes QUIJOTE/CERVANTES regia di Giorgia Cerruti
MONTSERRAT regia di Giorgia Cerruti
MOLIÈRE O IL MALATO IMMAGINARIO regia di Antonio Dìaz-Floriàn - in coproduzione con Théâtre de l’ Epée de Bois/Cartoucherie, Teatro Stabile di Torino HAMM-LET / Studio sulla Voracità Trilogia dell’Individuo - regia di Giorgia Cerruti - in coproduzione con Théatre Durance/Scène conventionnée, STT
OTELLO / Studio sulla Corruzione dell’Angelo Trilogia dell’Individuo - regia di Giorgia Cerruti - con Théatre Durance, Corte Ospitale, STT, Festival delle Colline TITUS / Studio sulle Radici Trilogia dell’Individuo - regia di Giorgia Cerruti
ATRIDI / Metamorfosi del Rito regia di Giorgia Cerruti - con Festival Printemps d’ Europe/Lyon, Festival Benevento Città Spettacolo, STT ADAGIO NUREYEV / Ritratto d’artista Progetto Bio_Grafie - regia di Giorgia Cerruti - in collaborazione con Sala Ichos et Residenza Dracma PUGNI mise en espace a cura di Giorgia Cerruti - testo di Pauline Peyrade - Progetto vincitore Fabulamundi
ZELDA / Vita e Morte di Zelda Fitzgerald Progetto Bio_Grafie - regia di Giorgia Cerruti .
1983 BUTTERFLY Progetto Bio_Grafie - regia Giorgia Cerruti - coproduzione Festival delle Colline Torinesi MATER DEI - regia di Giorgia Cerruti - Armunia, Residenza IDRA, Teatro Akropolis, Festival delle Colline Torinesi
2021 FEDRAH O DELLA SPIETA’ DELL’AMORE regia di Michele Di Mauro 2022 FAVOLA, regia di Giorgia Cerruti - Progetto Vulnerabili_1
2023 I CENCI regia di Giorgia Cerruti - Progetto Vulnerabili_2
2024 ENRICO IV | I cavalli non entrano nelle case, regia di Giorgia Cerruti - Progetto Vulnerabili_3
Piccola Compagnia della Magnolia
Responsabile organizzativo e di produzione Angelo Pastore
[email protected] - tel. 335 1223256
Segretaria di Compagnia-Distribuzione Emanuela Faiazza
[email protected] - tel. 339 5726237
www.piccolamagnolia.it vimeo/piccolacompagniadellamagnolia