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RICERCHE CHIMICHE SULLE MONETE DEL TESORO DI POPULONIA

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Academic year: 2022

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RICERCHE CHIMICHE SULLE MONETE DEL TESORO DI POPULONIA

Già agli inizi del 1941 il prof, A. Minto propose di studiare dal punto di vista chimico, le monete del tesoro rivenuto nel 1939 a Populonia in località detta « la Porcareccia » ; per un complesso di cause la ricerca è stata più volte abbandonata e ripresa, si che solo oggi è possibile riferirne i risultati.

Con il prof. Scamuzzi, che ha descritto e classificato i tipi mo- netali del tesoro (1), furono esaminate, prima del restauro, tutte le seicentoventisette monete d’argento, allo scopo di procedere alla scelta di un certo numero da sottoporre ad analisi. Delle monete, poche conservavano l’aspetto metallico, mentre la massima parte erano più o meno coperte da patine assai diverse ; molte erano dalla patina addirittura deformate.

Basandosi sul diverso aspetto delle patine, furono scelte qua- ranta monete raggruppandole nei seguenti tipi :

I - N. 3 didramme quasi completamente prive di patina;

II - N. 3 didramme con zone di patina verde;

III - N. 7 didramme completamente coperte di patina granulosa verde ;

IV - N. 5 didramme con zone di patina rossastra e forti ri- gonfiamenti ;

V - N. 2 didramme con spessa patina grigio piombo granu- lare e rigonfiamenti;

VI - N. 4 didramme con patina grigio piombo granulare e zone di patina verde ;

VII - N. 6 didramme con patina grigio piombo granulare con rigonfiamenti e zone non intaccate;

Vili - N. 5 didramme con zone di patina grigio piombo lucida;

(1) E. Sc a m u z z i, Tesoro di monete antiche rinvenute in ΡοφαΙοηια, in St. Etr. XV, 1941, pag. 141 sg.

16 — Studi Etruschi, XXI.

(2)

242 G. Speroni e L. Mori

IX - N. 3

X - N. i

XI - N. I

didramme con zone di patina grigio piombo e zone di patina verde scura;

didramma con ramatura nel verso e zone di patina grigio piombo lucida nel recto ;

didramma con patina rossastra e zone di patina verde.

Il programma della ricerca era di effettuare l’analisi della patina di ciascun gruppo di monete e di procedere quindi allo stu- dio del metallo di ciascuna moneta, allo scopo di rilevare even- tuali relazioni fra patina e composizione del metallo, nonché fra questa e tipi monetali.

Constatato che le patine grigio piombo erano costituite essen- zialmente da cloruro d’argento mineralizzato, le monete sono state bollite prolungatamente, gruppo per gruppo, in ammoniaca con- centrata; con questo trattamento si ottiene la dissoluzione del clo- ruro d’argento, mentre solo piccola parte delle patine cupriche passa in soluzione e la patina granulosa non viene per niente attaccata.

La soluzione ammoniacale ottenuta, addizionata di un eccesso di ammoniaca per disciogliere eventuali particelle di cloruro di ar- gento distaccatesi meccanicamente, è stata filtrata per separare la sospensione insolubile e trattata con eccesso di acido nitrico. Il cloruro d’argento riprecipitato è stato filtrato quantitativamente, lavato e ridisciolto in ammoniaca; riprecipitato con acido nitrico è stato infine filtrato per crogiolo a setto poroso tarato, seccato e pesato. Le soluzioni riunite vengono evaporate e riprese con acqua.

Le monete provenienti dal trattamento con ammoniaca sono state successivamente immerse, una per una, in soluzione tiepida di acido nitrico di media concentrazione fino a scomparsa di ogni traccia di patina. Con la soluzione nitrica ottenuta si tratta a caldo il residuo insolubile in ammoniaca e si filtra; il residuo è costi- tuito da materiale argilloso e da sabbia inglobati nella patina. La soluzione nitrica, evaporata e ripresa con acqua, è stata addizio- nata di acido cloridrico ; la piccola quantità di cloruro d’argento che precipita, viene filtrata ed allontanata in quanto non prove- niente dalla patina, bensì dall’attacco nitrico sul metallo delle monete. Sulla soluzione, unita a quella provenienti dal trattamen- to ammoniacale, si procede al dosaggio ponderale del ferro ed al- le determinazioni elettrolitiche del rame e del piombo. Il procedi-

(3)

Ricerche chimiche sulle monede del Tesoro di Populonia 243

mento seguito per le determinazioni sulle patine è riassunto nel seguente schema :

Trattamento con ammoniaca Soluzione con sospensione I

particelle insolubili filtrazione

Trattamento con acido nitrico

soluzione

Soluzione residuo

acido nitrico I.

filtrazione

filtrazione J_______

SoluzioneI . evaporata e ripresa con

acqua II

soluzione eva-I porata e ripre- sa con acqua+aci-

do cloridrico filtrazione

residuo (materiale ar- gilloso e sab-

biaj

soluzione cloruro d’argento dall’attacco del metallo cloruro d’ar- determinazione

gento della Cu, Fe, Pb patina

Dopo aver asportata la patina, su alcune monete di ciascun gruppo si procede alla determinazione quantitativa dell’argento e del rame; su tutte le monete si effettua la determinazione del peso specifico e l’analisi spettroscopica.

Per il dosaggio dell’argento e del rame, mediante una fine punta da trapano si preleva dalle monete una piccola quantità del metallo in trucioli. Circa 0,3 grammi di metallo, sgrassato con etere etilico e seccato in stufa, sono pesati esattamente e trattati a bagno maria con io cm3 di acido nitrico al 50% in palloncino tarato da 50 cm3. Rimangono indisciolte tracce imponderabili di oro e le soluzioni di alcuni campioni sono debolmente opalescenti per presenza di stagno. Dopo raffreddamento si porta a volume con acqua distillata.

Per il dosaggio dell’argento si prelevano dal palloncino, io cm3 di soluzione e si portano in un bicchiere da 100 cm3 diluendo con 40 cm3 di acqua distillata. Si titola potenziometricamente con soluzione N/20 di cloruro di potassio usando un elettrodo di ioduro d’argento. Come elettrodo di confronto è stato impiegato un elet- trodo a solfato mercuroso anziché a calomelano, per evitare la dif- fusione dello ione cloro nella soluzione da titolare.

(4)

1

N ° progressivo

TIPOMONETALE (*)

S tatod iconserva- zione Pesoin gram m i p rim a d e ll’attacco

Jf I - Didrammequasicompletamenteprivedipatina. 123 BInbassoXR/lineedecussateAInbassoX XAinbassoX C3C4C4 8,288,238,16

Il- Didrammeconpiccolezonedipatinaverde. 456 BCInbassoXB C4C3C4 8,438,328,57 Ili- Didrammecompletamenteco-pertedipatinagranulosaverdescura. 7S9

ì :

1213 CInbassoXABBInbassoX : XAInbassoXXR/Globo in rilievoCCInbassoXX R/Segni irreg. in rii. C4C4C4C3C3C3c3 8,478,578,238,078,408,538,

IV- Didrammeconzonedipatinarossastrae forti rigonfiamenti ter-rosi. U15161718 CInbassoa d.XAAInbasso X : XR/Globo in rilievoDBInbassoX X C4C4C3C4C3 8,378.418,368,407.42 V - Didramme con spessa patinagrigio-piombo, granulare con rigonfiamenti. 1920 DA C4C4 10,909,89

VI- Didrammeconpatinagrigio-piombogranulare e zone di patinaverde. 21222324 AAIn basso X X R/Segn alf. (,,.φλγ...)AAIn basso XXR/Verticillo 3 foglie C4C4C4C4 9,009,258,818,67 VII- Didrammeconpatinagrigio-piombogranulareccnrigonfia-menti e zonenonattaccate. 252627282930 AAAInbassoX XNonidentificabileAR2 caducei contrappB C4C4C4C4C4C4 8,568,058,279,068,648,46 Vili- Didrammeconzone di patinagrigio-piombolucida. 3132333435 BBInbassoX XAInbassoX : XAR/Globoa rilievoAInbassoX X C4C3C3C4C3 7,678,038,498,486,79

IXDidrammeconzonedipatinagrigio-piomboe zonedipatinaverdescuraarilievo. 363738 BIn basso X XR/Segni irreg. rii.BInbassoX : XBInbassoX X C3C3C4 8,4'8,428,39 X- Didramma con ramatura nel versoe zone di pat. grigio-piombo lucida.39Senzaimpronta7-

XI- Didrammaconpatinarossastrae zonadipatinaverde.40BC48,46

(*) A - Protome di Gorgone di prospetto.B - Protome di Gorgone di prospetto,diademata. G - Protome di Gorgone diprospetto, con capellistilizzati sopra il diadema a piccoli archi. D- Protome diHeraclesdiprospetto. METÀLL0PATINA

AnalisichimicaAnalisi spettroscopica0α>«A<D=== 8 1 Composizione della palina metallicauE0 (JAgCu ! 5«ϊ51 .Bi Jω_o>OJSÂ-SiAgClC11OFe2O3PbO0- ΌPbSbSnFeAu•S“1-ma. /o/o

A ltri non

□J 1

® Ero»0O%0//o0//o0//o 10,4597,01,81,2xxxxXXXX(X)X10,47XXXXXXXXX-_io,4496,82.21,0XXXXXX

io,4797,o2,4o,6XXXXXXX10,48xxxxXXXo,350,248,871,519,7tracce10,45XXXXX 10,2188,67,63,8XXXXXXXX9,32xxxxXX9,5689.37,82,9xxxxXXXX9,2119,878,i2,1XXXX2,712.7437,461,11,8tracce10,18XXXXXX10,269t,I8,20,7XXXXXXX10,13XXXXXX

10,28XXXXXXXXX10,3695,52 ,6i ,5xxxxXXXXXXX10,38XXXXXXXX3,960,628,534,434,62,210,25XXXXXXXX10,2795,22,82,0XXXXXXXX 10,40XXXXXXXXXXX44,896,710,3694,74,21,1XXXXXXXXXXX0,29b31,80,09 io,3'xxxxXXXXX10,17xxxxXXXXXXX17,06'0,3292,65,51,9XXXXXXXXXX4,1293.45,441,1tracce9,5492,25,32,5xxxxXXXXXX 9,’6XXXXXXXX10,3693,75,21,1XXXXXXXXX10,33XXXXXXXXX4,5810,2892,16,0L9XXXXXXXXXXX2,0294,41,93,5o,r10,21XXXXXXX>0,30XXXXXXXXX

ιθ,35XXXXXX10,29XXXXXXXXio,3795,83,70,5XXXXXXXXXX0,341,3493,04,82,0O,TIO, 2793-74,9',4XXXXXXXX10,38XXXXXXX 8,72XXXXXX10,11XXXXXXXXX1,640,854,t86,39,5tracce10,1990,68,7o,7XXXXXXX 10,2290,39,20,5XXXXXXX0,29o,434.495,6traccetracce JO,3392,76,70,6XXX1XX10,910,321 30,769,2-

(5)

246 G. Speroni e L. Mori

Per la determinazione del rame si prelevano 25 cm’ della solu- zione nitrica e si pongono in una vaschetta da 34 era2 3 (spessore 2 cm) di un colorimetro Heilige a cella fotoelettrica; si aggiun- gono 5 cm3 di ammoniaca concentrata e 4 cm‘ di acqua distillata e si colorimetra per confronto con una soluzione ammoniacale di nitrato d’argento di titolo approssimativamente eguale a quello della soluzione da esaminare. I risultati si estrapolano su di un grafico di taratura effettuato con soluzioni titolate di nitrato rameico contenente nitrato d’argento in quantità tale che il rapporto fra rame ed argento sia pari a quello medio delle monete.

(2) A. Min t o, « Po-pulonia », 1st. di studi Etruschi, 1943, pag. 220.

Come è noto si indicano col termine « subaeratae » (Fourrées per i francesi) monete con l’anima di metallo vile (rame, ferro, piombo, stagno) rivestite di una foglia d’argento (o di oro) e sottoposte successivamente all’impres- sione monetaria (E. Ba b e l o n, Monnaies de la Εεφ. Romaine, Paris 1885 vol. I, pag. LIII). Primi esempi di subaeratae sono stati ritrovati in piccola quantità nella numismatica greca ed attribuiti ad opera di falsari o ad emis- sioni pubbliche in periodi di particolare gravità; a questo proposito dice Le n o r m a n t (Aa monnaie dans l'antiquité, vol. I, pag. 221) «dès qu’il y a dès monnaies, des feussaires ont cherché à les imiter fraudoleusement » ! Mo- nete subaeratae furono riconosciute da Bia n c h i Ba n d in e l l i (St. Etr. IV, 543) anche nel tesoretto di monete populoniesi ritrovato a Montalcino.

L’analisi spettroscopica è stata effettuata con uno spettrosco- pio Hilger E, facendo scoccare un arco fra le monete da esa- minare ed un filo d’argento spettroscopicamente puro, preparato riducendo con formaldeide una soluzione ammoniacale di cloruro d’argento purificato per numerose, successive precipitazioni ; si usa una differenza di potenziale di 60 V. con un’intensità circa 6 A.

I risultati di tutte le ricerche effettuate sono riportati nel quadro riassuntivo. Si può osservare :

1) Il peso specifico si aggira fra 9,5 e 10,5 per la maggior parte delle monete ad eccezione di 4 (n. 8, io, 25, 36) nelle quali si scende a valori inferiori ; 2 di queste sono risultate essere « su- baeratae » (2). Nelle altre due, il peso specifico basso deve essere attribuito a soffiatura della lega, a cui è anche da ascrivere la vasta fluttuazione del peso specifico della massima parte delle monete, non in relazione col contenuto d’argento.

2) Le monete prive di patina hanno un contenuto d’argento superiore al 96%.

(6)

Ricerche chimiche sulle monete del Tesoro di Populonia 247

3) Le monete che presentano patina ramica, hanno un conte- nuto in rame che non è inferiore al 6-7%.

4) La patina di cloruro d’argento sembra sia in relazione con la presenza nella lega, di metalli del V gruppo (bismuto ed an- timonio), rivelabili spettroscopicamente con notevole intensità nel- le monete dal numero 19 al numero 35. Questa constatazione, che, per escludere la casualità, dovrebbe essere confermata dallo stu- dio di più vasto materiale, porterebbe a concludere che i metalli del V gruppo favoriscono l’attacco dell’argento da parte di solu- zioni di cloruri, cosa del resto assai plausibile.

5) Nessuna relazione è individuabile fra la composizione del- la lega e il tipo monetale.

G. Spe r o n i e L. Mo r i

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