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Re Sergio Mattarella. La politica a pezzi. Giuliano Amato. Maria E. Casellati

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29 GENNAIO 2022 - NUMERO 3104 - ANNO 24 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: redazione@tvverona.com - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

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KO OK

Il “dottor sottile”, professore

emerito di diritto pubblico com- parato, più volte ministro e due volte premier, è il nuovo pres- idente della corte costituzionale.

Forse sperava in qualcos’altro

Con la sua discesa in campo come candidata della Destra e di Salvini ha messo in gioco la seconda carica dello Stato e ha perso. Non l’hanno votata nem- meno i suoi. Ne valeva la pena?

Giuliano Amato Maria E. Casellati

La politica a pezzi

PARLIAMONE

Non dovremo stupirci, do- mani, dopodomani, se la gente confermerà il di- stacco dalla politica, già mostrato negli ultimi tempi. Se ci dovesse ac- cadere, ricordiamoci di questo passaggio a vuoto della politica. Di questa sconfitta dei Salvini&Letta, dei Meloni&Berlusconi, dei Conte&Renzi. Tutti perfettamente uguali, nes- suna differenza, sia chiaro. Tutti bravi a parole, con proclami vuoti, scon- tati, luoghi comuni senza senso e senza futuro. Se avete dubbi, andate a ri- leggervi le parole dei

“grandi leader” (o presunti tali) della politica italiana.

Una settimana di “vuoti a perdere”, incapaci di un confronto vero, serio, one- sto, intelligente, sensibile.

(CONTINUA A PAG. 2)

di Raffaele Tomelleri

LE RICERCHE DI UN VERONESE SCOMPARSO V

OTO AL

Q

UIRINALE

. D

ECISIVO L

OTTAVO SCRUTINIO

Re “Sergio Mattarella”

Riconfermato a furor di grandi elettori. Incoronato diret- tamente dall’Aula del Parlamento alle 20.20. E’ al Quirinale dal 2015 e per questo secondo settennato ci resterà fino al 2029. Resiste la coppia con il presidente del consiglio Draghi. Tensione nella Lega. Giorgetti verso le dimissioni?

STRAORDINARIA

(2)

LA POLITICA A PEZZI. A

PPUNTI

&S

PUNTI

R

AFFAELE

T

OMELLERI

Cari politici, a chi volete raccontarla?

Salvini, Letta, Renzi, Meloni, Conte, Berlusconi: frasi fatte e scontate, ma zero risultati

(CONTINUA DA PAG.

1)

La politica è fatta a pez- zi, da questo passaggio.

E non è qui in discussio- ne, sia ben chiaro, la scelta di Mattarella. Ma è il come, il perchè, il quando, che fa pensare.

Perchè, diciamolo, tor- nare “in ginocchio”, da Mattarella a supplicarlo di accettare altri sette anni di Quirinale, equi- vale ad ammettere la propria incapacità. Tota- le, assoluta. La fragilità di un sistema che si ribella ai propri leader (o presunti tali). La

pochezza di “capi” che probabilmente dovranno rimettere in discussione la propria leadership.

Ma come, tutto qua? In tutto ‘sto tempo, non siete stati capaci di sce- gliere e trovare un’alter- nativa vera a Mattarella?

Ma come, avete avuto mesi di tempo e arrivate impreparati, con l’aria stralunata, all’elezione del Capo dello Stato? E poi, i nomi buttati lì, a casaccio, senz’arte nè parte: vogliamo farli? 

Berlusconi, Moratti, Nor- dio... Ma davvero pen- savate che potessero diventare Presidenti del- la Repubblica? E la stessa Casellati, “buttata via” come un peone qualsiasi? Ma è spesso- re politico, questo?

E poi le frasi indegne di un politico vero, frasi fatte regalate a emittenti e social, twitter e com- pagnia cantante. Ma andate a rivedere Mat-

teo Salvini che ieri sera (non un mese fa) esce dalla riunione e annun- cia urbi et orbi “...avre- mo un presidente don- na. Ho proposto un nome di alto profilo sul quale possono conver- gere i voti che servono”.

E Letta, che dice:

“...Finalmente abbiamo trovato una soluzione, ma non sono conten-

to...”.

Ma potremmo continua- re a lungo. Tutti uguali, l’abbiamo detto. Tutti sulla stessa barca, che non affonda soltanto

perchè resta Mattarella (Grazie, Presidente) e perchè Draghi continue- rà ad essere la bussola cui guardare. Per il resto, diciamolo, voti

negativi,senza distinzio- ne di colori e di partiti.

Come se ognuno doves- se mettere la bandierina sul nome, perchè questo è più importante dell’in- teresse del Paese. Que- sto emerge, delle frasi fatte non ce ne facciamo niente. E adesso, c’è da giurarlo, tutti diranno

“...Mattarella è la solu- zione ideale”. Cari Salvi- ni, Letta, Renzi, Conte, Meloni, Berlusconi: ma a chi la volete raccontare?

Il presidente della Camera Fico, durante lo spoglio.

A destra, Mattarella

(3)

Nei suoi 75 anni di storia, la Repubblica italiana ha visto succedersi dodici presidenti della Repub- blica. Il più giovane fu Francesco Cossiga, elet- to a 57 anni, il più anziano Sandro Pertini, a 81 anni.

L’anzianità di almeno cin- quant’anni è stabilita da quella stessa Costituzio- ne che ogni capo dello Stato giura di proteggere.

Nell’elezione del presi- dente della Repubblica converge tutta la macchi- na politica e istituzionale.

Tutti i poteri statali hanno interessi in gioco, poiché le competenze del capo dello Stato riguardano parimenti il Governo, il Parlamento e il sistema giudiziario. È necessario, insomma, un nome che incontri il favore di molti e le resistenze di pochi.

Questo motivo, unito al fatto che nei primi tre scrutini è necessaria una maggioranza dei due ter- zi dell’assemblea, ha reso estremamente rara l’elezione del capo dello Stato nelle prime tre vota- zioni. È successo solo due volte: nel 1985 con l’elezione di Francesco Cossiga e nel 1999 con quella di Carlo Azeglio Ciampi.

LA MARATONA. L’ele- zione più difficile, invece, fu quella di Giovanni Leo- ne, nel 1971, avvenuta dopo ben 23 scrutini. A causa di tensioni interne

alla Democrazia Cristia- na e di veti incrociati da parte del Partito Sociali- sta, nell’assemblea nac- que una situazione di stallo che, tra inerzia e

astensioni, andò avanti per giorni. Il 23esimo scrutinio, l’ultimo, ebbe luogo la vigilia di Natale.

IL “CASO” DE NICOLA.

In tutto questo, un caso a parte è rappresentato da Enrico De Nicola. Nel giu- gno del 1946 fu eletto capo provvisorio dello Stato dall’Assemblea costituente, al primo scru- tinio, con il 74 per cento dei voti. Si dimise il 25 giu- gno 1946 e venne rieletto

il giorno successivo con il 94 per cento dei voti nel 1947. Assunse poi il titolo di presidente della Repubblica solo dopo l’entrata in vigore della

Costituzione, nel gennaio del 1948, mantenendolo solo per alcuni mesi.

DUE “CIVICI’. A livello politico, si annoverano solo due eletti non appar- tenenti a un partito politi- co. Il primo è Carlo Aze- glio Ciampi, banchiere ed economista che guidò un governo tecnico dal 1993 al 1994, durante una delle maggiori crisi politico- economiche della storia italiana.

Il secondo è l’attuale capo dello Stato, Sergio Matta-

rella, che nel 2009 abban- donò il Partito democrati- co per preservare la sua indipendenza in quanto vicepresidente del Consi- glio di presidenza della

giustizia amministrativa.

PERCENTUALE BAS- SA. Leone ottenne la per- centuale di voti più bassa della storia repubblicana:

il 51,4 per cento. Per una curiosa coincidenza, l’uo- mo che lo proclamò capo dello Stato – all’epoca presidente della Camera – sarà destinato sette anni più tardi ad ottenere la più larga maggioranza di sempre: si tratta di San- dro Pertini, eletto nel 1978 con l’82,3 per cento dei voti.

3 • 29 gennaio 2022

LA “PARTITA DEL QUIRINALE”. A

NEDDOTI

, “V

ELENI

”, S

GAMBETTI

Cossiga e Pertini, il “baby” e il nonno

Cossiga aveva 57 anni, Pertini 81. Leone ottenne la percentuale più bassa: il 51,4 per cento Primo piano

Cossiga, Pertini e Leone

(4)

Nella corsa per il Colle nessuna donna è mai riuscita a sedere sulla poltrona del Palazzo del Quirinale. E diciamoci la verità, neanche ci è andata vicina.

Bisogna dire che i tempi, sicuramente stanno cambiando e quello che comunque oggi appare come uno scenario pos- sibile, un tempo accen- deva addirittura dubbi di interpretazione costitu- zionale.

Il democristiano Giusep- pe Fuschini si domandò durante la Costituente:

la formula “cittadino”

comprende le donne, tra la platea degli italiani over 50 eleggibili? Si chiarì che sì, era possi- bile. Ma poi, fino al 1978, nessun nome di donna fu mai segnato nei verbali delle elezioni.

IL VOTO ALLA LOREN.

Nel frattempo, e siamo già negli negli anni Ses- santa, le preferenze accordate all’attrice Sophia Loren furono dichiarate nulle. Venen- do ai giorni nostri. nel corso delle ultime setti- mane sono circolati i nomi del ministro della Giustizia Marta Cartabia, della giurista Paola Severino, di Emma Boni- no e Rosy Bindi come profili in corsa per il Col- le.

LA PRIMA DONNA. La prima donna ad entrare

in ballo durante l’elezio- ne del Capo provvisorio dello Stato, nel 1946 fu Ottavia Penna, una delle 21 costituenti, eletta nel- le liste dell’Uomo qua-

lunque. Raccolse 32 voti mentre a spuntarla fu Enrico De Nicola con 396 preferenze.).

LA VEDOVA MORO.

Bisogna però attendere un bel po’ di anni, fino al 1978, per trovare quattro voti registrati alla giorna- lista Camilla Cederna, tre ad Eleonora Moro (vedova di Aldo). In seguito, nel 1985, altri otto voti per Cederna e tre per Tina Anselmi, pri- ma donna ministro.

IL RECORD DI NILDE.

La prima a poter contare su una vera e propria investitura politica fu invece Nilde Iotti nel 1992, sostenuta dal Pds.

Detiene ancora oggi il record di voti ottenu- ti:256 al quarto scruti- nio.Si ritrovò per qualche ora in testa alla corsa,

prima di cedere il passo a Oscar Luigi Scalfaro.

E sempre nel 1992 Tina Anselmi strappò 18 pre- ferenze, indicata dalle donne della Dc. Due preferenze andarono alla senatrice Aureliana Alberici, moglie all’epoca di Achille Occhetto.

CI PROVA ANCHE  EMMA. La strada per le donne resta in salita anche sette anni dopo, nel 1999. Emma Bonino e la popolare Rosa Rus- so Jervolino entrano in

partita, ma ne escono appena schiuse le urne:

Carlo Azeglio Ciampi diventa Presidente al pri- mo scrutinio. La radica- le, però, è la prima ad avere alle spalle un comitato, “Emma for President”.

TINA NON CE LA FA.

Nel 2006 un altro comi- tato, “Tina Anselmi al Quirinale”, anche stavol- ta senza centrare l’obiet- tivo. In quell’occasione, ottiene 24 voti Franca Rame, due Lidia Mena- pace, tre Barbara Palombelli. Altri tre a Linda Giuva, docente universitaria e moglie di Massimo D’Alema. E tre grandi elettori scelgono

“Savoia Maria Gabriella”.

RENZI ANTIFINOC- CHIARO. Nel 2013 si fa spazio Anna Finocchia- ro. Sembra un’opzione forte, ma è Matteo Renzi a bruciare in fretta l’ipo- tesi dell’allora capogrup- po Pd al Senato.

Nel 2015, invece, con- sensi “di bandiera” sono destinati a Luciana Castellina – 37 voti – e sempre a Bonino (25 preferenze). Tra i voti dispersi, quelli all’attrice Sabrina Ferilli. E siamo alle Presidenziali del 2022. Qualcuno dice che potrebbe essere la volta buona, ma gli ultimi segnali non fanno dav- vero sperare che una donna possa vincere.

LA “PARTITA DEL QUIRINALE”. V

IETATO ALLE

D

ONNE

Il sogno di Nilde, il tentativo di Emma

Nella corsa al Colle mai una presenza femminile, nonostante candidature eccellenti

Nilde Iotti, nel 1992, ottenne 256 voti al terzo scrutinio:

ma non fu sufficiente

(5)

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La prima raccolta delle più importanti

realtà

economiche del territorio

veronese

Il primo quotidiano online

L’informazione veronese nel mondo

Supplemento al numero odierno della Cronaca dell’Economia di Verona 3,50

La Cronaca dell’Economia

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2021

la prima raccolta delle più importanti realtà economiche del territorio veronese

Una nuova iniziativa

per la città IN EDICOLA

(6)

Una Verona viva, frizzan- te, dinamica. Dove si può fare sport e attività moto- ria all’aperto e al chiuso, anche di sera. E’ quella che intende realizzare, con la sua squadra, Fla- vio Tosi, che ha presen- tato le sue proposte in vista delle Amministrative di primavera.

Coadiuvato in conferenza stampa dal Consigliere comunale Alberto Bozza, già Assessore allo Sport, dal Presidente degli Ex Calciatori del Verona Francesco Chicco Gui- dotti, dall’esperto dirigen- te in ambito comunale dello sport Sandro Vazzo- ler e dal responsabile cit- tadino di Fare Vr Simone Meneghelli, Tosi ha spie- gato: “Innanzitutto vanno sistemati, valorizzati, messi in sicurezza, attrezzati e illuminati tutti quei luoghi meravigliosi che possono diventare impianti a cielo aperto dove praticare attività sportiva, ludica e motoria.

Dobbiamo valorizzare il fiume Adige, in particola- re garantendo l’accesso e la fruizione delle alzaie, in accordo con il Demanio Fluviale, e restituendo pienamente ai cittadini il parco Adige Nord. Poi ci sono aree verdi e zone che hanno un potenziale incredibile, penso alla Spianà, tutto il circuito delle Mura, i forti, alcuni spazi delle Torricelle che

giacciono abbandonati e le molte vallate e colline attorno a Verona che fan- no parte del Comune”.

Parallelamente, ha detto Tosi, “c’è l’esigenza di realizzare nelle circoscri- zioni che ne sono carenti impianti polifunzionali al chiuso sul modello di quello che la mia Ammini- strazione ha costruito a

Quinto di Valpantena, che è costato 1,5 milioni di euro. Impianti dove si possono praticare tanti sport al chiuso, dalla pal- lavolo al basket fino alla pallamano”.

Il Consigliere comunale Bozza ha detto “che Vero- na non solo deve tornare a ospitare con più fre- quenza grandi eventi sportivi, recuperando anche uno scenario unico come l’Arena, in questi

anni trascurata sul piano dello sport, ma deve tor- nare ad assumerne una nuova regia sul piano isti- tuzionale, dialogando con associazioni, imprese, associazioni di categoria, albergatori, corporazione centro storico”.

Guidotti, che ha svolto un ruolo centrale nella sotto- scrizione del programma

illustrato, ha detto: “Le nostre riflessioni sono nate leggendo uno studio dell’OMS, secondo cui l’81% dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni che non fanno a sport sono a rischio in termini di salute. E che il 26% della popolazione adulta (over 18) nei Paesi industrializzati è general- mente inattiva. Noi pos- siamo incidere a Verona.

Riavvicinando l’Ammini- strazione comunale al

mondo della scuola, in particolare a presidi, direttori didattici e inse- gnanti di educazione fisi- ca. Verona è piena di campioni di tantissimi sport, coinvolgiamoli.

Migliorando gli impianti sportivi esistenti e aumentandone il numero, mettendo al centro bam- bini, ragazzi e persone

diversamente abili. Dan- do maggiore sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche, molte del- le quali oggi sono in diffi- coltà. Questo dovrà fare la prossima amministra- zione comunale, molte politiche si possono attuare anche con costi limitati poiché Verona dispone già di un grande patrimonio sportivo che va solo valorizzato al meglio”.

VERSO VERONA 2022. I

L

P

ROGRAMMA RELATIVO ALLO

S

PORT

Tosi: entra Guidotti, ma esce Pasetto

L’ex sindaco arruola il Presidente degli Ex Gialloblù, ma perde una pedina di spessore

A sinistra, Chicco Guidotti, entrato nella “squadra di Tosi”. Qui sopra, Giorgio Pasetto, che se ne esce in- vece, con parole forti: “C’è una concezione e una ge- stione politica a mio parere non aperta alle sfide reali della nostra città. Quando ho capito che l’area che rap- presento ha un ruolo minoritario e ininfluente, una sorta di “grillo parlante”, mi sono fatto da parte. Rin- grazio Tosi, col quale rimangono i miei rapporti perso-

nali, ma non condivido la linea intrapresa”

(7)

Novità all'Istituto Tecnico Statale "Marco Polo" di Verona: a settembre par- tirà un nuovo percorso denominato “Wellness &

Turismo” e avrà sede presso la succursale "Ex Lorgna" di via Ca' di Coz- zi. L’Istituto Marco Polo ha infatti voluto ampliare la propria offerta formati- va puntando su un turi- smo più innovativo e di tendenza: il settore del Wellness è infatti il seg- mento del turismo che sta crescendo più rapida- mente e per il quale gli studi di settore prevedono che continuerà a crescere nei prossimi anni. Si tratta non solo di approfondire la conoscenza del turi- smo sportivo ma anche di attività termali, percorsi enogastronomici, circuiti cicloturistici collegati ai

siti di interesse storico e artistico del nostro territo- rio. Turismo sostenibile, turismo accessibile ed ecoturismo sono parte integrante di questo set- tore. Il nuovo percorso dell’indirizzo Turismo, prevede il potenziamento delle scienze motorie e il

"Marco Polo" sarà il primo istituto superiore tecnico di Verona e provincia a far partire questo progetto.

Il diplomato in “Wellness

& Turismo”, saprà opera- re nell’ambito delle impre- se turistiche e nel settore economico nazionale e internazionale, con l’uti- lizzo di tre lingue stranie- re.

Il corso consentirà agli studenti di conseguire una preparazione specifi- ca, con l’obiettivo di crea- re nuove figure professio-

nali, che possano incide- re positivamente sul turi- smo locale, valorizzando gli aspetti paesaggistici, artistici ed enogastrono- mici del territorio e rispon- dendo alle richieste di una sempre crescente domanda turistico sporti- va attenta alla qualità del- la vita e della salute.

Organizzatore e promoto- re di eventi sportivi sul ter- ritorio, manager e addetto contabile di palestra, cen- tri ed enti sportivi, consu- lente di società, turistiche e del benessere, guida ambientale ed escursioni- stica, sono solo alcuni degli sbocchi professio- nali offerti da questo nuo- vo percorso.

Le tre aree di studio pre- viste sono l'area giuridi- co-economica e azienda- le, umanistica e scientifi-

ca. In dettaglio nel corso del quinquennio si cure- ranno:

- La conoscenza e la pra- tica di diverse discipline sportive come ad esem- pio atletica, nuoto, rafting, arrampicata sportiva, sport di squadra, sport velistici e della montagna, trekking, nordic walking, ecc.

- La progettazione e la gestione di programmi di promozione e accoglien- za turistica e sportiva - La gestione organizzati- va, contabile e commer- ciale di imprese sportive - La promozione del turi- smo sportivo, artistico, paesaggistico ed enoga- stronomico del territorio - La comunicazione mul- timediale

Andrea Etrari

7 • 29 gennaio 2022

D

A SETTEMBRE

Wellness e Turismo al Marco Polo

Nuovo percorso di tendenza. Avrà sede alla succursale "Ex Lorgna" di via Ca' di Cozzi

La sede del Marco Polo

Attualità

(8)

Anche per il 2021, la Cli- nica San Francesco di Verona, struttura d'eccel- lenza del Gruppo GHC e punto di riferimento inter- nazionale per la chirurgia ortopedica protesica, rientra nella classifica dei 2000 migliori ospedali del mondo pubblicata dalla prestigiosa rivista ameri- cana Newsweek e, rispet- to al 2020, sale di 6 posi- zioni guadagnando il 45°

posto su un totale di 108 ospedali.

La classifica, pubblicata per il terzo anno consecu- tivo, si basa sulla ricerca svolta in collaborazione con la società Statista, prende in esame le strut- ture ospedaliere di 25 paesi, tra cui oltre all'Italia, anche Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Cana- da, che si distinguono per eccellenza, presenza di medici illustri, assistenza infermieristica di prim'or- dine e utilizzo di tecnolo- gia all'avanguardia. La ricerca si basa su tre tipi di fonti: il parere degli esperti (oltre 74 mila tra medici, direttori di ospe- dali e professionisti sani- tari sono stati invitati a partecipare a un sondag- gio internazionale online), i risultati delle indagini di soddisfazione sui pazienti e i KPI sanitari (Key Per- formance Indicators), indicatori che misurano le performance ospedaliere.

La Clinica San France-

sco, diretta dal Prof. Pier- giuseppe Perazzini, si distingue per l’approccio innovativo alla cura dei pazienti e l’implementa- zione di tecnologie di ulti- ma generazione. E’ stata la prima in Italia e tra i pri- mi centri in Europa ad applicare l’aggiornamen- to 4.0 del robot MAKO, posizionandosi come punto di riferimento nazio- nale per gli interventi orto-

pedici protesici robot- assistiti e per la chirurgia robotica della mano e del gomito, con interventi innovativi di protesi del trapezio metacarpale necessari nei casi di artro- si avanzata o rizoartrosi.

Inoltre è Struttura di Rife- rimento Regionale per la chirurgia robotica, oltre che centro di formazione di Ortopedia Robotica Europea (“C.O.R.E.”) con un’intensa attività di trai- ning per chirurghi prove- nienti da tutta Europa e centro #SICM di riferi- mento della Società’ Ita- liana di Chirurgia della Mano.

Per il Prof. Perazzini, che dieci anni fa per primo ha introdotto la chirurgia robotica ortopedica in Ita- lia e ha eseguito con la sua equipe oltre 3000 interventi di protesi di anca e ginocchio “questo

è un grande riconosci- mento per una struttura di piccole dimensioni come la San Francesco che si trova in una posizione migliore rispetto a tante altre realtà ospedaliere italiane considerate di eccellenza e che è riuscita a migliorare in un solo anno, nonostante le diffi- coltà legate alla pande- mia. La classifica – prose- gue Perazzini - esprime non solo i parametri che vengono comunicati dalla struttura, ma soprattutto un indice di gradimento del paziente la cui valuta- zione si basa non solo sul- l'esito positivo dell'inter- vento, ma tiene conto anche dell'ambiente con- fortevole, dell'assistenza ricevuta dal personale infermieristico e dimostra come qualità e innovazio- ne siano gli obiettivi da continuare a perseguire”.

A

LTRO SUCCESSO DELLA

C

LINICA

La San Francesco tra i “Best hospital”

La struttura del Gruppo GHC è tra dei migliori ospedali del mondo secondo Newsweek

Clinica San Francesco. Sotto il dottor Perazzini

(9)

Jumanji The Adventure, la prima attrazione al mondo tematizzata Jumanji basata sulla popolare serie cinemato- grafica di Sony Pictures, verrà inaugurata sabato 2 Aprile 2022 a Gardaland.

Dopo essere stati tra- sportati nella dimensione parallela del gioco di Jumanji, gli Ospiti si faranno strada nella giun- gla affrontando pericolosi animali e ostacoli di ogni tipo. In una gara contro il tempo, la missione degli avventurieri sarà riporta- re al leggendario tempio la sacra gemma preziosa e salvare Jumanji. In par-

ticolare dovranno affron- tare gli animatronics: il possente ippopotamo che coglie tutti di sorpre- sa emergendo da una palude, i pericolosi ragni che si calano dall’alto sopra il veicolo in corsa e lo spaventoso Gigante di Pietra che ruggendo esce da una caverna e con la sua mano blocca il passaggio.

Saranno ben 12 le ambientazioni scenogra- fiche, altamente immersi- ve ed ispirate alle scene più iconiche della notissi- ma serie cinematografica Jumanji di Sony Picture Entertainment. L’avven-

tura nel mondo di Jumanji sarà vissuta dai Visitatori a bordo di speciali vetture - lunghe tre metri e larghe 2 - a forma di veicolo fuo- ristrada, il celebre mezzo 4x4 del film riprodotto nei minimi dettagli; le vetture saranno in tutto 12 con una capienza ciascuna di 6 persone, consentendo quindi di trasportare quasi 1.000 persone all’ora.

Ciascun veicolo multi- motion, oltre a compiere un movimento lineare lun- go il binario, reagirà ai pericoli, agli ostacoli e agli effetti audio e video dis- seminati lungo il percorso ruotando su sé stesso e

oscillando, simulando i movimenti di un vero fuo- ristrada. Grazie a queste rotazioni e oscillazioni, l’esperienza risulterà ancor più immersiva ed entusiasmante poiché i Visitatori vivranno la sen- sazione di essere a bordo di un vero 4x4 nella giun- gla selvaggia di Jumanji.

In occasione dell’arrivo a Gardaland dei veicoli di Jumanji, i quattro cospla- yer protagonisti sono entrati nell’attrazione e hanno ispezionato atten- tamente il percorso e i veicoli che condurranno gli Ospiti in questa nuova avventura.

9 • 29 gennaio 2022

L

A PRIMA ATTRAZIONE A TEMA AL MONDO

Arriva Jumanji a Gardaland ad aprile

Saranno ben 12 le ambientazioni scenografiche, con gli esclusivi veicoli multi-motion

Jumanji a Gardaland

Attualità

(10)

È stata finalizzata da par- te di FisioScience s.r.l.

l’acquisizione del mar- chio HDEMY e dei conse- guenti diritti di sfrutta- mento ed utilizzo di alcu- ne delle certificazioni in formazione sanitaria più conosciute ed apprezza- te. La società veronese con sede a Bolca di Vestenanova (VR) conti- nua così con l’amplia- mento dell’offerta forma- tiva rivolta a professioni- sti sanitari di tutta Italia e si avvia a diventare lea- der nel settore muscolo- scheletrico.

“È stata un’operazione pensata e studiata per migliorare sempre più la nostra offerta formativa con corsi e docenti che potessero dare un boost alle nostre azioni orienta- te alla promozione della fisioterapia basata sulle prove d’efficacia” spiega Ramponi Niccolò, co- founder ed amministrato- re di FisioScience. “Oltre ai corsi ed alle certifica- zioni, infatti, abbiamo ottenuto delle importanti collaborazioni con alcuni tra i più importanti docenti e ricercatori italiani, che possiedono decine di pubblicazioni scientifiche e cattedre a livello inter- nazionale. Ora faranno parte del corpo docenti FisioScience”.

Il 2022 si pone così come

anno di svolta per la società veronese, che ha già accompagnato l’am- pliamento dell’offerta for- mativa con un nuovo pro- getto digitale, riconosciu- to dal Ministero della Salute come progetto erogante dei crediti ECM, obbligatori per la forma- zione del professionista sanitario. “È nato infatti il FisioScience CLUB, piat- taforma formativa che

vuole democratizzare la formazione, poichè attra- verso la semplice sotto- scrizione di un abbona- mento annuale si permet- te ad ogni professionista di rimanere aggiornato con dei contenuti sempre attuali dal punto di vista scientifico, che seguono gli ultimi studi pubblicati in letteratura scientifica”

spiega Paolo Torneri, co- founder di FisioScience.

Buone sensazioni sono emerse anche dall’ultima assemblea dei soci, for- mata da Niccolò Rampo- ni, Valerio Barbari, Stefa- no Diprè, Paolo Torneri e Giandomenico Campar- do che concordano sul- l’essere ottimisti per un 2022 che dovrà essere il punto di svolta del proget- to imprenditoriale nato meno di due anni fa.

C’

È UN NUOVO LEADER NELLAFOMRAZIONE IN FISIOTERAPIA MUSCOLOSCHELETRICA

FisioScience acquisisce HDEMY

La società veronese amplia la propria offerta formativa con le più importanti certificazioni

(11)

11 • 29 gennaio 2022

ZIBALDONE. A

PPUNTI DI VIAGGIO

«Nell'anno 1872, la casa segnata con il numero 7 di Saville Row, Burlington Gardens – nella quale morì Sheridan nel 1814 – era abitata da Phileas Fogg, esq. uno dei membri più ori- ginali e più in vista del Reform Club di Londra, nonostante il suo apparen- te proposito di non far nulla che potesse attirare l'atten- zione altrui».

Comincia così Il giro del

mondo in 80 giorni di Jules Verne, uno dei romanzi più celebri nella storia della let- teratura d'avventura, da cui ebbe origine una nuova concezione del viaggio, antesignana del moderno concetto di turismo. In dieci anni di attività, lo scrittore francese, originario di Nan- tes, aveva già strabiliato i suoi lettori con appassio- nanti avventure tra scienza e immaginazione

Sono stabili le condizioni di Giuliano Ferrara, ricovera- to in prognosi riservata all'ospedale di Grosseto dopo un infarto avuto gio- vedì sera, nella sua pro- prietà in Maremma, a Scan- sano, paese dove soggior- na a lungo.

Ferrara è stato sottoposto a un intervento di angiopla- stica. Adesso si trova rico-

verato nella terapia intensi- va cardiologica. E' sedato, le sue condizioni sono sta- bili, l'intervento risulta supe- rato. I medici aspettano di pronunciarsi sulla progno- si, fanno trascorrere il tem- po necessario. "Giuliano Ferrara è ricoverato ma non è grave", ha comunque rassicurato il direttore de 'Il Foglio' Claudio Cerasa.

DOMANI

DOPODOMANI

Sono stabili le condizioni di Ferrara

“Il giro del mondo in 80 giorni”

Attualità

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non

sa dove andare”

Lucio Anneo Seneca I

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insediate nel territorio

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Oggi, a differenza degli articoli precedenti, vorrei analizzare un complesso monumentare settecente- sco, uno dei primi esempi di architettura neoclassica a Verona, il cui progettista è Alessandro Pompei. La ex Dogana che dagli anni settanta è stata sede della Soprintendenza, mantiene intatta tutta la sua bellezza nel grande quadriportico con doppio loggiato su tre lati e con colonnato gigante sul lato opposto rispetto all’en- trata.

Fu la Serenissima nel 1743 ad autorizzarne la costruzione ribadendo così da parte del Consi- glio cittadino anche in campo artistico, una pre- cisa autonomia identita- ria, affermando un modo nuovo rispetto al prece- dente di affermare gli sti- lemi della nuova architettura. Sono evi- denti, nelle tipologie delle colonne, dei capitelli e della trabeazione, dei rife-

rimenti all’opera del Palla- dio e all’architettura ro- mana, aiutati anche dalle antiquarie del Maffei.

Inizialmente la costru- zione venne criticata dal Collegio veneziano dei Cinque Savi alla Mercan- zia, che la tacciò di poca funzionalità, per aver di- sposto su due piani le

sale, per il numero ecces- sivo dei camerini, ed anche per la presenza di una cappella all’interno dell’edificio.

Essendo il fiume Adige proprio di fronte alla Do- gana Verso il 1798 si de- cise di aprire, un molo sull’Adige per poter esple- tare le procedure doga-

nali direttamente sulla rete del fiume. Venne creata così la Dogana d’Acqua, raccordandola a quella “di terra” attraverso un nuovo prospetto esterno di quest’ultima creando inoltre una piaz- zetta delimitata dalle due grandi arcate di raccordo tra le due Dogane.

Tiziano Brusco

13 • 29 gennaio 2022

L

E MERAVIGLIE DI

V

ERONA

La neoclassica Dogana di Terra e la Dogana d’Acqua

Storia dell’arte

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Tolto il caso di Nilla Piz- zi, che nel '52 si piazzò prima, seconda e terza con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega, il record di vittorie lo detengono Domenico Modugno e Claudio Villa, con quattro successi a testa, e nel 1962 anche in coppia con Addio...

addio. Un solo trionfo invece per altre star del- la musica italiana, come Adriano Celentano (Chi non lavora non fa l'amore, nel 1970, con la moglie Claudia Mori), Gianni Morandi (1987, Si può dare di più, con Enrico Ruggeri e Umber- to Tozzi), Riccardo Coc- ciante (1991, Se stiamo insieme) ed Elisa (2001, Luce. Tramonti a nord est). Al primo posto pure outsider come la studen- tessa Franca Raimondi nel 1956 (Aprite le fine- stre), in un'edizione sen- za big per volere delle case discografiche in sciopero, e il duo dei Jalisse nel 1997 (Fiumi di parole), presto dimen- ticato. La vittoria più sospirata fu probabil- mente quella di Betty Curtis e Luciano Tajoli (Al di là) nel 1961, costretti ad aspettare nove giorni affinché venissero conteggiati i tre milioni di voti, da quell'anno abbinati.

GRANDI DELUSI. Non

hanno invece mai vinto grandissimi come Lucio Battisti e Mina, a fronte di, rispettivamente, una e due partecipazioni. Mina, in particolare, dette addio alla manifestazio- ne proprio nel '61, dopo aver fallito l'acuto di Io amo tu ami ed essere

scoppiata a piangere sul palco. Un Sanremo lo hanno invece conquista- to Al Bano (1984, Ci sarà, con Romina) e il sei volte secondo Toto Cutugno (1980, Solo noi), ma è troppo poco considerando che i due detengono il record di presenze tra i cantanti, ben 15, a pari merito con

Peppino Di Capri (due successi) e Milva, mai prima.

I GRANDI KO. Eppure, come interpreti, i più grandi sconfitti della sto- ria del Festival sono for- se Lucio Dalla, Zucchero e Vasco Rossi. Il primo ha partecipato cinque

volte, non vincendo mai;

Zucchero si è classificato sempre penultimo nelle sue quattro partecipazio- ni, mentre Vasco ha fatto perfino peggio, piazzan- do Vado al massimo in fondo alla classifica nel 1982 e Vita spericolata appena un posto sopra nell'83.

NON SI DICE E NON SI FA. Pure la censura ha avuto un ruolo importan- te a Sanremo. La prima

volta entrò in azione nel 1959 per la sussurrata Tua di Jula de Palma, giudicata scandalosa da Vaticano e Rai e perciò vietata alla radio. La tv di Stato nel 1962 bloccò poi l'esibizione di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, già interdetti

due anni prima per uno sketch sul Presidente Gronchi. Nel 1971 a Lucio Dalla toccò cam- biare il titolo della sua Gesubambino in 4 marzo 1943 (data di nascita del cantante) e il verso "E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino" in "E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino".

SANREMO -3. C’

ERA

U

NA

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ESTIVAL

Zucchero e Vasco, sempre sul fondo

Grandi successi e delusioni cocenti: big “in castigo”, Mina che piange...E la censura

Vasco Rossi, due volte al Festival: una volta ul- timo e un’altra penultimo

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15 • 29 gennaio 2022

Prosegue la rassegna per famiglie di Fucina Cultura- le Machiavelli, La Fucina dei Piccoli, con la co-dire- zione artistica di Bam!Bam! Teatro. Prossi- mo appuntamento dome- nica 30 gennaio alle 16.30 con lo spettacolo Strambo- Letto della compagnia emi- liana Teatro delle Tempe- rie.

Ideato e realizzato con- temporaneamente

all’omonimo libro per l’in- fanzia scritto da Andrea Lupo e illustrato da Elisa Rocchi, lo spettacolo rac- conta di una bambina, Nina, che come molte bambine e molti bambini non ha mai molta voglia di andare a letto la sera...

Nina ha paura che appena

si addormenterà, come ogni notte, da sotto e da dietro il suo lettino inizino ad uscire le creature dei sogni e degli incubi. Tra queste, la più tremenda è la Mostruosa Ruborsetti che, come ogni notte, vie-

ne per rubare il morbido e tenero orsacchiotto Chico.

Attraverso una straordina- ria avventura notturna fatta di vicissitudini spaventose, ridicole e divertenti, Nina imparerà come affrontare le proprie paure riuscendo

infine a sconfiggere la cat- tivissima Ruborsetti e i suoi perfidi assistenti.

Uno spettacolo che inse- gnerà a grandi e piccini a non temere il buio e le sue creature meravigliose e a dormire sonni tranquilli.

D

OMANI APPPUNTAMENTO CON LA

F

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StramboLetto, spettacolo per famiglie

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Spettacoli

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C’ERA UNA VOLTA. I “G

RANDI

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TORIA DEI

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OLANTI

Quando Paloschi scrutava l’orizzonte

Il pupillo di Inzaghi ha vissuto al Chievo la parte più bella della sua storia di bomber

Festeggiava così, Alber- to Paloschi. Si metteva sulla bandierina e scruta- va l’orizzonte. Centoqua- rantaquattro partite col Chievo, 42 gol, la parte più bella della sua storia di bomber.

Pupillo di Inzaghi, debut- tò nel Milan giovanissimo con un gol al Siena dopo 18 secondi. Col Milan si allenava, studiava super- Pippo, al quale rubò per davvero tanti segreti.

Come lui giocava sul filo del fuorigioco, più di là che di qua, ma in empi in cui non c’era il Var il giochino funzionava.

Segnava davvero, Alber- to Paloschi. Mai come al Chievo, dove arrivò a un passo dalla Nazionale, convocato da Prandelli per uno stage. Aveva il gol nel sangue, ma gio- cava anche per la squa- dra. Lottava, correva, il pressing alto nel dna, l’allegria contagiosa anche in spogliatoio.

Valeva tanto, Alberto Paloschi. E a gennaio 2016 il Chievo lo cedet- te. Il Swansea mise sul piatto 10 milioni, mai visti tutti insieme e fu impos- sibile dire di no. Rolly Maran che lo avrebbe voluto tenere si inchinò alle esigenze della socie- tà e finì il campionato con Floro Flores, non proprio la stessa cosa.

Non lo fu neppure per Paloschi, la stessa cosa.

In Inghilterra fece tocca- ta e fuga, 2 gol in 10 partite e poi il ritorno a casa, in Italia.

Ma forse l’incantesimo era finito. Andò all’Ata- lanta, poi alla Spal, al Cagliari, ancora alla

Spal. A Ferrara regalò ancora lampi della sua fama di bomber. Niente che ricordasse il passa- to. Poi, quest’anno, la discesa in C, nel Siena , la squadra che stava nel suo destino. Quella che

lo aveva lanciato, quella del suo finale. Del Chie- vo resta un grande bom- ber e , perchè no, anche un rimpianto. Segnava e sognava, ma in quegli anni non era l’unico a farlo...

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17 • 29 gennaio 2022

PALLANUOTO. T

ORNA LA

S

ERIE

A (S

TASERA

19.30)

La Vetrocar cerca la corrente “giusta”

Il portiere Sparano: “Con Catania sarà dura, importante per conquistare il terzo posto”

Con il campionato in stan- dby, è tempo di recuperi per la A1 femminile. La VetroCar Css si accinge a ricevere l'Orizzonte Cata- nia alle piscine Monte Bianco, per recuperare il proprio incontro valido per la 9^ giornata, rinviato lo scorso 18 dicembre.

La sfida tra le ragazze di Paolo Zizza e quelle di Martina Miceli dirà moltis- simo in chiave alta classi- fica, sebbene il ranking sia attualmente intaccato dalle molte partite da recuperare. Le gialloblù arrivano all'incontro con dopo tre vittorie consecu- tive e cercano la prima vit- toria assoluta contro le etnee per chiudere il giro- ne di andata almeno al ter- zo posto della graduato- ria.

Nel prepartita parla Lore- dana Sparano, portiere della VetroCar, che inqua- dra il periodo della squa- dra e la sfida che attende le veronesi.

Come vi siete allenate in questo periodo?

«Non ci siamo mai ferma- te, anzi, perché stare fer- mi poi rende ancora più difficile la ripresa. È stato un periodo tosto perché abbiamo lavorato tanto sul fisico. Abbiamo ripreso l'aspetto tattico solamen- te questa settimana, anche perché sarebbe stato poco utile farlo pri- ma, con l'impegno così

distante».

Com'è l'atmosfera in squadra di fronte a que- sto stop?

«Direi che c'è un po' di disorientamento. Quando sei abituato a giocare ogni weekend è una cosa, per- ché l'impegno è cadenza- to. Non sapere invece se ci sarà o meno la partita e come proseguirà il cam- pionato è diverso, porta con sé incertezza e qual- che pensiero. L'importan- te però è non abbattersi e continuare a lavorare».

Come sarà il recupero contro l'Orizzonte?

«Non è un match qualsia- si, ovvio. Sarà una partita

fisica che potrà influire seriamente sulla corsa al terzo posto. Per noi inizia- re il girone di ritorno in

questa posizione sarebbe molto buono, non lo nascondo. Ma loro ver- ranno per vincere e saran- no sicuramente arrabbia- te perché, avendo parec- chie partite da recupera- re, non scendono in acqua da tantissimo».

VETROCAR CSS VERO- NA – EKIPE ORIZZONTE CATANIA, ore 19.30, Piscine Monte Bianco (Verona)

INGRESSO GRATUITO

Sport

Loredana Sparano.

A destra, il coach veronese Zizza

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Domenica 30 gennaio salpa l'ultima serie di regate del Cimento della Fraglia Vela Desenzano.

La manifestazione pro- mossa dal Club velico della capitale del Garda è alla sua 30a edizione, trenta volte nel periodo invernale a sfidare venti e onde. E' un evento corso sotto l'egida della Fede- razione Italiana Vela con al via tutte le flotte dei monotipi lacustri, più il gruppo dell'Orc, sotto la regia di Raffaele Valsec- chi del Comitato XIV Zona di Federvela. Per skipper e scafi è un utile test prima di una lunga stagione che oltre ai tra- dizionali traguardi, nazio- nali e internazionali, vedrà questa miscella- nea di imbarcazioni cor-

rere il “Campionato Italia- no Mini Altura Orc Asso- luto” dal 20 al 22 maggio nelle acque di Gargnano, organizzazione affidata da Federvela al Circolo Vela Gargnano che sarà affiancato da Yacht Club Cortina d'Ampezzo. L'an- no passato, questa serie di regate si sono corsa sul lago Maggiore, più preci- samente tra Arona e Cal- dè. A vincere è stato il Melges 24 “Immagine” di Umberto Roncari della Associazione Velica Monvalle. Ogni regata invernale (e anche prima- verile) diventa, così, un test per tutte le classi.

Domenica 30 gennaio con l'ultima serie di prove si conclude il “30° Cimen- to Invernale” di Desenza- no. Nei Dolphin 81 sarà

un vero spareggio tra

“Capovento” della fami- glia dei "Gigi" Polettini e

“Baraimbo 2” con Giò Piz- zatti. Terzo è, in classifica provvisoria, il “Joker” di Umberto Grumelli, quarto

“Insolente” di Giò Perani e quinto N' do it di Fran- cesco Crippa. Nella flotta dei Surprise il glorioso

“Speedy” dei veronesi Bruno Bottacini (armato- re) e Daniele Balzanelli (timoniere) dello Yachting Club Torri continua a gui- dare la classifica , davanti agli altri veronesi De Ros- si e Sammer. Il Meteor, carena olandese, vede primo lo skipper di casa Pier Antonio Acquaviva, inseguito da Alberto Tuchtan del Circolo Nau- tico Levante, terzo il tren- tino Ivano Nicolodi. Quin-

ta e prima nella Coppa delle dame è Stefania Mazzoni della Canottieri Garda Salò. La Orc gene- rale, di fatto la MiniAltura, vede davanti a tutti l'Ufet- to 22 "Dolce Vita" di Ales- sandro Archetti, tra l'altro tra i protagonisti del Gel Laser sempre di Desen- zano dove corrono le classi a deriva. Dopo il Cimento toccherà il 6 feb- braio alla “Autunno Inver- no” della Canottieri Gar- da con il Protagonist 7.5 , altra barca “Mini”, prima l'anno passato all'Italiano Minaltura (Area Laghi) con il Bessi Biss, la care- na di Giuliano Montegio- ve, condotta da Paolo Masserdotti. Tutti temi dell'Orc Minialtura sono così già sul “piatto” del- l'acqua del lago di Garda.

D

OMANI A

D

ESENZANO

La Vela Globale del Garda

Regate tutto l'anno sul più navigato bacino d'Europa

ALTURA Mini 22 Garda (foto Miki Troiano), Dolphin Bolina e

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19 • 29 gennaio 2022

U

N APPORTO SCARSO DELLE RISORSE IDRICHE

Una media di riduzione mensile delle portate del 21% (con punte di -25%

sulla portata giornaliera nel tratto di Pontelagoscu- ro, in provincia di Ferrara);

un apporto scarso delle risorse idriche stoccate nei laghi e sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico pari a -42,7%

(dato che risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020); e i Grandi Laghi Regolatori, che ad eccezione del Garda, si presentano tutti con volu- mi invasati inferiori rispet- to al periodo: sono i risul- tati della prima fotografia del 2022 sullo stato idrolo- gico del Grande Fiume, nel Distretto idrografico padano, effettuata dal- l’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica.

E se, da un lato, la situa- zione attuale delle portate del Po (-21%, si diceva, rispetto alla media mensi- le) può rientrare in una tipi- ca magra invernale parti- colarmente accentuata che, in un periodo dalla forte variabilità come quel- lo di Gennaio, vede soven- te mutare lo stato attuale del Grande Fiume in breve tempo, dall’altro è lo scar- so apporto dell’acqua attualmente stoccata nei laghi e sotto forma di neve nell’arco alpino ed appen- ninico (-42,7% sotto la media del periodo 2006- 2020) a preoccupare

maggiormente, soprattut- to alla luce dell’inneva- mento “molto scarso” il cui valore, soprattutto nella parte Lombarda e Pie- montese, è pari a -57.6%.

“Pur se i livelli di portata del Po, solitamente, sono spesso bassi nel mese di Gennaio per il lento discio- glimento delle nevi inver- nali, visto il perdurare delle temperature rigide in que- sta seconda parte del mese – commenta così Meuccio Berselli, Segre- tario Generale dell’Autori-

tà Distrettuale del fiume Po – tali fattori contribui- scono all’attuale magra che può essere un cam- panello d’allarme in termi- ni di acqua da prelevare in un prossimo futuro per l’agricoltura”. I giacimenti di risorsa idrica immagaz- zinati potrebbero così risultare carenti già all’av- vio della stagione irrigua che, peraltro, negli ultimi anni è partita sempre più in anticipo proprio a causa della prolungata siccità scaturita dalle conse- guenze della situazione climatica.

Lo scenario è infatti ana- logo anche per le risorse stoccate nei laghi: esclu- dendo il Lago di Garda, infatti, tutti gli altri laghi presentano volumi inva- sati inferiori rispetto al periodo, con afflussi supe- riori ai deflussi: Como regi- stra -66%, Iseo -33%,

mentre nel Lago Maggiore l’ammanco è di 50 milioni di metri cubi, con un’altez- za di 4,3 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende: valore, questo, tipico del tardo periodo estivo.

“Per i prossimi giorni le previsioni meteo sembra- no indicare ancora preci- pitazioni scarse a causa della natura secca del- l’aria preesistente e di conseguenza i valori delle piogge permarranno sotto la media stagionale – chiu- de Berselli – . Tuttavia, confidiamo che il regime moderatamente anticiclo- nico attuale non sarà in grado di tenere totalmente lontano dal nostro paese nuove possibili perturba- zioni e che, soprattutto sulle regioni settentrionali, le temperature tornino ad attestarsi in linea con i valori del periodo”.

La foce del Po. Sotto, Meuccio Berselli

I laghi regolatori, a eccezione del Garda, si presentano tutti con volumi inferiori

Po: magra invernale pesa sulla portata

Cronaca del Veneto

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L’

ANALISI DI ANCE DOPO L

APPROVAZIONE DELLA FINANZIARIA

“Fondamentale avere delle certezze, basta con i continui cambiamenti al funzionamento delle detrazioni. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie” - avvi- sa Trestini - “Ci troviamo continuamente di fronte a qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantie- ri. Gli ultimi mesi dell’anno sono stati frenetici e cao- tici, con notizie diffuse in modo incontrollato poi smentite o contraddette in modo altrettanto incon- trollato. Da sempre la nostra categoria chiede certezze, diventa altri- menti impossibile pro- grammare l’attività delle imprese e dare risposte chiare ai cittadini”.

L’approvazione della Finanziaria 2022 permet- te finalmente di ragionare su quali agevolazioni fiscali possono essere sfruttate per ristrutturare e riqualificare le abitazio- ni.

A confermarlo i dati del monitoraggio Enea-Mise, che al 31 dicembre 2021 ha rilevato una consisten- te fiammata nell’utilizzo dello strumento fiscale:

oltre 95 mila interventi legati al Superbonus per oltre 16 miliardi di euro.

Dalla precedente rileva- zione di novembre 2021 si contano più di 26mila

interventi aggiuntivi (+37,9%) per un importo di 4,3 miliardi (+35,8%).

A livello territoriale, il Veneto si conferma la seconda Regione (dopo la Lombardia) sia per il numero complessivo di interventi (12.646) che per l’importo dei lavori (1.676 milioni).

Un trend positivo che emerge anche dai dati dalla Cassa Edile di Vero- na aggiornati a novembre 2021. La massa salari è aumentata del 9,85%

rispetto a novembre 2020, il numero delle imprese del 4,57% e il numero dei lavoratori dell’8,69%.

Il Superbonus, pertanto, sta dimostrando di essere una misura di rilancio molto efficace, che è entrata ora in una fase di espansione, dopo i pesanti ritardi iniziali. L’at-

tenzione dimostrata dal Governo nella recente Legge di Bilancio, per i costruttori, va nella giusta direzione.

“La Finanziaria ha messo in campo anche altre misure molto interessan- ti” – prosegue il Presiden- te Trestini – “come la detrazione per interventi di eliminazione delle bar- riere architettoniche e le agevolazioni fiscali per l’acquisto di abitazioni da parte dei giovani, i cosid- detti under 36”.

Le agevolazioni riguarde- ranno l’acquisto della pri- ma casa con agevolazioni dal lato delle imposte in sede di acquisto. Da segnalare anche un fon- do di garanzia dedicato nel caso in cui il finanzia- mento ecceda l’80% del valore dell’immobile.

Queste le novità di rilievo, oltre al fatto che la proro-

ga è arrivata per tutti i bonus edilizi così come la possibilità di cedere tutti gli incentivi alle banche.

Per le detrazioni diverse dal Superbonus e dal Bonus facciate la scaden- za arriva fino al 31 dicem- bre 2024, un aspetto che le imprese hanno accolto con favore.

Secondo il Presidente “Ci sono però anche aspetti negativi. Per prima cosa, la scadenza del Superbo- nus 110 al 31 dicembre 2022 per le unifamiliari consente, in pratica, di portare a termine solo i lavori già iniziati. Una scelta non condivisibile, visto che l’obiettivo è sti- molare la massa in sicu- rezza di un patrimonio edilizio in genere molto vecchio, e favorire la riqualificazione energeti- ca in un’ottica di conteni- mento dei consumi e di emissioni di CO2. In ogni caso, anche per le unifa- miliari rimangono applica- bili tutte le agevolazioni diverse dal Superbonus”.

Penalizzante anche la mancata proroga del cosiddetto “Super-sisma- bonus acquisti” al 110%, che rimane comunque fino al 31 dicembre 2024 con le detrazioni del 75%

e 85. Non è stata una scelta oculata neppure la mancata proroga delle agevolazioni per la valo- rizzazione edilizia, sca- dute il 31 dicembre 2021.

Carlo Trestini, presidente di Ance Verona

Il Superbonus sta dimostrando di essere una misura di rilancio molto efficace

Costruttori: stop a continue modifiche

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