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Riv Med Lab - JLM, Vol. 2, N. 4, 2001 57

Il Laboratorio di Tossicologia clinica:

attualità e prospettive. Incontri di aggiornamento

Nel primo quadrimestre del 2001 si sono tenuti presso l’Azienda Ospedaliera di Trieste quattro incontri di aggiornamento riguardanti problemi di grande attuali- tà per i Laboratori di Tossicologia Clinica:

• Il corretto approccio analitico nella ricerca del- le droghe d’abuso

• Il Laboratorio d’urgenza nella intossicazione acuta da droghe d’abuso

• Miti e realtà dei nuovi derivati amfetaminici

• La diagnostica di laboratorio dell’abuso alcolico Gli incontri sono stati curati dal dr. B. Biasioli, Primario del Laboratorio di Ricerche Cliniche dell’Ospedale Maggiore di Trieste.

Le lezioni magistrali sono state tenute dal Prof. F.

Tagliaro dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e numerosi sono stati gli interventi di esperti prove- nienti da Laboratori del Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia. Sono stati messi a fuoco temi che hanno poi suscitato l’appassionato incontro/scontro di Psichiatri, Medici dei Reparti d’Urgenza e di “addetti ai lavori”.

Nel corso del primo incontro, tenutosi il 26 gennaio, sono stati illustrati i metodi di screening adottati per gli esami richiesti per motivi clinici, sia in regime d’urgenza, sia in routine. Tali metodi consentono di identificare i campioni positivi da quelli negativi ri- spetto ad un cut-off, cioè un valore-soglia arbitrario scelto in base alla finalità dell’indagine. Si è chiari- to, ad esempio, che i cut-off scelti dal SAHMSA servono per identificare i lavoratori che hanno as- sunto droghe durante turni di 8 ore di lavoro.

Questi test di screening consistono di tecniche im- munochimiche basate sul riconoscimento della so- stanza d’abuso da parte di Anticorpi specifici: sono metodi che ben si prestano per determinazioni clini- che essendo di facile esecuzione, rapidi e facilmente automatizzabili. Il loro limite è la scarsa specificità per possibili reazioni crociate tra classi di molecole simili chimicamente (ad esempio amfetamine, anti- depressivi triciclici ed alcune fenotiazine), per rea- zioni falsamente negative a causa della vastità della classe di molecole ricercate, ad esempio benzodia- zepine, o per valori soglia troppo disparati nell’am- bito di una stessa classe (ad esempio amfetamine/metamfetamine).

Sono stati illustrati i test di conferma (GC-MS, HPLC-MS, CE-MS) che sono eseguiti solo per mo- tivi medico-legali data la complessità delle metodi-

che stesse e sono stati affrontati i problemi squisita- mente medico-legali inerenti alle possibili sofistica- zioni e alla catena di custodia dei campioni.

I Partecipanti alla Tavola Rotonda hanno illustrato i sistemi di qualità cui aderiscono i rispettivi Laboratori e la scelta del tipo di refertazione adotta- ta, in particolare se qualitativa o semi-quantitativa.

Nel secondo incontro, tenutosi il 23 febbraio, si è parlato dell’approccio analitico per i test su sangue e urine in caso d’intossicazione acuta.

Si è puntualizzata l’opportunità di fornire sempre una risposta di tipo semi-quantitativo. I Clinici pre- senti hanno evidenziato di avere bisogno di qualcosa di più, cioè di una specie di “range tossico “: in altre parole, di un valore soglia in corrispondenza del quale scatta la tossicità della sostanza in esame.

Questo è un obiettivo al momento non raggiungibile perché le condizioni del prelievo non sono standar- dizzate e, soprattutto, perché la farmacocinetica del- le diverse droghe non consente di correlare concen- trazione urinaria ed effetti clinici. Questo obiettivo sarebbe raggiunto se le determinazioni si effettuas- sero su sangue ma le metodiche non sono ancora disponibili in automazione.

Nel terzo incontro, tenutosi il 23 marzo, sono stati illustrate le caratteristiche degli allucinogeni storici (cocaina, amfetamina, LSD), le più recenti “desi- gner drugs“ (metamfetamine) e le “droghe da stra- da“ (vernici, ecc.): ne sono stati descritti gli effetti clinici, i livelli tossici su sangue e i metodi di ricerca su sangue, urine, capelli. Sono stati illustrati infine, i problemi analitici ancora aperti, connessi alle rea- zioni crociate con vari farmaci (anoressizzanti, anti- parkinson, vasocostrittori e vasodilatatori, ecc.), alla breve emivita ed alla sempre nuova introduzione di analoghi sul mercato.

Il quarto ed ultimo incontro, tenutosi il 20 Aprile, ha riguardato la diagnostica dell’abuso di alcool: ac- canto ai segni classici (AST, ALT, GGT, MCV), so- no stati illustrate le caratteristiche degli addotti pro- teici dell’acetaldeide, il 5-idrossitriptofolo e l’aldei- de deidrogenasi ma soprattutto il marker più attuale, la carbohydrate-deficient transferrin (CDT) di cui sono state descritte le diverse metodiche d’analisi.

E. Gianoli

Laboratorio Ricerche Cliniche, Ospedale Maggiore di Trieste

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