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2021_10_25_Veneto Strade - Relazione Idrologica idraulica (9677 KB)

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(1)

DIREZIONE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO GIUNTA REGIONALE

VENETO STRADE S.P.A.

SEGRETERIA REGIONALE ALLE INFRASTRUTTURE E MOBILITA'

PROGETTO DEFINITIVO

PROGETTAZIONE STRADALE

COMPUTAZIONE - PRIME PROGETTAZIONE E CALCOLOSTRUTTURALE

OPERE DI COMPLETAMENTO DEL "TERRAGLIO EST" TRA VIA ALTA IN COMUNE DI CASIER E LA TANGENZIALE DI TREVISO IN

COMUNE DI TREVISO

OPERE COMPLEMENTARI AL PASSANTE DI MESTRE

AMBIENTALE, IMPIANTISTICA PROGETTAZIONE IDRAULICA

PLANIMETRIE MODELLORELAZIONE E

RELAZIONE IDROLOGICO IDRAULICA 20004RI006D3_REL_IDR RI006_REL_IDR

30/09/21

(2)

1 PREMESSA ... 2

2 INQUADRAMENTO NORMATIVO E PIANIFICATORIO ... 3

3 ANALISI IDROLOGICA ... 4

3.1 GENERALITA’ ...4

3.2 ASPETTIIDROGRAFICI ...4

3.3 ASPETTIIDROLOGICI ...6

3.3.1 Valutazione di compatibilità idraulica del P.I. del Comune di Treviso ...6

3.3.2 Linee Guida Commissario delegato per l’emergenza (agosto 2009) ...8

3.3.3 Curva di possibilità pluviometrica di progetto... 11

3.3.4 Volumi idrologici di progetto ... 12

4 COMPATIBILITA’ IDRAULICA ... 18

4.1 ANALISIDELLATRASFORMAZIONE ... 18

4.1.1 Calcolo volumi persi nei nuovi tombinamenti e nelle chiusure delle scoline ... 19

4.2 MISUREEPRESCRIZIONIDICOMPENSAZIONE... 23

4.2.1 Generalità ... 23

4.2.2 Dimensionamento del volume di invaso ... 23

4.2.3 Verifiche della rete ... 25

4.2.4 Controllo e limitazione della portata in uscita ... 40

4.2.5 Confronto con la V.C.I. del piano degli interventi ... 43

5 DIMENSIONAMENTO OPERE DI INTERCETTAZIONE ... 45

5.1 OPEREDICAPTAZIONERICORRENTI ... 45

5.1.1 Embrici ... 45

5.1.2 Caditoie... 46

5.2 DRENAGGIODEISOTTOPASSISTRADALI ... 50

5.2.1 Calcolo della portata di progetto ... 50

5.2.2 Calcolo delle perdite localizzate e continue ... 52

5.2.3 Dimensionamento del pozzo ... 56

5.2.4 Gruppo elettrogeno di emergenza ... 59

5.3 DISOLEATURAACQUEPIOVANEDELSOTTOPASSO ... 60

6 ALLEGATI GRAFICI ... 61

7 APPENDICE 1 – INTEGRAZIONE PER CONSORZIO DI BONIFICA ... 62

(3)

1 PREMESSA

La presente relazione si inserisce nell’ambito della progettazione definitiva dell’arteria stradale denominata

“Terraglio est”, nel tratto tra l’intersezione di via delle Industrie con via Alta, in Comune di Casier, fino al collegamento con la SR 53 Postumia in corrispondenza dell’intersezione a livelli sfalsati della tangenziale di Treviso.

L’opera, in parte già realizzata, è stata originariamente prevista nell’ambito del complesso degli interventi inseriti nel protocollo d’intesa, sottoscritto tra le parti, in qualità di Opera complementare al Passante di Mestre. Ad oggi del Terraglio Est ne è stata realizzata solo una prima parte la quale si estende dalla S.P. 39

“Casalese” (e per esteso dal casello autostradale di Preganziol) verso Nord fino a raggiungere l’incrocio con Via Alta. Inoltre nel tratto più a nord è stata realizzata la rotatoria con via Peschiere mentre l’area

dell’intersezione con via della Liberazione è predisposta per la realizzazione di una rotatoria con caratteristiche analoghe alle precedenti. Il tratto già realizzato presenta sezione stradale con larghezza minima di 9,00 m ed è affiancato da una pista ciclabile separata da un’aiuola di 1,50 m e, in alcuni tratti, da un cordolo invalicabile di 50 cm.

Il progetto prevede quindi di completare il tratto mancante a nord della Zona Industriale di Casier, ed adeguare e riqualificare quello esistente fino all’intersezione con Via Alta. Nello specifico il presente progetto può essere suddiviso in due distinti tratti di viabilità, di seguito brevemente descritti:

1) Il primo tratto, attualmente mancante ed oggetto di nuova realizzazione, si sviluppa per una estesa complessiva di circa 1.600 m. Dalla uscita della Tangenziale di Treviso, in Viale L. Pasteur, il tracciato prosegue verso sud, in un contesto prevalentemente agricolo, fino all’innesto con l’arteria esistente denominata Viale delle Industrie. Il progetto prevede la realizzazione di due sottopassi, uno in corrispondenza dell’intersezione con l’esistente Via Sant’Antonino, ed uno agricolo, per garantire il transito dei mezzi lungo la capezzagna di collegamento tra Via Fuin e Via Stretta. Dato il contesto in cui il nuovo tracciato è inserito, si prevedono attraversamenti di scoli e capofossi, tra cui il maggiore per importanza è il Rio Fuin;

2) Il secondo tratto, oggetto di riqualifica, si sviluppa per una estesa complessiva di circa 1.700 m, lungo l’esistente Viale delle Industrie, fino all’intersezione con Via Alta a sud, in attraversamento alle rotatorie con Viale della Liberazione e con Via Peschiere.

Alla luce di quanto sopra esposto, nella presente relazione sono trattati ed approfonditi gli aspetti idrologici e idraulici che caratterizzano l’opera ed i manufatti di progetto. In particolare vengono sviluppati i seguenti temi principali:

o analisi idrologica dell’ambito di intervento;

o dimensionamento e verifica della raccolta e smaltimento delle acque di piattaforma stradale, in

relazione anche alle misure di compensazione necessarie ai fini dell’invarianza idraulica degli interventi;

o dimensionamento del sistema di drenaggio e smaltimento delle acque dei sottopassi stradali, con disoleatura delle acque di piattaforma.

Per la rappresentazione grafica di quanto in seguito esposto si rimanda alle tavole allegate cod. 20004DI200 e 20004DI201 (Planimetrie idrauliche generali in scala 2.000) e 20004DI202-20004DI203-20004DI204- 20004DI205-20004DI206-20004DI207-20004DI208 (Planimetrie idrauliche di dettaglio in scala 1:500) e 20004DI209 (Schema dei volumi di invaso allo stato di fatto in scala 2.000).

(4)

2 INQUADRAMENTO NORMATIVO E PIANIFICATORIO

La normativa a cui ci si riferisce nella redazione della presente Relazione di Compatibilità Idraulica è la seguente:

D.G.R. n.3637 del 10.05.2002 e ss.mm.ii.

D.G.R. n.1322 del 10.05.2006;

D.G.R. n.2948 del 06.10.2009 – “Modalità operative e indicazioni tecniche” di cui all’Allegato A.

Si fa inoltre riferimento agli strumenti urbanistici vigenti ed in particolare alle relazioni specialistiche di supporto agli stessi ed alle prescrizioni degli Enti autorizzanti:

 Valutazione di compatibilità idraulica del Piano degli Interventi (P.I.) Variante n.7 del Comune di Casier – approvato con Delibera del Consiglio Comunale n.11 del 18.03.2019;

 Relazione di compatibilità idraulica del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Treviso – anno 2015, approvato dalla Conferenza dei Servizi in data 27.05.2015, prot. 59853, ratificato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n. 200 in data 08.06.2015;

 Valutazione di compatibilità idraulica del Piano degli Interventi (P.I.) di adeguamento al P.A.T. del Comune di Treviso – approvato con Delibera del Consiglio Comunale nn.26 del 20.05.2019.

(5)

3 ANALISI IDROLOGICA

3.1 GENERALITA’

Nel presente paragrafo saranno illustrati i criteri generali utilizzati per il dimensionamento e per la progettazione delle opere idrauliche complementari alla nuova arteria stradale “Terraglio est”. La realizzazione di una nuova strada su sedime attualmente agricolo, l’inserimento di sottopassi lungo il tracciato in progetto e la riqualificazione della viabilità esistente, con l’introduzione di elementi quali piste ciclabili e banchine, comportano la necessità di progettare, unitamente alla rete stradale, anche la rete di sottoservizi con funzione di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche.

La progettazione della nuova rete dovrà quindi rispondere, nello specifico, a due esigenze, una prettamente idrologica, ed una di carattere idraulico.

Per quanto riguarda la prima, l’intervento in oggetto consiste principalmente in una estesa asfaltatura di terreni attualmente agricoli. Dal punto di vista idrologico, ciò comporta, allo stato di progetto, una più rapida e gravosa risposta del sistema, quando esso è sollecitato da un determinato evento meteorico. Le maggiori portate che il bacino produce, quindi, dovranno essere raccolte dalla nuova rete idraulica, che dovrà garantire l’invaso dei volumi in eccesso.

Dal punto di vista idraulico, invece, la nuova rete di smaltimento acque meteoriche sarà inserita nella esistente rete di canalizzazioni e tubazioni. Con essa, quindi, dovrà contribuire al regolare deflusso delle acque raccolte dalla piattaforma, rilasciandole in modo controllato ai corpi idrici ricettori ed evitando l’insorgere di criticità idrauliche quali allagamenti localizzati ed insufficienze della rete esistente.

A tali scopi il progetto prevede la realizzazione di fossi di guardia, tubazioni, bacini di lagunaggio in

collegamento con manufatti accessori particolari e puntuali, quali caditoie, pozzetti, embrici ed impianti di sollevamento.

Nello specifico, nei contesti attualmente urbanizzati oggetto di riqualifica e già provvisti di una rete di sottoservizi (costituita da manufatti interrati o da canalizzazioni a cielo aperto), sia in corrispondenza di attraversamenti trasversali al tracciato in progetto sia in attraversamento ad arterie viabili esistenti, saranno posati nuovi scatolari e tubazioni, al fine di assicurare continuità idraulica all’esistente rete di smaltimento acque meteoriche. Nei tratti di tracciato di nuova realizzazione, invece, collocati in contesti prevalentemente agricoli, saranno scavati nuovi fossi di guardia laterali alla banchina.

Particolare importanza assumono anche le interferenze con la rete idraulica esistente. In corrispondenza dell’attraversamento con Via Sant’Antonino, dove è prevista la realizzazione di un nuovo sottopasso, sono presenti due linee: quella di acque bianche, e quella di acque nere in arrivo da nord ovest e destinate all’impianto di depurazione di Via C. Pavese in gestione al servizio A.T.S. Alto Trevigiano Servizi.

3.2 ASPETTI IDROGRAFICI

La nuova viabilità si sviluppa nella provincia di Treviso, tra i comuni di Casier e Treviso. Tale porzione di territorio è caratterizzata da una doppia pendenza: una principale orientata da ovest verso est, ed una secondaria da nord a sud, tipica degli scoli minori e dei collettori secondari, che costituiscono i primi elementi di drenaggio del bacino.

Come si evince dalla Figura 1, il territorio oggetto di intervento appartiene al bacino tributario direttamente scolante nel Fiume Sile. In generale, però, tale bacino recapita le acque in alcuni collettori di bonifica secondari, come lo Scolo Fuin, nella parte settentrionale dell’intervento, evidenziando comunque un certo

(6)

Figura 1: Carta idrografica del territorio tra i comuni di Treviso e Casier: in rosso l’asse del tracciato della nuova arteria stradale “Terraglio Est”

Dal punto di vista del Rischio idraulico si richiama lo Studio di Impatto Ambientale, S.I.A., elaborato nell’Aprile 2009 relativo le Opere Complementari al Passante di Mestre (Opera n.31 – Terraglio Est).

Dall’estratto della “Carta delle aree a rischio idraulico”, si evince che l’area oggetto di intervento non ricade in perimetrazioni a pericolosità idraulica.

(7)

L’ambito di intervento ricade, per la parte settentrionale del comune di Treviso, nel Comprensorio di Bonifica del Fiume Piave, mentre, per quella meridionale del Comune di Casier, nel Comprensorio di Bonifica Acque Risorgive.

3.3 ASPETTI IDROLOGICI

L’intervento in oggetto, caratterizzato principalmente da una estesa asfaltatura di terreni agricoli, comporta un significativo aumento del grado di impermeabilizzazione del territorio, che si traduce in una più rapida e gravosa risposta idrologica del sistema. I maggiori volumi e portate prodotti dal bacino, nel rispetto di quanto indicato nella D.G.R. 2948 del 06/10/2009, dovranno quindi essere intercettati dalla rete di drenaggio di progetto, e convogliate nei corpi idrici ricettori senza creare condizioni di allagamento, ristagno o insufficienza della rete esistente.

Per il calcolo dei volumi di progetto utili ai fini del dimensionamento della rete, è stata condotta una analisi idrologica prendendo come riferimento le indicazioni riportate nella V.C.I. del P.I. del Comune di Treviso, e quelle riportate nelle “Linee guida” del “Commissario Delegato per l’Emergenza concernente gli eccezionali eventi meteorologici del 26 settembre 2007 che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto”.

L’obiettivo del confronto è stato quello di individuare le curve di possibilità pluviometrica più gravose, e quindi più cautelative, da adottare per il dimensionamento della rete di drenaggio in progetto.

3.3.1 VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA DEL P.I. DEL COMUNE DI TREVISO

Nella Valutazione di compatibilità idraulica del citato Piano degli Interventi del Comune di Treviso, per la valutazione degli apporti meteorici massimi sono state prese in considerazione due fonti:

1. L’analisi regionalizzata delle precipitazioni per l’individuazione delle Curve di Possibilità

Pluviometrica C.P.P., prodotte dalla Società “Nordest Ingegneria S.r.l.” su incarico del Consorzio di

(8)

2. I dati pluviometrici del Comune di Treviso riportati negli annali idrologici del S.I.M.N. (dal 1955 al 1996) ed integrati con le recenti misurazioni dell’ARPAV (dal 2002 al 2016).

Nel primo caso, per il calcolo dell’altezza di pioggia, è stata assunta una curva a tre parametri della forma:

ℎ = 𝑎𝑎𝑎𝑎 (𝑏𝑏 + 𝑎𝑎)𝑐𝑐

dove a, b e c sono funzione del tempo di ritorno considerato, t è la durata dell’evento meteorico (espressa in minuti) ed h è l’altezza di pioggia in mm. Nello specifico sono stati presi in considerazione i 3 parametri della zona omogena Alto Sile-Muson (nella quale rientra il Comune di Treviso):

ℎ = 31,5𝑎𝑎 (11,3 + 𝑎𝑎)0,797

Figura 3: Individuazione delle sottozone omogenee ricavate per le curve segnalatrici di possibilità pluviometrica contenute nell’”Analisi regionalizzata delle precipitazioni per l’individuazione delle curve segnalatrici di possibilità

pluviometrica di riferimento” della Società “Nordest Ingegneria S.r.l. per il Consorzio di Bonifica Piave

dove a e n sono funzione del tempo di ritorno considerato, t è la durata dell’evento meteorico (espressa in ore) ed h è l’altezza di pioggia in mm. L’elaborazione ha permesso di ottenere due curve:

(9)

La prima curva è quella “consigliata” dal Consorzio di Bonifica Piave, in sede di parere sul P.A.T., ed inserita nelle N.T. del Piano, la seconda, invece, è quella fornita da ARPAV per durate giornaliere, orarie ed inferiori all’ora, aggiornata all’ultimo anno disponibile.

Dal confronto delle curve sopra riportate, emerge che la seconda a due parametri è la più cautelativa, con differenze, nelle 24 ore, crescenti all’aumentare della durata dell’evento meteorico. In sede di redazione della V.C.I. del P.I., quindi, è stata utilizzata la curva di possibilità pluviometrica per precipitazioni di massima intensità:

ℎ = 64,37𝑎𝑎0,274.

3.3.2 LINEE GUIDA COMMISSARIO DELEGATO PER L’EMERGENZA (AGOSTO 2009)

In riferimento a quanto riportato dalle “Linee Guida per la Valutazione della Compatibilità Idraulica”, per il calcolo dell’altezza della precipitazione, sono state utilizzate le curve di possibilità pluviometrica a tre parametri, ottenute dalla già citata relazione

ℎ = 𝑎𝑎𝑎𝑎 (𝑏𝑏 + 𝑎𝑎)𝑐𝑐

Si riportano di seguito i parametri delle curve di possibilità pluviometrica per la Zona Costiera, cui appartiene il Comune di Casier, e la Zona Nord Orientale, cui invece appartiene il Comune di Treviso, in funzione del tempo di ritorno dell’evento meteorico.

In funzione della durata dell’evento, sono state poi ricavate le altezze di pioggia per le due Zone analizzate.

Tabella 1: Parametri delle curve di possibilità pluviometrica per la Zona Costiera e per la Zona Nord Orientale

Zona

2 20.3 12 0.821

5 27.2 13.5 0.820

10 31.4 14.4 0.816

20 35.2 15.3 0.809

30 37.2 15.8 0.805

50 39.7 16.4 0.800

100 42.8 17.3 0.791

200 45.6 18.2 0.783

Tr [anni]

Costiera Lagunare

a [mm/minc] c

b [-]

[min]

Zona

2 17.6 8.7 0.819

5 23.1 9.8 0.816

10 26.5 10.4 0.81

20 29.4 10.9 0.802

30 30.9 11.3 0.797

50 32.7 11.6 0.79

100 34.9 12.2 0.781

200 36.9 12.7 0.771

Nord Orientale Tr [anni] a [mm/minc] b

[min] c

[-]

2 5 10 20 30 50 100 200

tp [h] tp [min]

0.25 15 20.34 26.16 29.84 33.43 35.35 37.79 41.09 44.06

0.50 30 28.31 36.99 42.64 48.29 51.37 55.30 60.78 65.81

0.75 45 33.05 43.52 50.44 57.47 61.34 66.29 73.32 79.84

1.00 60 36.37 48.12 55.96 64.03 68.48 74.21 82.42 90.10

3.00 180 48.77 65.28 76.67 88.85 95.70 104.60 117.83 130.50

6.00 360 56.67 76.14 89.82 104.75 113.24 124.33 141.12 157.37

Tr [anni]

h [mm]

(10)

Figura 4: Zona Costiera: curva di possibilità pluviometrica in funzione della durata di pioggia e del tempo di ritorno 0.00

20.00 40.00 60.00 80.00 100.00 120.00 140.00 160.00 180.00 200.00

1 10 100 1000

h pioggia [mm]

Durata precipitazione t [min]

Curve di possibilità pluviometrica - Zona Costiera

Tr=2 Tr=5 Tr=10 Tr=20 Tr=30 Tr=50 Tr=100 Tr=200

(11)

Figura 5: Zona Nord Orientale: curva di possibilità pluviometrica in funzione della durata di pioggia e del tempo di ritorno

Come si può osservare dai valori tabellati e dai grafici sopra riportati, i valori maggiori delle altezze precipitative, si manifestano con i parametri della Zona Costiera. Da ciò è derivata quindi, la scelta

cautelativa di assegnare all’intero progetto tali parametri per il calcolo dei volumi: si è ritenuto, infatti, poco significativo procedere ad una differenziazione delle due zone a fronte di maggiori oneri computazionali senza peraltro ottenere miglioramenti nei risultati.

Prendendo in considerazione un tempo di ritorno di progetto pari a Tr 50 anni, come previsto dalla normativa, la curva di possibilità pluviometrica presa in considerazione assume quindi la seguente forma:

ℎ = 39.7𝑎𝑎 (𝑎𝑎 + 16.4)0.8

Assegnata la durata dell’evento, l’altezza di pioggia è quindi immediatamente ricavata.

2 5 10 20 30 50 100 200

tp [h] tp [min]

0.25 15 19.76 25.22 28.93 32.43 34.23 36.73 39.68 42.75

0.50 30 26.44 34.29 39.74 44.96 47.77 51.59 56.31 61.25

0.75 45 30.33 39.63 46.15 52.50 55.98 60.68 66.61 72.84

1.00 60 33.05 43.37 50.68 57.85 61.83 67.19 74.04 81.27

3.00 180 43.34 57.52 67.92 78.42 84.47 92.62 103.39 114.99

6.00 360 50.09 66.75 79.24 92.07 99.58 109.77 123.41 138.30

12.00 720 57.33 76.66 91.43 106.87 116.04 128.56 145.51 164.25

Tr [anni]

h [mm]

0.00 20.00 40.00 60.00 80.00 100.00 120.00 140.00 160.00 180.00

1 10 100 1000

h pioggia [mm]

Durata precipitazione t [min]

Curve di possibilità pluviometrica - Zona Nord Orientale

Serie1 Serie2 Serie3 Serie4 Serie5 Serie6 Serie7 Serie8

(12)

3.3.3 CURVA DI POSSIBILITÀ PLUVIOMETRICA DI PROGETTO

Dal confronto tra la curva di possibilità pluviometrica adottata nella “V.C.I. del Piano degli Interventi di Treviso” e quella indicata nelle “Linee Guida per la valutazione della compatibilità idraulica”, è stato possibile indicare la seconda come quella più cautelativa ai fini del calcolo della altezza di precipitazione.

Figura 6: Confronto tra le curve di possibilità pluviometrica considerate (tr = 50 anni)

Per il calcolo, quindi, dei volumi di pioggia si adotta la curva tri-parametrica di seguito riportata:

ℎ = 39.7𝑎𝑎 (𝑎𝑎 + 16.4)0.8

0,00 20,00 40,00 60,00 80,00 100,00 120,00 140,00 160,00 180,00

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

h [mm]

t [h]

LINEE GUIDA - zona lagunare cpp 3par.

LINEE GUIDA - zona nordorientale cpp 3par.

SIMN e ARPAV - cpp 2par.

(13)

3.3.4 VOLUMI IDROLOGICI DI PROGETTO

Per il calcolo dei volumi di deflusso che dovranno essere garantiti nei fossati di guardia e nelle tubazioni in progetto, sono stati applicati i metodi cinematico e dell’invaso. La differente natura concettuale, su cui i due metodi si fondano, porta ad ottenere risultati talvolta differenti ma comunque, nel complesso, confrontabili. Entrambi i metodi permettono di definire le portate e quindi i volumi, che defluiscono nelle varie sezioni della rete idraulica, una volta assegnate la precipitazione di riferimento e definite le

caratteristiche geometriche e naturali del bacino.

Nei successivi paragrafi sono brevemente riportati i concetti fondamentali su cui i due principi si fondano.

3.3.4.1 Metodo cinematico

Il valore della portata media efficace, essendo tc il ritardo di corrivazione (pari alla durata della fase di esaurimento della piena) è dato dalla:

𝑄𝑄� = 278𝜑𝜑𝜑𝜑 ℎ

(𝜏𝜏 + 𝜏𝜏𝑐𝑐) Equazione 1

dove:

Q è la portata di piena [m3/s];

S è la superficie del bacino [km2];

τ è la durata della precipitazione [h];

h è l’altezza della precipitazione [m];

φ è il coefficiente medio di deflusso del bacino;

τc è il tempo di corrivazione, parametro chiave quando si fa riferimento a metodi analitici di tipo semplificato, definito come il tempo impiegato dalla particella d’acqua idraulicamente più lontana a percorrere l’intero bacino fino alla sezione di chiusura [h].

Le ipotesi su cui si basa il metodo sono le seguenti:

1. Intensità di precipitazione j = h/τ costante nel tempo e nello spazio;

2. Con riferimento allo schema della Figura 7. si assume nullo il tempo impiegato dalla generica particella d’acqua presente in una qualsiasi sezione del canale a raggiungere quella di chiusura. Schematizzando il bacino come una superficie rettangolare inclinata, l’idrogramma di piena ha forma trapezia, con fasi di crescita e decrescita di durata pari al tempo di pioggia τ’. Con il modello adottato, la portata massima si ha per τ = τc, cioè per una precipitazione di durata uguale al tempo di corrivazione, che produce la forma trapezia isoscele dell’idrogramma di piena.

(14)

Figura 7: Metodo cinematico: schema del bacino e idrogramma di piena per differenti durate di precipitazione

Il tempo di corrivazione τc, può essere determinato facendo riferimento al percorso idraulico più lungo della rete di drenaggio fino alla sezione di chiusura considerata. Per determinare tale durata si può fare riferimento alla somma

𝜏𝜏𝑐𝑐= 𝜏𝜏𝑎𝑎+ 𝜏𝜏𝑟𝑟

dove τa è il tempo di accesso alla rete relativo al sottobacino drenato dalla condotta, ovvero il tempo che impiega la particella d’acqua per raggiungere il punto di captazione ed immissione in rete, mentre τr è il tempo di residenza nella rete, ottenuto dal rapporto tra la lunghezza del collettore e la velocità della particella in esso.

3.3.4.2 Metodo dell’invaso

Il metodo dell’invaso tratto il problema del moto ario in modo semplificato, assegnando ad esso l’equazione del moto uniforme ed assumendo l’equazione dei serbatoi per simulare concettualmente l’effetto di invaso.

Le ipotesi su cui si basa il metodo sono le seguenti:

1. Applicazione dell’equazione di continuità (bilancio di massa tra quanto piove, quanto si immagazzina nella rete e quanto defluisce verso valle) per descrivere il processo di riempimento e vuotamento della rete;

2. Equazione del moto approssimata all’equazione del moto uniforme;

3. Uguaglianza tra durata dell’evento precipitativo e tempo di riempimento della rete (evento di crisi del sistema.

Partendo dalle ipotesi di base avanzate, il processo fisico è descritto dal seguente sistema, in cui compare, alla prima riga, l’equazione dei serbatoi, e alla seconda l’equazione del moto uniforme:

� 𝑝𝑝𝑝𝑝𝑎𝑎 = 𝑄𝑄𝑝𝑝𝑎𝑎 + 𝑝𝑝𝑑𝑑

(15)

Figura 8: Metodo dell’invaso: schema per il calcolo delle portate

Si osserva che nell’equazione del moto la portata in transito alla sezione di chiusura è funzione della sezione liquida, secondo una legge che dipende dalla geometria della rete. Assegnata infatti una qualsiasi sezione geometrica per il collettore in esame, esiste una relazione che lega in modo univoco l’area bagnata ed il perimetro, e che permette di scrivere la formula delle portate in funzione del parametro α, il quale rappresenta il cosiddetto coefficiente di forma. il parametro α assume valore unitario per collettori chiusi (ad esempio tubazioni circolari) e valori maggiori di 1 invece, per collettori aperti (fossati). Ciò permette di definire il rapporto tra la portata generica Q e la massima portata Q0 che la rete può condurre:

𝑄𝑄 𝑄𝑄0= �𝐴𝐴

𝐴𝐴0𝛼𝛼= �𝑑𝑑 𝑑𝑑0𝛼𝛼 In forma differenziale, essa può scriversi

𝜕𝜕𝑑𝑑

𝜕𝜕𝑎𝑎 =

𝜕𝜕𝑑𝑑

𝜕𝜕𝑄𝑄

𝜕𝜕𝑄𝑄

𝜕𝜕𝑎𝑎

e rappresenta il legame tra volume immagazzinato nella rete in ogni istante temporale e la portata in uscita dal sistema. Inserita nell’equazione dei serbatoi, diventa:

𝑝𝑝 − 𝑄𝑄 =𝑑𝑑0𝑄𝑄(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼 𝛼𝛼𝑄𝑄01/𝛼𝛼

𝜕𝜕𝑄𝑄

𝜕𝜕𝑎𝑎

Poiché è necessario determinare il tempo di riempimento della rete, introducendo il parametro z come il rapporto tra la portata in uscita Q e la pioggia efficace in ingresso al sistema p, si ottiene l’equazione differenziale in t:

𝜕𝜕𝑎𝑎 =𝑑𝑑0𝑝𝑝(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼 𝛼𝛼𝑄𝑄01/𝛼𝛼

𝑧𝑧(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼 (1 − 𝑧𝑧) 𝜕𝜕𝑧𝑧

Ricordando che V0 rappresenta il massimo volume contenibile in rete e Q0 la massima portata fluente, integrando tra t=0 e t=tr (tempo di riempimento della rete), si ottiene l’espressione del tempo di

(16)

� 𝜕𝜕𝑎𝑎𝑡𝑡𝑟𝑟

0 =𝑑𝑑0𝑝𝑝(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼

𝛼𝛼𝑄𝑄01/𝛼𝛼 � 𝑧𝑧(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼 (1 − 𝑧𝑧)

𝑧𝑧

0 𝜕𝜕𝑧𝑧 Equazione 2

Per integrare l’Equazione 2 ed ottenere un’equazione esplicita del tempo di riempimento della rete, è resa possibile dal richiamo ad alcuni concetti della matematica analitica qui di seguito riportati. Ricordando la soluzione della serie

� 𝑧𝑧𝑘𝑘

𝑘𝑘=0

= 1

1 − 𝑧𝑧 Moltiplicando ambo i termini per z(1-α)/α

Si ha che

� 𝑧𝑧𝑘𝑘

𝑘𝑘=0

𝑧𝑧(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼=𝑧𝑧(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼 1 − 𝑧𝑧 L’Equazione 2 può essere scritta come

� 𝜕𝜕𝑎𝑎𝑡𝑡𝑟𝑟

0 =𝑑𝑑0𝑝𝑝(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼 𝛼𝛼𝑄𝑄01/𝛼𝛼 � 𝑧𝑧𝑘𝑘

𝑘𝑘=0

𝑧𝑧(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼𝜕𝜕𝑧𝑧 →=𝑑𝑑0𝑝𝑝(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼

𝛼𝛼𝑄𝑄01/𝛼𝛼 � 𝑧𝑧𝑘𝑘+(1−𝛼𝛼)/𝛼𝛼

𝑘𝑘=0

La soluzione dell’integrale è quindi la seguente:

𝑎𝑎𝑡𝑡 − 0 =𝑑𝑑0𝑝𝑝(1−𝛼𝛼)𝛼𝛼 𝛼𝛼𝑄𝑄0𝛼𝛼1

� 𝑧𝑧1−𝛼𝛼+𝑘𝑘𝛼𝛼𝛼𝛼 +1 1 − 𝛼𝛼 + 𝑘𝑘𝛼𝛼

𝛼𝛼 + 1

𝑘𝑘=0

− 0

𝑎𝑎𝑡𝑡 =𝑑𝑑0𝑝𝑝(1−𝛼𝛼)𝛼𝛼 𝑄𝑄0𝛼𝛼1

𝑧𝑧𝛼𝛼1� 𝑧𝑧𝑘𝑘 1 + 𝑘𝑘𝛼𝛼

𝑘𝑘=0

Che per semplicità, ponendo

� 𝑧𝑧𝑘𝑘 1 + 𝑘𝑘𝛼𝛼

𝑘𝑘=0

= 𝜉𝜉(𝑧𝑧)

Diventa

𝑎𝑎𝑡𝑡 =𝑑𝑑0

𝑝𝑝 𝜉𝜉(𝑧𝑧) Equazione 3

Il tempo di riempimento della rete così ottenuto deve ora essere eguagliato alla durata dell’evento meteorico. La portata efficace p prodotta da un bacino ed espressa con la relazione tri-parametrica dell’altezza di pioggia h (Paragrafo 3.3), è la seguente:

𝑝𝑝 = 𝜑𝜑𝜑𝜑𝜑𝜑 = 𝜑𝜑𝜑𝜑 𝑎𝑎 (𝑏𝑏 + 𝜏𝜏)𝑐𝑐 Che, esplicitata in funzione del tempo di pioggia t, fornisce la seguente

(17)

𝜏𝜏 = �𝑎𝑎𝜑𝜑𝜑𝜑𝑧𝑧 𝑄𝑄 �

1/𝑐𝑐− 𝑏𝑏 Equazione 4

L’invaso necessario per sopportare l’evento più gravoso è quello che si determina imponendo la durata di riempimento del sistema (la durata critica) con il tempo di pioggia, ovvero ponendo

𝜏𝜏 = 𝑎𝑎𝑡𝑡

e quindi osservando in luogo della generica portata Q, la portata massima Q0 alla sezione di chiusura.

Mettendo a sistema l’Equazione 3 e l’Equazione 4 si ha:

�𝑎𝑎𝜑𝜑𝜑𝜑𝑧𝑧

𝑄𝑄01/𝑐𝑐− 𝑏𝑏 =𝑑𝑑0

𝑝𝑝 𝜉𝜉(𝑧𝑧) 𝑄𝑄0 = 𝑎𝑎𝜑𝜑𝜑𝜑𝑧𝑧

�𝑑𝑑𝑝𝑝 𝜉𝜉(𝑧𝑧) + 𝑏𝑏�0

𝑐𝑐

Il dato viene per comodità espresso in termini della portata Q0 e del volume V0 vengono espressi per unità di superficie:

𝑢𝑢 =𝑄𝑄0

𝜑𝜑 =

𝑎𝑎𝜑𝜑𝜑𝜑𝑧𝑧

�𝑣𝑣𝑢𝑢 𝑧𝑧𝜉𝜉(𝑧𝑧) + 𝑏𝑏�0

𝑐𝑐

𝑢𝑢 = (𝑣𝑣0𝑧𝑧𝜉𝜉(𝑧𝑧) + 𝑏𝑏𝑢𝑢)1−𝑐𝑐1 (𝑎𝑎𝜑𝜑𝑧𝑧)1−𝑐𝑐1

Con riferimento ai volumi di laminazione, la grandezza da determinare è il volume specifico v0, da realizzare per garantire che la portata in uscita sia pari al coefficiente udometrico u0 imposto dal principio di

invarianza. Pertanto la relazione, espressa in funzione di v0 diventa:

𝑣𝑣0=�𝑢𝑢𝑐𝑐−1𝑐𝑐 (𝑎𝑎𝜑𝜑𝑧𝑧)1𝑐𝑐� − 𝑏𝑏𝑢𝑢 𝑧𝑧𝜉𝜉(𝑧𝑧)

Equazione 5

Assegnati i parametri della curva di possibilità pluviometrica (a, b e c), il grado di impermeabilizzazione del terreno, φ, l’Equazione 5 consente di stimare il volume di invaso specifico necessario perché il sistema scarichi al massimo la portata corrispondente al coefficiente udometrico imposto u. Il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive ha messo quindi a disposizione un foglio di calcolo excel, tabelle e grafici tramite i quali ottenere in modo univoco il valore del volume specifico v0; questo, moltiplicato per la superficie di intervento S, fornisce il volume V da assegnare per l’invarianza della trasformazione.

3.3.4.3 Approccio di calcolo

Confrontando i due metodi si possono complessivamente trarre le seguenti conclusioni:

1. L’errore sulla stima del coefficiente udometrico commesso con il metodo cinematico è sempre minore dell’errore commesso per il metodo dell’invaso, principalmente a causa di una errata stima del volume specifico v0, la cui determinazione non è priva di incertezze;

2. L’errore sulla stima del tempo di corrivazione τc si riduce al crescere della superficie scolante considerata, ovvero al crescere dello sviluppo del collettore. Essendo infatti quest’ultimo ottenuto come somma del tempo di residenza in rete τr (rapporto tra la lunghezza del collettore considerato e la velocità del fluido che ad esso compete) e del tempo di accesso alla rete, τa, l’incertezza è limitata solo

(18)

alla stima di quest’ultimo parametro, la cui importanza decresce al crescere dello sviluppo di percorso considerato.

Per il presente progetto, in fase iniziale di calcolo del volume richiesto per l’invarianza della trasformazione, sono stati applicati entrambi i metodi sopra citati, ottenendo risultati comparabili tra loro ma comunque differenti. In particolare, i volumi maggiori sono stati ottenuti con l’applicazione del metodo cinematico.

Per questo motivo, e per le conclusioni sopra dedotte, il dimensionamento dei collettori, siano essi chiusi (tubazioni o scatolari) o aperti (fossati di guardia), è stato eseguito applicando il più cautelativo e preciso metodo cinematico, assumendo un coefficiente udometrico all’uscita allo stato di fatto pari a zero, con lo scopo di massimizzare il ripristino dei volumi prodotti da precipitazioni di durata pari a 12 ore.

A titolo esemplificativo, nella tabella sottostante si riporta, per un tratto della rete in progetto, il confronto tra i volumi idrologici ottenuti con i due metodi, per durate di 6 e 12 ore.

Tabella 2: Confronto dei volumi ricavati con il metodo cinematico e con il metodo dell’invaso per un bacino campione di un tratto del tracciato in progetto

[h] [min]

6 360 124.32925 79.68

12 720 145.35567 93.15

Durata precipitazione h

[mm] VCINEMATICO

[m3] [-]f

54.2%

[ha]S

0.12

VINVASO [m3] 66.72 v0 INVASO

[m3/ha]

564

(19)

4 COMPATIBILITA’ IDRAULICA

Di seguito si riportano le caratteristiche del bacino preso in esame unitamente ai risultati del confronto tra lo stato attuale e quanto previsto dalla trasformazione di progetto. Lo studio pertanto si suddivide in:

− Analisi della trasformazione di progetto per ricavare l’incremento di impermeabilizzazione del bacino in esame;

− Determinazione del quantitativo di volume di invaso necessario alla invarianza idraulica della trasformazione secondo le vigenti indicazioni e le precedenti valutazioni di invarianza

dell’intervento.

4.1 ANALISI DELLA TRASFORMAZIONE

Ai fini di valutare la trasformazione in atto si sono considerate le effettive aree in trasformazione, mediante sovrapposizione dei previsti interventi in progetto allo stato di fatto e di rilievo dell’area.

Per definire la superficie impermeabilizzata allo stato di progetto, sono state individuate le destinazioni d’uso delle superfici, associate al rispettivo coefficiente di deflusso in riferimento a quanto riportato nella D.G.R. 2948/09. Dall’analisi dell’attuale e dalle indicazioni di progetto, a seconda della tipologia di

pavimentazione presente, si individuano le seguenti aree:

Superficie tipologica Coeff. di

deflusso φ [-]

Area a verde (aiuole, fossati, ecc…) 0,20 Pavimentazioni in ghiaino 0,60 Pavimentazioni bitumate 0,90

Le superfici prese in considerazione comprendono non solo le aree impermeabilizzate destinate alla piattaforma stradale e alla pista ciclabile ma anche le superfici laterali destinate alla realizzazione delle scarpate del rilevato stradale (nel tratto compreso tra la zona industriale e la rotatoria della Tangenziale di Treviso, la quota del piano stradale è superiore rispetto all’attuale piano campagna) ed i fossati di guardia perimetrali.

Vista l’estensione dell’opera in progetto, il calcolo delle superfici scolanti e dei rispettivi coefficienti medi di deflusso è stato condotto suddividendo il tracciato in 4 tratte:

1. Tratto in riqualificazione: da Rotatoria Viale delle Industrie – Via Alta a Ponte su Fosso Dosson, di superficie S=10.385 m2, e coefficiente di deflusso medio φ=0,59;

2. Tratto in riqualificazione: da Ponte su Fosso Dosson a fine tratto oggetto di riqualifica, di superficie S=17.210 m2, e coefficiente di deflusso φ=0,69;

3. Tratto di nuova realizzazione: da fine tratto oggetto di riqualifica a rampa sud Sottopasso Via Sant’Antonino, di superficie S=28.140 m2, e coefficiente di deflusso φ=0,48;

4. Tratto di nuova realizzazione: da rampa nord Sottopasso Via Sant’Antonino a Rotatoria con SR 53 – Tangenziale di Treviso, di superficie S=21.525 m2, e coefficiente di deflusso φ=0,53.

Le superfici sono state calcolate seguendo i seguenti due principi:

(20)

− Per il tratto oggetto di riqualifica, il principio di invarianza idraulica è stato adottato su tutta la larghezza della sede stradale, comprensiva sia della porzione esistente attualmente bitumata, sia della adiacente porzione oggetto di trasformazione (pista ciclopedonale in progetto e nuovi fossati di guardia laterali);

− Nella Zona Industriale, lungo il ciglio della carreggiata dove è prevista la sola realizzazione della pista ciclopedonale, tratti tubati si alternano a brevi tratti a cielo aperto. In questo caso le sole superfici considerate nel calcolo del bilancio idrologico sono quelle attualmente occupate dai fossati di guardia laterali. Per queste aree, infatti, è previsto un incremento del coefficiente di deflusso ed un aumento della portata generata dal bacino. La restante porzione d’ambito, costituita dalla carreggiata stradale, non subisce alcuna alterazione, rimanendo di fatto una pavimentazione in conglomerato bituminoso.

La superficie complessiva è pari a circa 75.140 m2 ed è caratterizzata da un coefficiente medio di deflusso φ pari a 0,55.

4.1.1 CALCOLO VOLUMI PERSI NEI NUOVI TOMBINAMENTI E NELLE CHIUSURE DELLE SCOLINE Ai volumi idrologici calcolati, è necessario sommare i volumi persi a seguito della chiusura di scoline e capofossi, interferenti con il tracciato stradale in progetto. A tale scopo, in prossimità di ciascuno scolo, è stata rilevata la sezione trasversale media rappresentativa approssimata a forma trapezio (riportata negli elaborati grafici del progetto definitivo), ed è stato calcolato il volume perso a seguito della chiusura o del tombinamento.

Allo stato di fatto l’area trasversale liquida dei fossati è stata assunta pari alla sezione trasversale piena, a partire dalla quota altimetrica più bassa del ciglio, assumendo un franco di sicurezza nullo. In questo modo è stato cautelativamente massimizzato anche il volume da ripristinare.

Si riporta di seguito il calcolo dei volumi persi nelle scoline e nei fossati.

4.1.1.1 Tratto in riqualificazione: da Rotatoria Viale delle Industrie – Via Alta a Ponte su Fosso Dosson In questa tratta non sono previsti nuovi tombinamenti a chiusura di fossati esistenti.

4.1.1.2 Tratto in riqualificazione: da Ponte su Fosso Dosson a fine tratto oggetto di riqualifica

Lunghezza occlusa L 110,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,60[m]

Larghezza base superiore B 2,90[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 10,00 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 10,98 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 0,98 [m]

Scarpa s 1,18 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,71 [m]

Volume V 187,69 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-01

Lunghezza occlusa L 110,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,70[m]

Larghezza base superiore B 3,20[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 9,63 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,00 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 1,38 [m]

Scarpa s 0,91 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 2,68 [m]

Volume V 294,94 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-02

(21)

Il volume totale da ripristinare a seguito del tombinamento dei fossati esistenti è pari a VTOT = 1.275,6 m3.

Lunghezza occlusa L 35,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,55[m]

Larghezza base superiore B 2,50[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 9,83 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 10,58 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 0,75 [m]

Scarpa s 1,30 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,14 [m]

Volume V 40,03 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-03

Lunghezza occlusa L 35,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,85[m]

Larghezza base superiore B 3,50[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 9,61 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 10,65 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 1,04 [m]

Scarpa s 1,27 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 2,26 [m]

Volume V 79,17 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-04

Lunghezza occlusa L 70,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,70[m]

Larghezza base superiore B 3,20[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 9,88 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 10,70 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 0,82 [m]

Scarpa s 1,52 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,61 [m]

Volume V 112,61 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-05

Lunghezza occlusa L 70,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,75[m]

Larghezza base superiore B 2,85[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 9,83 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 10,58 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 0,75 [m]

Scarpa s 1,40 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,35 [m]

Volume V 94,50 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-06

Lunghezza occlusa L 115,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,70[m]

Larghezza base superiore B 2,90[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 10,20 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,18 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 0,98 [m]

Scarpa s 1,13 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,76 [m]

Volume V 201,83 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-07

Lunghezza occlusa L 105,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,30[m]

Larghezza base superiore B 2,70[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 10,68 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,30 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 0,63 [m]

Scarpa s 1,92 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,94 [m]

Volume V 98,44 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-08

Lunghezza occlusa L 55,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,75[m]

Larghezza base superiore B 3,30[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 10,70 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,70 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 1,00 [m]

Scarpa s 1,28 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 2,03 [m]

Volume V 111,38 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-09

Lunghezza occlusa L 25,0[m]

Larghezza base inferiore b 1,10[m]

Larghezza base superiore B 3,30[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MEDI 10,80 [m s.m.m.]

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,80 [m s.m.m.]

Altezza MEDIA hMEDIA 1,00 [m]

Scarpa s 1,10 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 2,20 [m]

Volume V 55,00 [m3]

FOSSO PERIMETRALE FP-10

(22)

4.1.1.3 Tratto di nuova realizzazione: da fine tratto oggetto di riqualifica a rampa sud Sottopasso Via Sant’Antonino

Lunghezza occlusa L 50,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,65[m]

Larghezza base superiore B 1,75[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 8,50 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 9,00 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,50 [m]

Scarpa s 1,10 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,60 [m]

Volume V 30,00 [m3]

SCOLINA SCL-01

Lunghezza occlusa L 100,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,65[m]

Larghezza base superiore B 1,45[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 8,63 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 9,03 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,40 [m]

Scarpa s 1,00 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,42 [m]

Volume V 42,00 [m3]

SCOLINA SCL-02

Lunghezza occlusa L 100,0[m]

Larghezza base inferiore b 1,50[m]

Larghezza base superiore B 4,00[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 7,93 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 9,20 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 1,28 [m]

Scarpa s 0,98 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 3,51 [m]

Volume V 350,63 [m3]

SCOLINA SCL-03

Lunghezza occlusa L 100,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,65[m]

Larghezza base superiore B 1,65[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 9,13 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 9,53 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,40 [m]

Scarpa s 1,25 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,46 [m]

Volume V 46,00 [m3]

SCOLINA SCL-04

Lunghezza occlusa L 25,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,80[m]

Larghezza base superiore B 2,25[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 8,90 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 9,60 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,70 [m]

Scarpa s 1,04 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,07 [m]

Volume V 26,69 [m3]

SCOLINA SCL-05

Lunghezza occlusa L 40,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,45[m]

Larghezza base superiore B 1,90[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 7,83 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 8,28 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,45 [m]

Scarpa s 1,63 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,52 [m]

Volume V 20,92 [m3]

SCOLINA SCL-06

Lunghezza occlusa L 20,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,45[m]

Larghezza base superiore B 1,30[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 7,95 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 8,20 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,25 [m]

Scarpa s 1,67 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,22 [m]

Volume V 4,46 [m3]

SCOLINA SCL-07

Lunghezza occlusa L 10,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,50[m]

Larghezza base superiore B 1,25[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 7,93 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 8,15 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,22 [m]

Scarpa s 1,67 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 0,20 [m]

Volume V 1,97 [m3]

SCOLINA SCL-08

(23)

Il volume totale da ripristinare a seguito della chiusura delle scoline esistenti è pari a VTOT = 660,6 m3. 4.1.1.4 Tratto di nuova realizzazione: da rampa nord Sottopasso Via Sant’Antonino a Rotatoria con SR 53

– Tangenziale di Treviso

Il volume totale da ripristinare a seguito della chiusura delle scoline esistenti è pari a VTOT = 1.210,4 m3.

Lunghezza occlusa L 55,0[m]

Larghezza base inferiore b 1,90[m]

Larghezza base superiore B 4,00[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 7,28 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 8,13 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,85 [m]

Scarpa s 1,24 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 2,51 [m]

Volume V 137,91 [m3]

SCOLINA SCL-09

Lunghezza occlusa L 115,0[m]

Larghezza base inferiore b 1,10[m]

Larghezza base superiore B 2,85[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 10,38 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 10,93 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,55 [m]

Scarpa s 1,61 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,08 [m]

Volume V 123,78 [m3]

SCOLINA SCL-10

Lunghezza occlusa L 90,0[m]

Larghezza base inferiore b 0,75[m]

Larghezza base superiore B 3,10[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 11,00 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,53 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 0,52 [m]

Scarpa s 2,24 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 1,01 [m]

Volume V 90,96 [m3]

SCOLINA SCL-11

Lunghezza occlusa L 225,0[m]

Larghezza base inferiore b 1,00[m]

Larghezza base superiore B 5,00[m]

Quota scorrimento MEDIA Qsc.m.MED 10,05 [m s.m.m.

Quota ciglio MEDIA Qciglio.m. 11,53 [m s.m.m.

Altezza MEDIA hMEDIA 1,48 [m]

Scarpa s 1,36 [-]

Area liquida MEDIA AMEDIA 4,43 [m]

Volume V 995,63 [m3]

SCOLINA SCL-12

(24)

4.2 MISURE E PRESCRIZIONI DI COMPENSAZIONE 4.2.1 GENERALITÀ

Di seguito si individuano le opere di mitigazione necessarie alla compensazione idraulica della trasformazione in oggetto, in conformità a quanto espresso dalla D.G.R. n.2948 del 06.10.2009. Con riferimento alle soglie dimensionali definite nella citata D.G.R., la trasformazione in oggetto si classifica come:

Significativa impermeabilizzazione potenziale Intervento su superfici comprese tra 1 e 10 ha (10.000 e 100.000 mq); interventi su superfici di estensione oltre 10 ha (100.000 m2) con Imp < 0,30

Nel caso di significativa impermeabilizzazione, andranno dimensionati i tiranti idrici ammessi nell’invaso e le luci di scarico in modo da garantire la conservazione della portata massima defluente dall’area in

trasformazione ai valori precedenti l’impermeabilizzazione.

4.2.2 DIMENSIONAMENTO DEL VOLUME DI INVASO

Si espongono di seguito i criteri adottati per il dimensionamento delle opere idrauliche in linea, ovvero fossati di guardia e tubazioni. Con essi saranno riportate anche le verifiche della capacità di invaso e smaltimento nel rispetto dei principi dell’invarianza idraulica e dello smaltimento regolare delle portate ordinarie in arrivo, prodotte per eventi con tempo di ritorno Tr pari a 50 anni.

A partire dai volumi calcolati come al precedente paragrafo, è stato possibile definire le caratteristiche geometriche di fossi di guardia, tubazioni e scatolari, nel rispetto dei principi di invarianza idraulica, come indicato nel D.G.R.2948 del 06/10/2009.

Per quanto riguarda i fossati, scelta la classica sezione trasversale trapezia, e noto il loro sviluppo planimetrico, sono stati assegnati e calcolati i seguenti parametri geometrici:

• b = larghezza base inferiore [m];

• Ss e Sd = inclinazione della scarpata destra e sinistra delle sponde, pari alla cotangente dell’angolo al piede (ovvero l’inverso della pendenza) [m/m];

• H = altezza media del fossato [m];

• f = franco di sicurezza, pari a 0,40 m;

• Hu = H – f = altezza utile del fossato [m];

• Au = area trasversale utile media [m2];

• Vu = volume utile medio [m3].

Ciascun fossato è stato quindi dimensionato affinché il Volume utile medio risultasse superiore a quello minimo richiesto per l’invarianza.

(25)

Figura 9: Parametri geometrici utilizzati nel dimensionamento dei fossati di guardia

In modo analogo, per tubazioni circolari e per gli scatolari, fissato un grado di riempimento massimo, dato dal rapporto rispettivamente di y/D e y/h del 80%, cono stati assegnati e calcolati i seguenti parametri geometrici

• D = diametro interno [m] (per tubazioni circolari);

• B = base interna [m] (per scatolari);

• h = altezza interna [m] (per scatolari);

• Au = Area trasversale utile [m2];

• Vu = volume utile [m3].

Figura 10: Parametri geometrici utilizzati nel dimensionamento delle tubazioni e scatolari

Ciascun fossato e collettore chiuso di progetto è stato quindi dimensionato affinché il Volume utile, calcolato con i criteri sopra esposti, risultasse superiore alla somma tra il volume idrologico minimo richiesto per l’invarianza ed il volume perso a seguito della chiusura dei fossati a cielo aperto.

Nel tratto oggetto di riqualifica, il principio di invarianza idraulica è stato adottato per la sola porzione di tracciato oggetto di allargamento della sede stradale, per la quale è previsto l’arretramento verso campagna dei fossati di guardia o un eventuale risezionamento.

Per la Zona Industriale dove, allo stato attuale, alcuni tratti tombinati si alternano a brevi tratti a cielo aperto, è stata prevista la nuova posa di tubazioni (circolari o scatolari) a chiusura dei fossati col principio di garantire non solo la continuità idraulica della rete, ma anche il ripristino dei volumi persi. A tal proposito, il calcolo dei volumi da ripristinare nei nuovi tombinamenti è stato eseguito calcolando l’area utile del fossato da chiudere, al netto di un franco di sicurezza di 40 cm dal ciglio più depresso della carreggiata.

(26)

4.2.3 VERIFICHE DELLA RETE

Si riportano nel seguito gli esiti delle verifiche sui tombinamenti e sui fossati di guardia in progetto. Per i Codici identificativi e le sezioni trasversali medie si rimanda agli elaborati grafici delle planimetrie idrauliche di dettaglio (cfr. tavole 20004DI202-DI203-DI204-DI205-DI206-DI207-DI208D2).

Per uniformità di trattazione, la verifica è stata suddivisa nei seguenti 4 tratti:

1. Tratto in riqualificazione:

da Rotatoria Viale delle Industrie – Via Alta a Ponte su Fosso Dosson.

2. Tratto in riqualificazione:

da Ponte su Fosso Dosson a fine tratto oggetto di riqualifica.

3. Tratto di nuova realizzazione:

da fine tratto oggetto di riqualifica a rampa sud Sottopasso Via Sant’Antonino.

4. Tratto di nuova realizzazione:

da rampa nord Sottopasso Via Sant’Antonino a Rotatoria con SR 53.

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