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GOVERNATORI DELMONTE DI PIETÀ
DE’POVERIVERGOGNOSI
LETTO DAL GOVERNATORE
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È
alcuntempo,o Signori, che accennai inquesta adunanza un miodesiderio,di alzarela nostraisti- tuzioneadopere più nobiliefruttuose, che perav- venturanonsono presentemente.L’umana
accoglienza che trovò in voiilmioconcetto,m’ inanimò:e av-vegnaché
l’abbia sinora portatomecosenzadidichia- rarvelo,siccomevoiricercaste,ediovipromisi; nulla- dimenoquesto indugio(perdonabile ame
riguardando legravi cure che tuttodì m’accompagnano) non ha fattoche più riscaldarminell’intenzione:laquale og- gimaisottobrevitàdiparoletorròa dichiarare: eil vostroacumeriparialla strettezzadelmio discorso:eilpietosoIddiobenedica e diacompimentoa que- stecomunisperanze.
L’istituzionedelMontedella Pietà de’poveri vergo- gnosi,è inINapolia soccorrere quegl’ indigenti, i
qualiperlacondizionecivileinchefurono educali, hanrossoredichiederepubblicamente.Fuquesto un ritrovatovostro,PadreBonito,chesì ilPontefice Leo- neXII,esìil pio nostrosovrano, approvaronolar-
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garaenle;e chi ardirebbedientrarenelle vostre lodi?
Ildanaroche cavasi edascarsifondi, e dallelar- gizioni altrui,vadispensato in elemosine:
ma
poiché èsempre pocorispettoalnumero grandede bisogno- si;avvieneche raramente,edipochissimoqualche- dunosiasollevato.
L’
uomo
viene a miseriaquandoè privato,per qua- lunquecagione, ode’beni,o dell’usolucrativo delle suefacoltàpersonali: senza1’unaol’altra diqueste cose, non può dase stessodurarela vita;e allora* glialtrihannol’obbligodisoccorrerlo.Obbligocheilcreatoreinculcòinun
modo
piùefficacechenon farebberoleparole, collacompassione;facendoci pa- tireinsiemecol sofferente:e gesu cristo poimiseciò incapodellasua legge divina.Noi dunque dobbiamo soccorrere:
ma
inche guisa migliore ? senza dubbiocon quellache dàmaggior benealmendico:cioèadire, o rimettendogli più omeno
l’usodellesuefacoltàlucrative, quandofosse in questolaperditasua;ovvero ponendogli a pro- fittotaleuso,quandope’diversimezzicheprimaave- va,nonsenesiagiovatomai:esoloallorché dalle facoltàsue,meccaniche omentali,nonsipossatrarre nessunpartito
, perimpedimentointrinsecoo esterno, allora bisogna soccorrerecon1’elemosina.
L’elemosinadunquenonèilmedesimocheilsoc- corso,
ma
l’ultima viadaeffettuirlo.Dapoichèse la miseria èunmale, come atuttigli altri mali, dove nonèpossibiledi evitarla,bisogna intendereprimaa guarireje trovata insanabile,allorasolorenderlaco' confortimeno
dolente.DìgitizedbyGoogle
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Cliepoil’elemosinanon abbiaefficaciaacurarla miseria, ognunoil vede appena che ci consideri.
Dapoicchènascendoquestanon da altro,che dalla mancanzadiproduzione
;quelloècapacedivincerla chepuòriporreilmiserabile nelnumero de’produt- tori.Ilchenonfacertamente1’elemosina;anziper opposto perpetual’improduzione.
Eccodunque
come
conl’elemosinanonsidevono sollevareche queimondici,da’qualiè impossibile di avereunprodotto;eirimanentisihanno asoccor- rerefacendoli produttori:cosache non si consegue diversamente,cheprocacciando lorounaconveniente fatica,laqualenon hannosaputoo potuto impren- deredasèstessi.Appena
cheilpoverohalafatica, ha cessatodi essere tale:rialza lafronteallapresenza deglialtriuomini;enonsinascondeo annighittiscecome
unoschiavo innanzi del suopadrone:egli di- vieneun
liberocontraente,checambiaiprodottidel suolavoro: 1’ozioinfinecglialtridifetti,chehan potuto esserecagionedellamiseria, c che nellami- seriasoglionospingere 1’uomo
atante malvagità,
l’ozioeidifetticollafatica solo rimangonoestinti.
Se dunqueèlalegge dicarità nell’allontanare da- glialtri, secondopiù possiamo,ilmale, e procu- rarcilbene;csedaquesta leggeprocedonoappunto leistituzioniafavorede’poveri;nesegue,che per debitoessenzialehanno esse ad attendere acciocché questiescano della miseriamercèdellavoro;serbando solol’elemosinaa chiè inabilealavorare.
Ilquale proposito, necessariocon tuttiipoveri,
ncccssariissimo torna poi conquelli, che daunvi-
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verecivileedagiatocaddero nella miseria: poiché questi talipiùsentono pungente 1'umiliazione verso degli altri,che già furono loro eguali o suggetti:
sicchénon puòessere caritàpiùbella,chedandoloro comevivere del proprioguadagno.
Ed
io propongo dieffettuirequestofacendotali cose:I.Ildanaroche sinora abbia
m
suddivisotra’pove- ri, adoperarlo in acquistar materiegrezze,capacidi esserelavoratedaquesti: a tenoredicerteregole con- segnarne poi loro a ciascuno tantoe tale di esse,che siaconfacevole:e sopraggiunto cheviabbianoilpro- priolavoro,ripigliare lecose lavorate,pagando ad ognuno ilprezzodellafatica.II.Lecose lavoratepaidare in vendita.
E
siccome lavendita certaedestesa, dàsicurezza di sussistenza a’lavoranti,erende piùfruttuosa la loro fatica; cosi neseguedi esserbisogno che si abbia unnumero
sufficientedicompratorigiàassicurato.
E
questo io credo agevoleapotersi farecon una soscrizione, in cuiognibuoncittadinosegnidicomperare, asua scelta,un
tanto all’annode’lavoridelMonte. Espor- reilresto inunospaccio particolare, onde anche fuori dellasottoscrizione,possaogneduno,acquistan- dovi deglioggetti, cooperare senza puntodi sacrificio all’opera principaledellamisericordia.
III.
E
oltrealavoriche fornisconolegenti soccor- se,un
altromodo
sembramipure acconcio a molti- plicareilcapitaledelMonte: facendo eseguire,cioè, diversilavori dibellearti,
come
vaghe stampe dili- bri,bellefigure, edaltrecose:sicchévendutociò
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a’contribuenli, eaqualunquealtro,eoilucrosene aumenterebbe,comedissi,ilcapitale.
IV. Riserbareunaparte del guadagno delle cose spacciate, per1’elemosina a dii è indispensabile.
E
inragione intanto ebesiaccrescesseil capitaleeilguadagno,intromettere
man mano
più larghe ma- nieredisoccorso:istruzionea’figliuoli;premiiacbi lavoraegregiamente;dotiallepiùbuone donzelle;
cd altroeziandiocheiltempoelaprudenza possono consigliare.
Questodunqueioreputo adattoacompiereilsacro dovereche noiabbiamo.Dirò adessoil
modo
gene- ralecomeeseguire. Primamenteritrovare quelli che sonopoveri vergognosi:quellicioède’qualiècerto insieme elamiseria e chenon vannoaccattando. Sa- puto ciò, mediantelacooperazione dellagente dab- benediognicontrada,allibraretuttiinomi, pre- ponendoperquantoèpossibile,ilbisognomaggiore,ilqualenasce dalla privazionemaggiorede’mezzi,e dalmaggior
numero
nellefamiglied’ inabili alavo- rare, e dalla disposizionemeno
sanadellepersone:e scrivereil lavorodicuiciascheduno è capace,o l’inabilitàassolutadilavorare.
E
siccome è impossi- bile laprimavoltadiattendereall’intera città,co- minciareda unsoloquartiere:e acquistandocolda- narochesitroverà avereilMontelematerieprime,
acconceallacapacità assicuratadelle persone,divi- derle loro» conopportuno regolamento.
Questode’poveri.
Ad
assicurare poiicontribuenti, iostimo necessariodidarloro laformadicompagnia divola,a cuiiltitolosovrimporreianchediCompagnia
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dé
Pietosi••ecompostadiuominiedonne: egiù a porger l’esempio aqueste,volenterosa laMaestàdella Regina Madre,specchiodelleopere misericordioseprimasi sottoscrive.Quale compagnia,ligatadalfinesan- tissimo di soccorrere gl’infelici,potrebbeo bittaoin partecongregarsiinalcuni tempi dell’annonellaChiesa diSanPaolo,
come
quella acui appartienel’istitutore delnostroMonte;e quivi udireiconsolevolieffetti dellaloro cooperazione,ecantarne legraziea Dio.INè altroobbligodovrebbeavere ogni contribuenteche diacquistare,secondolapossibilità,una
somma
de- terminataall’annodelleproduzioni delMonte.Soverchio ora sarebbediaggiungerealtripartico- larisullaesecuzione.Dovee voiaccettiatequesti di- visamenli, elaMaestàdel
Re
sidegnerà diappro- vare;allora insiemevolgeremolozeloalmodo
più acconciodapraticarli.Ed
oh, soinostri concittadini concorrerannoaquesteoperazioni!e vieppiù,sequello chenonsiappartienealMonte de’poverivergogno- si,facesseroaltreistituzioni anche verso deglialtri poveri,enellealtrecittàdelnostro paese.Dapoichè quelloè ottimoStato,doveleleggiagevolanoilpiù eh’èpossibile a’ cittadinicomecogliere utile da’beni edallefatiche:e poichéuna parte di essi, o per
disgraziao perdifetto,non sa prevalersi de’favori pubblici,egiungeamancar delpane; necessarioal- lora, chesottolaproteziondelgovernosieno asso- ciazionidilumi, diprobità, dicapitale;onderile- vareicaduti,epoichénonsepperoonon potettero dasémedesimi,fargliprovvederesottoguidaa’pro- priibisogni.
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