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LIBELLO PER CONSERVARE LA SANITÀ FIRENZE NEL BUON SECOLO DELLA LINGUA GIUSEPPE MANUZZI MAESTRO TADDEO DA FIRENZE TIPOGRAFIA DEL VOCABOLARIO

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(1)

LIBELLO

PER CONSERVARE LA SANITÀ

CON UNA RICETTA INEDITA

DI

MAESTRO TADDEO DA

FIRENZE VOLGARIZZATO

NEL BUON SECOLO DELLA LINGUA

ALLEGATO

NEL VOCABOLARIO DELLA CRUSCA ORA RIMESSO IN LUCE

DALCAV. ABATE

GIUSEPPE MANUZZI

FIRENZE

TIPOGRAFIA DEL VOCABOLARIO

diretta da G. Polverini

1863

(2)
(3)

LIBELLO

PER CONSERVARE LA SANITÀ

CON

UNA

RICETTA INEDITA

DI

MAESTRO TADDEO DA

FIRENZE

I

VOLGARIZZATO

NEL BUON SECOLO DELLA LINGUA

ALLEGATO

NEL VOCABOLARIO DELLA CRUSCA ORA RIMESSO IN LUCE

DALCAV. ABATE

GIUSEPPE MANUZZI

I) piùbel fior necaglio

FIRENZE

TIPOGRAFIA DEL VOCABOLARIO

diretta ila G. Polverini

1863

(4)

Edizione di

LXS

esemplari.

(5)

AVVERTENZA

Taddeo

fiorentino

sommo

maestro in medici- na, per la sua perizia fu

soprannominato Taddeo

Ipocratista. Fiorì nel secolo XIII, e

compose

in latino molte opere riguardanti la sua scienza, e tra esse quest’aureo Trattateli

de

conservando, sanitate, che poi fu volgarizzato da

anonimo

nel-

1’ aureo secolo della nostra lingua. Si conoscono varii Codici di questo volgarizzamento nelle bi- blioteche fiorentine,

ma primeggia

il testo a pen- na, che fu già di

Andrea

Andreini, quindi passò nella libreria del

Convento

dell’ Annunziata, ed ora ^i conserva nella Laurenziana, segnato col

numero 148

bis con altri trattati uniti insieme,

componenti

il così detto

Zibaldone

Andreini.

Di alcuui di essi fecero uso gli antichi Acca- demici della Crusca, e

segnatamente

di questo, cui

aveva

in

animo

di ripubblicare il eh.0

Ma-

nuzzi di

compianta memoria,

e che poi

non

esegui mai, perchè tutto occupato nell’opera delsuo

Vo-

cabolario. Il

primo

a mettere in luce quest’aureo trattatello fu il

benemerito Zambrini

pe’ tipi del Galeati, Imola, 1852, e lo

esemplò

sopra

un

co- dice

Magliabechiano

del Sec.

XIV,

segn. Palch.

2, n. 146.

Questo

codice

sembra una

copia del

(6)

IV

mentovato

codice Laurenziano, fatta in tempi posteriori,

ammodernato

in alcune voci, e in varii passi imperfetto.

Per

questi difetti ricono- sciutivi dallo stesso Zambrini, ei consigliava il celebre Puccinotti a dare la preferenza al codice Laurenziano, siccome più antico e più autorevole, spesso citato dalla Crusca, e

non

da altri sino allora pubblicato. Ei lo diè infatti per il

primo

alla luce, inserendolo nella sua antica grafia tra

i

Documenti

della sua storia della Medicina, che

comparve

in pubblico in

Livorno

nel 1856. Il

Manuzzi

segui questa

stampa

riducendola alla

moderna

grafia, e la collazionò con tre codici contrassegnandone le varianti a piè di pagina con le iniziali A. B. C., e vi aggiunse pur le varianti della

stampa

Zambrini.

Per

opera pure del

Manuzzi

si legge in fine

una

Ricettadi

Mae-

stro Taddeo, già citata dagli antichi Accademici sottol’abbreviatura di

M. Aldobrand.,

e la trasse dal predetto

Zibaldone

Andreini.

Nel

condurre a termine il lavoro lasciato im- perfetto dal Manuzzi, credei benea

comodo

degii studiosi di porre in fine la

Tavola

delle voci citate dagliantichi

Accademici

colle abbreviature Zibald.

Andr.

e

M. Aldobrand

., riducendole alle pagine di questo Trattatalo, che è il

primo

a dar precetti d’ igiene.

L. Razzolisi.

(7)

LIBELLO PER CONSERVARE LA SANTA

1

DEL CORPO, FATTO E COMPOSTO PER MAESTRO TADDEO DA FIRENZE DOTTORE

DI

MEDICINA

IN

BOLOGNA.

Imperocché la condizione del corpo

umano

èpas- sibile emutevole,

2

non

servandolacompressione e con- sistenzia la quale ebbedal principiodelsuonascimen-

to,fue di necessità e mestieri3ditrovareiscienzia earte,

perlaquale in santà lo corpo4 dell’uomo siconservi.

E

però,

mosso

a’prieghi d’alcuno

mio

amico, e anche per utilità

comune

5d’ogni

uomo,

il quale vive6 a co-

stume

delle bestie, e per conservazione della santà e della vita, propuosi in

me medesimo

diritrarre de’ det-

ti e de’libri degli antichi FilosaR questo libello,

come

appresso dirò.

Ecco che ti scrivoa te, amico carissimo, acciocché7 tudisideridiconservarelatuavita insantà, edimettere”

ed ischifare molti pericoli e malizie del corpo tuo; e peròattendi con diligenzia questi

ammunimenti,

tratti de’libri di medicina.

Quando

ti levi la mattina del letto, distenderaial-

quanto9 letua10

membra,

perchèla natura ne prende conforto, e il naturale caldo se ne conforta, e fortifica le

membra.

Anche

ti pettinerai il capo,però che pel pettinare la forfora del capo se ne dissolve, e per quello dissol- vereil celabro se neallevia.

A Lostessoche sanità;maèvoce 5comunale.A.

deltutto dismessa.

2 passivileemutevile.A.Vocian-

6 CosiA.i qualivivono.Tesi.Andr.

7Quiacciocchévalepoiché,ene bichemancantiaiVocabolarii.

3 mestieri. A.misfieri. C.mac-

abbiamo moltiesempinegli antichi.

8 edi vitare. B.C.

stro. Test.Andr.

h la natura,del corpo. A.

9 alquanto,mancaalTest.Andr.

10letue.Stamp.

(8)

Anche

le

mani

c la faccia ti laverai con l’acqua fresca, perchè tifaccia1

buono

e chiaro colore, e ilca- lore naturale se ne conforta.

Anche

inondifica enetta lotuonaso,e ilpetto spur- gandoti, e i denti nettando, perchèlo stomaco e’1pet- to se n’alleva, e la loquela diviene più spedita. Net- tando i denti e gengie con corteccie d’alberi caldi e secchi di sapore,lotuo Datonediventerà

buono

c odo- rifero, e’denti e le gengie da ogni sozzura si purghe- ranno.2

E

allevolte ti farai soffumicamentialcelabro di

«ose preziose, cioè3 al

tempo

di caldo, di cose frigide, cioè di rose, sandali e simile cose

1

; e al tempofrigido, di cose calde; cioè cerniamo, gherofani, mirra, legno aloè, e simili cose.

E

questacotalesoffumicazione'apri- rà le tua nari eilcelabro, e

non

lascerà incattivire,nè incanutire i capelli, e ingrasserà latua faccia,

a

Anche

adornerai latua persona di beglivestimenti, perocchél’animosene rallegrerà; e andrai masticando finocchio, anici6,gherofani, perchèlo stomaco senecon- forta,efaratti

buono

appitito a mangiare, e rendebuon

fiato: ovvero userai degl’infrascritti lattovari, che ti

torranno laventusità7 elamalinconia,cioèdiamargari- tone, diambra, rosata novella, diantos, e simile cose.

Dopo

queste cose affaticherai il corpo,

come

se’usi- tato,equello con temperanza, perchèla fatica adopera molta virtù, conforta lo calore naturale, e le super- fruità8 si

consumano

anzi mangiare.9

1 tifarà.A. le,perutili evili,edaltre simili,che 2 e denti e le gengie da ogni sileggonoinfra Giordano,eiaaltri

sozzurasipurgheranno.CosìA.B. C. 5E questo cotale suffumicameli- Questeparole mancanonelT.Alidi*. to.B.

3 cioèmancaalT.Audi*., e così 6aniciancheA. e B.anisi laSt.

appresso. 7ventosità.A. B.St.

4esimilecose,mancaalT.^An- 8 lesuperfluità del corpo. A.

dreini.Lo hannoA.B. G. simile per 9ecosì èutilissimo affaticare lo similièuscita antica,comeutile evi- corpoanzi mangiare. A.

(9)

3

Quando

t’appressiall’ora delmangiareè utilissimo inv itare il ventre di votarele

1

superfluità,perchèl’ap- petito se n’aguzza e lo stomaco se n’allevia. Convin- cerai in

prima

a mangiare i cibi che più s’accozzano' alla tua natura,perchè meglio sismaltiscono;

come

la

carne del bue si confà più a uno, che a

un

altro

non

farài polli, perchè

un medesimo

cibo farà a

uno

bene, e a

un

altro male, perchè alcuni sono soluti,e alcuni stitichi.

E

naturalmente quegli cibi, che miglior sono, che generano miglior sangue, eche più tostosi smaltisco- no, che3

l’umana

natura si conforta, sono questi; cioè carne di castrone, vitella di latte, cavretti, porci gio- vani; e degli uccelli, pernici,4fagiani,capponi, galline, ealtri uccellidi montagne; perchè gli uccelli dipaduli son pessimi, e a gran fatica si smaltiscono. L’uova delle galline sono ottime egenerano fine sangue. I pe- sci d’acquacorrente sonoottimi, e similepescemarino.

E’cavoli verdi,

non

troppo cotti, sono buoni, perchè il

brodo loro è ottimo e sulutivo, e producel’orina fine. 3

Il panefa’siabene lievito ebencotto in forno, enol- lo mangeraiildiche è cotto;mangialoche sia cotto di

un

dì,perchè fa miglior sangue.

Lo

vino cheberrai,sia odorifero e di colore d’oro, di sapore soave, e su vi

metterai alcunacosa d’acqua, perchè è migliore e

me-

glio discorreper lo corpo.

Quando mangi

o bei,

mangia

consolato, e mastica bene, tanto che sialiquido, perchè è più leggiere a di- gestire; c

non

volere fare

come

molli, che aogni6 boc- coni beono; ma,

quando

hai mangiato,beiquantoti fa

\ è utilissimo votare il ventre 4 Così A. eB.perdici. C.

delle superfluità. A.B. 5efaloventre solutoeproduce 2 s'accostano. A.B. l'orina ordinata. A.B.Si.

3 cioè dequali.Ilcheusalo negli 6 ogni, accordalocolnumero del obbliqui colsegnacaso o colla preposi- più, èusoantiquato.

zione sottintesa,nonèraro negli antichi.

(10)

4

-

bisogno. Prendi solo di

una

vivanda, espezialmente di quella che più t’ ha data la natura,e che più si diletta.

Anche

tiguarda di mangiare troppo:

mangia

tanto che la naturati sostegna,econ appilito tileva da

men-

sa : non

f

empiere per

modo

ti dolga il corpo, nè che

ti aggravi il soperchio cibo, perchè ti farebbe debole,e torrebbeti lo colore del volto, e apparecchiprebbcti il

corpoamolteinfermità1,

come

febbre,itropisia,2e simile.

Anche non

è uliic a mangiare di diversi cibi, nè bere di più fatte vini; però che per diversi cibi e vini la natura ne indebolisce, e la vita nestrema, e viensi indiverse infermità3 ne'nostri corpi.

E

se avvenisse che tu mangiassi troppo, ricorri al vomito,e rendi ragione: e

non

potendo, togli alquanta acquacalda,imperocchéildoloresubito

menomerà,

eda- ralti disiderio di dormire. Alloradormi quanto il corpo disidera; e se questo

non

basta, farai dieta d'un dì, o due, tanto che la tua condizione torni nel suo pristino stato.

E

se così non facesse, faratti fare

un

cristero; e se nollo potessi sostenere, torrai alquanta acquafredda, e quanto fie più fredda, tanto fie migliore,4 però che per l’acqua la sete si discederà , e ’1 naturale calore

si conforterà, e ilcibo meglio si

comprenderà/

E

se purt’ avvenisse che tu mangiassi più vivande, consiglioti che tu osservi tale ordine:piglia i piu lievi cibi ci più agevoli a patire, e poi gli più gravi; però che’ grossi cibi soprailievi s’aggravano,eincontanente

siconvertono al fondamento dello stomaco.

E

s’egliav- viene che tupigli prima i grossi e gravi cibi,questote n’avverrà, che’ grossicibi penano molto a smaltire, e"

4 infertà. A. 4 Cosi A.B.IlTest.Andr.equanto 2 Cosi aucheA.Lastamp.idra* -piùfreddapiù migliore.

pisia. 5 CosiA.B.IlTest,Andr. però che

3 viensi indiverseinfermità; Vacqua la stidducerà e7 naturale nota Belmodo. caloresicomprenderàlocibo

(11)

o

lievi tosto si smaltiscono e corrompono,ed essendo gli grossi di sotto,

no

lasciano andare gli sottili a smal-

tire; di che si

corrompe

lo stomaco e guastasi.

Anche

ti prego che avendo cominciato amangiare,

non

metti indugio tra l’una vivanda e l’allra; perchè

non

potresti fare peggior cosa,chepigliandodipiùcibi e di diversi, e mettere spazio tra l’uno c

F

altro.

E

questa è1 la cagione, però che ’l

primo

cibo avendo cominciato a smaltire, essendovi poi

messo

l’altro, il

primo

si corrompe, perlo quale lo stomaco si guasta, e il calore naturale vien meno.

E

nel tuomangiaresiconviene ordine osservare,pe- ròchese tuse’usoamangiaredua2 volteildì,dua

man-

gia; ese una,

una

mangia.

E

se tu non osserverai l’or- dine, questoteneavverrà; che se tu se’uso a duavolte

il dì, e tu ne mangiassiuna,la tua virtù e sustanza

ne

inhebolisce.

E

setuse’usatodimangiareuna,etu

man-

giassi dua, addiverrattene pigrizia nel corpo, e il cibo nonsiismaltisce, eingenerasene maliziaeviziie ventu- sità, perchètu arai messo nel ventre cosa superchia, e

noneusata.

Quando

lileveraida mensa,lavera’tiottimamentele

mani, che non vi

rimanga

nulla sozzura, perchè molto nuoce alla faccia e agli occhi; e anche ti risciacqua la bocca, che non vi

rimanga

nulla limosità3 dicibo, per- chè la bocca e’denti se ne corromperebbono,e rende- rebbono

mal

fiato.

E quando

haimangiato,andrai attornoperispazio di mille passi,acciocché’lcibo siconverta alfondo dello stomaco; e questopotrai conoscere perli rutti e perlo alleviamento4delventre, e alloradormirai,perchèildor-

4 Cosi A. B. Il Test. Andr. E 3 limosina.IlTest.Andr.

questo avviene. 4 alleviamento

,

leggo col Cod.

2dita per due,voce antica,ma A.IlTest. Andretui ha: alimento, e nelbassopopolofiorentinoviva tuttavia, laStamp. alicnamento.

(12)

6

mire famigliore digestione, e il calore naturale meglio se ne conforta e conserva, e la tua condizione tornaal pristino istato.

E quando

dormi tieni bene coperto il

capo, e molto sollevato; e

prima

ti riposa sopra illato ritto,e ivi a poco ti volgi in sul

manco;

e poi, a

com-

piere il sonno, ritorna in sul lato ritto.

Imperocché gli tempi deU’anno'in ordinazione de’

cibi, e in conservazione della santà agli

umani

corpi molto aiuto danno;e ciò perché il

tempo

é distinto in quattro parti, cioèprimavera, istate, autunno' e verno.

Onde

dalla primavera, siccome dal più nobile tempo, cominciamo, eimpareraiquestecose, dache ti con\ien guardare,

come

tu debba la condizione del tuo corpo

conservare, guardare e governare.

La

primavera comincia a

mezzo marzo

,

3e dura in-

sino a

mezzo

giugno, e la natura di questo

tempo

è temperata e di molto utole1 a ogni età,

ma

piu a'fan- ciulli per la similitudine della compressione loro, però che in questo tempo, per lo passamento del verno, so- gliono gli

umani

corpi avere molte infermitadi, e, per lastate che seguita, sogliono le infermitadi discorrere per lo corpo.

Ammuniscoti, amico, che la condizione deltuo cor- po in questo

modo

debbi confortare.Prima, che in que- sto

tempo

della primavera tu

mangi

poco, e cibi che tosto si patischino: ciò è castrone, cavretti, starne, fa- giani, polli, e cucina6di bietole,diborrana,

1

e brodo di ceci, e simile cose ti conforta.

E

poco mangia, perchè in questo

tempo

i corpi sonoripieni d'omori. però no

ti riempiere di molti cibi.

1 anno, leggo colla Stamp. ecol 4cioè utile ,

voceantica e del tutto Cod. A.B.IlTest. Andr. hauomo, dismessa.

2 allwiuo.B. 5 discoprire.Test. Andr.

3maggioha erratamenteilTest. 6 cocina. C.citta

.

St

Andr. 7burraggine.A.B.

(13)

7

Ancora userai fatica temperatamente, perchè torrà ogni superfruità, e con debito fine la consumerà.

An-

cora no lasciare che la mattina tu non tilevi pertem- po, efa’chetu ti ispurghi lopetto e lo stomacoperfre- botomia,

1

e in farti iscemar sangue, e anche per vota- raento del ventre, a cagioneche la state che viene,

non

ti truovi ripieno d’omori.

Ancora in questo

tempo

userai con la donna,per- chè il

tempo

è molto generativo per avere figliuoli.

E

per levarelamattinaper

tempo

la mentesenerallegra, e l’animo e ’l corpo mollo se neconforta.

1

Dopo

il tempo della primavera seguela state, ilcui principioè a

mezzo

giugno, e dura perinsino a

mezzo

settembre, nel qual

tempo

e caldo e secco, la condizio- ne è molto stemperata, e però moltitudine di collora s’ingenerano ne’ corpi.Userai ispesso lo vomito, perchè purga lo celebro, e’l corpo se ne allieva. Userai cibi e beveraggiacetosie umidi efrigidi,

come

lalattuga, bie- tole, borrane che

consumono

le collore. Userai carne di carretto, di vitella di latte, polli; e guarii da agli ed

agrumi

,2 e da cibi caldi e secchi, enon userai troppe spezierie.3

Anco

ti consigliodi non ti affaticare troppoilcor- po, e che tiguardida lussuria, perchè usandola troppo inqueltempo,diseccailcorpoe indebolisce la vertù na- turale. Ispesso bagnerai il corpo in acque dolci, cioè in bagni:espessoti lavale

mani

e’l volto con l’acqua fresca,edormirai in luogo temperato,col capo ben co- perto. Questo

tempo

è ottimo alle

femmine

e a’vecchi dicompressionefrigida,

ma

agliuominicaldi e secchi è pessimo, però che ispesso gli fa incorrere in febbre4 agutissime e pessime, e sostenere molte angoscie.

1flobotomia.A.B.f/ofotomia.C. i febbre,nel numero del più,per 2guardati da agliate.A. C. febbri, viene dafebbre,usalodaFr.

ienon mangiarelecosetroppo Guittonc, e da molti altri antichi impcpate. A. lì.impeperate. St. scrittori.

(14)

8

Seguitapoilo

tempo

autunnalechecominciaamez- zo settembre,e dura insino a

mezzo

dicembre. Questo

tempo

èmoltocontrarioa’corpi

umani

per laria condi- zionedellasuacompressione, perchè ingeneramolta

ma-

linconia, e molta febbre, e però ti conviene in cotale

modo

sapere guardarelotuo corpo, ecotale dietafare.

In

prima

inangerai cibi leggieri da smaltire pre- sto, e che generano

buon

sangue, e userai

buon

vini, e guarii di mangiare cavoli, carne di bue,o di vacca, perchè generano molta malinconia: e simile ti guar- da da frutte che siano inquel tempo, perchègenerano pessime infermità.

1

Anche

in questo

tempo

ti guardadi dormire inluo- go frigido, o col capo scoperto,perchè in questo

tempo

iscende ilcatarro a’denti e al petto e al polmone,e di ciò si cria2 pessime infermità.

3

Il quarto

tempo

si èil verno, checomincia a

mezzo

dicembre, e dura insino a

mezzo

marzo; e la sua na- tura è molto frigida e umida; e a questo

tempo

si ge- nerano molte infermità; e però ti guarda da’cibi fri- gidi e umidi; ciò è da porco, da pesce, e da lattuga, e dasimile cose, perchè generano molta

Gemma.

Userai cibi caldi e secchi, però cheilcalore naturaleè ristretto dentro dalcorpo per lo freddo di fuori, ed è più forte d’intorno alquore4 e allostomaco;epuoi mangiare più ciboche negli altri tempi, perchè meglio si smaltisce per Io calore. Questo

tempo

è utole0 agli uomini caldi;

e alle

femmine

e a’vecchi e a7fanciulli, che sono di compressione frigida e umida, è contradio.

1Questocapitolettomancaalla St. 4 quore, per cuore,trovasispesso

2 creano. A.B. negli antichi.

3infertà.A.B.injermetà.St. 5utile.Stamp.

(15)

I

9

Polvere mirabile,laquale compuose ilMaestro Tacldco da Bologna.

Polvere,la quale

compuose

il Maestro

Taddeo

da Bologna; la quale è provala a distruggere c a con-

sumare

del corpo dell’

uomo

e della

femmina

1011’

i

malvagi c pessimi omori. Vale ancora questa polvere centra difetto di viso, c contra scotomia, c conira dc.lorearliculorum. econtra dolore di stomaco, se ’l

cibo preso non può digestore. Vale ai

membri,

fae

buona memoria.

Vale contro gotti di tutto il corpo e de’membri. Vale contro dolore di reni, contro a dolore di stomaco c del cuore, c contro a dolore de’

lombi. Vaie ancora contra a vizio di pietra, c fae li

uomini di buona volontarie, c di

buona

disposizione.

Assottiglia io’ngogno, e caccia lamalinconia. Togli

seme

delle infrascritte erbe. Carvi,ameos, anici, pie- trosellini, appio, finocchio, silermontano, cornino, bassiimo, millii solis,ginestra, indivia, isopo, cufra- gia, sassifragia; di ciascuna once mezza. Poleggio, calamcnto, pepe, salgemma;di ealuno laquarta par- te d'una

dramma.

Noci, cubebe, zcllovario, caidamo- ne, mastrice, mirra, cenlrongalli, cioè

seme

di schia- rca,balsamite,isquinanli, brcllonica, salvia,calaman- drea ; di ciascuna once mezza;Folii levistici, regoli- zia, garofani, cannella, mirabolani citrini, gaìanga, zafferano, spico,

maiorana

; di catana

dramme

due.

Di quattro generazioni di mirabolani, indi, chebuli, bellirici, embrici; di ciascuno oncia mezza. Zucchero libbra mezza. Tutte queste cose si vogliono pestare sottilmente cfarne polvere: e della delta polvere usi continuamente ciascun giorno innanzi cibo, in cibo, c

dopo

cibo. Provata cosa è.

(16)
(17)

-

il

TAVOLA

dalie voci allegate ne! Vocabolario della Crusca sodole

abbreviature di Zibald. Andr., e di M. Aldobrand e di altre che vi si desiderano, appartenenti a questo libello,edalla ricetta, le qualisiriportano alle pagine della presente pubblicazione.

AMEOS.Piantadellafamìgliadelleombrellifere,la cuipiù co~

mimespecieèquellacheproduce unsemedi questo nome. AI. Tadd.

liicett.Toglisemedelle infrascritteerbe:carvi,araeos, anici, pietrose]lini, appio,finocchio,ec.pag. 9.

AU

TUiNN ALE. Add-d'Autunno.AI.Tadd.Libell.tSVm.Seguitapo.i lotempoautunnale,che cominciaamezzosetlembre,pag.8.

BALSAMITE.Sortad'erba,detta anche erbaSantamaria oerba amara.Al. Tadd. Pdcelt.Toglisemedischiarea,balsamite, isquinanti,ec,

pag.9.

CARVI.Specie dipianta della Pentandria diginia, i cui semi hanno un odore aromatico,edinmedicina sono stimolanti. Al. Tadd.

Piceli.Toglisemedelleinfrascritteerbe:carvi,ameos,anici,pietrosellini, appio,finoccliio, ec.pag.9.

CENTRONGALLI P.A.SemediSchiarea.M.Tadd.Piicett.To-

glisemedelleinfrascritteerbe,centrongalli, cioèsemedischiarea, balsamite, isquinanti, ec. pag. 9.

CONSOLATO. § Taloraha forzad'avverbio. Fare checchessia consolalo,valeImprendereafarechecchessia con agio,o senza molto affaticarsi.AI. Tadd. Libell.San.Quandomangiobei,mangiaconsolalo, e masticabene,pag.3.

DIGESTERE. V.A.Digestire. Digerire.M. Tadd. Picett. Vale ancora questapolvereec. contro doloredistomaco,se’]cibopresononpuò digestore,pag.9.

EUFRAGIA.Specie dierba di vaghefogliuzze,amaretta al gu- sto. Al.2'add. Picett. Togli ginestra, indivia, isopo, eufragia, sassifragia; di ciascuna once mezza,pag. 9.

GHEROFANO.Garofano. AI.Tadd.Libell.Saìt.Farai suffumica- mentialcelabro ...altempofrigidodicose calde;cioècerniamo,ghevo-

fani, mirra,ec.pag.2.

LIEVITO. Add. Lievitato.M. Tadd. Libell. San. Il pane fa’ sia

bene lievito,eben cottoin forno,pag.3.

PASSIBILE. Add.Atto a patire. AI. 2'add. Libell. San.Lacon- dizione del corpo umanoèpassibile,pag.i.

SÀNDALO. Legnoduro,odoroso,edidifferenticolori,che a noi èportato dallIndie. Al. Tadd.Libell.San. Alle volte farai suffumica-

(18)

12

menùalcelabrodicose preziose, cioèaltempo dicaldodicose frigide, cioè di rose,sandali e simili cose,pag.2.

SCOTOMIA. Vertigine tenebrosa, con difficoltà di reggersi in piedi.M. Tadd.Iiicett.Valeancora questapolvere controdifetto di viso, econtro scotomia,pag.9.

SOLUTO.§ Add. Che ha cotifacilitàilbenefizio del corpo: con- trario diStitico. SI. Tadd.Libell. San. Un medesimo cibo farà a uno bene,ea unaltromale, perché alcuni sonosoluti, ealcunislitichi,pag.3.

STITICO. Add. Che ha condifficoltàil benefizio del coipò. SI.

l'add. Libell. San.Unmedesimocibofarà a unobene,eamialtromole, perchè alcuni sonosoluti,ealcunislilichi,pag. 3.

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Questo, ei seguenti Opuscoli diCrusca,pubblicati per cura del Prof. Ab.

Giuseppe Manuzzi.

trovansi vendibili dal Libraio Luigi Gonnelli,

Via

Eicasoli.

N.° 6, Firenze, al prezzo di L. 20,00 ciascuno, in carta

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Libro degli

adornamenti

delle donne.

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delie segrete cose delle donne.

Libro della cura delle malattie.

Libro

di sentenze.

Libro

della cura delle febbri.

Storia di Tobia e Tobiolo e della Cintoladi

M.

V. che si conserva in Prato.

Trattato dei cinque sensi dell'uomo.

* Questo, per ora, non è fra i citati dall’Accademia della Crusca.

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