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2. Evoluzione del traffico aereo passeggeri

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Academic year: 2021

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2. Evoluzione del traffico aereo passeggeri

2.1 Introduzione

L’obiettivo di questo capitolo è la descrizione dell’evoluzione del traffico aereo passeggeri partendo dalla situazione a livello mondiale e terminando con la situazione dell’Italia, non prima di aver analizzato questo fenomeno anche all’interno dell’Unione Europea. Tale descrizione permette di avere una visione generale dello sviluppo del trasporto aereo passeggeri che sempre più sta estendendo la propria rete nei continenti e tra i vari Stati del globo, diventando il sistema di trasporto principale per alcuni Paesi che pochi anni fa lo consideravano soltanto un optional.

Successivamente è stato restrinto il campo di indagine, spostandoci sulla realtà del sistema di trasporto a livello dell’Unione Europea, analizzando la dinamica della crescita in questo settore, soprattutto dopo l’avvento delle compagnie low cost e l’entrata nell’Unione di nuovi Stati membri.

Infine, come detto precedentemente, si è voluto focalizzare l’attenzione sull’evoluzione del traffico aereo passeggeri all’interno dell’Italia, per poi analizzare la situazione negli scali toscani di Firenze e di Pisa.

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2.2 Il traffico aereo passeggeri a livello mondiale

Nel capitolo precedente è stato detto che negli ultimi cinquanta anni il trasporto aereo mondiale ha subito un incremento straordinario, nettamente superiore a quello conosciuto dalle altre tipologie di trasporto.

Infatti, pur risultando intrinsecamente instabile, perché molto sensibile ad eventi come guerre, attentati terroristici e recessioni economiche, la domanda di trasporto aereo è fortemente cresciuta nel tempo.

Il traffico aereo è tendenzialmente influenzato dal Prodotto Interno Lordo, oltre che dal livello di importazioni ed esportazioni, tanto che paesi a basso livello di popolazione, aventi tuttavia un alto livello di interscambio, presentano un traffico aereo piuttosto sostenuto.

Il traffico turistico in uscita da un determinato paese, è generalmente correlato al livello di reddito del paese di partenza, mentre il traffico in entrata, dalle risorse turistiche disponibili nel paese di ingresso.

Nel decennio 1966-77 il traffico aereo mondiale, in termini di passeggeri per km, è cresciuto ad un tasso medio annuo dell’11,6%. Nei successivi due decenni, fino al 1997, il tasso è stato del 4,8%; mentre tra il 1998 e il 2003 il tasso è stato del 2% circa, un valore influenzato dalla crisi dell’intero trasporto aereo legata all’attacco delle Twin Towers dell’11 settembre 2001.

Negli anni tra il 2004 e il 2006 il trasporto aereo ha registrato a livello mondiale una crescita complessiva da circa 3.656 milioni a circa 4.196 milioni di passeggeri, con un incremento nel periodo complessivamente pari al 14,8% ed un incremento medio annuo composto pari al 7,1%.

Questo dato è influenzato dalle buone performance dell’America Latina e del Medio Oriente, che hanno conosciuto tassi di crescita del traffico passeggeri addirittura in doppia cifra.

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La tabella 2.1 e il grafico 2.1 evidenziano il trend di crescita del trasporto aereo mondiale, riportando il numero di passeggeri per Km trasportati, dal 1991 al 2007.

Miliardi di passeggeri per Km

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 '91 '92 '93 '94 '95 '96 '97 '98 '99 '00 '01 '02 '03 '04 '05 '06 '07 Grafico 2.1

Traffico passeggeri per Km [in miliardi]

Anno Pass*Km Anno Pass*Km Anno Pass*Km

1991 257,244 1997 485,332 2003 601,641 1992 324,262 1998 530,673 2004 658,959 1993 351,157 1999 563,963 2005 700,404 1994 381,745 2000 610,282 2006 737,222 1995 410,862 2001 593,591 2007 774,782 1996 444,357 2002 595,896 Tabella 2.1

Questi dati illustrano, in maniera efficace, la serie storica del traffico passeggeri per Km mondiale, negli ultimi 17 anni. In questo periodo, questo mercato ha conosciuto una crescita notevole, passando da circa 257 miliardi di passeggeri per Km, nel 1991, a ben 774 nel 2007. È interessante marcare il biennio 2001-2002, gli unici anni in

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cui questo trend si è interrotto, sicuramente a causa della paura di volare seguita agli eventi dell’11 settembre 2001.

La tabella 2.2 sintetizza lo sviluppo mondiale del traffico passeggeri nel periodo 2003-2005, riportando il numero complessivo di passeggeri che hanno volato in quel triennio.

Traffico passeggeri mondiale [in migliaia]

2004 2005 2006

Passeggeri 3.656.328.863 4.008.820.884 4.195.981.805 Tabella 2.2

La tabella 2.3, invece, specifica la crescita del traffico passeggeri, nel 2005, nei vari continenti.

Crescita del traffico passeggeri nel 2005

Africa 9,9% Asia/Pacifico 6,3% Europa 6,4% America Latina 11,4% Medio Oriente 13,1% Nord America 8,9% Crescita Totale 7,6% Tabella 2.3

Contemporaneamente le compagnie aeree stanno registrando progressi sul piano dello sfruttamento degli aeromobili: a fronte di un aumento della capacità di solo il 4,9%, il coefficiente di carico, inteso come la percentuale di posti occupati sul totale dei disponibili, ha raggiunto, nel 2006, il 73,6%, superando di 1,4 punti percentuali il risultato del 2005.

A livello mondiale nel periodo 2004-2006 si è confermato il trend di crescita dei vettori low cost che hanno incrementato la loro presenza nei mercati di riferimento a scapito dei vettori tradizionali aderenti

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all’International Air Transport Association, che hanno subito maggiori ripercussioni a seguito degli eventi terroristici del settembre 2001. Il successo del settore low cost si deve principalmente alle basse tariffe ad esso connesse. Se prima del 2001 i passeggeri tenevano in maggiore considerazione servizi e comfort rispetto ai prezzi, oggi l’utente del servizio aeronautico è un consumatore trasversale, sempre più attento al fattore costi e quindi indirizzato ai servizi offerti dalle compagnie low cost.

I principali costruttori mondiali, come la Boeing ed l’Airbus, prevedono per i prossimi venti anni, nel periodo 2005-2025, un tasso di incremento medio del 5% circa.

L’International Air Transport Association (I.A.T.A.) ha svolto una proiezione a medio termine, nel periodo 2005-2009, per il traffico passeggeri, specificando un tasso di crescita a livello continentale. La tabella 2.4 riporta tutti i dati specifici.

Crescita del traffico passeggeri previsti nel 2005-20099

Nord Atlantico 5,3%

All’interno dell’Europa 5,1%

All’interno dell’Asia 6,8%

Dall’Europa all’Asia 5,9%

Dall’Europa all’Africa 5,7%

Dal Medio Oriente all’Europa 6,6%

Dal Medio Oriente all’Asia 6,7%

Dal Nord America all’America Latina 4,6%

All’interno dell’America Latina 4,2%

Tutte le rotte internazionali 5,6%

Tabella 2.4

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2.3 Il traffico aereo passeggeri nell’Unione Europea

La tabella 2.5 riporta i dati relativi al traffico aereo passeggeri registrato nei paesi10 dell’Unione Europea, tra il 2004 e il 2006.

Traffico passeggeri nell'Unione Europea [in migliaia]

Stato 2004 ∆ % 2005 ∆ % 2006 ∆ % AUSTRIA 18.296,6 15,8 19.684,8 7,6 20.824,5 5,8 BELGIO 17.468,5 15,7 17.813,9 2,0 19.154,6 7,5 DANIMARCA 21.005,8 7,3 22.172,9 5,6 22.965,9 3,6 GERMANIA 135.914,1 12,2 146.005,8 7,4 154.155,4 5,6 FINLANDIA 11.785,2 12,1 12.348,1 4,8 13.443,4 8,9 FRANCIA 105.174,8 9,2 107.968,5 2,7 113.197 4,8 GRECIA 29.509,3 4,8 30.798,5 4,4 32.764,8 6,4 IRLANDA 20.851,4 5,0 24.254,3 16,3 27.519,1 13,5 ITALIA 81.754,5 10,6 87.930,9 7,6 96.162,9 9,4 LUSSEMBURGO 1.509,1 4,1 1.538,2 1,9 1.597,4 3,8 PAESI BASSI 44.493,7 8,1 46.433 4,4 48.582,5 4,6 PORTOGALLO 18.423 3,6 20.272,2 10,0 22.250,3 9,8 SPAGNA 129.776,7 7,9 143.683,3 10,7 150.602,4 4,8 SVEZIA 21.720,8 6,2 22.900,6 5,4 24.662,9 7,7 REGNO UNITO 192.284,3 8,1 204.021,7 6,1 211.235,8 3,5 UNIONE 15MEMBRI 849.968 9,1 907.827 6,8 959.119 5,6 CIPRO 6.421,2 5,7 6.782,3 5,6 6.713,9 -1,0 ESTONIA 990,8 39,5 1.393,1 40,6 1.533,1 10,0 LETTONIA 1.056 48,4 1.872,1 77,3 2.488,1 32,9 LITUANIA 994,2 37,7 1.434,2 44,3 1.799,2 25,4 MALTA 2.790,1 5,4 2.757,2 -1,2 2.699,9 -2,1 POLONIA 6.091,9 - 7.080,3 16,2 13.737,5 94,0 SLOVENIA 1.046,2 - 1.217,2 16,3 1.327,3 9,0 REP. CECA 9.950,3 28,2 11.265,8 13,2 12.171,2 8,0 REP. SLOVACCA 1.080,9 72,7 1.519,5 40,6 2.124,4 39,8 UNGHERIA 6.380,4 27,3 7.918,1 24,1 8.245,9 4,1 UNIONE 25 MEMBRI 906.391,2 - 969.645,5 7,0 1.011.959,4 4,4 Tabella 2.5 10

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21 Dalla tabella precedente si nota come il traffico aereo passeggeri dell’Unione Europea abbia registrato, negli ultimi anni, dal 2004 al 2006, un trend di crescita positivo, in accordo con quello mondiale. Infatti, tra i vari Stati membri, tutti, tranne Malta nel 2005 e nel 2006 e Cipro nel 2006 (che comunque, in termini assoluti hanno un ruolo assolutamente marginale), riportano un tasso di crescita, rispetto all’anno precedente, positivo.

In particolare è il mercato relativo ai nuovi Stati membri dell’Europa dell’Est, ad avere una crescita esplosiva: tra tutti si evidenzia il dato della Polonia nel 2006 (+94%) e della Lettonia, che, in due anni, è passata da un traffico di 1.056.000 unità a 2.488.100.

Considerando, invece, solo i 15 stati che formavano l’Unione Europea prima dell’allargamento ad Est, ben più omogenei dal punto di vista economico, il tasso di crescita rimane comunque positivo, anche se con valori decisamente più bassi.

Per quanto concerne questi paesi, nel 2006 il numero di passeggeri ha avuto un incremento maggiore in Irlanda (+13,5%), Portogallo (+9,8%) ed Italia (+9,4%). Più modesta è stata la crescita percentuale in Spagna e Francia (+4,8).

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22 La figura 2.1 aiuta a visualizzare il traffico aereo totalizzato da ciascun Stato dell’Unione Europea nel 2005.

Figura 2.1

In termini assoluti quello del Regno Unito è il mercato aereo più importante: nel 2006 sono stati registrati ben 211.235.800 passeggeri, che corrispondono al 20,9% del traffico registrato in tutti gli scali dell’Unione Europea.

In questa graduatoria seguono la Germania (154 milioni), la Spagna (150,6 milioni), la Francia (113 milioni) ed, infine, l’Italia con 96 milioni di passeggeri registrati nel 2006.

Queste cinque grandi nazioni coprono ben il 71,7% dell’intero mercato continentale.

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23 La tabella 2.6, invece, riporta il traffico passeggeri registrato nel 2006 nei 25 paesi in esame, la loro popolazione e l’indice di mobilità aerea11.

Indice di mobilità aerea nell'Unione Europea

Stato Passeggeri 2006 Popolazione 2006 Ind.Mobilità

AUSTRIA 20.824.500 8.265.925 2,52 BELGIO 19.154.600 10.511.382 1,82 DANIMARCA 22.965.900 5.427.459 4,23 GERMANIA 154.155.400 82.437.995 1,87 FINLANDIA 13.443.400 5.255.580 2,56 FRANCIA 113.197.000 62.998.773 1,80 GRECIA 32.764.800 11.125.179 2,95 IRLANDA 27.519.100 4.209.019 6,54 ITALIA 96.162.900 58.751.711 1,64 LUSSEMBURGO 1.597.400 469.086 3,41 PAESI BASSI 48.582.500 16.334.210 2,97 PORTOGALLO 22.250.300 10.569.592 2,11 SPAGNA 150.602.400 43.758.250 3,44 SVEZIA 24.662.900 9.047.752 2,73 REGNO UNITO 211.235.800 60.393.100 3,50 UNIONE 15MEMBRI 959.119.000 389.555.013 2,46 CIPRO 6.7139.000 766.414 8,76 ESTONIA 1.533.100 1.344.684 1,14 LETTONIA 2.488.100 2.294.590 1,08 LITUANIA 1.799.200 3.403.284 0,53 MALTA 2.699.900 405.006 6,67 POLONIA 13.737.500 38.157.055 0,36 SLOVENIA 1.327.300 2.003.358 0,66 REP. CECA 12.171.200 10.251.079 1,19 REP. SLOVACCA 2.124.400 5.389.180 0,39 UNGHERIA 8.245.900 10.076.581 0,82 UNIONE 25 MEMBRI 1.011.959400 463.646.244 2,18 Tabella 2.6 11

Per indice di mobilità aerea si intende il rapporto tra il numero di passeggeri registrati negli scali dei vari stati e la popolazione residente negli stati stessi.

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24 Dalla tabella 2.6 si evidenzia una forte disomogeneità nell’indice di mobilità aerea all’interno dell’Unione Europea.

Da una parte abbiamo l’Unione a 15 membri con un valore medio di 2,46 passeggeri ogni abitanti, trainati dall’Irlanda (6,54) e dalla Danimarca (4,23). Tra questi Stati sono proprio l’Italia (1,64) e la Francia (1,80) ad avere il valore più basso.

Dall’altra parte invece abbiamo le nazioni dell’Est con un indice di mobilità aerea decisamente più basso, a riprova che questi mercati sono ancora notevolmente sottosviluppati e quindi in grado di assorbire tassi di crescita decisamente elevati. Tra tutti è da segnalare la Polonia (0,36) e la Repubblica Slovacca (0,39).

Caso particolare, invece, sono Malta (6,67) e Cipro (8,76) che ovviamente, essendo nazioni insulari, hanno già un mercato aereo forte e ben sviluppato.

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25 Proprio questo forte squilibrio tra le due “anime” dell’Unione Europea ha portato a prevedere, per gli scenari futuri a medio termine, dei tassi di crescita molto diversificati.

Come si nota immediatamente dalla figura 2.2, che mostra i tassi di crescita del mercato aereo previsti dall’Eurocontrol per il periodo 2006-201312, i paesi dell’Est, e in particolare le Repubbliche Baltiche, avranno un incremento annuo medio superiore al 5%.

In questo modo, a breve, gli Stati dell’Europa dell’Est potranno godere di un sistema aereo più efficiente e sviluppato, aumentando il numero di passeggeri trasportati e quindi l’indice di mobilità.

Diversamente gli altri Stati, come la Germania e il Regno Unito, conosceranno una crescita meno marcata, avendo già un mercato aereo, per tradizione, ben sviluppato.

Figura 2.2

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26 La tabella 2.7 riporta per gli anni 2003, 2004, 2005 la graduatoria dei 20 aeroporti con maggior numero di passeggeri all’interno dell’Unione Europea.

Classifica dei 20 aeroporti europei in base al traffico passeggeri13 Aeroporto Passeggeri ‘03 Passeggeri ‘04 Passeggeri ‘05 Londra Heathrow 63.208.000 1 67.110.000 1 67.684.000 1 Parigi Charles de Gaulle 48.008.000 3 50.951.000 2 53.381.000 2 Francoforte sul Meno 48.023.000 2 50.700.000 3 51.789.000 3 Amsterdam Schipol 39.807.000 4 42.425.000 4 44.077.000 4 Madrid Barajas 35.370.000 5 38.155.000 5 41.725.000 5 Londra Gatwick 29.893.000 6 31.392.000 6 32.693.000 6 Monaco di Baviera 23.953.000 8 26.601.000 8 28.448.000 7 Roma Fiumicino 25.473.000 7 27.160.000 7 27.782.000 8 Barcellona 22.492.000 9 24.354.000 9 27.017.000 9 Parigi Orly 22.449.000 10 24.049.000 10 24.850.000 10 Manchester 19.520.000 11 20.970.000 11 22.083.000 11 Londra Stansted 18.714.000 13 20.909.000 12 21.993.000 12 Palma di Majorca 19.115.000 12 20.363.000 13 21.215.000 13 Copenhagen Kastrup 17.677.000 14 18.889.000 14 19.822.000 14 Milano Malpensa 17.483.000 15 18.419.000 15 19.485.000 15 Dublino 15.916.000 16 17.032.000 16 18.326.000 16 Stoccolma Arlanda 15.289.000 17 16.467.000 17 17.159.000 17 Bruxelles National 15.087.000 18 15.445.000 18 15.951.000 18 Vienna Schwechat 12.709.000 20 14.711.000 20 15.802.000 19 Düsseldorf 14.124.000 19 15.092.000 19 15.390.000 20 Tabella 2.7

Esaminando la graduatoria dei 20 aeroporti più trafficati nell’Unione Europea si nota che Londra Heathrow è di gran lunga quello più frequentato, con quasi 68 milioni di passeggeri nel 2005.

13

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27 In ogni caso, questo non è lo scalo con maggior numero di passeggeri nel mondo: negli Stati Uniti d’America lo superano Atlanta (85.907.000 transiti) e Chicago (76.510.000).

Ben tre degli scali londinesi figurano in classifica ed hanno assorbito, sempre nel 2005, 122.370.000 passeggeri, il 12,6% di tutti quelli che hanno volato nei 25 membri dell’Unione Europea considerati, addirittura più dell’intero Sistema Italia.

Tra il 2003 e il 2005 Parigi Charles de Gaulle ha scavalcato Francoforte sul Meno, divenendo il secondo scalo europeo (ed il settimo mondiale).

Roma Fiumicino rappresenta l’ottavo aeroporto continentale, essendo stato superato, proprio nel 2005, da Monaco di Baviera, mentre Milano Malpensa è il quindicesimo, con oltre 19 milioni di passeggeri. È da segnalare che in questa classifica non compare nessun aeroporto degli stati dell’Est Europa.

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2.4 Il traffico aereo passeggeri a livello nazionale

Analizzando i dati del traffico passeggeri dell’anno 200614 per l’Italia si riscontra come, dopo la tendenza negativa registrata nel biennio 2001-2002, causata delle ripercussioni dovute agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, si sia sostanzialmente mantenuto un trend positivo di crescita.

Questo andamento è in accordo con quello dell’Unione Europea.

Nel corso del 2006 il movimento complessivo è stato di 1.419.875 decolli ed atterraggi, con un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente ed con una ripartizione del traffico che presenta una leggera differenza tra nazionale (45,7%) ed internazionale (54,3%). Il traffico complessivo dei passeggeri nell’anno 2006, con quasi 123 milioni, ha registrato un incremento dell’8,8% rispetto al 2005.

I passeggeri imbarcati e sbarcati nei servizi di linea e non di linea nel trasporto commerciale nazionale sono stati complessivamente 52.224.420 (+6,9% rispetto al ’05), mentre il numero dei passeggeri complessivi del traffico internazionale è stato di 70.664.671 (+10,3% rispetti al ’05).

I maggiori incrementi del traffico complessivo, rispetto al 2005, sono stati registrati negli aeroporti di Cuneo (+198,2%), Parma (+118,9%), Reggio Calabria (+51%), Pisa (+29,5%) e Crotone (+26,4%).

Il maggior volume di traffico nei collegamenti nazionali si ha nelle tratte Roma Fiumicino – Milano Linate con 1.196.064 passeggeri e Milano Linate – Roma Fiumicino con 1.193.525 passeggeri. Seguono le tratte Catania – Roma Fiumicino, Roma Fiumicino – Catania e Roma Fiumicino – Palermo, che movimentano complessivamente un numero di passeggeri vicino ai due milioni.

Per quanto concerne il traffico passeggeri origine e destinazione per aree geografiche intraeuropee si è registrato nel 2006 un valore

14

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29 complessivo di 57.063.897 con un aumento del 12,2% rispetto all’anno precedente, di cui 51.636.164 per il traffico tra i Paesi dell’Unione Europea, con un incremento dell’11,1%, e 5.427.733 per il traffico con i Paesi extra Unione Europea, con un incremento del 23,3%.

Fra gli Stati europei quelli verso i quali è stato rilevato il maggior traffico complessivo sono la Germania con 10.690.220 passeggeri, la Gran Bretagna con 10.570.186 passeggeri e la Spagna con 8.616.347 passeggeri, che rappresentano le destinazioni intracomunitarie di circa il 60% degli utenti.

Le tratte più attive risultano, nell’ordine, Roma Fiumicino – Parigi Charles de Gaulle con 1.272.861 passeggeri, Roma Fiumicino – Madrid Barajas con 1.120.700, Roma Fiumicino – Londra Heathrow con 954.268, Milano Malpensa – Parigi Charles de Gaulle con 798.445, Roma Fiumicino – Barcellona con 741.862.

Spostando l’attenzione fuori dall’Europa è interessante notare come, rispetto al 2005, si sia registrato un tasso di crescita del traffico piuttosto buono con l’Asia (+6,9%) e l’Africa (+4,0%); comunque non è da sottovalutare neppure l’aumento del 2,3% relativo al Nord America.

Al contrario, il traffico passeggeri con il Centro ed il Sud America presenta una flessione pari rispettivamente al 4,3% ed al 4,2%.

Dai dati riportati fino ad ora si coglie che il trasporto aereo, in termini di traffico passeggeri, sta avendo in Italia un incremento sempre più marcato, in accordo con quello che accade nel resto del mondo. Inoltre la completa liberalizzazione delle compagnie e l’aumento notevole dei collegamenti con nuovi aeroporti europei e mondiali ci fanno capire come un evento eccezionale abbia ripercussioni amplificate sul sistema di trasporto aereo mondiale. Ciò trova conferma nel decremento del traffico passeggeri a seguito degli attentati terroristici dell’11 settembre.

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30 Nelle tabelle seguenti troviamo la ripartizione del traffico negli scali italiani, suddiviso in internazionale e nazionale, e la graduatoria degli aeroporti italiani in termini di traffico complessivo15.

Tabella 2.8

15

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31 Tabella 2.9

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32 Tabella 2.10

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33 Tabella 2.11

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34 Tabella 2.12

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35 Continuando nell’analisi del traffico passeggeri italiano non possiamo non considerare la grande rilevanza del fenomeno delle compagnie low cost. Esso, infatti, ha raggiunto dimensioni tali da costringerci ad esaminarlo separatamente in modo specifico.

La tabella 2.1316 ed i grafici 2.2, 2.3 e 2.4 mostrano la ripartizione del mercato aereo italiano tra compagnie low cost e quelle tradizionali.

Ripartizione del mercato italiano tra compagnie low cost e tradizionali (‘06) Compagnie Passeggeri Nazionali Quota [%] Passeggeri Internazionali Quota [%] Passeggeri Totali Quota [%] Low Cost 7.055.349 13,39 21.349.971 30,37 28.405.320 23,10 Tradizionali 45.622.940 86,61 48.942.052 69,63 94.564.992 76,90 Totali 52.678.289 100 70.292.023 100 122.970.312 100 Tabella 2.13

Quota di mercato traffico aereo Nazionale 2006

13%

87%

Vettori Low Cost Vettori Tradizionali

Grafico 2.2

16

(22)

36 Quota di mercato traffico aereo Internazionale 2006

30%

70%

Vettori Low Cost Vettori Tradizionali

Grafico 2.3

Quota di mercato traffico aereo Complessivo 2006

23%

77%

Vettori Low Cost Vettori Tradizionali

Grafico 2.4

È evidente come i vettori low cost si stiano sempre più facendo largo nel mercato del traffico aereo. Basti pensare che nel 2004 la quota sul mercato nazionale era appena il 2,78% contro l’attuale 13,39%, mentre sul mercato internazionale si registrava una quota del 9,10% contro l’attuale 30,37%. Quindi l’enorme sviluppo di questi vettori è palese confrontando i dati relativi al mercato del traffico aereo complessivo: si passa dal 6,20% del 2004 al 23,10% del 2006.

(23)

37 Un altro dato piuttosto significativo è rappresentato dal numero di passeggeri sbarcato in Italia e proveniente da altri Paesi. Il grafico 2.5 permette di avere un’idea immediata sulla sua evoluzione negli ultimi cinque anni17.

Grafico 2.5

Si può vedere che il traffico passeggeri internazionale da e per l’Italia è cresciuto in maniera costante dal 2002 al 2006, presentando un aumento di circa 7 milioni per ogni anno.

Infatti siamo passati dai 42.405.265 passeggeri internazionali del 2002 ai 70.292.023 del 2006.

17

(24)

38 Nei grafici successivi, invece, è possibile prendere visione dell’evoluzione dei passeggeri tra l’Italia e gli altri continenti.

Grafico 2.6

(25)

39 Grafico 2.8

Grafico 2.9

È facilmente riscontrabile come il trend di crescita generale degli ultimi anni (grafico 2.5) sia in accordo con l’andamento del traffico passeggeri tra l’Italia ed i singoli continenti.

(26)

40 Entrando nello specifico possiamo notare come il traffico verso il Nord America, dopo una flessione registrata nel 2002 a causa della “paura di volare” motivata dagli attentati terroristici, abbia ricominciato a salire fino a superare i 3 milioni di passeggeri nel 2006.

Una crescita sensibile si evidenzia anche tra l’Italia e l’Asia, dove negli ultimi due anni il numero di passeggeri trasportati è aumentato di quasi un milione.

Comunque la crescita maggiore si riscontra nel traffico verso l’Unione Europea, dove si è passati dai quasi 30 milioni di passeggeri del 2002 ai più di 50 milioni del 2006.

(27)

41 Per concludere questa parte è necessario riportare l’andamento generale della domanda considerando il traffico passeggeri della totalità degli scali italiani a partire dal 1990.

In questo caso è stato possibile inserire anche il dato di traffico passeggeri relativo all’anno 2007, grazie alla recente pubblicazione sul sito internet18.

Serie storica del traffico passeggeri in Italia

Anno Passeggeri totali Tasso di crescita [%]

1990 47.607.734 11,06 1991 45.387.275 -4,66 1992 51.199.397 12,81 1993 52.198.347 1,95 1994 55.577.405 6,47 1995 58.566.619 5,38 1996 64.761.093 10,58 1997 72.465.744 11,90 1998 76.539.726 5,62 1999 82.013.810 7,15 2000 91.454.127 11,51 2001 90.209.768 -1,36 2002 90.609.737 0,44 2003 100.107.925 10,48 2004 106.989.798 6,87 2005 112.931.916 5,55 2006 122.889.091 8,82 2007 135.926.412 10,61 Tabella 2.14 18 www.assaeroporti.it.

(28)

42 Passeggeri: Nazionali+Internazionali (imbarcati+sbarcati) 0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 140.000.000 160.000.000 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Grafico 2.11

Dal grafico sopra si nota un sostanziale trend di crescita negli anni che vanno dal 1990 al 2007, con due eccezioni: la prima nel 1991 a causa della Guerra del Golfo, la seconda nel 2001 a causa degli attentati dell’11 settembre.

Per comprendere meglio l’evoluzione del traffico passeggeri possiamo riportare l’andamento del tasso di crescita registrato negli anni.

Tasso di crescita medio ITALIA

Anni 1990-1995 3,5%

Anni 1996-2001 5,7%

Anni 2002-2007 7,0%

Anni 1990-2007 6,0%

(29)

43 I dati della tabella 2.15 sono utili per capire che, quei periodi che possono essere considerati come momenti di crisi per il traffico aereo a livello mondiale, non sono stati tali in Italia, in quanto il tasso di crescita si è sempre mantenuto di gran lunga positivo.

Tornado a considerare il grafico 2.11 c’è da dire che esso si riferisce alla totalità di traffico commerciale italiano, non distinguendo tra passeggeri nazionali ed internazionali.

Pertanto nella tabella 2.16 e nel grafico 2.12 è possibile cogliere questa ripartizione per gli anni che vanno dal 2000 al 200719.

Ripartizione del traffico passeggeri in nazionale ed internazionale

Anno Nazionali ∆ [%] Internazionali ∆ [%]

2000 45.120.882 - 46.124.080 - 2001 43.405.452 -3,80 45.611.908 -1,11 2002 44.976.222 3,62 45.742.459 0,29 2003 48.680.691 8,24 51.068.160 11,64 2004 48.612.947 -0,14 57.950.770 13,48 2005 48.440.901 -0,35 64.095.668 10,60 2006 51.741.346 6,81 70.657.262 10,24 2007 55.962.036 8,16 78.848.624 11,59 Tabella 2.16

Analizzando i tassi di crescita risulta immediato dedurre come l’effetto “post 11 settembre” sia il responsabile della diminuzione registrata nel 2001, sia per i passeggeri nazionali che internazionali.

Dal 2002 in poi, però, soprattutto il traffico internazionale ha avuto un forte sviluppo. Questo è dovuto al fatto che soprattutto i collegamenti internazionali sono stati trainati dallo sviluppo delle compagnie low cost, che negli ultimi anni stanno acquistando quote di traffico sempre più rilevanti.

19

(30)

44 Andamento del traffico passeggeri in Italia dal 2000 al 2007

30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 70.000.000 80.000.000 90.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Nazionali Internazionali Grafico 2.12

Osservando il grafico sopra risulta ancor più chiaro come dopo il 2002 il traffico passeggeri internazionale abbia avuto una crescita pressoché lineare.

Comunque anche quello nazionale, dopo un periodo di sostanziale stazionarietà (’03-’05), presenta negli ultimi due anni una tendenza di crescita piuttosto buona con tassi che vanno dal 6,81% all’8,16%. Anche questo sviluppo può essere giustificato con la presenza delle compagnie low cost: infatti, proprio nel periodo ’06-’07, esse hanno aperto molte nuove rotte interne italiane. Basti pensare ad esempio che la sola Ryanair, negli ultimi due anni, ha aperto dall’aeroporto di Pisa Galileo Galilei ben cinque nuove rotte nazionali italiane.

Riferimenti

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