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Analisi di moduli comportamentali dell’etogramma

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Academic year: 2021

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PARTE SPERIMENTALE - RISULTATI

 Analisi di moduli comportamentali dell’etogramma

L’analisi dei moduli comportamentali dell’etogramma aveva lo scopo di valutare eventuali differenze relative ad aspetti del comportamento sociale nell’arco del tempo: prima (novembre), durante (gennaio) e dopo il periodo di doma (aprile), all’interno di ciascun gruppo ed eventuali differenze tra i 2 gruppi nello stesso periodo di tempo.

1) Gruppo A

In questo gruppo, nelle 3 sessioni di riprese, venivano osservati:

 un picco di allerta durante il periodo di doma (gennaio) (grafico 1);

 assenza di mutual grooming nella fase iniziale, con aumento nelle altre 2 sessioni (grafico 1);

 aumento del periodo di tempo trascorso a riposarsi sdraiate per terra nel mese di gennaio, ma soprattutto ad aprile (grafico 1).

 un incremento graduale del tempo trascorso a riposare in piedi ed un minor tempo trascorso a mangiare, alle osservazioni di gennaio ed aprile, valori pressoché costanti della somma degli atteggiamenti di mangiare e/o riposarsi (in piedi o sdraiate) (grafico 2);

 un picco di numero di volte in cui venivano schiacciate le orecchie all’indietro e di tentativi di morso (atteggiamenti di aggressività) nelle riprese durante il periodo di doma (gennaio) (grafico 3);

 una maggiore tendenza ad assumere l’atteggiamento di posizione della testa sul corpo

di un’altra cavalla a gennaio (grafico 3).

(2)

Etogramma A nel tempo

0 2 4 6 8 10 12 14 16

Novembre Gennaio Aprile

Tempo in minuti

Allerta

Mutual grooming Riposo sdraiato

Etogramma A nel tempo

0 5 10 15 20 25 30 35

Novembre Gennaio Aprile

Numero

Orecchie all'indietro Abbeverata Tentativi di morso Testa su corpo

Grafico 1- Etogramma del gruppo A nel tempo. Osservazioni comportamentali al mese di novembre, gennaio, aprile (riprese di 6 h ciascuna) (media +/-d.s.).

Grafico 2- Etogramma del gruppo A nel tempo. Osservazioni comportamentali al mese di novembre, gennaio, aprile (riprese di 6 h ciascuna) (media +/-d.s.).

Grafico 3 - Etogramma del gruppo A nel tempo. Osservazioni comportamentali al mese di novembre, gennaio, aprile (riprese di 6 h ciascuna) (media +/-d.s.).

Etogramma A nel tempo

0 50 100 150 200 250 300 350 400

Novembre Gennaio Aprile

Minuti

Mangiare

Riposo in piedi Riposo+

mangiare

(3)

Etogramma B nel tempo

0 50 100 150 200 250 300 350 400

Novembre Gennaio Aprile

Minuti

Mangiare

Riposo in piedi Mangiare + Riposo c

Etogramma B nel tempo

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Novembre Gennaio Aprile

Minuti

Allerta

Mutual grooming Riposo sdraiato

2) Gruppo B

Durante le 3 fasi di riprese, nel gruppo B venivano registrati i seguenti dati:

 valori maggiori di allerta e di mutual grooming durante il periodo di doma (gennaio) (grafico 4 );

 un aumento del tempo trascorso a riposarsi sdraiate nel mese di aprile (grafico 4);

 una diminuzione del tempo trascorso a mangiare ed un aumento del tempo trascorso a riposare in piedi a gennaio ed aprile, con valori costanti della somma del tempo trascorso a mangiare e riposarsi (in piedi e/o sdraiate) (grafico 5);

 un picco degli atteggiamenti di aggressività (orecchie schiacciate all’indietro, tentativi di morso e di calcio) ed il numero di volte in cui veniva appoggiata la testa su un’altra cavalla, nel periodo di gennaio, cioè durante la doma (grafico 6).

Grafico 4- Etogramma del gruppo B nel tempo. Osservazioni comportamentali al mese di novembre, gennaio, aprile (riprese di 6 h ciascuna) (media +/-d.s.).

Grafico 5- Etogramma del gruppo B nel tempo. Osservazioni comportamentali al mese di novembre, gennaio, aprile (media +/-d.s.).

(4)

Etogramma B nel tempo

0 5 10 15 20 25

Novembre Gennaio Aprile

Numero

Tentativi di morso Orecchie all'indietro Tentativi di calcio Testa su corpo

Grafico 6- Etogramma del gruppo B nel tempo. Osservazioni comportamentali al mese di novembre, gennaio, aprile (media +/-d.s.).

Discussione riguardante gli aspetti dell’etogramma considerati

L’andamento dei grafici dell’etogramma dei 2 gruppi risultava nel complesso molto simile, per cui è possibile limitarci ad una valutazione complessiva.

Pur sottolineando differenti tendenze, nel mese di novembre, gli atteggiamenti di allerta, mutual grooming, riposo sdraiato a terra e gli atteggiamenti di aggressività (orecchie schiacciate all’indietro, tentativi di morso) avevano valori molto bassi. Per quanto riguarda l’allerta, a parte il cambiamento di locazione e la formazione del nuovo branco, le cavalle non avevano subito nessun altro cambiamento che potesse causare loro motivo di preoccupazione, per cui questo può spiegare il basso valore registrato a novembre.

Il mutual grooming, atteggiamento di socialità tra 2 soggetti, probabilmente stentava a manifestarsi in questa prima fase, perché ancora non si era creato quel rapporto di fiducia e di

“amicizia” tra i membri del branco. L’assenza o quasi del valore degli atteggiamenti di

aggressività potrebbe essere motivato dal fatto che i rapporti gerarchici non necessitavano di

questi atteggiamenti per instaurarsi, ma venivano percepiti dalle cavalle tramite altri segnali,

più sottili, che spesso sfuggono all’occhio dell’uomo. Per quanto riguarda il riposo a terra,

questo è indice di totale rilassamento e di sicurezza, in quanto, un cavallo non si sdraia mai se

prima non è sicuro dell’assenza di qualsiasi pericolo. Le cavalle non si riposavano sdraiate in

questa fase di riprese, probabilmente perché non erano nella condizione di rilassarsi

completamente, in quanto si trovavano in un ambiente nuovo e non avevano ancora la

(5)

conoscenza adeguata degli altri membri del branco e, quindi, la fiducia reciproca per non temere nessun pericolo.

Nelle riprese effettuate durante il periodo di doma (gennaio), invece, si osservava la manifestazione di un numero maggiore di atteggiamenti aggressivi (tentativi di morso, di calcio ed orecchie schiacciate all’indietro) e dello stato di allerta. Questi dati potrebbero essere interpretati con uno stato di maggiore stress e irritabilità delle cavalle, che in questo periodo subivano il contatto con l’uomo e la doma (elementi di disturbo), per cui anche gli atteggiamenti offensivi tra i membri del branco potrebbero essere ricollegati a tale situazione.

Lo stato di allerta, manifestato maggiormente in questa fase, potrebbe essere giustificato da una maggior diffidenza in ciò che accadeva nell’ambiente intorno a loro, in un periodo in cui era frequente il rapporto con l’uomo. D’altra parte, il mutual grooming in questo periodo aumentava rispetto al mese di novembre, motivabile col fatto che ormai si erano stabiliti quei rapporti sociali e di cameratismo tipici della specie equina. Al mese di gennaio si registrava, rispetto a novembre, anche una maggiore quantità di tempo trascorso a riposarsi sdraiate, indice di maggior rilassamento e di maggior fiducia nei membri del branco.

Nel mese di aprile, dopo la fine della doma, diminuivano lo stato di allerta e gli atteggiamenti di aggressività. La spiegazione potrebbe essere che ormai le cavalle si erano assuefatte all’ambiente ed all’uomo ed avevano superato la fase di stress della doma, possibile causa di questi atteggiamenti. In questa fase, veniva registrato anche un tempo maggiore trascorso a riposare sdraiate, espressione di un certo grado di rilassamento e di fiducia nei membri del branco e nell’ambiente. Il mutual grooming tendeva ad aumentare ancora un po’ nel gruppo A (da 5 a 6 minuti), mentre nel gruppo B vi era una lieve tendenza a diminuire (da 2 a 1 minuto), comunque rimaneva presente, come espressione dei rapporti instauratisi tra le cavalle.

Per quanto riguarda il tempo trascorso a mangiare ed a riposare (in piedi o sdraiate), nel

gruppo A rappresentava circa il 90% del tempo totale, nel gruppo B circa il 95% (in media). I

grafici dei due gruppi mostrano un andamento molto simile e costante, e riflettono la natura

pacifica e tranquilla della razza.

(6)

Etogramma A-B Novembre

0 2 4 6 8 10 12

A B

Numero

Tentativo di morso Orecchie indietro Tentativo di calcio Rotolarsi Abbeverata

Confronto tra i 2 gruppi

Nel mese di novembre (prima della fase di doma), nel gruppo B rispetto al gruppo A si osservavano tendenze maggiori dei seguenti atteggiamenti:

 tentativi di morso, orecchie schiacciate all’indietro e tentativi di calcio (grafico 7);

 numero di volte che si rotolavano per terra (grafico 7);

 numero di abbeverate (grafico 7);

 somma degli atteggiamenti di mangiare e riposo (grafico 8).

 Il tempo di allerta registrato era uguale nei 2 gruppi, il tempo trascorso a mangiare era leggermente inferiore nel gruppo B rispetto al gruppo A (grafico 8).

Grafico 7 - Confronto degli atteggiamenti comportamentali tra i 2 gruppi al mese di novembre (media +/-d.s.).

Grafico 8 - Confronto degli atteggiamenti comportamentali tra i 2 gruppi al mese di novembre (media +/-d.s.).

Etogramma A-B Novembre

0 50 100 150 200 250 300 350

A B

Minuti

Allerta Riposo in piedi Mangiare Mangiare + riposo

(7)

Etogramma A-B Gennaio

0 50 100 150 200 250 300 350

A B

Minuti

Allerta Mutual grooming Riposo in piedi Mangiare Mangiare + riposo

Nel mese di gennaio, cioè nel periodo durante la fase di doma, venivano rilevate queste tendenze:

 valori del gruppo A maggiori rispetto al gruppo B riguardo al numero di tentativi di morso e di calcio e di volte in cui le orecchie venivano schiacciate all’indietro (grafico 9);

 valori molto vicini per quanto riguarda la testa sul corpo di un’altra cavalla, il numero di abbeverate, i tentativi di calcio ed i morsi (grafico 9);

 un numero di morsi maggiore nel gruppo B rispetto al gruppo A (grafico 9);

 un tempo uguale di allerta nei 2 gruppi (grafico 10);

 un valore maggiore del tempo trascorso a fare grooming nel gruppo A rispetto al B (grafico 10).

 tempi pressoché uguali dei 2 gruppi trascorsi a mangiare e/o riposare (grafico 10).

Grafico 9 - Confronto degli atteggiamenti comportamentali tra i 2 gruppi al mese di gennaio (media +/-d.s.).

Grafico 10 - Confronto degli atteggiamenti comportamentali tra i 2 gruppi al mese di gennaio (media +/-d.s.).

Etogramma A-B Gennaio

0 5 10 15 20 25 30 35

A B

Numero

Morso

Tentativo di morso Orecchie all'indietro Testa su corpo Tentativo di calcio Abbeverata

(8)

Etogramma A-B Aprile

0 2 4 6 8 10 12

A B

Numero

Tentativo di morso Orecchie all'indietro Testa su corpo Calcio Abbeverata

Etogramma A-B Aprile

0 50 100 150 200 250 300 350

A B

Minuti

Allerta Riposo sdraiato Riposo in piedi Mangiare Mangiare + riposo

Nel mese di aprile, cioè nelle riprese effettuate dopo la doma, le tendenze rilevate erano le seguenti:

 numero di volte in cui le orecchie venivano schiacciate all’indietro e in cui una cavalla appoggiava la testa sopra al corpo di un’altra, maggiori nel gruppo A (grafico 11);

 un maggior numero di calci e di tentativi di morso nel gruppo B (grafico 11).

 un valore maggiore della somma di mangiare e riposo in piedi nel gruppo B (grafico 12).

Grafico 11 -Confronto degli atteggiamenti comportamentali tra i 2 gruppi al mese di aprile (media +/-d.s.)

.

Grafico 12 -Confronto degli atteggiamenti comportamentali tra i 2 gruppi al mese di aprile (media +/-d.s.)

.

(9)

Confronto A-B Mangiare+Riposo

0 50 100 150 200 250 300 350 400

Novembre Gennaio Aprile

Minuti

Gruppo A

Gruppo B

Il gruppo B mostrava una tendenza della somma dei tempi trascorsi a mangiare e riposarsi (in piedi o sdraiate), maggiore rispetto al gruppo A, ai mesi di novembre e aprile e valori molto più vicini tra loro al mese di gennaio (grafico 13).

Grafico 13- Confronto tra A e B della somma dei tempi trascorsi a mangiare e riposarsi, al mese di novembre, gennaio e aprile (media +/-d.s.)

.

Tendenze emerse nel confronto tra i 2 gruppi

Il numero limitato di soggetti presi in esame e le difficoltà oggettive di confronto di moduli comportamentali, non permettono di esprimere giudizi basati su differenze statisticamente significative, ma solo di valutare tendenze in aumento o diminuzione di certi comportamenti nel confronto fra i 2 gruppi.

Questo premesso, nelle riprese effettuate a novembre, le cavalle del gruppo B manifestavano maggior aggressività rispetto al gruppo A, e questo potrebbe indicare una maggior aggressività tra loro, già dall’inizio, prima del periodo di doma. In questo mese, però, la somma degli atteggiamenti di tranquillità (mangiare e riposo) era maggiore nel gruppo B, a indicare, comunque, una certa tranquillità del gruppo.

A gennaio invece le cavalle del gruppo A manifestavano maggiori atteggiamenti aggressivi

rispetto al gruppo B e questo potrebbe esser dovuto alla necessità di stabilire nuovi rapporti

gerarchici, fattore che può essere influenzato dal rapporto con l’uomo, che nel caso della

doma etologica, diventa leader del branco. Nelle riprese, comunque, il tempo trascorso in

tranquillità (mangiare + riposo) è maggiore nel gruppo A, ad indicare che, comunque, queste

(10)

cavalle, anche se manifestavano segni di aggressività per una possibile instabilità gerarchica, erano comunque tranquille.

Nel mese di aprile (dopo la fine della doma), nel gruppo B venivano registrati maggiori tentativi di morso e calcio, mentre nel gruppo A si rilevava un valore leggermente maggiore del numero di volte in cui le orecchie venivano schiacciate all’indietro. Quest’ultimo rappresenta un atteggiamento meno offensivo rispetto al tentativo di morso e può essere interpretato come indice di una gerarchia piuttosto stabile nel gruppo A, dove era comunque sufficiente l’avvertimento di schiacciare le orecchie all’indietro per esercitare dominanza. Nel gruppo B, probabilmente, i rapporti gerarchici non erano ancora solidi e qualche cavalla cercava di prevalere su un’altra con segnali di minaccia più evidenti, come il tentativo di morso o il calcio. Anche l’atteggiamento di porre la testa sulla groppa di un’altra cavalla è un segno di dominanza e si è manifestata un maggior numero di volte nel gruppo A, da interpretarsi come un segno che le gerarchie erano stabili e che la dominanza veniva accettata, in quanto la cavalla che subiva questo atteggiamento non manifestava aggressività.

In questa fase di riprese la somma gli atteggiamenti di tranquillità (mangiare + riposo) erano maggiori nel gruppo B, ad indicare che comunque il gruppo era tranquillo.

 Osservazioni comportamentali durante la doma: risultati e discussione

Durante le varie fasi di doma e l’esecuzione dei test, erano effettuate (da due persone istruite allo scopo), delle osservazioni comportamentali e di aggressività di atteggiamenti ripresi da lavori di letteratura.

In questo contesto i dati erano analizzati per evidenziarne eventuali differenze significative.

In tabella 1 e grafico 14 sono riportati i risultati.

A (nO/h) B (nO/h)

Allerta 9.07±2.73 0.57±0.32

Investigazione 9.03±6.01 2.26±0.63

Defecazione 2.49±0.72 0.99±0.26

Comportamento aggressivo verso l’addestratore 0.04±0.05 0.88± 0.65

Fuga o tentativo di fuga 5.28±1.65 16.03±5.79

Tabella 1 – Risultati con differenze significative (p<0,05) delle osservazioni comportamentali.

(11)

Osservazioni comportamentali durante la doma

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18

A B

Attenzione

Investigazione

Defecazione

Comportamento aggressivo Fuga o tentativo

Grafico 14 – Osservazioni comportamentali risultate significative (p<0,05) durante la doma (media +/-d.s.).

Sono state rilevate differenze statisticamente significative (P<0,05) tra i due gruppi per tutte le voci, tranne per la “vocalizzazione” e l’“urinazione”. I risultati mostrano che, nel corso della doma, le cavalle del gruppo A (approccio etologico), rispetto a quelle del gruppo B (approccio tradizionale), manifestavano maggior attenzione verso l’addestratore, maggior attività di investigazione, maggior numero di defecazioni, minor manifestazioni di comportamento aggressivo verso l’addestratore e minor numero di tentativi di fuga o fuga vera e propria.

Ricordiamo che nella doma etologica l’addestratore ricercava l’attenzione della cavalla perché

non voleva imporsi ad essa, ma cercava di ottenere la sua collaborazione, in un rapporto,

comunque, di tipo gerarchico. Nella doma tradizionale l’attenzione non veniva ricercata, ma si

voleva ottenere solo che la cavalla eseguisse gli ordini richiesti tramite l’uso di premi o

punizioni. E’ abbastanza logico che l’attività di investigazione fosse maggiore nelle cavalle

dell’approccio etologico rispetto a quelle del tradizionale perché l’addestratore, nel primo

caso, consentiva loro di svolgere quest’attività, cioè di esplorare l’ambiente in cui si trovava e

l’uomo stesso, tramite annusamento. Il significato del maggior numero di defecazioni

evidenziato dalle cavalle dell’approccio etologico deve, invece, essere ancora ben valutato. Il

comportamento aggressivo, anche se risultava basso in entrambi i gruppi, probabilmente per

l’indole tranquilla di questa razza a tipologia brachimorfa, era comunque significativamente

maggiore nel gruppo B. Questo può essere spiegato col fatto che, nella doma tradizionale le

cavalle, non avendo possibilità di fuga come nella doma etologica, quando erano costrette a

fare qualcosa, non potevano fuggire e la scelta secondaria alla fuga poteva essere una risposta

(12)

Person test 1

0 50 100 150 200 250 300 350

A B

Secondi

Mangiare + riposo

Investigazione am biente

aggressiva. Per quanto riguarda la fuga, le cavalle della doma etologica (gruppo A) avevano sempre la possibilità di scegliere se stare con l’uomo o allontanarsi, perciò la minore pressione esercitata dall’uomo, può essere motivo del minor numero di tentativi di fuga o fuga vera e propria riscontrati.

 Test comportamentali

1- Osservazioni comportamentali

Person Test 1: con persona sconosciuta senza contatto visivo

Le cavalle del gruppo B impiegavano più tempo a mangiare e/o riposarsi in piedi rispetto a quelle del gruppo A, mentre quest’ultime trascorrevano più tempo ad esplorare l’ambiente.

Non è stato registrato nessun atteggiamento di investigazione della persona in nessuno dei 2 gruppi (grafico 15).

Grafico 15-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi durante il Person Test 1 (media +/-d.s.).

Person test 2: con persona sconosciuta con contatto visivo

Le cavalle del gruppo B trascorrevano più tempo a mangiare e/o riposarsi in piedi rispetto a quelle del gruppo A, che invece impiegavano il resto del tempo a camminare nel paddock.

Nessuna cavalla esplorava la persona (grafico 16).

(13)

Person test 2

0 50 100 150 200 250 300 350

A B

secondi

Mangiare+ Riposo

Person test 3

0 50 100 150 200 250 300 350

A B

Secondi

Mangiare + riposo Investigazione ambiente

Grafico 16-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi durante il Person Test 2 (media +/-d.s.).

Person test 3: con persona conosciuta e contatto visivo

Il gruppo B trascorreva più tempo a mangiare e/o riposarsi in piedi rispetto al gruppo A, inoltre nel gruppo B veniva registrato qualche secondo di investigazione dell’ambiente. Non era rilevato nessun atteggiamento di esplorazione della persona (grafico 17).

Grafico 17-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi durante il Person Test 3 (media +/-d.s.).

Confronto tra i 3 Person test nel Gruppo A

Nel Person test 1 e 2 il tempo trascorso a mangiare e/o riposarsi in piedi era uguale e

rappresentava il 66% del tempo del test, mentre nel Person test 3 rappresentava il 90%. Il

resto del tempo (non riportato graficamente) era impiegato a camminare nell’arena (grafico

18).

(14)

Confronto tra i 3 Person Test - Gruppo A

0 50 100 150 200 250 300 350

PT1 PT2 PT3

Secondi

Mangiare + riposo

Confronto tra i 3 Person Test - Gruppo B

0 50 100 150 200 250 300 350

PT1 PT2 PT3

Secondi

Mangiare + riposo

Inves tigazione ambiente

Grafico 18 - Confronto delle osservazioni comportamentali tra i 3 Person Test nel gruppo A (media +/-d.s.).

Confronto tra i 3 Person test nel Gruppo B

Le cavalle, nel Person test 1 e 2, trascorrevano l’88% del tempo a mangiare e/o riposarsi, il resto a camminare nell’arena; nel 3, il 98% era trascorso a mangiare e/o riposarsi. In quest’ultimo si rilevava anche qualche secondo impiegato ad esplorare l’ambiente (grafico 19).

Grafico 19-Confronto delle osservazioni comportamentali tra i 3 Person Test nel gruppo

B

(media +/-d.s.)

.

Novel Object Test

Le cavalle del gruppo A impiegavano una maggior quantità di tempo ad esplorare l’ambiente

e meno tempo in riposo, rispetto al gruppo B; quest’ultimo investigava per un tempo

maggiore il palloncino e trascorreva una quantità di tempo maggiore di riposo in piedi rispetto

al gruppo A (grafico 20). Le cavalle del gruppo B impiegavano meno tempo rispetto all’altro

(15)

Novel Object Te st

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

A B

Secondi

Riposo in piedi

Investigazione ambiente Investigazione palloncino Allerta

Tem po im piegato per annusare il palloncino

150 160 170 180 190 200 210 220

A B

Secondi

gruppo per avvicinarsi ed annusare il palloncino, ed una di esse non si è avvicinata per niente (grafico 21).

Grafico 20-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi durante il Novel Object Test (media +/-d.s.).

Grafico 21 – Tempo trascorso dall’entrata nel tondino al momento di annusare il palloncino(gruppo A e B) (media +/-d.s.).

Handling test

Nei 2 minuti di libertà, prima che l’addestratore applicasse la longhina, i 2 gruppi

trascorrevano lo stesso tempo ad investigare l’ambiente, il gruppo B impiegava più tempo ad

investigare il ponticello, il gruppo A a riposarsi in piedi (grafico 22). Durante i tentativi da

parte dell’addestratore di far salire le cavalle sul ponticello, si verificava un rapporto

tentativi/rifiuti leggermente maggiore nel gruppo B rispetto al gruppo A (grafico 23). Solo 1

(16)

cavalla tra tutte era salita sul ponticello con i quattro arti, dopo 2’52” da quando era stata applicata la longhina, ed apparteneva al gruppo A.

Grafico 22-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi durante i primi 2 minuti in libertà dell’Handling Test(media +/-d.s.).

Grafico 23-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi dopo i primi 2 minuti in libertà dell’Handling Test (media +/-d.s.).

Arena test

Le cavalle del gruppo A trascorrevano più tempo di quelle del gruppo B a mangiare e/o riposarsi in piedi, e ad esplorare l’ambiente. Le cavalle del gruppo B impiegavano molto tempo (non indicato dal grafico) a camminare nell’arena (grafico 24).

Osservazioni Handling test (2 min in libertà)

0 20 40 60 80 100 120

A B

Secondi

Riposo in piedi

Investigazione ponticello Investigazione ambiente

Handling test

0 1 2 3 4 5 6 7 8

1 2

Numero

Rifiuti Tentativi Tentativi/Rifiuti

(17)

Osservazioni Arena test

0 3 6 9 12 15

A B

Minuti

Mangiare + riposo Investigazione ambiente

Grafico 24-Osservazioni comportamentali nei 2 gruppi durante l’Arena Test.

2- Frequenza cardiaca

Person test 1 (persona sconosciuta con contatto visivo)

La frequenza cardiaca tendeva ad essere più alta al primo e secondo minuto nel gruppo A, mentre dal terzo al quinto minuto, i valori erano uguali per entrambi i gruppi (grafico 25).

Grafico 25 - Misurazione della Frequenza Cardiaca nei 2 gruppi durante il Person Test 1 (media +/-d.s.).

Person test 2: persona sconosciuta senza contatto visivo

La frequenza cardiaca aveva valori pressoché costanti per entrambi i gruppi e compresi tra 54 e 58 battiti/min +/- 14 d.s (grafico 26).

Person test 1

40 50 60 70 80 90

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca Gruppo A

Gruppo B

(18)

Person test 2

40 45 50 55 60 65 70 75

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Gruppo A Gruppo B

Grafico 26 - Misurazione della Frequenza Cardiaca nei 2 gruppi durante il Person Test 2 (media +/-d.s.).

Person test 3: persona conosciuta con contatto visivo

La frequenza cardiaca, ad eccezione del primo minuto, era uguale per entrambi i gruppi e tendeva a diminuire nel corso dei 5 minuti (grafico 27).

Grafico 27 - Misurazione della Frequenza Cardiaca nei 2 gruppi durante il Person Test 3 (media +/-d.s.).

Confronto tra i tre person test 1) Gruppo A

I valori delle frequenza cardiaca al primo e secondo minuto erano maggiori nel Person test 1 (persona sconosciuta con contatto visivo), mentre nel Person test 2 i valori erano più elevati rispetto agli altri test dal terzo al quinto minuto. Nel Person test 3 (persona conosciuta con

Person test 3

40 50 60 70 80 90

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Gruppo A Gruppo B

(19)

Confronto Person test 1,2,3 - Gruppo A

45 50 55 60 65 70 75 80 85

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Person test 1 Person test 2 Person test 3

contatto visivo) si registravano sempre i valori più bassi rispetto al Person test 1 e 2 (grafico 28).

Grafico 28-Confronto dei valori di frequenza cardiaca nel gruppo A al minuto 1,2,3,4,5 del Person test 1,2,3 (media +/-d.s.).

Gruppo B

A parte i primi 2 minuti, la frequenza cardiaca registrata durante il Person test 3 (persona conosciuta con contatto visivo) era sempre inferiore rispetto agli altri test. Nel Person test 2 (persona sconosciuta con contatto visivo) venivano registrati (ad eccezione del primo minuto) i valori più elevati (grafico 29).

Grafico 29-Confronto dei valori di Frequenza Cardiaca nel gruppo B al minuto 1,2,3,4,5 del Person test 1,2,3 (media +/-d.s.).

Confronto Person test 1,2,3 - Gruppo B

45 50 55 60 65

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Person test 1 Person test 2 Person test 3

(20)

Novel Object Test

40 60 80 100 120 140

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Gruppo A Gruppo B

Novel object test

Inizialmente la frequenza cardiaca aveva lo stesso valore in entrambi i gruppi, mentre nei successivi minuti di registrazione, i valori erano più elevati nel gruppo B. Al secondo minuto veniva gonfiato il palloncino, ed in questo momento si verificava il valore più alto della frequenza cardiaca, in entrambi i gruppi, ma con valore molto maggiore (76 +/- 26 d.s. contro 101+/- 24 d.s.) per il gruppo B rispetto al gruppo A (grafico 30), anche se la differenza non era significativa.

Quando veniva annusato il palloncino, nel gruppo B, era registrato un valore medio di 98 battiti/minuto (+/- 7 d.s.), mentre, nel gruppo A, di 71 battiti/minuto (+/- 20 d.s.). Sia nel momento in cui veniva gonfiato il palloncino, sia nel momento in cui le cavalle lo annusavano, quindi la frequenza cardiaca era maggiore nel gruppo B rispetto al gruppo A.

Inoltre la frequenza cardiaca risultava molto vicina, nei rispettivi gruppi, al momento della comparsa del nuovo oggetto e al momento della sua esplorazione. Da notare che una cavalla del gruppo B non aveva annusato il palloncino (grafico 31).

Grafico 30- Andamento della Frequenza Cardiaca nei 2 gruppi durante il Novel Object test (media +/-d.s.).

(21)

Novel Object test

40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140

A B

Frequenza cardiaca

Gonf iaggio palloncino Annusamento palloncino

Grafico 31- Valori medi della Frequenza Cardiaca nei 2 gruppi durante il Novel Object test, nel momento della comparsa del nuovo oggetto (palloncino) e nel momento della sua esplorazione (annusamento) (media +/-d.s.).

Handling test

Nel gruppo B venivano registrati valori di frequenza cardiaca maggiori rispetto al gruppo A, quest’ultimo mostrava un picco (corrispondente comunque al valore più basso del gruppo B) al secondo minuto, periodo in cui veniva avvicinata la cavalla dall’addestratore per applicare la longhina.

Grafico 32- Andamento della frequenza cardiaca nei 2 gruppi, durante l’Handling test (media +/-d.s.).

Handling test

40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Gruppo A Gruppo B

(22)

Arena test

La frequenza cardiaca nel gruppo B si manteneva sempre più elevata rispetto al gruppo A. In entrambi i gruppi il valore maggiore era quello registrato al primo minuto (grafico 33).

Grafico 33- Andamento della Frequenza Cardiaca nei 2 gruppi, durante l’Arena Test (media +/-d.s.).

Discussione risultati

Premettiamo che in nessun test si sono registrate differenze significative tra i 2 gruppi, né nelle osservazioni comportamentali, né nei rilievi della frequenza cardiaca, per cui nella discussione si parla soltanto di tendenze.

1) Person test

Dai rilievi della frequenza cardiaca, si nota che nel Person test 1 le cavalle del gruppo A manifestavano valori decrescenti dal primo al terzo minuto, che possono essere spiegati con una assuefazione alla presenza della persona nell’Arena. Le cavalle del gruppo B mantenevano valori della frequenza cardiaca più costanti. Il valore più alto del gruppo A al primo minuto del test, potrebbe essere espressione di un leggero stato di allerta iniziale verso la persona sconosciuta presente, cosa che non si verificava nel gruppo B. Nessuna cavalla manifestava mai segni di agitazione ed i 5 minuti del test venivano trascorsi quasi completamente a mangiare o a riposarsi i piedi. Soltanto 2 cavalle (1 del gruppo A e 1 del

Arena test

40 50 60 70 80 90 100 110 120 130

1 2 3 4 5

Minuti

Frequenza cardiaca

Gruppo A Gruppo B

(23)

gruppo B) impiegavano i primi 3 minuti a camminare nel paddock, guardando ogni tanto la persona sconosciuta, ma senza manifestare segni di spavento o particolare interesse.

Nel Person test 2 l’andamento della frequenza cardiaca era costante durante tutto il test, con valori molto vicini tra i 2 gruppi. Questo indica che le cavalle non reagivano minimamente alla presenza della persona sconosciuta con atteggiamento inoffensivo, all’interno dell’area.

Inoltre dalle osservazioni comportamentali emergeva che le cavalle trascorrevano i 5 minuti del test a mangiare o a riposarsi in piedi e solo una cavalla del gruppo B aveva guardato più volte incuriosita, ma non spaventata, la persona all’interno dell’Arena.

Nel Person test 3 (persona conosciuta con contatto visivo), l’andamento della frequenza cardiaca nel gruppo B era discendente dal primo al terzo minuto, fatto che può essere spiegato con un iniziale stato di allerta, scomparso dopo il riconoscimento della persona all’interno dell’Arena. Nel gruppo A i valori della frequenza cardiaca rimanevano invece più costanti.

Anche in questo test, le cavalle impiegavano il tempo a mangiare o riposarsi in piedi, solo 1 cavalla del gruppo A e 1 del gruppo B avevano trascorso qualche minuto a camminare.

Confrontando i 3 Person test del gruppo A, emergeva che i valori delle frequenza cardiaca al primo e secondo minuto erano maggiori nel Person test 1 (persona sconosciuta con contatto visivo) e questo può essere spiegato col fatto che in questo test le cavalle non conoscevano la persona, che inoltre aveva un atteggiamento di “minaccia”, per cui all’inizio potevano manifestare un po’ di allerta, che poi scompariva probabilmente in seguito all’accertamento che la persona non era offensiva. Da notare i valori inferiori del Person test 3 rispetto agli altri 2, probabilmente perché la persona era conosciuta, anche se in atteggiamento di “minaccia”.

Nel confronto dei 3 Person test del gruppo B emergeva che, a parte i primi 2 minuti, la frequenza cardiaca registrata durante il Person test 3, era sempre inferiore rispetto agli altri test e questo può essere spiegato, come per il gruppo A, col fatto che la persona era conosciuta, anche se con atteggiamento di “minaccia”. Nel Person test 2 il gruppo A mostrava valori più elevati rispetto agli altri test dal terzo al quinto minuto e il gruppo B dal secondo al quinto minuto, questi risultati devono essere ulteriormente indagati.

Nelle osservazioni comportamentali dei 3 Person test, in entrambi i gruppi era rilevata una

certa indifferenza alla presenza della persona presente nell’Arena, in quanto non si verificava

mai stato di allerta, né di investigazione verso la persona, indipendentemente dal fatto che

(24)

fosse conosciuta o meno e che assumesse un atteggiamento di “minaccia”. Soltanto nel Person test 1 si verificava una modesta attività di investigazione dell’ambiente, che può essere motivata dal fatto che, essendo la prima volta che entravano in quest’area, era sconosciuta, mentre nei successivi test, questo fattore novità non esisteva più. I nostri risultati concordano con quelli di Seaman (2002) in cui non riscontrava reazione dei cavalli al contatto visivo diretto con l’uomo (Seaman et al., 2002).

2) Novel Object test

Le osservazioni comportamentali rilevavano una maggiore attività di investigazione dell’ambiente da parte del gruppo A, e del palloncino da parte del gruppo B, quindi entrambi i gruppi manifestavano curiosità. I risultati della frequenza cardiaca mostravano un certo grado di eccitazione del gruppo B. Al primo minuto la frequenza era la stessa per i 2 gruppi, poi saliva per entrambi, ma in modo più marcato, anche se con differenza non significativa, nel B.

Il picco, per entrambi, era registrato nel momento in cui veniva gonfiato il palloncino (secondo minuto) e quindi compariva il nuovo oggetto. La frequenza cardiaca nel momento (variabile nel singolo soggetto) in cui veniva annusato il palloncino aveva valori molto vicini, nei rispettivi gruppi, di quando questo compariva improvvisamente, quindi anche in questo caso nel gruppo B si registrava un valore medio maggiore, rispetto al gruppo A. Il gruppo A impiegava un tempo maggiore per avvicinarsi ad annusare il palloncino, che potrebbe essere interpretato come segno di diffidenza verso il nuovo oggetto. Da notare che una cavalla del gruppo B non si era avvicinata al palloncino e quindi non l’aveva annusato.

I dati rilevati, in particolare della frequenza cardiaca, potrebbero essere interpretati come espressione di una maggiore eccitabilità del gruppo B rispetto al gruppo A alla comparsa del nuovo oggetto.

3) Handling test

Dalle osservazioni comportamentali non emergevano molte differenze tra i 2 gruppi, ed il

rapporto “tentativi/rifiuti” era molto vicino. Più evidenti erano invece le differenze dei valori

della frequenza cardiaca che nel gruppo A erano compresi tra 55 e 65 battiti/minuto (media

+/- 12 d.s.), mentre nel gruppo B si mantenevano tra 64 e 68 battiti (media +/- 16 d.s.). Nel

(25)

gruppo B quindi i valori erano sempre più elevati, ad eccezione della registrazione del secondo minuto, in cui coincidevano. Da notare che nessuna cavalla del gruppo B era salita sul ponticello, mentre una cavalla del gruppo A era salita sul ponticello con tutti e quattro gli arti. Questi dati possono essere interpretati come una maggiore eccitabilità delle cavalle del gruppo B rispetto a quelle del gruppo A, durante l’Handling test ed una maggiore collaborazione con l’addestratore da parte delle cavalle del gruppo A.

4) Arena test

Dalle osservazioni comportamentali si rileva che il gruppo A assumeva comportamenti tranquilli (mangiare + riposo in piedi) per tempi maggiori rispetto al gruppo B, che, anche se non riportato nel grafico, impiegava molto tempo a camminare nell’arena test, senza tuttavia fare un’esplorazione dell’ambiente come è stata intesa nel nostro studio. L’investigazione dell’ambiente era maggiore nel gruppo A, che quindi manifestava maggiore curiosità.

La frequenza cardiaca nel gruppo A si manteneva tra i 51 e i 61 battiti/minuto (media +/- 10 d.s.), il valore più alto era registrato al primo minuto, cioè poco dopo l’entrata nell’Arena test, ambiente nuovo, che poteva quindi provocare un certo stato di eccitazione. Nel gruppo B la frequenza cardiaca registrava valori tra 63 e 88 battiti/minuto (media +/- 32 d.s.), con il picco al primo minuto, motivabile con quanto detto per il gruppo A.

La differenza tra i 2 gruppi potrebbe indicare che il gruppo B mostrava maggior eccitabilità

del gruppo A durante l’esecuzione dell’Arena test e, quindi, durante la separazione dal branco

e la conoscenza di un nuovo ambiente.

(26)

Metaboliti fecali del cortisolo

0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00

1 2 3 4 5 6

Prelievo

ng/g Sostanza secca

A B

 Metabolita fecale del cortisolo: risultati e discussione

I risultati della valutazione del metabolita fecale del cortisolo sono riportati nel grafico 34.

Grafico 34 - Metabolita fecale del cortisolo (ng/g sostanza secca) nel gruppo A (etologico) e B (tradizionale) (media +/-d.s.) nei 6 prelievi effettuati (1=basale).

I valori trovati rientravano nel range riportato in letteratura per i ponies (Mostl et al., 1999).

Le concentrazioni del metabolita fecale del cortisolo, indice di attività corticosurrenalica, non evidenziava differenze significative tra i due gruppi di cavalle, tuttavia venivano rilevate, col procedere dell’addestramento, variazioni che potevano indicare come l’attività di doma rappresentasse comunque, indipendentemente dal tipo di approccio, un periodo “difficile” e di tensione per l’animale.

 Analisi del tempo di lavoro

Dall’analisi del tempo complessivo di lavoro (tabella 2) è evidente la differenza di tempo

(statisticamente significativa all’analisi della Varianza, P≤0,05) necessaria ai 2 gruppi per

raggiungere gli obiettivi prefissati. Appare anche evidente, all’interno di ciascun gruppo, una

notevole differenza con i cavalli del gruppo B, che mostrano un’omogeneità nei tempi, mentre

nel gruppo A i cavalli raggiungono gli stessi obiettivi in tempi molto diversi fra loro.

(27)

Cav 1B

Cav 2B

Cav 3B

Cav 4B

Cav 1A

Cav 2A

Cav 3A

Cav 4A

Media (ore) *

DS

5,5 7,1 4,7 7,2 6,1 ±1,2

22,4 6,9 12,1 23,7 16,3 ±8,1

Tabella 2- Analisi del tempo di lavoro dei singoli soggetti e dei 2 gruppi.

Nella doma etologica, più che in quella tradizionale, vengono utilizzati rinforzi negativi da

parte dell’addestratore. Nel rinforzo negativo in quanto tale, esiste una variabile di

discrezionalità individuale, cioè il tempo impiegato dal cavallo a valutare qual è il modo per

sottrarsi allo stimolo negativo. Questo può essere causa della differenza dei tempi di

addestramento che sono stati registrati fra i nostri gruppi e, ad un’analisi ancora più attenta,

all’interno del gruppo A, notiamo come vi sia una notevole variabilità individuale, a

testimonianza di come la tecnica da noi utilizzata in questo gruppo, sia stata in grado di

indurre risposte soggettive agli stimoli proposti dall’addestratore.

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