Capitolo 9
Conclusioni e sviluppi futuri
Sono state condotte numerose prove sui carburatori oggetto dello studio per ottenere molteplici elementi di giudizio sul controllo del titolo della miscela mediante pilotaggio del- l'aria antagonista. Si sono eettuate anche prove con il carburatore originale e con il sistema di iniezione elettronica fasata allo scopo di avere una base di riferimento per valutare i miglioramenti ottenibili con i carburatori innovativi.
La regolazione dell'aria antagonista è stata eettuata sia mediante le valvole a solenoide di cui i carburatori PHVA16 e PHVA12 sono dotati, sia sostituendo a tali valvole delle viti regolabili manualmente allo scopo di valutare gli eventuali eetti negativi derivanti dalla bassa frequenza di pilotaggio del solenoide (10 Hz).
Dalle prove (vedi g. 8.2 ÷ 8.9) è risultato che sia la regolazione a solenoide che quella a vite dell'aria antagonista sono idonee a far variare il titolo nelle condizioni di prova del motore, tuttavia in ogni caso (vedi g. 8.27 ÷ 8.34) i carburatori oggetto dello studio danno luogo ad una variabilità del titolo, intorno al valore medio, maggiore del carburatore originale e dell'iniezione(quello che si comporta peggio è il PHVA16) e le valvole a solenoide peggiorano la già non brillante situazione, confermando che la frequenza di pulsazione è troppo bassa.
Si è supposto che una causa della dispersione fosse il sistema emulsionatore, responsabile di far auire nel Venturi un'emulsione di composizione variabile. Il migliore comportamento del carburatore originale potrebbe spiegarsi con il diverso disegno di tale sistema. Allo scopo di eliminare la presenza di combustibile emulsionato nel circuito del massimo e vericare così la correttezza dell'ipotesi, nei carburatori PHVA è stato chiuso il getto dell'aria anta- gonista del massimo. L'intervento non è però risolutivo nel caso del PHVA16 in cui, come detto nel paragrafo 6.2, nel circuito emulsionatore del massimo auisce l'aria antagonista supplementare.
I risultati della sperimentazione, riportati nelle g. 8.10 ÷ 8.17, consentono di confermare l'ipotesi. Infatti (vedi confronti nelle g. 8.27 ÷ 8.30) si ha un miglioramento complessivo della regolarità del titolo quando è chiuso il getto dell'aria antagonista del massimo e questo comportamento, come atteso, è meno evidente con il PHVA16 per le ragioni dette prece- dentemente. Tale tendenza generale si evince anche dai graci delle g. 8.31 ÷ 8.34, dove
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viene riportato il ∆λ del titolo (dierenza tra il valore minimo e massimo del titolo sui cicli analizzati) al variare del titolo e del carico. I risultati migliori si ottengono abbinando la chiusura del getto dell'aria antagonista del massimo alla regolazione tramite vite dell'aria secondaria, la qual cosa elimina la variabilità introdotta dalla bassa frequenza di pilotaggio del solenoide.
Tra tutte le prove, poi, quelle con l'iniezione elettronica presa come riferimento hanno ovviamente fornito risultati nettamente migliori, con oscillazioni del λ molto più contenute e sopratutto pressochè costanti al variare del titolo medio.
Alla luce di quanto osservato si può concludere che, ai ni della riduzione delle emissioni inquinanti, la soluzione dell'impiego dei carburatori ad arie pilotate Dell'Orto PHVA16 QD e PHVA12 KS, in abbinamento alla particolare strategia di controllo richiesta, non è da ritenersi soddisfacente sul tipo di motore utilizzato nelle prove.
Pur riuscendo ad ottenere una variazione del titolo medio entro il campo desiderato (0, 85 ≤ λ ≤ 1, 2), le uttuazioni nell'intorno di tale valore sono troppo elevate, tali da introdurre ulteriore dispersione ciclica ed in denitiva di invalidare la strategia del controllo in retroazione mediante la misura delle variazioni cicliche della velocità angolare.
Prima di proseguire con la messa a punto del software di gestione della centralina, è auspicabile pertanto approfondire ulteriormente la ricerca, ottimizzando il funzionamen- to del carburatore per garantire una regolarità del titolo maggiore, sia intervenendo sui circuiti del carburatore, in particolare sull'emulsionatore, sia prevedendo l'impiego di so- lenoidi funzionanti a frequenze maggiori degli attuali 10 Hz o di attuatori di tipo lineare proporzionale.
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