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11 dell Estratto Dal Verbale Delle Deliberazioni Dell’assemblea Capitolina

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Academic year: 2022

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SCHEDA SINTETICA DEL PROGETTO

“Parla (e suona) con me! 2015” – COMI

Settore ed area di intervento del progetto: Educazione e promozione culturale – Educazione alla pace Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4

Sede Città Indirizzo N° volontari

COMI ROMA Via di San Giovanni in Laterano

266 4

Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 Giorni di servizio a settimana dei volontari: 5

Descrizione contesto territoriale e settoriale

Dal 3 ottobre 2011 il Comune di Roma è stato trasformato amministrativamente in Roma Capitale, ente territoriale speciale dotato di particolare autonomia. Il territorio di Roma Capitale dal 2013 è stato suddiviso amministrativamente in 15 Municipi, accorpando parte di quelli precedenti, ognuno dei quali ha una popolazione pari a quella di una grande città italiana.

La sede associativa e le iniziative del COMI nel presente progetto insistono principalmente nell’ambito amministrativo del Municipio I, il cui territorio è definito tramite l’accorpamento dei contigui territori dei preesistenti Municipi, Roma I e Roma XVII, (Delibera n. 11 dell’11/03/2013 “Estratto Dal Verbale Delle Deliberazioni Dell’assemblea Capitolina” – Roma Capitale) e, più precisamente, nell’area limitrofa alla sede dell’organismo sita in via di San Giovanni in Laterano.

In merito alla percezione della qualità della vita all’interno del Primo Municipio, lo studio condotto dall’Università degli studi di “Roma Tre” nel 2011 (Cfr. Benessere e Qualità della vita nei Municipi di Roma. Università Roma Tre – Laboratorio di sviluppo locale ed economia sociale) evidenzia come i cittadini del territorio siano mediamente soddisfatti. È interessante notare come questo gradimento scenda sotto la media cittadina (0,47) per quanto riguarda l’indicatore del livello di disagio psicologico. Una della cause di questo basso livello dell’indicatore è da ritrovarsi nel progressivo sgretolamento del tessuto sociale dovuto all’espulsione di molti abitanti del Centro Storico, con l’aumento di situazioni di isolamento sociale e di disagio psicologico (Osservatorio “OASI” OASI – Roma: i bisogni e le domande sociali – Estratto dai Piani Regolatori Sociali dei Municipi).

L’indicatore relativo al Primo Municipio scende poi all’ultimo posto tra i municipi di Roma per quanto riguarda il fattore di sicurezza percepita (0.9). L’osservatorio OASI pone, a questo riguardo, l’accento sul fenomeno delle persone senza fissa dimora o in gravi difficoltà che si trovano fuori da ogni circuito o rete di sostegno e si rivolgono ai servizi della Caritas, presso il Centro di ascolto dell’Ostello di Via Marsala, nei pressi della Stazione Termini. Molte di queste persone – difficilmente quantificabili ufficialmente- sono immigrati che in Italia si sono ritrovati in condizioni peggiori rispetto a quelle che avevano lasciato. La notevole presenza di migranti su un territorio tradizionalmente complesso e di riferimento di molte attività economiche, accresce il senso di insicurezza di molte persone che vivono o che transitano nei Rioni del Primo Municipio, lamentando la “sindrome dell’accerchiamento” dato dalla presenza di immigrati e persone in disagio.

Questo senso di insicurezza non può essere risolto in un’ottica di mero ordine pubblico, infatti, per migliorare la vivibilità è necessario riqualificare i quartieri riducendo il senso di isolamento provato dalle persone e la spersonalizzazione dei luoghi che sono percepiti senza punti di riferimento per la propria protezione, privati di quei simboli che favoriscono un riconoscimento ed un significato condiviso in grado di offrire familiarità e fiducia nelle relazioni sociali insieme ad un senso di protezione (Osservatorio “OASI”). Gli abitanti infatti dimostrano la percezione di un certo

Secondo il X rapporto (2014) dell’osservatorio romano sulle migrazioni a cura del centro studi e ricerche IDOS al 1°

gennaio 2013, gli stranieri iscritti all’anagrafe di Roma Capitale erano 381.101, per il 52,4% donne, e incidevano sul totale dei residenti per il 13,1%.

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Rispetto al 1° gennaio 2012 l’aumento è stato dell’8,2%, a fronte del +1,9% dell’anno precedente. Inoltre, nel periodo intercensuario (2001-2011) la popolazione complessiva della Capitale è aumentata del 2,8%, mentre quella straniera del 128,1%. Roma continua ad essere quindi uno dei maggiori poli di concentrazione della popolazione immigrata, con sempre minore capacità della città di assorbire e integrare i nuovi arrivi, anche per una mancanza di conoscenza della cultura e dei Paesi di origine. Rispetto ai dati del 2010, infatti, Roma ha visto ridursi l’indice del proprio potenziale di integrazione, scendendo dal 48° posto all’83° posto (dati CNEL).

La distribuzione dei residenti stranieri all’interno del territorio romano risulta piuttosto disomogenea, tanto che alcuni municipi e quartieri continuano a distinguersi per un’alta incidenza di cittadini stranieri, alcuni sotto il profilo residenziale (aree periferiche) e altri sotto quello lavorativo (aree più centrali). Una prima analisi dei dati conferma, anche per il 2013, la concentrazione maggiore degli stranieri negli ex municipi VIII, I e XX che, nel complesso, accolgono il 31% degli stranieri residenti a Roma, di cui la quota relativa al Municipio I è dell’11,3% (X Rapporto, Osservatorio Romano sulle migrazioni, Caritas). L’osservatorio sull’immigrazione pubblicato dalla Caritas nel 2014 fa emergere come, tra le comunità maggiori all’interno del Municipio I gli stranieri non comunitari più numerosi sono i filippini (43.172, quasi il 14% dell’intera presenza), che si stabiliscono nelle zone centrali per la maggiore offerta di lavoro in queste zone per i profili di collaboratrice/ore domestica/o, assistenza alle persone anziane; seguiti da bangladesi (28.193), che continuano ad essere legati allo svolgimento di specifiche forme di attività di micro imprenditorialità; cinesi (21.014), ucraini (20.009) e, con quote attorno al 5% di peruviani, albanesi e egiziani. La segregazione delle prestazioni lavorative basate sulla cittadinanza è abbastanza evidente, anche nell’immaginario collettivo, con esclusione di fatto dei cittadini stranieri dalle attività artistiche o culturali.

FONTE: Elaborazioni Ufficio di Statistica di Roma Capitale su dati anagrafe

La concentrazione elevata di stranieri nel centro storico di Roma è dovuta anche alla presenza di numerose associazioni di volontariato, che permettono ad una quota di essi di fissare la residenza presso le proprie sedi.

La presenza di popolazione immigrata sul territorio ha provocato l’impegno di innumerevoli, diverse realtà: da piccole ma significative realtà dell’associazionismo di quartiere fino sedi nazionali di grandi associazioni ed Enti che si adoperano per la diffusione di una educazione alla pace. Secondo una ricerca dell’Associazione Parsec e del CESV, nel Lazio sono 367 le associazioni di stranieri, il 34,4% del totale nazionale, e 193 le associazioni che offrono sostegno agli immigrati. Si tratta di associazioni di volontariato (84,7%), promozione sociale (11,2%) e di organizzazioni onlus e culturali (4,1%). L’89% (327) è concentrato nella provincia di Roma, cui seguono le province di Latina (5% e 18 associazioni), Frosinone (3%, 11), Rieti (2%, 7) e Viterbo (1%, 4). I principali problemi da esse denunciati sono la burocrazia, la penuria di risorse economiche, il mancato riconoscimento della partecipazione politico-sociale degli immigrati nelle istituzioni.

Queste entità offrono diversi servizi e sostegni utili alla persone straniere affinché possano ben integrarsi nel territorio, dai servizi legali, al supporto lavorativo e assistenza.

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Tra le necessità più impellenti della persona straniera in Italia spicca in modo rilevante la formazione linguistica. Infatti con la legge 34/2009 è stato introdotto per gli immigrati stranieri l’obbligo ai fini dell’ottenimento dei titoli di regolarizzazione, di superare un test di conoscenza della lingua italiana (non inferiore al livello A2 secondo il Quadro Comune Europea per la conoscenza delle lingue) e, a seguito dell’accordo tra il ministero dell’Interno e quello dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è definito l’iter attuativo di tale misura che ha affidato ai CTP-CPIA l’organizzazione e la gestione di apposite sessioni di prove.

La conoscenza dell’italiano rappresenta quindi un requisito fondamentale per un buon inserimento scolastico e completamento degli studi, effettiva cittadinanza, partecipazione e sviluppo. Si tratta di un’evoluzione importante che, come sottolineato dal documento “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” pubblicata dal MIUR il 20 febbraio 2014, pone il ruolo della formazione linguistica e sociale degli stranieri adulti ad un punto di rilievo nelle strategie di integrazione dei migranti.

Inoltre l’educazione permanente, soprattutto linguistica, degli adulti immigrati e la loro scolarizzazione, in particolare se hanno figli in età scolare, può contribuire in modo assai incisivo al successo scolastico dei minori (MIUR 2014).

Non è un caso che nei paesi europei che da più tempo operano sul terreno dell’integrazione dell’immigrazione si sia data massima importanza, nel caso degli adulti, non solo al superamento di determinati test linguistici finalizzati o meno ai processi di regolarizzazione o di acquisizione della cittadinanza, ma anche alla partecipazione di pacchetti formativi di diverse centinaia di ore appositamente predisposti ed erogati dal sistema educativo pubblico e da altri enti o soggetto collegati (MIUR 2014). Il rapporto del CNEL pubblicato nel 2013 pone infatti tra i gli indicatori che analizzano il livello di integrazione degli immigrati, proprio l’analisi del livello di competenza linguistica. Tale indicatore va ad analizzare l’incidenza totale dei test di italiano validi per il permesso di soggiorno, rispetto al numero di quelli eseguiti. Quanto è più alta tale incidenza, tanto è più diffusa una adeguata competenza nella lingua italiana e, pertanto, tanto più si assume essere agevolato il processo di inserimento.

Nel territorio del presente progetto, il totale di test eseguiti è pari a 5.077, di cui solo 3.761 superati (CNEL per integrazione in base a competenza linguistica - Rapporto 2013). Un numero esiguo se si considera il totale dei cittadini stranieri sul territorio.

A Roma molte sono le iniziative messe in atto che si intrecciano tra di loro per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri. Nella maggior parte dei casi, i corsi hanno una durata che non supera le 65 ore e spesso nell’insegnamento della grammatica prevale la pratica della conversazione. L’analisi dei principali corsi gratuiti di lingua per stranieri condotto dalla rete Scuolemigranti fa emergere come per l’anno accademico 2013/2014 gli iscritti totali siano stati 12.826 su tutto il territorio romano, di cui il 56,7 % uomini e solo il 43,3% donne.

Anche le Biblioteche di Roma, offrono corsi gratuiti di italiano per stranieri, che hanno inizio ad ottobre di ogni anno e offrono alla fine dei corsi l’opportunità di sostenere l’esame CELI (il certificato di conoscenza della lingua italiana dell’Università per Stranieri di Perugia) oppure il TEST dei Centri Territoriali Permanenti (CTP), valido per richiedere la carta di soggiorno. Nell’anno accademico 2012/2013, gli iscritti totali ai corsi di italiano tenuti all’interno delle Biblioteche sono stati 350. I corsi offerti per l’anno 2013/2014 sono 9 totali e sono distribuiti nelle aree periferiche del territorio di Roma, andando a coprire i Municipi II, V, VI, VIII, X-Acilia e – Ostia Lido, XI e XIV. Ulteriori corsi di formazione per l’ottenimento delle certificazioni sono offerti anche dai Centri Territoriali Permanenti che propongono corsi di durata variabile dalle 40 alle 60 ore e che trattano tematiche anche di cittadinanza attiva ovvero i diritti e i doveri del cittadino.

Il Centro Territoriale Permanente 1 (CTP RM1) Nelson Mandela – IC Daniele Manin in zona Esquilino è il centro di riferimento per i Municipi I e II, insieme all’Istituto Maria Capozzi in zona Battistini (CTP RM10). Ai corsi offerti dai centri possono iscriversi i cittadini stranieri con più di 16 anni e gli stranieri con più di 18 anni in regola con il Permesso di soggiorno, indipendentemente dalla condizione di occupazione o disoccupazione. L’anno accademico 2013/2014 ha visto un totale di iscritti, su tutti i centri dell’area urbana di Roma, pari a 8.165 corsisti (Elaborazione dati Scuolemigranti, su dati dei CTP), dei quali il 35% degli adulti iscritti è accolto nei due centri sopra indicati.

Un’ulteriore strada che può essere intrapresa degli stranieri è quella di frequentare corsi presso le associazioni.

Scegliendo questa strada si ha l’opportunità di frequentare un corso qualificato e gratuito e, qualora previsto, si può ottenere la certificazione di conoscenza del livello A2 della lingua italiana. Infine, la Rete Scuole migranti, mette in collegamento le scuole di italiano per migranti ed offre corsi gratuiti ripetuti a cicli o continuativi durante tutto l’anno offrendo anche servizi di integrazione sociale dei migranti, indirizzandoli alle strutture di sostegno e lavorando per farli diventare consapevoli del loro diritti fondamentali. La crescita annuale è stata di circa 3.000 iscritti in più e ha visto rafforzato il ruolo del volontariato, che si è fatto carico di poco meno del 60% della domanda complessiva. Nel territorio del Municipio I° diverse sono le associazioni di volontariato che offrono corsi di lingua, tra le quali la Caritas Diocesana di Roma (425 iscritti), Casa Africa (37 iscritti) Cidis Onlus (29 iscritti), CIES (47 iscritti).

Nonostante l’apprendimento linguistico, mancano però occasioni per il potenziamento d’espressione in lingua italiana da parte dei cittadini immigrati che hanno terminato il ciclo di formazione apposito.

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Infine, in merito all’incidenza degli iscritti stranieri all’interno del tessuto scolastico romano, con particolare attenzione al Municipio I, i dati pubblicati dal IX Rapporto su “L’integrazione scolastica degli stranieri a Roma” pubblicato dalla Caritas, dimostrano come su questo territorio sia elevata anche questa incidenza. Il primo Municipio, si attesta sempre tra i primi per percentuale di stranieri nelle scuole in tutti i gradi di istruzione. Per quanto riguarda la frequenza scolastica da parte di stranieri nella scuola dell’infanzia e primaria, l’elevata percentuale del dato è da ritrovarsi nel pendolarismo periferia - centro storico che viene effettuato dei genitori dei bambini per motivi di lavoro (IX Rapporto).

Questo dato emerge anche se andiamo ad analizzare i dati degli iscritti alla scuola secondaria di secondo grado nel municipio 1 (Centro Storico), dove, a fronte di 1.520 studenti iscritti, solo 596 sono residenti. Purtroppo è evidente che col passaggio ai gradi di scuola successivi, diminuisce la presenza di studenti stranieri nelle scuole superiori. Molti ragazzi, infatti, lasciano gli studi conseguita la licenza media, per intraprendere un lavoro, spesso nei negozi e attività gestite dalla famiglia, o per imparare un mestiere attraverso corsi professionalizzanti. In alcune comunità, in particolare mussulmane orientali, i minori vengono rimandati in patria per non perdere il legame con la propria cultura d’origine o vengono mandati all’estero a completare gli studi.

Nel territorio del Municipio I di Roma, il COMI, Cooperazione per il mondo in via di sviluppo, è un’ong di cooperazione internazionale e di volontariato nata nel 1973 che promuove la crescita dei Paesi del sud del mondo e la creazione di una cultura della cooperazione e della solidarietà interculturale sul territorio italiano.

Destinatari e Beneficiari

Destinatari diretti delle azioni progettuali saranno:

• Almeno 300 immigrati che frequentano le scuole di italiano nel primo municipio, in particolare donne;

• Almeno 12 artisti provenienti da Paesi stranieri che gravitano o lavorano nel primo municipio;

• Circa 3500 cittadini della zona di san Giovanni.

Beneficiari indiretti delle azioni progettuali saranno

• Le famiglie, amici e parenti dei destinatari, sia in Italia che nei paesi di origine;

· i turisti occasionali di passaggio nel quartiere, la comunità parrocchiale, le associazioni culturali italiane e straniere del primo municipio presenti nella zona di intervento, le istituzioni locali.

Obiettivi del progetto

Nel I Municipio e’ sempre più necessario riappacificarsi con il fenomeno dell’immigrazione, pertanto l’Obiettivo Generale del presente progetto è di favorire la relazione tra Italiani e persone di diversa cultura e provenienza, per ricucire e riconciliare il tessuto sociale tramite l’elemento unificante della lingua italiana e la valorizzazione degli aspetti artistico culturali. Si intende infatti costituire una rete di relazioni feconda, priva di pregiudizi reciproci, capace di evitare l’emarginazione ed i comportamenti di non tolleranza.

Gli Obiettivi Specifici del presente progetto vengono quindi elencati presentando specularmente la situazione di partenza e la situazione desiderata a completamento delle attività previste:

SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI

(Situazione di arrivo) Indicatore 1

il totale di test di lingua italiana eseguiti nel 2013 è pari a circa 5.077 di cui solo 3.761 superati

Indicatore 2

Tra gli iscritti ai corsi d’italiano, gli uomini superano le donne (56,7 per cento contro 43,3)

Obiettivo 1

Potenziare la capacità d’espressione in lingua italiana di almeno 300 cittadini immigrati adulti, prestando particolare attenzione al coinvolgimento delle donne, per una migliore partecipazione alla vita sociale italiana, una accresciuta informazione in merito alle esigenze di carattere sociale e a norme di comportamento civico e per contribuire al successo scolastico dei propri figli

Indicatore 1

Roma continua ad essere uno dei maggiori poli di concentrazione della popolazione immigrata, rispetto ai dati del 2010 Roma ha visto ridursi l’indice del proprio potenziale di integrazione: dal 48° posto all’83° posto.

Indicatore 2

Il Municipio I, con una concentrazione di stranieri

Obiettivo 2

Aumentare la conoscenza reciproca e l’integrazione tra italiani e stranieri e ridurre il disagio psicologico degli abitanti residenti nel territorio di riferimento circa la presenza dello “straniero” tramite il coinvolgimento negli eventi artistici e culturali di cui sono protagonisti artisti stranieri

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dell’11,3%, è in prima linea rispetto a questa problematica.

Indicatore 1

L’indice di gradimento della popolazione del Municipio I° è al di sotto della media cittadina per quanto riguarda gli indicatori della sicurezza percepita (0.9) e del disagio psicologico (0.47)

Obiettivo 3

Contrastare lo sgretolamento del tessuto sociale e l’isolamento sociale degli individui, cause di disagio psicologico ed insicurezza tra i cittadini, favorendo l’adozione di stili di vita sani e orientati ad una cittadinanza attiva, etica ed integrata.

Attività previste e ruolo ed attività previste per i volontari Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi.

AZIONE 1: scuola di conversazione per l’esercizio della lingua italiana e la diffusione di informazioni utili agli immigrati, compresi contenuti di educazione civica

Attività:

1.1 Organizzazione di incontri per l’esercizio della lingua italiana e la diffusione di tematiche relative alla cittadinanza attiva

Presso la sede del COMI saranno organizzati incontri con cadenza settimanale, coinvolgendo i migranti che frequentano le scuole di italiano gestite dalle organizzazioni del territorio. Gli incontri consisteranno di 2 cicli di 4 mesi ciascuno.

L’attività sarà organizzata secondo le seguenti fasi:

· Pianificazione e realizzazione di un piano di comunicazione per promuovere la scuola e raggiungere iscritti provenienti dalle scuole di apprendimento linguistico del primo municipio;

· Approntamento e uso di processi connessi alla gestione di una segreteria amministrativa scolastica (gestione iscrizioni, rapporti con alunni, contatti con gli esperti di tematiche sociali, educatori, ecc)

· Pianificazione del ciclo scolastico e delle tematiche formative (reperimento del materiale formativo presso biblioteche, librerie o tramite il web).

· Suddivisione degli iscritti nelle classi e pianificazione degli incontri.

· Realizzazione dei moduli formativi per ogni classe.

· Organizzazione e preparazione del materiale (audio, video, cartaceo) di supporto alle lezioni.

· Avvio e realizzazione dei corsi di conversazione

· Produzione di materiale informativo, aggiornamento sito internet e realizzazione newsletter sulle attività e sui risultati ottenuti durante il corso di studi.

· Creazione a fine ciclo di un elaborato (opuscolo, presentazione PPT, filmati) riguardanti le tematiche alla base delle ore di conversazione in classe.

· Riunioni di verifica e coordinamento delle attività progettuali

Le tematiche affrontate durante gli incontri riguarderanno tematiche relative al vissuto personale e all’educazione civica, quali la storia e costituzione italiana, il ruolo dell’Unione Europea, i valori della cittadinanza attiva, il riciclo e la raccolta differenziata, l’ecologia domestica, i valori dell’acquisto equo e solidale, finalizzati anche a stimolare iniziative che potrebbero realizzarsi nei paesi di origine.

1.2 Organizzazione di uno “Spazio Gioco” durante lo svolgimento degli incontri per l’esercizio della lingua italiana e la diffusione di tematiche relative alla cittadinanza attiva

Durante gli incontri di cui all’attività 1.1 sarà organizzato uno “Spazio Gioco” con servizio di animazione dei bambini per permettere alle donne con figli, anche piccoli, di partecipare agli incontri. Sarà realizzato un calendario di turni secondo i quali due corsisti ogni volta, tra quelli che avranno fornito la loro disponibilità, saranno incaricati dell’animazione dei bambini, anche con lo scopo di favorire la conoscenza e l’incontro dei bambini di diverse provenienze. La decisione di fornire la propria disponibilità deve essere presa a discrezione de partecipanti e l'astensione non precluderà la possibilità di frequentare i corsi.

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Gli incontri saranno strutturati secondo un programma di animazione e di giochi pensati per favorire la conoscenza, l’integrazione ed il gioco di squadra che sarà organizzato dal COMI e gestito congiuntamente alle donne e agli uomini di turno. Con questa attività si intende anche trasmettere elementi di pedagogia ai genitori e favorire la collaborazione donna - uomo relativamente alla cura dell’infanzia.

Lo “spazio gioco” si articola nelle seguenti attività suddivise per fasce d’età:

- 0-14 mesi: allestimento angolo morbido con relativi sostegni garantendo in tal modo la sicurezza del bambino che ancora non ha raggiunto l’autonomia motoria. Lo spazio serve al bambino per socializzare e fare le prime esperienze di esplorazione, manipolazione e scoperta.

- 2-4 anni: le attività ludiche si concentrano sulla scoperta sensoriale attraverso il disegno, l’uso dei colori e di materiali da modellare.

- 4-8 anni: in questa fascia d’età i bambini più grandi verranno responsabilizzati a prendersi cura dei più piccoli sotto la guida dell’educatrice. Le attività sono focalizzate alla lettura collettiva, la creazione di storie, attività di educazione all’ascolto musicale, con proposte di musiche dal mondo, giochi per migliorare la coordinazione, per imparare e rafforzare numeri e colori, per stimolare la memoria e l’osservazione.

- 8-12 anni: creazione di manufatti ad esempio gli aquiloni, giochi da tavola che favoriscano la dimensione sociale, l’idea di squadra e il rispetto delle regole, laboratorio di pittura.

1.3 Organizzazione di incontri di gruppo con un esperto di diritto migratorio per fornire informazioni circa i diritti e i doveri dei cittadini migranti

Durante l’anno saranno organizzati 4 incontri della durata di 3 ore ciascuno in cui un esperto di diritto migratorio fornirà le informazioni principali relative alla legislazione italiana sull'immigrazione e sui diritti di cittadinanza, orientamento in merito all’accesso ai servizi sociali e socio-sanitari nel territorio, diritti e doveri dei cittadini migranti, diritto di asilo e relative modalità operative, riunificazione familiare, diritti delle donne e dei minori, mobilità all’interno dell’Unione Europea.

Durante questa attività alcuni partecipanti in possesso di una maggiore padronanza della lingua saranno incaricati di organizzare un servizio di interpretariato per i loro concittadini con maggiori difficoltà di comprensione.

1.4 Organizzazione di incontri individuali con centri di assistenza per i migranti in caso di necessità

I partecipanti agli incontri saranno assistiti individualmente ed in caso di necessità saranno organizzati degli incontri individuali con i centri di assistenza per migranti, sarà offerto un punto di ascolto e orientamento per quanti abbiano subito discriminazioni o atti lesivi della loro dignità e dei loro diritti. Inoltre i corsisti saranno assistiti nel disbrigo degli adempimenti amministrativi, in particolare per quanto riguarda il rinnovo dei titoli di soggiorno.

AZIONE 2: Organizzazione e realizzazione di eventi culturali aventi come protagonisti artisti stranieri, per favorire la conoscenza e lo scambio tra la popolazione del quartiere e quella immigrata

Attività:

2.1 Organizzazione di 5 eventi musicali che coinvolgano musicisti appartenenti alla principali etnie presenti sul territorio

Con l’obiettivo di valorizzare le culture locali e favorire la conoscenza reciproca verranno organizzate delle serate musicali che coinvolgeranno artisti appartenenti alle principali etnie presenti sul territorio.

Le serate saranno promosse su tutto il territorio urbano e si terranno presso il locale Ristorbar Vecchia Roma, sito accanto alla sede del COMI e partner di progetto, e presso altre location e locali con cui saranno presi contatti nel corso dell’anno.

Le attività relative all’azione 2 saranno organizzate secondo le seguenti fasi:

• Mappatura delle cooperative e associazioni culturali straniere e italiane all’interno del primo municipio e dei possibili artisti da coinvolgere durante l’anno

• Contatto con gli artisti ed incontri per decidere e pianificare insieme gli interventi e gli argomenti che si potranno trattare.

• Decisione delle tematiche che verranno trattate e calendarizzazione degli interventi secondo una suddivisione in categorie degli artisti coinvolti.

• Creazione e realizzazione di un piano di comunicazione per la promozione degli incontri: creazione di materiale cartaceo (cartellonistica, opuscoli, volantini, lettere) e web (social media, blog, sito internet) nonché di una newsletter da inviare per la promozione di ogni evento.

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• Creazione del piano di comunicazione per le istituzioni locali e per le altre associazioni culturali.

• Organizzazione e realizzazione degli incontri previa preparazione della location e del materiale da distribuire durante la riunione o che servirà durante quest’ultima.

• Aggiornamento del database contatti e di una piccola biblioteca determinata dal materiale presentato durante gli incontri.

• Ideazione e realizzazione di un giornalino online, pubblicato ogni due mesi sul sito internet, ed inviato ai contatti della newsletter contenente: gli atti degli incontri; interviste rilasciate dai partecipanti agli incontri;

schede di approfondimento sui paesi di provenienza degli artisti; approfondimenti sulle tematiche trattate;

testimonianze degli artisti;

• Ideazione e realizzazione di una mostra a fine esperienza, che vada a ripercorre gli incontri realizzati durante l’anno.

• Realizzazione di un supporto video per la promozione degli eventi dell’anno successivo.

• Aggiornamento del sito e dei canali di comunicazione (newsletter, mailing)

• Attività mensile di monitoraggio e di valutazione dell’andamento degli incontri.

2.2 Organizzazione di 2 presentazioni di libri sull’esperienza della migrazione e racconti del viaggio migratorio

Per favorire la conoscenza delle cause della migrazione e dell’esperienza del viaggio migratorio saranno organizzate due presentazioni di libri sull’esperienza della migrazione. Per questa attività saranno coinvolte alcune delle piccole case editrici che pubblicano racconti dei migranti e saranno invitati autori ed editori dei libri. Al termine degli incontri sarà anche possibile acquistare i libri.

2.3 Organizzazione di 3 performance artistiche “di strada” sulla tematica della migrazione e dell’incontro con l’altro Per dare visibilità alle tematiche di progetto ed ampliare il coinvolgimento della cittadinanza saranno organizzate nel corso dell’anno 3 eventi artistici “di strada”. Le performance cioè avranno carattere itinerante e si svolgeranno per le strade dei quartieri del primo municipio. Gli artisti coinvolti saranno italiani e stranieri e per l’occasione saranno preparate delle performance ad hoc, atte a valorizzare le reciproche eccellenze e a fornire una immagine delle possibilità di bellezza insite nell’integrazione delle diversità.

A fianco degli artisti saranno disponibili dei dialogatori del COMI che forniranno al pubblico tutte le informazioni circa il progetto e le attività svolte ed inviteranno la cittadinanza a partecipare agli eventi organizzati successivamente.

2.4 Organizzazione di un cineforum sulla tematica dei diritti umani

Gli incontri di sensibilizzazione sui diritti umani vogliono utilizzare lo strumenti cinematografico per offrire spunti di riflessione per comprendere meglio la società odierna attraverso le parole dei professionisti del settore e creare una cultura dei diritti umani. I film saranno proiettati una volta al mese presso la sede del COMI e saranno scelti in base con l’obiettivo di:

• Offrire strumenti di promozione del dialogo in ambienti sociali, culturali, politici ed economici

• Mostrare canali di valorizzazione e trasmissione di valori fondati sul riconoscimento e l’affermazione di diritti umani

• Sostenere a un’effettiva integrazione multietnica e all’emancipazione della donna e della parità di genere Al termine degli incontri sarà sollecitato un breve dibattito.

2.5 Partecipazione alla festa del quartiere di San Giovanni

Negli ultimi giorni di Giugno il COMI parteciperà alla festa di San Giovanni, un evento che per un intero fine settimana (venerdì, sabato e domenica) coinvolge tutto il quartiere con mercatini, eventi e celebrazioni liturgiche. Il COMI, le organizzazioni partner, i migranti e gli artisti coinvolti parteciperanno alla festa con un programma di eventi culturali e di performance di strada pensate ad hoc e concordate con gli organizzatori della festa.

Per tutta la durata della festa la sede del COMI resterà inoltre aperta per fornire informazioni circa le attività ed i servizi offerti.

AZIONE 3: Organizzazione di attività che coinvolgano i cittadini italiani ed i migranti per stimolare la conoscenza reciproca e l’adozione di stili di vita sani e orientati ad una cittadinanza attiva, etica e integrata.

Attività:

3.1 Organizzazione di un ciclo di corsi di cucina

Per favorire l’incontro, lo scambio ed un tipo di conoscenza più personale ed approfondita, saranno organizzati 6 incontri dedicati alle cucine delle diverse nazionalità, inclusa l’Italia.

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Saranno coinvolte donne di diverse nazionalità che a turno organizzeranno un corso di cucina della durata di un pomeriggio in cui verranno cucinate 3 pietanze tipiche dei propri luoghi di origine, i corsi saranno aperti e pubblicizzati sia presso la cittadinanza locale che presso i migranti partecipanti all’Azione 1.

Tutti i partecipanti saranno invitati a contribuire alle spese di acquisto degli ingredienti con una offerta libera e al termine della sessione di cucina le pietanze saranno consumate da tutti i partecipanti al corso che si tratterranno per cena.

L’ultima sessione del ciclo riguarderà la cucina italiana. Il ciclo di corsi sarà composto di almeno 6 giornate ma in base al gradimento del pubblico ed alla partecipazione delle maestre - cuoche - volontarie potranno essere organizzate delle sessioni aggiuntive.

3.2 Organizzazione di un Banco Alimentare

Il COMI Avvierà delle convenzioni con supermercati locali (almeno 1) che accetteranno di recapitare al COMI il cibo in scadenza e quello che non può essere venduto per piccoli difetti di fabbrica ed inscatolamento. Questa pratica si sta diffondendo con ottimi risultati in molti paesi europei per arginare il grande ed immotivato spreco operato ogni giorno dalle grandi catene della distribuzione alimentare ed è ancora poco praticato a Roma. Il COMI intende avviare queste collaborazioni mettendo a disposizione dei propri beneficiari il cibo recuperato ed indirizzando alle organizzazioni che effettuano distribuzioni sul territorio le eventuali eccedenze. Questa attività ha il duplice obiettivo di evitare gli sprechi alimentari e incentivare la frequenza del centro da parte dei propri beneficiari.

3.3 Organizzazione di 4 Cene giuste, con particolare attenzione alla celebrazione delle feste religiose e civili delle diverse religioni per favorire la conoscenza delle rispettive culture

Nel corso dell’anno di progetto saranno organizzate 3 “cene giuste”, alle quali verranno invitati sia i cittadini della zona sia i migranti beneficiari delle attività relative all’Azione 1. Durante le cene saranno serviti cibi cucinati secondo le tradizioni dei diversi paesi di origine dei partecipanti, inclusa la cucina italiana, e saranno organizzati stand che promuoveranno diverse attività e buone pratiche, in particolare:

• Stand di promozione della scuola di conversazione e dello “Spazio Gioco”

• Stand di promozione delle attività culturali ed artistiche,

• Stand di promozione del banco alimentare, che sarà aperto anche agli italiani in difficoltà che ne faranno richiesta,

• Stand di promozione del commercio equo, con la distribuzione di informazioni e di cataloghi dei prodotti,

• Stand di promozione dell’uso di detergenti naturali, con la distribuzione di informazioni e la vendita di materiali per l’autoproduzione con ingredienti naturali di saponi e detergenti per la casa ed ecologici,

• Stand di promozione ed informazione circa le attività implementate dal COMI all’estero.

Le Cene Giuste, saranno organizzate in concomitanza di feste religiose e/o civili festeggiate dalle diverse etnie presenti sul territorio e saranno anche una occasione per scambiare informazioni circa le diverse pratiche religiose e le modalità di festeggiamento nei diversi paesi.

Le cene potranno essere organizzate presso la sede del COMI o presso altre sedi in base agli accordi presi durante l’anno con le organizzazioni locali.

3.4 Organizzazione del gruppo di acquisto solidale (GAS) per coinvolgere la cittadinanza etica e favorire l’associazione tra gli stili di vita sani e la cittadinanza integrata

Il COMI organizzerà un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) in collaborazione con “Campagna Amica”. L’attività sarà finalizzata all’acquisizione di contatti con i cittadini più impegnati nell’adozione di stili di vita sani e a favorire l’associazione tra gli stile di vita salutari ed ecologici con quelli orientati ad una cittadinanza attiva, etica e integrata.

Ruolo ed attività previste per i volontari

I 4 volontari/e saranno coinvolti nelle seguenti attività:

· Supporto nella creazione e realizzazione di un piano promozionale della scuola di conversazione per la diffusione di informazioni utili agli immigrati e contenuti di educazione civica;

· Affiancamento nella gestione delle iscrizioni;

· Collaborazione nel reperimento materiale formativo e affiancamento nella decisione delle tematiche;

· Collaborazione nella realizzazione dei moduli formativi;

· Supporto nella realizzazione del materiale di supporto alle lezioni;

· Collaborazione nella realizzazione delle lezioni;

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· Affiancamento nella realizzazione di un elaborato a fine ciclo riguardante le tematiche svolte all’interno delle lezioni;

· Partecipazione attiva agli incontri di verifica e coordinamento delle attività formative;

· Supporto nella costruzione di eventi aventi come protagonisti artisti stranieri per favorire la conoscenza e lo scambio tra la popolazione del quartiere e il cittadino “straniero”;

· Supporto nel contattare gli artisti e negli incontri con gli stessi, nella pianificazione delle tematiche e degli argomenti che si tratteranno durante gli incontri mensili;

· Collaborazione nella pianificazione e nella realizzazione del piano di comunicazione promozionale.

· Collaborazione nella pianificazione e realizzazione di comunicazione promozionale per le istituzioni e le associazioni culturali;

· Affiancamento nell’organizzazione e nella realizzazione degli incontri, soprattutto nella preparazione del materiale;

· Supporto nell’aggiornamento del database contatti e nella creazione di una biblioteca contenente il materiale;

· Collaborazione nella creazione del giornale online mensile;

· Affiancamento nella realizzazione della mostra di fine anno;

· Partecipazione attiva agli incontri di valutazione e verifica degli incontri.

· Supporto nell’organizzazione dei corsi di cucina (tenuta del registro iscrizioni, monitoraggio dell’acquisizione degli alimenti necessari etc)

· Supporto nell’organizzazione delle cene giuste, in particolare nell’allestimento degli stand

Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Durante lo svolgimento del periodo di servizio civile ai giovani volontari, in occasione di determinate attività o fasi lavorative, sarà richiesto:

- Flessibilità oraria.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI DAI VOLONTARI DURANTE IL SERVIZIO

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità sia di maturare ed acquisire specifiche competenze e di sviluppare particolari professionalità, a seconda della sede di attuazione del progetto e delle attività realizzate, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di competenze e professionalità:

· Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva da livello locale a quello internazionale;

· Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

· Sviluppo di sensibilità per una efficace relazione interculturale;

· Acquisizione di competenze relative alla progettualità;

· Sviluppo di abilità di intervento sul territorio;

· Sviluppo e\o rafforzamento delle abilità relative al dialogo sociale;

· Sviluppo della capacità di analisi e di sintesi e di orientamento all’obiettivo;

· Sviluppo della capacità di problem solving;

· Sviluppo delle capacità di animazione e\o educazione;

· Accrescimento della capacità di lavoro in equipe;

· Comprensione delle dinamiche del lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

· Rafforzamento delle competenze nel proprio settore tecnico di formazione.

Si allega al presente progetto, la certificazione, del 01.07.2014 rilasciata dalla società La ELIDEA Studio di psicologi associati, P.I. 08978461005, che svolge la sua azione nel campo della Formazione Continua con la quale si riconosce e certifica l’acquisizione di competenze derivante dalla realizzazione del presente progetto.

Inoltre, si allega al presente progetto, la certificazione, del 02.07.2014, rilasciata dalla FONDITALIA, Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione Continua nell’Industria e nelle Piccole e Medie Imprese, c.f.

97516290588, società che svolge la sua azione nel campo della Formazione, del Bilancio di Competenze e della Consulenza per Organizzazioni, con la quale si riconosce ed attesta l’acquisizione di competenze derivante dalla realizzazione del presente progetto.

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Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle competenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto.

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata in proprio con formatori dell’Ente e con risorse esterne “esperte” dei diversi settori della formazione; sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale.

La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto.

Contenuti della formazione:

Come esplicitato nel modello Formativo consegnato all’UNSC in fase di accreditamento e da questi verificato, in coerenza con quanto espresso nella determina del 19 luglio 2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” la formazione generale del presente progetto ha come obiettivi:

Ø trasmettere conoscenze che contribuiscano a rafforzare la consapevolezza del proprio ruolo in seno ad un progetto di impiego di servizio civile volontario;

Ø trasmettere il senso del valore civico e sociale di un’esperienza di servizio civile, approfondendone gli aspetti motivazionali e valoriali;

Ø offrire strumenti di riflessione sui nessi esistenti tra impegno civico e sociale a livello nazionale e impegno civico e sociale a livello internazionale;

Ø offrire strumenti per connettere l’esperienza del servizio civile con la difesa civile non armata e nonviolenta, con la promozione e la difesa dei diritti dell’uomo;

Ø approfondire alcuni particolari caratteristiche e abilità che deve possedere un operatore delle ONG (es.

capacità negoziale, capacità di relazionarsi in contesti interculturali, gestione dell’affettività, adattabilità);

Ø offrire un’esperienza di vita comunitaria e di confronto con altri giovani in Servizio Civile Volontario.

Al fine di raggiungere gli obiettivi sopraelencati verranno sviluppati i seguenti contenuti:

Ø l’identità del gruppo in formazione;

Ø il servizio civile volontario: storia, valori e prospettive: dall’OdC al SCV evoluzione storica e differenze;

Ø il dovere di difesa della Patria, la difesa civile non armata e nonviolenta, la costruzione della pace;

Ø conoscenza dell’Ente, della sua identità e storia, della rete delle relazioni territoriali attivate;

Ø lavorare per progetti;

Ø il sistema servizio civile, la sua organizzazione, la relazione tra enti, giovani in servizio civile ed UNSC Ø le motivazioni del volontario in servizio civile;

Ø diritti e doveri dei volontari in servizio civile, la normativa vigente e la carta di impegno etico.

Ø la gestione dei conflitti interpersonali; la gestione dell’affettività e delle relazioni nelle esperienze di cooperazione internazionale;

Ø cittadinanza attiva: le forme di cittadinanza

Ø cittadini ed Istituzioni, Diritti e Doveri, la Carta Costituzionale;

Ø cittadini locali e globali: l’appartenenza alla diverse comunità locali, nazionali, europee ed internazionali;

Ø la rappresentanza dei volontari in servizio civile;

Ø la protezione civile: tutele e prevenzione dell’ambiente, della legalità.

Ø il territorio, lo sviluppo locale e il volontario in servizio civile;

Ø educazione allo sviluppo, sensibilizzazione e lobbying; ruolo e responsabilità della comunicazione;

Ø l’approccio interculturale; operare con una ONG in Italia e nei Paesi in via di Sviluppo;

Ø presentazione dei progetti di servizio civile.

FORMAZIONE SPECIFICA

La formazione specifica verrà erogata in proprio con formatori dell’Ente e con risorse esterne “esperte” dei diversi settori della formazione; sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale.

La formazione specifica dei volontari in servizio civile avverrà sia nella sede di COMI. La durata della formazione specifica nel totale sarà di 75 ore e sarà erogata entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto.

Contenuti della formazione:

Presentazione del progetto 16 ore

Immigrazione, integrazione linguistica ed educazione civica 20 ore Strumenti e metodologie di comunicazione e sensibilizzazione 35 ore Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari in 4 ore

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progetti di servizio civile

TOTALE 75 ore

Modulo 1: presentazione progetto – 16 ore Formatore: Anna Maria Cerro

• informazioni di tipo logistico;

• motivazioni, aspettative, obiettivi individuali e di gruppo;

• presentazione nel dettaglio del COMI: Principi ispiratori, Vision e Mission, evoluzione storica e presentazione delle iniziative in ambito educativo e formativo

• presentazione nel dettaglio delle attività in cui i volontari saranno impegnati;

• presentazione delle dinamiche del settore di intervento;

• predisposizione piano di lavoro personale.

• presentazione dei volontari e dei colleghi di ufficio

Modulo 2: Immigrazione, integrazione linguistica ed educazione civica – 20 ore Formatori: Rosario Del Pilar Reuque Paillalef e Anna Maria Cerro

• Fenomeni migratori e globalizzazione;

• approfondimenti sulle comunità e realtà straniere e immigrate del primo Municipio;

• approfondimenti sulle associazioni artistico culturali italiane e straniere del primo municipio;

• approfondimenti circa le realtà in ambito linguistico del primo municipio;

• l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri: il ruolo della lingua nell’integrazione;

• attività di orientamento ed educazione civica agli stranieri immigrati: strutturazione di percorsi formativi.

Modulo 3: Strumenti e metodologie di comunicazione e sensibilizzazione – 35 ore Formatori: Rosario Del Pilar Reuque Paillalef e Anna Maria Cerro

• Finalità e metodi dell’animazione interculturale;

• educazione non formale ed educazione interculturale;

• nozioni di base in ambito di animazione di gruppo;

• metodologie per la promozione degli eventi di piazza;

• gestione e aggiornamento social network;

• produzione articoli e news per le riviste dell’ente.

Modulo 4

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari in progetti di servizio civile - 4 ore

Formatore: Claudio Rosati

• Presentazione degli eventuali rischi connessi alle attività in cui i volontari saranno impegnati;

• informazione sulle misure di sicurezza e le attività di protezione e prevenzione attuate nella sede di progetto.

Requisiti richiesti ai canditati

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Requisiti generici:

- Esperienza nel mondo del volontariato;

- Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;

- Competenze informatiche di base e di Internet Requisiti specifici:

Volontari/e n°1-2-3-4

- Preferibile formazione in campo umanistico

- Preferibile la conoscenza discreta di lingue straniere

-Preferibile buona conoscenza dell’utilizzo del computer (produzione e montaggio video) e dei mezzi di comunicazione (blog, facebook, twitter)

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Dove inviare la candidatura:

Ø tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato. (Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

COMI ROMA Via di San Giovanni in

Laterano 266 - 00184 06 70451061 www.comiong.it

Ø tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a comiorg@legalmail.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto e l’ente (“PARLA (E SUONA) CON ME! 2015” – COMI).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

· è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

· non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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