• Non ci sono risultati.

Zonazione viticola: l’esperienza della Valtellina (1998 – 2000)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Zonazione viticola: l’esperienza della Valtellina (1998 – 2000)"

Copied!
20
0
0

Testo completo

(1)

Zonazione viticola: l’esperienza della Valtellina (1998 – 2000)

Osvaldo Failla - UNIMI

(2)
(3)
(4)

PPAR (MJ m-2 year-1)

GDD

Radiazione fotosinteticamente attiva potenziale MJ/(m2 anno)

Somma delle temperature attive (base 10°C)

(GDD)

(5)

Terrazzi su morena Scarpate

su

morena

Scarpate su roccia montonata

Terrazzi su rocce montonate

Le unità di paesaggio

Conoidi (C), Terrazzo principale (T), Medio Versante (MV), Scarpata principale (S).

(6)

Medio Versante. I suoli sono in prevalenza moderatamente profondi (60 – 110 cm), le limitazioni sono per lo più costituite

dall’incremento dello scheletro e dalla presenza di orizzonti sovraconsolidati; lo scheletro è frequente od abbondante (20 – 45%), ed in genere aumenta con la profondità; un contenuto più basso

coincidente anche con i suoli di maggior profondità si ha in quelli localizzati alla base dei versanti o nei tratti in minor pendenza; non sono stati rinvenuti carbonati nei suoli e nei substrati; le tessiture prevalenti sono franco-sabbiose al limite con le sabbioso-franche, che prevalgono invece sempre nei substrati; l’A.W.C. ha valori simili a quelli dei terrazzi, tra scarsa e moderata (50 – 100 mm), tuttavia i valori maggiori coincidono con le

superfici in minore pendenza; prevalgono suoli con moderati segni di evoluzione e suoli scompaginati dall’intervento dell’uomo.

(7)

Terrazzi. I suoli sono in prevalenza moderatamente profondi (80 – 100 cm), limitati da scheletro abbondante o da orizzonti sovraconsolidati, il contenuto di scheletro va da comune e frequente (10 – 30%), localmente può essere abbondante (50%) anche nel suolo, ma in genere tende ad essere tale solo nel substrato; sono nella quasi totalità decarbonatati e le tessiture oscillano tra le classi franco-sabbiosa e sabbiosa-franca. Si tratta in genere di suoli moderatamente evoluti, come segnato dalla brunificazione degli orizzonti B; suoli meno evoluti e/o scompaginati dalle gradonature possono prevalere nelle aree di piede di versante e nei terrazzi in pendenza. L’A.W.C. stimata varia da scarsa a moderata (50 – 100 mm).

(8)
(9)

Suolo di conoide, poco profondo, probabilmente

spietrato sino a 60 cm

Suolo profondo del terrazzo principale costituito da una ricopertura di materiale

di suolo e substrato prodotti dalla

gradonatura sovrapposta a un suolo

bruno-rossastro moderatamente evoluto.

(10)

suolo moderatamente profondo, di terrazzo, limitato da substrato glaciale

sovraconsolidato (estremamente compatto) impenetrabile alle radici

suolo moderatamente profondo appartenente al terrazzo principale

limitato dal substrato roccioso .

(11)

Suolo profondo, di versante, spietrato e

rimescolato sino a 180 cm Suolo moderatamente profondo

localizzato sulla scarpata

principale limitato dalla roccia

(12)
(13)

Variabile Media Dev. St. Range

Numero di gemme per ceppo 19.7 4.4 14.2 -25.2

Gemme cieche (%) 9.9 4.7 4.0 -15.8

Grappoli per gemma 0.84 0.16 0.64 -1.04

Grappoli per germoglio 1.01 0.18 0.79 -1.24

Produzione (kg uva/ceppo) 3.46 0.96 2.26 -4.66

Legno di potatura (g/ceppo) 632 176 412 -852

Indice Ravaz (kg uva / kg legno di potatura) 6.47 1.81 4.21 -8.73

Numero di grappoli ceppo 16.2 4.2 11.0 -21.5

Peso medio del grappolo (g) 220 39 171 -269

Peso medio delle bacche (g) 1.86 0.17 1.65 -2.07

Brix 21.0 1.0 19.8 -22.3

Acidità titolabile (g/L acido tartarico) 11.3 1.7 9.2 -13.4

Acidità reale (pH) 2.83 0.08 2.73 -2.93

Malato (g/L) 3.53 1.23 1.99 -5.07

Tartrato (g/L) 5.00 0.91 3.86 -6.14

Flavonoidi (mg/kg (+) catechina) 1436 188 1201 -1671

Antociani (mg/kg malvidina 3 glucoside) 675 90 562 -789

(14)

-6

300 -4

D a t a

f i o

r i t u

r a

2400 -2

0

400 2

2600 4

altitudine (m slm) PPAR (MJ m-2 anno-1)

6

2800 500 8

3000 600 3200 700

800 3400

100 MJ/m

2

anno ca. - 0.4 giorni

100 m ca. + 2 giorni

(15)

A

Giorni dopo l'invaiatura (12°B)

50 40

25 15

5

peso della bacca (g) 2.1

2.0

1.9

1.8

1.7

1.6

1.5

1.4 a b c

a b c

a b b

a b

a a a a

Precoce Medio

Tardivo

crescita delle bacche

LE ZONE PRECOCI RAGGIUNGONO PRESTO

LA DIMENSIONE MASSIMA

LE ZONE PRECOCI VENGONO VENDEMMIATE IN

INCIPIENTE SOVRAMATURAZIONE

LE ZONE TARDIVE HANNO UNA CRESCITA

RITARDATA MA

CONTINUA LE ZONE TARDIVE

VENGONO

VENDEMMIATE PRIMA DELLA MATURITA’

FISIOLOGICA

(16)

B

giorni dopo l'invaiatura (12°B)

50 40

25 15

5

°BRIX 24

22

20

18

16

14

12

10 a b c

a b c

a b c

a b c

a b c

C

giorni dopo l'invaiatura (°B)

50 40

25 15

5

Acidità titolabile (g/L A. Tartarico) 35

30

25

20

15

10

5 a b c

a b c

a b c

a b c

a b c

maturazione tecnologica

IL LIVELLO DI MATURITÀ TECNOLOGICA E’ TANTO PIÙ

COMPLETO QUANTO PIÙ PRECOCE E’ L’INVAIATURA

ZONE PRECOCI

ZONE TARDIVE ZONE INTERMEDIE

(17)

E

giorni dopo l'invaiatura (12°B)

50 40

25 15

5

Flavonoidi totali (mg/kg) 1800

1600

1400

1200

1000

800

600 a b b

a b b

a b b

a b b

a a b

flavonoidi totali

LE ZONE PRECOCIARRESTANO PRECOCEMENTE L’ACCUMULO

IN FLAVONOIDI

LE ZONE TARDIVE RIESCONO A RAGGIUNGERE I LIVELLI DI QUELLE

PRECOCI

LE ZONE INTERMEDIE ACCUMULANO FLAVONOIDI FINO ALLA

VENDEMMIA

(18)

maturazione fenolica

IL LIVELLO DI MATURITÀ FENOLICA E’ SOPRATTUTTO LEGATO AL CARICO PRODUTTIVO

Maturità fenolica (unità arbitrarie)

> 4.1 kg uva/ceppo

< 2.8 kg

.8

.6

.4

.2

-.0

-.2

-.4

-.6

(19)

Altezza PAR Fenologia Maturità

m s.l.m. MJm-2anno-1 Germogliamento Fioritura Invaiatura Vendemmia Tecnologica Fenolica

> 2900 Precoce Precoce Precoce Precoce Alta Bassa

< 400

< 2900 Medio Media Media Media Media Alta

> 2900 Medio Media Media Media Media Media

400-500

< 2900 Medio Media Media Medio-tardiva Media Media

> 2900 Tardivo Tardiva Tardiva Tardiva Bassa Media

> 500

< 2900 Tardivo Tardiva Tardiva Molto tardiva Bassa Molto alta

(20)

La zonazione della Valtellina in sintesi

La precocità del ciclo (germogliamento-maturazione) dipende dalla quota e, alle quote basse, anche dalla PPAR.

La maturità tecnologica dipende dalla quota e, alle quote basse, anche dalla PPAR.

La maturità fenolica dipende soprattutto dal carico produttivo, e alle quote base anche dalla PPAR.

Nelle zone a bassa PPAR un elevato carico produttivo ritarda l’invaiatura.

Nella fascia bassa (< 400 m) si raggiunge la migliore maturità tecnologica. Inoltre:

le zone ad alta PPAR (> 2900 MJ m

-2

anno

-1

) sono le più precoci e raggiungono una maturità fenolica modesta.

le zone a bassa PPAR (< 2900 MJ m

-2

anno

-1

) sono di media precocità: raggiungono una maturità fenolica elevata.

La fascia intermedia (400-500) raggiunge una media maturità tecnologica e fenolica.

La fascia alta (>500) raggiunge una modesta maturità tecnologica. Inoltre:

le zone a bassa PAR (< 2900 MJ m

-2

anno

-1

) raggiungono una maturità fenolica elevata.

le zone ad alta PAR (> 2900 MJm

2

anno

-1

) raggiungono una maturità fenolica media.

Riferimenti

Documenti correlati

 OSSA LUNGHE (tutte le ossa degli arti, le ossa metacarpali e le falangi della mano e del piede)..  OSSA BREVI (quelle del polso e

Il momento principale dello sviluppo dell’OA è la degenerazione della cartilagine arti- colare, alla quale si associano progressive modificazioni reattivo-involutive a carico

V è funzione di ω , generando così distorsioni in uscita. In base a quanto esposto nelle precedenti considerazioni, si riassumono le linee guida da seguire nella progettazione

-TAFONOMIA: studia le sepolture, i processi abiotici e biotici (casuali o intenzionali) che intervengono

Provocata dalla progressiva demineralizzazione dello smalto dentale ad opera dell’attacco acido di batteri, favorito dal consumo di carboidrati (zuccheri semplici) e da

• dopo l’esposizione completa dei reperti, l’esecuzione di foto, disegni e primi rilievi antropologici!. La rimozione può avvenire

Il primo comprende le ossa del cranio ,del torace e della colonna vertebrale; il secondo contiene le ossa degli arti superiori ed inferiori, oltre ai gruppi di ossa

Il fascio pu` o essere descritto cos`ı: si tratta delle quartiche che hanno un punto triplo nell’origine con due tangenti fissate (8 condizioni lineari: controllare sul triangolo