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DOCUMENTO DA SOTTOPORRE ALL’ATTENZIONE DEL MUNICIPIO 1 E DEI PARTECIPANTI AL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE PREMESSE

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DOCUMENTO DA SOTTOPORRE ALL’ATTENZIONE DEL MUNICIPIO 1 E DEI PARTECIPANTI AL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE

PREMESSE

Occorre tenere presente che, con la delibera n.195 del 03.07.2014 “Piano Parcheggi OPCM 3543/2006. O.C. 129/2008 - Intervento in via Perosi – Lungotevere Sangallo (Via Giulia – Via della Moretta) (art. 9, comma 4 L. 122/1989). Approvazione della variante limitatamente ed esclusivamente della sola parte interrata del progetto.

Autorizzazione alla stipula dell’atto modificativo della convenzione”, la Giunta Capitolina ha deliberato di approvare “il progetto di variante del parcheggio concernente l’intera area già oggetto di convenzione, con la sola esclusione delle sistemazioni di superficie e con le prescrizioni approvate in conferenza di servizi, costituito dagli elaborati tecnici [allegati alla deliberazione] che ne costituiscono parte integrante”. Dopo tale deliberato vengono elencati gli elementi caratteristici del progetto (catastali, superficie, volumi, numero di posti sosta).

La Giunta, aderendo alla richiesta del Municipio piuttosto che a quelle del Dipartimento PAU e della Sovrintendenza Capitolina in considerazione dell’asserita urgenza di dare avvio ai lavori del parcheggio, ha dato poi “mandato al Municipio I di promuovere e dirigere il processo di progettazione partecipata finalizzato alla definizione della sistemazione di superficie dell’area interessata dall’intervento, che dovrà essere completato, con la messa a punto degli elaborati progettuali definitivi, entro il termine del 30 ottobre 2014; dopo detto termine il Dipartimento Mobilità e Trasporti – UO Attuazione Piano Parcheggi si riserva di apportare le eventuali modifiche necessarie al progetto delle sistemazioni esterne prima della convocazione della Conferenza di Servizi.”

Inoltre :

“il concessionario ha l’onere di realizzare a propria cura e spese le sistemazioni superficiali, secondo gli elaborati progettuali definitivi “ di cui sopra;

infine:

“sono a carico del concessionario i lavori di sistemazione della porzione di area interessata dai ritrovamenti archeologici, secondo le prescrizioni fornite al riguardo dalla Soprintendenza per i Beni Archeologi di Roma”.

PERTANTO

A - Quanto alla natura e ai requisiti del procedimento di progettazione partecipata 1. Tenendo presente la rilevanza formale che assume quindi il processo di progettazione partecipata nel quale sono coinvolti i cittadini ai sensi della succitata delibera G.C.

195/2014, il Municipio, che deve promuovere e dirigere quel processo, deve chiarire ai partecipanti innanzitutto:

- qual è l’atto formale (delibera, ordinanza, determinazione dirigenziale, altro) con il quale è stato indetto tale processo e ne sono state stabilite tutte le modalità di attuazione (chi convoca, chi organizza, chi mette a disposizione che cosa; tempi;

costi; ecc ecc );

- se il processo di progettazione partecipata si svolge ai sensi della delibera municipale n. 39 di recente approvazione (25.07.2014) oppure ai sensi del Regolamento per la partecipazione di cui alla delibera comunale n. 57/2006;

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- chi è il responsabile del procedimento;

- quali forme di pubblicità sono adottate per invitare i cittadini a partecipare;

- quali sono le modalità con le quali sono messe a disposizione dei partecipanti tutte le informazioni e i dati necessari (compresa l’illustrazione dei medesimi da parte del responsabile del procedimento per la realizzazione del parcheggio, ovvero del progettista ovvero di altre figure professionali) nonché lo strutturale approvato dalla Commissione Alta Vigilanza e il permesso di costruire con le relative prescrizioni, per poter produrre gli “elaborati progettuali definitivi” entro il termine del 30 ottobre 2014 ovvero entro quattro mesi dall’inizio dei lavori del parcheggio;

- quali sono le modalità di verbalizzazione delle assemblee di partecipazione e quale forma assumerà il “documento della partecipazione”;

- con quali modalità l’assemblea dei partecipanti ha facoltà, ovvero può chiedere di coinvolgere nelle attività propedeutiche alla progettazione partecipata personalità, esperti, funzionari degli Uffici ecc ;

- con quali modalità si garantirà che l’esito del processo partecipativo risulti vincolante per le fasi successive del procedimento per la sistemazione dell’area, che di tutta evidenza dovrà costituire una seconda variante al progetto precedente, da approvarsi dalla Giunta a seguito di conferenza di servizi.

2. - Alla luce del deliberato della Giunta, come risultato del processo di partecipazione sono richiesti degli elaborati progettuali (che la U.O. parcheggi si riserva di modificare successivamente se necessario) e non semplici Linee Guida, come proposto dal Municipio. A Linee Guida “municipali” si accenna nelle premesse come ipotesi alternativa alle Linee Guida proposte dalla Sovrintendenza Capitolina e dal Dipartimento PAU per un concorso di idee per la riprogettazione di tutta l’area. Ciò non esclude che il procedimento di partecipazione possa concludersi con la decisione dell’assemblea partecipata (tanto più in assenza di risorse strumentali e finanziarie) di formulare Linee Guida, proprio come richiesto dagli Uffici capitolini e sulla base delle prescrizioni MiBACT, per la realizzazione di un concorso di idee con il coinvolgimento di competenze adeguate alle necessità di tutela dei luoghi.

3. Devono, pertanto e comunque, essere forniti e messi formalmente a disposizione di tutti i partecipanti almeno i seguenti dati/elementi, tutti indispensabili per la progettazione partecipata:

- la precisa identificazione catastale delle aree delle quali va progettata la sistemazione;

- se sull’area vi siano vincoli archeologici, paesaggistici, culturali, urbanistici tradotti in puntuali prescrizioni degli Uffici competenti;

- quale sia l’estensione in mq, rispettivamente dell’area occupata dal parcheggio e dell’area occupata dai resti archeologici; quali siano le aree e le strade che devono considerarsi escluse dalla progettazione;

- le planimetrie ante operam e post operam (del parcheggio, comprensive delle aree di cui è già definita la sistemazione e delle aree di cui deve essere ancora definita con la progettazione partecipata) con l’indicazione delle quote del terreno prima degli scavi archeologici;

- gli elaborati grafici relativi a tutti gli aspetti del progetto del parcheggio (strutturali, architettonici e funzionali) con le relative misure di dettaglio;

- il dettaglio degli accessi e delle uscite al parcheggio e del raccordo con l’altro parcheggio da realizzarsi in via Bravaria;

- le vie di fuga;

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- i percorsi pedonali previsti;

- i percorsi veicolari previsti e il raccordo con la viabilità principale;

- i rendering che rendano possibile l’inquadramento delle opere già approvate e di quelle da progettare all’interno del contesto dato e che randano comprensibili al pubblico gli aspetti paesaggistici e tutte le relative prospettive.

Inoltre:

- quali siano le prescrizioni rilasciate da tutti gli Uffici nelle conferenze di servizi (relative al parcheggio) che si sono già svolte e le osservazioni che comunque abbiano rilevanza ai fini della progettazione in atto e che devono essere tenute in conto nella progettazione dell’area di superfici; intendendosi per prescrizioni le indicazioni vincolanti ricavabili dalla documentazione pregressa relativa al procedimento per la realizzazione del parcheggio, di cui la fase attuale è solo una parte (p.e. le due procedure della V.I.A. 2008 e 2010), e per osservazioni tutti gli altri elementi rilevanti evidenziati dagli Uffici. Al riguardo si fornisce, (v. allegato A), a solo titolo indicativo e non esaustivo, un elenco di prescrizioni ricavate dalle documentazioni autonomamente reperite dai partecipanti di cui si chiede conferma e validazione formale ed eventuale integrazione prima del proseguo del processo partecipativo;

- quale sia l’ammontare delle risorse finanziarie disponibili; quali siano le documentazioni dalle quali tale ammontare si desume; se esse siano da ripartire per singole voci già individuate; se vi siano altre risorse disponibili a diverso titolo.

Non sfuggirà infatti che l’elaborato 15 allegato alla delibera consiste nel computo metrico estimativo delle opere di sistemazione superficiale come da progetto approvato, le cui voci sono: sistemazione a verde (comprensiva di manto erboso per 1372 mq e qualche decina di alberi e arbusti) 72.557 €; impianto di irrigazione 16.718 €; pavimentazione [in masselli di calcestruzzo vibrocompresso per 3.160 mq] e cigli [di travertino] 147.847€; arredi [7 cestini portarifiuti, 10 panchine, 1

“seduta circolare” in travertino da mettere al centro della piazza] 6.372 €;

illuminazione (10 elementi) 7.597 €; impianto captazione acque meteoriche 17.750

€; per un totale di 268.844 €, perfino inferiore rispetto ai 306.731 € del progetto 2008. Pertanto gli importi previsti per la gran parte delle voci risultano incomprimibili (e forse sottodimensionati), mentre rimane in pratica da gestire una cifra residua irrisoria in gran parte legata alla scelta di realizzare o meno una parte a verde di modesta estensione. Non è chiaro inoltre se la sistemazione debba essere progettata anche per l’area di copertura del parcheggio con oneri a carico del budget di cui sopra oppure se la sistemazione dell’area di copertura del parcheggio faccia parte del progetto e della spesa per la realizzazione del parcheggio. La cifra disponibile risulta in definitiva assolutamente insufficiente per una sistemazione di un’area di grandissimo pregio ambientale e architettonico che possa consistere in qualcosa di diverso da un lastricato illuminato da 10 lampioni o, quanto meno, per consentire l’utilizzo di materiali di maggiore pregio rispetto ai masselli in calcestruzzo. Quanto alla disponibilità di cifre aggiuntive derivanti dagli oneri di concessione, è da tenere presente che con l’aggiornamento della convenzione il corrispettivo per la concessione del diritto di superficie è stato ridotto da 2.272.933 a 1.160.350 € (in base alla cubatura dei soli parcheggi pertinenziali !) e sarà ulteriormente ridotto del 10% (perché si utilizza la tecnologia top down). Cifra che in base alla modifica della convenzione fortunatamente non potrà essere spesa al di fuori del Municipio I ma per la quale non esiste alcun vincolo formale di destinazione alla sistemazione dell’area in questione.

Assolutamente irrilevante, alla luce di questi dati, anche la possibilità di estendere

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la riqualificazione anche a piazza della Moretta e/o altre zone limitrofe;

- se si intenda che la manutenzione delle aree esterne diverse da quella su cui insiste il parcheggio sia a carico della ditta che realizza il parcheggio in quanto concessionaria delle stesse ovvero in virtù di un’ulteriore futura convenzione di cui devono essere ancora individuati i termini. Le condizioni poste al riguardo, evidentemente, sono infatti destinate ad incidere significativamente sulla progettazione. Il dato al momento disponibile è che per la manutenzione di tutta la superficie è prevista la spesa annua di 14.715 € (relativa per lo più al mantenimento del prato e delle alberature di cui sopra) per un massimo di 25 anni (contro i 90 della concessione dell’area). Non è chiaro se comunque il concessionario – e quindi chi da lui comprerà i posti auto – dovrà assicurare in ogni caso la manutenzione dell’area di “copertura” del parcheggio per tutta la durata della concessione;

- la documentazione relativa al concorso di idee indetto dal Comune di Roma per la sistemazione dell’area dello sventramento degli anni ’30, al quale parteciparono alcuni architetti e studi di progettazione e che si concluse con un “referendum”

cittadino; il materiale relativo al progetto che risultò più votato.

4. Quanto all’asserita disponibilità e reperibilità dei dati necessari online in quanto allegati alla delibera 195/2014, è da tenere presente che:

- i documenti (31 allegati) sono quelli relativi al progetto del parcheggio e sono utili ai fini del processo di progettazione partecipata solo in quanto forniscono alcuni elementi – sia grafici, sia documentali – relativi anche all’area interessata dal processo partecipativo;

- mancano – di tutta evidenza - moltissimi altri elementi, indispensabili sia ai fini dell’informazione preliminare, sia ai fini dell’elaborazione di proposte progettuali.

E’ necessario quindi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, 1) chiarire e documentare:

- se – in base a eventuali pregressi accordi tra pubbliche amministrazioni - deve essere restituita al Liceo Virgilio un’area da adibire ad attività sportive all’aperto (in caso positivo in quale posizione e di quale estensione; se eventualmente l’area sarebbe aperta al pubblico o meno);

- se tale eventuale struttura scolastica sia compatibile con l’assetto superficiale e il decoro dell’area;

- se sia possibile prevedere zone alberate, in quanto sulla base dei documenti autonomamente acquisiti risulta che tale possibilità sia preclusa. Chiarire se vi siano margini di trattativa per ottenere autorizzazioni in tal senso dagli organi competenti;

2) acquisire e trasmettere informazioni precise in merito ai seguenti aspetti:

- quale sia la dimensione temporale delle decisioni del MiBACT in merito alla possibile sistemazione e valorizzazione dei reperti e se, quindi, la progettazione dell’area di superficie debba tenere conto della più o meno remota possibilità di

“riesumazione” dei reperti, che risultano ormai interrati; quali siano le eventuali modalità di musealizzazione e fruizione da parte del pubblico dei reperti stessi, come eventualmente ipotizzata dal MiBACT. Su questo aspetto la delibera 195/2014 recita nelle premesse che la Soprintendenza Archeologica ha ritenuto “ idonea per la corretta conservazione del sito archeologico la soluzione, ancorchè temporanea, prevista dal progetto con riempimento in pozzolana, nelle more delle decisioni che dovranno essere assunte in merito alla piazza soprastante” ;

- se la progettazione debba o possa (a prescindere dalle risorse finanziarie disponibili) estendersi alla prospiciente piazza della Moretta, costituendo questa

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un’estensione naturale dell’area in questione, tenendo presente che nell’allegato grafico alla delibera (n. 1 - estratto catastale) l’area definita di “riqualificazione ambientale” (presumibilmente coincidente con quella della “sistemazione di superficie” di cui al progetto partecipato) a differenza che nel progetto precedente non comprende piazza della Moretta;

- se la progettazione debba o possa estendersi all’adiacente via Bravaria, sulla quale verrà a trovarsi il secondo parcheggio interrato facente parte del PUP, la cui realizzazione viene ora rinviata a tempi successivi;

- se la progettazione debba ripristinare i percorsi stradali originari.

5. Rimane inoltre, anzi innanzitutto, da sciogliere il quesito fondamentale rispetto a tutta l’area, quello che ha visto dibattere sull’argomento “vuoto di via Giulia” generazioni di esperti, architetti, urbanisti, studenti universitari di tutto il mondo: il “buco” prodotto dallo sventramento degli anni ’30 deve essere riempito con costruzioni/volumi/strutture oppure no?

Al riguardo si deve osservare che:

- appena lo scorso anno sia il Comune (mediante il parere positivo del Dipartimento Urbanistica) sia il MiBACT (mediante il parere positivo della Direzione Regionale, sulla base del parere positivo della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici) assentirono in conferenza di servizi il progetto di finanza che prevedeva la costruzione di edifici nell’intera area “vuota” (a coprire l’area archeologica e con annesso parcheggio) e nell’adiacente area di via Bravaria. Tale progetto abortì a causa di evidenti incongruenze dello strumento urbanistico adottato e – soprattutto – a causa dello stop imposto a quel progetto dall’intervento del Ministro Beni Culturali p.t. a seguito dell’appello lanciato dalle associazioni cittadine per la tutela di via Giulia;

- propedeutiche al processo di progettazione partecipata, dunque, avrebbero dovuto essere formalizzate le intenzioni dell’amministrazione capitolina al riguardo, in accordo con il MiBACT, e comunque sarebbero dovute pervenire indicazioni chiare e definitive in merito alla “ricucitura” dello sventramento. In assenza di tali esplicite precisazioni, non avrebbe senso impegnare risorse pubbliche in sistemazioni che formalmente sono da considerarsi provvisorie. Inoltre altrettanta chiarezza dovrebbe essere stata già fatta in merito alla possibilità del concessionario di intervenire sull’area con lo strumento del “piano di recupero”.

B - Quanto alla durata del processo partecipato e al termine per la consegna dei risultati

Dalle premesse e dagli allegati della citata deliberazione 195/2014 si evincono i seguenti dati:

- che le opere di realizzazione del parcheggio possono essere avviate nelle more dell’espletamento del processo di progettazione partecipata;

- che in base al cronoprogramma del progetto di realizzazione del parcheggio presentato dalla società concessionaria [il cui protocollo citato in delibera risulta peraltro essere diverso da quello dell’allegato alla delibera pubblicata NdR] “nel corso della fase di esecuzione dello scavo [del parcheggio] e di parte delle opere in elevazione per una durata di quattro mesi dall’inizio dei lavori, il processo di progettazione partecipata deve essere concluso per consentire alla società concessionaria di eseguire le opere definite nell’ambito del processo medesimo”;

- che “l’inizio dei lavori è subordinato alla preventiva stipula dell’atto modificativo della

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convenzione in essere, all’esame con esito favorevole del progetto strutturale [da parte della CAV ] ed al rilascio del permesso di costruire”;

- “che in relazione all’espletamento dei passaggi procedurali di cui sopra si può prevedere l’inizio dei lavori entro il mese di agosto [2014] e che pertanto il processo di partecipazione del Municipio I dovrà concludersi entro la data del 30 ottobre [2014]”.

Pertanto il termine del 30 ottobre – come emerge dalle premesse sopra richiamate – è relativo ad un cronoprogramma già superato nei fatti: non solo non sono iniziati i lavori autorizzati dal permesso di costruire (che non risulta ancora rilasciato; pertanto si deve ritenere che siano iniziati “solo” i lavori propedeutici all’interramento e al trattamento dei reperti archeologici) ma non risulta neppure conclusa la fase di valutazione del progetto strutturale da parte della Commissione di Alta Vigilanza.

Quindi uno slittamento del termine dei lavori di progettazione partecipata – indispensabile per acquisire tutti i dati e gli elementi necessari - è assolutamente compatibile con il cronoprogramma e perfino con le dichiarate ragione di urgenza.

TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO

poiché non è conosciuto chi sia il responsabile del procedimento per il processo di progettazione partecipata per la sistemazione dell’area di superficie l.go Perosi/via Giulia in relazione alla realizzazione del parcheggio PUP l.go Perosi/ lungotevere Sangallo di cui alla delibera G.C. 195/2014

L’ASSEMBLEA DEI PARTECIPANTI

comunica alla presidente Alfonsi e all’assessore Campioni di ritenere

quanto agli aspetti formali fondamentali:

- che il processo di progettazione partecipata abbia rilevanza formale, oltre che sostanziale, in quanto demandato al Municipio I dalla delibera 195/2014 per il raggiungimento di obiettivi determinati;

- che esso sia regolato dal Regolamento della partecipazione di cui alla delibera comunale 57/2006;

- che esso debba essere finalizzato alla realizzazione di elaborati progettuali, secondo il deliberato della Giunta, e solo per scelta dell’assemblea partecipativa, può essere limitato alla formulazione di Linee Guida, la cui attuazione non può, comunque, essere sottratta alla verifica e al monitoraggio da parte dei proponenti;

- che risultano del tutto marginali gli aspetti di sperimentalità ai fini della delibera del Municipio I “Regolamento sulla partecipazione popolare e sulla istituzione del Laboratorio della Cittadinanza del Municipio I”;

- che in mancanza di informazioni e dati essenziali per la progettazione il processo di progettazione partecipata, essendo impossibile nelle condizioni date, non è ancora iniziato e formalmente allo stato attuale non esiste;

- che esso inizierà quando saranno forniti i dati e adempiute tutte le formalità indicate nei punti ……

quanto alle modalità di svolgimento:

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- che ogni passaggio di esso debba essere verbalizzato;

- che la pubblicità degli atti e dei passaggi procedurali debba avvenire con la pubblicazione on line in un sito web dedicato o nel sito del Municipio;

-

quanto al termine per la consegna degli esiti del processo di progettazione partecipata:

- che la fase di informazione del pubblico di tutti i dati sopra elencati e descritti avrebbe dovuto iniziare almeno dalla data finale di pubblicazione della delibera 195/2014 (29.07.2014). Essa è iniziata molto più tardi. La prima riunione si è svolta il 16 settembre;

- che, essendo il processo partecipato tuttora inesistente per le ragioni di cui sopra, risulti di tutta evidenza impossibile rispettare il termine indicato nelle comunicazioni del Municipio.

quanto alle variabili e alle invariabili

- che la presenza di un parcheggio interrato in quell’area estremamente delicata e caratterizzata da una vocazione culturale di rara valenza non può essere considerato un’invariabile per la sistemazione di tutto il contesto. In ogni caso l’assemblea formalizza il proprio dissenso rispetto alle scelte e decisioni in merito dell’amministrazione, assunte senza preliminare processo di partecipazione;

- che la parte non interrata non faceva parte dell’originario progetto del parcheggio, pertanto ne costituisce variante essenziale da sottoporre a V.I.A.

e comunque non può de plano considerarsi approvata dalla delibera G.C.

195/2014 ai sensi della L. 122/1989 e comunque che, in mancanza di indicazioni precise in merito, la progettazione partecipata non potrà fare altro che assumere come dato invariabile di partenza quanto emerge dall’ultimo parere in ordine di tempo del Dipartimento PAU (prot. …. Del ….) nel quale si afferma tra l’altro:

per quanto riguarda le sistemazioni superficiali, una progettualità insufficiente non in grado di misurarsi con la qualità richiesta da un contesto storico ed architettonico di così rilevante importanza, sia per la mancanza di un chiaro disegno di relazione con il contesto, in particolare con via Giulia, sia per un'insufficiente integrazione del parcheggio interrato con il progetto della piazza in superficie ….. “.

quanto alla unitarietà architettonica ed urbanistica del progetto

- Il progetto del parcheggio, che parzialmente emerge su ben tre lati dal piano stradale, è fortemente vincolante rispetto alla futura sistemazione superficiale della piazza di circa 7 mila metri quadrati di superficie e non può essere concesso il permesso a costruire, senza una riflessione ed uno studio ad alto livello sull’impatto determinato da questa presenza sul contesto architettonico ed urbanistico che comprende sia la progettazione dell’area superficiale di 7 mila metri quadrati, sia la sistemazione di un ambito più vasto che coincide con l’area a suo tempo individuata per un piano di recupero. In altre parole, il progetto del parcheggio approvato intempestivamente dalla Giunta comunale non può essere considerata una variabile indipendente e la sua parte fuori terra è incompatibile anche con gli atti approvati che parlavano di “parcheggio interrato”. Inoltre, il piano inclinato che dalla quota zero di via Giulia arriva alla quota di 2,80 sulla via Bravaria non può essere

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considerato una necessità del parcheggio ed essere inglobato dalla progettazione della superficie che risulterebbe fortemente condizionata come già fatto rilevare in alcuni pareri in sede di Conferenza dei Servizi;

- parte del volume del parcheggio emergerà dal piano stradale e il parcheggio non sarà totalmente interrato come scritto sulle carte approvate. I muri saranno ben visibili da vicolo delle Prigioni, da via dello Struzzo e dal Lungotevere Sangallo.

Tale circostanza pone il progetto approvato al di fuori delle previsioni della Legge 122/89 (Legge Tognoli) la quale prescrive che le costruzioni di parcheggi realizzate in base all’art. 9 debbano essere realizzate interamente nel sottosuolo. In tal senso la giurisprudenza del Consiglio di Stato ha ribadito che tale dettato normativo è chiaro ed univoco e che la suddetta legge è intesa a fare salvo l’aspetto esteriore e visibile del territorio.

- Il progetto del parcheggio, unitariamente e contestualmente al progetto della piazza avrebbe dovuto contenere particolari accorgimenti atti alla possibile futura valorizzazione degli importantissimi reperti archeologici già ricoperti da pozzolana.

Non si capisce come dovrebbe essere un futuro scenario di recupero della visitabilità dell’area archeologica in presenza delle invasive strutture del parcheggio.

Non si capisce come potrebbe essere possibile un eventuale ripristino del tracciato di via San Filippo in presenza del parcheggio, come non si capisce come si potrebbe operare con un piano inclinato obbligato dal parcheggio, per una eventuale ridefinizione delle quote ai quattro lati dell’area oggetto della progettazione partecipata tra via Giulia e via Bravaria.

PER QUANTO SOPRA ANALIZZATO E SCRITTO SI RICHIEDE

- una proroga del termine al fine di adempiere a quanto necessario per esercitare il proprio mandato e quindi sostanzialmente all’obbligo di rendere possibile il processo di progettazione partecipata, procurandosi quanto richiesto presso il Comune e mettendo la documentazione richiesta a disposizione di tutti. Inoltre la proroga consentirebbe di allargare la platea delle competenze e delle professionalità per arrivare ad una definizione di criteri pre-progettuali utili ad un intervento qualificato complessivo sull’area che noi auspichiamo possa essere affidato ad un concorso internazionale di progettazione;

- di non concedere il permesso di costruzione del parcheggio prima della conclusione dell’intero iter della progettazione partecipata avente le caratteristiche e le modalità sopra esposte.

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