\
8
i
IN BOLOGNA;
I A L C E S T E I
§ TRAGEDIA PER MUSICA
Da
rapprefentarfìIN BOLOGNA
NEL NUOVO
PUBBLICO TEATRO
Dell'
Anno
Mdcclxxviii*9 p
)OOOOOOOOOOCOO)o
^ Nella Stamperia del Sassi.
||
Con licenza de* Superiori.
||
ARGOMENTO.
Sfofo dì Alcefle , trovando/ifui punto di perder la vita: apollo , che ejtliato dal Cielo era fiat»
accolto da Lui, ottiene dalle Tarche, che
non
morrà > purché fi trovi chimuoja
in vecefu**
<Alcefte accetta il cambio, e more :
ma
Ercoleamico d'
Admeto
,che giunge in Fera in tal cir*cojfanya , ritoglie Alce/le alla morte , e la ren*
de al
fuo
Spofo.Tale è il piano della celebre Tragedia di Euripide intitolata oilcefle:
ma V Autore
in luo*go
d'Ercole ha introdotto Apollo beneficatoda Admeto
,ad
operar per gratitudine quejlo prò*digio.
TER
P E USO N A GG I
ADMETO Re
di Fera in Teffaglia.SignorGiufeppe Tibaldi.
ALCESTE
fua Spofa.
Signora.Anna de Ornicis "Buonfolai^i*
EUMELO)
. „ ,;ASPASIA) ,oroFlgh
*EVANDRO
Confidente.d'Admeto;
Signor Francefco Cavalli ^Virtuofodi
Camera diS.A.R
l'InfanteDuca
diTarma.
ISMENE
Confidente d'Alcefte.Signora
G
tuliaMoroni*
Un
Banditore )Un Nume
Infernale )Gran
Sacerdote d'Apollo)Apollo
• )Signor Domenicol'oggi«
Oracolo
.
Coro
di Cortigiani, e Cittadini.Coro
di Damigelle d' Alcefte •Coro
di Sacerdoti d' Apollo. .Coro
diNumi
Infernali.
La
Scenafi rapprefenta in Fera, La Poesìa è del Sig. Conigliere de'Calfabigi.
La
Muficaè del Sig.Cavaliere Glukfra gli Arcadi Armonide Terpficoreo.
CO-
CORISTI.
Signor
Pietro GrazioliDirettore,
Signori Signore Signori
Gio.BattiftaLon- AntoniaZaccari-
Domenico
Tibal-'garini . ni, di
.
Giufeppe Corta.
Te
refa Rifiorini. GiroLCortegiani.And
reaRifiorini. Lucia Durante. Paolo Mandini.
Antonio Frafca- Elifabetta Dal- Gaetano Rizzar^
roli. fuoco. dio
Marco
Lucchi.Anna
Lazzari. Franc.RomagnoIL Luigi Dorotei. Maria Fiorefi.Giacomo
RoflL CarloContucci. DomenicaNan-
Petronio Scia,netti.
Anaftafio Mafia. AnnaTartarini. Antonio Bertit
Giufeppe Garet- AnnaTerefaGre-
Tommafo
Cher-Jù
• ca . . manini.
IfabellaBeni
.
lAl Cembalo. Capo dell' Orcbefta
.
Signor Maeftro Bernardino Signor Criftoforo Babbi Ottani Accad. Filar. Accad. Filar.
a 3
LI
LI BALLI
Sono d'invenzione , e direzione del Signèr
Giuseppe Canziani
, ed efeguitidalli feguenti•
PRIMI BALLERINI SERJ:
Signora Catterina Curz. SignorGiufeppe Canziani fudetto•
PRIMI GROTTESCHI.
Signora Gertrude Paccini Signor Gregorio Grifo-
Grifoftomi. flomi
,
PRIMI BALLERINI SERJ FUORI
DE' CONCERTI.
SignoraAntonia Torri. Signor Michele Fabiani*
MEZZI CARATTERI.
Signora Marianna Fera- Signor Giufeppe Herdlit^
caccia• ska •
Signora
Anna
Agoftini^SignorGiufeppeBartolomei. ?ìj1ijjjrf^^^liiPiniiiì
ALTRI BALLERINI.
Signora Tercfa Boggi. Signor AntonioPaplni; Signora Gefualda Cocchi. Signor
Giacomo
Ottici;Pignora MariaVicinelli, Signor Giorgio Ronzi
.
TU
5> 7
F 1 G V Rol KT li
Signor
t
ff/fMAf9
margarita -L/uCOi» x\nioniov/aiacwi
«
xcuoca uucot• vjiuieppe Jrctraj# f*^Jiif#»nr><»TV/Tarifrprli-
VJlUlvMpv IVIdillivU.1 •
xianccica ivianirecii• ijio.cattine
mar
tinelli•vjaipert) v areici •
VsOioniDa inannettio
Anna
iviingozzi« Antonio ìYjajoiia.lercia jLaDier* vari Antonio oiancni^
Tercfa Grandi« Giambattifta Allegretti«
Anna
Àfner. Giancaftone Franchi.Domenica Bollini» Pietro Marchi.
Giufeppa Tomafini; Antonio Zanetti.
7/ Vefliario tuttonuovo è inventato, e dirètto dai Signorluigi Becchetti Bologne/i,
3
4 iW*
&
8MVTAZION 1 DI SCENE.
ATTO PRIMO. Scena
I.Gran Piazza della Cittàdi Feraterminata dalla faccia- ta delReal Palazzo,con gran Porta , che poi fiapre:
a deftra Ara fucui bruciano de* Profumi: a finiftra.
Poggiolopraticabile
.
Ss tutta nuova d*invenzione, difegno, e direzione del Signor
Raimondo
Compagnini Bolognefe .Scena Terza.
Tempio
d'Apollo con Statua cololTale delNume
5Ara, e Tripode,
tutta nuova d' invenzione, difegno , e direzione del SignorGaetano Allemani Bolognefe.
ATTO SECONDO. Scena
I.Ofcura, e folta Selva facra agli Dei Infernali, nel re- cintodi Fera,con Simulacri rozzide'medemi5 Notte, tutta nuova d* invenzione, difegno, e dipinto del
SignorVincenzo Martinelli Bolognefe
.
Scena Terza,
Camera
interioredel Palazzo d'Admeto
, con Sacrario domeftico, edAra da unlato.La Scena èilluminata.
$z tutta nuova à' invenzione, difegno, e direzione del Signor
Raimondo
Compagnini.
ATTO TERZO. Scena
I.Veftibolo magnificodel Real Palazzo adornodi Statue, e Trofei. Fra gli fpazj , che lafciano le Colonne fi
fcopreindivede parti la Città. Giorno.
Si vedefcendere Apollo in nuvola Itfminofa; Al-
cefte chiufa inun gruppo di nuvole.
i£s tuttanuovad'invenzione, difegno, e direzionedel Signor
Raimondo
Compagnini.ti Mecanipno Teatrale è d* invenzione, e direzione del Siz^ùit
?£ir»l»'»2i*nniBolognefe, efarà efegmtQ dai$Ì£*Giufeppe Sarti Solc'intfe*
ATTQ
9
«3
ATTO PRIMO*
Gran
Piazza della Città di Fera terminata dalla facciata del Real Palazzo, congran
Porta , che poi fi apre :
A
finiftra\AlVal^arfi della Tenda fi vede tutta la
Via^a
in-gombrata da folto Vopolo confuj'amente difpofto.
Tutti hanno in mano ì{ami d' Ulivo intrecciati di naliri Simbolo de'fupplicanti,e moflrano eflremaaf- flizione. jL deflra\Ara, su cui brucciano de*profu-
mi. tA .finìflra
Evandro,
Ismene, e alcuni de*Cittadini pià diflint i, indi fui Toggiolo preceduto da ìmprovifo fuono di tromba un
Banditore»
. Opoli , che dolenti
Della forte
d'Admeto,
inLui
piangete Piùil Padre, cheilregnante, udite.E'giuntaPer Lui
l'ultimo dì:non
ha foccorlo :Speme non ha. D*
ineforabilmorte Preda
egualmente fonoNel
tugurioiPaftori,iRe
fuiTrono,
(a)parta
SCENA PRIMA.
Poggiolo
praticabile»Co-
(a) Dopo breve sbigottimento cagionatodall'annunzj*
fatto al Popolo dal Banditorej prorompono, tut-
ti
mi
Coro; che fegne .ÌO e$
CORO*
Ah
di quello afflittoRegnò
Giufti
Dei,
che mai farà!Nò
per noi del Ciel Iofdegno
Peggior
fulminenon
ha.
Evan. Amorofi
V'affolli , oggi riceveDi
tante fue virtù nelcomun
luttoUn giudo premio
ilnoftroRe: Ma invano Per Lui
fi piange: alle preghiere , à votiNon
fon propizj iNumi
.Andiamo
a'Tempj Vittime,
eDoni
ad offerir: Si chiedaUn Oracolo almeno: almen
fi fappia In sì grave periglioSe
per noi v* è pietà, fe v*è configKo.CORO.
Ah
di quefto afflittoRegno.... (a)
Jfm.Tacete... Ah!
dellaReggia
S'apron
le porte!...Oh Dio!
Mi
trema ilCor
: mille funefti oggettiMi
dipinge il penfier.Venite, andiamo La
dolente ReginaPietofi a confolar ...
Ma nò
. . .Fermate (b) NeJ
(a ) Si apre la gran porta del TaU^zj).
(b) Compari/ce fuila porta del Palalo la Regina*
*
^
II «@Nel
fao dolore oppreflaCo'
metti Figlj fuoi viene ella ftefla.(a)
SCENA II.
Alcèste
,Eumelo
,Aspasia
,Cortigiani,edetti«MC
IfefoAdmeto! O Povera R O.
Alcefte!Dolenti
immagini
! idee funefte !Di
duol , di lagrime, e di pietà.Chi
fra gl'ampleffi, chi fra lamenti De* Figli teneri, Figli innocenti L'afflittaMadre
confolerà!Jtlc. Popoli di Te(TagIia , ah mai più giufto
Fu
ilvoftropianto!A
voinón men
chea quefliInnocenti Fanciulli
Admeto
èPadre.
Ioperdo
Il caro
Spofo,
e voi L'amatò Re. La
noftraSola fperanza, il noftro
Amor
c'involaQuefto
cafo crudelj ne sò chiprima
In sì grave feiaguraA compianger m'
appigliDel
(a) // Popolo njoltandofi verfo il Palalo, c vedutaufeirne Alcefte che tien per mano i due fuoi i7/-
£// fi fepaw # dritta, e a finiftr* per 4*rU
luogo.
12
Del Regno
, dime
ftefla,ò
de' miei Figli,
La
pietà degli Dei fola ci rettaA
implorar, a ottener: verrò'compagna
Alle voftre preghiere
A'
voftri Sagrifuj : avanti airAre Una
miferaMadre
,
Due bambini
infelici iTutto un
popolo in pianto,Prefenterò così . Forfè con quefto Spettacolo funefto, in cui dolente
Gli affetti , i voti fuoi dichiara
un Regno
,
Placato alfin farà del Ciel Io fdegno.
Io
non
chiedo, eterniDei
,
Tutto
il Ciel perme
fereno ;Ma
ilmio duo!
confolialmeno Qualche
raggio di pietà .Non comprende
i mali mieiNe
il terror, chem'empie
il petto,Chi
diMoglie
ilvivo
affetto ,Chi
diMadre
ilCor non
ha #Mifera! oh pio!
che pena!Cari
figli del dilettoSpofo mio
ritratti efpreflì ,Ah!
correte a*dolci amplefliAh
! ftringetevi almio
fen. Fred-&
Il <$Freddo ho
ilSangue
in ogni vena Se a voi penfo , o Figli amati :Ah
dime
più fventuratiNon
vi renda il Faro almen .CORO.
Mifcri Figi; !
Povera
Alcefte!Dolenti
immagini!
idee funefte!Di
duol , di lagrime , e di pietà.
Chi
fra gli amplefli, chi fra lamentiDe'
Figli teneri, Figli innocenti, L'afflittaMadre
confolerà«%Alc.
Non
fi perda,o
miei fidiL'ora
in dolerfi . InfiemeLa
clemenza de*Numi
Corriamo
ad implorar : già fi preparaPer cenno mio
il Sacro rito . Io fteflaA
voi daròT efempio
D'
umiltà, di rifpetto.TUTTI,
Al Tempio! Al Tempio!
Ah
! di qucfto afflittoRegno
Giufti
Dei,
chemai
farà!Ah
! per noi del Ciel lo fdegno Peggior fulaiinenon ha.
parte <Jlcejh> e fico tutti.
SCE-
T4 «$
SCENA III
Tempio d'Apollo eoa
Statua coloflale delNume, Ara,
eTripode.
G, Sac.
JTX Te Nume
de! giorno, a te del Cielo (a )Ornamento,
e fplendor, da noi fvenatc Quefte vittime fono ; a teconfuma
La
facra fiammaArabo odore. Ingombra
Colle nere ali fueTorrida morte
Il noftro
amore,
il noftroRe;
rifplendaUn
tuo raggio per lui : tu rafferenaLa
Teffaglia infelice in pianto involta,E
d'un
popoloamante
i voci afeolea.
Gran Sacerdote
precedutoda
Miniftri ; è Sacrificatovi con Incenfieri, e /frumentida Sagrifii^o ,
CORO,
Dilegua
il nero turbine.Che
freme alTrono
intorno,O
faretratoApolline
Col
chiaro tuo fplendor•G. Sac:
fi) Mvvktntndoft alt'Ara.
lf
G.Sac.
Sofpendete,o
Miniftri,
Il Sagrifizio, e le preghiere : al
Tempio La Regina
s'avvanza: alla dolenteDevota pompa
elfer vorrà prefente.
S C E N A
IV.
Alceste, Eumèlo, Aspasia, Evandro,
Ismene, Damigelle, Cortigiani,Topob
,edetti„ (a)G.Sac.
I Tuoi
prieghi ,o Regina,
i doni tuoiPropizio
oltreV
ufatoApollo
accoglie .A
cento fegni efprefliGià
prefente,io l'affermo. . .Ecco
che invafo Dal fuo Sacro furor quel che ragiono Oltrepaffa il mortale..•Ecco fifpande(b) Odor
celefte...Al
Simulacro intornoArde un
cerchio di luce...Ah
già fon pieni Quefti archi, e queftemura
Della
mente
delNume
. I fuoi decretiEi fteffo detterà...
L'Altare
ondeggia...Il
(a) Entra il Seguito della Regina co*doniper il
Nu-
me , e s'alloga il Popolo co1Sacerdoti a dritta*, e afini/ira , e Alcefte co'fuoi due Figli prende luogo vicino al granSacerdote: fifa Vofferta de*doni } efi adorna
V
Ara di ghirlande,edi fiori•(b) Infiammandofi a poco a poco, c con- entufiafmo•
l6
II tripode vacilla....
Si fcuotc il fuol. . .
rimbomba
ilTempio
. , »oh
genti ! In rlfpetto , in timoreTacete, udite . .
E
tu deponi Alcefte (a ) L' orgoglio delDiadema
>Piega
a terra la fronte , afcolta , etrema
.Il
Re morrà,
s'altri perlainon more.(b)
CORO.
Che annunzio
funeftoDi nuovo
terrore!Fuggiamo
da queftoSoggiorno d'orrore, (c)
JflcKJVe
fon!Che
afcoItai!Qualnon
ofcuro (d)Oracolo
fataleIl
Nume pronunziò
!Che
fiero iftante (e)(i) S9 dvvanzjtlaReginaco' Tìgli airAra, e s'ingi- nocchia .
(b) Si pronuncia dalla bocca del
Nume
.(c) Pronunciato appena l'Oracolo,fuggono tutti dal Tempio.
(d) Dopo breve sbigottimento . (e) Si al^a,
ORACOLO.
SCEMA V-
Alceste
fola .Que-
17
4fQueftd
è perme! Quanti,
e divertì affettiMi
folleva nel cor ! Rifpetto,amore
, Maraviglia, fpavento,Debolezza,
e virtù; tutti a vicendaMi
s'affolano in fen .Son
sì fmarritiNel turbamento
inufitato, enuovo;
Che
inme
cercome
ftefla , eme non
trovo*Quefto dunque
è il foccorfo,Che
dal Cielo afpettai !Morrà
loSpofo
S'altriper lui
non more?.
.A
chiproporlo!Da
chi fperarlo! . . .A
quel crudel decretoCiafcun m'abbandonò.
De' miei fedeli(a) Alcun non veggo
...A
tuttiCara
è la vita. . . Il migliordono
è quefto,Che
far po(Tan gliDei...Mifero Admeto!
Prence
infelice!..Ove
trovar chi vogliaPer
prolungarti i giorniSe fteffo, e i giorni fuoi porre in obblìo, .*
V
èchi t'ami a tal fegno?.. (b)Ah
! vifon io•
Già
tutta allamia mente Luminofa
fi moftraLa
grande idea : già di fublime ardireB Mi
(a) Guardando intorno«
(b) Dopo breve paufa»
%
^» i8 •<$
Mi
s'empie il cor.Chi
tantoDi me,
delmio
volereSignorfirende! (a)
Ah
! lo conofco...IlNume,
Il
Nume
inme
fimuove.
Egli m'infpiraIl Sagrifizio illuftre ; Ei vuol, che Alcefle.
Un magnanimo
efempio oggi aflicuriAlle Spole fedeli a*dì futuri
.
Ombre
, larve ,compagne
dimorte
jNon
vi chiedo,non
voglio pietà.Se vi tolgo l'amato
Conforte V'abbandono una
Spofa fedel ;Non mi
lagno di quefta mia forte :Quefto cambio non chiamo
crudel.
Ombre
, larve,compagne
dimorte
iNon
v'offenda sì giufta pietà .Forza
ignota , che in pettomi
fentoM'avvalora, mi
fprona al cimento,Di me
fteffa più grandemi
fa.Ombre
, larve,compagne
dimorte
,Non
vi chiedo,non
voglio pietà*
SCE-
<a) Dopo breve paufa.
19
SCENA VI.
ALCESTE
/» atto di partire)indiEVANDRO,
che frettoìofo accorrendo $ incontra in Leiy indi
Ismene
,da un altrafarte,e con fretta .
Evan. -A H
! t*affretta,o
Regina i in breviiftanti
Admeto non
vivrà :V
orror dimorte
Già
gli corre fui volto ; almen riveggaLa
dolce Spofa.Jfm. Alcefte
Ah
corri!Ah non
tardar!Di
te richiede,Te
chiama ilRe. Morir
lì fente, e fecoLa
fua Spofanon
vede,Non
trova i Figi; .Ha
fempreSulle labbra il tuo
nome,
e gira intorno Gli occhj gravi, e languentiDi
te cercando,*Alc. ( Ornai
V Atto
grande^adempia
. ) (a )Evan. Da Numi
, ah ben lo fai !Non
v'è più che fperar: Vieni: t'abbracciB
z L'in-(a) Come fuor dìfé»
1
20
V
infelice tuoSpofo
Un'altra volta ancor .
Vada
allaTomba Con
quel dolce confortoPiù
lieto almen .Che
piùgli refta inquefteSue
mortaliagonìe?
Uh.
Gli refta Alcefte.(a)
parte:SCENA VII.
Evandro
,Ismene,
e fuhito a uno> a due , atré Mtniftri del
Tempio
, Sacerdoti ^Citta- dini da diverfe farti.
Non
fi offerfe alcuno ? (b) Evan. E
alcuno ancoraNon
fi prefenta ?.Jfm. E* vana
Quefta fperanza .
Ogn* uno
Ama
fe fteflb,ama
la vita.Evan. E come
I vecchj Padri, i Figi;
jfm. I
Congiunti
3 leSp°Jft*
Evan. Amaci
oggetti.*-Ifm*
(a) Con maeflk , e tifolut<t .
iÌ?) Evandro,eIfmene parlando interottémcntc aquelli, ebe fopra$zinn£Qno
.
21 «^
Ifm.
AmoFofi
così...Evan. Teneri tanto..•
Tutti. In lutto
abbandonar
, lafciareinpianto* Ifm.Non ho
cor .Evan.
Non mi
fentoTanta
virtù ...Ifm.
Tremo
in penfarto!Evan.)
'Oh
giorno Ifm. ) Infauftotroppo!
Ifm.
E
laRegina
ì •Evan. E
Alcefte?..-Ifm. Partì, corre al
Conforte Evan* Ah non
relitteMifera al fuo dolore! .4.
Ifm.
Anche
per LeiCi
rimane a tremaf..^Evan. Oh
Alcefte?...ifm.
Oh Admeto!
Evan.
GiuftoRe!.
.3 ,Ifm. Dolce
Padre
! . ..
Evan. Ah non
lagnartiD'un Popolo
fedel..*Ifm.
Non
incolparloDi
fintoamor,
dimenzognera
fede*.*B
3tutk
22 Tuttim
Troppo domanda
il Ciel, troppo ci chiede!COR O.
Chi
ferve, e chi regna E' nato alle pene;II
colmo
del beneIl
Trono non è.
I pianti vi
fono Le
cure, gli affetti,
Gli affanni , e i fofpetti Tiranni de'
Rè
.
Tartono tutti\
Fine dell
9Atto Primo.
AT
ATTO SECONDO.
SCENA PRIMA.
Ofcura, e folca Selva facra agli Dei Infernali, nel recinto di Fera, con fimulacri rozzi
de* medefimi
.
Notte
.
Alceste,
eIsmene,
Ifm.
F Erma
.Perche
.abbandoniIl tuo
Spofo
fpirante , i Figli in pianto,
La Reggia
in lutto? In quefti Solitarj ritiriD'avide
belve, il piedeCome
ardifei innoltrar?Con
qualdifegno?
Per
qual vana fperanza ?E
vuoi lafciartiTanto
in preda al dolor sJlc*T'accheta,
e parti,(a)
lfm.
Ma dove
andrai ?Già
Yombre
fue difpiegaLa
cheta notte . IgnoteSono
a noi quefte felve;un
culto antico Sacre le rende :ognuno
B4 Ne
(a) Con maeftk.
^ ^4 ^
Ne
paventaY
accedo...Ah
! fe frattanto»Che
qui fenza configlioDi
te , del tuo foccor fo L Lafci loSpofo tuo
3morte Y
invola •%Alc.
Non
parti ? (a) Ifm.Ubbidirò
%Alc. Lafciami fola . (
b
)I/m.
Parto
...Ma
fenti ...oh Dio
j:Di
te chemai
farà!Alcefte , ah ! per pietà9 Parla
...
rifpondi.
Mi
fa tremare il coreQuel
chenon
fai celar2Ma
piùmi
fa tremarQuel
che m' afcondi. fartejAlceste
, foiCoro
SiNumi
Infernalinon
^ilc A
Arti : fola reftai .. . Teneri affetti ,Magnanimi
penfieriErrando
vai; che privoSCENA IL
veduto , fot i
Numi
medejimi.
Ecco-
ci)
Sdegno/*. (b) Conimpeto*Eccovi
in libertà...(a) Ma
...dove fono! ..4In qual parte m' aggiro ! .. .
Dove
incauta tn' innoltro!#•.Ah
! qual paura| Spirano quelle piante•.. In qua! profonda
,
Caliginofa notte
Mi veggo immerfa! Un
chetaAlto
fiJenzioingombra
La
tenebrofa felva , ovenon oda Vento
alcun, che fuflurri,
Fronda
fcoiTa, chetremi, Eco,
che plori*Sol quefti muti orrori
Interrompe
talor lugubrefuono
D'acqua
5 che fra le rupi urta,e
fi frangejO
di notturno augel , che rauco piange1E
fra tanti fpaventi10 refpiro infelice!
Ah! mentre
in vitaMi
ferbaAmor
, che vive inme
, s'affretti11 gloriofo cimento5
Proteggetemi, o
Numi,
ecco ilmomento, (b)
Tu Tiranno dell'Ombre,
Tu
Signor dell'Abbico* e voi diLete
yE
voi di FlegetonteIm-
(a) S*A'wunzjt nel Bofco•(b) Innoltrandoft ver/o$
SinwUenà? Numi
Infernali*26
Implacabili Dei,. che avete i! trono In quelle ignote al Sol chioftre funefte :
Chiamo
voi, parlo a voi • •Voce
non veduta•Che
chiedi Alcefte?xAlc.
Chimi
parla! .. .Che
rifpondo! . •*Ah
cheveggo
!...Ah
che fpavento! ... (a)Ove
fuggo ! ...Ove
m' afeondo ! . ..
Ardo
. . . gelo. . . e il core io fento;Venir meno...
oppreflfo in feno...Con
...un
lento ... pai ... pitar .Non ho voce... non ho
pianto...Manco...
moro
... (b) e in tanta .. penaIl vigor .. .
mi
.. . reftam
appenaPer
dolermi ... e ... per... tremar, (c)Coro
diNumi
Infernali non veduto.E
vuoi morire ,o
mifera ,Quando
di gioventù T' adorna il fiore•
Troppo
ti lafciopprimere
In dura fervitùDa un
ciecoAmore.
Àie.(a) 57leggono nelfondo del Bofco alcu ne 'vampe lumin.
( b) S1appoggia , efi lafcia caderjopra itnfajfo .
(c) Rimanecomefvenura .
«/f/r.. Stelle !.. .
Chi mi
rifveglia(a)
Da
quel forre letargo , in cuimi
ftrinfeDebolezza
, e terror I...V
ardir primieroCome
ritrovo inmef... Comediverfa Tanto
fon dame
fteffaj ...O
Cuche morte
*Quanto
più s'avvicina,Meno
orribil diventi :O
chemen
fi fgomentiNeil' incontro crudcl , chi perfua fcelta
Fugge
la vita s all'almamia non
fonoGià tremende
così , già tanto atroci Quel!'Ombre
, quelleLarve
,e quelle voci *Coro
diNumi
Infernali non veduto*Altro non
puoi raccogliereDa
quefta tua virtù ,Che un vano
onore .Penfa
mal cautaGiovane, Che mai
riforge più,
Mai
più chimore
.
tAlc*
Lo
sò ,Numi
, lo sò...Ma
forfè ifttaiuo Spira ilmio Ben
: forfèfra labbri fuoi Cogli ultimi fingultiSi
(a) Come rinvenendo•
Si ConfondeII
mio Nome
...Ah nò
1 fi falvi (a)Viva Tamaro Admeto
5 e Alcefte adempiaI Decreti del Ciel , vittima illuftre
D'amor,
di fedeltà .(b)Numi
d'A
verno,
Udite
il votomio tremendo,
e facro :A
voi per ilmioSpofoio mi
confacro. (c)Un Nume
Infernale*Dunque
vieni :La morte
c'accetta,E
di Lete ti moftra il fentier.Già
ti chiama , ti fgrida , t'affrettaDalla fponda l'antico
Nocchier*(d)
%4lc
Uditemi
• . fermate ...Ah
troppo,o Numi
,Siete pronti a' miei
Voti
. Il cafomio
E'degno
di pietà. Soffritealmeno,
Che una Moglie
, unaMadre
Dal Conforte
, da' Figlj abbiaun
ampleffo.Prenda V
ultimo addio .Un Nume
InfernaleìTi
fia conceffo,
Ah.
(a) $'alx& rìfolutd.
(b) S*
awan^a
rifolutamentever/oiSimulacride9Numi
Infernali•
(c) JEfce ilCoro de9
Numi
Infernali.(d) CircondanoAlcefte.
^ 19 ^
oilc.
Non
vi turbatenò
Pietofi
Dei
,Se
a voim*
involeròQualche momento.
Anche
fenza il rigorDe*
voti miei , Iomorirò
<Tamor;
E
di contento» fatte, (a)SCENA III.
Camera
interiore del Palazzod'Admeto, con
Sacrario domeftico, edAra
daun
Iato.La
Scena è illuminata, e fi balla da' Cortigiani per fefteggiare V inas-pettato riftabilimento
d'Admeto.
Evandro, Cortigiani, Cavalieri, Damè
3 e Uffiziali di Cortea
D Al
lietoCORO.
foggiornoFunefti penfieri Fuggite , volate i
Ai
(a) /
Numi
Infernali accompagnandoAlcefle fino alla Scena, esprìmonoco7gefti il loro Jìupore perTatto magnanimodilei}epartono•§°
3° ^
A! Trono
d' intorno Ridenti piaceri Venite , tornate2Evan,
Ot
cheMorte
il fuo furorePorta altrove,e il lutto, e i pianti :
Che
più belleSon
le Stelle,
E
per noi giran più liete :Voi
5 cheamico
aveteAmore Vaghe
Spofe, accefiAmanti, D'
odorofeFrefche rofe
Coronatevi^
egoderei
C O R O.
Dal
lieto foggiorno Funefti pcnfieri Fuggite , volate.Al Trono
d* intorno Ridenti piaceriVenite , tornate .
(a)
<a) Si balUt
SCE-
è» 31
SCENA IV
Admeto
con Seguitole detti*Evan. Signor,
mai più finceroD' un Popolo
fedeleIl giubilo
non
fu •Quanto
l'afflifTeDi
perderti il timor 1 Padre t'adora,Ti
rifpetta regnante : in te riponeLa
fua felicità.Nò, non
eccedeIl pubblico piacer,
quando
fra tanteDi
pianto 3 e di dolor mefte vicende Pietofo a noftri voti il Ciel ti rende.xAàm.
Di
qual letargo,Evandro,
Mi
rifveglio inun punto; equa!
portento Allatomba
m' invola iAncora ingombra D'immagini
dimorte
La mente mi
vacilla : ad altri oggetti RivoJgerfinon
ofaL'attonito penficr > fofpefo ancora Ih un
dubbio
molefto ,Non
sò troppo fe fogno, o fe fon detto.
Evan Ah
refpiramio Re. Giorni
feliciTi
promette la forte. Idee più liete Neil'«g
Neil' anima raccogli ;Penfa a goder .
Del
noftroamofe
èdono La
vita 5 che t*avvanza;
il noftro piantoDal
Ciel l'ottenne* alcun de*tuoi più cariL'Oracolo
adempì
.
Àdm. Cornei
che aicolto (Che
difie ilNume
?Evan*
lìRe morrà
, feun
altroNon muor
per lui.Adm
Barbara legge , e credi ....Evan.
Sì : tu riforgi, e inun momento
i effettoNon
è quefto del cafo,Non
d'umano
foccorfo$Opra
è del Ciel ,Vi
fu, Signor, chi a mortePer
te fi offerfej il dubitarne èvano.
Àdm* Oh
troppo ingiufto>oh ftranoVoler
de*Numi
!Oh
Sagrifizio illuftreD'un Amico
fedel ! Merita,Evandro, Più
d* ogni altro la vitaChi
così ne fa dono.,.E
a chi fon ioDi
tanto debitor? • •Mvan, Non
è palefe »ddrrj*
E
Alcefte, e la mia Spofa?Qv*
è ?Che
fà ?Perchè non
viene ancoraMe-
Evarim Eccoci Alcefte.
(a)
parte*Dorata conforte, e
pur
dinuovo(b) TI
riveggo , fon tcco ,Son
tuo, ti Aringo al fen.Per
tepenofo M'era
ilmorir:
per la diletta AlcefteAmo
tanto la vita. I cari FigliCosì
mi ferbi il Ciel,com'
io folbramo Nel
noftro dolce laccioPattarne i giorni, e poi morirti in braccio*
f
*Àlc.
(Mi
fera, che dirò.)(c)
lAdm.Non
mi rifpondi !Così meda
m'accogli?Ogni
timoreCefsò
pure perme.
Serena il ciglio:E'
tempo
di goder .Nuovi
portentiLa
tua prefenza inme produce.
II raggio De'tuoi lumi amorofi in fenmi
deftaC Un
(a) Guardando dentro la Scena*
(b) Correndo ad abbracciarla .
(c ) Alefia, e confofa.
4>
34 «*
Un
dolce ardor, chemi
ravviva» E'dono De' fommi Dei
, fe queftaFragil fpoglia mortale ancor
mi
vefte,Ma
il piacer della vita èdon
d'Alcefte.xAlc. (
Oh momento
!Oh
dolor !)Adm*
Spofa !Ben mio!
Ma
perchènon m'abbracci?
Ma
perchènon mi
parli ?Ah
qua!m*
afeondiTuo
fegreto dolor!Quanto
crudeleE*
perme
quel filenzio!E
il tuo frequente Impallidire : il fofpirare: il tantoFiffare in
Ciel
gli fguardi, ed a vicenda Girarli inme,
che dir vorrà!QjkI
pianto,Che
ti feorre fui volto,
Che
reprimernon
fannoI tuoi languidi lumi, è amof-e, è affanno?
Ah
perchècon
quelle lagrimeM'avveleni
ilmio contento?
Dunque
iogodo un
fotmomento;
E
poi fempreho
da foffrir!Idol
mio!
(a)Ale» (
Mancar mi
fento.)(b)
Adm.
(a) Sempre con pdfjìone, e premura (b) Sempre con/ufo, .
J,J <$
ifiu Non
rifpondi.«rf/r. (
Ah
che marcir ! )^</#f«
Uno
fguardo.il/r.
(E
fenza piangerei)Adm. Un
ampleffo.itfr.
(Oh Dio!
L'eftremo!)xAdm. Ah m*
afcolta.Ale
( Io gelo, iotremo
•)Adm»
Parla almen»«rf/c. (
Che
poflb dir ! )Adm.
E' mia pena il tuotormentò,
Seimia fpeme
, emio
teforo .Aie. ( Mille volte io così
moro
Pria di giungere amorir
.)Adm. Conforte!
Alcefte!E
perchè piìi palefcA me non
è tutto il tuo core?A
partePerchè
piùnon
fon io de*tuoi contentiDelle tue pene ?
Ale Ah
! la fedel tua SpofaNon
affligger così!Tu
vivi; e almondo
Altri
non
v*è che più ne goda,e v' abbi*Di me
parte miglior.Adm. Ma
perchè tanto^
C
2Dun-
36 Dunque
t'affanni?jlle.
Oh Dio
!. ..
Non
curar di faperlo.Adm.
Altri perigliMinaccia il Cielo
?.. Ah mi
confervi Alcefte* <E
poi tutto fi sfoghiIn
me
lo fdegno fuo!..M'ami?
Ale* Se t'
amo
?Lo
fan gliDei,
lo fa ilmio
cor .T'
adoro*T*
adorerò !La tomba
Il
mio
pudico affettoEftinguer
non
potrà.L'anima
mia Seco trarrà nel fortunato ElifoQuefto
teneroamor.
Per la tua vita Mille vite io darei .oidm. E
i cari Figli ? ( a )vàie
Non
ti turbar, fon falvi i Figli,(b)
^4
dm. E come
Temer
puoi che la forteChe
ci ride felice ancor fi cangi ?Vivo
: Seimia
:Son
falvi i Figli; e piangi!Ale.
Ma non
fai?..Ma,.,
t' è ignotoCome
(a) Con
f
omnia premurò*(b) Con *jf<inms
37
Come Apollo
parlò?Adm. Lo
fo : t'intendo;V'è
chimore
perme;
Senti : iocomprendo
Delmagnanimo voto
La
fublime virtù.Tuo Spofo,
apprefi 11 prezzo della vita»Un
sì grandono
Avanza
ognimercè
.Ma
fe t' è notoQuefto Eroe
, queftoAmico
,Quefto
benefattor, fcoprilo : io giuro,Che
eterno in quelli LidiIl fuo
nome
vivrà; che alla fua Spofa,A'
Genitori, a' FigliPadre
, Figlio ,Conforte
Sempre
farò :Che dopo
te ,mia
vita ;La
miglior parteavranno
Di
tutti i miei penfieri, e del cormio
Parla
(a)
Ale Oh Dei! (b) Adm*
Piangi .(c) Ah. Ah Spofo. (d) Aàm. E ben
? (e)C j
Jic.(a) Con fomma premura•
(b) Viange.
(c ) Con affanno. (d) Con pafjtone. (e) Con impeto.
5>
38
Aie.Son
io.
Adm.
SantiNumi
delCiel!...Tù come!..*
Alcefte
, ( a )
Tu
ftefla!..Oh
colpo atroce!(b) Oh
nero giorno !Oh
d'una
ciecamente Mifero
error !...Tu m'ami,
E
tenon
ami!E
a fegnoDi morir
, di lafciarmi ,Di
privarmi dite!.. Che
mai facefti!**Io
quando
mai ti chiefiQuefta
prova d'Amor
?Quando?
Rifpondi :Parla: ftracciami il cor.• •
Ma dove
>ho Dio
!Dietro
al dolormi
guidaDifperato penfier.
No,
chenon
tantoDegli umani
deliri.Si fà miniftro il Ciel . Sei
mia
:non puoi Difpor
di te, s'io noi confento: ilprimo
E
diMoglie,
e diMadre
Sacro
dover
t'obbliga ame; ma quando
A
quelvoto
crudel t' abbia fofpintaLa
tirannìa di (regolato affetto5Non
vivrò:vano
è ildono
; ionon
l'accetto.Ale. Spofo ,
non
v' è piùtempo.
I voti mieiSon
(a) Sbigottito, (b) Con
JmanU
„.>
39
Son
ferini in Cielo. Il tuo prefente flatoLo
palefa abbaftanza, e mai più chiaroIl
Dio
parlò.A dm. No
: Tempre ofcuro , e Tempre Mifteriofo rifponde. Io volo alTempio
A
interrogar dinuovo
L'Oracolo
fallace. Ilmio
rifiuto Saprà Ja terra. Io voglio ,Che
conofea , cheapprenda.
Che non curano
iNumi
Innocenza, e virtù> che fi fan gioco De* mortali infelici. . . In quefto flato
Più
riguardinon ho
: colla ragionePerdo
il timor.Da
tantiFulmini
atroci, e in sìbrev'ora
oppreflb,Odio
il Cielo, odio ilMondo
3odiome
fleffo*No,
crudel,non
po(To vivereTu
Io fai , fenza di te.Non
mi falvi ,ma
m* uccidi,
Se
dame
cosi dividiLa
più viva, la più tenera,Cara
parte delmio
cor .E un
fi barbaroabbandono
,