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Scafati. Ok al bilancio. Lacrime e sangue fino al Spuntano i rimborsi agli ex amministratori

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Academic year: 2022

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Scafati. Ok al bilancio.

Lacrime e sangue fino al 2026. Spuntano i rimborsi agli ex amministratori

Di Adriano Falanga

Scongiurato il dissesto finanziario, la commissione straordinaria approva definitivamente, con i poteri del Consiglio comunale, il bilancio preventivo 2017-2019. Come oramai noto, ad esso è allegato il piano di riequilibrio decennale (fino al 2026) con le misure previste per rientrare dal disavanzo di 33 milioni di euro accumulato negli anni. Una cifra su cui pesano in misura del 50% circa i debiti, mai messi a bilancio, contratti per il fallimento dei Pip, ma spuntano anche altri 10 milioni di euro di debiti fuori bilancio. Dal settore Avvocatura, il responsabile ha certificato alla commissione straordinaria debiti per quasi 1,3 milioni di euro per sentenze esecutive accumulate dal 2012 ad oggi. In gran parte si tratta di risarcimento danni e lesioni, conseguenti a contenziosi persi per il cattivo stato di manutenzione del manto stradale. Nel 2015 ad esempio compare un risarcimento per lesioni di 37.500 euro, oltre 4 mila di spese legali. Oltre 111 mila euro sono i danni per lesioni che deve avere la signora I.I. con sentenza esecutiva del 2017. Ci sono anche i rimborsi spese legali chiesti dagli ex amministratori e dipendenti comunali, conseguenziali alle loro attività istituzionali. Tra questi, i quasi 77 mila euro chiesti dall’ex consigliere Mario Ametrano, difeso dall’avvocato Michele Sarno.

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Oltre 40 mila euro spettano all’ingegnere Andrea Matrone, ex responsabile Urbanistica, difeso dal figlio avvocato Ippolito. Lo stesso legale è anche difensore di Giancarlo Fele, ex assessore all’Urbanistica, a cui spetta un rimborso di 18 mila euro. Mario Santocchio, difeso dall’avvocato Felice Lentini è in attesa di un rimborso di 36.500 euro. Oltre 31 mila euro è quanto tocca invece all’ex sindaco Nicola Pesce, difeso da Silverio Sica. I rimborsi per le spese legali ammontano a oltre 422 mila euro.

Vengono iscritti a bilancio anche gli oltre 3 milioni di euro di debiti provenienti dal settore Energia. Nel dettaglio, sono circa 2,5 milioni gli euro che il Comune di Scafati deve solo alla società Enel spa, per fatture prevalentemente riferite a consumi del 2016. Anche la Gori risulta creditore di circa 123 mila euro, per consumi relativi agli anni 2015 e 2016. Poi ci sono gli oltre 10 milioni di euro legati agli espropri dell’area Pip, e sulla quale la commissione straordinaria ha chiuso un accordo con i proprietari terrieri, che riceveranno indietro o i loro terreni oppure vedranno saldato in 8 rate annuali il 50% del credito accumulato. Mentre l’altro 50% sarà cura dell’amministrazione comunale entrante di trovare copertura.

LE SOLUZIONI PROPOSTE

I l d i s s e s t o è c e r t a m e n t e scongiurato, ma il piano di riequilibrio approvato prevede m o l t e t i p i c h e m i s u r e d i contenimento e rientro della spesa, applicabili ai Comuni che dichiarano fallimento. Le prime sono già note e fortemente

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criticate, si tratta del taglio alle riduzioni sulla refezione scolastica e sugli impianti sportivi. Il costo di questi due servizi sarà, a partire da giugno, interamente coperto dalle relative tariffe. Vale a dire che i fruitori si vedranno accollati sulle spalle l’intera copertura finanziaria. Giocare in notturna allo stadio comunale può costare fino a 600 euro mentre far mangiare il figlio a scuola (peraltro obbligatorio laddove c’è servizio mensa) costerà oltre 80 euro per 20 p a s t i . P e r t u t t i , r i c c h i e p o v e r i . P r e v i s t a l’internalizzazione di alcuni servizi comunali, come la gestione dei parcheggi e parte della riscossione tributi. Al rialzo le tariffe di locazione degli immobili comunali, anche l’Acse si vedrà costretta a pagare il fitto (attualmente in comodato d’uso) della sede di via Diaz. Mannaia anche sui costi del personale, limitandosi strettamente alle assunzioni per il turn over. Attualmente il Comune di Scafati ha in organico poco più del 50% del personale previsto per Enti delle stesse dimensioni. Saltano le convenzioni con Anci e Lega Autonomie, prevista anche la chiusura del centro anziani Bagni, nessuna convenzione sarà rinnovata con le parrocchie di San Pietro e San Francesco di Paola, per l’uso dei rispettivi teatri. Ancora, via il sito web della biblioteca Morlicchio e dell’Istituzione Scafati Solidale. Nessun contributo per la festa patronale di Santa Maria Delle Vergini. Novità importante è l’alienazione del patrimonio immobiliare comunale, tra cui 27 fondi pari a 12 ettari e 35 alloggi di edilizia residenziale pubblica (questi ultimi per un valore di oltre 1,8 milioni di euro). Si punta anche alla cessione delle 5 farmacie comunali, o parte di esse. Tutti i proventi non andranno certamente a finanziare nuove opere o servizi, ma saranno usati esclusivamente per il ripiano dei debiti.

SANTOCCHIO: “NO ALLA VENDITA DELLE FARMACIE”

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Il collegio dei revisori era s t a t o c h i a r o , b i s o g n a considerare l’eventuale uscita dal Consorzio Farmaceutico Comunale, di cui il Comune di Scafati detiene da solo il 41%

dell’intero capitale. “Le farmacie rendono poco a fronte della spesa” hanno scritto i dottori commercialisti. E la commissione straordinaria guidata dal prefetto Gerardina Basilicata, sotto la supervisione del sovraordinato Valentino Antonetti, nel piano di riequilibrio decennale ha previsto l’alienazione delle 5 farmacie o alcune di esse. Una vendita che potrebbe anche attirare eventuali speculatori, almeno secondo il parere di Mario Santocchio. <<L’eventuale vendita delle cinque farmacie non procurerà un guadagno di dieci milioni ma forse, se tutto va bene, tra i tre e i quattro milioni; tale somma è di gran lunga inferiore alle posizioni debitorie del Consorzio derivanti dalle precedenti gestioni già attenzionate dalla Corte dei Conti, che, in caso di scioglimento, si ribalterebbero in maniera devastante sul bilancio del comune di Scafati, mentre in caso di proroga potranno essere neutralizzate nel tempo grazie a un nuovo cda che consente ai dirigenti di fare il loro lavoro senza subite incursioni di carattere clientelari – spiega l’ex consigliere comunale di Fdi – In ogni caso difficilmente si potranno trovare degli acquirenti delle farmacie, in quanto gli eventuali interessati dovranno assumere i dipendenti delle farmacie i quali hanno un contratto di lavoro pubblicistico a tempo indeterminato; senza considerare il problema dei dipendenti della sede amministrativa che dovrebbero transitare in gran parte al comune di Scafati con ulteriori aggravi di spesa sul bilancio comunale>>. Uno scenario complicato secondo Santocchio, per cui meglio prorogare la convenzione:

<<continuando sulla strada di una gestione sana ed efficiente, l’erogazione di un adeguato servizio sanitario sul territorio e la necessità di preservare il bilancio del Comune da conseguenze che sarebbero devastanti>>

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Scafati. Approvato il Dup. I tagli previsti, a rischio Geset e Publiparking

Di Adriano Falanga

Senza soldi non si cantano messe, ma neanche si avranno riduzioni sulla refezione scolastica e sulle tariffe orarie p e r l ’ u s o d e g l i i m p i a n t i s p o r t i v i . L a c o m m i s s i o n e straordinaria ha infatti approvato, con i poteri di giunta e consiglio comunale, sia il Documento Unico di Programmazione che il conseguente bilancio di previsione 2017-2019. Il disavanzo di 33 milioni di euro è confermato, come è confermato il derivante piano di riequilibrio per rientrare dalla perdita. “La grave penuria finanziaria limita fortemente l’operatività dell’Ente” si legge nel documento. La crisi di liquidità di cassa secondo i tecnici di Palazzo Mayer è dovuta a “fasce di evasione tributi perduranti da anni, diffusa tendenza di alcuni contribuenti a non corrispondere gli importi dovuti, per consuetudine e in alcuni casi per sfiducia verso l’ente”. Tra le misure approvate, l’incremento della copertura dei costi della mensa scolastica e degli impianti sportivi dopo aver tagliato ogni riduzione o agevolazione, e quindi stabilendo che il costo di questi servizi sia coperto al 100% da chi ne usufruisce. Destinate ad aumentare anche le locazioni e la gestione dei beni dell’Ente. Non solo, la commissione straordinaria punta anche ad incrementare le entrate correnti a seguito della “revisione delle forme di gestione dei servizi e internalizzazione dei servizi comunali, tra cui i parcheggi e parte del servizio tributi. Addio quindi alla Publiparking e alla Geset, rispettivamente con contratti scadenti nel 2021 e nel 2019. Rispetto alle previsioni di

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esercizio del 2016, subirà un incremento del 312% la spesa per i servizi istituzionali, generali e di gestione. Più 2% la spesa per ordine pubblico e sicurezza. Più 17% l’istruzione, più 308% lo sviluppo economico e competitività. Cresceranno del 208% il fondo accantonamento e del 206% il debito pubblico. Cala del 78% la spesa per la tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali. Caleranno del 78% le somme destinate alle politiche giovanili, sport e tempo libero. Giù del 57% l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa. Meno 28% lo sviluppo sostenibile e l’ambiente, meno 57% sui trasporti e mobilità, meno 56% infine i fondi destinati ai diritti sociali, politiche sociali e della famiglia. Sarà un biennio non facile, e le premesse già ci sono tutte.

Scafati. Tempo di tagli, protesta lo sport scafatese.

Chiude il centro anziani Bagni

Di Adriano Falanga

E’ tempo di tagli a Palazzo Mayer. Il piano di rientro dei 33 milioni di euro di disavanzo amministrativo comincia a sortire i primi effetti. L’Ente è chiamato a tagliare tutte le spese non legate a servizi essenziali, e tra queste la scure colpisce le adesioni ad associazioni nazionali di categoria.

La commissione straordinaria decide infatti di non rinnovare l’adesione all’Anci, l’associazione dei Comuni di cui Pasquale Aliberti era componente del direttivo nazionale. Saranno recuperati poco meno di mille euro annui. Sfiora invece i

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duemila euro l’adesione alla Lega Autonomie Locali, pure tagliata dalla triade. Addio al centro anziani di Bagni, ospitato da un paio d’anni presso locali privati a pochi metri dalla piazza. Resterà nelle casse comunali l’affitto di circa 1400 euro mensili. Una decisione questa che certamente provocherà polemiche. Bagni è una frazione importante della città di Scafati, nonostante ciò sarà l’unica a non avere un centro per l’aggregazione dei nonnetti. Il centro ha la Villa Comunale, San Pietro il nuovo centro sociale, mentre la zona di via Passanti e via Della Resistenza può contare sul centro di Santa Maria Delle Grazie. <<Nella frazione di Bagni l’inaugurazione solo 2 anni fa, con grandi sacrifici grazie all’energia di tanti anziani, uomini e donne, per i quali rappresentava un momento di aggregazione, di socializzazione e a volte anche di preghiera – le parole dell’ex sindaco Pasquale Aliberti – Vederlo chiudere è una ulteriore sconfitta per la nostra comunità anche perché, in quel tempo, furono in tanti criticare il sindaco semplicemente perché non si riusciva a trovare un locale idoneo>>.

LO SPORT IN AGITAZIONE

S u l p i e d e d i g u e r r a l e associazioni, società e sportivi s c a f a t e s i . A d a g i t a r l i l a notizia di un imminente aumento delle tariffe per l’uso delle i n f r a s t r u t t u r e s p o r t i v e comunali. L’amministrazione Aliberti le aveva ridotte onde agevolare una cultura dello sport, ma in tempi di crisi economica e di disavanzo amministrativo, la triade prefettizia oltre ai tagli dei servizi non essenziali, si ritrova anche a rivedere, al rialzo, le tariffe per l’uso delle strutture comunali. Non c’è ancora ufficialità in tal senso, ed è per questo che la realtà sportiva scafatese, compatta, ha chiesto un incontro con i commissari Gerardina Basilicata, Maria De Angelis e Augusto

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Polito. A farsi portavoce la campionessa mondiale Master corsa campestre, Annamaria Vanacore. Una richiesta protocollata ieri mattina e sottoscritta dalle seguenti realtà: Apd Atletica Scafati, Gymnasium Soccer, Asd Pressing, Asd Madonna Dei Bagni, Asd Oasi Scafati, Asd Crazy team basket, Asd San Vincenzo, Ling Mondo Nazione, Asd Scafati nel Pallone, Sporting Scafati Calcio, Scafatese Calcio, Asd Volley Scafati, Proloco Scafati, Asd New Olimpic Center Scafati, Givova Scafati Basket (squadra che milita in A2). Sulla richiesta i firmatari hanno scritto: “bloccare l’aumento delle tariffe evitando di far morire lo sport a Scafati”.

Scafati. I revisori:

“rivedere contratto con Geset e farmacie comunali.

Necessario vendere beni”

Di Adriano Falanga

“Effettuare la valorizzazione dei beni patrimoniali verificando quelli disponibili alla vendita”. Il collegio dei revisori del Comune di Scafati propone alla commissione straordinaria la drastica misura di vendere parte del patrimonio immobiliare onde far fronte al disavanzo amministrativo e salvaguardare gli equilibri finanziari.

Naturalmente si renderà necessario anche il contenimento della spesa del personale e delle spese non necessarie. L’obiettivo è ripristinare il pareggio di bilancio. Come è oramai noto, a portare l’ente sull’orlo del default, dopo essere uscito dalla fase di pre dissesto, sono i debiti fuori bilancio. In

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particolare gli oltre 10 milioni di euro (5 già notificati) frutto del fallimento dei Pip. Una somma che palazzo Mayer è chiamata a pagare a seguito delle sentenze, tutte esecutive, a favore degli espropriati terrieri mai rimborsati. Un disavanzo di amministrazione che sfiora i 33 milioni di euro e che il piano di riequilibrio già approvato dalla triade prevede di ripianare in dieci anni. Una condizione difficile, che pone il divieto per l’Ente di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti dalla legge. Il collegio dei revisori, composto dal ragioniere Andrea Sicignano (presidente) e dai dottori Marco Calenzo e Fedele Del Vecchio (componenti), nella sua relazione al Rendiconto di gestione 2016, oltre a suggerire di vendere parte degli immobili, suggerisce anche di “effettuare una revisione dei fitti attivi rendendoli quanto più congrui ai valori di mercato”. Qui ricorderemo lo scandalo “affittopoli”, che ha portato a scoprire il vaso di Pandora sulla gestione degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Non solo, i revisori chiedono anche di rivedere i contratti in essere per servizi esterni, citando espressamente la convenzione con la Geset, che di sola riscossione Tari costa oltre un milione di euro. Un contratto in scadenza il prossimo anno, con ogni probabilità non rinnovato, considerato l’orientamento dei commissari ma anche le forti pressioni del mondo politico in tal senso.

BILANCIO 2016, le IRREGOLARITA’

A seguito dell’attento riscontro del bilancio 2016, il collegio dei revisori contabili del Comune di Scafati ha evidenziato 4 p u n t i r i t e n u t i “ g r a v i i r r e g o l a r i t à c o n t a b i l i e finanziarie e inadempienze”.

P r i m o p u n t o è i l f o n d o incentivante il personale dipendente e dirigente (il cosiddetto fondo salario accessorio). I revisori hanno

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accertato la regolarità della copertura finanziaria, ma hanno sollevato critiche riguardo gli obiettivi previsti, che non rispecchiano i dettami della legge di riferimento, in quanto generici, privi di qualità e non meglio indicati. Punto secondo ci sono le spese per autovetture. Nel 2016 il Comune ha impegnato per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture oltre il 30% delle spese sostenute nel 2011. Sono escluse da questo limite le spese per le autovetture istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. L’Ente ha speso 31 mila euro anziché 21 mila, superando di 10 mila euro il tetto massimo. Terzo punto critico è la spesa impegnata per l’acquisto di mobili e arredi. Nel 2016 superato del 20% il tetto di spesa prefissato in poco più di 6 mila euro, arrivando a circa 7.500 euro.

Ultimo punto, certamente il più critico, sono i debiti fuori bilancio emersi dopo la data di chiusura dell’esercizio. Oltre ai già noti milioni di euro legati al Pip, si sono aggiunte somme anche da altri settori, tra cui l’energia elettrica, manutenzione, prestazioni professionali ecc. Il totale supera gli 8 milioni di euro.

FARMACIE, VERSO L’ADDIO AL CONSORZIO

L a d e c i s i o n e d e l l a c o m m i s s i o n e straordinaria di rivedere gli orari delle farmacie comunali, eliminando il servizio notturno offerto dalla struttura in via P e r t i n i , h a u n s u o f o n d a m e n t o . I l suggerimento arriva infatti dal collegio dei Revisori, che nel loro parere al rendiconto di gestione 2016, suggeriscono chiaramente di “verificare la possibilità della vendita delle società partecipate, in particolare le farmacie comunali che arrecano un utile alquanto esiguo rispetto al valore patrimoniale”. Insomma, avere il 40%

dell’intero capitale del Consorzio Farmaceutico Intercomunale renderà anche un servizio pubblico, ma a stento si riescono a

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coprire le spese. Da qui la seria possibilità che entro fine anno la commissione straordinaria composta dal prefetto Gerardina Basilicata, e dai componenti Maria De Angelis e Augusto Polito, possa decidere di lasciare l’ente, cedendo la sue quote. Una possibilità concreta, considerato l’invito alle farmacie private di partecipare ad un tavolo di confronto per

“assorbire” i servizi resi dalle farmacie comunali, che la legge impone già anche alle private. Una chiamata “alle proprie responsabilità” a dirla in parole semplice.

Alba: licenziamenti all’orizzonte?

di Carmine LANDI

BATTIPAGLIA. La commissione straordinaria ordina ad Alba di stringere i rubinetti. Pena? L’esternalizzazione dei servizi.

Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della triade commissariale che governa su Battipaglia, infatti, hanno incaricato l’ingegner Luigi Giampaolino, amministratore unico di Alba srl, e il dottor Pierluca Ghirelli, consulente della società in house, di presentare entro il 30 aprile del 2015 un piano economico-finanziario per la gestione del servizio di igiene urbana che possa consentire all’ente comunale di risparmiare qualche soldino e di sopportare più serenamente il fardello del piano di riequilibrio, approvato nella scorsa estate dalla corte dei conti.

Alla base della richiesta commissariale c’è una dura constatazione: il costo di gestione per l’igiene urbana sostenuto dal comune di Battipaglia, infatti, è notevolmente superiore rispetto a quello relativo alle città con una simile

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popolazione.

La spesa per abitante della città del Tusciano, che sborsa 10,6 milioni di euro annui, infatti, è di € 211,63: più dei 188,80 euro di Rho (9,5 milioni annui), dei 195,18 di Chieti (spesa annua di 10 milioni), dei 196,6 di Eboli (7,5 milioni) e di Cava de’ Tirreni (10,5 milioni) e anche dei 197,68 di Acerra (qui si sborsano 11,2 milioni di euro annui).

Alba, dunque, che a causa della spending review municipale ha già inglobato Nuova e Veicolo ed è prossima a vedersi incorporata anche l’azienda speciale “Ferrara-Pignatelli”, deve mettersi ulteriormente a dieta: Iorio e i suoi, infatti, hanno già dato all’ingegner Giancarlo D’Aco, dirigente del Settore Tecnico e Ambiente, un mandato esplorativo per effettuare un’analisi di mercato volta a evidenziare i costi d e l l a g e s t i o n e d e l s e r v i z i o u r b a n o i n c a s o d i esternalizzazione. La volontà della commissione, naturalmente, è quella di mantenere in seno alla partecipata comunale l’importante incarico, ma la palla scottante, al momento, è tra le mani di Giampaolino e Ghirelli. Alba: licenziamenti in vista?

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