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RASSEGNA STAMPA 09-05-2018

1. ANSA Rivoluzione per invalidità ai pazienti oncologici, arriva protocollo veloce 2. REPUBBLICA.IT Cancro, come cambia il corpo e la percezione di sé

3. QUOTIDIANO SANITÀ L’Italia dei vecchi: abbiamo record UE del tasso di dipendenza degli anziani

4. QUOTIDIANO SANITÀ Corte dei Conti, Def 2018: in sanità il mix tra età che aumenta e risorse non dedicate alla produttività rischia di incidere sui servizi e aumentare le diseguaglianze

5. QUOTIDIANO SANITÀ Biosimilari. Il nuovo Position Paper del’Aifa in Gazzetta Ufficiale. Sì alla intercambiabilità

6. MESSAGGERO Prostata nemica silenziosa

7. STAMPA Due "big killer" nel mirino con statine e terapie ormonali 8. LEGGO Camminare fa bene e previene le malattie

9. STAMPA La sindrome di chi mangia troppo sano

10. MANIFESTO La cannabis fa bene ai reduci dal fronte

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08-05-2018 LETTORI

137.040

http://www.ansa.it

Rivoluzione per invalidità ai pazienti oncologici, arriva protocollo veloce

Accertamenti ridotti da cinque a uno, certificato direttamente all'Inps

Da cinque controlli per ottenere il riconoscimento dell'invalidità a uno solo, con lo specialista che fa la diagnosi, che compila il 'certificato introduttivo' che va direttamente all'Inps. Questo il contenuto dell'accordo siglato oggi tra gli Istituti Fisioterapici Ospedalieri (Ifo), la Regione Lazio e l'Inps per i pazienti oncologici, il primo di questo genere nel Paese, che promette di accorciare i tempi per il riconoscimento.

Il protocollo prevede una procedura informatica per la trasmissione del primo certificato all'Inps, saltando l'accesso presso il medico di base e l'accertamento sanitario delle Asl nelle Regioni che hanno un accordo di semplificazione. Il certificato era già disponibile dai singoli medici dal 2013, ma era stato usato pochissimo, appena 1500 volte nel 2014, ragione per cui l'Inps ha deciso di siglare accordi con i singoli centri d'eccellenza. "Questo protocollo - ha affermato il presidente dell'Inps Boeri - ha il vantaggio di unire il rigore degli accertamenti alla rapidità, riducendo gli oneri per le famiglie.

Potenzialmente tocca una platea importante, i malati di tumore sono la categoria più importante con il 28% delle prestazioni di invalidità per queste malattie oncologiche. Può riguardare il benessere di moltissime persone".

Il protocollo verrà applicato per primi dagli Ifo, ma secondo il presidente della Regione Nicola Zingaretti sarà esteso in tempi brevi anche agli altri istituti oncologici laziali: "Nel caso delle cure oncologiche e dell'accesso ai diritti ci troviamo di fronte allo Stato egoista che non ragiona mettendo al centro il diritto della persone - ha commentato -. Lo Stato ha lavorato a canne d'organo, affastellando provvedimenti, e il costo finale di questo non dialogo lo si scarica sul cittadino. Credo che il protocollo abbia un valore importante perchè interviene su uno Stato amico delle persone, vicino ai

cittadini".(ANSA).

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08-05-2018 Lettori 291.389

http://www.repubblica.it/

Cancro, come cambia il corpo e la percezione di sè

@CC0 via Pixabay

Quattro pazienti raccontano la loro esperienza con il tumore, e come questo abbia cambiato l'aspetto e la funzionalità del loro corpo

di TINA SIMONIELLO

Lo abbiamo letto e ascoltato tante volte: il cancro entra violentemente nella vita di chi lo incontra e cambia la prospettiva del futuro. Qualche volta in meglio, riconsegnando a chi ha temuto di perderla la passione per la vita. Ma il cancro lascia i suoi segni anche sul corpo, che è il primo nucleo dell’identità personale,

modificando l’immagine che si ha di se stessi e quella che il mondo ha di noi. Spesso solo

temporaneamente, a volte per sempre. Abbiamo raccolto le testimonianze di quattro pazienti, due donne e due uomini, che questo cambiamento di immagine o di funzione lo hanno vissuto o lo stanno ancora vivendo.

.YOLA, OLTRE LE PROTESI

Yola, 55 anni, è impiegata a Roma. Ha avuto il primo tumore al seno nel 2009, poi un altro nel 2011. “Uno nuovo – dice – non una recidiva”. Sette interventi in tutto, comprese le ricostruzioni. Yola oggi ha le protesi in entrambi i seni. “Sì, il cancro ha cambiato il mio corpo, sia in senso funzionale che estetico”, racconta: “Già dopo l’intervento, il mio braccio destro non era più quello di prima: per l’asportazione dei linfonodi

sottoascellari ho perso subito parte della capacità di movimento. Poi, con l’inserimento delle protesi, le cose sono peggiorate e capita anche che la protesi si sposti verso l’ascella, dandomi dolore. Con la sinistra,

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invece, non ho mai avuto problemi. Ma la malattia ha cambiato anche la mia immagine perché le cicatrici sono visibili, e ha avuto un impatto sulla la mia vita intima, perché ho perso la sensibilità su tutto il seno. Ma detto questo – sorride Yola – sia chiaro che io ringrazio ogni giorno per la mia vita e ho accanto un uomo che mi ama come ha sempre fatto, con o senza cicatrici. Sono orgogliosa del mio corpo e voglio dirlo

chiaramente per sostenere chi è ancora ammalata, chi sta affrontando i cambiamenti fisici di un tumore e magari è alle prese con la sua nuova immagine. Sono orgogliosa di come il cancro ha cambiato il mio corpo perché posso guardarmi e dire che sono qui e sono felice”.

.FRANCESCO, LA PAURA DI NON POTER ESSERE PADRE

Francesco ha 36 anni, è libero professionista, vive a Milano. Nel settembre 2017 sente fortissimi dolori alla schiena. Ma fa moto sport: calcio, tennis palestra e crede si tratti di quello. Forse ha esagerato, un

movimento brusco… Finché una visita dall’ortopedico esclude qualsiasi causa osteoarticolare. E partono le indagine. “All'Ospedale Humanitas di Rozzano, vicino Milano, in 5-6 ore ho ottenuto la diagnosi: tumore del testicolo, già metastatizzato. A provocarmi dolore non era uno strappo muscolare, ma una metastasi nel retro-peritoneo”, racconta Francesco. Nel Cancer Center dell'ospedale è attivo il progetto Aya (acronimo che sta per Adolescents and young adults), che si occupa di pazienti tra 16 e 39 anni, che hanno bisogni unici dal punto di vista clinico e psico-sociale. Francesco è uno di loro. “Ho fatto cinque cicli di chemio, uno dei quali ad alto dosaggio davvero aggressivo, e il mio corpo è cambiato tanto. Ho perduto i capelli e la barba e le sopracciglia. Ho preso 10 chili, sembravo un altro. Confesso che evitavo di guardarmi allo specchio”. Ora la chemioterapia è finita, Francesco ha perso già 6 chili, barba sopracciglia e capelli sono ricresciuti. Ha ripreso ad allenarsi. È di nuovo lui. “Sono in attesa di sapere se dovranno asportarmi un testicolo – dice – ma per me non è un problema: avrò comunque una protesi che risolverà il problema dal punto di vista estetico. Il mio vero timore è di perdere però la funzione riproduttiva, considerate le terapie aggressive di cui ho avuto bisogno. L’idea di non potere avere bambini è difficile da accettare, ma ho fatto la conservazione del liquido seminale prima di sottopormi alle cure”.

. GIUSEPPE, UN TUMORE ALLA PROSTATA SENZA GRAVI CONSEGUENZE

A Giuseppe il tumore alla prostata è stato diagnosticato a 57 anni. Oggi ne ha 64, continua il suo lavoro come impiegato in un ufficio pubblico di Milano e sta bene. “A 50 anni ho cominciato a fare diagnosi precoce, così quando il PSA ha superato il limite di guardia il mio urologo ha subito avviato le indagini del caso. Poi è arrivata la diagnosi e quindi l’intervento. Fortunatamente, la malattia non mi ha lasciato in eredità né

impotenza né incontinenza, entrambi effetti fisici drammatici, devastanti per il corpo e per la mente delle terapie. Ho invece risentito di alcune cure riabilitative. Nel mio caso il protocollo prevedeva l’assunzione di un farmaco contro la disfunzione erettile. Si è trattato di un uso limitato nel tempo, ma in quel periodo ho sofferto molto di dolore alle ossa. Sapevo che era un effetto collaterale della cura, ero giovane, molto motivato e ho seguito la terapia come dovevo. Sono stato molto fortunato, lo so bene, perché nel corso degli incontri che l’associazione Europa Uomo organizza periodicamente per i pazienti, e di cui sono consigliere, vedo tanti uomini che fanno fatica a tollerare quello stress, quel dolore. E tanti a dover fare i conti con impotenza o incontinenza, o con entrambe”.

. MARIANGELA, TANTI CHILI IN MENO E QUELLA NUOVA LUCE NEGLI OCCHI

Mariangela ha appena 34 anni, è nata in provincia di Bari e vive a Bruxelles. Nel marzo del 2016 le è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin. Oggi è in remissione, fa i suoi controlli, sta bene. “Il mio corpo ha

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risentito la malattia prima che sapessi di avere un cancro”, racconta: “A febbraio del 2016 ho avvertito dolori fortissimi alla spalla e ai denti, il viso e il collo si erano gonfiati. Il collo soprattutto era diventato enorme, tanto che facevo fatica a deglutire. Sotto il seno avevo dei lividi, per una massa che premeva a livello del

mediastino. Stavo così male e avevo così paura che la diagnosi, paradossalmente, mi ha tranquillizzata:

sapevo finalmente cosa avevo. E quello che avevo potevo affrontarlo. La chemio mi ha fatto perdere molto peso, nei miei vecchi vestiti ci stavo un paio di volte – scherza – e allora io ho risolto comprando pantaloni elasticizzati. Quando ho perso i capelli ho usato sempre foulard che abbinavo al trucco e agli abiti. Il corpo era cambiato ma io mi ero adeguata alla nuova condizione, valorizzando i miei punti di forza: gli occhi, che erano più belli di prima, più luminosi. Credo di aver avuto in quel periodo una luce nuova nello sguardo.

Forse era la voglia di vivere che si vede di più negli occhi di chi è malato. Mi sono sentita bella anche mentre mi curavo. Oggi conservo sul petto le cicatrici del porter e della biopsia, non le copro. Sono fiera dei segni della malattia. Li guardo e mi dico – e dico anche agli altri – ecco, è stata dura ma sono andata oltre”.

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9/5/2018 Biosimilari. Il nuovo Position Paper del’Aifa in Gazzetta Ufficiale. Sì alla intercambiabilità

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=61501 1/2

quotidianosanità.it

Martedì 08 MAGGIO 2018

Biosimilari. Il nuovo Position Paper del’Aifa in Gazzetta Ufficiale. Sì alla intercambiabilità

Presentato a fine marzo il documento dell’Agenzia del farmaco è stato pubblicato sulla Gazzetta del 7 maggio. Melazzini: “I biosimilari richiedono gli stessi standard di qualità, sicurezza ed efficacia previsti per ogni medicinale biologico e sono

sottoposti a un rigoroso processo di valutazione. Per tale motivo, l’AIFA li

considera intercambiabili con i corrispondenti originatori tanto per i pazienti naïve quanto per i pazienti già in terapia”.

Per i biosimilari inizia l’era dell’intercambiabilità. Con la pubblicazione del Position Paper dell’Aifa in Gazzetta per medici e pazienti italiani si cambia pagina.

Tre le direttrici del documento Aifa.

In primo luogo definisce i principali criteri di caratterizzazione dei medicinali biologici (farmaci con una o più sostanze attive derivate da una fonte biologica o ottenuti attraverso un processo biologico) e dei biosimilari (ossia medicinali, autorizzati in Europa ad esito di una procedura registrativa, simili a un prodotto biologico di riferimento già autorizzato e per il quale sia scaduta la copertura brevettuale); inquadra le normative regolatorie vigenti nell’Ue sulla materia, fornendo fonti dettagliate per approfondimenti; infine precisa il ruolo dei biosimilari nella sostenibilità̀ economica del Ssn.

Vengono approfondite la definizione di comparabilità tra originator e biosimilare, chiarendo che “l’esercizio di comparabilità” è basato su un robusto confronto “testa a testa” tra tra originator e biosimilari, secondo specifici standard di qualità, sicurezza ed efficacia, avendo definito a priori le differenze ritenute accettabili, poiché non clinicamente rilevanti.

Per quanto riguarda invece l’estrapolazione delle indicazioni dall’originatore al biosimilare, “riconosciuta” da Ema, ma non automatica, si ricorda che “in accordo con le raccomandazioni delle linee guida dell’Ema per le indicazioni autorizzate, l’estrapolazione delle indicazioni off-label da un farmaco originatore al rispettivo biosimilare deve essere “condotta comunque caso per caso” e nel rispetto di principi elencati nel documento.

No alla sostituibilità automatica. Se Aifa apre le porte all’intercambiabilità in merito alla sua posizione sulla sostituibilità automatica si chiarisce che “i medicinali biologici e biosimilari non possono essere considerati sic et simpliciter alla stregua dei prodotti generici, o equivalenti”, e perciò sostituibili automaticamente dal farmacista senza consultare il medico prescrittore.

Responsabilità del medico prescrittore. Pur considerando che la scelta di trattamento rimane una decisione clinica affidata al medico prescrittore, Aifa sottolinea che a quest'ultimo è “anche affidato il compito di contribuire a un utilizzo appropriato delle risorse ai fini della sostenibilità del sistema sanitario e la corretta informazione del paziente sull'uso dei biosimilari”.

In ogni caso Aifa “si si riserva di valutare caso per caso l’applicabilità dei principi generali enunciati in

questo Position Paper , nonché di modificare le proprie posizioni sui singoli prodotti e/o sulle singole categorie terapeuti che, tenendo conto del tempo di commercializzazione dei medicinali interessati, delle evidenze scientifiche acquisite e del numero di pazienti trattati nella pratica clinica, nonché degli Psur presentati all’Ema,

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Tiratura: 143384 - Diffusione: 114339 - Lettori: 1041000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

09-MAG-2018 da pag. 24 foglio 1 / 2 Superficie: 26 % Dir. Resp.: Virman Cusenza

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Tiratura: 206315 - Diffusione: 169173 - Lettori: 1144000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

09-MAG-2018 da pag. 36 foglio 1 / 2 Superficie: 36 % Dir. Resp.: Maurizio Molinari

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Tiratura: 0 - Diffusione: 0 - Lettori: 389000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

09-MAG-2018 da pag. 27 foglio 1 / 2 Superficie: 54 % Dir. Resp.: Davide Desario

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Tiratura: 206315 - Diffusione: 169173 - Lettori: 1144000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

09-MAG-2018 da pag. 28 foglio 1 / 2 Superficie: 43 % Dir. Resp.: Maurizio Molinari

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Tiratura: 206315 - Diffusione: 169173 - Lettori: 1144000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

09-MAG-2018 da pag. 28 foglio 2 / 2 Superficie: 43 % Dir. Resp.: Maurizio Molinari

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Tiratura: 36146 - Diffusione: 11275 - Lettori: 0: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

09-MAG-2018 da pag. 18 foglio 1 Superficie: 18 % Dir. Resp.: Norma Rangeri

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