e banche in Piemonte
Le start up innovative(ultimaedizione2008)
Tutti i diritti riservati. Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di
Torino.
Vietatalariproduzioneaterzi.
Coordinamento editoriale: Comitato Torino Finanza, Camera di commercio di
Torino
Coordinamentografico:SettoreComunicazioneesterna,Cameradicommerciodi
Torino
Impaginazioneestampa:Photorecspa Finitodistampare:ottobre2008
•
•
•
Ringraziamenti...1
Introduzione...3
Capitolo.primo. Banche.e.finanziamenti.in.Piemonte 1.1Premessa...7
1.2Impieghi...7
1.3Leasing...16
1.4Factoring...18
1.5Finanziamentiagevolati...20
1.6Creditidifirma...30
1.7Sofferenze...33
1.8Tassid’interesse...42
1.9Depositi...48
Capitolo.secondo Finanza.d’impresa.in.Piemonte:.i.risultati.del.sondaggio 2.1Obiettiviecontenutidell’indagine...55
2.2Metodologia...56
2.3Dimensionie“confini”d’impresa...57
2.4Mercatodiriferimentoeandamentoaziendale...61
2.5Politicaegestionefinanziaria...65
2.6Controllodigestione...74
2.7Rapporticonlebanche...77
2.9RapporticoniConfidi...94
Appendicealcapitolo2:notemetodologiche...101
Indice.delle.tavole...105
Bibliografia...109
Siti.internet... 110
Roberto.Quaglia.
NatoaMondovì(CN)nel1972,èattualmentedirettoregeneraleeprofessoredi
Escp-EapEuropeanSchoolofManagementItalia.Dal1997al2003èimpegnato
in consulenza (Arthur Andersen MBA S.r.l. dal 1997 al 1999, McKinsey &
Company Inc. dal 1999 al 2003) lavorando a progetti di Corporate Finance,
Strategy,OrganisationeMarketing,soprattuttoperisettoribancario,assicurativoe
telecomunicazioni.Nel2003sioccupadellancioesviluppodelcampusitaliano
diEscp-Eap.Ph.Dprofessordal2007,svolgeancheattivitĂ didocenzainambito
businessstrategy,entrepreneurship,problemsolvinganddecisionmaking.
Diego.Bolognese
NatoaMoncalieri(TO)nel1983,èattualmenteanalistaericercatorepressoEscp- EapEuropeanSchoolofManagementItalia.Comeanalistasièoccupatodifinancial
institutions,controlling,analisidell’andamentodieconomieregionalieperformance
managementperamministrazionipubblicheenon-profitorganizations.
Gliautoriringrazianotutticolorochehannocontribuitoallosviluppodiquestaricerca.
InparticolareilComitatoTorinoFinanza,laCameradicommerciodiTorinoelaRegione
Piemonte,chehannofortementevolutolarealizzazionediquestolavoro,supportandolo
direttamentepertuttoilperiododellosvolgimentodell’indagine.Inostriringraziamenti
vanno in particolare a Luca Remmert e Vittorio Favetti, rispettivamente presidente e
SegretariodelComitatoTorinoFinanza,GuidoBolatto,SegretariogeneraledellaCamera
dicommerciodiTorino,GianpieroMasera,Dirigentedell’areaPromozioneesviluppo
delterritorio,PaoloRobertoMignone,membrodiGiuntaperilsettoreArtigianato,eai
membridelComitatoTorinoFinanzaperilorocommentiefeed-back.
Inoltreringraziamosentitamentetutticolorocheconlalorocollaborazionecihanno
supportatonellavorodianalisiedielaborazionedellaricerca,chenonsarebbestata
possibile senza la loro grande disponibilitĂ e pazienza. In particolare ringraziamo
AlessandroPellicciottadiPellicciotta&AssociatiePierLuigiRuggiero,LucianaAimone
GigioeGennaroSansonediBancad’Italia.
RobertoQuaglia DiegoBolognese
Ilpresentelavorosiarticolain2capitoliaventiperoggetto:
1. l’analisidicreditoedaltreformedifinanziamentoalleimpreseinPiemonte 2.irisultatidiunsondaggiosottopostoalleimpresepiemontesisull’argomento
“finanzad’impresa”.
Nelprimocapitolosisonoesaminateleseguentitematiche:
Impieghi e leasing: l’economia piemontese sta investendo nello sviluppo,
anchesearitmiinferioririspettoalrestod’Italia.
Lacrescitadegliimpieghi,cosìcomedelleattività dileasing,èsuperioreaquella
dell’economiaedèconcentratasoprattuttosulmedio/lungotermine;tuttaviail
livellodegliimpieghi,conparticolareriferimentoaquelliamedio/lungotermine,
èinferiorealrestodelpaese.Presumibilmentequindiilrestod’Italiastainvestendo
dipiĂąnellosviluppo.IlfenomenoriguardaprincipalmentelaprovinciariTorino,in
cuilaconsistenzadegliimpieghièdiminuitainterminireali.
Inoltrelacrescitadegliimpieghiamediolungotermine,inPiemontecome
nelrestod’Italia,ètrainatadainvestimentipocoproduttivicomel’acquisto
di immobili, effettuati da soggetti diversi dalla classe imprenditoriale
(principalmentefamiglieconsumatriciepubblicaamministrazione).
Ifinanziamentiagevolatieilmercatodelfactoringsonoinveceindiminuzione.
IfinanziamentiagevolatidecresconocomeovunqueinItalia,anchesead
un ritmo inferiore, grazie principalmente all’abbondanza di agevolazioni
disponibiliinPiemonteperlacategoriadegliartigiani.Lacontrazionedel
mercatodelfactoringèinveceincontrotendenzarispettoalmercatonazionale,
tanto che la quota piemontese del mercato nazionale del factoring si è
dimezzata.
•
•
L’affidabilità creditiziadelPiemonteèindiminuzione:almomentoèinlinea
conlamedianazionale,esiallontanadaipicchidieccellenzadialtreregioni
delNord-OvestcomeperesempiolaLombardia.Moltoprobabilmenteanche
perquestaragioneilcostodelcreditoinPiemonteèpiùelevatochenelresto
d’Italia,sebbeneillivellodeitassid’interesseinterminiassolutisiaabbastanza
contenuto,soprattuttoallalucedeirialzidel2006.
Idepositibancaricresconooltrelamedianazionale;taledatoèdeterminato
soprattuttodaivaloriregistratinellaprovinciadiTorino.
Il secondo capitolo presenta la fotografia delle imprese piemontesi in materia di
finanzad’impresa:sonoriportatiirisultatidiunsondaggiosutaletematicasottoposto
aduncampionediimpresepiemontesirappresentativodituttelevariabilisettoriali
edimensionalipresentiinregione.Ilquestionariodelsondaggioèstatocostruitoin
mododaessereilpiĂąpossibilecompatibileconquelloeffettuatodaTorinoFinanza
nel2004;intalmodoèstatopossibilenonsoloavereinformazionicircagliaspetti
finanziari delle imprese piemontesi, ma anche capire l’evoluzione nei due anni
intercorsifralaprimaelasecondaedizione.
Lerispostedelleimpresealledomandecostituentiilsondaggiohannomessoinluce
lealcunecaratteristichestrutturalidelleimpresepiemontesioltrealleloropercezioni,
opinioni,aspettativecircadeterminatiambitidellafinanzad’impresa:
L’apertura commerciale delle imprese piemontesi è proporzionale alle
dimensioniaziendali.
LaredditivitĂ aziendaleraggiungeundiscretolivellodisoddisfazionesoltanto
fraleimpresedidimensionimaggiori.Anchelealtreaziendesonocomunque
ottimisteinterminidicrescitadelfatturato.
L’andamento dei pagamenti e delle insolvenze dei clienti è decisamente
miglioratorispettoal2004.
LapropensioneanuoviinvestimentièinforteaumentofraleimpreseSmall
BusinesseCorporatementrerimaneridottaperleimpreseretail.Questisono
finanziatiprevalentementedalsistemabancarioconunsignificativoricorsoal
•
•
•
•
•
•
creditoabreve;soltantoun’impresasutrepuòricorrereall’autofinanziamento.
Si evidenzia inoltre una stabilitĂ rispetto al 2004 della strumentazione
finanziariautilizzata;accantoaquellatradizionalecresceperòlavolontà di
aumentareilcapitaleproprio.
Il controllo di gestione è in forte diffusione ed è presente ormai nell’82%
delleimpresepiemontesi.Inoltreèinaumentolarichiestadisupportointema
di decisioni finanziarie: un ruolo cruciale è assegnato a commercialisti e
banche.
Le imprese piemontesi sono sempre piĂą attente a confrontare le offerte e
gestireattivamenteirapporticonlebanche.Generalmentesonosoddisfatte
dellebanche,macresceilmalcontento,soprattuttosultemadeicosti.
IllivellodiinformazionesuBasilea2migliorasensibilmenterispettoal2004,
maancora1impresasu3nonlaconosceaffatto.Gliimprenditoripiemontesi
non sembrano particolarmente preoccupati dall’introduzione delle nuove
norme.
SoloÂĽdelleimpreseutilizzanoiconfidi,soprattuttoconfinalitĂ digaranzia
pergliinvestimentifissi.Ilgiudizioespressodalleimpresechenefannouso
èmoltobuono,edinoltreesisteunadomandadiserviziulterioririspettoalla
prestazionedigaranzia,soprattuttoservizidiconsulenza.
•
•
•
•
Banche e finanziamenti in Piemonte
1.1.Premessa.
La presente analisi della domanda e offerta di credito e altre forme di
finanziamentoalleimpreseinPiemonte,hamantenutol’omogeneità deicontenutie
dellemetodologiedistudiorispettoallaprecedenteedizione.
L’analisièfocalizzatasulleseguentiaree:
Impieghi
Finanziamentiagevolati
Tassidiinteressesuifinanziamenti Leasing
Factoring Creditidifirma Sofferenze
Depositietassidiinteressesuiconticorrenti.
Dalpuntodivistametodologico,l’analisièstatacondottaeffettuandoelaborazioni
econfrontitemporali,settoriali,territoriali,sudatipubblicamentedisponibili.
LaprincipalefonteinformativaèrappresentatadallaBaseInformativaPubblicadella
Banca d’Italia. Alcuni approfondimenti relativi ai finanziamenti agevolati sono stati
effettuatisudatidelMinisterodelloSviluppoEconomico;idatisulPILsonodifonteIstat.
1.2.Impieghi.
Gliimpieghisonoilpropellentedellacrescitaeconomica:senzacreditomoltisoggetti
•
•
•
•
•
•
•
•
nonsarebberoingradodiavviareosviluppareattivitĂ economiche,conilrisultatochela
crescitadell’economiainterminiaggregatirisulterebbestrutturalmenteinferiore.
L’andamentodegliimpieghiinunsistemaeconomico(nelnostrocasolaregione
Piemonte)èquindiunbuonindicatoredell’andamentogeneraledell’economia:la
crescitadegliimpieghièdaassociareallosviluppodelsistemaeconomicostesso.
Impieghi e PIL (miliardi di Euro)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Analizzandol’ammontarecomplessivodelcreditoinPiemontenotiamountrend
positivo.Leconsistenzedegliimpieghisonopassatida80.565milionidieuronel
2001allivellodi93.767milionial31/12/2006.
Negliultimi5anni,dallafinedel2001allafinedel2006,leconsistenzedegli
impieghi in Piemonte sono aumentate del 16,4%, con un tasso medio annuo di
crescita(Cagr)del3,1%;l’incrementodel2006èstatopiùmarcatorispettoalla
media,raggiungendolaquotadel4,4%.
Tavola 1.1
Siosservainoltrechelacrescitadegliimpieghièrisultatasuperioreall’aumento
delPILpiemontesenellostessoperiodo,edinparticolarenel2006.
L’incrementodegliimpieghièinteramenteconcentratosulmediolungotermine,e
quindipresumibilmentesulfinanziamentodellosviluppoeconomico.
Lacrescitadegliimpieghièperòdecisamentedaridimensionareinterminireali,
cioèconsiderandolaalnettodell’inflazione.
Il Cagr degli impieghi del 3,1% deve essere depurato dell’inflazione media
annuaparial2,3%,portandoquindiadunacrescitarealemedianelperiodo2001- 06inferioreall’1%.
Ancheinterminirealil’aumentoregistratonel2006risultacomunquepiùpositivo
rispettoallamedia,poichéconfrontandosiconuntassodiinflazioneparial2,3%,
corrispondeadunacrescitarealesuperioreal2%.
LaregionePiemontestaquindiattraversandounperiododimoderatosviluppo,
conun2006chemostraunapositivaaccelerazionerispettoallamedia,indicativa
delmiglioramentocongiunturale.
Nelconfrontoconl’ItaliaeconlealtreregionidelNord-Ovest,l’evoluzionedel
Piemonterisultaperòdecisamenteinsoddisfacente.
Itassidicrescitadegliimpieghialsistemapiemontesesonosistematicamente
e nettamente inferiori a quelli registrati dal Nord-Ovest, e in particolare dalla
Lombardia,oltrecheneiconfrontidell’Italiaingenerale.
IlCagrdegliimpieghipiemontesidel3,1%siconfronta,infatti,conilCagrdel
Nord-Ovestdel6,6%,ealsuointernolaLombardiaconil7,6%,econilCagr
dell’Italiaparial7,1%.
Anchelamiglioreperformancedel2006(+4,4%),cheapparivapositiva,èda
giudicareinveceparticolarmentedeludentepoichésancisceunulteriorecrescente
ritardo rispetto al resto del Paese (+ 10,6% Italia, + 11% Nordovest, +12,5%
Lombardia).
Ilconfrontosulsolocompartodeifinanziamentiamediolungotermine,cherisultavapiĂą
dinamicoinPiemonte,conduceallestesseconclusioni:ilrestod’Italiastaincrementando
gliimpieghiatassicostantementesuperioriaquelliregistratiinPiemonte.
0
Il Piemonte appare quindi caratterizzato da una dinamicitĂ degli impieghi
modestaesignificativamenteinferiorerispettoalrestodelPaese.
Impieghi: confronto con Italia e Nord-Ovest (Miliardi di Euro)
Fonte:elaborazioni su dati Banca d’Italia
L’evoluzionedegliimpieghialivelloregionaleèinrealtà ilrisultatodiandamenti
piuttostodifferenziatitralesingoleprovincepiemontesi:
leprovincediCuneoediAstihannomostratounasignificativaespansione
degliimpieghinelquinquennioinesameancheinconfrontoconlemedie
nazionali,conunCagrrispettivamentedel11,8%edel7,6%;
leprovincediAlessandria(+5,9%),Novara(+4,8%),Vercelli(+5,0%)Verbano
CusioOssola(+4,2%),Biella(+3,6%),sonocomunqueriusciteamantenere
unacrescitapositivainterminireali,ancheseinferioreallemedienazionali;
nellaprovinciadiTorinoilCagrèstatoparisolamenteal0,4%,equindila
consistenzaassolutadegliimpieghiprovincialisièridimensionataintermini
reali.
•
•
• Tavola 1.2
Evoluzione degli impieghi: confronto tra province (% Cagr 2001-06)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
In effetti, la dinamica degli impieghi del Piemonte è frenata dalla stasi della
provinciadiTorino.
L’incidenzadegliimpieghiaTorinosultotaleregionalesiriduceinfattidiben8
puntipercentuali,dal62%del2001al54,2%del2006,mentrecrescel’importanza
diCuneo(ilcuipesosultotaledegliimpieghiregionalipassadal9,8%al14,7%)e
diAlessandria(dal8,5%al9,8%).
Lasituazionedistasieconomicachestaattanagliandolaregioneèconfermata
dall’analisidegliimpieghipercompartidiattività economica.
Tavola 1.3
2
Evoluzione degli impieghi per comparti di attivitĂ economica
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Distribuzione degli impieghi per comparti di attivitĂ economica
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Tavola 1.4
Tavola 1.5
Negli ultimi cinque anni il maggiore sviluppo degli impieghi si è avuto nei
compartieconomicirelativamente“menoproduttivi”,ovverolefamiglieconsumatrici,
conunacrescitamediadegliimpieghidel11,1%(unfenomenodelrestoverificatosi
sututtoilterritorionazionale),eleamministrazionipubbliche(+15%).
Addirittura nel periodo considerato le famiglie consumatrici sono diventate
il principale destinatario di impieghi con una quota del 28,4%, superando sia
l’industriasiaiservizi.
Naturalmenteilfenomenoèlargamenteascrivibilealboomimmobiliare(eallo
sviluppodelcreditoalconsumo);infattiancheilcompartodell’ediliziahabeneficiato
diunsignificativotassodicrescitadegliimpieghi(Cagr+8,6%).
Alcontrario,sièavutaunacontrazionerealedegliimpieghidestinatiall’industria
(Cagr-2,5%),aiservizi(Cagr+0,7%),eallesocietĂ finanziarie(-3,8%).
Solonel2006siintravedonosegnalidimiglioramentoneicompartidell’industria
edeiservizi,contassidicrescitadegliimpieghirispettivamenteparial5,7%eal
12,7%.
IlPiemonteapparequindiperdereterrenosulpianodellosviluppoeconomico
rispettoalrestodelPaese.
Taleconclusioneèulteriormenteconfermatadall’analisideifinanziamentioltreil
brevetermine,ipiùimportantipergiudicarel’andamentodell’economiadalmomento
chesonoaccesiperrealizzareprogettidiinvestimento.
L’analisi delle consistenze complessive dei finanziamenti oltre il breve termine
evidenziacheidatirelativialPiemontesiassestanosistematicamentesottolamedia
delleregionidelNord-Ovestedell’Italiaingenerale.
IlCagrdegliimpieghioltreilbrevetermineinPiemonteèstatonelperiodo2001- 06parial9,2%(escludendoildatomoltopositivodel2002,ilCagrdegliultimi
4annisiridurrebbeal7,7%),enel2006l’aumentoannuoèstatodel7,7%,ossia
sempreinferioriallepiùsostenutedinamicheregistrateperl’Italia(Cagr+12,7%e
+12,3%nel2006),ilNord-Ovest(Cagr+14,3%e+11,6%nel2006)ealsuo
internolaLombardia(Cagr+16,4%e+12,3%nel2006).
L’analisi dei finanziamenti oltre il breve termine in base alla destinazione
economicadell’investimentofinanziato,asuavoltamostraunaregioneinfasedi
arretramentoproduttivo.
Nelperiodo2001-06,inPiemontecomenelrestodelPaese,lacrescitadei
finanziamentidimediolungotermineèstatainparticolaretrainatadalboomdegli
acquistidiimmobiliedegliinvestimentiincostruzioni,prevalentementedestinatiad
abitazioniresidenziali.
Nel contempo i finanziamenti destinati ad investimenti produttivi (macchine,
attrezzature,mezziditrasportoeprodottivari)sonofortementediminuitianchein
valoreassoluto.
Pereffettoditalidinamiche,gliacquistidiimmobiliresidenzialiegliinvestimenti
incostruzionihannoentrambiscavalcatoperordined’importanzagliinvestimentiin
macchineeattrezzature.
Finanziamenti oltre il breve termine per destinazione economica dell’investimento
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Tavola 1.6
Nell’ambito di tale evoluzione generale, il Piemonte mostra una dinamica
peggiorerispettoalNord-Ovesteall’Italia,uniformementepertutteledestinazioni
economichedell’investimento.
Finanziamenti oltre il breve termine per destinazione economica dell’investimento:
confronto con Nord-Ovest e Italia
Fonte:elaborazioni su dati Banca d’Italia
In particolare, il Cagr dei finanziamenti destinati ad investimenti in macchine
ecc.èstatoparial-6,6%inPiemonte,rispettoal-3,1%delNord-Ovesteal-2,4%
nazionale,indicandoulteriormentelasituazionecriticadell’industriapiemontese.
Tavola 1.7
6
Il solo elemento positivo dell’analisi è dato dal fatto che nel 2006, per la
primavoltadopol’iniziodellacrisieconomicainiziatanel2001,èaumentatain
valore assoluto la consistenza dei finanziamenti destinati all’investimento in beni
produttivi(+1%,inlineaconilNord-Ovestmamiglioredel-4,6%registratoalivello
nazionale).
1.3.Leasing
Illeasingrappresentaun’operazionedicreditosemprepiùdiffusatraleimprese
italianeperilfinanziamentodibenidurevoli,inclusigliimmobili.
Il successo del leasing è la risultante sia delle caratteristiche di accessibilità ,
rapiditĂ eflessibilitĂ intrinsechedellostrumento,siadialcunivantaggifiscaliadesso
riservati,peraltroinperennecambiamentoinfunzionedellecontinuemodifichedella
normativatributaria.
Focalizzando l’attenzione sul credito effettivamente erogato alla clientela
(Utilizzato), si osserva in primo luogo che il mercato piemontese del leasing ha
registratounsignificativosvilupponelquinquenniodal2001al2006,conunCagr
del+8,4%.
Iltrendappareincorsodirafforzamento:allacrescitaregistratafrail2001ed
il2004(+20%)hafattoinfattiseguitoun’ulterioreaccelerazionenell’ultimobiennio
dal2004al2006(+24,6%).
Evoluzione del Leasing (ammontare del credito utilizzato): confronto con Lombardia e Italia (% Cagr 2001-06)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Il confronto con le dinamiche del mercato del leasing nel resto del Paese
conduconoperòaridimensionareilvaloresegnaleticopositivodeidatipiemontesi.
Nelperiododal2001al2006lacrescitadelleasingsiainItalia(% Cagr 2001- 06+14%)sianellavicinaLombardia(% Cagr 2001-06+12%)èstatanotevolmente
maggiorerispettoalPiemonte;anchel’accelerazionedel2006(+11,8%)realizzata
nelterritoriosubalpinoèineffettiinlineaconquantoavvenutoancheinLombardiae
comunqueancorainferioreallacrescitaregistratainItalia(+14,2%).
La minore dinamicità del Piemonte rispetto al resto d’Italia anche in tema di
utilizzo del leasing è testimoniata dal fatto che la quota di mercato regionale è
calatadal8,5%del2001al7,4%del2006.
Tavola 1.8
1.4.Factoring
Ilfactoringèunostrumentocompostodadiversiservizifondamentali:anticipo
deicreditiprimadellarelativascadenza;amministrazione,gestioneeincassodei
crediti;eventualegaranziadelbuonfinedelleoperazioni.
Perleimpreseilfactoringrappresentaprincipalmenteunaformadifinanziamento
del capitale circolante, complementare al credito bancario, che consente la
programmazione degli incassi e la copertura di fabbisogni finanziari di natura
temporanea.Diuncertorilievo,specieperleimpresedimaggioridimensioni,è
anche il ruolo del factoring come strumento di gestione specializzata del credito
commerciale.
AparitĂ dellealtrecondizioni(inparticolarelaconcorrenzialitĂ diformealternative
difinanziamentocommerciale)ilgradodiutilizzodelfactoringpuòesserequindi
considerato un indicatore sia di sviluppo commerciale sia di sofisticazione della
gestionefinanziariad’impresa.
Ilmercatoitalianodelfactoringètraiprincipalialmondo,rappresentandocirca
l’11%delmercatomondialeeil15%diquelloeuropeo(fonte:Assifact).
Evoluzione del Factoring (anticipi utilizzati): confronto con Lombardia e Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Tavola 1.9
L’evoluzione degli ultimi anni è caratterizzata in Italia da una sostanziale
stazionarietĂ .Nelperiodo2001-06ilCagrdelleconsistenzedianticipieffettivamente
utilizzati è stato pari a +1,9%; contemporaneamente si è ridotto il controvalore
nominaledeicrediticeduti(Cagr-1,1%).
InPiemonteinvecel’utilizzodelfactoringhasubìtounasignificativacontrazione.
Nellostessoperiodo2001-06ilCagrdeglianticipiutilizzatièstatopari-9,1%eil
valorenominaledeicrediticedutisièridottoinmediadel-13,1%annuo.
Solonel2006,dopotreannidifortecalo,sièavutaunacrescitadeglianticipi
del5,8%,macomunquenettamenteinferioreaquellaregistrataalivellonazionale
(+10,8%).
LamisuradellacontrazionedelmercatodelfactoringinPiemonteappareancora
piĂąevidenteinconfrontoconlavicinaLombardia,cheinvecenellostessoperiodo
vedevacrescerelemasseinterminireali(Cagr+6,5%peranticipiutilizzatie+3,7%
pervaloredeicrediticeduti).
PereffettoditaledinamicalaquotadimercatodelPiemontesultotalenazionale
è letteralmente crollata in cinque anni dal 23,9% al 13,4% in termini di anticipi
utilizzati,mentrelaquotadellaLombardiaècresciutadal25,6%al31,8%.
Distribuzione del Factoring per forma contrattuale: confronto con Lombardia e Italia Valore nominale dei crediti ceduti - 2006
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Tavola 1.10
20
Sututtoilmercatonazionalesiosservaunacrescentepreferenzadelleimprese
perlaformadifactoringprosoluto,ossiacontrasferimentodefinitivodelrischiodi
insolvenzadelclientecedutoallasocietĂ difactoring,ascapitodellaformapro
solvendocheinfattisivariducendoancheinvaloreassoluto.
InPiemontelatendenzaèparticolarmenteaccentuata:icontrattiprosolutosono
addiritturai2/3deltotale(66,6%),rispettoal60,4%registratoinLombardiaeal
54,3%inItalia.
IlfattocheinPiemontelaprotezionedalrischiod’insolvenzasiaparticolarmente
ricercata potrebbe indurre a ritenere che le imprese stimano una probabilitĂ di
defaultdellaclientelamediamentepiĂąelevatacheinaltreregioni;oppurechegli
imprenditoripiemontesihannounamaggioreavversionealrischiorispettoaicolleghi
italiani.
Certamenteleanomaliedelmercatodelfactoringpiemontesesonodiportata
taledameritaredegliapprofondimentid’analisi.
Ladinamicacomplessivadelmercatoforniscecomunqueun’ulterioretestimonianza
di debolezza dell’economia reale sottostante e di scarso dinamismo del sistema
imprenditorialepiemontese.
1.5.Finanziamenti.agevolati
Allafinedell’anno2006leconsistenzedeifinanziamentiagevolatineiconfronti
dell’economiapiemonteseammontavanonelcomplessoa1.897milionidieuro.
Gli importi dei finanziamenti agevolati si sono ridotti di circa il 3% rispetto
all’annoprecedente,madal2001adoggiladiminuzionedelleconsistenzeèstata
mediamenteparial-6,6%annuo.
Finanziamenti agevolati: confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia (Consistenze totali: serie storica. Milioni di euro)
IlPiemonteperaltroharicevutounocchiodiriguardodapartedelloStatoin
questiultimianninelladestinazionedeifinanziamentiagevolati;lariduzione,infatti,
èavvenutasututtoilterritorionazionaleconunavelocità anchemaggiore(ilCagr
2001-06èstatoparial-8,8%inItalia).
Taledinamicadifferenzialehaconsentitoallaregionediricevereunaquotadi
finanziamentiagevolatinazionali(8,8%)leggermentepiĂącheproporzionalerispetto
alpropriopesoeconomico(circa8,1%delPILnazionale).
IfinanziamentiagevolaticensitidallaBancad’Italiaderivanodadiversecategorie
dileggidiincentivazione.
Tavola 1.11
22
Finanziamenti agevolati per durata e categoria di leggi d’incentivazione (2006.
Consistenze: distribuzione per durata e categoria di leggi di incentivazione. Milioni di euro)
InPiemonteleprincipalicategoriedidestinazionedelleagevolazionifinanziarie
sonol’industria(21%deltotalericevuto,per3/4finalizzatoaPMI),l’artigianato
(17%) e l’edilizia (10%). In realtà la più importante categoria (34% del totale,
peraltrocresciutadel54%nel2006)èclassificatacome“Altro,manonèmeglio
dettagliata.
Le destinazioni “Altro” e “Artigianato” sono proporzionalmente più ricche di
incentivazioniinPiemonterispettoalrestod’ItaliaoallavicinaLombardia.
Nelprimocasolaspiegazionepotrebbeesserelegataagliinvestimentistraordinari
perleOlimpiadi(infattisièregistratounanomaloaumentodelleconsistenzenel
2006).
Tavola 1.12
Evoluzione dei finanziamenti agevolati per durata e categoria di leggi d’incentivazione (2006. Consistenze: variazione % rispetto all’anno precedente. Milioni di euro)
Finanziamenti agevolati all’artigianato: confronti con Lombardia e Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Tavola 1.13
Tavola 1.14
2
Nel caso dell’artigianato siamo di fronte a due possibili spiegazioni: qualitĂ
dellarappresentanzadicategoriae/oindirizzodipoliticaeconomicoindustriale?
La relativa abbondanza di finanziamenti agevolati a favore degli artigiani
piemontesiè,infatti,ilrisultatodiunprecisotrenddicrescitaverificatosinell’ultimo
triennio,inassolutacontrotendenzarispettoalrestodelPaese:leconsistenzesono
aumentateda196a331milionidieurotrail2003eil2006,mentreinItaliasi
assisteadunariduzioneannuadel-4,6%nell’ultimoquinquennio.
L’importo complessivo dei finanziamenti agevolati agli artigiani piemontesi è
addiritturasuperioreinvaloreassolutoaquantoricevonoilorocolleghiinLombardia
(260milionidieuronel2006).
L’impattomacroeconomicodelleincentivazionistatalièormaifortementelimitato
dallacontinuacontrazionedelleconsistenzedifinanziamentiagevolati.
InPiemonteifinanziamentiagevolatirappresentanoormaisolamenteil2%degli
impieghitotali(rispettoal3,3%del2001),ecircail3%deifinanziamentioltreil
brevetermine(incalodal7%del2001).
Sitrattaquindidiunastrumentazionedipoliticaeconomicaedindustrialeormai
discarsaincisivitĂ generale,ancheseifinanziamentiagevolatipossonoavereuna
residua efficacia nell’ambito di più specifiche finalità o categorie di destinatari,
comeabbiamovistopergliartigianipiemontesi.
Per comprendere meglio le modalitĂ di approccio e di utilizzazione dei
finanziamentiagevolatidapartedelleimprese,èutileanalizzareidaticontenuti
nella Relazione annuale sugli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico
2006(l’ultimaedizionedisponibilealmomentodell’analisiriportadatiaggiornati
al31/12/2005).
Occorre peraltro ricordare che i dati e le relative analisi che seguono non
sono direttamente confrontabili con quelli riportati nella prima parte del presente
paragrafo;infatti,idatidelMinisterooltreanonessereaggiornatiall’anno2006,
fannoriferimentoadununiversoleggermentediversorispettoaquellocuisiriferiscono
idatidifonteBancad’Italia.
Nell’analisideidatidifonteMinisterodelloSviluppoeconomicociconcentreremo
suiseguentiassidianalisi:
Numerodidomande(presentate/approvate) Consistenzedomandate
Erogazioniapprovate
Erogazionimedie(erogazioniapprovate/numerodomandeapprovate).
IdatidelMinisteroconfermanoperilPiemontel’andamentoincontrotendenza
già evidenziatosullabasedell’analisideidatidiBancad’Italia.
Quadro sinottico dei finanziamenti agevolati in Italia (2004-2005. %; UnitĂ ; Milioni di euro)
Frail2004edil2005alivellonazionalesisonoridottituttiiparametrimonitorati;
duefraquestisonoparticolarmentesignificativi:
Numerodomandeapprovate:da91.363a50.774(-44,43%).
Importodomandeapprovate:da7.232a5.470milionidieuro(-24,37%).
•
•
•
•
•
•
Tavola 1.15
26
Leduevariazionipercentualievidenziateindicanochiaramentequantosiadiminuito
ilpesodeifinanziamentiagevolatinel2005:èstataaccettatacircalametà delle
domanderispettoall’annoprecedente,eleerogazionisonodiminuitediunquarto.
TalediminuzionenonsièregistratainPiemonte,dove:
Le domande approvate sono passate da un giĂ considerevole 11,5% al
19,2% del totale in Italia; vale a dire che circa 1/5 delle domande di
finanziamentochehannoavutoaccessoadun’erogazionesonopiemontesi.
L’importo delle domande approvate aumenta di un punto percentuale,
passandodal2,7%al3,7%degliimportialivellonazionale.
Perapprofondirel’argomentoèopportunoconfrontareidatisuifinanziamenti
agevolati(invaloreassolutoeinterminidivariazionepercentualeeCagr)relativia
Piemonte,LombardiaeItalia.
Domande e importi di finanziamenti agevolati in Piemonte. (UnitĂ ; Milioni di euro; %)
Le domande approvate sono diminuite del 7% rispetto all’anno precedente,
maèinteressantenotarecomenumericamentesuperinoilnumerodelledomande
presentate,moltoprobabilmenteacausadell’approvazionenelcorsodel2005di
•
•
Tavola 1.16
domandepresentateinanniprecedenti.
Perquantoriguardal’importoerogatobisognafaredueosservazioni:
Le erogazioni nel 2005 vedono un incremento del 2% rispetto all’anno
precedente. Non è un incremento considerevole, ma assume una certa
importanzavistaladiminuzionedelmonteerogatoalivellonazionale.
L’importo erogato è circa la metà di quello richiesto. La percentuale di
approvazioneèquindiabbastanzaaltanonsoltantorelativamentealnumero
didomande,maancherelativamenteall’importo.
Domande e importi di finanziamenti agevolati in Lombardia (UnitĂ ; Milioni di euro; %)
InLombardiailnumerodelledomandeapprovatevedeundecrementobenpiĂą
consistentecheinPiemonte,parial-22%.
Inoltreilnumerodelledomandeapprovateèinferioreaquellodelledomande
presentate dell’11%; si conferma l’osservazione che la realtà piemontese sia in
controtendenza.
AncheperquantoriguardagliimportierogatilasituazioneinPiemonteèmigliore
rispettoallaLombardia:
•
•
Tavola 1.17
2
L’importoerogatoinLombardiainterminiassolutièinferiorerispettoaquello
piemontese(186,31milionidieurorispettoai200,03erogatiinPiemonte).
L’importo erogato in Lombardia è diminuito del 56% rispetto all’anno
precedente. Mentre in Piemonte l’importo si è mantenuto sostanzialmente
stabile(piccoloincremento),inLombardiasièpiùchedimezzato.Questo
datodiventaancorapiĂąsignificativosesitienecontodelfattocherispetto
all’annoprecedentel’importorichiestoèaumentatodel76%.
L’importoerogatoinLombardiaèinferioredell’82%rispettoaquellorichiesto
(ildatodelPiemonteè49%).
I dati relativi all’Italia intera presentano un andamento simile a quello della
Lombardia, confermando ulteriormente che l’andamento piemontese rappresenta
un’anomalianelpanoramanazionaledeifinanziamentiagevolati.
Alivellonazionaleledomandeapprovatediminuisconoaddiritturadel44%e
sonoinferioridel57%rispettoaquellepresentate.SignificachepiĂądellametĂ delle
domandepresentateinItaliasonorespinte.
Ancherelativamenteagliimportierogatisihaunatendenzaaldecremento:le
erogazionidiminuisconodel24%,afronteperòdiuncontestualecalodell’importo
richiestodientità pressochéidentica(23%).
A livello nazionale l’importo approvato è inferiore del 72% rispetto a quello
richiesto.
•
•
•
Domande e importi di finanziamenti agevolati in Italia. (UnitĂ ; Milioni di euro; %)
Relativamente agli importi medi dei finanziamenti agevolati (calcolati come
rapportofraimportototalerichiesto/approvatoedilnumerodidomandepresentate/
approvate),siosservacheinPiemontel’erogazionemediaapprovataèaumentata
del9%,mentreinvecelarelativarichiestamediaerastataindecremento(24%).
Questasituazioneèilrisultatodelledinamichepiemontesidel2005:rispettoal
2004l’importoerogatoèaumentatoeledomandeapprovatesonodiminuite.
InLombardial’importomediorichiestoèrisultatoinforteaumento(+106%),ma
ciononostanteleerogazionimedieeffettivamenteapprovatesonorisultateincalo
del44%rispettoal2004,pereffettodelnettodecrementodegliimportiapprovatia
livelloaggregato,superioreaquellodelledomandeapprovate.
A livello nazionale l’importo medio richiesto si è mantenuto sostanzialmente
stabilerispettoall’annoprecedente.
L’erogazionemediaapprovataèinveceinsensibileaumento(+36%),pereffetto
delnettodecrementonelnumerodidomandeapprovate,superioreaquellodegli
importiapprovati.
Tavola 1.18
0
Importi medi di finanziamenti agevolati: confronto con Lombardia e Italia. (Erogazione media richiesta/approvata. UnitĂ ; Milioni di euro; %)
1.6.Crediti.di.firma
Un’altraclassicaformadisostegnocreditizioalsistemaeconomicoèrappresentata
dallegaranzierilasciatedagliintermediaribancariallapropriaclientela.
I crediti di firma sono operazioni (avalli, fideiussioni, aperture di credito
documentario, ecc.) attraverso cui un intermediario si impegna ad assumere o
a garantire l’obbligazione di un terzo, a copertura di operazioni commerciali o
finanziarieposteinesseredalclientestesso.
Anche se non comportano normalmente per la banca un esborso di denaro,
icreditidifirmasonooperazionidicreditoperchérappresentanol’assunzionedi
rischioimpegnandolaresponsabilitĂ dellabanca,epossonotrasformarsiinprestiti
percassanelcasostraordinarioincuiilclientenononoriipropriimpegni.
L’andamentodeicreditidifirmaèquindiunaltroutileindicatoredell’evoluzione
diunsistemaeconomico.
Tavola 1.19
Crediti di firma. (Consistenze: serie storica. Milioni di euro)
IlvalorecomplessivodeicreditidifirmainPiemontenonhasubitovariazioni
significativenelcorsodell’ultimoquinquennio.
Invaloreassolutol’importodeicreditidifirmaèdiminuitodel6%trail2001eil
2006,conunCagrparial-1%.
Tavola 1.20
2
Crediti di firma per comparti di attivitĂ economica
I principali utilizzatori dei crediti di firma in Piemonte sono le imprese non
finanziarie,delrestoinlineaconquantoavvienenelrestodelPaese.
Sièverificatoinpassatounandamentoanomalodeicreditidifirmaafavore
dell’amministrazionepubblica,conunpicconel2002(+2.504%rispettoal2001)
poi immediatamente riassorbito l’anno successivo, che ha determinato anche un
analogovaloredimassimodelleconsistenzetotali.
Pur con variazioni annue positive alternate a variazioni negative, il trend dei
creditidifirmainPiemonteècomunquenegativoeinnettacontrotendenzarispetto
aquellidell’ItaliaedelNord-Ovest,ealsuointernodellaLombardia.
In questi sistemi infatti i crediti di firma registrano un incremento abbastanza
considerevole:siainItaliacheinLombardiaicreditidifirmasonocresciutidel27%
nelperiodopresoinesame,registrandoquindiunaumentosiainterminirealisiain
terminidiincidenzarispettoalPIL.
Nell’ultimoperiododel2006ilPiemontepuòtuttaviavantareuntassodicrescita
Tavola 1.21
deicreditidifirmaparial+20%,unincrementononelevatoinvaloreassolutoma
moltoforteinterminirelativi,soprattuttoperchéperlaprimavoltanelquinquennio
risultanettamentemigliorediquantoverificatosinelrestodelPaese.
Crediti di firma: confronto con Lombardia e Italia. (Consistenze: serie storica. Milioni di euro)
In conclusione, anche l’evoluzione dei crediti di firma sembra testimoniare
l’andamentolentodell’economiapiemonteserispettoalrestodelPaese,purseil
2006potrebberappresentareunsegnaledipossibilemiglioramentodellasituazione
generaledellaregione.
1.7.Sofferenze
L’andamento delle sofferenze bancarie dal 2001 mostra un progressivo
allontanamentodell’affidabilità creditiziadelPiemontedailivellidieccellenzadel
Nord-Ovest,ancheselasituazionerimanemigliorerispettoallamedianazionale.
Tavola 1.22
Sofferenze (credito utilizzato): confronto con Nord-Ovest e Italia. (Consistenze totali:
serie storica. Milioni di euro)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Tavola 1.24 - Sofferenze (numero affidati e importo medio di utilizzato): confronto con Nord-Ovest e Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
L’importo totale delle sofferenze bancarie in Piemonte alla fine del 2006 ha
raggiuntoquota2.734milionidieuro,relativiacirca43.000affidati.
L’importomediodellesofferenzeperaffidatoèquindipariacirca64milaeuro,
Tavola 1.23
Tavola 1.24
decisamente inferiore in Piemonte rispetto al resto del Paese (Euro 78 mila) e al
Nord-Ovestinparticolare(Euro83mila).
Dal2001al2006inPiemontelacrescitatotaledellesofferenzeèstatadel
24%,superioredi8puntipercentualirispettoall’aumentodegliimpieghi(+16%).
Nelperiodoanalizzatolesofferenzesonocresciutedel4,4%medioannuoper
importoedel2,8%medioannuopernumerodiaffidati.Nellostessoperiodogli
impieghilordisonocresciutisolamenteconunCagrdel3,1%.
Nell’ultimoanno,sisonoregistratiincrementidellesofferenzedell’11%contro
impieghiincrescitadel4%.
Lavelocità mediadicrescitadellesofferenzepiemontesièsuperioresiaalresto
delNord-Ovestsiaall’interoPaese.
Focalizzandol’attenzionesulladinamicapiùrecente,siosservainparticolare
che:
quandonelcorsodel2005sièassistitoadun’ampia“pulizia”dellostock
di sofferenze in tutta Italia (in particolare con operazioni di cessione e/o
cartolarizzazione dei crediti), la riduzione percentuale delle consistenze
ottenutainPiemonte(-10%)èstatainferiorealrestod’Italia(-17%)ealNord- Ovest(-16%);
quandonel2006lesofferenzealivellonazionalesononuovamentecresciute,
inquestocasoilPiemontehaespressounaumentopercentualedeglistock
(+11%)superiorealrestod’Italia(+4%)ealNord-Ovest(+6%);
nel2006l’aumentodelnumerodiposizioniinsofferenza(+2,8%)èstato
tuttavia leggermente inferiore al resto d’Italia (+3,4%) e del Nord-Ovest
(+4,0%).
PereffettoditaledinamicailPiemonterappresentaoggiil5,8%dellesofferenze
italianeinvalore(rispettoal4,8%del2001)edil7,1%pernumeroaffidati(rispetto
al6,9%del2001),mentrecontemporaneamentelaquotadiimpieghilordisultotale
italianoècalataal6,8%rispettoall’8,3%del2001.
Insintesi,inPiemontelesofferenzecresconopiĂąvelocementecheinItaliaepiĂą
•
•
•
6
degliimpieghi,mentrenelrestodelPaesesonogliimpieghiadaumentaremoltopiĂą
dellesofferenze.
La drastica riduzione della forbice tra quota delle sofferenze e quota degli
impieghi nazionali indica il progressivo avvicinamento della qualitĂ del credito
piemonteseallemedienazionali.
Evoluzione di sofferenze e impieghi lordi: confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
IlrapportosofferenzesuimpieghilordiinPiemontehaavutountrendnegativodal
2001al2004;hapoiregistratounmiglioramentonel2005grazieallasensibile
riduzionedellesofferenzecuigià sièaccennato;edètornatoapeggiorarenel
2006.
IneffettinelperiodoanalizzatoilrapportosofferenzesuimpieghilordiinPiemonte
èsolomarginalmentepeggiorato,passandoda2,73%nel2001a2,92%nel2006.
Tuttavia,nellostessoperiodotalerapportoèinvecesignificativamentemiglioratoa
livellonazionale(dal4,70%al3,42%)eanchenelpiĂąsanoNord-Ovest(dal2,59%
al2,07%).
Tavola 1.25
InaltriterminilaqualitĂ delcreditoinPiemontesistaprogressivamenteallontanando
daipicchidieccellenzadelNord-Ovest,einparticolaredellaLombardia(rapporto
sofferenzesuimpieghilordiparia1,73%nel2006),perriconfluireinveceversole
medienazionali.
Perapprofondirel’analisidellarischiosità delcreditoèutileesaminareitassidi
decadimentodeifinanziamentipercassa.
Iltassodidecadimentoèdatodalrapportofraicrediti“entrati”insofferenza
rettificata nel corso del periodo di rilevazione, e l’ammontare totale del credito
utilizzato da tutti i soggetti censiti in Centrale dei Rischi all’inizio del periodo di
rilevazione.
Taletassoindicaquindilapercentualedinuovesofferenzeregistratesultotaledei
creditierogatialsistemaeconomico.
Concentrandol’analisial2006,siosservacheiltassodidecadimentoannuo
(approssimatopersommaalgebricadeitassitrimestralirilevati)deifinanziamentiper
cassainPiemonteeVald’Aostaèstatopariallo0,954%interminidiimportiedel
1,079%interminidinumerodiposizioniinsofferenza.
Tassi di decadimento annuo dei finanziamenti per cassa: confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Tavola 1.26
Talitassirisultanomarginalmentemigliori(di3-4basispoint)rispettoallamedia
nazionale,masonoinvecesignificativamentepeggioridiquantoregistratointuttoil
Nord-Ovest(differenzadi0,16%interminidivalore)edinLombardiainparticolare
(differenzadi0,19%invalore).
L’analisicomparatadeitassididecadimentoperalcunisettoridiattività economica
permettediaggiungeredueulteriorinotazioni.
Tassi di decadimento dei finanziamenti per cassa (trimestrali, per importi) per settori di attività : confronto con Lombardia e Italia. (2006. Piemonte e Valle d’Aosta)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
InPiemonte,comedelrestointuttaItalia,lefamiglieproduttricisonolacategoria
diclientelapiĂąarischio,conuntassodidecadimentoannuodicircail2,05%a
valore, seguite dalle imprese non finanziarie (1,255% a valore) e dalle famiglie
consumatrici(0,723%avalore).
LadiversarischiositĂ delcreditoevidenziatadaitassididecadimentosembra
unaplausibilecausadelfatto,rilevatodall’analisisuitassi,chelefamiglieproduttrici
ricevono mediamente un trattamento di interessi peggiore rispetto al resto della
Tavola 1.27
clientela bancaria, mentre le migliori condizioni sono a favore delle imprese
industriali.
Siosservainoltre,cheitassididecadimentorelativiaiprincipalisettoriproduttivi,
cioèleimpresenonfinanziarieelefamiglieproduttrici,sonoinPiemontesensibilmente
piĂąelevati,ancoraunavolta,rispettoallaLombardia.Pertalicategorieproduttive
iltassodidecadimentorilevatoèpersinopeggiore,seppureinmodomarginale,
ancherispettoallamedianazionale.
Dall’analisi dei tassi di decadimento si conferma quindi la minore affidabilitĂ
creditiziadelsistemaeconomicopiemonteserispettoaiterritoricircostantidelNord- Ovest,edilprogressivoallineamentoallamedianazionale.
LadiversarischiositĂ delcreditosembrapertantorappresentareunapossibile,
credibile spiegazione alla maggiore onerositĂ per interessi dei finanziamenti al
sistema economico piemontese, rispetto alle altre regioni del Nord-Ovest e alla
Lombardiainparticolare.
La dinamica delle sofferenze a livello di singola provincia risulta piuttosto
diversificata.
Tassi di decadimento dei finanziamenti per cassa: confronto tra province (2006)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Tavola 1.28
0
Evoluzione delle sofferenze: confronto tra province
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Tavola 1.29
La provincia di Torino, che rappresenta il 51% delle sofferenze in termini di
numeroaffidatieil44%invalore,haregistratonelperiodo2001-06unacrescita
dellesofferenzetuttosommatomodesta(Cagr+3,9%).Poichéperòsièancheavuta
unastasisulfrontedegliimpieghi(Cagr+0,4%),ilrapportosofferenze/impieghi
lordirisultainleggeropeggioramento(dal2,00%del2001al2,38%del2006).
NellegruppodiprovincediVercelli,Novara,AstieVerbano-Cusio-Ossola,la
dinamicadellesofferenzeèstatamoderataedinferioreallacorrispondentecrescita
degliimpieghi,cosicchéilrapportosofferenze/impieghiharegistratoovunqueun
miglioramento.
Ciò nonostante, in tale gruppo di province il rapporto sofferenze / impieghi
rimaneancorapiuttostoelevato:3,71%aVercelli,3,17%aNovara,3,64%ad
Asti,5,22%aVCO.
Vercellièstatalaprovinciapiù“virtuosa”interminidicontrollodellesofferenze:il
relativoimportosièaddiritturaridottoinvaloreassolutotrail2001eil2006;inoltre
itassididecadimentoregistratinelcorsodell’ultimoanno(0,555%avalore)sono
risultatiipiĂąbassidellaregione.
PerlaprovinciadiNovarailcontenimentodellesofferenzedeveessenzialmente
ascriversiall’operazionedi“pulizia”condottanel2005,quandolesofferenzesisono
ridottedel33%invaloreedell’11%innumero.Nelcorsodel2006laprovinciaha
inveceregistratoilpeggiortassodidecadimentopernumerodiposizioni(2,027%)
dellaregione.
Ladinamicadidecadimentonel2006inprovinciadiAstièrisultatamoltobuona
interminidivaloremapiuttostoelevatapernumerodiaffidati.
LaprovinciaVCOhainveceevidenziatoun2006moltopesanteinterminidi
sofferenze,contassididecadimentoparticolarmenteelevati(2,566%avaloree
2,029%pernumeroposizioni)ancherispettoallemedienazionali.
LaprovinciadiCuneoevidenziauntassodicrescitadellesofferenzepiuttosto
sostenuta(Cagr+6,2%avalore),maaccompagnandosiadunaancorpiĂąelevata
dinamicadegliimpieghi(Cagr+11,8%),consentecomunquediridurnel’incidenza
ediportareilrapportosofferenze/impieghiversounsoddisfacentelivello(2,14%
2
nel2006).Nelcorsodel2006laprovinciahainoltreregistratotassididecadimento
inferioriallamediaregionale.
Le province di Alessandria e Biella mostrano invece un forte aumento delle
sofferenze,bensuperioreallacorrispondente,moderatadinamicadegliimpieghi.In
entrambeleprovinceitassididecadimentorisultanoelevatiemaggioridellemedie
nazionali.
Il giĂ elevato rapporto sofferenze / impieghi registra quindi un ulteriore
peggioramento,portandosial4,98%adAlessandriaeal4,53%aBiella.
Va peraltro segnalato che i cattivi risultati di Biella sono frutto di una vera e
propria“esplosione”disofferenze,avvenutainparticolarenelterzotrimestre2006,
conunimprovvisoincrementoinvaloredicirca70milionidieuro,corrispondentiad
unaumentoannuodel+60%.
Dal2001finoal2005invece,ladinamicadelbielleseerastatapienamente
positiva,conimportidisofferenzesostanzialmentestabilierapportosofferenze/
impieghiindiminuzione.
1.8.Tassi.d’interesse
Dopoaverpresoinesameleconsistenzedeifinanziamenticoncessi,èopportuno
completarelavisionepassandoaconsiderareiprezzi(pagatidaiclientiedincassati
dallebanche)acuiloscambiodiquestistrumentifinanziarisièrealizzato.
Prima di entrare nel merito è doveroso sottolineare che la presente analisi è
limitata al periodo 2004-2006, per motivi di disomogeneitĂ dei dati rispetto ai
periodiprecedenti.
Siricordainfattiche,acausadiunaprofondariformadellemodalitĂ dicalcoloe
dipresentazionedeidatiriguardantigliinteressiattiviepassividellebancheeffettuata
dalprimotrimestredel2004,idatiantecedentiataledatanonsonodisponibiliin
quantononrisultanoadeguatamenteconfrontabiliconquellisuccessivi.
Tassi sui finanziamenti per cassa per durata originaria del tasso
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Illivellogeneraledeitassid’interessesuifinanziamentipercassainPiemonteha
proseguitofinoallafinedel2005nell’orientamentoalribassogià operantefindal
2000.
Nel corso del 2006 la tendenza si è invece invertita puntando al rialzo, in
particolaresullaparteabreveeamediodellacurva:itassicondurataoriginaria
finoa1annosonoaumentatidal3,9%del2005al5,19%dellafinedel2006;
quelliamediotermine(duratacompresatra1e5anni)sonocresciutidal3,37%al
4,32%nellostessoperiodo.
L’evoluzionedeitassiosservatainPiemonteèinlineaconquantoavvenutoper
tuttal’Italia.
IllivelloassolutodeitassiinPiemonteèinvecedistintamentepiùelevatorispetto
allamediadell’ItaliadelNord-OvesteinparticolaredellavicinaLombardia.
Nel triennio analizzato i tassi di interesse applicati al sistema economico
piemontesesonostatisistematicamentesuperioririspettoalNord-Ovestsututtele
durate, con differenze anche di 70-80 basis point annui rispetto alla Lombardia
relativamenteatassiamedioolungotermine.
Tavola 1.30
Tassi sui finanziamenti per cassa, per durata originaria del tasso: confronto con Lombardia e Nord-Ovest
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Nel2006,ildifferenzialeditassoacaricodelsistemaregionalerispettoalla
Lombardiavadaunminimodi18basispoint(0,18%)sultassoabrevefinoadun
massimodi45bpsultassoamediotermine.
Illivellogeneraledeitassidiinteresseèvariabileinfunzionedelcompartodi
attività economicacuiilfinanziamentoèdestinato.
Pervalutaretaleaspettol’analisisièfocalizzatasuitassirelativiadoperazioni
autoliquidantiearevoca,cioèafinanziamentiabreveterminequalileaperturedi
creditoincontocorrenteeglianticipisucrediti.
Tavola 1.31
Tassi sulle operazioni autoliquidanti e a revoca, per comparto di attivitĂ economica:
confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Le famiglie produttrici ricevono mediamente un trattamento di tasso
significativamentepeggiorerispettoalrestodellaclientelabancaria,seguitidalle
famiglieconsumatriciedalleimpresedell’edilizia.Ilcompartoeconomicochericeve
lemiglioricondizionid’interesseèinvecequellodelleimpreseindustriali.
I differenziali di tasso tra i vari comparti economici possono essere anche
rilevanti.
InPiemontenel2006talegapèstatodiben345basispoint,traleimprese
industrialichehannoottenutoil6,40%,elefamiglieproduttricichehannopagato
il9,85%.
Nelbiennioprecedenteildifferenzialeerastatopersinosuperiore:4%nel2005
e3,8%nel2004.
E’importanteosservarecheperognicompartoeconomicoilcostodeldenaro
a breve in Piemonte, è maggiore che in Lombardia e anche rispetto alla media
italiana.
Tavola 1.32
6
La diversa composizione per comparti dei sistemi economici di ciascuna
regionenonapparequindiunaspiegazioneadeguataperildifferenzialeditassi
precedentementeosservatotrailPiemonteelaLombardia.
Illivellogeneraledeitassidiinteresseèanchevariabileinfunzionedelladimensione
complessivadell’affidamento,equindiinunacertamisuradellagrandezzaepotere
contrattualedelcliente.
Pervalutaretaleaspettol’analisisièfocalizzatasuitassirelativiadoperazionia
revoca,distintipercategoriedimensionalidelfidoglobaleaccordatoalcliente.
Tassi sulle operazioni a revoca, per classi di fido globale accordato: confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia (2006)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Itassidiinteresseapplicatidallebanchesonoinversamenteproporzionalialle
dimensionicomplessivedelcliente,interminidifidoglobaleaccordatoglidal
sistemabancario.
I differenziali di tasso possono essere particolarmente rilevanti, soprattutto tra
clientiappartenentiagliestremidimensionali.
Tavola 1.33
InPiemontenel2006unclienteconfidoglobaleaccordatoinferioreaEuro125
milaharicevutountassodel12,55%,mentreall’oppostoungrandecliente,conun
affidamentosuperioreaEuro25milioni,haottenutoinmediauntassodel4,76%.
Traleduecategoriedimensionaliestremecorrequindiunadifferenzadiben7,79
puntipercentuali.
Nelbiennioprecedenteildifferenzialeerastatopersinosuperiore:9,07%nel
2005e9,44%nel2004.
L’analisievidenziainoltreche,aparità diclassedimensionaledelcliente,ilcosto
deldenaroabreveinPiemonteèsempremaggiorecheinLombardia.
Ancheladiversacomposizionedimensionaledellaclientelaresidentediciascuna
regionenonapparequindiunaspiegazioneadeguataperildifferenzialeditasso
osservatotrailPiemonteelaLombardia.
L’approfondimentodellemotivazionisottostantiledifferenzeneitassid’interesse
applicatinellediverseregioniesuladallepossibilitĂ dellapresenteanalisi.
In questa sede è solamente possibile proporre alcune chiavi interpretative del
fenomeno:
L’intensità competitiva del mercato dei finanziamenti bancari, a sua volta
dipendentesiadall’assettodell’offerta,siadallecaratteristicheintrinsechee
dall’evoluzionedelladomandadicreditodapartedellaclientela
LadiversarischiositĂ delcreditoalivelloregionale,asuavoltadipendenteanche
dallecaratteristicheintrinsechedeltessutoimprenditoriale,dallacomposizione
settorialedelsistemaeconomicoedall’evoluzionemacroeconomicaalivello
territoriale.
L’attendibilità delle due proposte di lettura appare peraltro confermata,
l’una dall’esame dei depositi e relativi tassi sui conti correnti, l’altra dall’analisi
dell’andamentodellesofferenze.
•
•
1.9.Depositi.
L’analisidelmercatocreditizioefinanziarioasupportodelsistemaeconomico
delPiemontenonsarebbecompletosenzaunaricognizioneanchedell’altrafaccia
dellamedaglia,ovverodeidepositicheglioperatorieconomicieffettuanopressoil
sistemabancario.
Evoluzione dei depositi: confronto con Lombardia, Nord-Ovest e Italia. (Consistenze totali: serie storica. Milioni di euro)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Nelperiodo2001-2006idepositibancariinPiemonte(clientelaresidente)sono
cresciutimediamentedel6,7%annuo,unavelocitĂ dicrescitasuperioredicirca1
puntopercentualeannuorispettoalrestodelNord-Ovestedell’Italiaingenerale.
Il “sorpasso” da parte della regione si è compiuto in particolare nell’ultimo
bienniopoiché,comerilevatonellaprecedenteedizione,lavariazionedeidepositi
nelperiododal2000finoal2004erastatainferioreallamedianazionale.
Approfondendoladinamicaalivelloprovinciale,sievidenziachelamaggiore
crescitarispettoalrestodelPaeseèineffettidacircoscrivereallasolaprovinciadi
Torino.
Tavola 1.34
Evoluzione dei depositi: confronto tra province. (% Cagr 2001-2006)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
ATorinoilCagr2001-06deidepositièstatoinfattiparial+8,2%,conunaforte
accelerazioneinparticolarenell’ultimobiennio(tassidicrescitaparia+11,2%nel
2006e+11,8%nel2005).
IntuttelealtreprovincepiemontesisisonoinveceregistratitassidicrescitapiĂą
modesti(Cagrvariabilidal5,7%diAlessandriaal3,2%diVercelli),similioinferiori
allemedienazionali.
La quota di depositi regionali proveniente dalla provincia di Torino è
conseguentementeaumentatadal55%del2001al59%nel2006.
InPiemontecomenelrestodelPaese,lacrescitadeidepositibancarièstata
particolarmenteelevatatraleamministrazionipubblicheelesocietĂ nonfinanziarie
(inparticolaredell’edilizia),mentresonocresciutipiùmoderatamenteidepositidelle
famigliesiaconsumatricisiaproduttrici.
Tavola 1.35
0
Evoluzione dei depositi per comparti di attivitĂ economica
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Tavola 1.36
I depositi della clientela in Piemonte, in assoluta sintonia con le preferenze
rilevabiliintuttaItalia,siconcentranosempredipiĂąnellaformatecnicadelconto
corrente,cherappresentanoormaiquasiil90%deidepositibancari.Simantiene
poiunaquotadicircal’8%destinataaidepositiarisparmio,mentresonoresidualii
depositivincolati,sebbenetraquestisiregistriunafortecrescitadelleformediverse
daibuonifruttiferiecertificatidideposito.
Depositi per forma tecnica (2006)
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Perquantoconcerneitassidiremunerazionedeidepositiottenutidallaclientela
piemontese,ladisponibilitĂ deidaticonsentedianalizzaresolamenteitassiapplicati
aiconticorrenti,elimitatamenteall’ultimotriennio.
Comeprecedentementericordatoinfatti,acausadiunaprofondariformadelle
modalitĂ dicalcoloedipresentazionedeidatiriguardantigliinteressiattiviepassivi
dellebancheeffettuatadalprimotrimestredel2004,idatiantecedentiataledata
nonsonodisponibiliinquantononrisultanoadeguatamenteconfrontabiliconquelli
successivi.
Illivellodeitassid’interessesuiconticorrentiinPiemonte,inlineaconquanto
avvenutopertuttal’Italia,hacominciatoacrescerenuovamentenelcorsodel2005,
dopounafasediribassogiĂ operantefindal2000.
Tavola 1.37
2
AttualmentelamediaditassosuiconticorrentiinPiemonteèparial1,09%,in
aumentorispettoal0,67%dellafinedel2004.
Evoluzione dei tassi sui conti correnti a vista: confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
Illivellogeneraledeitassidiinteresseèvariabileinfunzionedelcompartodi
attivitĂ economicadellaclientela.
Tassi sui conti correnti a vista, per comparto di attivitĂ economica: confronto con Lombardia , Nord-Ovest, Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Tavola 1.38
Tavola 1.39
In Piemonte le famiglie produttrici e consumatrici ricevono mediamente un
tasso(0,67%-0,69%nel2006)significativamentepeggiorerispettoallemigliori
condizioni applicate invece alle amministrazioni pubbliche (2,99%), alle societĂ
finanziarieecreditizie(2,63%)ealleimprese(1,69%).
Tassi sui conti correnti a vista, per classi di grandezza dei depositi: confronto con Lombardia, Nord-Ovest, Italia
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia
D’altronde il livello dei tassi ottenuti è correlato alla grandezza del deposito,
comeevidenziatonelgraficoprecedente.
Tavola 1.40
Diparticolareinteresseèl’osservazionecheillivellodeitassiottenutiinPiemonte
èuniformementeinferioreallamediaitalianaeaquelladellealtreregionidelNord- Ovest.
Il differenziale sfavorevole al Piemonte si rileva costantemente nel tempo, sia
percompartieconomici(inparticolarelefamiglieproduttricieconsumatriciconun
gaprispettivamentedel0,14%e0,21%nel2006)siaperclassidigrandezzadei
depositi(nel2006ledifferenzevarianoda0,10%a0,16%rispettoallamedia
nazionale),conlesoleeccezionidelcompartodellesocietĂ finanziarieecreditizie
edeidepositisuperioria250milaeuro.
Analogamenteaquantoipotizzatonelcorsodell’analisisuitassidifinanziamento,
né la composizione per comparti di attività della regione, né la distribuzione
dimensionale della clientela residente, appaiono spiegazioni adeguate per il
differenzialeditassiosservato.
UnapossibilechiaveinterpretativadelfenomenoèquelladellaminoreintensitĂ
competitivadelsistemabancarioinPiemonte,ipotesigiĂ propostapercontribuire
a spiegare lo sfavorevole differenziale sui tassi di finanziamento, e che anzi la
presenteanalisisembraconfermare.
Sipotrebbeconcludere,parafrasandouncelebredettolatino,cheinPiemonte
“pecuniaolet”.