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L Una nuova potente arma contro l’ipercolesterolemia severa

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 2 - marzo 2017 31

A ggiornAmenti

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a ricerca di soluzioni per li- mitare l’impatto tuttora as- sai elevato della cardiopatia ischemica in termini di mortalità e morbilità nella popolazione gene- rale non si è mai fermata. Infatti, nonostante i progressi consentiti in particolare dall’efficace azione ipocolesterolemizzante delle stati- ne, esistono ancora ampi margini di miglioramento nella prevenzio- ne di queste patologie, visto che solo in Italia si registrano ancora oltre 100mila sindromi coronari- che acute all’anno.

In questo contesto, è con una certa aspettativa che è stata accolta in Italia la disponibilità in Italia di evo- locumab, che ha dimostrato di riu- scire ad ottenere non solo una ridu- zione molto marcata e costante dei livelli di colesterolo LDL, ma, grazie a questa, anche una regressione della placca aterosclerotica.

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¼ Meccanismo d’azione innovativo

Evolocumab, frutto della ricerca Amgen, è un anticorpo monoclona- le interamente umano della classe degli inibitori del PCSK9. Quest’ulti- ma è una proteina che interagisce con il recettore LDL favorendone la

degradazione e impedendone il rici- clo. Alcune mutazioni possono au- mentarne l’attività con conseguen- te grave ipercolesterolemia.

“Fino ad oggi per ridurre le LDL, per prevenire gli infarti, la terapia fondamentale è - e resta - l’inter- vento con le statine - spiega Enzo Manzato, Professore ordinario di Medicina Interna presso l’Univer- sità degli Studi di Padova e Presi- dente della Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi (SISA).

Le statine riducono la sintesi di colesterolo nel fegato determinan- do un aumento della produzione dei recettori per le LDL. Qualche volta, per aumentare l’effetto delle statine, si utilizza ezetimibe, che riduce l’assorbimento intestinale del colesterolo”. Evolocumab pre- senta un meccanismo d’azione complementare, impedendo a PCSK9 di degradare il recettore per le LDL, che rimane quindi a disposizione per la rimozione del C-LDL dal circolo.

Evolocumab, che ha già dimostra- to risultati senza precedenti in un vasto programma di studi clinici e la capacità di ridurre fino al 75% i livelli di C-LDL, punta a dimostrare con lo studio FOURIER (Further Cardiovascular Outcomes Rese-

arch with PCSK9 Inhibition in Subjects with Elevated Risk) che, in aggiunta a statine, è in grado di diminuire anche il rischio di eventi quali morte cardiovascolare, ictus, infarto, ospedalizzazione per angi- na instabile o rivascolarizzazione coronarica.

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¼ Somministrazione periodica

Approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco in regime di rimborsabili- tà, il farmaco, in associazione a statine e/o ezetimibe, è indicato per i pazienti adulti con forme se- vere e resistenti di ipercolestero- lemia primaria (incluse le forme familiari eterozigote ed omozigo- te) e in quelli con dislipidemia mi- sta che non riescono a tenere sotto controllo i livelli di colestero- lo LDL nonostante la terapia ipo- colesterolemizzante massimizza- ta. Evolocumab è inoltre indicato per coloro che sono intolleranti alle statine.

Si assume mediante iniezioni sc, autosomministrate dal paziente attraverso una penna pre-riempi- ta, ogni due settimane o una sola volta al mese, a seconda delle in- dicazioni.

Una nuova potente arma contro l’ipercolesterolemia severa

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Michele Massimo Gulizia, Francesco Romeo e Francesco Di Marco

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