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M Dalla via istaminergica nuova terapia per la narcolessia

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24 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIII numero 7 - ottobre 2016

A ggiornAmenti

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arcata sonnolenza diur- na, con deficit di atten- zione e impulsi improvvi- si ed irresistibili ad addormentarsi sono le caratteristiche della narco- lessia, malattia rara che in Europa riguarda un individuo ogni 2.500.

Spiega Giuseppe Plazzi, Responsa- bile del Centro del sonno dell’IRCCS Istituto delle scienze neurologiche di Bologna: “La narcolessia è ritor- nata alla ribalta negli ultimi anni per un drastico aumento dei casi pedia- trici soprattutto nel Nord Europa. Si tratta di una malattia cronica, che non ha una tendenza all’evoluzione, ma che ha un forte impatto sulla qualità di vita”.

Molti soggetti narcolettici soffrono anche di attacchi di cataplessia, ca- ratterizzati dalla perdita improvvisa e temporanea del tono muscolare, con il rischio di pericolose cadute.

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¼ Pitolisant: azione diretta sul sistema istaminergico La narcolessia è al centro dell’inte- resse dei Congressi biennali della European Sleep Research Society che riuniscono diverse migliaia di medici e ricercatori. All’edizione 2016, tenutasi a Bologna, è stata presentata, in occasione del Simpo-

sio “La via istaminergica: una nuova speranza per la narcolessia”, un’im- portante novità per la sua cura.

“Pochi farmaci sono in grado di inter- venire contemporaneamente sui di- versi sintomi della malattia senza cre- are importanti effetti collaterali”, con- tinua Plazzi. Le alternative farmacolo- giche in uso contemplano farmaci psicostimolanti, per contrastare l’ec- cessiva sonnolenza diurna, e sodio oxibato, per alleviare la cataplessia.

“Il pitolisant ha un’azione diretta sull’altro sistema istaminergico, im- portantissimo sul mantenimento della veglia”.

Come ha spiegato nel corso del sim- posio il Professor Sheng Lin, Dirigen- te della Ricerca presso l’INSERM di Lione, la forma più comune di narco- lessia è causata dalla distruzione - a seguito di un meccanismo autoim- mune favorito da una predisposizio- ne genetica - di un gruppo di neuroni, ipocretine o orexine, che regolano lo stato della veglia. Nella narcolessia, la loro assenza è, in parte, compen- sata da un incremento del numero dei neuroni istaminergici, che però risulta non sufficiente a mantenere un adeguato livello di veglia e a impe- dire il verificarsi di pericolosi attacchi cataplettici. È stata pertanto solleva- ta l’ipotesi di provare a compensare

la distruzione dei neuroni orexina, potenziando l’attività dei neuroni ista- minergici ed è su questa intuizione che si fonda l’innovativo funziona- mento di pitolisant.

Yves Dauvilliers, Direttore del Cen- tro di Riferimento Nazionale france- se sulla Narcolessia dell’Università di Montpellier, ha evidenziato come la terapia abbia dimostrato di avere un’efficacia superiore al placebo e pari alle terapie psicostimolanti in uso (modafinil), nel ridurre l’ecces- siva sonnolenza diurna. Pitolisant ha anche dimostrato una significati- va riduzione della cataplessia - sin- tomo su cui invece gli psicostimo- lanti come le anfetamine o modafi- nil sono inattivi - riducendo la fre- quenza degli attacchi fino al 75%, persino in pazienti che ne sono colpiti in maniera grave con una media di 10 episodi settimanali.

Il farmaco è stato ben tollerato.

Aspetto importante: non si è verifi- cato alcun sintomo da astinenza dopo la fine del trattamento, rischio invece associato alle alternative te- rapeutiche in uso. Pitolisant (pro- gettato e sviluppato da Bioprojet) può essere assunto con un’unica compressa/die la mattina ed è quin- di potenzialmente in grado di favori- re una migliore aderenza alla cura.

Dalla via istaminergica

nuova terapia per la narcolessia

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