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R Priorità sanitarie, cronicità e ‘big data’: l’opinione degli italiani

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14 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 3 - aprile 2018

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icerca e innovazione hanno rappresentato, fin dagli al- bori della medicina, la rispo- sta a importanti emergenze di sa- lute globale; lo sono tuttora e con- tinueranno a esserlo sempre di più in futuro. Eppure, i cittadini spesso non riescono a riconoscerne il va- lore: è questa la principale indica- zione che emerge da un’indagine quantitativa svolta da Istituto Pie- poli: il 29% degli intervistati identi- fica la ricerca scientifica come pri- orità sulla quale si dovrebbero con- centrare gli sforzi del Servizio Sani- tario Nazionale; appena l’8% consi- dera prioritario per il Ssn garantire l’accesso ai farmaci innovativi in tempi rapidi. Eppure, il 97% consi- dera importante, per un paziente con tumore, poter usufruire delle nuove terapie.

L’indagine è stata presentata nel corso di “Inventing for Life - Health Summit”, un evento istituzionale organizzato da MSD Italia che ha riunito clinici, rappresentanti di isti- tuzioni, società scientifiche e asso- ciazioni per discutere di innovazio- ne in medicina, di gestione soste- nibile delle cronicità e delle priorità globali della sanità pubblica.

Secondo i cittadini coinvolti nell’in- dagine, ad oggi sono i tumori a rappresentare la sfida prioritaria per la Sanità Pubblica; il 72% cre- de che si dovrebbe investire di più in quest’ambito mentre si sottova- luta l’impatto di malattie come il diabete (meritevole di investimenti solo per il 13% degli intervistati),

delle malattie infettive (2%) e del- la prevenzione vaccinale (2%). I fatti, però, dicono che le minacce per la Salute arrivano da diversi fronti: ad esempio, il ritorno in Ita- lia e in Europa di malattie che sembravano sconfitte, come il morbillo, conseguenza del calo della copertura vaccinale o di si- stemi di sorveglianza delle malat- tie poco efficaci. O ancora, l’emer- genza sanitaria globale rappresen- tata dall’antibiotico-resistenza: en- tro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero diventa- re la prima causa di morte al mon- do. Un intervistato su due non sa però cosa sia l’antibiotico-resi- stenza e solo il 32% la ritiene un problema ‘molto’ preoccupante, a fronte di un 86% che vede nelle infezioni ospedaliere un’emergen- za di sanità pubblica.

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¼ Sostenibilità del Ssn

Altro tema chiave esplorato nel corso del Summit è quello della gestione sostenibile della cronici- tà. Il sondaggio dell’Istituto Piepo- li rivela che, secondo gli intervi- stati, la patologia che costa di più al nostro Servizio Sanitario Nazio- nale è il cancro: 66%, contro il 18% del diabete e il 19% delle patologie cardiovascolari. Tale percezione non trova conferma nei dati. Infatti, in uno scenario come quello del nostro Paese, dove 1 persona su 5 è over 65, con un’età media di 45,2 anni, e

Le risposte alle priorità globali della Sanità Pubblica, la gestione sostenibile

della cronicità e le nuove frontiere aperte dall’uso dei servizi digitali sanitari sono stati gli argomenti centrali di “Inventing for Life - Health Summit’, un grande evento

istituzionale organizzato a Roma da MSD Italia, nel corso del quale è stata presentata un’interessante indagine d’opinione dell’Istituto Piepoli condotta sulla popolazione generale

Priorità sanitarie, cronicità

e ‘big data’: l’opinione degli italiani

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un saldo negativo tra nuove nasci- te e decessi in continuo aumento (-183.000 nel 2017), le patologie croniche incidono in maniera deci- samente significativa a livello di costi: ad esempio, per il diabete, il Ssn sostiene ogni anno costi di- retti per 9,6 miliardi di euro, ai quali si aggiungono 10,7 miliardi di costi indiretti (assenza dal lavo- ro e pensionamento anticipato).

Le strategie di promozione di un invecchiamento in salute, anche attraverso le vaccinazioni, e i mo- delli di gestione integrata della cronicità sul territorio rappresen- tano la chiave - individuata anche dal recente Piano nazionale della Cronicità - per vincere questa sfi- da senza compromettere la soste- nibilità del Ssn Fondamentale è il ruolo del medico di medicina ge- nerale, perno della gestione inte- grata dei pazienti con patologie croniche sul territorio ma ancora limitato nella libertà prescrittiva,

in particolare per quanto riguarda le terapie innovative per il diabete.

Per quanto fondamentali, le terapie non rappresentano però l’unico ele- mento in grado di concorrere al miglioramento della salute delle Persone. I servizi digitali rappresen- tano infatti una leva importante per facilitare il percorso di trattamento e di cura. I cosiddetti ‘Big Data’

sono considerati un’importante ri- sorsa per migliorare la gestione della complessità in sanità. I cittadi- ni, però, non sembrano ancora co- gliere del tutto i vantaggi di questa opportunità; solo la metà degli in- tervistati dall’Istituto Piepoli si di- chiara disposta ad autorizzare l’uso dei suoi dati sanitari privati. L’utiliz- zo dei Big Data in sanità, così come la telemedicina (che l’89% degli intervistati crede possa essere d’a- iuto per i pazienti cronici), rappre- sentano quindi importanti risorse per la sanità del futuro, a patto che non si perda di vista la centricità del

paziente, esigenza che emerge for- temente anche dall’indagine. Il 39% degli intervistati, infatti, repu- ta che i pazienti non siano adegua- tamente ascoltati e considerati nel- le decisioni del Ssn e l’84% sostie- ne che l’offerta di servizi sanitari in Italia non sia distribuita in modo omogeneo ed equo.

Un quadro complesso, quello deli- neato, nel quale appare evidente l’importanza della cooperazione tra attori del mondo scientifico, del settore pubblico e privato, per il perseguimento di un fine comu- ne: il miglioramento delle condizio- ni di Salute.

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