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Nocera. per evitare altre morti come quella di Paolo Fabbricatore. La Cgil chiede un neurologo sempre in servizio all ospedale

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Academic year: 2022

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Nocera. per evitare altre morti come quella di Paolo Fabbricatore. La Cgil chiede un neurologo sempre in servizio all’ospedale

NOCERA INFERIORE. La morte di Paolo Fabbricatore pone un problema organizzativo di rilevo. La Cgil medici interviene dopo che Le Cronache, la settimana scorsa, aveva annunciato che le indagini sulla morte del 52enne ambientalista nocerino si erano concluse con tre medici dell’ospedale di Nocera Inferiore sott’inchiesta. Fabbricatore, colto da ictus, era arrivato a marzo scorso in pronto soccorso all’ “Umberto I” ma era stato rimandato al giorno seguente per una visita specialistica perché non c’era un neorologo disponibile per una consulenza. Il tardivo intervento e le dimissioni del paziente finito dopo poco in un coma dal quale non si è più ripreso, ha portato ad indagare i tre medici del presidio ospedaliero nocerino che lo avevano avuto in cura. Un tempestivo e qualificato intervento, secondo il medico legale Giovanni Zotti, avrebbero potuto, in teoria, salvare la vita al paziente.

Antonio Siciliano della Cgil -medici ha scritto una nota al commissario dell’Asl Salerno Antonio Postiglione chiedendo un potenziamento organizzativo del servizio neurologico.

Scrive Siciliano: «Non è possibile che il pronto soccorso di un DEA di III livello (come quello di Nocera, ndr) non possa avere a disposizione 24 ore al giorno e sette giorni su sette il supporto di specialisti nelle patologie più frequenti di causa di morte. In particolare la Neurologia nei notturni e festivi (e forse anche qualche pomeriggio feriale) è coperta

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dalla guardia interdivisionale, vale a dire che lo specialista neurologo è presente (nell’ospedale, ndr) in base alla roulette russa dei turni mensili, condivisi con altri specialisti. Tutto ciò espone i colleghi a responsabilità non supportate da un’adeguata struttura organizzativa e, soprattutto, l’Utenza si vede negato un intervento di qualità superiore, idoneo, spesso, a scongiurare conseguenze letali».

La Cgil medici chiede «anche in previsione dell’istituzione della Stroke Unit (unità specializzata per gli interventi in caso di ictus, d esempio) si richiede di strutturare il turno di guardia Neurologico 24 ore su, al fine di evitare che certi eventi sentinella non accadano invano, non solo a tutela degli Operatori sanitari, ma soprattutto nel supremo interesse dell’Utenza. Nello spirito di collaborazione che ha contraddistinto l’azione di codesta Sigla Sindacale, si resta a disposizione per qualsivoglia confronto sull’argomento».

Speriamo solo che la morte di Paolo Fabbricatore sia l’occasione per sbloccare l’istituzione della stroke unit a Nocera e possa prevedersi la presenza fissa di un neurolo e salvare tante persone.

Nocera Inferiore. Chiuse le indagini sulla morte di Paolo Fabbricatore: tre medici nei guai

Da Le cronache oggi in edicola

NOCERA INFERIORE. Chiuse le indagini sul decesso di Paolo

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Fabbricatore: tre gli indagati per omicidio colposo. A finire nei guai tre medici dell’ospedale “Umberto I”, due del pronto soccorso e un neurologo. Il pm Roberto Lenza, che dirige le indagini, ha inoltre stralciato la posizione di un quarto medico, sempre della struttura sanitaria nocerina.

D a l l ’ e s a m e a u t o p t i c o s u l c a d a v e r e d e l 5 2 e n n e n o t o ambientalista di Nocera Inferiore, deceduto ad aprile scorso, era emersa la responsabilità di un medico che non avrebbe precocemente diagnosticato quanto accaduto al paziente e, non si esclude, che avrebbe potuto aver avuto salva la vita, in caso di tempestivo e corretto intervento. Ad agosto scorso, era stata depositata la consulenza medico legale redatta dal consulente Giovanni Zotti, incaricato dalla procura. Dalle lunghe e laboriose attività medico-legali sarebbe emersa la responsabilità di un sanitario, in servizio al pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I”. Dopo le ulteriori indagini, sono stati riscontarti elementi a carico anche di un altro medico del pronto soccorso e di un neurologo. Durante le prime attività investigative erano stati notificati quattro avvisi di garanzia per i medici dell’ospedale “Umberto I” e quindi un quarto, una donna, sarà esclusa dall’inchiesta.

Ora, gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare una documentazione e altri fonti di prova a sostegno della loro tesi difensiva e potranno scegliere di essere interrogati.

L’ipotesi di omicidio colposo è a carico a tutti i sanitari che hanno avuto in cura la persona deceduta per accertare la sussistenza di eventuali ritardi o omissioni o errori nelle cure mediche somministrate al paziente.

Paolo, 52enne in perfetta forma fisica, abituato a scalare montagne anche di elevata difficoltà, salutista e sportivo, è deceduto per un ictus, dopo diversi giorni di ricovero ospedaliero.

Una morte inaspettata per chiunque lo conoscesse e

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difficilmente credibile viste le perfette condizioni fisiche dell’uomo.

Paolo, durante una salute di yoga, si era sentito male ed era stato soccorso in ospedale a Nocera inferiore, ma il medico del pronto soccorso lo aveva rimandato a casa, nonostante non avesse l’uso della parola. Paolo fu accompagnato dopo alcune ore in ospedale dove rimase per giorni in coma prima di morire. Non si esclude che se fosse stata fatta una diagnosi precoce e fosse stato somministrata la giusta cura, Paolo potesse salvarsi.

Saranno ora le ulteriori indagini della procura a chiarire se sia stato fatto tutto il possibile per salvare la vita dell’ambientalista.

Nocera. Decesso di Paolo Fabbricatore, medico nei guai. Poteva salvarsi

DA LE CRONACHE IN EDICOLA

NOCERA INFERIORE. Decesso di Paolo Fabbricatore: dall’esame autoptico emergerebbe la responsabilità di un medico che non avrebbe precocemente diagnosticato quanto accaduto al paziente e, non si esclude, che avrebbe potuto aver avuto salva la vita, in caso di tempestivo e corretto intervento.

Depositata nelle scorse ore la consulenza medico legale del medico Giovanni Zotti, incaricato dal sostituto procuratore Roberto Lenza di eseguire l’esame autoptico sul cadavere del 52enne ambientalista nocerino, morto lo scorso aprile. Lunghe e laboriose le indagini medico-legali dalla quale emergerebbe la responsabilità di un sanitario, in servizio al pronto

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soccorso dell’ospedale “Umberto I”. Durante le prime attività investigative erano stati notificati quattro avvisi di garanzia per i medici dell’ospedale “Umberto I”.

L’ipotesi di omicidio colposo è a carico a tutti i sanitari che hanno avuto in cura la persona deceduta per accertare la sussistenza di eventuali ritardi o omissioni o errori nelle cure mediche somministrate al paziente.

Paolo, 52enne in perfetta forma fisica, abituato a scalare montagne anche di elevata difficoltà, salutista e sportivo, è deceduto per un ictus, dopo diversi giorni di ricovero ospedaliero.

Una morte inaspettata per chiunque lo conoscesse e difficilmente credibile viste le perfette condizioni fisiche dell’uomo.

Paolo, durante una salute di yoga, si era sentito male ed era stato soccorso in ospedale a Nocera inferiore, ma il medico del pronto soccorso lo aveva rimandato a casa, nonostante non avesse l’uso della parola e senza effettuare, almeno a quanto risulterebbe dalle prime indagini, esami neurologici o una consulenza di un neurologo.

Paolo fu accompagnato dopo alcune ore in ospedale dove rimase per giorni in coma prima della morte.

Non si esclude che se fosse stata fatta una diagnosi precoce e fosse stato somministrata la giusta cura, Paolo non sarebbe morte.

Saranno ora le ulteriori indagini della procura a chiarire se sia stato fatto tutto il possibile per salvare la vita dell’ambientalista.

L’anima dell’associazione “Montagna Amica”, era punto di riferimento morale per tanti nocerini. Un volontario dalla grande passione civile: tra le tante battaglie va ricordata quella per l’acquisto di una jolette, una particolare sedia che consentiva di far partecipare i disabili nelle escursioni montane. Era sempre disponibile ad aiutare gli altri, convintamente e con discrezione. Un ambientalista vero e non di facciata e soprattutto non geloso e presuntuoso, tanto da coinvolgere anche altre associazioni nelle sue iniziative.

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Cirielli al Pm: Tutto lecito.

Ecco le dichiarazioni

Nel corso dell’interrogatorio sostenuto in data odierna ho riferito al Pm Montemurro, a mia difesa e ai fini di agevolare l’attività degli inquirenti nelle indagini in corso, quanto segue:

Non ho mai concertato alcuna azione delittuosa con il Fabbricatore in generale e in relazione al tesseramento dell’ottobre-novembre 2011; in particolare, quando (settembre 2010) sarebbe avvenuta la mia presunta condotta criminosa dell’abuso dei miei poteri in relazione all’incremento dei posti messi a concorso, non si aveva contezza né si poteva prevedere se, quando e con quale tesseramento sarebbe stato fatto il Congresso provinciale, ed invero solo nell’agosto inoltrato del 2011 si è avuta contezza della celebrazione e, quindi, la necessità del tesseramento conseguente; pertanto, mancando chiaramente un nesso temporale, è materialmente impossibile che si sia consumata l’ipotesi corruttiva contestata.

Non ho mai chiesto al Fabbricatore né a nessuno degli altri candidati al Congresso di fare un “tesseramento falso”, perché il Congresso prevedeva la partecipazione personale degli iscritti al voto, né illecito, in quanto, oltre ad essere contrario ai miei principi, non avrei avuto alcuna convenienza a rischiare polemiche o addirittura reati per raggiungere una maggioranza che a Roma già davano tutti per scontata e che avevo già dimostrato in una competizione assai più realistica, ovvero le Regionali del 2010, dove i candidati sostenuti dalla nostra corrente, Eva Longo, Giovanni Baldi, Alberico Gambino e Fernando Zara per il Pdl erano risultati rispettivamente i primi tre eletti e il secondo dei non eletti con oltre 80 mila

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voti raccolti; oltretutto, la prima dei non eletti, Monica Paolino, al Congresso, insieme con il marito, il sindaco Pasquale Aliberti, si erano schierati dalla nostra parte; in realtà, come è notorio nel Partito provinciale, avevo solo interesse a creare un clima di democrazia e competizione interna anche per avere un quadro completo di meritocrazia nel Partito che poteva essere dato esclusivamente dal consenso;

fare tessere false o, peggio ancora, illecite, oltre ad essere immorale, avrebbe rischiato solo di compromettere l’immagine del Partito in un quadro noto a tutti i dirigenti nazionali e regionali, oltre che all’opinione pubblica salernitana, di una mia leadership indiscussa; d’altro canto, come poteva essere a rischio una potenzialità di quasi 100mila elettori data dai primi 5 della lista alle Regionali schierati nella nostra corrente? Inoltre, il Fabbricatore con i suoi circa 800 voti era ed è stato ininfluente ai fini della mia maggioranza che era ed è stata schiacciante per le motivazioni che ho detto e per il concorso di centinaia di dirigenti e amministratori locali e decine di migliaia di votanti al Congresso.

In merito al presunto illegittimo ampliamento della graduatoria, in via preliminare, voglio far presente che il controllo di legittimità delle delibere non spetta al Presidente o ai componenti della Giunta, a meno che non ci siano anomalie del tutto palesi, ed invero non ve n’erano.

Innanzitutto, è prevista la presenza obbligatoria del Segretario Generale proprio per i profili di legittimità , poi, la delibera era proposta dal dirigente del Settore Personale, dott. Graziano Lardo, e dalla dirigente del Settore Ragioneria, dott.ssa Marina Fronda, oltre che dal funzionario del procedimento; premesso che conoscevo bene soprattutto la professionalità e l’onestà dei due dirigenti (poiché erano diretti e abituali collaboratori) e non avevo motivo di dubitare neanche della serietà del funzionario responsabile dell’istruttoria, vi era, peraltro, anche il parere positivo del collegio dei revisori dei conti; l’organico della Provincia, come chiarito dalla relazione tecnica allegata alla delibera, presentava oltre le 200 vacanze e, compreso

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l’ampliamento che si stava realizzando, non sarebbero state assunte più di 100 persone. Inoltre, alla delibera era allegato uno studio approfondito dell’Upi per chiarire che la nostra pianta organica fosse addirittura sottodimensionata rispetto al numero dei nostri abitanti; le leggi richiamate nella delibera chiariscono che la graduatoria può scorrere ed essere utilizzata per tre anni e, quindi, conseguentemente possono anche essere ampliati i posti; e chiaramente non si sarebbero aumentati i posti con il rischio sempre incombente del danno erariale e dell’azione della Corte dei Conti, atteso che non si aumentava solo di un posto, quello del profilo incriminato, ma quasi tutti i profili e anche per più di uno per un totale di quasi 30 unità in più, e certo se si valuta 30 stipendi per molti anni avrei dovuto lavorare non so per quante vite per risarcire l’eventuale danno, tutto sommato per una maggioranza che già avevo in un Congresso, mi sembra un rischio poco verosimile; comunque, la mia valutazione politica era che da troppi anni, quasi dieci, non si facevano concorsi, il personale era invecchiato e avevamo bisogno di personale giovane, più modernamente preparato e anche più motivato, come accade sempre ai novizi, oltretutto mi sembrava anche più trasparente un ampliamento dei posti a concorso rispetto ad uno scorrimento della graduatoria successiva che pure giuridicamente e astrattamente era possibile per ben tre anni;

in definitiva, non mi sembra che abbia abusato dei miei poteri secondo le mie competenze e possibilità o capacità tecniche, ma non mi sembra in verità che ci sia alcun elemento ancora oggi che possa far dichiarare illegittimo quell’ampliamento, che in ogni caso è frutto di una corretta condotta non mia ma dei dirigenti proponenti, che a loro volta non avevano alcun interesse a porre in essere un comportamento illegittimo che, in tal caso, avrebbe creato un grave danno erariale all’Ente di cui sarebbero stati i primi a rispondere, e come ho scritto, si parla di milioni di euro negli anni;

D’altro canto, quando nel settembre del 2010 si sono ampliate le graduatorie di quasi tutti i profili, e non solo quello della Manzo, non si erano svolte ancora le prove né si era

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formata una graduatoria definitiva e, quindi, appare illogico un ampliamento se non si fosse in grado di determinare gli esiti concorsuali, ma se si era in grado di farlo non si capisce perché bisognava ampliarla; quindi, veramente appare inverosimile che una moltitudine di persone (dirigenti, funzionari, revisori dei conti, componenti della Giunta provinciale) ampliavano illegittimamente 30 posti in graduatoria per far vincere il concorso ad una persona ancora mentre il concorso si stava svolgendo, il tutto di questi tempi e con la Corte dei Conti giustamente pronta a sanzionare, e lo ribadisco per un Congresso Provinciale nel quale avevo già in tasca potenzialmente una maggioranza schiacciante e lo ricordo ancora nel momento che non si poteva neanche immaginare che si dovesse celebrare;

Il Concorso non è stato indetto dalla mia Amministrazione ma dall’Amministrazione Villani, né io avevo la competenza tecnica e giuridica per valutare che fosse stato indetto in violazione della legge, come è scritto nell’avviso di garanzia che mi è stato notificato, tuttavia penso che sia stato indetto legittimamente né posso ritenere alla luce di quello che ho scritto che si sia svolto illegittimamente e, conseguentemente, tutti i quasi 100 vincitori, compresa la Manzo, hanno stipulato con l’Amministrazione un contratto legittimo e, in ogni caso, con queste condotte, che ripeto non ho alcun motivo di ritenere illegittime, i dirigenti e i funzionari, con scrupolo e competenza, hanno difeso gli interessi pubblici con il loro comportamento, così come la delibera di Rimodulazione del Piano delle assunzioni del 2010 dimostra e che, in maniera corretta e legittima, ha interpretato la volontà politica;

Per questo, non esiste alcun nesso con le condizioni di cui all’articolo 416bis del Codice penale.

Ed invero, non ho mai commesso alcuna condotta avvalendomi delle circostanze di cui all’articolo 416 bis, ripeto, MAI e, conseguentemente, non può esistere alcuna prova di questo;

Non ho avuto e ancora oggi non ho notizie o sospetti né che il Fabbricatore né altri del mio ex Partito, il Pdl, abbiano nel

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corso del tesseramento o di altra azione politica agito secondo le circostanze di cui all’articolo 416bis né che il Fabbricatore o altri del Partito potessero far parte di un qualsivoglia sodalizio criminoso;

I miei rapporti politici con il Fabbricatore risalgono al 2001, quando decise di passare da Forza Italia, di cui era consigliere comunale nella città di Nocera Superiore da diversi anni, in Alleanza Nazionale; da allora, ma anche da quando lo conosco e stava in un altro Partito, quasi 20 anni, non ho mai avuto notizia che sia stato condannato e neanche indagato per il reato di cui al 416bis o altri reati tipici e connessi a questo, estorsione, rapina, etc.; peraltro, nel 2001 essendo da pochi anni in aspettativa per mandato elettorale avevo rapporti di frequentazione con molti ufficiali dell’Arma del salernitano e parlavamo ovviamente di politica locale e nessuno mi ha mai detto qualcosa di anomalo sul Fabbricatore, la cui vicinanza politica a me era notoria;

È privo di ogni fondamento che io abbia agevolato l’ascesa politica del Fabbricatore, perché quando è entrato nel mio Partito era Consigliere Comunale e oggi è ancora Consigliere Comunale;

D’altro canto, Fabbricatore mi aveva sempre sostenuto notoriamente ad ogni Congresso dal 2001 e, quindi, non avevo certo bisogno di motivarlo con un comportamento corruttivo;

Non ho ricevuto alcuna notizia che il Fabbricatore si sia avvalso di un’eventuale notorietà criminale, né potevo e potrei sospettarlo, atteso che da circa 20 anni è quasi sempre uno dei più votati in città, senza che questo abbia provocato doglianze o denunce o indagini divenute pubbliche per la raccolta di tale consenso, e nei congressi di AN è sempre stato il più forte, ricordo gli oltre 1500 voti che raccolse il suo candidato, Canzolino Italo, all’ultimo Congresso Provinciale di AN senza che la cosa destò la minima protesta o sospetto di illecito; inoltre, è stato sempre il leader di numerosi consiglieri comunali, quindi non ho mai potuto pensare né sospettare né chiedere di fare tesseramenti falsi e men che meno illeciti, perché avevo, al contrario, la prova

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che aveva avuto un grande consenso sempre ed in ogni occasione politica, senza che la cosa mai, ripeto, Mai, abbia suscitato in quasi 20 anni proteste, sospetti, denunce o indagini di pubblico dominio degli inquirenti; non vedo perché mai dopo quasi 20 anni questa volta avrei dovuto avere sospetti in tal senso o, addirittura, chiedere un impegno in senso criminoso.

In definitiva, né oggi né in questi 20 anni, ho mai avuto sospetti né potevo averli conseguentemente ai fatti narrati, che il Fabbricatore potesse far parte di un sodalizio criminale e, d’altronde, con lui ho avuto rapporti non perché fosse un qualunque elettore o portatore di voti che dir si voglia, ma perchè era un consigliere comunale, già prima di entrare nel mio Partito di allora, Alleanza Nazionale.

Infine, per quello che può valere, se fossi stato una persona così follemente attaccata al potere certo non avrei cambiato Partito dopo il Congresso “ che tanto sarebbe costato..”, per una questione ideale di linea politica, lasciando la sicurezza e la leadership di un grande movimento per uno nuovo che rischiava secondo i sondaggi neanche di raggiungere gli sbarramenti per tornare a fare il parlamentare.

Edmondo Cirielli

Riferimenti

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