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idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi

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All'Assessore Fernanda Cecchini SEDE

Regione Umbria

Prol. N

Oggetto: Atto n. 1035 - Interrogazione (presentata con richiesta di risposta scritta) del Consigliere Liberati concernente; "Cascata delle

Marmore, in territorio del Comune di Terni - Mancato rispetto della normativa sul deflusso minimo vitale e introduzione dei protocolli di sperimentazione per concessioni di derivazione Idrica già autorizzate - Aggiornamento del Piano dì Tutela delle Acque e immotivato

accoglimento delle osservazioni presentate dalla multinazionle ERG - Informazioni e intendimenti della Giunta regionale al riguardo".

Relativamente all'oggetto si forniscono le seguenti informazioni.

Nel PIA del 2009 è stato adottato il Deflusso Minimo Vitale definito come "la

portata istantanea da detemiinare in ogni tratto omogeneo del corso d'acqua, che deve garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo

idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali" (Ali. 1 del D.M. 28/07/2004) al fine del conseguirnento della tutela quantitativa dei corpi idrici superficiali. A partire dall'analisi di tutte le metodologie proposte sia a scala di bacino che regionale

per la detenninazione del DMV, è stato assunto il DMV definito dal Metodo sperimentale complesso (Metodo del microhabitat) elaborato dal Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell'Università degli Studi di Perugia..

Il Deflusso Minimo Vitale (DMV) è stato individuato in una frazione della portata ottimale (Q ott) compresa tra 0,6 e 1, tenendo conto di vari fattori tra cui lo stato di Qualità Ambientale delie acque, la funzione dì ricarica naturalmente esercitata dal fiume sui corpo idrici sotterranei (il relativo Stato di Qualità Ambientale), il valore naturalistico del corpo idrico e la presenza di aree protette, gli usi turistico - ricreativi caratteristici del corso d'acqua e il mantenimento, se compatibile, dell'uso antropico delle acque.

Questa metodologia ha superato il mero concetto del DMV e la Q ott individuata nel Piano può considerarsi, alla luce di quelle che sono state le indicazioni della CE la base dell'Ecologica) Flow.

Il DMV così come sopra individuato è in coerenza con la normativa nazionale e con le indicazioni dell'Autorità di Bacino del fiume Tevere.

GIUNTA REGIONALE

Qifezioneregionale:

Governo del territorio e Paesaggio. Prolezione civiie Infrastrutture e mobilità

IL DIRETTORE Oitgo^RU

RecuONG UMBRIA Piazza PeitsianI, 1 (S121 PERUGIA

TEL 07S SM 2634 FAX 0;S 604 2844 c[zuii@re8)ons umbriait

Wwwregiona.umbna II

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La misura V10 ha Identificato il DMV per i corpi idrici significativi, che sono poi stati immediatamente notificati agli utenti concessionari da parte dell autorità competente. La misura V2P individua il percorso per definire il DMV sul restante reticolo idrografico incaricando le Province ad adottare il DMV sulla base delle metodologie sperimentali e di regionalizzazione applicate nella misura V10, approfondendo le valutazioni relative tra i valori di

DMV e le portate reali.

Le misure del PTA in fase di applicazione hanno in seguito tenuto conto del Plano di Gestione di Distretto idrografico dell'Appennino Centrale (PGDAC) e della necessaria coerenza con quanto stabilito nelle altre regioni del Distretto, e in special modo perle misure di carattere "quantitativo".

La Regione Umbria, infatti, è collocata al centro del reticolo idrografico del Distretto e non può non tenere conto delle azioni e misure poste in essere dalle Regioni a monte di essa, che sono determinanti sui corpi ìdrici umbri, e contemporaneamente deve coordinare le sue azioni con quelle della Regione Lazio, in quanto le stesse incidono necessariamente sul reticolo idrografico a

valle del territorio umbro.

Riscontrando una certa "discontinuità" tra le varie Regioni, l'Autorità di Bacino ha stabilito, con decisione del Comitato Istituzionale del 15.12.2010 di rendere sincrone e coerenti tra loro le azioni regionali, al fine di conseguire la massima efficacia e non creare squilibri tra i territori del distretto; In particolare, sul DMV le Regioni dovevano procedere con delle apposite sperimentazioni, oggetto di valutazioni e confronto tra le Regioni del Distretto al fine di giungere ad una applicazione del DMV coerente con il quadro

complessivo distrettuale.

Con l'occasione si ribadisce che l'appartenenza ad un (o due nel caso umbro) distretto idrografico non è una mera invenzione ma un obbligo normativo per

effetto della direttiva comunitaria 2000/60/CE che non riconosce di Piani regionali di tutela delle acque se non come mera articolazione amministrativa territoriale per l'applicazione del Piani di gestione di distretto idrografico.

A seguito di ciò la Giunta regionale, con DGR 131 del 14.02.2011, ha deliberato la costituzione di un apposito gruppo di lavoro presso le Provìnce con l'obiettivo di supportare le attività disposte nel documento approvato in sede di distretto idrografico, nonché per completare le misure del PTA con ì risultati degli studi sul DMV e la sua definitiva applicazione.

Il gruppo di lavoro, organizzato presso le province di Perugia e di Terni, non è riuscito a completare tutte le sue attività a seguito del noto riordino istituzionale che ha coinvolto le Province; comunque la Regione competente in materia, ritenendo assolutamente prioritaria questa attività, l'ha riproposta

nell'aggiornamento del Piano di Tutela (già adottato dalla GR con atto n.1646 del 28.12.2016 ed ora in fase di pert'ezionamento dell'iter per la sua

approvazione presso il consiglio regionale).

Aquanto sopra descritto si deve aggiungere che la CE, con il rapporto "Blue Print" sviluppato a seguito della conferenza di Nicosia del 2012, ha codificato

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un nuovo parametro che supera il DiVlV: 'TEcological Flow" (EF) tradotto in flusso ecologico.

Il DMV è una definizione della normativa nazionale, gli atti di indirizzo della UE (cfr ad esempio la Strategia Europea per l'Adattamento ai Cambiamenti Climatici del 16 aprile 2014) definiscono la "portata ecologica", o "flusso

ecologico" ampliando il concetto a cui si è riferito il legislatore italiano. i Le definizioni internazionali dell'ecological flow sono molteplici tra le quali si

può riportare la seguente "il flusso ecologico rappresenta il volume di acqua

necessario affinché l'ecosistema acquatico continui a prosperare e a fornire i '

servizi necessari". '

Il termine eflow viene introdotto "ufficialmente" nella Blue print del 2012-fThe

blueprint to Safeguard Europe's Water resources - Communication from thè Commission 001^(2012)673"), che evidenzia la necessità di definire e im plementare le portate ecologiche.

La Guidance Document n® 31 "Ecological flows in the Implementation of the

WFD",jntroduce il temiine di "ecological flows" o "eflow" (EF) e lo definisce

come "a flow regime consistent with the achievement of the environmental i

objectlves of the WFD".

Si precisa che l'introduzione di nuovi protocolli di sperimentazione, previsti nelle misure dell'aggiornamento del PTA per il sessennio 2016/2021, non è stata una invenzione regionale ma una precisa applicazione di quanto già ampiamente discusso tra le Autorità di Distretto Idrografico italiane ed il Ministero deirAmbiente In conseguenza dell'incontro bilaterale con la DG ENV e l'Italia del 12.02.2016 e da cui è nato un apposito Action Pian nazionale per l'assunzione degli impegni da parte dell'Italia per la predisposizione dì una propòsta di linee guida nazionali sui deflussi

ecologici.

Ed è in esecuzione dell'Action Pian che il Ministero dell'ambiente ha

recentemente emanato anche il decreto 13.02.2017 n.30, per l'approvazione ' delle "linee guida per l'aggiornamento dei metodi di detenninazione del '

deflusso minimo vitale al fine di garantire il mantenimento dei corsi d'acqua, del deflusso ecologico a sostegno del raggiungimento degli obiettivi ambientali definiti ai sensi della Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000"; con il medesimo decreto è stata disposta la costituzione di appositi tavoli di coordinamento distrettuali a cui partecipino le regioni per la definitiva unifomiazione delle metodiche per rindividuazione

del deflusso.

Con l'approvazione delle linee guida si ha finalmente uno strumento adeguato

p^r attivare la sperimentazione in maniera omogenea con le aspettative delia

Detto questo si sottolinea che II PTA aggiornato ha tenuto conto

dell evoluzione normativa europea ed ha individuato un percorso per passare ' dar Deflusso Minimo Vitale (DMV), all' Ecological Flow (EQ) ai sensi della

WFD, con la misura sotto riportata.

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Cilltllij Ki'iiìniiiilc

Misura di base "B-07 - Determinazione e applicazione dell'Ecological Flow",

questa misura, partendo dalle indicazioni dettate dalle Autorità di Distretto e

dagli studi già effettuati per la definizione del DMV nel PTA, prevede:

Azione A. - Prima applicazione dell'EF come valore percentuale'dei "Q Ottimale"

(Qott) In tutti 1 corpi idrici superficiali designati ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, che non hanno raggiunto lo stato di qualità "buono" al 31.12.2015, e per i quali era stata già calcolata la Q ottimale (Qott) nel PTA.

Azione B. - Per tutti gli altri corpi idrici superficiali non previsti neirazione A e che non hanno raggiunto io stato di qualità "buono" al 31.12.2015, l'applicazione

dell'EF viene definita sulla base del DMV individuato dall'Autorità di Bacino del fiume Tevere (oggi Autorità di Distretto Appennino Centrale) con atto n.97 del 18.12.2001 e da una attività di sperimentazione, da applicare per ciascun corpo idrico (o, in subordine, per gruppi omogenei di corpi idrici, come individuati nella fase di tipizzazione), per poter correlare 1 valori degli indici ambientali con le portate defluenti. L'attività di sperimentazione parte dal valore di portata attualmente rilasciata dall'utente, in precedenza già Individuata in sede di concessione e/o aggiornata mediante comunicazioni da parte dell'Autorità

competente."

Azione C. Per tutti gli altri corpi Idrici superficiali non previsti nelle Azioni A e B (che hanno già raggiunto lo stato di qualità "buono" al 31.12.2015), l'applicazione dell'EF coincide con la portata attualmente rilasciata dall'utente, in precedenza già individuata in sede di concessione e/o aggiornata mediante comunicazioni da parte dell'Autorità competente.

Si evidenzia il processo partecipativo per raggiornamento del Piano, attuato dalla Regione Umbria, che ha coinvolto, in una serie di incontri, le associazioni di categoria e portatori dì interesse, al fine di raccogliere osservazioni e suggerimenti e rendere il più possibile condiviso ed efficiente il contenuto dell'aggiornamento del PTA.

Ai fini della trasparenza le osservazioni raccolte, le valutazioni del servizio ed

il testo delle misure adottate, unitamente a tutti i documenti che compongono raggiornamento del Piano, è stato integralmente pubblicato, nella pagina istituzionale della Regione Umbria (visionabile al seguente link:

http:/Avww.reglone.umbria.it/ambiente/qualita-delle-acque1, nella Sezione

"Documenti" in basso a destra della pagina).

Inoltre, in riferimento alla specifica richiesta di chiarimenti, riguardante l'accoglimento dell'osservazione della ERG spa, si fa presente che il testo dell'osservazione non si limitava a riferirsi soltanto al "valore di portata attualmente rilasciata dall'utente" così come riportato nella lettera ma proseguiva con "individuata in sede di concessione e/o mediante comunicazione da parte dell'autorità competente" ed è stata accolta in quanto le concessioni recenti, nel proprio disciplinare, già contengono l'obbligo il rilascio nei tratti sottesi del DMV, mentre per quanto riguarda le concessioni meno recenti tale rilascio è imposto dall'autorità competente.

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Si è ritenuto pertanto corretto che le osservazioni sperimentali per individuare

IE.Flow nel tratto di corpo idrico sotteso dall'utenza, nei casi dove lo stesso non raggiungeva Io stato di qualità buono, facessero riferimento ad uno stato di base (TO) corrispondente a quello attualmente rilasciato dall'utente, cosi

come sopra individuato, per poi incrementare lo stesso in base ai criteri

definiti dall'apposito gruppo di lavoro, al fine di giungere allo stato T1, in cui

Iutente rilascia l'EF necessario al raggiungimento del buono stato di Qualità

del corpo idrico.

L'aggiornamento del Piano, comprensivo delle misure, ha già superato la Verifica di assoggettabilità a VAS, la fase di partecipazione con gli stakholders, ed è stato adottato con deliberazione della Giunta Regionale ha

ottenuto il parere vincolante dell'Autorità distrettuale, ed a breve sarà sottoposto all'approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale.

Ovviamente, prima dell'approvazione, il Consiglio regionale dovrà acquisire il

parere del Ministero dell'Ambiente il quale potrà verificare e validare le scelte

operate dalia regione.

In merito al c.d. impianto idroelettrico di Marmore", si fa presente che non corrisponde al vero l'affermazione del mancato rispetto della portata minima vitale da parte del concessionari e sì precisa che tali impianti, sono strettamente collegati alla gestione della Cascata delle Marmore precisando

quanto sopra riportato.

II fiume Velino, entrato nel territorio umbro, si trova ad una quota di oltre 160 m. superiore al corso del fiumé'Nera nel quale confluisce e tale "salto" è stato sfruttato già dagli anni '20 del secolo scorso per la produzione di energia

Idroelettrica. ^

Le centrali idroelettriche esistenti hanno come "vasca di càrico" il Lago di

Piediluco del quale il Velino, collegato tramite un breve corso idrico, è al contempo immissario ed emissario. Immissario quando le paratoie delie centrali a valle sono chiuse ed emissario quando le paratoie sono aperte e la

centrale entra in produzione.

Il Lago di Piediluco ha come immissario naturale solo il Rio Fuscello che presenta portate minime legate al ciclo idrologico, mentre è principalmente alimentato artificialmente dal canale artificiale "Medio Nera" lungo ben 42 Km (realizzato fine anni 20 del secolo scorso a servizio delle centrali idroelettriche

di vaile), che convoglia mediamente nel lago circa 17 mc/sec di acqua

derivata a monte dal fiumi Como, Nera e Vigi, nonché dal fiume Velino.

li Velino, dopo aver incrociato il Lago di Piediluco, scorre per circa 1.5 chilometri, su un alveo modificato "Drizzagno" fino alla presa di Gaileto-Monte Sant'Angelo attualmente di proprietà della ERG realizzata nel 1971 la cui potenza efficace è di 220MW, per poi proseguire nello storico canale Curiano

dove è posta l'opera di presa delle Acciaierie AST di Terni per fini di

raffreddamento, produzione di energia elettrica ed usi diversi.

Al termine del canale Curiano, in prossimità della frazione di Marmore, si forma la cascata che si getta nella sottostante gola del Nera.

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Si precisa che sul fiume Velino viene rispettato II rilascio del DMV, infatti, dopo la presa di Galleto-Sant'Angelo sono sempre rilasciate portale pari o superiori alla porta minima vitale (intorno al 6 m3/sec, quando il valore del

DMV è di 4,536 m3/sec).

Èevidente che nel tratto delle Cascate delle Marmore il deflusso non può fare

riferimento al coricetto di DMV in quanto le caratteristiche idromorfologiche e

orografiche, costituite da una cascata con un dislivello complessivo di 165

metri, suddiviso in tre salti, rendono impossibile la presenza di qualsiasi specie ittica e quantomeno di biocenosi fluviale che sono gli organismi per la

cui salvaguardia viene definito il DMV; la fauna ittica è presente fino a monte

del ciglio della cascata, dove si ferma naturalmente; con la paratia di

sbarramento del Canale Curiale viene gestito il rilascio verso la Cascata tramite altre paratoie laterali che fanno defluire con continuità circa 300 i/sec.

Égarantito, tramite apposita convezione, un consistente deflusso (pari ad un

rilascio per più di 1200 ore/anno di 16 mc/s) che rende possibile la visione della cascata nel pieno della sua spettacolarità rappresentando una delle maggiori attrazioni turistiche della regione oltre alla conservazione paesaggistica e per il sostegno delle attività socio-economiche.

La convenzione stipulata con le Comunità Locali ha consentito nel tempo il

notevole sviluppo del turismo e delle attività connesse nelle zone limitrofe alla cascata, assicurando la conservazione ambientale e del paesaggio naturale e

il sostegno allefonti energetiche rinnovabili.

Relativamente al monitoraggio ambientale si fa presente che in Umbria è ovviamente presente la rete di monitoraggio (di sorveglianza ed operativo) qualitativo ed una rete di monitoraggio idrometeo che consente la verifica del bilancio idrico (afflussi/deflussi); nello specifico del quesito sollevato nell'interrogazione si precisa che sia il fiume Nera che il lago di Piediluco serbatoio naturale della Cascata delle Manmore, sono monitorati sia in termini

qualitativi che quantitativi. Atale monitoraggio si accoppierà uno specifico monitoraggio per la valutazione dei risultati e le conseguenti decisioni per

Iindividuazione dell'EF (DF) finale, nel rispetto delle indicazioni del DM 30/17.

Cordiali saluti.

\

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