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Avvertenze
I trovatori (capitolo 3), la cui grafia segue quella del Dizionario biografico dei trovatori (DBT), sono stati presentati seguendo l’ordine presentato nel repertorio della Bibliographie der Troubadours (BdT) e di ognuno, in una breve scheda, vengono fornite indicazioni generali sulla sua biografia, sulle corti presso cui è stato ospitato e sulla produzione da cui è costituito il suo corpus.
I trovatori sono stati trattati singolarmente, ad eccezione di due coppie, Falconet e Taurel da un lato e Joan d’Albusson e Nicolet de Turin dall’altro, in virtù delle tenzoni che li hanno visti protagonisti.
I singoli componimenti sono stati inseriti in base all’ordine presentato dalla BdT, preceduti da una tabella introduttiva nella quale sono elencati:
1. I manoscritti, dove sono contenuti o dove ne siano citati anche solo pochi versi. I manoscritti sono elencati in ordine alfabetico (1. lettere maiuscole, 2. minuscole, 3. lettere greche). In questo caso sono state adottate le sigle indicate nella BdT, con l’aggiunta, alla numerazione della carta, dell’indicazione recto o verso.
2. L’edizione di riferimento. Questa è stata seguita integralmente per quanto riguarda le porzioni di testo citate, mentre le traduzioni, laddove non siano utilizzate edizioni di riferimento italiane modificate se necessario,8 sono originali, ma sempre supportate dalle altre edizioni di riferimento straniere, dall’antologia di De Bartholomaeis 1931 e dai dizionari curati da Raynouard (LR) e da Levy (PD). Per limitazioni di spazio, non è stato possibile inserire il testo integrale delle singole composizioni, però si ritiene che le porzioni di testo esposte e tradotte offrano una panoramica chiara sulla globalità delle opere.
3. Il genere. In alcuni casi tale individuazione risulta problematica,9 in particolare per quanto riguarda la distinzione tra canzone di crociata e sirventese.10 Evitando di entrare in merito alle questioni di genere, in quest’analisi vengono considerate le definizioni fornite dalle edizioni di riferimento e indicate con (?) controversie relative all’attribuzione, laddove ci fossero.
3. La metrica e la posizione occupata nel repertorio metrico di I. Frank (Frank).
4. La data. Questa è spesso indicativa e non va considerata del tutto certa, per cui vengono segnalate più datazioni possibili.
Alla tabella introduttiva segue un’esposizione sulla tematica e sulle motivazioni del testo, oltreché chiarimenti relativi alla/e datazione/i, alle circostanze storiche e soprattutto alla citazione dei marchesi piemontesi.
Successivamente al capitolo dedicato ai trovatori, sono state incluse due Appendici:
1. La prima Appendice riguarda una composizione trobadorica apocrifa (BdT 242.52) e probabilmente anonima.
2. La seconda Appendice riguarda un componimento francese di un troviero (RS 37a).
8 Le edizioni di riferimento italiane adoperate e di conseguenza le traduzioni ivi contenute, sono sette: De
Bartholomaeis 1930a, Branciforti 1954, Avalle 1960, Longobardi 1982-1983, Calzolari 1986, Lachin 2004, Sanguineti 2012.
9 Cfr. Asperti 2013.
10 Per i componimenti classificati come canzoni di crociata, cfr. Bédier-Aubry 1909, Guida 1992 e Dijkstra
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Dopo la seconda Appendice è stata, inoltre, inserita una tabella rappresentativa del corpus dei componimenti raccolti, che contiene, oltre alle indicazioni del repertorio della BdT, il genere e i singoli riferimenti alla corte monferrina, specificando i versi in cui compaiono i protagonisti della celebre casata, e gli eventuali senhals trobadorici sotto cui vengono celati, al fine di dare una visione chiara e precisa di tutto l’insieme del corpus di riferimento.