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PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA NASCITA SGA A TERMINE E LATE PRETERM

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Academic year: 2021

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PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA NASCITA SGA A TERMINE E LATE PRETERM

Per quanto riguarda l’analisi dei principali fattori di rischio associati alla nascita SGA a termine e late preterm, sono stati analizzati i seguenti parametri:

1. Età materna

2. Multiparità o primiparità materna

3. Gravidanza insorta spontaneamente o mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita

4. Gravidanza gemellare o singola

5. Anamnesi materna positiva per precedenti aborti

6. Anamnesi materna positiva per patologie endocrino-metaboliche (tireopatie, diabete gestazionale)

7. Anamnesi gravidica positiva per metrorragie o eclampsia 8. Abitudine al fumo di sigaretta durante la gestazione 9. Assunzione di farmaci o droghe durante la gestazione 10. IUGR (restrizione di crescita intrauterina) documentato 11. Peso della placenta alla nascita

Non abbiamo riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa tra neonati SGA e AGA (casi e controlli) a termine e late preterm per quanto riguarda i seguenti parametri: gravidanza insorta spontaneamente o mediante tecniche procreazione medicalmente assistita, presenza di diabete gestazionale, anamnesi materna positiva per precedenti aborti, assunzione di farmaci o sostanze stupefacenti durante la gravidanza.

ETA’ MATERNA

Per quanto riguarda l’età materna, è presente una differenza statisticamente significativa (p<0.05) tra il gruppo dei neonati SGA late preterm e quello degli SGA a termine (le madri degli SGA late preterm presentavano un’età più avanzata di quelle degli SGA a termine), ma non tra il gruppo degli SGA late preterm e quello degli AGA late preterm [Figura 13] .

(2)

PATOLOGIA TIROIDEA MATERNA

La presenza di patologia tiroidea materna è risultata più frequente nel gruppo degli SGA a termine rispetto a quello degli SGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa(p<0,05), ma non è stata evidenziata alcuna differenza tra gli SGA a termine e il relativo gruppo di controllo(AGA a termine).[figura 14]

Figura 14 Figura 13

(3)

ABITUDINE AL FUMO DI SIGARETTA

L’abitudine al fumo di sigaretta da parte della gestante è risultata più frequente nel gruppo degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05) rispetto al relativo gruppo di controllo (AGA a termine) Figura 15.

GEMELLARITA’

Per quanto riguarda la gemellarità, è evidente una differenza statisticamente significativa tra il gruppo di neonati AGA e SGA a termine (p<0,001) con una maggior frequenza di gemelli fra gli SGA e nessun caso fra i controlli AGA. E’ inoltre presente una differenza statisticamente significativa tra il gruppo degli SGA a termine e late preterm (p<0,05): in questo caso i gemelli sono più frequenti nel gruppo degli SGA late preterm. Risulta quindi evidente come i gemelli siano più frequenti in ciascun gruppo di SGA rispetto al relativo gruppo di controllo e come, all’interno del gruppo degli SGA, sono più frequenti fra gli SGA late preterm. [Figura 16]

(4)

IUGR

La presenza di IUGR (ritardo della crescita intrauterina) è stata rilevata in entrambi i gruppi di SGA, con una differenza statisticamente significativa tra il gruppo degli SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001) e anche tra il gruppo di SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001). La presenza di IUGR è stata comunque maggiore negli SGA late preterm rispetto agli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,005) Figura 17.

Figura 16

(5)

COMPLICANZE DURANTE GRAVIDANZA

Infine, la presenza di complicanze nel corso della gravidanza, quali metrorragie ed eclampsia, è risultata più frequente tra le madri degli SGA late preterm rispetto a quelle dei neonati SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Non vi è alcuna differenza significativa tra gli SGA e gli AGA a termine, mentre è presente una differenza statisticamente significativa (p<0,005) tra la presenza di queste complicanze nelle madri degli AGA late preterm e quelle degli SGA late preterm, con una frequenza maggiore in queste ultime [Figura 18].

MADRE PRIMIPARA

La maggior parte degli SGA a termine sono risultati nati da madre primipara, con una differenza, rispetto ai controlli AGA a termine, vicina alla significatività (p=0,081) ma il tipo di analisi eseguita non è in grado, in questo caso, di evidenziare una possibile correlazione significativa. Tuttavia, vedremo nelle successive analisi che considerando i due macrogruppi di AGA e SGA, indipendentemente dall’età gestazionale, darà un tipo di esito diverso.

(6)

OUTCOME ALLA NASCITA DEI NEONATI SGA A TERMINE E LATE PRETERM

Non abbiamo riscontrato differenze significative tra i due gruppi di neonati SGA a termine e late preterm e i relativi gruppi di controllo AGA per quanto riguarda i seguenti parametri: referti delle ecografie: (cerebrale, cardiaca, renale), positività per infezione da Citomegalovirus, presenza di anomalie genetiche o di malformazioni (difetti interventricolari, criptorchisdismo, sindattilia), presenza di apnee, episodi di sepsi, necessità di intubazione orotracheale o di somministrazione di surfactante, livelli massimi di bilirubinemia presentati durante la degenza, exitus.

INDICE DI APGAR

Per quanto riguarda l’indice di Apgar al 5° minuto di vita, abbiamo considerato i neonati che presentavano un indice inferiore o uguale a 8. E’ risultata una differenza statisticamente significativa sia tra SGA e AGA a termine (p<0,005) che tra AGA e SGA late preterm (p<0,05) che tra SGA a termine e late preterm. Altrimenti detto, i neonati SGA presentavano mediamente un indice di Apgar alla nascita inferiore rispetto ai rispettivi controlli AGA, e tra i due gruppi di SGA i late preterm presentavano un outcome significativamente peggiore rispetto ai nati a termine.

(7)

TAGLIO CESAREO

Per quanto riguarda la necessità di ricorrere al parto con taglio cesareo, possiamo osservare una differenza statisticamente significativa sia tra i gruppi di nati a termine AGA e SGA (p<0,005) sia tra i gruppi dei late preterm AGA e SGA (p<0,05), che anche tra gli SGA a termine e late preterm (p<0,005). Il parto con taglio cesareo è stato eseguito con una frequenza maggiore nelle madri degli SGA rispetto a quelle dei neonati AGA. Tra queste, con una frequenza maggiore per gli SGA late preterm rispetto a quelli a termine.

INDICAZIONI AL TAGLIO CESAREO

Nella figura seguente sono riportate le principali indicazioni al taglio cesareo in ciascun gruppo di neonati: possiamo osservare come…

IPOGLICEMIA

Circa il verificarsi di ipoglicemie, osserviamo come queste siano state più frequenti nel gruppo degli SGA a termine rispetto al gruppo dei relativi controlli AGA, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001) e nel gruppo degli SGA late preterm

(8)

rispetto al gruppo dei relativi controlli AGA, anche qui con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Per quanto le ipoglicemie siano state più frequenti nei due gruppi di SGA, non ci sono differenze significative relativamente all’età gestazionale.

LIVELLI DI CALCIO IONIZZATO

I livelli di calcio ionizzato (ottenuto mediante emogasanalisi) sono risultati significativamente più bassi negli SGA a termine rispetto al relativo gruppo di controllo (p<0,05). Non vi è differenza significativa tra gli SGA late preterm e i relativi controlli. Vi è invece differenza significativa tra gli SGA a termine e late preterm: questi ultimi presentano livelli di calcio

significativamente più bassi (p<0,001)

IPOCALCEMIA

Parallelamente a quanto detto, abbiamo osservato come il verificarsi di ipoglicemia (definita come definita come una calcemia < 1,0 mMol/L, tale da richiedere la somministrazione di calcio gluconato al 10% per os) sia stato più frequente fra gli SGA a termine rispetto ai relativi controlli AGA, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05) ma non vi sia significatività fra i due gruppi di SGA, pur essendo evidente dal grafico come negli SGA

(9)

late preterm siano stai più frequenti gli episodi di ipocalcemia.

NATRIEMIA E KALIEMIA

Circa gli altri elettroliti, abbiamo osservato una significatività per i livelli di natriemia e kaliemia, che risultano rispettivamente inferiori (Na+) e superiori (K+) negli SGA late preterm rispetto agli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa, ma senza differenza significativa tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo di controllo AGA late preterm.

ESAME EMOCROMICITOMETRICO

I livelli di emoglobina, al primo esame emocromocitometrico eseguito durante la degenza, sono risultati più elevati nei due gruppi di SGA rispetto al gruppo dei nati AGA late preterm, ed è risultata una differenza statisticamente significativa tra il gruppo dei neonati SGA late preterm e il relativo gruppo di controllo AGA (p<0,005).

(10)

Sebbene non sia presente alcuna differenza statisticamente significativa, risulta osservabile dal grafico in figura come una quota più elevata di neonati SGA late preterm abbia presentato una anemia tale da richiedere terapia con eritropoietina per via sottocutanea o, più raramente, emotrasfusione con emazie concentrate.

(11)

PROTEINE TOTALI

I livelli ematici di proteine totali sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). E’ anche risultata alcuna differenza statisticamente significativa tra il gruppo SGA late preterm e il gruppo AGA late preterm di controllo (p<0,05).

IMMUNOGLOBULINE

I livelli ematici di immunoglobuline sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Non è invece risultata alcuna differenza statisticamente significativa rispetto al gruppo AGA late preterm di controllo.

(12)

I livelli ematici di cortisolo sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05).

TSH

Per quanto riguarda i livelli di TSH, abbiamo riscontrato valori lievemente più elevati, pur non significaticativi, nei neonati SGA a termine rispetto ai late preterm (sia SGA che AGA).

(13)

f T4

I livelli ematici di fT4 sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05), ma non vi sono state differenze significative con i relativi gruppi di controllo.

FOTOTERAPIA

Circa il verificarsi di ittero tale da richiedere fototerapia, si è verificato con una frequenza maggiore negli SGA a termine rispetto ai relativi controlli AGA, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001) mentre non si è osservata differenza fra gli SGA late preterm e i relativi controlli AGA a termine. Tra i due gruppi di SGA si è avuta una maggior frequenza negli SGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05)

(14)

Abbiamo registrato un maggior numero di casi di distress respiratorio nei neonati SGA a termine rispetto agli AGA a termine, e anche negli SGA late preterm rispetto agli AGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Pertanto, il distress respiratorio si verifica con frequenza più elevata nei neonati SGA e nei late preterm, ma tra tutti i gruppi quello in cui prevale sono gli SGA late preterm.

FREQUENZA RESPIRATORIA

A conferma di quanto detto, gli SGA late preterm si è registrata una frequenza respiratoria significativamente maggiore rispetto agli SGA a termine (p<0,005), ed è risultata maggiore anche negli SGA late preterm rispetto al gruppo di controlli AGA, con valori vicini alla significatività (p=0,007).

ALIMENTAZIONE CON GAVAGE

OROGASTRICO

L’alimentazione con gavage orogastrico si è resa necessaria sia nei neonati a SGA che

(15)

nei late preterm, con differenze statisticamente significative tra gli SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001) a anche i due gruppi di SGA, a termine e late preterm (p<0,001).

DURATA DELL’ALIMENTAZIONE CON G.O.

Anche la durata del supporto all’alimentazione è risultata maggiore nei neonati SGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa (p<0,005).

ALIMENTAZIONE PER VIA PARENTERALE

(16)

Anche la necessità di ricorrere ad alimentazione per via parenterale (totale o parziale) si è registrata sia nei neonati a SGA che nei late preterm, ma con differenze statisticamente significative tra gli SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), e anche che tra gli SGA a termine e gli SGA late preterm (p<0,001).

DURATA DELLA DEGENZA

Infine, abbiamo registrato una più lunga durata della degenza fra i neonati SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), e anche che tra gli SGA a termine e gli SGA late preterm (p<0,001). Per quanto non vi siano differenze statisticamente significative fra i due gruppi, abbiamo riscontrato una lieve differenza circa il verificarsi di exitus fra il gruppo degli SGA (in cui non si è mai verificato) e quello degli AGA (in cui si sono registrati due casi, uno nel gruppo degli

(17)

SGA a termine e uno in quello dei late preterm). In particolare, le cause sono state: nel gruppo degli SGA a termine l’exitus è stato causato da complicanze legate a trisomia 18, mentre nel gruppo degli SGA late preterm da un grave IUGR associato a gravi malformazioni, di cui quelle cardiache sono risultate fatali.

ANALISI MULTIVARIATA

Abbiamo infine eseguito un’analisi multivariata che ponesse in correlazione i principali fattori di rischio osservati nei due gruppi di SGA con i relativi outcome, allo scopo di identificare i principali fattori di rischio di un peggior outcome.

TOTALE SGA

Pr(>|z|)

OR

2,50%

97,50%

Problemi in gravidanza

0,00276 **

5,01

1,84

15,62

IUGR

0,981

Età materna

0,4708

(18)

Gemellarità

0,00175 **

3,43

1,62

7,69

Prima gravidanza

0,02047 *

2,38

1,16

5,05

Precedenti aborti

0,10519

Diabete gestazionale

0,49028

Fumo

0,04641 *

2,64

1,04

7,19

Farmaci o droghe

0,75429

Patologia tiroidea

materna

0,42441

LATE PRETERM

Pr(>|z|)

OR

2,50%

97,50%

Problemi in gravidanza

0,00693 **

3,21

1,41

7,75

IUGR

0,10723

Età materna

0,39833

Sesso

0,20217

Gemellarità

0,00658 **

2,56

1,31

5,10

Prima gravidanza

0,16981

Precedenti aborti

0,64887

Diabete gestazionale

0,69401

Fumo

0,66936

Farmaci o droghe

0,98524

Patologia tiroidea

materna

0,01438 *

0,20

0,05

0,64

SGA LATE PRETERM

Pr(>|z|)

OR

2,50%

97,50%

Problemi in gravidanza

4,31E-05 ***

7,08

2,81

18,61

IUGR

2,53E-05 ***

9,43

3,41

28,03

Età materna

0,27671

Sesso

0,32724

Gemellarità

0,00861 **

2,99

1,32

6,79

Prima gravidanza

0,58251

Precedenti aborti

0,06225

Diabete gestazionale

0,34959

Fumo

0,90597

Farmaci o droghe

0,98494

Patologia tiroidea

materna

0,10251

PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO ASSOCIATI ALLA NASCITA SGA A TERMINE E LATE PRETERM

Per quanto riguarda l’analisi dei principali fattori di rischio associati alla nascita SGA a termine e late preterm, sono stati analizzati i seguenti parametri:

1. Età materna

(19)

3. Gravidanza insorta spontaneamente 4. Gravidanza gemellare o singola

5. Anamnesi materna positiva per precedenti aborti 6. Anamnesi materna positiva per patologia tiroidea

7. Anamnesi gravidica positiva per metrorragie o eclampsia 8. Diabete gestazionale

9. Abitudine al fumo di sigaretta durante la gestazione 10. Assunzione di farmaci o droghe durante la gestazione 11. IUGR (restrizione di crescita intrauterina) documentato 12. Peso della placenta alla nascita

Non abbiamo riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa tra neonati SGA e AGA (casi e controlli) a termine e late preterm per quanto riguarda i seguenti parametri: gravidanza insorta spontaneamente o mediante tecniche procreazione medicalmente assistita, presenza di diabete gestazionale, anamnesi materna positiva per precedenti aborti, assunzione di farmaci o sostanze stupefacenti durante la gravidanza.

ETA’ MATERNA

Per quanto riguarda l’età materna, è presente una differenza statisticamente significativa (p<0.05) tra il gruppo dei neonati SGA late preterm e quello degli SGA a termine (le madri degli SGA late preterm presentavano un’età più avanzata di quelle degli SGA a termine), ma non tra il gruppo degli SGA late preterm e quello degli AGA late preterm [Figura 13] .

(20)

PATOLOGIA TIROIDEA MATERNA

La presenza di patologia tiroidea materna è risultata più frequente nel gruppo degli SGA a termine rispetto a quello degli SGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa(p<0,05), ma non è stata evidenziata alcuna differenza tra gli SGA a termine e il relativo gruppo di controllo(AGA a termine).[figura 14]

Figura 13

(21)

ABITUDINE AL FUMO DI SIGARETTA

L’abitudine al fumo di sigaretta da parte della gestante è risultata più frequente nel gruppo degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05) rispetto al relativo gruppo di controllo (AGA a termine) Figura 15.

(22)

GEMELLARITA’

Per quanto riguarda la gemellarità, è evidente una differenza statisticamente significativa tra il gruppo di neonati AGA e SGA a termine (p<0,001) con una maggior frequenza di gemelli fra gli SGA e nessun caso fra i controlli AGA. E’ inoltre presente una differenza statisticamente significativa tra il gruppo degli SGA a termine e late preterm (p<0,05): in questo caso i gemelli sono più frequenti nel gruppo degli SGA late preterm. Risulta quindi evidente come i gemelli siano più frequenti in ciascun gruppo di SGA rispetto al relativo gruppo di controllo e come, all’interno del gruppo degli SGA, sono più frequenti fra gli SGA late preterm. [Figura 16]

(23)

IUGR

La presenza di IUGR (ritardo della crescita intrauterina) è stata rilevata in entrambi i gruppi di SGA, con una differenza statisticamente significativa tra il gruppo degli SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001) e anche tra il gruppo di SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001). La presenza di IUGR è stata comunque maggiore negli SGA late preterm rispetto agli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,005) Figura 17.

COMPLICANZE DURANTE GRAVIDANZA Infine, la presenza di complicanze nel corso della gravidanza, quali metrorragie ed eclampsia, è risultata più frequente tra le madri degli SGA late preterm rispetto a quelle dei neonati SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Non vi è alcuna differenza significativa tra gli SGA e gli AGA a termine, mentre è presente una differenza statisticamente significativa (p<0,005) tra la presenza di queste complicanze nelle madri degli AGA late preterm e quelle degli SGA late preterm, con una frequenza maggiore in queste ultime [Figura 18].

Figura 16

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MADRE PRIMIPARA

La maggior parte degli SGA a termine sono risultati nati da madre primipara, con una differenza, rispetto ai controlli AGA a termine, vicina alla significatività (p=0,081) ma il tipo di analisi eseguita non è in grado, in questo caso, di evidenziare una possibile correlazione significativa. Tuttavia, vedremo nelle successive analisi che considerando i due macrogruppi di AGA e SGA, indipendentemente dall’età gestazionale, darà un tipo di esito diverso.

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OUTCOME ALLA NASCITA DEI NEONATI SGA A TERMINE E LATE PRETERM

Non abbiamo riscontrato differenze significative tra i due gruppi di neonati SGA a termine e late preterm e i relativi gruppi di controllo AGA per quanto riguarda i seguenti parametri: referti delle ecografie: (cerebrale, cardiaca, renale), positività per infezione da Citomegalovirus, presenza di anomalie genetiche o di malformazioni (difetti interventricolari, criptorchisdismo, sindattilia), presenza di apnee, episodi di sepsi, necessità di intubazione orotracheale o di somministrazione di surfactante, livelli massimi di bilirubinemia presentati durante la degenza, exitus.

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Per quanto riguarda l’indice di Apgar al 5° minuto di vita, abbiamo considerato i neonati che presentavano un indice inferiore o uguale a 8. E’ risultata una differenza statisticamente significativa sia tra SGA e AGA a termine (p<0,005) che tra AGA e SGA late preterm (p<0,05) che tra SGA a termine e late preterm. Altrimenti detto, i neonati SGA presentavano mediamente un indice di Apgar alla nascita inferiore rispetto ai rispettivi controlli AGA, e tra i due gruppi di SGA i late preterm presentavano un outcome significativamente peggiore rispetto ai nati a termine.

TAGLIO CESAREO

Per quanto riguarda la necessità di ricorrere al parto con taglio cesareo, possiamo osservare una differenza statisticamente significativa sia tra i gruppi di nati a termine AGA e SGA (p<0,005) sia tra i gruppi dei late preterm AGA e SGA (p<0,05), che anche tra gli SGA a termine e late preterm (p<0,005). Il parto con taglio cesareo è stato eseguito con una frequenza maggiore nelle madri degli SGA rispetto a quelle dei neonati AGA. Tra queste, con una frequenza maggiore per gli SGA late preterm rispetto a quelli a termine.

INDICAZIONI AL TAGLIO CESAREO

Nella figura seguente sono riportate le principali indicazioni al taglio cesareo in ciascun gruppo di neonati: possiamo osservare come…

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IPOGLICEMIA

Circa il verificarsi di ipoglicemie, osserviamo come queste siano state più frequenti nel gruppo degli SGA a termine rispetto al gruppo dei relativi controlli AGA, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001) e nel gruppo degli SGA late preterm rispetto al gruppo dei relativi controlli AGA, anche qui con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Per quanto le ipoglicemie siano state più frequenti nei due gruppi di SGA, non ci sono differenze significative relativamente all’età gestazionale.

LIVELLI DI CALCIO IONIZZATO

I livelli di calcio ionizzato (ottenuto mediante emogasanalisi) sono risultati significativamente più bassi negli SGA a termine rispetto al relativo gruppo di controllo (p<0,05). Non vi è differenza significativa tra gli SGA late preterm e i relativi controlli. Vi è invece differenza significativa tra gli SGA a termine e late preterm: questi ultimi presentano livelli di calcio

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IPOCALCEMIA

Parallelamente a quanto detto, abbiamo osservato come il verificarsi di ipoglicemia (definita come definita come una calcemia < 1,0 mMol/L, tale da richiedere la somministrazione di calcio gluconato al 10% per os) sia stato più frequente fra gli SGA a termine rispetto ai relativi controlli AGA, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05) ma non vi sia significatività fra i due gruppi di SGA, pur essendo evidente dal grafico come negli SGA late preterm siano stai più frequenti gli episodi di ipocalcemia.

NATRIEMIA E KALIEMIA

Circa gli altri elettroliti, abbiamo osservato una significatività per i livelli di natriemia e kaliemia, che risultano rispettivamente inferiori (Na+) e superiori (K+) negli SGA late preterm rispetto agli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa, ma senza differenza significativa tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo di controllo AGA late preterm.

ESAME EMOCROMICITOMETRICO

I livelli di emoglobina, al primo esame emocromocitometrico eseguito durante la degenza, sono risultati più elevati nei due gruppi di SGA rispetto al gruppo dei nati AGA late preterm, ed è risultata una differenza statisticamente significativa tra il gruppo dei neonati SGA late preterm e il relativo gruppo di controllo AGA (p<0,005).

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Sebbene non sia presente alcuna differenza statisticamente significativa, risulta osservabile dal grafico in figura come una quota più elevata di neonati SGA late preterm abbia presentato una anemia tale da richiedere terapia con eritropoietina per via sottocutanea o, più raramente, emotrasfusione con emazie concentrate.

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PROTEINE TOTALI

I livelli ematici di proteine totali sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). E’ anche risultata alcuna differenza statisticamente significativa tra il gruppo SGA late preterm e il gruppo AGA late preterm di controllo (p<0,05).

IMMUNOGLOBULINE

I livelli ematici di immunoglobuline sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Non è invece risultata alcuna differenza statisticamente significativa rispetto al gruppo AGA late preterm di controllo.

(31)

CORTISOLO

I livelli ematici di cortisolo sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05).

TSH

Per quanto riguarda i livelli di TSH, abbiamo riscontrato valori lievemente più elevati, pur non significaticativi, nei neonati SGA a termine rispetto ai late preterm (sia SGA che AGA).

(32)

f T4

I livelli ematici di fT4 sono risultati inferiori nel gruppo dei neonati SGA late preterm rispetto a quello degli SGA a termine, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05), ma non vi sono state differenze significative con i relativi gruppi di controllo.

FOTOTERAPIA

Circa il verificarsi di ittero tale da richiedere fototerapia, si è verificato con una frequenza maggiore negli SGA a termine rispetto ai relativi controlli AGA, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001) mentre non si è osservata differenza fra gli SGA late preterm e i relativi controlli AGA a termine. Tra i due gruppi di SGA si è avuta una maggior frequenza negli SGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa (p<0,05)

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DISTRESS RESPIRATORIO

Abbiamo registrato un maggior numero di casi di distress respiratorio nei neonati SGA a termine rispetto agli AGA a termine, e anche negli SGA late preterm rispetto agli AGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa (p<0,001). Pertanto, il distress respiratorio si verifica con frequenza più elevata nei neonati SGA e nei late preterm, ma tra tutti i gruppi quello in cui prevale sono gli SGA late preterm.

FREQUENZA RESPIRATORIA

A conferma di quanto detto, gli SGA late preterm si è registrata una frequenza respiratoria significativamente maggiore rispetto agli SGA a termine (p<0,005), ed è risultata maggiore anche negli SGA late preterm rispetto al gruppo di controlli AGA, con valori vicini alla significatività (p=0,007).

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ALIMENTAZIONE CON GAVAGE OROGASTRICO

L’alimentazione con gavage orogastrico si è resa necessaria sia nei neonati a SGA che nei late preterm, con differenze statisticamente significative tra gli SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001) a anche i due gruppi di SGA, a termine e late preterm (p<0,001).

DURATA DELL’ALIMENTAZIONE CON G.O.

Anche la durata del supporto all’alimentazione è risultata maggiore nei neonati SGA late preterm, con una differenza statisticamente significativa (p<0,005).

(35)

ALIMENTAZIONE PER VIA PARENTERALE

Anche la necessità di ricorrere ad alimentazione per via parenterale (totale o parziale) si è registrata sia nei neonati a SGA che nei late preterm, ma con differenze statisticamente significative tra gli SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), e anche che tra gli SGA a termine e gli SGA late preterm (p<0,001).

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DURATA DELLA DEGENZA

Infine, abbiamo registrato una più lunga durata della degenza fra i neonati SGA a termine e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), tra gli SGA late preterm e il relativo gruppo AGA di controllo (p<0,001), e anche che tra gli SGA a termine e gli SGA late preterm (p<0,001). Per quanto non vi siano differenze statisticamente significative fra i due gruppi, abbiamo riscontrato una lieve differenza circa il verificarsi di exitus fra il gruppo degli SGA (in cui non si è mai verificato) e quello degli AGA (in cui si sono registrati due casi, uno nel gruppo degli SGA a termine e uno in quello dei late preterm). In particolare, le cause sono state: nel gruppo degli SGA a termine l’exitus è stato causato da complicanze legate a trisomia 18, mentre nel gruppo degli SGA late preterm da un grave IUGR associato a gravi malformazioni, di cui quelle cardiache sono risultate fatali.

ANALISI MULTIVARIATA

Abbiamo infine eseguito un’analisi multivariata che ponesse in correlazione i principali fattori di rischio osservati nei due gruppi di SGA con i relativi outcome, allo scopo di identificare i principali fattori di rischio di un peggior outcome.

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TOTALE SGA

Pr(>|z|)

OR

2,50%

97,50%

Problemi in gravidanza

0,00276 **

5,01

1,84

15,62

IUGR

0,981

Età materna

0,4708

Sesso

0,12972

Gemellarità

0,00175 **

3,43

1,62

7,69

Prima gravidanza

0,02047 *

2,38

1,16

5,05

Precedenti aborti

0,10519

Diabete gestazionale

0,49028

Fumo

0,04641 *

2,64

1,04

7,19

Farmaci o droghe

0,75429

Patologia tiroidea

materna

0,42441

LATE PRETERM

Pr(>|z|)

OR

2,50%

97,50%

Problemi in gravidanza

0,00693 **

3,21

1,41

7,75

IUGR

0,10723

Età materna

0,39833

Sesso

0,20217

Gemellarità

0,00658 **

2,56

1,31

5,10

Prima gravidanza

0,16981

Precedenti aborti

0,64887

Diabete gestazionale

0,69401

Fumo

0,66936

Farmaci o droghe

0,98524

Patologia tiroidea

materna

0,01438 *

0,20

0,05

0,64

SGA LATE PRETERM

Pr(>|z|)

OR

2,50%

97,50%

Problemi in gravidanza

4,31E-05 ***

7,08

2,81

18,61

IUGR

2,53E-05 ***

9,43

3,41

28,03

Età materna

0,27671

Sesso

0,32724

Gemellarità

0,00861 **

2,99

1,32

6,79

Prima gravidanza

0,58251

Precedenti aborti

0,06225

Diabete gestazionale

0,34959

Fumo

0,90597

Farmaci o droghe

0,98494

Patologia tiroidea

materna

0,10251

(38)

Figura

Figura 14 Figura 13

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