• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 3

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "CAPITOLO 3"

Copied!
21
0
0

Testo completo

(1)

CAPITOLO 3

3.

STUDI SULLA SINESTESIA LINGUISTICA IN TEDESCO

.

In questo capitolo prenderò in esame gli studi che riguardano la sinestesia linguistica in tedesco. Per primo analizzerò l’articolo di Sean Day (1996) che ha svolto un’analisi contrastiva in inglese e tedesco, estrapolando i fenomeni sinestetici da alcune opere letterarie; poi indagherò i tre studi condotti presso l’Università di Düsseldorf, ovvero Werning et al. (2006), Fleischhauer J./ Beşeoğlu H. (2007) e Petersen et al. (2008); in seguito analizzerò l’analisi semantica distribuzionale contrastiva in inglese e tedesco di Salzinger (2010) svolta presso l’Università di Bochum e infine esaminerò l’analisi contrastiva italiano-tedesco delle sinestesie lessicalizzate di Salzmann (2012).

3.1 Day: Analisi contrastiva in inglese e in tedesco

Nei primi paragrafi dell’articolo, l’autore cerca di mettere in luce le varie teorie elaborate sulla metafora, sottolineando il fatto che a livello di sintassi non esiste una struttura universale valida per tutti i tipi di metafora. L’esempio standard che prende in esame è King Richard was a lion, che è possibile parafrasare così: “La forza e il coraggio di King Richard erano simili a quelle di un leone”. Purtroppo non è sempre così semplice, infatti per la prossima frase, che contiene una metafora sensoriale, la parafrasi rimane in qualche modo incompleta: The violin gave a sour sound, ovvero “Il violino produceva una melodia simile all’acidità di ???”. Per la risoluzione di

(2)

questo problema, sono molto utili gli studi nell’ambito della semantica di Lakoff e Johnson (1980) che affermano che le metafore non sono semplicemente delle espressioni linguistiche, ma dei sistemi concettuali che vanno inquadrati all’interno di un ambiente culturale ben determinato. Secondo Day, le metafore sinestetiche sono le metafore che più risentono dell’influsso della cultura.

L’articolo procede con l’indagine di due corpora di sinestesie linguistiche, uno in inglese e l’altro in tedesco. Il corpus in lingua inglese è molto ampio ed è composto da 1269 esempi di fenomeni sinestetici estratti dalla raccolta World Library’s greatest books collection (1991), che contiene sia testi stampati che in formato elettronico. Tra le varie opere, troviamo quelle di Chaucer, Shakespeare ma anche testi di autori contemporanei come M. Crichton e T. Pynchon. Per quanto riguarda il corpus in tedesco, è stata analizzata solo l’opera di Thomas Mann Buddenbrooks (1922). Nonostante il numero ridotto di esempi in lingua tedesca, 177, è stato possibile formulare dei commenti. Dall’analisi dei due corpora l’autore ha compilato le tabelle sottostanti calcolando la percentuale delle occorrenze dei mapping:

(3)

Type of Metaphor Rate (%) hearing  touch 42.6% hearing  taste 11.7% vision  touch 10.6% hearing  temperature 6.8% hearing  vision 6.3% smell  taste 4.7% vision  temperature 3.3% vision  taste 3.0% smell  touch 2.7% vision  hearing 2.0% temperature  taste 1.5% smell  vision 1.1% touch  taste 0.8% smell  hearing 0.6% temperature  touch 0.6% taste  touch 0.5% temperature  vision 0.3% smell  temperature 0.2% touch  hearing 0.2% touch  vision 0.2% hearing  smell 0.1% taste  temperature 0.1% vision  smell 0.1% Total 100%

Tabella 3.1: Percentuali di occorrenza di metafore sinestetiche nei vari testi inglesi (Day 1996)

Dalla tabella possiamo vedere che nelle metafore sinestestiche in inglese, il mapping più comune è quello in cui la sfera sensoriale dell’udito viene definita in termini tattili.

(4)

Type of Metaphor Rate (%) hearing  touch 66.1% hearing  temperature 7.9% hearing vision 6.8% hearing  taste 5.1% smell  touch 4.0% smell  taste 2.3% vision  touch 1.7% vision  hearing 1.7% vision  taste 1.1% temperature  touch 1.1% smell  temperature 0.6% taste  temperature 0.6% temperature  smell 0.6% touch  smell 0.6% Total 100%

Tabella 3.2: Percentuali di occorrenza di metafore sinestetiche nell’opera Buddenbrooks di Thomas Mann (Day 1996)

Anche in tedesco, il mapping più frequente è quello che procede dal tatto verso l’udito. Da notare che la percentuale in tedesco (66.1%) è significativamente maggiore rispetto a quella in inglese (44.6%). In pratica i due terzi delle metafore sinestetiche del corpus tedesco definiscono la sfera sensoriale dell’udito in termini tattili.

Possiamo concludere generalizzando che, almeno per quanto riguarda le lingue germaniche, l’udito è il senso target privilegiato e il tatto il senso source più comune, confermando le tendenze generali degli studi precedenti. Da sottolineare un’altra volta, però, la diversità di ampiezza dei due corpora: quello inglese è sette volte più grande di quello tedesco!

L’autore ha, inoltre, analizzato il corpus raccolto da Cytowic (1989), che riguarda i suoi pazienti sinesteti, e lo ha messo a confronto con le metafore sinestetiche prese in esame nei suoi corpora. Il mapping più frequente (60%) è risultato essere quello che definisce la sfera sensoriale visiva in termini uditivi, la cosiddetta “audizione colorata”. I sinesteti, quindi, percepiscono il fenomeno della

(5)

sinestesia prevalentemente attraverso la vista, mentre i parlanti inglesi e tedeschi attraverso il tatto.

3.2 Werning et al.: Accessibilità cognitiva delle metafore sinestetiche

Questa indagine è stata svolta presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università “Heinrich Heine” di Düsseldorf.

Gli autori suddividono le metafore sinestetiche in due gruppi:

1. “forti”, quando sia la source che il target sono di natura percettiva; 2. “deboli”, quando solo la source è di natura percettiva.

La loro indagine analizza esclusivamente esempi di metafore sinestetiche forti. Secondo gli autori, le metafore sinestetiche costituiscono una classe di espressioni molto produttiva, tuttavia il loro meccanismo di composizionalità non è del tutto strutturato. Lo scopo del loro articolo è dimostrare che alcune metafore sinestetiche sono cognitivamente più accessibili rispetto ad altre. Sulla base degli studi di Ullmann (1967), Williams (1976), Shen (1997) e Yu (2003) affermano che la scelta della source e del target influisce in maniera decisiva sull’accessibilità della metafora sinestetica.

Gli autori hanno condotto il loro studio sottoponendo a 107 studenti dell’Università di Düsseldorf, coppie di metafore sinestetiche con la direzionalità dei mapping invertita: per esempio la coppia süße Dunkelheit (dolce oscurità) – dunkle Süße (scura dolcezza). Queste coppie di sinestesie linguistiche sono state estratte dalla versione tedesca del corpus CELEX1 (Baayen, Piepenbrock, & Gulikers, 1995), in cui sono raccolte circa 6 milioni di parole che appartengono al linguaggio contemporaneo sia scritto che orale. I partecipanti avevano un’età media di circa 28 anni; 65 erano maschi e 42 femmine; solo 15 di loro erano parlanti nativi, gli altri avevano comunque una buona competenza della lingua tedesca2. Gli studenti sono stati divisi in cinque gruppi, e ad ogni gruppo è stata consegnata una lista di 34

1

CELEX è un database creato grazie alla collaborazione dell’Università di Nijmegen, dell’Istituto di Lessicologia Danese di Leiden, dell’Istituto “Max Planck” di Psicolinguistica di Nijmegen e dell’Istituto della Ricerca della Percezione di Eindhoven. Contiene dati in danese, inglese e tedesco. È possibile accedere a CELEX tramite un CD-ROM rilasciato dalla LDC (Linguistic Data Consortium) che ha sede a Philadelphia. Per ogni lingua il CD-ROM contiene informazioni dettagliate sull’ortografia, fonologia, morfologia, sintassi e frequenza.

(cfr. www.ldc.upenn.edu/Catalog/catalogEntry.jsp?catalogId=LDC96L14)

2

(6)

metafore sinestetiche. Il compito dei partecipanti è stato quello di valutare il grado di accessibilità, ponendo accanto a ogni metafora sinestetica “+1”, se secondo loro era accessibile, o “-1”, se non lo era. In totale, quindi, sono stati analizzati 170 esempi di fenomeni sinestetici. Sulla base dei risultati sono stati elaborati i seguenti istogrammi che mostrano il grado di accessibilità dei venti mapping possibili riscontrati:

0 10 20 30 40 50 60 70 80 color-smell color-taste color-sound color-touch smell-taste smell-sound smell-touch taste-sound taste-touch sound-touch accessible not accessible 0 10 20 30 40 50 60 70 80 smell-color taste-color sound-color touch-color taste-smell sound-smell touch-smell sound-taste touch-taste touch-sound accesible not accessible

Grafico 3.1: Proporzioni delle sinestesie considerate “accessibili” o “non accessibili” per ogni direzione.

Dall’osservazione dei grafici possiamo dedurre che i mapping più accessibili sono: gusto-olfatto, tatto-olfatto, tatto-colore e tatto-gusto. Mentre quelli meno accessibili sono: udito-gusto, olfatto-udito, udito-olfatto, olfatto-gusto e olfatto-tatto. Questi risultati confermano in larga parte le tendenze generali degli studi precedenti, poiché i mapping più accessibili hanno come source il gusto e il tatto, ovvero le due sfere

(7)

sensoriali che occupano gli ultimi due posti nella gerarchia dei sensi, invece per quanto riguarda il target i risultati sono piuttosto innovativi, poiché, oltre alla vista, troviamo l’olfatto, senso che di solito occorre meno frequentemente rispetto agli altri, e il gusto, che normalmente svolge la funzione di source. A confermare le tendenze generali ci sono i dati che riguardano i mapping meno accessibili: udito e olfatto sono sensi piuttosto differenziati, quindi è comprensibile che, svolgendo la funzione di source, la metafora sensoriale risulti inaccessibile.

Gli autori, inoltre, hanno elaborato uno schema sulla base delle direzionalità riscontrate nel loro studio:

Figura 3.1: Direzionalità dei mapping riscontrate nello studio di Werning et al. (2006)

Le linee continue simboleggiano i mapping più frequenti, mentre quelle tratteggiate quelli meno frequenti, ma comunque possibili. Nessuno dei mapping che risultava nello schema di Williams è sparito, però ne sono stati aggiunti alcuni nuovi, come per esempio colore-tatto, colore-olfatto e olfatto-colore, colore-gusto e gusto-colore. Lo schema, tuttavia, rappresenta solo l’andamento delle tendenze statisticamente più frequenti.

La direzionalità dei mapping, comunque, non è la sola componente a determinare il grado di accessibilità delle metafore sinestetiche; anche la frequenza e la derivazione morfologica dell’aggettivo hanno un ruolo decisivo: più una parola è frequente nel linguaggio, più la metafora sinestetica risulterà accessibile; se l’aggettivo deriva morfologicamente da un verbo o da un nome, l’accessibilità del fenomeno sinestetico diminuisce. Ad ogni modo, questi fattori non riescono a spiegare del tutto la diffusione delle sinestesie linguistiche nel linguaggio. Per

(8)

esempio, la metafora linguistica blasser Klang (suono pallido), secondo il 93% dei partecipanti risulta accessibile; invece per quanto riguarda gelbe Ruhe (silenzio giallo) tutti gli studenti concordano che la metafora sinestetica non è accessibile. Eppure, tutti e due gli esempi hanno la vista come source e l’udito come target, entrambi gli aggettivi non sono derivati e, addirittura, l’aggettivo gelb (203) risulta essere più frequente di blass (101). Da mettere in evidenza, però, che le due coppie di sinestesie linguistiche non sono del tutto paragonabili, poiché “giallo” corrisponde ad una tonalità ben precisa di colore, mentre l’aggettivo “pallido” non denota nessun colore ma solo una sfumatura indefinita per indicare lo sbiadimento di una tonalità.

Gli autori concludono l’articolo affermando che queste osservazioni necessitano di ulteriori indagini, poiché direzionalità dei mapping, frequenza e derivazione morfologica, non sono in grado di risolvere questo caso.

3.3 Beşeoğlu e Fleishhauer : Aggettivi scalari vs aggettivi di qualità

Questo studio prosegue sulla linea di ricerca di Werning et al. (2006) e cerca di dare ulteriori spiegazioni alle osservazioni sopra esposte.

Riprendiamo i due esempi di metafore sinestetiche: (1) gelbe Ruhe

(2) blasser Klang.

I due aggettivi gelb e blass sottostanno a due tipi diversi di concetti: gelb è un concetto

di qualità, mentre blass è un concetto scalare. I concetti scalari formano delle coppie antinomiche (per esempio: caldo vs freddo, pallido vs sgargiante), mentre quelli di qualità no. Le frasi a) e b) chiariscono questo concetto:

a) Se il caffè è freddo e il tè è tiepido, quale bevanda è più calda?

b) Se il vestito di Jane è arancione e quello di Maria è giallo, quale dei due vestiti è più viola?

Rispondere alla prima domanda è sicuramente più semplice: il tè è più caldo del caffè. Mentre rispondere alla seconda domanda risulta più complicato, se non impossibile. I colori, essendo aggettivi di qualità, non formano delle coppie antinomiche e quindi “arancione” non può essere visto come il contrario di “viola”.

(9)

Per attestare che la differenza tra concetti qualitativi e quelli scalari influenzi l’accessibilità delle metafore sinestetiche, gli autori hanno condotto un ulteriore studio, riproponendo serie di metafore sinestetiche con determinate caratteristiche: la fonte doveva essere composta da un aggettivo scalare o di qualità appartenente alla sfera sensoriale della vista; il target, invece, poteva essere udito, olfatto o gusto. Qualche esempio utilizzato: glänzendes Geräusch (rumore brillante), dunkler Geruch (odore scuro), rotes Geräusch (rumore rosso), scharzer Geruch (odore nero). I partecipanti a questa indagine sono stati 85 studenti di lingua tedesca. Anche in questo caso dovevano scrivere accanto a ogni metafora sinestetica “+1”, se secondo loro era accessibile, o “-1” se non lo era. Dai risultati dello studio, gli autori hanno compilato le tabelle 3.3 e 3.4:

quality concept quality concept quality concept onto smell onto taste onto sound N

mean value

209 212 216 -0.59 -0.47 -0.69

Tabella 3.3: Valori riguardanti le metafore sinestetiche aventi come source un aggettivo di qualità

scalar concept scalar concept scalar concept onto smell onto taste onto sound N

mean value

214 211 208 -0.07 0.15 0.43

Tabella 3.4: Valori riguardanti le metafore sinestetiche aventi come source un aggettivo scalare

Nella prima riga la lettera N indica il numero dei partecipanti, mentre nella seconda riga è stata calcolata la media dei valori che ogni studente ha attribuito alla metafora sinestestica.

È evidente che le metafore sinestetiche aventi come source un aggettivo di tipo scalare, risultano più accessibili rispetto a quelle con l’aggettivo di qualità. Tutti i mapping che avevano un aggettivo di qualità come fonte, sono risultati inaccessibili (risultato negativo), mentre quelli in cui la source era un concetto scalare risultano

(10)

accessibili; tranne i mapping verso la sfera sensoriale dell’olfatto (anche se il valore medio è molto ridotto rispetto ai trasferimenti con gli aggettivi di qualità).

Possiamo concludere affermando che oltre ai fattori direzionalità dei mapping, frequenza e derivazione morfologica, un’altra variabile gioca un ruolo importante per quanto riguarda l’accessibilità delle metafore sinestetiche: la differenziazione tra aggettivi di tipo scalare e quelli di qualità; anzi, secondo questo studio sembrerebbe la variabile che più di tutte incida sull’accessibilità o meno delle metafore sinestetiche.

3.4 Petersen et al.: Analisi basata sui “frame”

Anche questa indagine è stata condotta presso l’Università di Düsseldorf, grazie alla collaborazione tra l’”Istituto del Linguaggio e dell’Informazione” e l’Istituto di Filosofia. Sulla base dello studio di Werning et al. (2007) possiamo affermare che l’accessibilità delle metafore sinestetiche dipende dal tipo di aggettivo che svolge la funzione di source all’interno del sintagma nominale: se l’aggettivo è di tipo scalare, la metafora sinestetica risulterà più accessibile. Petersen e i suoi collaboratori hanno condotto uno studio verificando ulteriormente questa tesi e arricchendola all’interno della nozione di frame3.

Prendiamo in esame due esempi di metafore sinestetiche: (1) ruhiger Geruch (quiet smell/ odore tenue)

(2) roter Geruch (red smell/ odore rosso)

L’aggettivo ruhig/ quiet è di tipo scalare e può riferirsi sia alla sfera sensoriale dell’olfatto che a quella dell’udito, come è rappresentato nella figura 3.2:

3

I frame sono delle configurazioni di conoscenza convenzionalizzata, in altre parole, strutture concettuali che forniscono al contesto degli elementi di interpretazione. Il frame si basa sulla conoscenza enciclopedica. Charles J. Fillmore fu il primo studioso a fornire i concetti di base riguardanti i frame semantici: “A word’s meaning can be understood only with reference to a

structured background, beliefs, or practices, constituting a kind of conceptual prerequisite for understanding the meaning. Speakers can be said to know the meaning of the word only by first understanding the background frames that motivate the concept that the word encodes” (Fillmore and

(11)

Figura 3.2: Schema di frame in riferimento agli esempi (1) e (2)

Per definire l’intensità di un odore, quindi, dovremmo usare gli aggettivi mild, se l’odore non è troppo forte, e strong se invece lo è. Eppure il sintagma nominale ruhiger Geruch risulta accessibile. Questo perché, spontaneamente, creiamo un’analogia tra quiet e mild. Ciò avviene perché entrambi gli aggettivi appartengono al livello più basso della loro scala di riferimento che, anche se appartengono a due sfere sensoriali diverse, si riferiscono sempre al concetto di “intensità”. Al contrario, il sintagma nominale roter Geruch risulta non accessibile, poiché rosso è un colore, e il colore non rientra tra le caratteristiche di un odore. Quindi riusciamo a reinterpretare e riteniamo come accessibile la metafora sensoriale (1), mentre come inaccessibile la metafora sensoriale (2), perché olfatto e udito condividono la caratteristica “intensità”, mentre vista e olfatto no.

Da notare che la metafora sinestetica ruhiger Geruch viola la gerarchia direzionale, poiché il mapping avviene dall’udito verso l’olfatto. Ciononostante la sinestesia risulta accessibile. Con questo studio, Petersen e i suoi collaboratori, avvalorano la tesi dell’indagine di Beşeoğlu e Fleishhauer (2007), ovvero che per quanto riguarda l’accessibilità delle metafore sin estetiche, la distinzione tra concetti scalari e di qualità è più cruciale rispetto alla gerarchia sensoriale.

(12)

3.5 Salzinger: Analisi semantica distribuzionale contrastiva inglese-tedesco

In questo studio, l’autrice ha analizzato la frequenza e il ruolo che le sinestesie linguistiche rivestono all’interno del linguaggio quotidiano. I corpora presi in esame sono in lingua inglese e tedesca. Per quanto riguarda l’inglese, è stato utilizzato il BNC (British National Corpus) che contiene 100 milioni di parole appartenenti sia al linguaggio scritto (90%) che orale (10%) nel quale sono raccolti articoli di giornale, saggi accademici, e trascrizioni di conversazioni sia formali che informali (cfr. www.natcorp.ox.ac.uk/). Invece gli esempi di fenomeni sinestetici in lingua tedesca sono stati estratti dal DWDS (Das digitale Wörterbuch der deutschen Sprache)4, anch’esso contenente 100 milioni di parole (cfr. www.dwds.de). Per ogni senso, l’autrice ha scelto delle coppie di aggettivi antinomiche e poi, per ogni aggettivo è stato analizzato il suo contesto d’uso, con particolare attenzione quando occorrevano all’interno di una sinestesia linguistica. Nella tabella 3.5 sono riportati gli aggettivi che sono stati presi in esame in inglese e in tedesco:

VISTA UDITO OLFATTO GUSTO TATTO

Inglese bright-dark loud-quiet fragant-fetid sweet-sour soft-hard Tedesco hell-dunkel loud-leise duftend-stinkend Süß-sauer weich-hart

Tabella 3.5: Aggettivi presi in esame nello studio Salzinger (2010)

Per quanto riguarda la sfera sensoriale della vista sono stati scelti gli aggettivi bright-dark per l’inglese e hell-dunkel per il tedesco. Sia in inglese che in tedesco l’aggettivo “luminoso” è stato utilizzato all’interno di sinestesie linguistiche “forti” solo trasferendo il suo significato alla sfera sensoriale dell’udito. L’unica differenza tra hell e bright è che hell oltre a riferirsi al suono degli strumenti musicali, si riferisce anche al suono della voce umana. Qui sotto alcuni esempi:

- C9H 482 Acoustically, the 7EGNS sounds bright and clean, and considering

this is a lightweight instrument

(Acusticamente, il 7EGNS ha un suono luminoso e pulito, e considerando questo è uno strumento di poco conto)

- A1D 50 does much to set the tone of the piece, with its clouded dissonances

and flurries of bright jazzy melody.

4

(13)

(preparare il tono del pezzo, con le sue dissonanze confuse e un’ondata di melodia jazz luminosa)

- Ze 1988... Conny") Froboess, als Kinderstar damals das helle Stimmchen einer heilen Papi- und Mami-Welt:

(Froboess, quando era una babystar e aveva una vocina chiara del beato mondo di mamma e papà:)

- Be 1966... Frage ins Ungewisse punktierend, den letzten und hellsten Ton anschlug.

(… nel punteggiare una domanda incerta, assunse l’ultimo e luminoso tono.)

Gli aggettivi hell e bright ricorrono anche in alcune sinestesie “deboli”, come per esempio in bright idea (idea brillante), helles Kopf (testa brillante), bright future (futuro luminoso), helle Zukunft (futuro luminoso).

Invece gli aggettivi dark e dunkel, in entrambe le lingue, non sono molto produttivi per quanto riguarda le sinestesie “forti”. L’autrice riporta solo un esempio per lingua; in inglese il significato dell’aggettivo “scuro” viene trasferito alla sfera sensoriale del tatto, mentre in tedesco a quella dell’udito:

- JYD 3463 head thrown back, eyes closed, surrendering to the hot, dark feel of his mouth sucking at her nipple.

(testa gettata all’indietro, occhi chiusi, circondato dal caldo, pressione scura della sua bocca che succhiava il suo capezzolo.)

- Be 1980 Statt dessen hörte er sich mit einer einladenden, weicher und dunkler gewordenen Stimme sagen:

(invece egli sentì se stesso dire con una voce che era diventata invitante, più morbida e più scura:)

Più numerosi sono gli esempi riscontrati nelle sinestesie linguistiche “deboli”: dark days (giornate scure), dunkle Zeit (periodo buio), dunkle Geschäfte (affari loschi), dunkle Machenschaften, dark secrets (segreti scuri), dark side (lato scuro), dunkle Ursprünge (origini oscure).

Gli aggettivi presi in esame in riferimento alla sfera sensoriale dell’udito sono stati loud-quiet per l’inglese e laut-leise per il tedesco. Purtroppo l’aggettivo laut, pur ricorrendo all’interno del corpus piuttosto frequentemente, non è stato riscontrato all’interno di nessun esempio di sinestesia linguistica, né “forte”, né “debole”. Invece, l’aggettivo loud compare in due sinestesie “forti”, entrambe trasferendosi verso la sfera sensoriale della vista; purtroppo, però, l’autrice non riporta gli esempi. Per entrambi gli aggettivi sono state riscontrate alcune monoestesie: lauten Stimmen (voci rumorose), loud wail (lamento forte ), loud voices (voci rumorose), loud scream (urlo assordante). Gli aggettivi quiet e leise si comportano in maniera decisamente differente. L’aggettivo tedesco compare molto più frequentemente

(14)

rispetto a quello inglese. L’aggettivo quiet non compare in nessuna combinazione sinestetica, mentre con l’aggettivo leise sono stati riscontrati trasferimenti sinestestici verso due sfere sensoriali diverse: con il tatto e con l’olfatto. Qui sotto gli esempi riportati dall’autrice:

- Ze 1998... des Seewassers vermengte sich mit dem leisen, aber konstanten Geruch von Schwefel und ...

(… dell’acqua si mischiava all’odore silenzioso ma costante dello zolfo e …) - Ze 1999... den Bänken, die mit Plastik bezogenen Haken, den leisen Gestank

nach Schweiß und Gummi, das ...

(… le panchine, che con i ganci ricoperti di plastica, il puzzo silenzioso di sudore e gomma, che …)

- Ge 1983... haben, eine Kraft oder einen Strom, ein leises Kribbeln und Vibrieren.

(… hanno, una forza o un flusso, un formicolio silenzioso e una vibrazione.) - Ge 1967... gestellt werden, diese fällt natürlich bei der leisesten Berührung

um.

(… appoggiata, questa cade naturalmente al tocco più silenzioso.)

Entrambi gli aggettivi ricorrono all’interno di sinestesie linguistiche “deboli”: leiser Vorwurf (rimprovero sommesso), leiser Triumph (trionfo sommesso), quiet authority (autorità silenziosa), quiet satisfaction (soddisfazione silenziosa).

Le coppie di aggettivi prese in considerazione per la sfera sensoriale dell’olfatto sono fragrant-fetid per l’inglese e duftend-stinkend per il tedesco. L’autrice non riporta nessun esempio di sinestesia linguistica con all’interno l’aggettivo fragant, mentre l’aggettivo duftend viene riscontrato in due sinestesie linguistiche “forti”, trasferendo il suo significato una volta alla sfera sensoriale dell’udito e l’altra a quella della vista:

- Be 1983...Der A-Ton aus der Stimmpfeife von Lehrer Rumposch dringt durch die duftende Stille, und ...

(…Il tono A che proveniva dalla voce stridula del professor Rumposch penetrò la quiete profumata, e …)

- Ze 1921... Haut ihres Gesichtes erschien wie ein Gewebe aus duftendem Höhenlicht, sie lächelte mit einer ...

(… la pelle della sua faccia appariva come un tessuto di luce di montagna odorosa, sorrise con una…)

Nonostante le occorrenze degli aggettivi fetid-stinkend siano poco numerose, sono state riscontrate una sinestesia linguistica “forte” per lingua: in inglese il significato dell’aggettivo fetid si lega con la sfera sensoriale della vista, mentre in tedesco con quella dell’udito. Purtroppo l’esempio in tedesco non viene riportato, invece quello in inglese sì:

(15)

- HWC 890 A fetid light blazed from Old Saul's sockets. (Una luce maleodorante risplendette dai calzini di Old Saul.)

Entrambi gli aggettivi appaiono all’interno di sinestesie linguistiche “deboli”: fetid atmosphere (atmosfera nauseabonda), stinkender Geiz (avarizia fetida), stinkende Lüge (bugie fetenti).

Per quanto riguarda la sfera sensoriale del gusto sono stati presi in esame gli aggettivi sweet-sour per l’inglese e süß-sauer per il tedesco. Gli aggettivi sweet e süß sono stati riscontrati in numerose sinestesie linguistiche “forti”. In inglese prevalgono i trasferimenti con la sfera sensoriale dell’olfatto, mentre in tedesco con quella dell’udito.

- CDC 59 She had a lovely sweet voice, and always had to sing without piano accompaniment, for she alone knew

(Lei aveva una dolce voce adorabile, e cantava sempre senza l’accompagnamento del piano, come solo lei sapeva fare)

- A0D 1304 She smelled warm and sweet, like a marshmallow. (Lei odorava di caldo e di dolce, come un marshmallow.)

- Be 1985 Die Luft war schwer vom süßen Schweißgeruch der Lust und laut vom…

(… L’aria era pesante a causa di un dolce odore di sudore di piacere …) - Be 1985... Laken, nach feuchten Federbetten und nach dem stechend süßen

Duft der Nachttöpfe.

(…lenzuola, odoravano di piumini umidi e del dolce profumo pungente dei vasi da notte.)

- 1905... - Konzert, und alsbald erhob Meister Joachims - Violine ihre süße Stimme.

(… - concerto, e non appena alzò il violino di Meister Joachim la sua dolce voce.)

Sono state riscontrate anche alcune sinestesie “deboli”: sweet person (persona dolce), süße Komplimente (apprezzamenti sdolcinati), süße Wunschträume (dolci desideri). Gli aggettivi sour-sauer occorrono all’interno di sinestesie “forti” tre volte in inglese e una sola volta in tedesco. In entrambe le lingue il trasferimento avviene verso la sfera sensoriale dell’olfatto:

- A1G 374 A sour smell of overcrowded humanity hung in the air. (Un odore aspro di umanità sovraffollata incombeva nell’aria)

- 2 Ge 1967... Das Fleisch wird mürbe, und es tritt ein saurer Geruch auf. (… La carne era tenera, e un odore acido si spanse.)

Entrambi gli aggettivi ricorrono all’interno di sinestesie linguistiche “deboli”: sour old man (vecchio scorbutico), sour smile (sorriso amaro), saure Miene (espressione acida).

(16)

Per l’analisi della sfera sensoriale del tatto sono stati presi in esame le coppie di aggettivi soft-hard per l’inglese e weich-hart per il tedesco. Sia l’aggettivo soft che weich occorrono piuttosto frequentemente e li troviamo anche all’interno di sinestesie linguistiche “forti”. In inglese prevalgono i trasferimenti verso la sfera sensoriale della vista, mentre in tedesco verso quella dell’udito. Qui di seguito gli esempi riportati dall’autrice:

- HGG 1827 shadowed under the archway, smoothed by the soft grey light beyond…

(all’ombra dell’arco, lisciato dietro dalla morbida luce grigia…)

- Be 1980... Möbel und vor allem Lampen, die ein warmes, weiches Licht verstrahlten, wenn man abends durch ...

(… mobili in particolar modo lampade, che irradiavano una luce calda e morbida, quando alla sera …)

- EBN 80 Cruise through the romantic illuminated waterways to a background of soft music.

(crociera attraverso i romantici corsi d’acqua illuminati accompagnati da un sottofondo di musica dolce)

- CDM 2637 She had a soft voice and always put me at my ease. (Lei aveva una voce dolce e mi metteva sempre a mio agio.)

- Ge 1986 Mit seiner weichen, nie aggressiven Stimme, der Sensibilität seines…

(Con la sua voce morbida , mai aggressiva, la sensibilità del suo…)

Entrambi gli aggettivi ricorrono all’interno di sinestesie linguistiche “deboli”: soft drugs (droghe leggere), soft drinks (bevande analcoliche), weichen Themen (temi leggeri).

Gli aggettivi hard-hart si comportano in maniera differente. L’aggettivo inglese è presente in alcune sinestesie linguistiche “forti”, trasferendo il suo significato verso la sfera sensoriale della vista e dell’udito; l’aggettivo tedesco, invece, non compare all’interno di nessuna sinestesia linguistica “forte”.

- FP0 2492 yawning and stretching, one hand flung up to shield her face against the cold hard radiance.

(sbadigliando e stiracchiadosi, una mano alzata per proteggere la faccia dalla luce fredda e dura.)

- HGK 397 I will also wish to see every single photograph,’ he warned in a hard voice.

(Mi auguro di vedere anch’io ogni singola fotografia,’ avvertì con una voce dura.)

Gli aggettivi hard e hart ricorrono anche all’interno di alcune sinestesie linguistiche “deboli”: hard work (lavoro pesante), harte Arbeit (lavoro pesante), hard life (vita dura), harte Zeit (periodo difficile), harter Winter (inverno rigido).

(17)

Al termine di questa indagine è stato riscontrato che la sfera sensoriale che risulta essere la più coinvolta nelle sinestesie linguistiche analizzate è l’udito (87), che per la maggior parte dei casi svolge la funzione di target; sorprendentemente, segue l’olfatto (55) che per la maggior parte dei casi trasferisce il significato verso la sfera sensoriale del tatto, svolgendo sempre la funzione di target; poi la vista (47) che si comporta come l’olfatto. Tranne il numero consistente di esempi sinestetici che coinvolgono la sfera sensoriale dell’olfatto, questi dati confermano le tendenze generali degli studi precedenti.

3.6 Salzmann: analisi contrastiva italiano-tedesco delle sinestesie lessicalizzate

In questo studio l’autrice ha individuato le sinestesie linguistiche che sono entrate a far parte del linguaggio comune tedesco. Questa ricerca ha richiesto l’utilizzo di due dizionari, il Duden. Deutsches Universalwörterbuch (2003) e il DWDS: il primo è un vocabolario tradizionale cartaceo, mentre il secondo è in formato digitale reperibile online. Salzmann ha condotto questa indagine seguendo l’esempio degli studi di Paissa (1995b) e di Catricalà (2008). L’autrice si servirà del loro corpus per poter fare un’analisi contrastiva italiano-tedesco.

In modo da avere una potenziale lista di aggettivi sinestetici, Salzmann ha tradotto in tedesco, con l’aiuto del Pons-online-Wörterbuchs Italienisch-Deutsch, le coppie sinestestiche individuate nei dizionari italiani da Paissa. Questa lista, in seguito, è stata ampliata con l’aggiunta di altri aggettivi sensoriali. In totale, sono stati individuati 128 aggettivi tedeschi. Qui di seguito riporto le coppie sinestetiche prese in esame. L’elenco è suddiviso nelle cinque sfere sensoriali che svolgono la funzione source:

SEHEN:

blank (MP: Unsinn, Neid) grün (MP: Junge, Denken, vor Neid)

blass (MP: Hoffnung, Darstellung, Furcht) hell (H: Vokal, Lachen, Geläute, Stimme, Ton;

bleiern (MP: Schwere, Müdigkeit, Schlaf) MP: Zukunft, Kopf, Augenblicke, Wahn- blendend (MP: Idee, Redner) sinn, Aufregung, Freude) bleich (MP: Entsetzten, vor Angst, Furcht) klar (H: Stimme, Ton; MP: Momenten, Versta- blind (MP: Gewalt, vor Wut, Gehorsam) nd, Blick, Gedanken, Antwort, Auskunft,

braun (MP: Gesinnung) Frage, Entscheidung, Linie, Vorstellung, brillant (MP: Rede, Einfall) Ziel, Verhältnisse)

chromatisch (H: Tonleiter) kristallklar (H: Knabenstimmen)

(18)

dunkel (H: Stimme; MP: Kapitel, Geschich- neglig (MP: Ideen, Voestellungen, Hoffnungen)

te)

durchdringend (H: Schrei; R: Duft, Geruch) leuchtend (MP: Vorbild, Ziel, Zukunft) durchsichtig (MP: Lügen) rein (H: Deutsch, Klang; MP: Erkenntnis, Zu- düster (MP: Zukunft, Prognose, Stimmung, fall, Glück, Spekulation, Wahrheit, Wahn-

Gedanken, Mensch) sinn, Schwachsinn, Gewissen)

erhellend (MP: Gespräch) rosig (MP: Zeiten) erleuchtet (MP: Kopf) rot (MP: Literatur)

erloschen/erlöschend (H: Stimme) sauber (H: Aussprache, Klang; MP: Schrift, farbig (MP: Schilderung) Arbeit, Lösung, Darstellung, Analyse, farblos (H: Stimme; MP: Politiker, Schilde- Charakter, Haltung, Herr)

rung) schneeweiß (MP: vor Schreck)

finster (MP: Zeiten, Gestalt, Gedanken) schwarz (MP: Tag, Geschichten, Schaf, Ge- funkelnd (MP: Witz) schäfte)

gelb (MP: vor Neid) strahlend (H: Trompetenstöße, Tenor, Stimme, glänzend (MP: Einfall, Redner) MP: Mittelpunkt)

glanzlos (H: Stimme) trüb (H: Stimme; MP: Stimmung, Stunden, Ta- grau (MP: Händler, Alltag, Vorzeit) ge, Erfahrungen)

grell (H: Musik, Trompetentöne, Pfiff, Schre- undeutlich (H: Aussprache; MP: Erinnerung,

ie, Hupe) Vorstellung)

undurchsichtig (MP: Bursche, Mensch, Ge- unklar (MP: Empfindungen, Erinnerungen)

schäfte, Rolle) unsauber (H: Ton, Klang; MP: Definition,

unrein (H: Töne, Stimme) Geschäfte, Methoden, Charakter) unscharf (MP: Formulierung) verschleiert (H: Stimme)

HÖREN:

dumpf (F: Schwüle, R: Kellerluft, Geruch; MP: schrill (S: Farben; MP: Frau)

harmonisch (S: Farben, Formen; SC: Wein; still (MP: Mensch, Kind, Liebe, Einverständ-

MP: Zusammenwirken, Ehe, Mensch) nis, Hoffnung, Vorwurf)

laut (S: Farben) stillschweigend (MP: Übereinkunft) leise (F: Berührung, Lufthauch, R: Duft; MP: stumm (S: Blick; MP: vor Schreck, Protest,

Schlaf, Unbehagen, Zweifel, Verdacht, Tadel, Vorwurf, Anklage, Geste, Frage,

Hoffnung, Bedauern, Enttäuschung) Erbitterung)

schreiend (S: Farben; MP: Ungerechtigkeit) taub (F: vor Kälte)

tönend (MP: Worte, Phrasen)

FÜHLEN:

aalglatt (H: Reden) plastisch (S: Wirkung, Blick, Film; MP: Dar- beißend (R: Geruch; MP: Ironie, Spott, Kritik) stellung)

biegsam (H: Stimme; MP: Geist, Charakter) rau (H: Laute; MP: Gesellen, Sitten) borstig (MP: Art) samtig (S: Blau, Augen; H: Stimme)

brennend (MP: Problem, Schmerz) sanft (S: Rot, Blau, Licht; H: Musik, Stimme; dehnbar (MP: Begriff) MP: Mensch, Mädchen, Wesen, Herz, dürr (MP: Jahre, Worte) Gemüt, Ermahnungen, Vorwürfe, Druck, eisig (S: Blick, Miene; MP: Schrecken, Gewalt, Schlaf, Tod)

Schweigen) scharf (S: Licht, Augen, Umrisse, Kontraste,

eiskalt (S: Blick, Augen; MP: Mensch, Kar- Bilder; H: Kreischen, Gehör, Schuss;

rieredenken) SC: Senf, Suppe; R: Rauch, Geruch;

erwärmend (S: Blick) MP: Trennung, Grenze, Gegensatz, Ver- fein (H: Stimmchen, Gehör, Instrumente; MP: stand, Kopf, Intelligenz, Kritik, Verweis,

Sinn, Ironie, Beobachter, Kerl, Verwandt- Protest, Urteil, Prüfern, Auseinanderset- schaft, Manieren) zungen, Typ, Bursche)

(19)

fest (S: Blick; H: Stimme; MP: Gesundheit, schlaff (MP: Charakter, Wesen) fett(ig) (H: Stimme) schleimig (MP: Gerede, Kriecher) frisch (S: Farben, Gesichtsfarbe; H: Gesang; schlüpfrig (MP: Witz)

SC: Eier, Butter, Fische; MP: Kräfte, Ein- schmierig (MP: Kerl, Witze)

drücke, Wunde, Mädchen, Wesen, Mut) schneidend (H: Stimme; MP: Hohn, Hun-

glatt (MP: Stil, Lüge, Irreführung, Provokation, gergefühl)

Typ) spitz (H: Schrei, MP: Bemerkungen)

glühend (MP: Liebe, Begeisterung, Hass, Ver- stechend (S: Augen; R: Geruch)

ehrer, Worten) steif (MP: Mensch)

grob (S: Gesichtszüge; MP: Umrissen, Fehler stumpf (S: Rot, Augen, Blick; MP: Mensch,

Irrtum, Lügen, Irreführung, Mensch, Worte, Gleichgültigkeit)

Späße, Antwort) trocken (H: Knall, Lachen, Husten; SC:

haarig (MP: Angelegenheit) Sekt; MP: Abhandlung, Arbeit, Bericht, hart (S: Linien, Figuren, Umrisse, Farben, Zü- Beruf, Mensch, Antwort, Bemerkung,

ge, Gesicht, Augen; H: Konsonant; SC: Äußerung, Humor)

Drinks; MP: Bursche, Arbeit, Jugend, Jah- warm (S: Licht, Rot; H: Klang; MP: Zustim- re, Schlag, Gesetze, Urteil, Herz, Worte, mung, Anteilnahme, Herzlichkeit, Dan- Auseinandersetzung) kesworte, Empfang)

heiß (H: Musik, Rhythmen; MP: Kampf, De- weich (S: Brauntöne, Licht, Züge, Gesicht,

batte, Liebe, Wunsch, Dank, Thema) Linien, Umrisse, Körperformen; H: Te-

kalt (S: Licht, Farben, Blicken, Miene; H: nor, Klang, Stimme, Konsonanten; MP:

Stimme; MP: Berechnung, Empfang, Wut) Gemüt, Herz, Mensch)

klebrig (MP: Schleimer) zäh (MP: Unterhaltung, Bursche, Gesund-, kratzig (H: Stimme) heit, Leben)

kühl (S: Blick; MP: Eleganz, Vernunft, Sinnes) zähflüssig (MP: Verhandlungen)

lauwarm (MP: Zustimmung) zart (S: Blau. Rosa, Teint; H: Klänge, Stim- mild (S: Licht; H: Klang; SC: Speisen; MP: me; SC: Fleisch, Gemüse, Vollmilch-

Worte) schokolade; R: Duft; MP: Gebilde, Ge- Schöpf,Kind, Gesundheit, Konstitution, Gemüt)

GESCHMACK:

bitter (S: Zug; F: Kälte; MP: Enttäuschung, saftlos (MP: Prosa)

Ironie, Ernst) sauer (S: Miene, Lächeln; MP: Arbeit, Pflicht)

bitterlich (MP: Not, Weinen) säuerlich (S: Lächeln, Miene) gepfeffert (MP: Kritik, Witze) schal (R: Geruch; MP: Gefühl)

gesalzen (MP: Witz, Brief) süß (S: Gesicht, Lächeln; H: Kantilene; R: geschmacklos (MP: Witz) Duft; MP: Kind, Schmerz, Nichtstun) herb (S: Gesicht, Zug, Schönheit; R: Parfüm; süßlich (S: Lächeln, Miene; MP: Gedicht)

MP: Verlust, Rückschlag, Niederlage, süßsauer/sauersüß (S: Miene, Lächeln) Worte, Kritik) würzig (R: Landluft)

honigsüß (H: Stimme) zuckersüß (MP: Worte) köstlich (R: Waldluft; MP: Gut, Witz, Einfall,

Art)

lecker (MP: Mädchen) pikant (MP: Witze)

saftig (S: Grün, Farben; MP: Fluch, Witz, Ohr-

feige)

RIECHEN:

stinkig (MP: Spießer)

(20)

Nella tabella 3.6 sono stati registrati tutti i trasferimenti individuati:

Sehen Hören Fühlen Geschmack Riechen MPS Total

source Sehen - 19 0 0 1 43 63 (30,6 %) Hören 5 - 3 1 2 9 20 (9,7%) Fühlen 19 21 - 6 4 40 90 (43,7%) Geschmack 8 2 1 - 5 16 32 (15,5%) Riechen 0 0 0 0 - 1 (0,5%) Total Target 32 (15,5%) 42 (20,4%) 4 (1,9%) 7 (3,4%) 12 (5,8%) 109 (52,9%) 206 (100%)

Tabella 3.6: Conteggio trasferimenti sinestetici in tedesco

Lo studio conferma le tendenze generali attestate dagli studi precedenti, ovvero il primato dell’udito come destinazione e il tatto come fonte. Anche in italiano l’indagine di Paissa (1995) aveva registrato questi risultati. Inoltre, in entrambe le lingue, più della metà dei trasferimenti si muovono verso il campo semantico della sfera morale-psichica.

È interessante notare però qualche piccola differenza tra le due lingue: in tedesco la differenza di percentuale tra la sfera sensoriale dell’udito e quella della vista, che si trova in entrambe le lingue al secondo posto come senso ricevente, è minore rispetto all’italiano. Questo perché in tedesco sono più numerosi i trasferimenti intersensoriali che dal gusto si muovono verso la vista, mentre, in italiano quelli che definiscono la sfera sensoriale dell’udito in termini gustativi.

Questo studio ha registrato un grado di isomorfismo tra le due lingue piuttosto alto, per esempio sia in tedesco che in italiano troviamo molti aggettivi della sfera sensoriale della vista che definiscono il sostantivo “voce”:

(21)

DEUTSCH ITALIENISCH helle Stimme voce chiara dunkle Stimme voce scura farblose Stimme voce incolore erloschene Stimme voce spenta

klare Stimme voce nitida, limpida trübe stimme voce opaca

verschleicherte Stimme voce velata

Tabella 5.15: Trasferimento del significato degli aggettivi visivi verso il sostantivo “voce”/ Stimme

Ci sono invece altri esempi, invece, in cui l’isomorfismo è parziale, come per esempio in geschmackloser Roman – “romanzo insipido” e altri in cui non c’è nessuna corrispondenza, per esempio la sinestesia “rumore ovattato” non ha una traduzione equivalente in tedesco e “saftige Farben” (colori succosi) non esiste in italiano.

Figura

Tabella 3.1: Percentuali di occorrenza di metafore sinestetiche nei vari testi  inglesi (Day 1996)
Tabella 3.2: Percentuali di occorrenza di metafore sinestetiche nell’opera  Buddenbrooks di Thomas Mann (Day 1996)
Figura 3.1: Direzionalità dei mapping riscontrate nello studio di Werning et al.
Tabella 3.3: Valori riguardanti le metafore sinestetiche aventi come source un  aggettivo di qualità
+4

Riferimenti

Documenti correlati

A l’arrivée, Luc nous attendait avec ____________ domestique pour décharger les bagages.. Completa le frasi

Quando si traduce una frase esclamativa completa di verbo e eventuali complementi, si deve stare attenti a far struttura affermativa ( ​Il soggetto deve andare prima del verbo!​

Troviamo di nuovo HOW…(Questa volta non come interrogativo, ma come ​esclamativo!​) (…in Italiano corrisponde a “Che/Quanto/Come + aggettivo o avverbio…Es. Che bello!)

THE + aggettivo ​si usa con alcuni aggettivi di nazionalità come plurale di categoria/classe sociale…L’esempio più importante è THE ENGLISH = Gli Inglesi?. Gli Inglesi

Ricorda: L’aggettivo qualificativo indica una qualità del nome al quale si riferisce; concorda in genere ed in numero al nome stesso. La bambina felice; gli scolari educati;

Io e Alfredo presenteremo la ________ relazione a tutta la scuola.. Le ________ sorelle sono molto simpatiche

In classe mi chiedono sempre la mia matita in prestito Il tuo giubbino è messo dentro il mio armadio. Da quando frequento questo parco mi porto sempre i

più alto di Piero Di minoranza: Luca è meno alto di Piero Di uguaglianza: Luca è alto come Piero.. Assoluto: Luca è