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9 Discussione dei risultati del modello di simulazione

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Academic year: 2021

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Discussione dei risultati del modello di simulazione

Dai risultati delle simulazioni è emerso che dopo un anno dall’avvio dell’attività estrattiva per nessuno degli affioramenti, in un’area di riferimento circostante di 20000 m2, è rispettato il limite gravimetrico di 0.1 mg/m2, imposto dal D.lgs 114/95 art 1 comma I.

Per tutti gli affioramenti si eccede questo valore, che viene rispettato solo oltre le dimensioni stabilite dalle aree di simulazione del modello.

Da sottolineare che il modello si pone in modo da generare il caso peggiore che si possa verificare. I dati di input sono: valori di direzione e velocità del vento da una matrice di frequenze, scelti con un random casuale; i valori altimetrici della morfologia del territorio, ottenuti dal DTM e le portate di materiale fibroso derivanti da dati sperimentali ricavati con l’IR.

È necessario segnalare l’esistenza di due problemi che alterano la completa veridicità della simulazione.

• Il primo è il medesimo che è stato sottolineato durante le discussione delle analisi di laboratorio, cioè che l’IR è una tecnica analitica fortemente soggettiva e quindi può modificare il calcolo dei valori di portata del materiale fibroso.

• L’altra problematica è la scarsità di dati anemometrici, in quanto sarebbe stato necessario predisporre una rete di anemometri nell’area caso di studio in modo da avere dei valori di velocità e direzione del vento locali. Questo problema è stato in parte ovviato applicando delle formule correttive, che tengano conto delle caratteristiche morfologiche e metereologiche dell’area in esame.

Tenendo presenti tali aspetti, risulta indispensabile sottolineare che il programma realizzato ha come scopo quello della creazione di simulazioni che rispecchino la realtà. Tale circostanza è possibile inserendo come dati di input quelli reali dell’area di cui si vuole valutare l’impatto ambientale.

Analizzano nel dettaglio i risultati ottenuti appare evidente che, viste le direzioni e le velocità del vento che si riscontrano con una frequenza maggiore e quindi con una maggiore probabilità di avvenimento, tutti gli affioramenti sviluppano delle concentrazioni più elevate nelle porzioni di territorio limitrofe alle cave sia ad E che ad O. Nelle aree site a NNW, NW, SE e SSE rispetto all’affioramento si sviluppano, invece, delle concentrazioni di fibre più basse, ma con una maggiore dispersione (Figura 126).

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Figura 126 - Esempio del risultato dell'affioramento di Cava del Nero

Le concentrazioni al suolo di fibre variano sulla base di diversi fattori:

• Le caratteristiche morfologiche del territorio. Si noti che negli affioramenti che si trovano ad una maggiore altitudine rispetto al livello del mare, le fibre liberate investono aree con maggiori dimensioni;

• La portata che viene emessa dalla cava. Questo dato provoca variazioni di concentrazione al suolo in modo incidente, ma meno rilevante rispetto alla morfologia, in quanto le portate di fibre che sarebbero generate, nel caso di apertura di cave, non si discostano per più di un ordine di grandezza l’una dall’altra.

Un aspetto da evidenziare è che le cave che hanno un altezza s.l.d.m. inferiore rispetto al territorio circostante, in particolare quella situata presso l’affioramento di Gineprone, generano aree di deposito piccole, ma con un’altissima concentrazione di fibre al suolo.

Figura

Figura 126 - Esempio del risultato dell'affioramento di Cava del Nero

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