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Cosmacini narra mille anni di medicina

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«La Stampa» 14 febbraio 2016

Cosmacini narra mille anni di medicina

Piero Bianucci

Medico con una laurea in filosofia, radiologo, docente alla Statale di Milano e all’Università Vita-Salute del San Raffaele, già collaboratore di don Gnocchi, a 85 anni Giorgio Cosmacini è il nostro più autorevole storico della medicina. Dopo decine di saggi spesso intrecciati con la bioetica, ora ci mette tra le mani un piccolo libro che fonde inscindibilmente le sue due culture, quella bio-medica e quella umanistica.

Medicina narrata (Sedizioni, pp. 92) traccia un percorso letterario lungo quasi mille anni usando come bussola la malattia: non casi patologici singoli, ma malattie che hanno segnato la storia e la società trasformandosi talvolta in visioni del mondo. È il caso della peste da Boccac- cio a Manzoni a Camus: rispettivamente ecatombe esorcizzata con il gioco, dramma inscritto nel disegno della Provvidenza, metafora del nazismo e del Male. O della sifilide che corrode Benvenuto Cellini diventando nell’immaginario collettivo marchio sociale e punizione del pecca- to, proprio come cinque secoli dopo accadrà con l’Aids. O ancora la tubercolosi, sublimata in segno di ipersensibilità romantica, o ancora il cancro in Tolstoj, o la malaria in Verga.

In pagine veloci Cosmacini riesce a raccontare la storia delle grandi malattie riflesse nello specchio della letteratura, la loro fenomenologia, il loro vissuto sociale, i rimedi tentati nel cor- so dei secoli, da quelli popolari a quelli scientifici. Sotto traccia, c’è una attenzione costante al rapporto tra paziente e malattia (guai a identificare l’uno nell’altro: non c’è il diabetico ma la persona malata di diabete) e al rapporto non meno delicato tra medico e paziente, oggi espo- sto al rischio che il tecnicismo uccida l’empatia umana. Claudio Magris, di recente, coglieva un segnale di allarme nel linguaggio medico sempre più specialistico, e raccomandava la cura pri- ma del malato e poi della malattia. È questa la strada da riconquistare, forti, ma non schiavi, delle acquisizioni scientifiche. Ed è anche l’unico modo per contrastare le pseudomedicine new age.

IL LIBRO

Giorgio Cosmacini, Medicina narrata, Sedizioni, Milano ottobre 2015 (pagg.98)

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