Introduzione
L’obiettivo finale delle attività di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è costituito dall’eliminazione degli infortuni. A livello di ambiente di lavoro questo obiettivo può essere perseguito seguendo due direttrici fondamentali e in qualche modo complementari:
o L’eliminazione o la riduzione del rischio di infortuni, ovvero la rimozione di tutte quelle condizioni che se non corrette possono determinare un infortunio. Un approccio di carattere tecnico-ingegneristico che mira al miglioramento di macchine, impianti e luoghi di lavoro affinchè essi siano intrinsecamente sicuri; o L’eliminazione degli atti insicuri ossia delle azioni che determinano l’esposizione
stesso del lavoratore ( o dei colleghi) ad un rischio. Un approccio che focalizza l’intervento sulle risorse umane e che necessariamente si basa su un’efficace attività di formazione, responsabilizzazione e motivazione dei lavoratori;
Il punto di partenza per entrambi gli interventi è costituito dalla valutazione dei rischi che definisce, da un lato, le misure di prevenzione e protezione (per la rimozione delle condizioni insicure) e, dall’altro, le necessità formative ed informative del personale. La “messa in sicurezza” di impianti, macchine e luoghi di lavoro deve garantire la conformità legislativa al D.Lgs 81/08 (testo unico salute e sicurezza sui luoghi di lavoro) e si avvale di numerosi standard tecnici (UNI, ISO, BS OHSAS…) e linee guida (INAIL e ISPESL). Le problematiche connesse alla sicurezza hanno richiesto l’adozione di un approccio sistemico per l’identificazione dei pericoli e la valutazione e controllo dei rischi connessi a tutte le attività aziendali, in modo da fornire ad una Azienda la garanzia di possedere un Sistema che non soltanto sia conforme a determinati requisiti specificati, ma anche che sia in grado di continuare ad esserlo in futuro
Per gli interventi formativi ed informativi non c’è la stessa abbondanza di riferimenti. Prima considerazione: per quanto completo un intervento formativo difficilmente può coprire la totalità delle situazioni di rischio “quotidiane”. Anche se riuscisse a farlo vi è il problema di garantire che il lavoratore divenga e rimanga effettivamente consapevole, cosicchè, messo di fronte alla situazione di rischio, scelga il comportamento sicuro.
Seconda considerazione (conseguenza della prima): non si tratta di un problema “d’aula”, ossia di organizzare dei corsi dai contenuti adeguati, ma di creare in azienda
un vero e proprio sistema sociale che tenda ad azzerare i comportamenti insicuri con il minimo di interventi esterni o provvedimenti disciplinari. Il problema è quello di governare i meccanismi spontanei del lavoratore affinché accetti di continuare ad apprendere e, altresì, a modificare nel tempo quanto già appreso per adeguarsi di nuovo.
Questo tesi vuole essere una valida risposta al problema della sicurezza sul lavoro:
Partecipare alla stesura del Documento di valutazione dei Rischi per garantire il rispetto di norme e regolamenti, definire un manuale di gestione qualità-sicurezza come documento di riferimento per il sistema aziendale e contestualizzare l’approccio BBS ad una piccola-media impresa per governare il coinvolgimento, la formazione e la consapevolezza del personale operativo in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Un approccio totale e integrato alla sicurezza.