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print ISSN 1974-6849, e-ISSN 2281-4574
Vol.5 n.9 (Dicembre 2012)
Francesco Gastaldi
Andrea Marçel Pidalà, Dave Hedgcock
Angelino Mazza
Massimo Clemente,
Eleonora Giovene Di Girasole,
Stefania Oppido
Francesco Varone, Gianluca Caramiello
INTERVENTI
TERRITORIO DELLA RICERCA SU INSEDIAMENTI E AMBIENTE
RIVISTA INTERNAZIONALE semestrale DI CULTURA URBANISTICA
Università degli Studi Federico II di Napoli Centro Interdipartimentale di Ricerca L.U.P.T. (Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale)
Direttore scientifico / Editor-in-Chief Mario Coletta Università degli Studi di Napoli Federico II Condirettore / Coeditor-in-Chief
Antonio Acierno Università degli Studi di Napoli Federico II Comitato scientifico / Scientific Committee Robert-Max Antoni Seminaire Robert Auzelle Parigi (Francia)
Rob Atkinson University of West England (Regno Unito)
Tuzin Baycan Levent Università Tecnica di Istambul (Turchia)
Pierre Bernard Seminaire Robert Auzelle Parigi (Francia)
Roberto Busi Università degli Studi di Brescia (Italia)
Sebastiano Cacciaguerra Università degli Studi di Udine (Italia)
Clara Cardia Politecnico di Milano (Italia)
Maurizio Carta Università degli Studi di Palermo (Italia)
Pietro Ciarlo Università degli Studi di Cagliari (Italia)
Biagio Cillo SecondaUniversità degli Studi di Napoli (Italia)
Massimo Clemente CNR IRAT di Napoli (Italia)
Giancarlo Consonni Politecnico di Milano (Italia)
Enrico Costa Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria (Italia)
Giulio Ernesti Università Iuav di Venezia (Italia)
Concetta Fallanca Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria (Italia)
José Fariña Tojo ETSAM Univerdidad Politecnica de Madrid (Spagna)
Francesco Forte Università degli Studi di Napoli Federico II (Italia)
Patrizia Gabellini Politecnico di Milano (Italia)
Adriano Ghisetti Giavarina Università degli Studi di Chieti Pescara (Italia)
Francesco Karrer Università degli Studi di Roma La Sapienza (Italia)
Giuseppe Las Casas Università degli Studi della Basilicata (Italia)
Giuliano N. Leone Università degli Studi di Palermo (Italia)
Francesco Lo Piccolo Università degli Studi di Palermo (Italia)
Oriol Nel.lo Colom Universitat Autonoma de Barcelona (Spagna)
Eugenio Ninios Atene (Grecia)
Rosario Pavia Università degli Studi di Chieti Pescara (Italia)
Giorgio Piccinato Università degli Studi di Roma Tre (Italia)
Daniele Pini Università di Ferrara (Italia)
Piergiuseppe Pontrandolfi Università degli Studi della Basilicata (Italia)
Amerigo Restucci IUAV di Venezia (Italia)
Mosè Ricci Università degli Studi di Genova (Italia)
Giulio G. Rizzo Università degli Studi di Firenze (Italia)
Ciro Robotti Seconda Università degli Studi di Napoli (Italia)
Jan Rosvall Università di Göteborg (Svezia)
Inés Sànchez de Madariaga ETSAM Univerdidad Politecnica de Madrid (Spagna)
Paula Santana Università di Coimbra (Portogallo)
Michael Schober Università di Freising (Germania)
Paolo Ventura Università degli Studi di Parma (Italia)
Comitato centrale di redazione / Editorial Board Antonio Acierno (Caporedattore / Managing editor), Teresa Boccia,
Angelo Mazza (Coord. relazioni internazionali / International
rela-tions), Maria Cerreta, Candida Cuturi, Tiziana Coletta,
Pasqua-le De Toro, Gianluca Lanzi, Emilio Luongo, VaPasqua-leria Mauro, Raffaele Paciello, Francesca Pirozzi, Luigi Scarpa
Redattori sedi periferiche / Territorial Editors Massimo Maria Brignoli (Milano); Michèle Pezzagno (Brescia);
Gianluca Frediani (Ferrara); Michele Zazzi (Parma); Michele
Ercolini (Firenze), Sergio Zevi e Saverio Santangelo (Roma);
Matteo Di Venosa (Pescara); Antonio Ranauro e Gianpiero
Coletta (Napoli); Anna Abate, Francesco Pesce, Donato
Vig-giano (Potenza); Domenico Passarelli (Reggio Calabria); Giulia Bonafede (Palermo); Francesco Manfredi Selvaggi (Campobasso); Elena Marchigiani (Trieste); Beatriz Fernández Águeda
(Ma-drid); Josep Antoni Báguena Latorre (Barcellona); Claudia Trillo (Regno Unito)
Responsabili di settore Centro L.U.P.T./ Sector
ma-nagers L.U.P.T Center
Paride Caputi (Progettazione Urbanistica), Ernesto Cravero
(Geolo-gia), Romano Lanini (Urbanistica), Giuseppe Luongo
(Vulcanolo-gia), Luigi Piemontese (Pianificazione Territoriale), Antonio
Rapol-la (Geosismica), Guglielmo Trupiano (Gestione Urbanistica), Giulio
Zuccaro (Sicurezza del Territorio)
Responsabile amministrativo Centro L.U.P.T./
Ad-ministrative Manager LUPT Center
Maria Scognamiglio
Direttore responsabile: Mario Coletta| print ISSN 1974-6849 | electronic ISSN 2281-4574 | © 2008 | Registrazione: Cancelleria del Tribunale di Napoli, n° 46, 08/05/2008 | Rivista cartacea edita dalle Edizioni Scientifiche Italiane e rivista on line realizzata con Open Journal System e pubblicata dal Centro di Ateneo per le Biblioteche dell’Università di Napoli Federico II.
Sommario/Table of contents
Editoriale/Editorial
I Grandi Eventi nei processi di formazione e trasformazione della città /
The Mega Events in the processes of foundation and transformation of the city Mario COLETTA
Interventi/Papers
Grandi eventi e rigenerazione urbana negli anni della grande trasformazione di Genova: 2004 / Mega events and urban regeneration in the years of the great transformation of Genoa:
1992-2004
Francesco GASTALDI
Australia: Perth, città dell’altro mondo / Australia: Perth, a city of another world
Andrea Marçel PIDALÀ, Dave HEDGCOCK
Le forme disarticolate dell’urbanistica neoliberale del XXI secolo: il caso del Forum 2004 di Bar-cellona / The disarticulated forms of neoliberal urbanism in the XXI century: the case of Barcelona
Forum 2004 Angelino MAZZA
Grandi e piccoli eventi nelle città di mare per mutamenti urbani sostenibili: i casi studio di Lorient e Valencia / Mega and small events in the coastal cities for sustainable urban development: the case
studies of Lorient and Valencia
Massimo CLEMENTE, Eleonora GIOVENE DI GIRASOLE, Stefania OPPIDO
Il “Grande Evento” e la trasformazione della città: Pechino 2008 / The “Mega Event “and the urban
development: Beijing 2008
Francesco VARONE, Gianluca CARAMIELLO
Rubriche/Sections
Recensioni/Book reviews
Dibattiti, convegni, interviste e conferenze/Debates, meetings, interviews and conferences
Christo e il velo che rivela
Francesca PIROZZI
Il coinvolgimento locale nella progettazione dei grandi eventi: bottom up a Corviale / Roma
Saverio SANTANGELO
Artecinema 2012: 17° Festival Internazionale di film sull’arte contemporanea. Focus su archi-tettura e spazio pubblico
Candida CUTURI
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Studi, Piani e Progetti/ Studies, Plans and Projects
Il volume “Viaggio tra i vulcani d’Italia e di Francia tra Illuminismo e Romanticismo: acqua, aria, terra, fuoco: storia per immagini” di Adriana Pignatelli Mangoni e Vincenzo Cabianca
Francesco FORTE
I grandi eventi: i quartieri come sperimentazione ambientale e sociale
Valeria MAURO
Il Piano per l’Infrastruttura Verde di Londra e la gestione della Olympic Park Legacy
Antonio ACIERNO
Rassegna legislativa/Legislative review
Disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo
Anna ABATE
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Territorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente - 9 (1/2012)
TRIA 9 (1/2012) 135-138 / print ISSN 1974-6849, e-ISSN 2281-4574
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TERRITORIO DELLA RICERCA SU INSEDIAMENTI E AMBIENTE
RIVISTA INTERNAZIONALE DI CULTURA URBANISTICA
Artecinema 2012: 17° Festival Internazionale di film sull’arte contemporanea. Focus su architettura e spazio pubblico
Candida Cuturi
Si è svolta a Napoli, dal 4 al 7 ottobre 2012, la diciassettesima edizione di Artecinema,
Festival Internazionale di film sull’arte contemporanea, a cura di Laura Trisorio1.
Nato nel 1996 per diffondere diverse espressioni dell’arte, attraverso documentari ine-renti ad artisti, architetti e fotografi di fama internazionale, Artecinema è stato insignito di una medaglia di riconoscimento dal Presidente della Repubblica ed è patrocinato da
vari organi di Stato, enti locali ed istituzioni culturali2.
Le proiezioni in lingua originale3, selezionate tra film-documentari su arte, architettura
e fotografia contemporanea, talvolta si traducono in occasioni di dibattito, laddove so-stanziate da incontri in sala con relativi registi, produttori e artisti.
L’ultima edizione di Artecinema focalizza l’arte come espressione della diversità, come responsabilità sociale e strumento di coscienza critica. L’arte come possibilità di espres-sione – in particolare del dissenso e dunque come denuncia – si rivela un concetto per nulla “banale” o “scontato” nei contesti in cui non vi sia libertà di esprimere le proprie opinioni. Si pensi alla lotta di artisti come Ai Weiwei, fervente attivista politico per la salvaguardia dei diritti umani, arrestato e recluso in una località segreta per la dura cri-tica al regime autoritario cinese, oppure Halim al Karim, che durante il regime di Sad-dam Hussein ha vissuto per tre anni in una fossa del deserto iracheno. L’arte diventa, dunque, strumento di offesa, e di difesa della libertà e dei diritti universali.
Per la sezione Architettura sono stati presentati tre documentari, nei quali si esplo-ra il tema dello spazio pubblico, la sua genesi, nonché le complesse relazioni esterno/ interno e pubblico/privato.
1 L’anteprima ha avuto luogo al Teatro San Carlo; la rassegna è proseguita presso l’Augusteo.
2 Presidenza della Repubblica, Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero per lo Sviluppo Economico, Comune di Napoli, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli, Soprin-tendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provin-cia, Soprintendenza Archivistica per la Campania, Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Accademia di Belle Arti di Napoli, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia, Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Archi-tettura. Cfr. http://www.artecinema.com
3 Con traduzione simultanea in cuffia Fonte:http://www.artecinema.com/it/
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Territorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente - 9 (1/2012)Il film documentario statunitense (di M. Dunn e T. Piper) “Diller Scofidio+Renfro:
Reimagining Lincoln Center and the High Line” ripercorre istanze e motivazioni
alla base delle scelte progettuali dello studio interdisciplinare Diller Scofidio+Renfro, in merito alla riconversione dell’area del tracciato ferroviario della High Line in parco pubblico e alla trasformazione del Lincoln Center (New York). Per lo spazio pubbli-co lungo il vecchio perpubbli-corso ferroviario della High Line, nel West Side, gli architetti hanno inverato la convinzione di ritenere importante “non solo cosa vedi, ma come lo vedi”, dunque le modalità attraverso cui si esplicita la visione. “La natura è opportunista e abbiamo deciso di esserlo anche noi”, dicono, riferendosi ad una passerella che inter-cetta binari ferroviari e attraversa piante, facendosi invadere sempre più, col passare del tempo, da alberi in crescita. Nel parco si declinano prospettive visuali diversificate. In corrispondenza di una scalinata, che prospetta direttamente sulla strada sottostante attraverso un’ampia vetrata, ci si può fermare a guardare lo scorrere del traffico dall’al-to, in una prospettiva insolita, e ci si può sedere, lungo le gradinate, riflettendo, imma-ginando, sognando… Ci sono zone da cui guardare e non essere visti, assecondando un certo voyeurismo tipico del contemporaneo, ad esempio intravedendo, attraverso le fronde degli alberi, alcune persone intente a scattare foto.
Prima della trasformazione4, il Lincoln Center, centro di performing arts, risultava
alquanto chiuso in se stesso, non sembrava dialogare affatto con l’ambiente circostante. Gli architetti Diller Scofidio+Renfro procedono dunque alla apertura di accessi lungo i percorsi laterali, per un rapporto simbiotico tra la strada ed il centro culturale, in modo tale da rendere immediatamente percepibile quali attività vi si svolgano; il tutto coa-diuvato dalla presenza di elementi tecnologici informativi relativi agli eventi cultura-li. Si procede all’ampliamento degli edifici, nel rispetto delle preesistenze, adottando soluzioni interessanti che movimentano l’assetto architettonico e creano nuove visuali prospettiche. Ne risulta un effetto complessivo più dinamico rispetto alla precedente visione, sostanzialmente simmetrica. Tra l’altro, enormi superfici vetrate (come quelle della sala danza) concorrono alla interazione interno/esterno. Lo spazio pubblico cir-costante gli edifici preesistenti, dall’architettura possente, risultava talvolta spiazzante, anche nella sua regolarità; i nuovi interventi, invece, creano scorci insoliti e prospettive inedite. Interessante la soluzione di un enorme prato verde sul tetto del ristorante, dove ci si va a rilassare, si improvvisa un pic-nic o semplicemente si indugia a spaziare con lo sguardo. Camminando sull’erba, si percepisce chiaramente la curvatura della superficie; si tratta di un enorme rettangolo ricurvo al centro, con due angoli opposti tendenti verso l’alto, ma situati ad altezze differenti. In corrispondenza dell’accesso principale al centro culturale, si decide di abbassare il livello della strada carrabile, che consentiva ai fruitori di essere lasciati all’entrata del Lincoln Center, ma spezzava un principio di gradinata che invece, nella nuova soluzione di Diller Scofidio+Renfro, prosegue verso l’ingresso, caricandosi di informazioni luminose, lungo le alzate dei gradini, in merito agli spetta-coli in programmazione.
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Territorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente - 9 (1/2012)
Rispondendo ironicamente ai detrattori che li accusavano di non fare architettura, Dil-ler e Scofidio progettano, per l’EXPO svizzero del 2002, il Blur Building, una enorme nuvola sulla superficie del lago Neuchâtel. Si tratta di una struttura in cavi di acciaio, larga circa 90 metri, che incrementa la pressione dell’acqua, nebulizzata attraverso oltre dodicimila bocchette.
Nel documentario belga “Metamorphose d’une gare” (di T. Michel), la telecamera riprende i nove anni impiegati nella realizzazione della stazione ferroviaria Liège-Guill-emin, in Belgio, dalla posa della prima pietra fino all’ultima. Su progetto di Santiago Calatrava, che aveva già realizzato stazioni a Zurigo, Lione e Lisbona, si procede ad erigere una “moderna cattedrale”, che comporta una serie di sfide, tali da alternare in-certezza e tensione a grandi entusiasmi. Oltre alle connessioni interurbane europee ad alta velocità (Londra, Parigi, Bruxelles, Colonia e Francoforte), a livello locale la sta-zione collega, attraverso un ponte, due quartieri di Liegi in passato separati dai binari ferroviari. L’enorme struttura in acciaio e vetro, estesa su cinque piattaforme, rende leggibili il flusso di passeggeri e impiegati ed il movimento dei treni in partenza/arrivo. La copertura flottante, che interagisce con il paesaggio collinare, sostituisce eventuali facciate intese nella accezione tradizionale ed è realizzata in vetro ad elevate prestazioni tecnico-ambientali.
La pellicola statunitense/cinese “John Portman: A Life of Building” (di B. Loeter-man) ripercorre l’attività dell’architetto americano che nell’arco di quasi mezzo secolo ha progettato opere innovative in sessanta città dei quattro continenti, ridisegnando il paesaggio urbano e lo skyline di grandi città americane ed asiatiche. La fama di John Portman risulta connessa, in particolare, a edifici per alberghi ed uffici, nonché centri commerciali, con enormi atri multipiano ed ampi spazi collettivi. Considerato un visio-nario, sostiene che “l’architettura è vita, riguarda le persone”; l’approccio di Portman tende a comprendere la “scala della gente”. Egli sovverte la definizione stessa dell’archi-tettura e della professione e prefigura l’architetto quale innovatore, imprenditore, arti-sta. Tra l’altro Portman, architetto ed imprenditore immobiliare, lavora personalmente ad alcune imponenti opere scultoree presenti nei suoi edifici, sulle cui facciate e spazi si riverbera la luce naturale. Tra i suggestivi edifici (e in particolare gli alberghi) progettati da Portman, presi a modello da tanti architetti, si annovera l’Hyatt hotel di Atlanta, nel cui ampio atrio non ci si può esimere dal sollevare la testa verso l’alto e restare im-pressionati dalla struttura quasi cinematografica, e ancora Tomorrow Square a Shangay (Cina), The Oriental Hotel a Singapore, Westin Hotel a Charlotte (North Carolina) e a Varsaw (Polonia), Westin Peachtree Plaza ad Atlanta (Georgia), Indian School of Busi-ness a Hyderbad (India).
Ripercorrendo la serie di filmati relativi all’architettura, afferenti alle edizioni prece-denti di Artecinema, si segnalano i due documentari presentati nel 2011, “I. M. Pei: Building China Modern”, sull’architetto progettista della Piramide del Louvre, consi-derato ultimo esponente del modernismo, vincitore del Pritzker Architecture Prize, che ormai ultraottantenne venne incaricato di realizzare un museo moderno nel quartiere
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Territorio della Ricerca su Insediamenti e Ambiente - 9 (1/2012)più antico della città di Suzhou, e “Lioness among Lions: The Architect Zaha Hadid”, sull’architetto e designer anglo-irachena, esponente del decostruttivismo, e sui progetti realizzati (da Londra a Hong Kong e agli Emirati Arabi).
In riferimento ai programmi inerenti agli anni precedenti, i film documentari relativi all’architettura risultano i seguenti: nel 2010, “Learning from Light: The Vision of I. M. Pei” (Museo di Arte Islamica in Quatar, definito il Louvre del Medio Oriente), “Gar-rison. A Postcard from Paradise” (casa di vetro e cemento, che accoglie una collezione di artisti italiani, progettata da Alberto Campo Baeza nella Hudson Valley), “Ray Kape: California Modern Master-Forty Years of Modular Evolution” (abitazioni di pregio as-semblate con elementi modulari, fino a reinventare la casa prefabbricata); nel 2009, “Zaha Hadid” (viaggio tra le opere realizzate dall’architetto negli ultimi anni, quali MA-XXI di Roma, Guangzhou Opera in Cina, Performing Arts Centre di Abu Dhabi, Lon-don Olympics Aquatic Centre), “Peter Eisenman: University of Phoenix Stadium for the Arizona Cardinals” (lo stesso architetto, appassionato di sport, guida alla scoperta dell’avanguardistico stadio), “Designing with Nature” (Nader Khalili e le modalità per realizzare, con la terra, architettura eco-sostenibile in grado di resistere a terremoti ed uragani), “Steven Hall: the Nelson-Atkins Museum of Art, Bloch Building” (edificio di Kansas City rinomato per il sistema di illuminazione naturale); nel 2008, “Flights of Fancy-The Visionary Spirit of Contemporary Airports: 002_Denver” (Curtis Fentres e la nuova concezione degli aeroporti, quali cattedrali del mondo moderno), “Decon-structivist Architects” (nuova sensibilità architettonica di fine anni ‘80 dello scorso se-colo, in contrapposizione al Postmodernismo, attraverso la mostra presentata al Moma di New York nel 1988), “The Making of the New ICA” (nuovo museo di arte contempora-nea di Boston, voluto dall’Institute of Contemporary Art); nel 2007, “Atomium in/out”, “Les Gymnases Olympiques de Yoyogi”, “Renzo Piano-Un centro per Paul Klee”, “Great expectations. A Journey through the history of visionary architecture”; nel 2006, “Pe-ter Eisenman-Building Germany’s Holocaust Memorial”, “The Socialist, the Architect and the Twisted Tower”, “Alvaro Siza: Habitar el paisaje”, “Building the Gherkin”; nel
2005, “Heavenly Mud”, “La Médiathèque de Sendai”, “Les maisons d’Antti Lovag”; nel 2004, “Rafael Moneo: Coraje y convicciόn”, “Kochuu-Japanese Architecture, Influence
and Origin”, “A Day with Zaha Hadid”, “A constructive Madness”, “Alvaro Siza Trans-forming Reality”; nel 2003, “L’Auditorium Building de Chicago”, L’école de Siza”, “Le
Musée Juif de Berlin-Entre les lignès”, “Le Centre Municipal de Säynätsalo”5.
Per quanto concerne gli anni dal 1997 al 2002, sono sempre stati contemplati film ine-renti all’architettura, che invece non risulta siano stati presentati in occasione della pri-ma edizione, nel 1996.