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L’algebra dei polinomi”
L’algebra dei polinomi”
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L’algebra dei polinomi”
L’algebra dei polinomi”
Mappe, schemi riassuntivi ed esercitazioni
Mappe, schemi riassuntivi ed esercitazioni
Docente: Donatiello Angela
Introduzione
Fino ad ora abbiamo operato prevalentemente
con i numeri interi o razionali, utilizzando
operazioni aritmetiche, ma abbiamo anche
incontrato alcune regole scritte con l’uso
delle lettere. Tale formalismo richiama il
linguaggio simbolico dell’algebra, in quanto
oltre ai numeri, compaiono anche simboli
letterali. In questo modulo sarai condotto
all’interno del calcolo letterale, imparando
ad operare con i monomi, i polinomi e le
frazioni algebriche.
Formule letterali: variabili e costanti
Consideriamo un triangolo echiamiamo b la base ed h l’altezza. Come ben sapete l’area del triangolo
si calcola utilizzando la formula scritta a lato. In questa formula b
ed h sono lettere che possono assumere diversi valori a seconda
dei casi, possono dunque variare. Diremo dunque che b ed h sono
variabili. Il numero 2 invece non
cambia se variano la base e l’altezza, per cui diremo che 2 è
una costante.
h b
2
h
b
A
Assegnazione di valori alle variabili:
dal caso generale al caso particolare
Il concetto di variabile è un concetto fondamentale in matematica e viene utilizzato per esprimere proprietà generali,
come ad esempio l’area di un triangolo
qualsiasi. Se dovessimo calcolare l’area per
un triangolo particolare, dovremmo
assegnare dei valori precisi alle nostre due
variabili.
2
h
b
A
b = 3 h = 22
3
2
3
A
Proprietà generaleFormula letterale Caso generale
Assegnazione di valori
Il linguaggio dell’algebra è un
linguaggio simbolico
che ci
permette di rappresentare in forma letterale proprietà
generali. Studiare l’algebra non significa quindi acquisire solo
tecniche di calcolo, ma soprattutto affinare le proprie
capacità di astrazione, sapendo riconoscere
nell’impostazione di un problema, le
variabili
fondamentali
che entrano in gioco e le
relazioni matematiche
che le
legano.
Linguaggio simbolico dell’algebra
Algebra
Linguaggio simbolico
(si manipolano lettere anziché numeri)Nota storica
François Viète, (Fontenay-le Comte 1540 - Parigi 1603), matematico e uomo politico francese. Conseguì il baccalaureato in diritto nel 1560. A partire dal 1602 lavorò alle sue prime opere scientifiche e fu autore di un sistema notazionale di simbolizzazione dell'algebra, grazie al quale fu possibile applicare il formalismo algebrico allo studio della
geometria. Viète introdusse inoltre l'uso delle lettere nel calcolo per rappresentare le quantità note e le incognite e portò contributi
fondamentali alla teoria delle equazioni.
Raffaele Bombelli, (Bologna 1526 – Roma 1572), matematico italiano, fu uno dei grandi algebristi del Rinascimento. Il suo contributo alla matematica è contenuto in un
trattato di algebra in 3 volumi (il progetto originale ne prevedeva 5), pubblicato l’anno della sua morte e intitolato Algebra. Il trattato comprende regole di computo per numeri negativi e relative dimostrazioni. Bombelli però, nel dimostrare proprietà generali, utilizzava ancora numeri, anziché lettere. La vera rivoluzione si ebbe invece nel 1600, grazie a Viète.
Euclide di Alessandria d'Egitto, attivo nel 300 a.C. Matematico greco formatosi probabilmente ad Atene presso l'Accademia platonica, insegnò geometria ad
Alessandria d'Egitto, dove fondò una scuola di matematica. Nel suo capolavoro, gli Elementi le proprietà algebriche vengono trattate utilizzando segmenti e figure geometriche. Bisogna aspettare il Rinascimento per veder fiorire l’algebra come disciplina autonoma.
Differenza tra espressione letterale e
valore dell’espressione
Espressione
Valore dell’espressione5
2
3
a
a
2
1
1
3
5
3
2
3
3
con a = 3 Caso particolare Caso generaleSe cambia il valore della variabile
Esempi esplicativi
1. Consideriamo l’espressione letterale 3 + a – 2 b
Diciamo che
a
e
b
sono
variabil
i, mentre
3
e
2
sono
costanti
.
2. Consideriamo l’espressione letterale x + 2 y . Il
valore
di tale espressione per x = 1 e y = 5 è:
1 + 2 * 5 = 1 + 10 = 11
Convenzione di scrittura
Al posto di
Scriveremo
x * y
xy
2 * x
2x
3 * (x + y)
3(x + y)
Indicheremo generalmente le variabili con le lettere minuscole
monomi
Espressione in cui compare solo l’operazione di moltiplicazione
Grado di un monomio
Somma degli esponenti dei fattori letterali
x xy x2y3z5 x0 5
Analizziamo un monomio
Coefficiente numerico
Parte letterale 3 x2 y b5
Esercitazioni
1. Scrivi le espressioni algebriche che indicano le seguenti operazioni:
a. Sommare alla metà di a il doppio di b. b. Sottrarre al triplo di a il cubo di b.
2. Calcolare il valore numerico delle seguenti operazioni letterali, assegnando alle lettere i valori indicati:
a. -5a+2b+3ab con a = -2 e b = 4 R: [-6] b. 3a2-6a+3 con a = 3 R: [12] c. con x = 2 R: [-3] d. x2+3y-z con x = -5; y = -3; z = 6 R: [10] 2 2 x 3 1 x 1 x 2
Esercitazioni
1. Stabilisci quali delle seguenti espressioni algebriche sono monomi:
x2y; a + b; x3y2z; 5a4 – b; x(-y)(z3a4b2); 4(x-y)
2. Per ognuno dei seguenti monomi indica il coefficiente, la parte letterale e il grado:
xyz2; 5x3y4z; 2abc; 8; -a2b4xy5
3. Scrivi un monomio di ottavo grado che abbia come parte letterale solo tre variabili.
4. Scrivi un monomio di sesto grado che sia di quarto rispetto alla lettera y e che abbia coefficiente uguale ad 1.
5
3
Monomi simili
Hanno la stessa parte letterale
Monomi simili: 2x3yz2 5x3yz2
Monomi non simili: 4xy7 3x2y
Somma algebrica di monomi
La loro somma restituisce un unico monomio:
2x3yz2 + 5x3yz2 = (2+5) x3yz2 =
= 7 x3yz2
La loro somma
non è un unico monomio ma un polinomio
4xy7 + 3x2y
Monomi simili: 2x3yz2 5x3yz2
Monomi non simili: 4xy7 3x2y
La somma di due monomi simili è un nuovo monomio
che ha come coefficiente la somma algebrica dei coefficienti e come parte letterale la stessa parte letterale
La somma di due monomi simili di grado n
è ancora un monomio di grado n
5xy + 3xy = (5 + 3)xy = 8xy
5xy ha grado 2 3xy ha grado 2
Moltiplicazione di monomi
1. Si moltiplicano i coefficienti numerici
2. Si moltiplicano tra loro i fattori letterali
3. Se ci sono fattori letterali comuni:
si applicano le proprietà delle potenze
Esempio:
5b
2 4b
3=
= (5 4) b
2
b
3= 20 b
2+3=
Potenza di monomi
La potenza di un monomio è uguale al prodotto delle potenze dei suoi fattori
(-2x2yz3)2 = (-2)2(x2)2(y)2(z3)2 = 4x4y2z6
Grado = grado del monomio base esponente
Grado (-2x2yz3)2 = grado (-2x2yz3) 2 =
Esercitazioni
1. Indica tra i seguenti gruppi di monomi quelli simili:
a. 3ab2; ab; -b2a; a2b; 5ab; 3a
b. xy; 5ac; -xy; -x2y; axy; 8ac
2. Calcola le seguenti somme di monomi simili ed indica il loro grado:
a. 5ab3 + 3ab3 = grado =
b. 10xy + (-11xy) = grado =
c. -7ac2 + 7ac2 = grado =
3. Calcola i seguenti prodotti ed indica il grado del monomio risultante:
a. -4a2b(-3ab2) = grado =
b. 3xyz(-x2z)(3z2) = grado =
5 3
Esercitazioni
1. Calcola le seguenti potenze ed indica il grado del monomio risultante:
a. (3xy2)3= grado =
b. (-2a3bc4)5 = grado =
c. [-(-3x2)3]2 = grado =
2. Esegui le seguenti moltiplicazioni dopo aver sommato i monomi simili:
a. R: b. R: a bc 11 6 ac 3 5 ac 4 1 ac 8 7 2 a3bc2 4 5 2 2 xy2 3 2 xy 2 xy 3 4 ax 20 13 ax 4 3 ax 5 3 2 2 y ax 3 4