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l passo di ciascuno
Un modello di PDP per altri BES
Marina BottaciniQuesto contributo è la seconda parte del precedente inti-tolato Inclusione e Bisogni Educativi Speciali. Il piano
di-dattico e i Bes apparso sulla rivista1 in cui è stata motivata
e presentata l’esigenza di costruire dei piani didattici e il signifi cato del piano unitario che garantisce uniformità di intervento pur garantendo libertà di insegnamento come previsto anche dalla Costituzione italiana2.
Ma dobbiamo considerare nel nostro lavoro anche l’uni-cità e la diversità di ogni alunno nella nostra comunità, i continui, rapidi e talvolta, imprevisti cambiamenti della società e del modo di considerare l’educazione, le aspet-tative degli alunni
All’interno di questo piano unitario possono (e devono) allora prendere forma vari piani che sono funzionali all’apprendimento delle “speciali normalità”, a seconda degli alunni con i quali egli si trova ad operare, che prima di essere stesi devono far parte della progettualità didat-tico educativa del docente a livello intenzionale e teorico, determinati dalla rifl essione sul gruppo classe in gene-rale e sui suoi singoli componenti: gli eventuali piani individualizzati (Pei) per gli alunni diversamente abili e il/i PDP. Quest’ultimo può essere formalmente steso per studenti con DSA o come nella proposta che viene deli-neata un PDP per altri BES per studenti con altri disturbi o svantaggi in base alla decisione del Consiglio di classe.
La classe nell’insieme e nei suoi singoli
componenti
Pensare la classe nell’insieme e nei suoi singoli compo-nenti non è un’azione, come le distinzioni che seguiranno – presentate a scopo didattico – possono erroneamente indurre a credere, mirata a settorializzare e ad “etichet-tare” gli alunni, ma al contrario ha come obiettivo far sentire gli alunni sempre di più inclusi all’interno della classe3 attraverso la previsione e la messa in atto in base
alle caratteristiche di ciascuno, di una scelta di contenuti, di accorgimenti didattici ed educativi, di strumenti utili a ognuno per prevenire il disagio e favorire l’apprendimento e il successo formativo di ciascuno4.
Va tenuta presente infatti, la possibilità di personalizzare l’intervento educativo-didattico per tutti gli alunni, come previsto anche dalla normativa.
A tale scopo, per registrare gli interventi effettuati, nel caso si ritenga utile o opportuno si possono utilizzare anche le tabelle che saranno presentate in seguito (si veda allegato n. 2, p. 121), senza arrivare alla stesura di un PDP formale.
Il Pdp deve contenere, secondo le Linee Guida5, le
se-guenti sezioni: sDATIANAGRAlCIDELLALUNNO sTIPOLOGIADIDISTURBO sATTIVITÌDIDATTICHEINDIVIDUALIZZATE sATTIVITÌDIDATTICHEPERSONALIZZATE sSTRUMENTICOMPENSATIVIUTILIZZATI sMISUREDISPENSATIVEADOTTATE sFORMEDIVERIlCAEVALUTAZIONEPERSONALIZZATE
La proposta seguente è quella di uno strumento denomi-nato PDP per ALTRI BES attivabile con gli alunni la cui situazione personale e di apprendimento non richieda un’analisi particolareggiata, ma dei quali sia nota la diffi -coltà e che richieda un intervento immediato e sollecito. È uno strumento che vuole proporsi come mezzo agile ed effi cace, che consenta una lettura immediata dei bisogni e la progettazione di un intervento adeguato, facilmente monitorabile e modifi cabile in itinere. Esso è stato adot-tato ed applicato, con le opportune differenziazioni, a titolo sperimentale, come suggerisce la Nota ministeriale citata poco fa6, in un Istituto Comprensivo di Verona sia
per gli alunni della scuola Primaria, sia per la scuola Se-condaria di Primo grado.
Il piano didattico personalizzato per altri
BES
La normativa recente ha introdotto il concetto espresso con l’acronimo B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali) indi-cando le necessità per alcuni alunni della
programma-1 “Scuola e didattica”, LX, 2, ottobre 20programma-14, pp. programma-1programma-1programma-1-programma-1programma-15. 2 Costituzione italiana, art. 33.
3 “L’educazione e l’istruzione inclusive comprendono le attività
dell’individuo e della società, intese come processo di appren-dimento e di insegnamento che conduce a un relativamente duraturo e progressivo cambiamento dell’individuo, attuate in un contesto di sostegno tramite la symhedonia (= simpatia per la felicità delle altre persone) e il coinvolgimento sociale”, cfr. N. Suzi, Passi verso una scuola inclusiva. Dai principi alle
com-petenze, Erickson,Trento 2009, p. 17.
4 Fonti normative: DPR n. 275 dell’8.03.1999 “Regolamento
dell’autonomia”, art. 1; Legge n. 53 del 28.03.2003; Legge 8 ot-tobre 2010, n. 170; “Linee guida linee guida sui DSA”, 12/7/2011 (Premessa e pp. 5-6-7).
5 “Linee guida linee guida sui DSA”, 12/7/2011, p. 8.
6 Nota ministeriale 22/11/13, “Strumenti di intervento per alunni
con Bisogni Educativi Speciali anno scolastico 2013/14. Chiari-menti”, p. 1.
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l passo di ciascunozione di interventi individualizzati e di una didattica per-sonalizzata.
Per gli alunni che si trovano in questa situazione (la nor-mativa riferisce alunni stranieri privi della conoscenza linguistica, alunni con problemi di salute, ... alunni con particolari necessità che assumano la caratteristica di un bisogno speciale, ma “soltanto qualora nell’ambito del
Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’effi cacia di strumenti specifi ci, questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative. Non è compito della scuola certifi care gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche, a predisporre un piano didattico personalizzato anche su decisione autonoma, rilevate particolari diffi coltà, del Consiglio di Classe”)7.
In questo caso è importante documentare gli interventi che si intendono proporre attraverso un piano. In questo caso di tratterà di un Piano didattico personalizzato. Si è scelto allora di realizzare e di denominare un Piano
Didattico Personalizzato per altri Bes con l’obiettivo di
facilitarne l’elaborazione, la compilazione e la “lettura” da parte dei docenti”.
Come si potrà notare dalle note seguenti, che hanno lo scopo di presentare il modello, sono stati ripresi tutti gli elementi costitutivi di un piano didattico ed in seguito sono stati adeguati ed inseriti con opportuni adattamenti alle fi nalità del Piano didattico personalizzato, in sintesi e semplifi candone alcune parti.
La struttura
Il piano didattico personalizzato semplifi cato progettato è suddiviso in quattro parti, tre sono contenute nell’allegato n. 1; la parte progettuale è contenuta nell’allegato n. 2.
Parte anagrafi ca - dati relativi all’alunno e alla diffi coltà
riscontrata (punti da 1 a 4):
s0ARTIPRIMEESECONDADESCRITTIVASITUAZIONEEBISOGNI dell’alunno, piano didattico analisi delle abilità e delle diffi coltà riscontrate (punto 5)
s0ARTETERZAPROGETTUALEEPROGRAMMAZIONEDEGLIINTER venti didattico educativi; intervento disciplinare ed edu-cativo proposto (nell’ultima parte e nella tabella, allegato n. 2).
s0ARTEQUARTAPATTOCONLAFAMIGLIAPUNTO
La compilazione della prima e seconda parte possono es-sere redatte collegialmente dai docenti componenti il Con-siglio, o su delega del Consiglio stesso, dal coordinatore di classe una volta concordate le osservazioni; la terza parte (tabella) deve essere compilata individualmente dai docenti delle materie in cui si osservano le diffi coltà e comunicata al Consiglio di Classe per una condivisione dai docenti che ritengono opportuna/necessaria la per-sonalizzazione o individualizzazione per un periodo di
tempo che dovrà essere indicato, la quarta parte può essere concordata dal coordinatore o altro docente con il contributo dei colleghi.
4EVXIEREKVE½GE
In essa vengono rilevati i dati personali (punto 1); i dati sull’eventuale diagnosi (punto 2); i trattamenti riabilita-tivi pregressi e in atto (punto 3) e la tipologia di diffi coltà rilevata attraverso un criterio diagnostico-descrittivo che consente di capire la natura prevalente della diffi coltà.
I parte. Funzionamento delle abilità strumentali Descrizione delle caratteristiche dell’alunno
In seguito, uno spazio serve per rilevare il funzionamento delle abilità strumentali suddiviso per aree:
sLAPRIMAMACROAREAÒRISERVATAALLEABILITÌLINGUISTICHE linguaggio comunicazione-lettura e scrittura, dove pos-sono essere inserite le osservazioni riguardo l’utilizzo del linguaggio e le modalità comunicative; il processo di apprendimento o le acquisizioni in riferimento alla lettura e alla scrittura;
sLASECONDAMACROAREAÒRISERVATAALLEABILITÌMATEMATI che: calcolo, fatti numerici, risoluzione di problemi. Nel settore calcolo si potranno inserire i dati relativi all’ap-prendimento delle abilità di calcolo (orale e scritto); nei fatti numerici la memorizzazione di successioni e re-gole matematiche (ad esempio delle tabelle di moltipli-cazione).
Uno spazio è stato riservato alla rilevazione della modalità di memorizzazione delle procedure recupero e organiz-zazione delle informazioni (date, defi nizioni, termini); l’ultima parte alle modalità di risoluzione di un problema matematico e alla modalità di affrontare e diverse sue fasi di risoluzione.
Questa prima parte separata da un’adeguata impagina-zione può rimanere documentaimpagina-zione riservata per i do-centi ed in seguito per la segreteria.
II parte. Analisi della situazione dell’alunno in rela-zione ai bisogni educativi
Nel piano didattico si rileveranno le necessità dell’alunno in relazione ai suoi bisogni educativi.
Sono state previste alcune voci tenendo in considerazione i principali bisogni educativi degli alunni quali:
sALFABETIZZAZIONEINLINGUAITALIANA
sCONSOLIDAMENTOAPPRENDIMENTODELLALINGUAITALIANA sPERSONALIZZAZIONEDEGLIOBIETTIVISPECIlCIDIAPPRENDI mento;
sRAGGIUNGIMENTODILIVELLIMINIMIDISCIPLINARIPREVISTI per le rispettive aree di insegnamento;
7 Nota 22/11/2013, “Strumenti di intervento per alunni con
Bi-sogni Educativi Speciali anno scolastico 2013/14. Chiarimenti”, p. 2. Indicazioni operative “Strumenti d’intervento per alunni con Bes e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, p. 2.
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l passo di ciascunosADOZIONEDIUNPERCORSOCHEFAVORISCALACQUISIZIONEDI atteggiamenti pro sociali e l’apprendimento di compor-tamenti corretti;
s SVILUPPO E POTENZIAMENTO DEGLI ASPETTI MOTIVAZIONALI dell’autostima e dell’autoeffi cacia.
Si è previsto uno spazio libero per l’indicazione di even-tuali altre necessità
Andranno sbarrate le voci che interessano e completate eventualmente in nota le osservazioni utili.
In questo modo si è pensato di far fronte a molte necessità (teoricamente a tutte!) di personalizzazione e di indivi-dualizzazione dell’apprendimento.
III parte. Programmazione degli interventi didattico-educativi
Dopo aver delineato la situazione dell’alunno e i suoi bi-sogni educativi e didattici si può procedere con la stesura di una programmazione individualizzata per le materie in cui sia necessario.
A tale scopo si è predisposta una griglia per la program-mazione individualizzata e personalizzata. Questa parte può essere fotocopiata per ottenere tutti gli allegati neces-sari nel caso in cui vi fossero più materie che necessitano di individualizzazione e/o di personalizzazione.
Non è sempre necessario e non è sempre possibile sten-dere un piano all’inizio dell’anno; talvolta le diffi coltà o la necessità di un percorso personalizzato documentato si manifesta anche dopo qualche mese dall’inizio delle lezioni o a fi ne quadrimestre; qualche volta capita anche che un intervento mirato le diffi coltà sino superate e non vi sia più la necessità di dettagliare il percorso; altre volte vengono riferiti o relazionati bisogni in corso d’anno. Pertanto il percorso può essere approntato e iniziato in qualunque momento dell’anno scolastico e per qualsiasi disciplina vista la struttura del modello proposto.
La prima parte del documento è stata strutturata per in-serire i dati relativi alla classe, all’alunno, in particolare e alla materia di insegnamento.
In tabella andranno formalizzati i bisogni didattici ed educativi cioè le necessità e gli aspetti per i quali i docenti devono mostrare particolare attenzione nel predisporre attività e materiali considerando la natura della diffi coltà o del limite dell’alunno; ad esempio individuare dei sotto obiettivi intermedi da raggiungere o differenziare le at-tività a seconda degli stili cognitivi e di apprendimento dell’alunno.
Nello spazio relativo ai punti di forza si potranno inserire aspetti positivi soggettivi in relazione al temperamento e al comportamento, modalità relative all’apprendimento ritenute particolarmente utili ed effi caci per supportare l’alunno nel processo didattico; eventualmente potranno essere anche delineati i punti di debolezza per poterli meglio affrontare e superare attraverso un intervento con-cordato e mirato.
Nella colonna successiva vi è uno spazio riservato alla personalizzazione e all’individualizzazione.
Per quanto riguarda i concetti di personalizzazione e in-dividualizzazione ci possiamo riferire a:
h)NDIVIDUALIZZATOv Ò LINTERVENTO CALIBRATO SUL SINGOLO ANZICHÏ SULLINTERACLASSEOSULPICCOLOGRUPPOCHEDIVIENEhPERSONALIZZATOv QUANDOÒRIVOLTOADUNPARTICOLAREDISCENTE0IáINGENERALE[CON TESTUALIZZANDOLANELLASITUAZIONEDIDATTICADELLINSEGNAMENTOIN CLASSE[LAZIONEFORMATIVAINDIVIDUALIZZATAPONEOBIETTIVICOMUNI PERTUTTIICOMPONENTIDELGRUPPO CLASSEMAÒCONCEPITAADAT TANDOLEMETODOLOGIEINFUNZIONEDELLECARATTERISTICHEINDIVIDUALI DEIDISCENTICONLOBIETTIVODIASSICURAREATUTTIILCONSEGUIMENTO DELLECOMPETENZEFONDAMENTALIDELCURRICOLOCOMPORTANDOQUINDI ATTENZIONEALLEDIFFERENZEINDIVIDUALIINRAPPORTOADUNAPLURA LITÌDIDIMENSIONI[EALLAPERSONALIZZAZIONEDELLINSEGNAMENTOE DELLAPPRENDIMENTO ,AZIONEFORMATIVAPERSONALIZZATAHAINPIáLOBIETTIVODIDARE ACIASCUNALUNNOLOPPORTUNITÌDISVILUPPAREALMEGLIOLEPROPRIE POTENZIALITÌEQUINDIPUÛPORSIOBIETTIVIDIVERSIPERCIASCUNDI SCENTE ESSENDO STRETTAMENTE LEGATA A QUELLA SPECIlCA E UNICA PERSONADELLOSTUDENTECUICIRIVOLGIAMO8
Quindi nella nostra programmazione per alunni con Biso-gni educativi speciali, ma a mio avviso anche per tutti gli alunni come riportato nella premessa, dovremmo pensare ad interventi individualizzati e personalizzati come pre-visto anche dalle attuali tendenze della psicopedagogia e dalla normativa già dalla fi ne degli anni ’909.
Per quanto riguarda invece le attese dei docenti in me-rito al percorso da svolgere potranno essere delineati i contenuti che si intende far apprendere agli alunni con la relativa scansione temporale (sappiamo infatti che non sono consentiti adattamenti degli obiettivi specifi ci di ap-prendimento se non in caso di disabilità ), ma è possibile adattare le modalità di ed eventualmente ridurne il carico agli elementi essenziali o spezzare un obiettivo in più sotto obiettivi (ad esempio nell’analisi logica:
1. Individuare una frase. 2. Individuare il predicato:
2 a) vedere se è verbale; 2 b) vedere se è nominale.
3. Rilevare il soggetto espresso (pronome o nome): 3 a) rilevare il soggetto sottinteso;
3 b) rilevare se il soggetto è mancante.
Verranno poi indicati esercizi ed attività proposte in suc-cessione adatti a sviluppare le abilità richieste per acqui-sire la competenza.
Interventi e modalità indicano il sistema e la via attraverso
le quali mediare i contenuti da apprendere.
Tra le principali modalità possiamo individuare ad es. il
cooperative learning una tecnica che consente di far
lavo-8 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti
con Dsa. Allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011, p. 6.
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l passo di ciascunorare gli alunni in gruppo in modo produttivo e di creare nello stesso tempo relazioni di collaborazione tra di loro oppure attraverso strumenti tecnologici quale l’utilizzo della Lim, particolarmente utile per tutti gli alunni, ma in particolare per coloro che presentato diffi coltà di ap-prendimento in quanto coinvolge molti canali sensoriali e stimola differenti abilità, consentendo di introdurre nella didattica materiali provenienti da più fonti multimediali oltre che dal libro di testo e di fare esperienze diversifi cate nell’ambito scolastico.
Vi sono moltissime modalità e proposte didattiche che possono essere utilizzate dai docenti in funzione dell’ap-prendimento che potranno essere utilizzate e segnate in questo spazio.
Le misure dispensative invece si riferiscono alla possi-bilità di esonerare un alunno ad esempio dalla lettura di un testo lungo o analogamente dalla scrittura, oppure dall’esecuzione di calcoli complessi; in genere è preferi-bile evitare questa forma ed è preferipreferi-bile, quando possi-bile, utilizzare misure compensative ad esempio l’utilizzo della calcolatrice o la registrazione del testo (ovviamente in questo caso, l’alunno andrà esonerato della scrittura prolungata).
Le verifi che, intermedie e fi nali che si intendono pro-porre, andranno predisposte accuratamente nei contenuti essenziali, dopo aver progettato il piano per consentire un lavoro di esercizio preliminare ed in itinere adeguato e continuo.
Per le indicazioni relative alla somministrazione delle verifi che è stata predisposta una guida di aiuto ai do-centi per individuare possibili modalità: somministrare prove appositamente strutturate, diversifi cate in base agli obiettivi semplifi cati o ridotte per numero di esercizi; formulare le domande e le consegne secondo la tecnica della semplifi cazione dei testi; privilegiare la compren-sione dei contenuti fondamentali; segnalare gli errori, ma non valutarli; organizzare interrogazioni programmate; compensare prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati; utilizzare mediatori didattici (schemi, tabelle, mappe, liste, glossari, formulari) durante le prove scritte e orali, altro...
Così come andranno elaborati i criteri di valutazione (sta-bilendo un minimo ed un massimo della prestazione attesa) in relazione ai prodotti previsti ed ottenuti; in seguito ed infi ne una valutazione generale dell’attività svolta che servirà a docente per progettare nuovi inter-venti o per concludere il potenziamento.
Anche in questo caso è stata redatta una guida per l’indi-viduazione della modalità generale di valutazione: sVALUTAZIONIPIáATTENTEAICONTENUTICHEALLAFORMA sVALUTAZIONEDIUNASPETTOALLAVOLTA
sVALUTAZIONEDEIPROGRESSIin itinere;
sVALUTAZIONERIFERIBILEADUNPROCESSODIAPPRENDIMENTO della lingua italiana appena avviato;
s SOSPENDERE LA VALUTAZIONE NEL ) QUADRIMESTRE PER LE materie: ...
IV parte. Collaborazione con la famiglia
Un aspetto molto importante è quello di comunicare e di concordare con la famiglia la necessità di un intervento didattico personalizzato, qualora non sia la famiglia stessa che lo richiade e venga di seguito accordato dal Consiglio di classe.
La decisione va presa all’interno del Consiglio di classe in ogni caso fatte le opportune valutazioni e identifi cate le materie e le aree in cui l’intervento si renda necessario ed utile per l’alunno.
La comunicazione ai genitori può essere data da docenti, dopo aver segnalato e verbalizzato la decisione al Consi-glio di Classe ed informato il Dirigente scolastico. La comunicazione alla famiglia, può essere data dal co-ordinatore di classe o da un docente incaricato con la dovuta attenzione e sensibilità, motivando le decisioni prese e richiedendo la collaborazione (indispensabile!) della famiglia.
Per rendere più concreto l’impegno richiesto ai genitori si potranno concordare alcune azioni che sono state indicate al punto n. 7 del piano del modello di documento presen-tato, che può prevedere le seguenti azioni:
sCONTROLLOCOSTANTEDELDIARIO sAIUTODAPARTEDIUNFAMILIARETUTOR
sRIDUZIONEDELCARICODISTUDIOINDIVIDUALEACASA sCONTATTIPERIODICICONIDOCENTICOORDINATORE sDISPENSARIDUZIONEDAALCUNICOMPITIASSEGNATI s AUSILIO DI STRUMENTI SPECIlCI MAPPE TABELLE ECC O tecnologie (computer, registratore, ...), libri digitali, sup-porto nella preparazione delle verifi che, interrogazioni programmate.
La condivisione di quanto osservato ed elaborato a livello individuale da ogni singolo docente sarà di fondamentale importanza per l’elaborazione di un piano che tanto più sarà condiviso ed integrato, quanto più, come ogni lavoro prodotto in collaborazione, sarà superiore per forza e proposta ai singoli piani individuali.
Conclusioni
La richiesta di documentazione scritta dei percorsi svolti nella prassi didattica non sempre viene accolta “ tradizio-nalmente” di buon grado dai docenti in quanto richiede un surplus di lavoro, di ricerca e tale azione viene con-siderata spesso (non a torto, tutto dipende dall’utilizzo della stessa) inutile e/o troppo vincolante.
Attualmente la normativa prevede la formalizzazione de-gli interventi per de-gli alunni che necessitano di personaliz-zazione dell’apprendimento in modo particolare per gli alunni che presentano Dsa o altri Bes.
Il fatto di dover elaborare un documento scritto ha l’in-dubbio vantaggio di consentire una rifl essione più appro-fondita e particolareggiata anche se il percorso, quanto si è pensato di realizzare, è stato elaborato teoricamente in modo ineccepibile, in tutte le fasi.
Culturalmente probabilmente anche adulti ed educatori ri-sentono, come i nostri ragazzi e alunni dell’infl usso della
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l passo di ciascunosocietà multimediale e tecnologica a volte poco propensa ai ritmi più distesi che richiede la scrittura, di per sé e la formalizzazione scritta di un progetto in particolare, ma che sono ancora molto utili per una rifl essione più attenta e con la possibilità di revisionare quanto operato, al di là di quanto richiesto dalla normativa; talvolta invece si teme l’elaborazione di progetti che sembrano vincolare troppo e, preordinare l’attività di insegnamento.
Ma la documentazione dà l’opportunità di ritornare su quanto progettato e di rivedere il percorso focalizzandone gli aspetti che hanno portato alla realizzazione dell’obiet-tivo, al successo dell’esperienza ed i limiti, i punti deboli,
Allegato n. 1
Piano didattico personalizzato, per alunni con altri BES Anno scolastico .../...
1. Dati relativi all’alunno
#OGNOMEENOME Residente a INVIATEL $ATAELUOGODINASCITA ClasseSEZ3CUOLA &UNZIONESTRUMENTALEREFERENTE$SADISTITUTO
2. Relazione/segnalazione in fase di valutazione
2ILASCIATADA Data DELRILASCIO SERVIZIOPUBBLICO PRIVATO
3. Eventuali trattamenti medici/riabilitativi pregressi o in atto
.ote
4. Tipologia diffi coltÌ/svantaggio/altro
DIFlCOLTÌDIAPPRENDIMENTO DISTURBOSPECIlCODELLINGUAGGIO DISTURBOASPECIlCODIAPPRENDIMENTO NESSUNACONOSCENZADELLA LINGUAITALIANAARRIVATODAPOCOIN)TALIA CONOSCENZALIMITATADELLA LINGUAITALIANA DISAGIOCOMPORTAMENTALERELAZIONALE DISTURBODELLACONDOTTA border lineCOGNITIVO PROBLEMIDISALUTE SITUAZIONEDISVANTAGGIO ALTRO I parte$ESCRITTIVA
5. Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali (lettura, scrittura, calcolo, ...)
,INGUAGGIOECOMUNICAZIONE ,ETTURA 3CRITTURA Calcolo: &ATTINUMERICI 2ISOLUZIONEDEIPROBLEMI -EMORIZZAZIONEDELLEPROCEDURERECUPEROEORGANIZZAZIONEDELLE INFORMAZIONIDATEDElNIZIONITERMINI %VENTUALIOSSERVAZIONIDEI$OCENTIDEL#ONSIGLIODI#LASSETEAM DOCENTI II parte 0IANODIDATTICOETABELLAALLEGATON 6. Piano didattico
4ENUTO CONTO DELLE DIFlCOLTÌ RILEVATE SI PROPONE UN INTERVENTO PERSONALIZZATO NEI CONTENUTI E NEI TEMPI )L #D#4EAM DOCENTI DELIBERAINDATADIPORSICOMEOBIETTIVO EVENTUALMENTESEPIáDIUNONUMERATIINORDINEPRIORITARIO Alfabetizzazione in lingua italiana ).4%26%.4) ). #,!33%&5/2) $!,,! #,!33% DURANTE ALCUNE UNITÌORARIE Consolidamento apprendimento della lingua italiana ).4%26%.4) ). #,!33%&5/2) $!,,! #,!33% DURANTE ALCUNE UNITÌORARIE Personalizzazione
degli obiettivi specifi ci di apprendimento
0%2,%3%'5%.4)-!4%2)% Raggiungimento di
livelli minimi disciplinari previsti PERLERISPETTIVE AREEDIINSEGNAMENTO 0%2,%3%'5%.4)-!4%2)% SIVEDAPEROGNIMATERIAINDI CATALALLEGATASCHEDA Adozione di un percorso
che favorisca l’acquisizione di atteggiamenti pro sociali e l’apprendimento di comportamenti corretti s s s Sviluppo e potenziamento degli aspetti motivazionali, dell’autostima e dell’autoeffi cacia s s s s s s
che necessitano di un cambiamento e/o di una revisione. In realtà dovremo ripensare alla documentazione come risorsa per l’insegnamento, gli alunni e le loro famiglie e per gli insegnanti stessi.
Con l’elaborazione di questo modello spero di aver con-tribuito in parte anche a facilitare il compito dei docenti (a cui, ad onore del vero, da qualche anno a questa parte vengono sempre richieste maggiori conoscenze, compe-tenze e fl essibilità nello svolgimento della propria attività didattica ed educativa) e a favorire l’inclusione fattiva di tutti gli alunni come principio generale che diventa atto in una società democratica.
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l passo di ciascuno10 Compilare un piano per ogni materia in cui è necessaria la
personalizzazione.
IV parte (0ATTOCONLAFAMIGLIA)
7. Collaborazione con la famiglia
3ICONCORDALASEGUENTECOLLABORAZIONE CONTROLLOCOSTANTEDELDIARIO AIUTODAPARTEDIUNFAMILIARETUTOR RIDUZIONEDELCARICODISTUDIOINDIVIDUALEACASA CONTATTIPERIODICI CONIDOCENTICOORDINATORE DISPENSARIDUZIONEDAALCUNICOMPITIASSEGNATI AUSILIODISTRUMENTISPECIlCIMAPPETABELLEECCO TECNOLOGIECOMPUTERREGISTRATORE LIBRIDIGITALI SUPPORTONELLAPREPARAZIONEDELLEVERIlCHE INTERROGAZIONIPROGRAMMATE ALTRO $ATA )LTEAMDI#LASSE)L#ONSIGLIODI#LASSElRMEDEIDOCENTI )GENITORI Allegato n. 2
III parte (Tabella analitica interventi didattico-educativi)
Anno scolastico ... Scuola ... alunno ... classe ... PeriodoDALAL ª ª QUADRIMESTRE AGGIORNAMENTIDELPIANODATE
Analisi della situazione e programmazione degli interventi didattico-educativi10
Materia: ... Insegnante di classe: ... ev. altri docenti/interventi: ...
Bisogni didattici/ eventuali bisogni educativi Punti di forza/ di debolezza-personalizzazione individualizzazione Livelli minimi attesi Interventi e modalità Misure dispensative Strategie compensative Verifi che ed eventuali criteri di valutazione Note Allegato n. 3
Note per la compilazione. Modalità, somministrazione, verifi che e relativa valutazione
Verifi che Valutazione
3OMMINISTRAREPROVEAPPOSITAMENTESTRUTTURATEDIVERSIlCATEIN BASEAGLIOBIETTIVISEMPLIlCATEORIDOTTEPERNUMERODIESERCIZI &ORMULARELEDOMANDEELECONSEGNESECONDOLATECNICADELLA SEMPLIlCAZIONEDEITESTI 0RIVILEGIARELACOMPRENSIONEDEICONTENUTIFONDAMENTALI 3EGNALAREGLIERRORIMANONVALUTARLI /RGANIZZAREINTERROGAZIONIPROGRAMMATE #OMPENSAREPROVEORALIDICOMPITISCRITTINONRITENUTIADEGUATI 5TILIZZARE MEDIATORI DIDATTICI SCHEMI TABELLE MAPPE LISTE GLOSSARIFORMULARI DURANTELEPROVESCRITTEEORALI 6ALUTAZIONIPIáATTENTEAICONTENUTICHEALLAFORMA 6ALUTAZIONEDIUNASPETTOALLAVOLTA 6ALUTAZIONEDEIPROGRESSIin itinere 6ALUTAZIONERIFERIBILEADUNPROCESSODIAPPRENDIMENTODELLA LINGUAITALIANAAPPENAAVVIATO 3OSPENDERELAVALUTAZIONENEL)QUADRIMESTREPERLESEGUENTI MATERIE
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l passo di ciascunoAllegato n. 4
Esempio di tabella per materie compilata
Anno scolastico 2013/14 Scuola secondaria di primo grado ... Alunno: X Y ... Classe 3 Periodo:DAGENNAIOFORMALIZZATOINMARZO AGIUGNO
ª ª 15!$2)-%342% !'')/2.!-%.4)$%,0)!./DATE
Analisi della situazione e programmazione degli interventi didattico-educativi11
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Livelli minimi attesi Interventi e modalità Misure dispensative Strategie compensative Verifi che ed eventuali criteri di valutazione Note !CQUISIREUNA COMPETENZA ADEGUATA NELLAPPRENDI mento della LINGUAITALIANA 2INFORZARELECA PACITÌLOGICHE LACOMPRENSIONE DELTESTOSCRITTO e il metodo di studio e LACOSTANZA NELLAPPLICAZIONE SUPPORTARE POTENZIARELA MEMORIA !CQUISTARE lDUCIAINSE STESSOCOSTANZA EPERSEVERANZA NELLIMPEGNO 3CARSOIMPEGNOINDIVIDUALE ASCUOLAENELLESECUZIONE DELLEPROPOSTEDIFlCOLTÌDI MEMORIZZAZIONEEINCERTEZZE NELLESPOSIZIONEDEICONTENUTI 5TILIZZODISTRATEGIEVOLTEAD EVITARELIMPEGNOEILCOMPITO $IFlCOLTÌOGGETTIVEPERLIMI TATAESPOSIZIONEALLALINGUA ESCARSACONOSCENZAECONSA PEVOLEZZA
Entusiasmo e voglia di vivere; attenzione agli altri e ai loro problemi. &ARRIFERIMENTOALLEAZIONI MESSEINATTOPEROTTENERE ISUCCESSISCOLASTICIALLE ESPERIENZEPOSITIVEEALLAPOS SIBILITÌDICAMBIAREILPROPRIO APPROCCIOVERSOLACONOSCENZA ELEATTIVITÌSCOLASTICHE &AVORIRELESPRESSIONEDELLA CULTURADIORIGINEEDELLE ESPERIENZEANCHELAVORATIVE QUANDOPOSSIBILE PREGRESSE )4!,)!./ Potenziamento della comprensione del testo scritto !CQUISIZIONEDICAPACITÌ DIESPOSIZIONEORALEDEI contenuti Principali cono-scenze ortografi che e analisi del periodo: individuazione delle proposizioni PRINCIPALI ESUBORDINATE 0RODUZIONEDIUNTESTO BREVE 34/2)!%'%/'2!&)! Approfondimento di almeno due argomenti
PORTANTIDELPROGRAMMA di storia e di geografi a PRODUZIONEDIRELATIVA MAPPAOSCHEMA CONACQUISIZIONEED ESPOSIZIONEDEICONTE NUTI )4!,)!./ Esercizi di potenzia-mento grammaticale, di produzione di differenti tipologie testuali (in part lettera relazione) e di com-prensione del testo (domande/schemi e sintesi) 34/2)!'%/'2!&)! s)NTERROGAZIONIPRO grammate s5TILIZZONELLOSTUDIO e se necessario nell’in-terrogazione di schemi e tabelle di riferimento s)NTEGRARELEVERIlCHE con interrogazioni orali. 3UDDIVISIONEDEICONTE nuti in sotto contenuti DAPROPORRESINGOLAR MENTE .ELLEINTER ROGAZIONI VALUTARE LESPOSIZIONE DIPOCHI contenuti in MODOCHIARO ECORRETTOCHE DIMOSTRINOUN ACQUISIZIONE SICURA ,ALUNNOORASE DICENNEÒSTATO ISCRITTOALLACLASSE TERZAPROVIENEDALLA REPUBBLICADOMINI CANAEDÒIN)TALIA CONLAMAMMADOPO UNDIFlCILERICON GIUNGIMENTO )NIZIALMENTEPRIVO DELLACONOSCENZA DELLALINGUAITALIANA ¶NECESSARIOINSI STEREPERAVERELA FATTIVACOLLABORA ZIONEDELLAMAMMA ,ASITUAZIONEFA MILIAREÒDIFlCILE PROBLEMIRELAZIONALI ESOCIALI ¶STATORICHIESTO ILSUPPORTOPER UNAIUTOPOMERI DIANODOPOSCUOLA #ESTIM s,EGGEMARZON
s Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia
e della scuola del Primo ciclo d’istruzione!NNALIDELLAPUBBLICA
)STRUZIONE,E-ONNIER.UMEROSPECIALE s,INEEGUIDAE$-LUGLIOSUI$3! s$IRETTIVAMINISTERIALEh3TRUMENTIDINTERVENTOPERALUNNICON BISOGNIEDUCATIVISPECIALIEORGANIZZAZIONETERRITORIALEPERLINCLU SIONESCOLASTICAvDICEMBRE s#IRCOLARE-INISTERIALENMARZO s.OTA-INISTERIALEh3TRUMENTIDIINTERVENTOPERALUNNICON"ISOGNI %DUCATIVI3PECIALI!S #HIARIMENTIvDEL Sitografi a HTTPWWWFATTOREINCLUSIONEIT HTTPWWWISTRUZIONELOMBARDIAGOVITBES
11 Compilare un piano per ogni materia in cui è necessaria la
per-sonalizzazione o nel caso di un unico docente integrare le materie nello schema: