4.10 Responsabilità sociale
Ecco perché mi sembra arrivato il momento di parlare della responsabilità sociale delle aziende indagate. Inutile dire quanto la Menarini punti su quest'aspetto, dal momento che ho già spiegato che il titolo della sua brochure corporativa è: Gruppo Menarini, siamo responsabili. All'interno della brochure, tutta la seconda metà è dedicata proprio a questo tema. Gli argomenti toccati sono vari, a partire da Ricerca e Sviluppo. Qui si elencano quelle che loro chiamano le “linee di attuazione” e che io chiamerei “i valori”. Dal mio punto di vista, l’unico neo è non aver incluso la cura ed il rispetto dei pazienti. Si parla anche del fatto che il centro di ricerca di Menarini Spagna a Badalona è incluso nel Programma Nazionale di Biomedicina (AZIONE PROFARMA), che aderisce al Piano di Sviluppo dell'Industria Farmaceutica. Il secondo tema affrontato è il Capitale Umano. In questa parte si fa un breve excursus sui valori corporativi di etica ed integrità (compreso il rispetto del Codice Deontologico e le norme GLP e GMP, ovvero Good Laboratory Practice e Good Manufacturing Practice, alle quali le aziende sono obbligate ad aderire in accordo a due Direttive Europee del 2003 e 2004). Poi si tocca il tema Ambiente. A quest'aspetto la Menarini ha dedicato addirittura una brochure a parte, segno evidente di quanto interesse abbia in proposito. Il testo è lungo ben 37 pagine, il colore è non a caso verde e il titolo semplicemente Dichiarazione Ambientale 2007 (come mi spiegava la dottoressa e come si dice nella prima pagina, il documento resta però valido fino a giugno 2008). Si dice subito, anche, che il testo è stato redatto tenendo presente i requisiti stabiliti dal Regolamento dell'Unione Europea 761/01 di Ecogestione e Ecorevisione (EMAS). L'azienda racconta delle periodiche ispezioni di cui è oggetto e del fatto che la società fu una delle prime nel suo campo ad occuparsi del tema ambientale. Poi si parla del SIGRE, il progetto che riunisce farmacie, distributori ed altri soggetti in una strategia congiunta di raccolta dei medicinali scaduti. Si torna anche sulla norma GLP, che prevede il rispetto della qualità di attività basiche nell'area della Ricerca e Sviluppo. Si ricorda che il Laboratorio Menarini è autorizzato dal Ministero di Sanità e ispezionato e certificato periodicamente dal Dipartimento di Salute della Generalità di Catalogna. Sempre sulla scia della qualità in prima
linea, nel 2005 è stata creata l'Area della Qualità Totale e lo stesso anno ha visto la pubblicazione di una nuova edizione del testo dedicato alla Politica Integrata di gestione della Qualità, della Prevenzione dei Rischi sul Lavoro e dell'Ambiente. Il punto successivo all'Ambiente è proprio la Ricerca della
qualità nei processi produttivi. Avendola già vista ampiamente, possiamo
passare al tema successivo, la Sicurezza sul lavoro, seguito da Area Scientifica
Menarini. Anche a questo aspetto è dedicata una brochure a parte, in cui si
riassume l'operato del dipartimento attivo nella continua formazione di medici e farmacisti. Segue un breve accenno alle attività sociali vere e proprie (Azione
sociale), che secondo la responsabile delle Relazioni Istituzionali rappresentano
l'ultima frontiera della comunicazione aziendale. D'accordo con lei sembra essere Quagli, che definisce «fenomeno ormai consolidato la presentazione da parte delle società di maggiori dimensioni di rendiconti ambientali e sociali. La tendenza più recente è quella del bilancio di sostenibilità, nel quale le performance socio-ambientali sono presentate assieme a quelle economiche per offrire una visione a tutto tondo dei risultati della gestione aziendale».1 Menarini mantiene stretti legami con la comunità di Badalona, dove ha la sua sede, ed offre donazioni per campagne umanitarie nei paesi dell'America Centrale e dei Caraibi. Infine, Menarini in Internet, con l'elenco delle sue pagine web e alcuni dati – circa 3.000 persone visitano ogni giorno una qualsiasi di queste pagine e ne consultano più di 350.000 -.
Non è solo alla Menarini che ho sentito parlare di “Responsabilità sociale”. Anche alla Zambon ho potuto apprendere molto sull'interpretazione che le aziende danno di questo moderno concetto. A partire da quello che loro chiamano il good living, pilastro che nasce dalla somma di tre colonne: il talento (quello che il direttore cerca di scoprire attraverso le colazioni mensili con i dipendenti), la creatività/innovazione (quella che si cerca di incentivare nelle stesse occasioni) e la solidarietà (o responsabilità sociale corporativa). Tutto il resto delle informazioni in proposito lo estraggo dalla parte sulla responsabilità sociale presente nel Value Report, sottotitolo La risposta del
Gruppo alla richiesta di impegno sociale e di miglioramento nelle condizioni di lavoro. In coincidenza con il centenario della sua fondazione, l'azienda ha
istituito un programma internazionale di borse di studio, chiamato “Giovani Energie”, destinato ai figli dei propri dipendenti per supportare l'educazione delle famiglie con problemi economici e stimolare i soggetti particolarmente brillanti. Inoltre, sempre lo stesso anno, ha visto la creazione di un altro progetto, Zoè (Zambon Open Education) Foundation, con lo scopo di accrescere la consapevolezza sulla salute e il benessere. Sono stati coinvolti fisici, chimici, operatori sociali ed associazioni sotto la guida di un comitato scientifico composto da esperti indipendenti che decide annualmente di sviluppare uno specifico tema. La Fondazione contribuisce anche all'incremento della qualità civica e culturale della città di Vicenza, sede centrale. Il Gruppo supporta anche dal 2007 CityCibo, iniziativa promossa da organizzazioni no-profit per raccogliere cibo in avanzo ai ristoranti, ed è membro del programma volontario dell'industria chimico-farmaceutica internazionale Responsible Care. Gli stessi dipendenti hanno, tra l'altro, raccolto fondi per esempio per la costruzione di pozzi d'acqua in Camerun. Una responsabilità sociale tutta improntata all'interno più che all'esterno è quella che si desume, invece, dalle pagine del Codice Etico2. Addirittura sono stati istituiti un Controllo Interno di
Gruppo ed un Organismo di Vigilanza per verificare che i dipendenti aderiscano alle norme interne, sanzionando comportamenti contrari allo spirito del Codice. Si elencano i principi etici: rispetto dell'ambiente; promozione di iniziative scientifiche, culturali e sociali; garanzia di riservatezza delle informazioni; riconoscimento della libera concorrenza,...