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Capitolo 2 Materiali e metodi

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Capitolo 2

Materiali e metodi

2.1 La colonia

Questa ricerca è stata condotta sulla colonia di Lemur catta presente nel Giardino Zoologico “Città di Pistoia”. La colonia è attualmente suddivisa in tre gruppi: B1, B2 e B3. Sui gruppi B1 e B2 sono state condotte le osservazioni etologiche e le prove olfattive (scent test). Parallelamente gli scent test sono stati effettuati anche su alcuni esemplari dei Giardini Zoologici di Falconara e di Lignano. Per tutta la durata delle osservazioni il gruppo B1 e il gruppo B2 alloggiavano in una struttura di 150 mq, comprendente un reparto esterno unico (fig. 2.1, fig. 2.2: esterno giardino zoologico di Falconara; fig. 2.3: esterno giardino zoologico di Lignano), ed uno interno suddiviso in tre locali comunicanti con l’esterno tramite porte a “ghigliottina” (fig. 2.4).

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.

Fig. 2.1 Reparto esterno degli alloggi dei gruppi B1 e B2 allo zoo di Pistoia.

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Fig. 2.3 alloggio del gruppo dello zoo di Falconara.

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La zona circostante ogni porta fino al raggio di un metro intorno, è stata definita zona oor (fig. 2.5). Il reparto esterno è stato attrezzato, secondo le “Guidelines for adeguate d

housing and care of non-human primates in zoos” (Gried, 1989), con prato, tronchi, ietre, piante di bambù ed una palma. Il reparto interno è provvisto di sistemi di r

ervizio. I due gruppi occupano locali interni completamente separati, ma trascorrono

i Pistoia. p

iscaldamento ed è suddiviso in tre locali di grandezza diversa e un breve corridoio di s

alternativamente parte (per esempio, mattina gruppo B1 e pomeriggio gruppo B2 o viceversa) oppure l’intera giornata (per esempio, lunedì gruppo B1 e martedì gruppo B2 o viceversa) nel reparto esterno, che in questa maniera rappresenta un’area di sovrapposizione territoriale. Il gruppo B3 invece occupa un altro alloggio situato in un’altra zona del giardino zoologico, e non ha perciò nessun contatto con gli altri gruppi, nemmeno visivo. Anche la struttura che ospita il gruppo B3 è dotata di un reparto esterno collegato ad uno interno, munito di riscaldamento, tramite porta a “ghigliottina”.

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L’alimentazione è a base di frutta e verdura, a volte integrata con yogurt o mangime pecifico, ma tutti gli individui si nutrono anche della vegetazione presente nel recinto, ai margini di esso, come erba e bambù (di cui sono ghiottissimi). Nello zoo il cibo è distribuito due volte al giorno: la mattina e l tardo pomeriggio

Fig 2.6 Zona

a zona ove vengono lasciate quotidianamente le ciotole con il cibo, fino ad un raggio i un metro intorno, è stata definita zona food (fig. 2.6).

utto il gruppo B presente attualmente allo zoo di Pistoia discende dall’unione del aschio adulto Mirko con la femmina adulta Milly, arrivati qui dallo zoo di

Bussolen ddiviso

gruppi minori, principalmente per ovviare alle aggressioni fra i vari individui, fino a

mine e 3 maschi) e 2 giovani s

o

ne

food del reparto esterno degli alloggi allo zoo di Pistoia.

.L d T m

go-Pastrengo nel 1994. Il gruppo man mano che si è ampliato è stato su in

raggiungere l’attuale disposizione schematizzata nella tabella 2.1. Il gruppo B1 è composto da 9 individui comprendenti 7 adulti (4 fem

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maschi. Il gruppo B2 è composto da 3 individui adulti (2 maschi ed una femmina). Infine il gruppo B3 è composto da una femmina adulta ed un maschio adulto. Il gruppo presente nel giardino zoologico di Falconara risulta costituito da 8 maschi adulti, tabella 2.2. Infine il gruppo presente nel giardino zoologico di Lignano risuolta costituito da 5 individui adulti, 3 femmine e 2 maschi, tabella 2.3.

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Nome Sesso Anno di nascita Gruppo B1

Milly ♀ 1992

Mirko ♂ non conosciuto

Bekily ♀ 2000 Andribe ♀ 2000 Mandrare ♀ 2001 Colbert ♂ 2002 Finantsaroa ♂ 2002 Mesoala ♂ giovane Ranomafana ♂ giovane Gruppo B2 Dauphin ♀ 1997 Kirindy ♂ 1996 Tamatave ♂ 1998 Gruppo B3 Berenty ♀ 1995 Tulear ♂ 1998

Tab. 2.1. Composizione della colonia presente nel Giardino Zoologico “Città di Pistoia”.

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Nome Sesso Età Orecchio ♂ adulto Mozzo ♂ adulto Ultimo ♂ adulto Occhio ♂ adulto Crosta ♂ adulto Naso ♂ adulto Neo ♂ adulto Lungo ♂ adulto

Tab. 2.2. Composizione della colonia presente nel Giardino Zoologico di Falconara

Nome Sesso Età

Bernie ♀ adulto

Linda ♀ adulto

Nosybe ♂ adulto

Tanikely ♀ adulto

Kily ♂ adulto

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2.2 I Metodi

Lo studio condotto da Ottobre 2002 a Giugno 2004 ha visto la mia partecipazione diretta nell’ultimo periodo (da Gennaio 2004 a Giugno 2004).

Prima di tale periodo è stato necessario svolgere un breve periodo di training, , con la Dott.ssa Elisabetta Palagi ed il Dott.re Leonardo Dapporto, che mi hanno insegnato le nozioni fondamentali di approccio al metodo di studio. Tale periodo di training è stato indispensabile per imparare ad identificare gli animali (che non sono marcati), per apprendere i pattern comportamentali relativi alle voci etogrammali ed i metodi idonei alla raccolta dei dati.

Bisogna sottolineare infatti che a primo impatto è relativamente difficile distinguere l’uno dall’altro i membri di questa specie. Per farlo bisogna ricorrere all’identificazione ed al riconoscimento di caratteri peculiari di ogni individuo: ad esempio la distinzione fra femmine e maschi, qualora non siano visivi gli organi genitali, è aiutata dai canini sporgenti nei maschi, nonché dallo sperone corneo a livello antebrachiale; un altro carattere distintivo può essere il colore degli occhi giallo brillante in alcuni individui e più scuro e ambrato in altri; sempre a livello facciale la linea grigia di contorno della fronte può essere concava, dritta o convessa; anche la coda può essere d’aiuto nel riconoscimento per la caratteristica larghezza e vicinanza dei primi anelli a livello dell’attaccatura col corpo. Verosimilmente sembra che gli individui appartenenti alla stessa famiglia possano mostrare forti somiglianze rendendo così piuttosto difficile l’identificazione individuale.

Le osservazioni sono state effettuate per la durata totale di 66 ore, tre volte la settimana (due volte il gruppo B1 ed una volta il gruppo B2 ogni settimana) e sono state condotte prevalentemente di mattina, di solito dalle ore 9.00 alle ore 14.00.

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In presenza di buone condizioni climatiche gli animali sono stati osservati nel recinto esterno, mentre nelle giornate più fredde o piovose le osservazioni sono state effettuate nel reparto interno dove gli animali si sono mostrati spesso meno attivi, sicuramente a causa dell’ambiente più piccolo e meno vario.

La presenza dell’osservatore è stata completamente accettata, se non addirittura ignorata, da entrambi i gruppi, sia nel reparto esterno, sia in quello interno, dopo un breve periodo di abituazione.

Nel periodo di lavoro da me condotto sotto la guida della Dott.ssa Palagi e del Dott.re Dapporto sono inoltre state effettuate sia la raccolta di marcature odorose mediante carta assorbente sia esperimenti di scent test e esperimenti condotti attraverso l’utilizzo di uno zimbello (dummy).

2.2.1 Sampling all occurrences of some behaviours (Altmann, 1973)

Questo metodo permette all’osservatore di registrare uno o più comportamenti, precedentemente selezionati, ogni volta che avvengono. Tale campionamento può essere condotto su un unico animale alla volta oppure, come nel nostro caso, su tutto il gruppo contemporaneamente.

Affinché queste osservazioni siano condotte nel migliore dei modi, devono verificarsi le seguenti condizioni:

- ottime condizioni di osservabilità;

- i comportamenti da osservare devono attrarre sufficientemente l’attenzione; - i comportamenti scelti non devono essere troppo frequenti in modo da poter

essere registrati tutti correttamente.

In questa ricerca sono stati presi in esame tutti i 14 pattern comportamentali olfattivi inclusi nell’etogramma della specie: le 11 voci di comportamenti olfattivi tratte

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dall’etogramma di Kappeler e Pereira (1996) più 3 voci aggiuntive da me prese in esame e mai precedentemente considerate.

2.2.2 Ad libitum sampling (ALTMANN, 1973)

Questo metodo permette di annotare tutti i comportamenti che all’osservatore sembrano particolarmente interessanti per l’interpretazione dei dati. Non è un metodo che prevede standardizzazioni, come il precedente, perciò può fornire informazioni utili solo se è affiancato da altri metodi di campionamento che possano quantificare i dati raccolti. Il metodo ad libitum potrebbe, infatti, essere influenzato dalla soggettività dell’osservatore o da molti altri fattori, quali la frequenza di un determinato comportamento o la sua vistosità.

2.2.3 Tecnica di registrazione dati

Tutti i dati relativi alle osservazioni sono stati raccolti attraverso l’uso di un registratore portatile, descrivendo a voce i vari comportamenti osservati, in modo da non distogliere mai lo sguardo dagli animali.

Con il metodo sampling all occurences sono state effettuate 66 ore di osservazione sui gruppi P1 e P2. Ogni gruppo è stato suddiviso in intervalli di 30 minuti e per ogni intervallo sono stati registrati la data, l’ora d’inizio e tutti i comportamenti olfattivi avvenuti. Per ogni comportamento olfattivo registrato sono stati specificati l’ora, l’attore, l’eventuale ricevente, la zona del recinto in cui avveniva il comportamento (ad esempio zona food o door), l’eventuale appartenenza ad una sessione di comportamenti ed eventuali note particolari (ad esempio la presenza di un nostro substrato di carta utilizzato per i campionamenti). Un comportamento interrotto e ripreso subito dopo, è stato contato due volte se sono intercorsi almeno 5 secondi di intervallo, se invece rientrava nei 5 secondi veniva registrato in sequenza con il precedente. Allo scopo di

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mettere in evidenza l’importanza della comunicazione sia intra-gruppo che inter-gruppo mediante marcature odorose, abbiamo preso in particolare considerazione le deposizioni in 1 m. di raggio, intorno alla zona delle ciotole del cibo (zona food) e della zona di confine più caratterizzante i vari comportamenti di marcatura, la zona delle varie porte (zona door). Al fine di mettere in evidenza la particolare importanza dello URINE MARKING (UM) rispetto allo URINATE (UR) nella comunicazione inter-gruppo, ma più in generale nella comunicazione in presenza di individui sconosciuti, abbiamo registrato le varie frequenze di deposizione dei due rispettivi comportamenti in presenza di un fantoccio (dummy) del tutto similare ad un esemplare di Lemur catta (Fig. 2.7). Tali dati, sono stati registrati in sessioni sperimentali e di controllo, della durata di 30 min.ciascuna, per un tempo complessivo di 12 ore. Questo esperimento ha interessato gli animali appartenenti ai gruppi: P1, P2 e F, durante i periodi di massima attività sociale giornaliera.

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Figura 2.7 fantoccio (dummy) utilizzato nelle prove.

Nei casi in cui, la deposizione di urina non è apparsa evidente, ci siamo avvalsi dell’utilizzo di pezzi di carta assorbente da pressare sul substrato per confermare o meno l’avvenuta deposizione.

In seguito i dati registrati sulle audiocassette sono stati trascritti direttamente sul computer, utilizzando il programma Microsoft Excel. Si sono ottenuti in tal modo dei tabulati come quello riportato nella tabella 2.4.

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date time actor

olfactory

behavior receiver place linked Note 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 ky sb ta 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 ky ss 14/06/2004 16.50 do ss 14/06/2004 16.50 ky sb ta 14/06/2004 16.50 ky lge ky 14/06/2004 16.50 ta lge ta 14/06/2004 16.50 ta sb ky 14/06/2004 16.50 ta sl ky 14/06/2004 16.50 ky ss 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 ta sb do 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 do ss 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 ta wpit food 14/06/2004 16.50 ta wpit food 14/06/2004 16.50 ta wm food 14/06/2004 16.50 ta wm food 14/06/2004 16.50 ta wm food 14/06/2004 16.50 ta lg ta 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 ky sb ta 14/06/2004 16.50 ta ss 14/06/2004 16.50 ky ss 14/06/2004 16.50 do ss 14/06/2004 16.50 ky sb ta 14/06/2004 16.50 ky lge ky 14/06/2004 16.50 ta lge ta 14/06/2004 16.50 ta sb ky 14/06/2004 16.50 ta sl ky

Tab 2.4 Esempio di registrazione dei dati raccolti tramite il metodo sampling all occurrences of some behaviour in un foglio di lavoro Microsoft Excel.

Con il metodo ad libitum invece sono state raccolte utili informazioni sulla colonia, per tutto il periodo di osservazione, in modo da poter redigere una sorta di diario degli avvenimenti straordinari o comunque degni di attenzione, tali da arricchire i dati

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raccolti col metodo all-occurrences. Si sono potuti così annotare le aggressioni, gli estri e tutte le situazioni particolari che si sono verificate.

Tali osservazioni, sempre raccolte su audiocassette, sono poi state trascritte sul computer utilizzando il programma Microsoft Word, come esemplificato in tabella 2.5.

NOTE ‘AD LIBITUM’ domenica 8 Aprile

- Pomeriggio di osservazione dalle h 11,00 alle h 15,00 gruppo P1 dentro.

- Ci sono state varie intense sessioni di gioco tra i piccoli FI e CO.

- Anche oggi per tutto il periodo di osservazione Me ha provato a fare WP e WM: sembrerebbe quasi in grado di farlo correttamente.

Tab 2.5 Esempio di trascrizione dei dati raccolti con il metodo ad libitum sampling in un foglio di lavoro Microsoft Word.

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2.3 L’ etogramma

L’etogramma utilizzato in questa ricerca è tratto da quello fornito alla dottoressa Elisabetta Palagi da Peter Kappeler e Michael Pereira un anno prima della sua pubblicazione che è stato poi modificato dalla dottoressa Palagi stessa, che ha riunito sotto un’unica voce etogrammale i comportamenti simili con lo stesso significato generico.

Nel nostro lavoro sono state utilizzate esclusivamente le 11 voci etogrammali relative ai comportamenti olfattivi con, in aggiunta, 3 ulteriori voci etogrammali: sniffing glands (sg), licking glands (lg) e urinate (ur) assenti nell’etogramma di Kappeler e Pereira e mai prese in considerazione precedentemente in alcuno studio, ma osservate ripetutamente nei precedenti studi condotti dalle dottoresse Antonella Gregorace, Sabrina Telata, Elena Bastianelli e Ruth Curreli. In particolare l’osservazione del comportamento ur (urinate) ci è servita in contrapposizione a quello di um (urine mark).

ETOGRAMMA di Lemur catta (Kappeler & Pereira, 1996, modificato da Palagi, 1996)

Comportamenti di stato

(SS/LS) Sniff/lick substrate Porre il naso a meno di 3 cm dal substrato senza mangiare (fig. 2.8)

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Eventi

(AT) Anoint tail Passare la superficie ventrale dei polsi e delle braccia lungo la coda tenuta tra le gambe e mantenuta eretta davanti al dorso (fig. 2.9)

(GM) Genital mark Strusciare i genitali sul substrato (fig. 2.10)

(SL) Skin lick Leccare le palme, le suole, le palpebre o le narici del partner (fig. 2.11)

(SB) Sniff body Porre e mantenere il naso a meno di 3 cm dal corpo del partner escludendo il naso e la zona anogenitale (fig. 2.12)

(SGE) Sniff genitals Porre il naso a meno di 3 cm dalla zona anogenitale e leccarla

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(TP) Tail play Ungere e scuotere le code con le orecchie abbassate o

piagnucolando durante il play (fig. 2.14)

(WT) Wave tail Arcuare la coda fin sopra il capo agitandola ripetutamente rimanendo in piedi vicino ad un compagno e fissandolo (fig. 2.15)

(WM) Wrist mark Incidere con lo sperone corneo il substrato applicandovi la secrezione del solo

organo antebrachiale attraverso movimenti ripetuti dell’avambraccio.

(fig. 2.16)

(WP) Wrist to pit Strusciare la ghiandola antebrachiale (polsi) contro quella ascellare

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Eventi mai considerati precedentemente

(SG) Sniffing glands Porre e mantenere il naso a meno di 3 cm dalla ghiandola antebrachiale (polsi) o da quella ascellare

(fig. 2.18)

(LG) Licking glands Leccare la ghiandola ante- brachiale (polsi) o quella ascellare

(fig. 2.18)

(UR) Urinate Urinare senza pose specifiche, tenendo la coda abbassata

(UM) Urine mark Urinare sul substrato

abbassando la parte posteriore del corpo e tenendo la coda sollevata come un punto interrogativo

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Fig. 2.8 Sniff/lick substrate (ss/ls).

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Figura 2.11 Skin lick (sl).

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Fig 2.13 Sniff genitals (sge).

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Fig 2.16 Wrist mark (wm).

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2.4 Informatizzazione dei dati

I dati registrati durante le osservazioni sono stati immessi direttamente nel computer, utilizzando fogli di lavoro del programma Microsoft Excel per quanto riguarda i dati raccolti con il metodo all occurences (tab. 2.4) ed il programma Microsoft Word per quanto riguarda i dati raccolti con il metodo ad libitum (tab. 2.5).

E’ stato aperto un file mensile per ogni gruppo relativamente ai dati raccolti con il metodo all occurences. Tali files all occurences sono stati nominati sempre con la lettera del gruppo (P1 o P2) ed il mese di riferimento. Al loro interno sono stati indicati: la data, l’ora, l’attore, il comportamento olfattivo, l’eventuale ricevente, l’eventuale appartenenza ad una sessione di comportamenti, l’ubicazione ed eventuali note particolari.

Inoltre è stato aperto un file mensile per ogni gruppo anche relativamente ai dati raccolti con il metodo ad libitum. Tali files ad libitum sono stati nominati sempre con il termine “note”, la lettera del gruppo (P1 o P2) ed il mese di riferimento. Al loro interno sono stati indicati: il numero totale di ore di osservazione effettuate giornalmente, il reparto di ubicazione (esterno o interno) dove hanno avuto luogo tali osservazioni, la tipologia di eventuali campionature ottenute ed ogni evento particolare accaduto.

In tutti i casi sono state utilizzate le sigle per immettere i nomi degli animali ed i relativi comportamenti olfattivi.

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2.5 Raccolta dei campioni

Allo scopo di utilizzare per i test le marcature odorose rilasciate normalmente dagli animali nell’arco della giornata in varie parti della gabbia, abbiamo collocato sui supporti di legno già presenti dei tubi di gomma che, ogni giorno di campionamento, venivano prima puliti e poi rivestiti da carta da filtro in più strati (fig 2. 20).

Fig. 2.20 Le frecce in giallo indicano la carta da filtro che riveste i supporti collocati nel recinto esterno dei gruppi P1 e P2.

Questo ci consentiva, non appena un individuo aveva depositato spontaneamente una marcatura odorosa proprio su tali supporti (fig 2.21), di prelevare pezzetti della carta da

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filtro ed utilizzarli come campioni. Tali campioni per essere utilizzati nelle prove venivano fissati con nastro adesivo a bastoncini di legno “abbassa lingua”.

Le marcature odorose sono anche state raccolte, in modo alternativo, direttamente sui bastoncini preventivamente rivestiti con la suddetta carta.

Gli odori così prelevati sono: genital mark (GM) sia maschile che femminile, wrist to pit +wrist mark (WP+WM) maschile, solo wrist mark (WM) maschile, urine mark (UM) sia maschile che femminile e urinate (UR) sia maschile che femminile. In questa sede si prenderanno

Fig. 2.21 Wrist mark di Mirko sul nostro supporto.

in esame le prove effettuate proprio con queste due ultime marcature: UM e UR. Tutti gli odori appena raccolti sono stati posti in fogli di alluminio e successivamente confezionati in buste di nylon opportunamente catalogate con il nome dell’individuo che eseguito la marcatura, il tipo di marcatura e la data in cui è avvenuta.

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2.5.1 Raccolta di campioni di urina

La raccolta dei campioni di urina è stata effettuata sui gruppi P1, P2, F ed L, ponendo al suolo un grosso foglio di nylon sul quale sono stati posti fogli di carta da filtro. L’ampia superficie pulita, quindi priva di qualsiasi presenza di traccia odorosa, abbiamo potuto verificare, indurre negli animali, la stimolazione all’emissione di urina in entrambe le modalità (UT e UM).

2.6 Scent test

Vengono definiti “donatori” tutti quegli animali dei quali sono state raccolte le marcature depositate e “riceventi” tutti gli animali a cui le marcature dei donatori sono state presentate allo scopo di indagarne l’investigazione. Inoltre definendo lo URINE MARKING (UM) un tipo di marcatura con caratteristiche di segnale sia “multiplo” (ovvero un segnale composto da più di un singolo segnale), che “multimodale” (è composto da due segnali di diversa natura), siamo andati a scindere la parte chimica del segnale, ovvero il vero e proprio secreto odoroso, dalla parte visiva del segnale, ovvero la postura con coda sollevata a “punto interrogativo”durante la minzione. A tale scopo abbiamo precedentemente raccolto campioni di urina (come descritto in precedenza). Tutte le prove di Scent test sono state eseguite con due pezzi di carta assorbente impregnata di diversi campioni di urina. Ogni prova ha interessato la presenza di due operatori; il primo dei quali era a conoscenza del tipo di marcatura presente sui vari pezzetti di carta e dei soggetti donatori. Lo stesso era poi delegato al monitoraggio dei tempi di prova. Un secondo operatore presentava invece fisicamente i campioni agli

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animali o in alternativa si occupava del fissaggio dei suddetti campioni a supporti interni alla gabbia. Prima dell’inizio della prova tutti i campioni devono essere “rapidamente” monitorati dal soggetto che poi verrà successivamente interessato alla prova. La prova ha inizio quando l’animale approccia spontaneamente i campioni ad una distanza massima di circa 2 cm. Il tempo di investigazione è stato fissato in un tempo limite di 3 min. e gli esperimenti sono stati considerati validi se gli animali hanno compiuto una sessione minima di investigazione di 10 sec.. Gli esperimenti hanno interessato gli interi gruppi P1, P2, F e L ed hanno visto la mia collaborazione soltanto per le prove svolte con i gruppi del giardino zoologico “Città di Pistoia”. Le prove in parallelo sui gruppi F ed L sono state effettuate dalla Dott.ssa Elisabetta Palagi e dal Dott.re Leonardo Dapporto. Dato che gli esperimenti venivano svolti sugli interi gruppi e che gli animali mostravano un’elevata variabilità nella motivazione ad investigare, abbiamo avuto bisogno di molti esperimenti in modo da collezionare le risposte olfattive di un sufficiente numero di riceventi. Alcuni animali hanno svolto l’esperimento più di una volta: in questo caso sono stati presi in considerazione i loro valori medi. Da un esperimento al successivo veniva inoltre cambiata la posizione relativa dei campioni, nella mano sinistra o nella mano destra; inoltre se un soggetto sovramarcava uno dei due campioni, entrambi venivano sostituiti. Attraverso prove di Scent test abbiamo testato preferenzialmente l’investigazione di:

● UM e UR provenienti dallo stesso donatore, appartenente ad un gruppo sconosciuto e collezionati nello stesso mese.

● UM proveniente da un donatore appartenente allo stesso gruppo dell’individuo ricevente e UM proveniente da un donatore appartenente ad un gruppo sconosciuto.

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● UR proveniente da un donatore appartenente allo stesso gruppo dell’individuo ricevente e UR proveniente da un donatore appartenente ad un gruppo sconosciuto.

Gli esperimenti riportati nei punti secondo e terzo, hanno riguardato campioni appartenenti ad animali dello stesso sesso e con età similare.

2.6.1 Protocollo

ƒ Durata prova: 3 minuti. Il tempo è cronometrato dal momento dell’introduzione degli stimoli presentati. Si specifica sempre l’ora d’inizio e di fine prova.

ƒ Stimoli presentati: 1 scent + 1 controllo (UM-C ; UR-C) oppure scent 1 + scent 2 (UR-UM). Si numerano sempre i due campioni con 1 e 2 (esempio: bastoncino con UM = n°1, bastoncino con UR = n°2).

ƒ Svolgimento della prova: dall’inizio della prova, tramite registratore portatile, sono stati registrati tutti i comportamenti olfattivi di tipo indagatorio (SS = sniff substrate e LS = lick substrate) effettuati sui campioni proposti (fig. 2.21 e fig. 2.22) o nelle immediate vicinanze (specificando sempre dove effettivamente avvengono) e le eventuali sovramarcature (GM, WM, WP+WM, AT) (fig. 2.23). Tutti i comportamenti sono stati cronometrati, dicendo sempre “stop” quando il comportamento registrato termina, ed i tempi parziali vengono conteggiati durante la sbobinatura della registrazione, che copre interamente i 3 minuti di ogni prova. Durante la sbobinatura è stato specificato inoltre l’esatto numero di volte che l’animale ha compiuto ogni azione.

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Fig. 2.22 Sniff substrate: l’ animale annusa il bastoncino.

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Fig. 2.24 Wrist mark sul bastoncino.

ƒ Informatizzazione dei dati: I dati delle registrazioni degli scent tests sono immessi su computer tramite fogli elettronici del programma Microsoft Excel. Sono stati aperti file mensili indicando sempre: la data, il numero della prova, l’odore n°1 ed il donatore n°1 relativo, l’odore n° 2 ed il donatore n° 2 relativo, l’ora, l’attore, il comportamento, il substrato su cui viene effettuato il comportamento, la durata del comportamento solo per quelli olfattivi di tipo indagatorio e le eventuali note particolari. In tutti i casi sono state utilizzate le sigle per immettere i nomi degli animali ed i relativi comportamenti.

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2.7

Analisi statistiche

Tutti i dati raccolti sono stati convertiti in frequenze orarie, in modo da renderli omogenei e poterli così comparare.

Per i grafici descrittivi sono state utilizzate le mediane, che hanno permesso di avere una rappresentazione più veritiera possibile, eliminando i casi estremi in modo da arginare le differenze individuali presenti.

2.7.1 Il test di Wilcoxon

È un test non parametrico per campioni dipendenti, utile per stimare la grandezza e la direzione della differenza tra coppie di valori appartenenti a due campioni.

Si calcola la differenza (d) tra ogni coppia di valori e gli si attribuisce un segno, (+) per differenze positive e (-) per differenze negative. A ciascuna differenza si dà poi un rango indipendentemente dal segno. Dopo l’assegnazione dei ranghi, a ciascuno viene attribuito il segno della corrispondente differenza.

Alle coppie con la stessa (d) è stato assegnato un rango corrispondente al valore medio dei ranghi.

Si calcola poi T, cioè la minima somma dei ranghi di segno uguale e si cerca nella corrispondente tabella il valore della probabilità (p) associato alla T. Il procedimento per trovare la significatività del valore osservato di T dipende dalla grandezza di N : se il valore osservato di T è uguale o minore di quello del tabulato, con un livello di significatività convenzionale dello 0.05 ed un particolare valore di N, si può respingere l’ipotesi nulla a quel livello di significatività, cioè si può affermare che esiste una differenza significativa nei campioni.

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In particolare questo test è stato usato per:

- valutare una differenza nelle frequenze dei comportamenti di urine mark e urinate

- valutare l’eventuale differenza nelle frequenze di indagine di entrambi i comportamenti precedenti.

- Abbiamo utilizzato questo test per valutare la frequenza di deposizione con quantità cospicue o in tracce nelle modalità urine mark UM e urinate UR.

- quantificare la maggior frequenza di urine mark e urinate in particolari zone del recinto: zona food e zona door.

2.7.2 Il test di Friedman

E’ un test non parametrico usato per determinare se diversi (tre o più) campioni appaiati, misurati da una scala ordinale, sono significativamente diversi.

I dati misurati con una scala ordinale, vengono posti in una tabella a doppia entrata formata da N righe e k colonne. Le righe rappresentano i vari soggetti, mentre le colonne rappresentano i vari “trattamenti”. Ogni riga dà punteggi di un soggetto sottoposto ai k trattamenti. Si ordinano le misure per ogni riga separatamente. I dati del test sono rappresentati dai ranghi. I punteggi di ogni riga sono convertiti in ranghi separatamente.

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Calcolata la somma per ognuno dei ranghi (Rj), il test di Friedman stabilisce se i totali

dei ranghi (Rj) differiscono significativamente tra di loro. Si calcola quindi il quadrato

di ogni Rj e la somma degli R2j; si calcola il χ2r espresso dalla formula:

χ2 r = R 2j 3 ( 1) ) 1 ( 12 + ⎥ ⎦ ⎤ ⎢ ⎣ ⎡ +

k N N kN

dove: k = numero di righe, o il numero di volte che i ranghi o il sistema è usato N = numero di colonne, o numero di ranghi

Infine si confronta il valore calcolato del χ2r con i valori tabulati con un livello di

significatività dello 0.005 : se risulta più piccolo del valore tabulato, si può concludere che esiste una differenza significativa tra i campioni considerati.

Questo test è stato usato per:

- saggiare l’eventuale andamento stagionale dell’urine mark e dell’urinate

- valutare il probabile andamento stagionale del comportamento di indagine sull’urine mark e sull’urinate

- valutare il possibile andamento stagionale di urine mark e urinate in particolari zone del recinto: zona food e zona door.

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2.7.3 Il G-test (Chi-Square Goodness Of Fit test)

Questo test permette di confrontare frequenze appartenenti a categorie diverse, per determinare se esiste una differenza significativa nel numero di casi osservati per ciascuna categoria rispetto all’attesa (H0). Le categorie possono essere due o più di due.

La formula per il calcolo del χ2 è:

Dove : i = 1

OI = n° di casi osservati nella categoria i-esima

EI = n° di casi attesi nella categoria i-esima

k = il n° di categoria

Questo test è stato utilizzato per:

- valutare le frequenze di indagine sull’urina maschile e femminile in funzione del soggetto ricevente maschile o femminile.

2.7.4 U-test di Mann-Whitney

Questo test non parametrico permette di comparare le mediane di due campioni indipendenti. Serve per verificare se due gruppi appartengano o meno alla stessa categoria.

(40)

Dove:

n1, n2 = numerosità dei due campioni

S = somma dei ranghi del campione più piccolo Questo test è stato utilizzato per:

- valutare la possibile differenza nella frequenza di deposizione di UM e UR tra maschi e femmine.

NOTA:

Tutte le analisi sono a due code ed il livello di significatività è stato fissato al 5%. Le probabilità tra il 5% ed il 10% sono state riportate come trend. E’ stato segnato il valore convenzionale di (p) con un asterisco (*) quando era significativo (p<0,05), con un doppio asterisco (**) per maggiore significatività (p<0,01) e con un triplo asterisco (***) quando era altamente significativo. Si è fatto uso dei test esatti seguendo i valori limite suggeriti da Mundry e Fischer (1998).

Figura

Fig. 2.3 Reparto esterno dell’alloggio del gruppo dello zoo di Lignano.
Fig. 2.3  alloggio del gruppo dello zoo di Falconara.
Fig 2.5 Zona door del reparto esterno degli alloggi allo zoo d
Fig 2.6 Zona
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Riferimenti

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