• Non ci sono risultati.

Problematiche geoarcheologiche nella città di Roma

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Problematiche geoarcheologiche nella città di Roma"

Copied!
14
0
0

Testo completo

(1)

Problematiche geoarcheologiche nella città di Roma

Carlo Rosa*°

*Fondazione Ing. C. M. Lerici Politecnico di Milano

°Istituto Italiano di Paleontologia Umana

(2)
(3)
(4)

Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. del 22 gennaio 2004, n. 42 e smi)

L’art. 28 del D.Lgs.42/2004 consente al Soprintendente la facoltà di prescrivere l’esecuzione di saggi archeologici preventivi a spese del committente di un’opera pubblica, ricadente in area di interesse archeologico, anche quando per essa non siano ancora intervenute la verifica di cui all’art.12 o la dichiarazione di interesse culturale di cui all’art.13, dando così forma normativa ad una prassi già adottata, nel concreto, in attuazione delle competenze di tutela

del patrimonio archeologico

Codice dei Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture (D.Lgs. del 12 aprile 2006, n. 163)

Il Codice dei Contratti negli art. 94 e 95 detta precise norme per la procedura di “verifica preventiva dell’interesse archeologico in sede di progetto preliminare”, prevedendo l’obbligo di eseguire e trasmettere “…gli esiti

delle indagini geologiche ed archeologiche preliminari secondo quanto disposto dal regolamento...”, precisando anche i soggetti idonei ad effettuare la campagna di sondaggi e ad elaborarne i risultati.

Il comma 2 dell’art.95 rimanda ad un decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per la formazione dell’elenco dei soggetti abilitati (vedi D.M. 60/2009).

L’art. 96 prevede due fasi costituenti livelli progressivi di approfondimento dell’indagine archeologica, che consistono

“nel compimento delle indagini e nella redazione dei documenti integrativi del progetto di cui alle seguenti lettere:

a)prima fase, integrativa alla progettazione preliminare:

•esecuzione di carotaggi;

•prospezioni geofisiche e geochimiche;

•saggi archeologici;

b) seconda fase, integrativa alla progettazione definitiva ed esecutiva: esecuzione di sondaggi e di scavi , anche in estensione.”

(5)

Decreto Ministeriale di Archeologia Preventiva (D.M. del 20 marzo 2009, n. 60 pubblicato nella G.U. del 15 giugno 2009, n.136)

“Regolamento concernente la disciplina dei criteri per la tenuta e il funzionamento dell’elenco previsto dall’articolo 95, comma 2, del D.Lgs 12 aprile 2006, n.163”.

Sul sito del MIBAC www.beniculturali.it, al link Archeologia Preventiva – Elenco Operatori Abilitati, vengono fornite

indicazioni sui requisiti e sulle modalità di iscrizione; si trovano inoltre i riferimenti

legislativi ed un Format per la redazione del Documento di Valutazione Archeologica

Preventiva.

(6)
(7)

Aree all’interno del circuito delle Mura Aureliane

L’area urbana di Roma puo’ essere suddivisa in aree a differente comportamento per quanto riguarda l’evoluzione geomorfologica ed i suoi effetti (copertura o erosione) su resti archeologici presenti.

• AREE ALLUVIONALI DELLA VALLE DEL TEVERE E DELL’ANIENE (

A1

)

• AREE DEI FOSSI IN RIVA DESTRA E SINISTRA DEL TEVERE E DELL’ANIENE (

B1

)

• AREE COLLINARI (

C1

)

Aree all’esterno del circuito delle Mura Aureliane

• AREE ALLUVIONALI DELLA VALLE DEL TEVERE E DELL’ANIENE (

A2

)

• AREE DEI FOSSI IN RIVA DESTRA E SINISTRA DEL TEVERE E DELL’ANIENE (

B2

)

• AREE COLLINARI (

C2

)

In quest’ ultimo anno, in collaborazione con Renato Matteucci e Renato Sebastiani,

del Servizio geologico-cartografico e di Geoarcheologia della Soprintendenza

Speciale per i Beni Archeologici di Roma, è stato impostato uno studio teso alla

caratterizzazione dei terreni del Comune di Roma dal punto di vista dell’approccio

geoarcheologico alle indagini preventive.

(8)

Una volta definite le differenti aree, con specifiche caratteristiche di evoluzione geomorfologica sia naturale che antropica sarà possibile per ciascuna di esse fornire utili indicazioni sia sulla profondità a cui spingere le indagini preventive che sulle eventuali metodologie investigative, invasive e non invasive, da utilizzare nelle indagini stesse.

E’ chiaro che tutto ciò va solamente ad integrare la comunque indispensabile ricerca preliminare attraverso:

• i dati di archivio, sia archeologici che topografici

• lo studio della cartografia storica disponibile,

• lo studio di immagini aeree storiche da aerofototeca

• dati stratigrafici da banche dati pubbliche o private

• dati da indagini e scavi limitrofi all’area di interesse

(9)
(10)
(11)

AREE ALLUVIONALI DELLE VALLI DEL TEVERE E DELL’ANIENE (A)

•All’interno del circuito delle Mura Aureliane (A1)

•All’esterno del circuito delle Mura Aureliane (A2)

In queste aree i processi geomorfologici naturali sono essenzialmente legati agli eventi alluvionali (piene ma soprattutto fenomeni di esondazione), che nel tempo hanno provocato lo spostamento dell’alveo naturale dei corsi d’acqua e una generale aggradazione, che comporta un aumento di quota assoluta, sia delle piane alluvionali che del letto degli alvei.

Locali modifiche, naturali o antropiche, del corso dei fiumi, come il drizzagno di

Spinaceto nel 1938, hanno prodotto, a monte, effetti di accelerazione del flusso

delle acque con conseguenti pericolosi fenomeni di erosione del letto dell’alveo.

(12)
(13)
(14)

Riferimenti

Documenti correlati

L’elaborazione della prima carta archeologica della laguna risale al 1996, a cura del Magistrato alle Acque - Consorzio Venezia Nuova - Servizio informativo, sotto la

Eventi alluvionali: Fosso Stabbiati Eventi alluvionali: Fosso Stabbiati... &

Eventi alluvionali: Fosso Stabbiati Eventi alluvionali: Fosso Stabbiati... &

Eventi alluvionali: Fosso Stabbiati Eventi alluvionali: Fosso Stabbiati... &

In alcune di queste aree (fossi di maggiori dimensioni) i processi geomorfologici naturali sono legati agli eventi alluvionali, in altre (fossi minori) agli eventi meteorici intensi

•Le trasformazioni fatte dall’uomo. Chi è lo scienziato

In questo articolo, partendo dalle formulazioni originarie di Freud sulla ripetizione e sottolineando la differente posizione teorica assunta da Jung in merito alia coazione a

I dati pluviometrici delle stazioni del Consorzio di Bonifica e del CO.DI.PU., disponibili solo per gli anni più recenti, hanno invece consentito un esame più dettagliato degli