Introduzione agli Spazi Curvi
Indice
Indice... 2
Nota introduttiva ... 4
Prerequisiti ... 4
Spazi Euclidei ... 5
Misura di Distanze e Superfici in Spazi Euclidei con metriche piatte ... 5
Alcuni esempi in due dimensioni ... 6
Segmento su retta ... 6
Circonferenza ... 6
Area del quadrato ... 6
Area del cerchio ... 7
Alcuni esempi in tre dimensioni ... 7
Superficie della sfera ... 7
Sistemi Cartesiani e Coordinate curvilinee ... 7
Alcuni esempi di calcolo di metriche in coordinate curvilinee ... 8
Coordinate Cilindriche ... 8
Coordinate Sferiche... 8
Simboli di Christoffel ... 9
Alcuni esempi di calcolo di simboli di Christoffel ... 9
Calcolo dei simboli di Christoffel e del laplaciano per coordinate Cilindriche ... 9
Calcolo dei simboli di Christoffel e del laplaciano per coordinate Sferiche ...10
Trasporto parallelo ...11
Trasporto parallelo attorno a superficie infinitesima ...11
Tensore di curvatura e Scalare di Kretschmann ...12
Alcuni esempi di calcolo del tensore di curvatura ...13
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Cilindriche ...13
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Cilindriche restringendosi alla superficie del cilindro .13 Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Sferiche ...13
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Sferiche restringendosi alla superficie del cilindro ...13
Tensore di Ricci e Curvatura Scalare ...14
Alcuni esempi di calcolo del tensore di Ricci e della Curvatura scalare ...14
Calcolo del tensore di Ricci e della curvatura scalare sulla superficie della sfera ...14
Tensore di Einstein ...14
Alcuni esempi di calcolo del tensore di Einstein...15
Calcolo del tensore di Einstein sulla superficie della sfera ...15
Spazi di Minkowski...15
Metriche non definite positive ...15
Definizioni di indici Controvarianti e Covarianti ...15
Spazi Curvi ...16
Classificazione degli spazi ...16
Equazione di Einstein ...17
Alcuni esempi di classificazione degli spazi ...17
Coordinate Cilindriche ...17
Coordinate Sferiche...17
Sistema Ruotante ...17
Superficie del cilindro ...17
Superficie della Sfera...17
Spazio a due dimensioni a curvatura negativa costante ...17
Metrica di Schwarzschild ...18
Analisi delle singolaritΓ della Metrica di Schwarzschild ...19
Metrica di Schwarzschild con costante cosmologica ...20
Metrica di Kerr ...21
Metrica di Reissner Nordstrom...22
Metrica di Kerr Newmann ...23
Cosmologia ...23
Principio Cosmologico ...23
Universi massimamente simmetrici...24
NecessitΓ di introduzione della Costante Cosmologica ...24
Esperimenti di verifica della Teoria della RelativitΓ Generale...25
Verifica del Principio di Equivalenza ...25
Redshift Gravitazionale ...25
Verifica dellβEquazione di Einstein ...25
Orbite Chiuse: precessione del Perielio ...25
Orbite Aperte: deflessione della luce ...28
Trasmissione: ritardo del segnale ...30
Verifica del Principio Cosmologico...31
Correzione al primo ordine dellβequazione di Poisson...32
Nota introduttiva
Queste dispense non sono un corso di geometria differenziale nΓ© di relativitΓ generale, vogliono solo spiegare in modo semplice alcuni semplici concetti sugli spazi curvi, introdurre i tensori piΓΉ importanti attraverso diversi esempi.
Prerequisiti
Γ consigliato avere le nozioni di spazio vettoriale, prodotto scalare, spazio metrico, metrica indotta da un prodotto scalare ed elementi di base di geometria differenziale, tuttavia non sono concetti essenziali.
Γ invece necessario conoscere il concetto di derivata parziale, vettore, sistema di riferimento cartesiano e non cartesiano, integrali, integrali multipli. Γ consigliabile anche avere un minimo di pratica col calcolo matriciale e con la convenzione di Einstein di somma sugli indici ripetuti.
Spazi Euclidei
Misura di Distanze e Superfici in Spazi Euclidei con metriche piatte
Uno Spazio Euclideo Γ¨ uno spazio vettoriale arricchito di alcune nozioni come distanza e angolo, e con una metrica indotta da un prodotto scalare definito positivo.
In parole piΓΉ povere: prendiamo uno spazio o un piano (gli unici βspaziβ che possiamo immaginare).
Possiamo identificare i loro punti specificando un sistema di riferimento Cartesiano costituito dallβorigine e da degli assi cartesiani, ed associando quindi ad ogni punto delle coordinate, che saranno le componenti di quelli che chiamiamo vettori. Tutte le caratteristiche geometriche del sistema saranno poi specificate da quello che si chiama tensore metrico. Esso Γ¨ il tensore che specifica le lunghezze in ogni punto e direzione:
ππ2= πππππ₯πππ₯π
Con questa espressione indichiamo quanto Γ¨ lungo (ππ) un tratto di curva nella direzione indicata dal vettore infinitesimo formato dalla componenti ππ₯π: ogni componente riceve un βpesoβ in lunghezza dato dal tensore metrico πππ. Per trovare la lunghezza di una curva basta prendere una parametrizzazione qualsiasi
π₯π = π₯π(π ), π β [π, π]
Dove con π₯π indichiamo le singole componenti, ed integrare
π = οΏ½ ππ = οΏ½ οΏ½πππππ₯πππ₯π
ππ’ππ£π = οΏ½ οΏ½πππππ₯π
ππ ππ₯π
ππ ππ
π π
Usando il tensore metrico Γ¨ anche possibile calcolare superfici, e piΓΉ avanti quelle che chiameremo iper superfici, ovvero oggetti in uno spazio di dimensione n che hanno meno di n dimensioni. Nel caso delle superfici per esempio avremo
π₯π = π₯π(π 1, π 2), π 1 β [π, π] π 2β [π, π]
E il tensore metrico che vale sulla superficie sarΓ
πβ²ππ= πππππ₯π ππ π
ππ₯π ππ π
ππ΄ = οΏ½π·ππ‘οΏ½ππποΏ½οΏ½ππ£β1πΓ ππ£β2ποΏ½ = οΏ½π·ππ‘οΏ½πβ²πποΏ½ππ 1ππ 2= οΏ½π·ππ‘ οΏ½πππππ₯π ππ π
ππ₯π
ππ ποΏ½ ππ 1ππ 2
= οΏ½π·ππ‘[πππ]π·ππ‘ οΏ½ππ₯π
ππ ποΏ½ ππ 1ππ 2
Dove lβultimo passaggio vale solo se anche lo spazio di partenza Γ¨ una superficie, e si ottiene (in questo caso)
π΄ = οΏ½ ππ 1οΏ½ ππ 2οΏ½π·ππ‘οΏ½ππποΏ½π·ππ‘ οΏ½ππ₯π
ππ ποΏ½ ππ 1ππ 2
π π π π
Alcuni esempi in due dimensioni
Lo spazio euclideo ha metrica cosiddetta βpiattaβ. La metrica in un piano Γ¨ πππ = οΏ½1 00 1οΏ½
Segmento su retta
Per cui la lunghezza di un segmento su una retta di equazione π¦ = ππ₯ + π di sui una parametrizzazione Γ¨
οΏ½ π₯ = π π¦ = ππ + π Da π₯ = π a π₯ = π, estremi a cui corrisponde π β [π, π]
Γ¨
π = οΏ½ ππ = οΏ½ οΏ½πππππ₯πππ₯π
ππ’ππ£π = οΏ½ οΏ½πππππ₯π
ππ ππ₯π
ππ ππ
π
π = οΏ½ οΏ½(1 π) οΏ½1 00 1οΏ½ οΏ½1
ποΏ½ ππ
π π
= οΏ½1 + π2οΏ½ ππ π
π = οΏ½1 + π2(π β π) Possiamo fare il controllo calcolando semplicemente la distanza fra i due punti
π΄ = (π, ππ + π)π΅ = (π, ππ + π)
ποΏ½(π β π)2+ (ππ + π β ππ β π)2 = οΏ½1 + π2(π β π) Circonferenza
οΏ½π₯ = π πΆππ (π)π¦ = π πππ(π) π β [0,2π]
π = οΏ½ ππ = οΏ½ οΏ½πππππ₯πππ₯π
ππ’ππ£π = οΏ½ οΏ½πππππ₯π
ππ ππ₯π
ππ ππ
2π 0
= οΏ½ οΏ½(βπ πππ(π) π πΆππ (π)) οΏ½1 00 1οΏ½ οΏ½βπ πππ(π) π πΆππ (π) οΏ½ ππ
2π
0 = οΏ½ οΏ½π 2π 2πΆππ 2(π) + π 2πππ2(π)ππ
0
= π οΏ½ ππ 2π
0 = 2ππ
Area del quadrato
οΏ½π₯ = π 1
π¦ = π 2 π 1β [0, π]; π 2β [0, π]
π΄ = οΏ½ ππ΄ = οΏ½ ππ 1οΏ½ ππ 2π·ππ‘οΏ½ππποΏ½π·ππ‘ οΏ½ππ₯π
ππ ποΏ½
π 0 π
0 = οΏ½ ππ 1οΏ½ ππ 2π·ππ‘ οΏ½1 00 1οΏ½ π·ππ‘ οΏ½1 0
0 1οΏ½
π 0 π 0
= οΏ½ ππ 1οΏ½ ππ 2 π 0 π
0 = π2
Area del cerchio
οΏ½π₯ = ππΆππ (π)π¦ = ππππ(π) π β [0, π ], π β [0,2π]
π΄ = οΏ½ ππ οΏ½ πππ·ππ‘οΏ½ππποΏ½π·ππ‘ οΏ½ππ₯π ππποΏ½
2π 0 π
0 = οΏ½ ππ οΏ½ πππ·ππ‘ οΏ½1 00 1οΏ½ π·ππ‘ οΏ½ πΆππ (π) πππ(π)
βππππ(π) ππΆππ (π)οΏ½
2π 0 π 0
Dove con ππππ₯π
π intendiamo le derivate rispetto alle due nuove coordinate
= οΏ½ ππ οΏ½ πππ2π
0 π
0 = ππ2
Alcuni esempi in tre dimensioni
La metrica Γ¨
πππ= οΏ½1 0 0 0 1 0 0 0 1οΏ½ Superficie della sfera
οΏ½π₯ = π πππ(π)πΆππ (π) π¦ = π πππ(π)πππ(π)
π§ = π πΆππ (π) π β [0, π], π β [0,2π]
π΄ = οΏ½ ππ οΏ½ πποΏ½π·ππ‘ οΏ½πππππ₯π ππ₯π
ππ₯π
ππ₯ποΏ½
2π 0 π 0
= οΏ½ ππ οΏ½ πποΏ½π·ππ‘ οΏ½οΏ½π πΆππ (π)πΆππ (π) βπ πππ(π)πππ(π) βπ πππ(π)
π πΆππ (π)πππ(π) π πππ(π)πΆππ (π) 0 οΏ½ οΏ½π πΆππ (π)πΆππ (π) π πΆππ (π)πππ(π)
βπ πππ(π)πππ(π) π πππ(π)πΆππ (π)
βπ πππ(π) 0 οΏ½οΏ½
2π 0 π 0
= οΏ½ ππ οΏ½ πποΏ½π·ππ‘ οΏ½π 2 0
0 π 2πππ2(π)οΏ½
2π 0 π
0 = 2ππ 2οΏ½ πππππ(π)π
0 = 4ππ 2
Sistemi Cartesiani e Coordinate curvilinee
I cambiamenti di coordinate in questi due sistemi hanno delle importanti differenze:
1) Partendo da un sistema cartesiano in cui la metrica Γ¨ piatta ovunque, passare a un altro sistema cartesiano comporta di usare delle trasformazioni lineari nelle coordinate, per cui si ottiene che la metrica Γ¨ nuovamente ovunque piatta perchΓ© le matrici contenenti le derivate delle nuove coordinate rispetto alle vecchie sono indipendenti da π₯ in quanto le trasformazioni sono appunto lineari:
πβ²ππ = πππππ₯β²π ππ₯π
ππ₯β²π ππ₯π
2) Mentre nei sistemi cartesiano gli assi sono fissi e non dipendono dal punto, nei sistemi curvilinei passando da un punto a un altro cambia anche lβorientamento degli assi, per cui per esempio per fare una derivata, dove Γ¨ necessario fare la differenza fra due vettori in due diversi punti π₯ e π₯ + ππ₯ Γ¨ prima necessario riscrivere il vettore in π₯ + ππ₯ in base agli assi usati in x, quindi fare la differenza e il limite ottenendo la derivata.
Alcuni esempi di calcolo di metriche in coordinate curvilinee
Coordinate Cilindriche Le nuove coordinate sono
οΏ½
π = οΏ½π₯2+ π¦2 π = π΄πππππ οΏ½π¦ π₯οΏ½ π§ = π§ La matrice di trasformazione Γ¨
ππ₯β²π ππ₯π =
β
ββ π₯
οΏ½π₯2+ π¦2
π¦
οΏ½π₯2+ π¦2 0
β π¦
π₯2+ π¦2
π₯
π₯2+ π¦2 0
0 0 1β
ββ
= οΏ½
πΆππ (π) πππ(π) 0
β1
π πππ(π) 1
π πΆππ (π) 0
0 0 1
οΏ½
La nuova metrica risulta essere:
πβ²ππ = πππππ₯β²π
ππ₯π ππ₯β²π
ππ₯π =
β
ββπΆππ (π) β1
π πππ(π) 0 πππ(π) 1
π πΆππ (π) 0
0 0 1β
ββ
οΏ½1 0 0 0 1 0 0 0 1οΏ½ οΏ½
πΆππ (π) πππ(π) 0
β1
π πππ(π) 1
π πΆππ (π) 0
0 0 1
οΏ½
= οΏ½1 0 0
0 π2 0 0 0 1οΏ½ Coordinate Sferiche
Le nuove coordinate sono
β©βͺ
β¨
βͺβ§ π = οΏ½π₯2+ π¦2+ π§2
π = π΄πππΆππ οΏ½ π§
οΏ½π₯2+ π¦2+ π§2οΏ½ π = π΄πππππ οΏ½π¦
π₯οΏ½ La matrice di trasformazione Γ¨
ππ₯β²π ππ₯π =
β
ββ
ββ
π₯
οΏ½π₯2+ π¦2+ π§2
π¦
οΏ½π₯2+ π¦2+ π§2
π§
οΏ½π₯2+ π¦2+ π§2 π₯π§
(π₯2+ π¦2+ π§2)οΏ½π₯2+ π¦2
π¦π§
(π₯2+ π¦2+ π§2)οΏ½π₯2+ π¦2 β π₯2+ π¦2
(π₯2+ π¦2+ π§2)οΏ½π₯2+ π¦2
β π¦
οΏ½π₯2+ π¦2
π₯
οΏ½π₯2+ π¦2 0
β
ββ
ββ
=
β
ββ
πππ(π)πΆππ (π) πππ(π)πππ(π) πΆππ (π) 1
π πΆππ (π)πΆππ (π) 1
π πΆππ (π)πππ(π) β1 π πππ(π)
β πππ(π) ππππ(π)
πΆππ (π)
ππππ(π) 0 β
ββ
πβ²ππ = πππππ₯β²π
ππ₯π ππ₯β²π
ππ₯π
=
β
ββ
ββπππ(π)πΆππ (π) 1
π πΆππ (π)πΆππ (π) β πππ(π) ππππ(π) πππ(π)πππ(π) 1
π πΆππ (π)πππ(π) πΆππ (π) ππππ(π)
πΆππ (π) β1
π πππ(π) 0 β
ββ
ββ
οΏ½1 0 0 0 1 0 0 0 1οΏ½
β
ββ
πππ(π)πΆππ (π) πππ(π)πππ(π) πΆππ (π) 1
π πΆππ (π)πΆππ (π) 1
π πΆππ (π)πππ(π) β1 π πππ(π)
β πππ(π) ππππ(π)
πΆππ (π)
ππππ(π) 0 β
ββ
= οΏ½1 0 0
0 π2 0
0 0 π2πππ2(π)οΏ½
Simboli di Christoffel
Per trasportare i vettori parallelamente e fare le derivate si usano degli oggetti detti βconnessioniβ o
βSimboli di Christoffelβ, cosΓ¬ definiti:
Ξπ;ππ =1
2 πππβ1οΏ½ π
ππ₯ππππ+ π
ππ₯ππππβ π
ππ₯πππποΏ½
Come si puΓ² vedere le connessioni dipendono dalle derivate della metrica, sono quindi identicamente nulle in tutti i sistemi cartesiani.
Utilizzando le connessioni possiamo definire una derivata covariante per un vettore π·πππ = οΏ½ π
ππ₯ππΏππβ Ξπ;πποΏ½ ππ
I simboli di Christoffel possono essere usati per calcolare il laplaciano in coordinate curvilinee:
β2= πππβ1π·π π
ππ₯π = πππβ1 π2
ππ₯πππ₯πβ πππβ1Ξπ;ππ π
ππ₯π
Alcuni esempi di calcolo di simboli di Christoffel
Calcolo dei simboli di Christoffel e del laplaciano per coordinate Cilindriche
La metrica dipende solo da una coordinata, ed Γ¨ diagonale, quindi possono essere non nulli solo connessioni con un indice uguale a 2:
Ξ1;22=1
2 π1πβ1οΏ½ π
ππ₯2ππ2+ π
ππ₯2ππ2β π
ππ₯ππ22οΏ½ =1
2 π11β1οΏ½ π
ππ₯2π12+ π
ππ₯2π12β π
ππ₯1π22οΏ½
=1 2οΏ½β π
ππ(π2)οΏ½ = βπ
Ξ2;12= Ξ2;21=1
2 π2πβ1οΏ½ π
ππ₯1ππ2+ π
ππ₯2ππ1 β π
ππ₯ππ12οΏ½ =1
2 π22β1οΏ½ π
ππ₯1π22+ π
ππ₯2π21β π
ππ₯2π12οΏ½
=1 2 οΏ½
1 π2οΏ½ οΏ½π
ππ (π2)οΏ½ =1 π Tutti gli altri simboli sono nulli.
β2= πππβ1π·π π
ππ₯π = πππβ1 π2
ππ₯πππ₯πβ πππβ1Ξπ;ππ π
ππ₯π= π2
ππ2+ 1 π2
π2
ππ2+ π2
ππ§2β 1
π2(βπ) π
ππ
= π2
ππ2+ 1 π2
π2
ππ2+ π2
ππ§2+1 π
π
ππ
Calcolo dei simboli di Christoffel e del laplaciano per coordinate Sferiche Ξ1;22=1
2 π1πβ1οΏ½ π
ππ₯2ππ2+ π
ππ₯2ππ2β π
ππ₯ππ22οΏ½ =1
2 π11β1οΏ½ π
ππ₯2π12+ π
ππ₯2π12β π
ππ₯1π22οΏ½
=1 2οΏ½β π
ππ(π2)οΏ½ = βπ
Ξ1;33=1
2 π1πβ1οΏ½ π
ππ₯3ππ3+ π
ππ₯3ππ3β π
ππ₯ππ33οΏ½ =1
2 π11β1οΏ½ π
ππ₯3π13+ π
ππ₯3π13β π
ππ₯1π33οΏ½
=1 2οΏ½β π
ππ(π2πππ2(π))οΏ½ = βππππ2(π)
Ξ2;33=1
2 π2πβ1οΏ½ π
ππ₯3ππ3+ π
ππ₯3ππ3 β π
ππ₯ππ33οΏ½ =1
2 π22β1οΏ½ π
ππ₯3π23+ π
ππ₯3π23β π
ππ₯2π33οΏ½
= 1
2π2οΏ½β π
ππ(π2πππ2(π))οΏ½ = βπΆππ (π)πππ(π)
Ξ2;12= Ξ2;21=1
2 π2πβ1οΏ½ π
ππ₯1ππ2+ π
ππ₯2ππ1 β π
ππ₯ππ12οΏ½ =1
2 π22β1οΏ½ π
ππ₯1π22+ π
ππ₯2π21β π
ππ₯2π12οΏ½
=1 2 οΏ½
1 π2οΏ½ οΏ½π
ππ (π2)οΏ½ =1 π Ξ3;13= Ξ3;31=1
2 π3πβ1οΏ½ π
ππ₯1ππ3+ π
ππ₯3ππ1 β π
ππ₯ππ13οΏ½ =1
2 π33β1οΏ½ π
ππ₯1π33+ π
ππ₯3π31β π
ππ₯3π13οΏ½
=1 2 οΏ½
1 π2πππ2(π)οΏ½ οΏ½
π
ππ (π2πππ2(π))οΏ½ =1 π
Ξ3;23= Ξ3;32 =1
2 π3πβ1οΏ½ π
ππ₯2ππ3+ π
ππ₯3ππ2β π
ππ₯ππ23οΏ½ =1
2 π33β1οΏ½ π
ππ₯2π33+ π
ππ₯3π32β π
ππ₯3π23οΏ½
=1 2 οΏ½
1 π2πππ2(π)οΏ½ οΏ½
π
ππ (π2πππ2(π))οΏ½ = 1 πππ(π) Tutti gli altri simboli sono nulli
β2= πππβ1π·π π
ππ₯π = πππβ1 π2
ππ₯πππ₯πβ πππβ1Ξπ;ππ π
ππ₯π
= π2
ππ2+ 1 π2
π2
ππ2+ 1 π2πππ2(π)
π2
ππ2β 1
π2(βπ) π
ππ β 1
π2πππ2(π) (βππππ2(π)) π
ππ
β 1
π2πππ2(π) οΏ½βπΆππ (π)πππ(π)οΏ½ π
ππ
= π2
ππ2+ 1 π2
π2
ππ2+ 1
π2πππ2(π)
π2
ππ2+2 π
π
ππ + 1 π2πππ(π)
π
ππ
Trasporto parallelo
Come abbiamo detto, per fare una derivata dovremmo fare la differenza di due vettori in due punti dello spazio infinitamente vicini, tuttavia poichΓ© cambiano gli assi da un punto allβaltro, fare la differenza delle componenti Γ¨ sbagliato. Ci serve uno strumento che riscriva le componenti del vettore nel punto B in funzione delle componenti nel punto A, e solo una volta fatto ciΓ² fare la differenza con il vettore del punto A. Ci serve cioΓ¨ uno strumento che trasporti parallelamente il vettore del punto B nel punto A.
Le connessioni sono appunto quello che ci serve:
Ξ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯π= π΄π(π₯) β π΄ππ₯βπ₯+ππ₯(π₯) Ξ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯π = π΄ππ₯βπ₯+ππ₯(π₯) β π΄π(π₯)
Dove π΄π₯βπ₯+ππ₯(π₯) indica il vettore del punto π₯ trasportato parallelamente in π₯ + ππ₯.
In questo modo la derivata covariante risulta definita come volevamo:
π·ππ΄πππ₯π = οΏ½ π
ππ₯ππΏππβ Ξπ;πποΏ½ π΄πππ₯π = οΏ½π΄π(π₯ + ππ₯) β π΄π(π₯)οΏ½ β οΏ½π΄ππ₯βπ₯+ππ₯(π₯) β π΄π(π₯)οΏ½
= π΄π(π₯ + ππ₯) β π΄ππ₯βπ₯+ππ₯(π₯) Trasporto parallelo attorno a superficie infinitesima
I simboli di Christoffel servono a βcompensareβ il cambiamento che subiscono gli assi passando da un punto allβaltro dello spazio, tuttavia la presenza di simboli non nulli non significa che siamo in uno spazio curvo, infatti tutti gli spazi considerati finora sono Euclidei e piatti, abbiamo solo effettuato un cambio di coordinate ma questo non varia certo la natura dello spazio.
Consideriamo ora una superficie infinitesima a forma di parallelogramma, di lati ππ₯ e ππ¦. Facciamo un trasporto parallelo attorno alla curva chiusa che delimita il bordo di tale superficie, e calcoliamo la
variazione che subisce un vettore qualsiasi durante questo processo. Se tale variazione non Γ¨ nulla diremo che lo spazio in questione Γ¨ curvo. Il percorso sarΓ π₯β> π₯ + ππ₯β> π₯ + ππ₯ + ππ¦β> π₯ + ππ¦β> π₯.
πΏπ΄π = πΏπ₯βπ₯+ππ₯π΄π+ πΏπ₯+ππ₯βπ₯+ππ₯+ππ¦π΄π+ πΏπ₯+ππ₯+ππ¦βπ₯+ππ¦π΄π+ πΏπ₯+ππ¦βπ₯π΄π
= πΏπ₯βπ₯+ππ₯π΄π+ πΏπ₯+ππ₯βπ₯+ππ₯+ππ¦π΄πβ πΏπ₯+ππ¦βπ₯+ππ₯+ππ¦π΄πβ πΏπ₯βπ₯+ππ¦π΄π πΏπ₯βπ₯+ππ₯π΄π = π΄ππ₯βπ₯+ππ₯(π₯) β π΄π(π₯) = βΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯π πΏπ₯βπ₯+ππ¦π΄π = π΄ππ₯βπ₯+ππ¦(π₯) β π΄π(π₯) = βΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ¦π
πΏπ₯+ππ₯βπ₯+ππ₯+ππ¦π΄π= π΄π[π₯βπ₯+ππ₯]βπ₯+ππ₯+ππ¦(π₯) β π΄ππ₯βπ₯+ππ₯(π₯) = βΞ(x + dx)π;πππ΄ππ₯βπ₯+ππ₯ππ¦π
= β οΏ½Ξ(x)π;ππ+ π
ππ₯πΞ(x)π;ππππ₯ποΏ½ οΏ½π΄π(π₯) β Ξ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯ποΏ½ππ¦π
β βΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ¦πβ π
ππ₯πΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ₯πππ¦π+ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯πππ¦π πΏπ₯+ππ¦βπ₯+ππ₯+ππ¦π΄π = π΄π[π₯βπ₯+ππ¦]βπ₯+ππ₯+ππ¦(π₯) β π΄ππ₯βπ₯+ππ¦(π₯) = βΞ(x + dy)π;πππ΄ππ₯βπ₯+ππ¦ππ₯π
= β οΏ½Ξ(x)π;ππ+ π
ππ₯πΞ(x)π;ππππ¦ποΏ½ οΏ½π΄π(π₯) β Ξ(x)π;πππ΄(π₯)πππ¦ποΏ½ππ₯π
β βΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ₯πβ π
ππ₯πΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ¦πππ₯π+ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ¦πππ₯π πΏπ΄π = οΏ½βΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯ποΏ½
+ οΏ½βΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ¦πβ π
ππ₯πΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ₯πππ¦π+ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯πππ¦ποΏ½
β οΏ½βΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ₯πβ π
ππ₯πΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ¦πππ₯π+ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ¦πππ₯ποΏ½
β οΏ½βΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ¦ποΏ½
= π
ππ₯πΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ¦πππ₯πβ π
ππ₯πΞ(x)π;πππ΄π(π₯)ππ₯πππ¦π+ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ₯πππ¦π
β Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πππ΄(π₯)πππ¦πππ₯π
= οΏ½ π
ππ₯πΞ(x)π;ππβ π
ππ₯πΞ(x)π;ππ+ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;ππβ Ξ(x)π;ππΞ(x)π;πποΏ½ π΄π(π₯)ππ₯πππ¦π
= π π;ππππ΄π(π₯)ππ₯πππ¦π
Tensore di curvatura e Scalare di Kretschmann
Il tensore che ci dice se uno spazio è curvo o no è il tensore di curvatura di Riemann così definito:
π π;πππ = π
ππ₯πΞπ;ππβ π
ππ₯πΞπ;ππ+ Ξπ;ππΞπ;ππβ Ξπ;ππΞπ;ππ
La presenza di elementi non nulli in questo tensore Γ¨ indice che lo spazio Γ¨ veramente curvo e non piatto.
Possiamo definire una versione piΓΉ simmetrica di questo tensore come π ππππ = πππβ1οΏ½ π
ππ₯πΞπ;ππβ π
ππ₯πΞπ;ππ+ Ξπ;ππΞπ;ππβ Ξπ;ππΞπ;πποΏ½
Tale tensore Γ¨ antisimmetrico sui primi due indici e sugli ultimi due indici, Γ¨ simmetrico per scambio dei primi due indici con i secondi due indici e rispetta lβIdentitΓ di Bianchi su una qualsiasi delle due coppie di indici.
Lo scalare di Kretschmann Γ¨ definito come
πΎ = π π;ππππ π;πππ
Alcuni esempi di calcolo del tensore di curvatura
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Cilindriche π 1;212 = π
ππ₯2Ξ1;21β π
ππ₯1Ξ1;22+ Ξ1;2πΞπ;21β Ξ1;1πΞπ;22 = β π
ππ Ξ1;22+ Ξ1;22Ξ2;21= 1 β 1 = 0 Per le proprietΓ di simmetria del tensore di R. e per il fatto che tutte le terze componenti delle connessioni sono nulle questi erano gli ultimi elementi da controllare. Lo spazio piatto dopo aver cambiato coordinate Γ¨ ancora piatto!
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Cilindriche restringendosi alla superficie del cilindro
πππ = οΏ½π2 0 0 1οΏ½
Non cambia nulla rispetto al calcolo precedente, in quanto ora il tensore di R. contiene solo le componenti 2 e 3 e quindi lβunica componente indipendente π 2;323 rimane nulla in quanto non dipende dalle derivate rispetto a π. Andando a calcolare le connessioni, anche queste sono tutte nulle. La superficie laterale di un cilindro non Γ¨ uno spazio curvo! Infatti se la βtagliamoβ possiamo βsrotolareβ il tale superficie e stenderla su un piano.
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Sferiche
Il calcolo in questo caso è molto lungo e non lo riporto per brevità , dato che il risultato è che anche in questo caso che il tensore è identicamente nullo. Ancora una volta è logico che sia così dato che siamo partiti da uno spazio piatto.
Calcolo del tensore di curvatura per coordinate Sferiche restringendosi alla superficie del cilindro
La metrica Γ¨
πππ = οΏ½π 2 0 0 π 2πππ2(π)οΏ½
Gli unici simboli di Christoffel non nulli sono quelli che dipendevano dalla derivate della coordinata radiale, che ora Γ¨ fissa:
Ξ2;33=1
2 π2πβ1οΏ½ π
ππ₯3ππ3+ π
ππ₯3ππ3 β π
ππ₯ππ33οΏ½ =1
2 π22β1οΏ½ π
ππ₯3π23+ π
ππ₯3π23β π
ππ₯2π33οΏ½
= 1
2π 2οΏ½β π
ππ(π 2πππ2(π))οΏ½ = βπΆππ (π)πππ(π)
Ξ3;23= Ξ3;32 =1
2 π3πβ1οΏ½ π
ππ₯2ππ3+ π
ππ₯3ππ2β π
ππ₯ππ23οΏ½ =1
2 π33β1οΏ½ π
ππ₯2π33+ π
ππ₯3π32β π
ππ₯3π23οΏ½
=1 2 οΏ½
1
π 2πππ2(π)οΏ½ οΏ½
π
ππ (π 2πππ2(π))οΏ½ = 1 πππ(π) π 2;323= π
ππ₯3Ξ2;32β π
ππ₯2Ξ2;33+ Ξ2;3πΞπ;32β Ξ2;2πΞπ;33= β π
ππ Ξ2;33+ Ξ2;33Ξ3;32= πππ2(π) Essendo questo elemento non nullo andiamo a calcolare anche lβaltro elemento non nullo a lui proporzionale:
π 3;223= π
ππ₯3Ξ3;22β π
ππ₯2Ξ3;23+ Ξ3;3πΞπ;22β Ξ3;2πΞπ;23= β π
ππ Ξ3;23β Ξ3;23Ξ3;23= β1 Abbiamo trovato il nostro primo spazio curvo, la superficie di una sfera!
Lo scalare di Kretschmann in questo caso vale
πΎ = 4 π 2
Tensore di Ricci e Curvatura Scalare
Il tensore di Ricci Γ¨ una contrazione del tensore di curvatura:
π ππ = π π;πππ
La curvatura scalare Γ¨ la sua traccia
π = πππβ1π ππ Ed Γ¨ pari al doppio della curvatura gaussiana
Alcuni esempi di calcolo del tensore di Ricci e della Curvatura scalare
Calcolo del tensore di Ricci e della curvatura scalare sulla superficie della sfera π 22= π π;2π2 = π 3;232= βπ 3;223= 1
π 33= π π;3π3 = π 2;323= πππ2(π) π ππ= οΏ½1 0
0 πππ2(π)οΏ½
π = π22β1π 22 = +π33β1π 33= 1
π 2+ πππ2(π) π 2πππ2(π) =
2 π 2 Infatti la curvatura gaussiana di una sfera Γ¨ proprio π 12
Tensore di Einstein
Γ definito come
πΊππ= π ππβπ 2 πππ