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(1)

Linee guida

CARCINOMA DELLA PROSTATA

Edizione 2017

Aggiornamento 27 ottobre 2017.

(2)

Università degli Studi di Genova

Segretario Elisa Zanardi Clinica di Oncologia Medica – Ospedale Policlinico San Martino e Università degli Studi di Genova

Estensori Salvina Barra Oncologia Radioterapica – Ospedale Policlinico San Martino - Genova

Massimo Gion Centro Regionale Biomarcatori - Regione del Veneto - ULSS12 Veneziana – VE

Massimo Maffezzini

Clinica Urologica – Ospedale Policlinico San Martino e Università degli Studi di Genova

Carlo Neumaier Radiologia – Ospedale Policlinico San Martino - Genova Gianmario

Sambuceti

Medicina Nucleare – Ospedale Policlinico San Martino e Università degli Studi di Genova

Carlo Terrone Clinica Urologica – Ospedale Policlinico San Martino e Università degli Studi di Genova

Bruno Spina Anatomia Patologica - Ospedale Policlinico San Martino - Genova Laura Tomasello Clinica di Oncologia Medica - Ospedale Policlinico San Martino -

Genova

Revisori Emilio Bombardieri AIOM Medicina Nucleare - Humanitas Gavazzeni - Bergamo Sergio Bracarda AIOM Oncologia Medica - USL 8 - Arezzo

Orazio Caffo AIOM Oncologia Medica – Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari – Ospedale Santa Chiara – Trento

Giuseppe Procopio AIOM Oncologia Medica genitourinaria – Fondazione Istituto Nazionale Tumori – Milano

Filippo Bertoni Maurizio Buscarini

AIRO SIU

Radioterapia Oncologica - Policlinico Universitario – Modena

Urologia - Policlinico Universitario Campus Biomedico - Roma

Carlo Introini AURO Urologia – Ospedale Duchessa di Galliera - Genova Maurizio Colecchia GIUP Patologia Diagnostica e di Laboratorio - Fondazione

Istituto Nazionale Tumori – Milano Giario Conti SIURO,

AURO

Urologia - Azienda Ospedaliera S. Anna - Como

Ilario Menchi SIRM Radiologia - Azienda Ospedalier- Universitaria di Careggi e Università di Firenze

Con la collaborazione di

Carlo Cattrini e Luigi Cerbone Clinica di Oncologia Medica – Ospedale Policlinico San Martino e Università degli Studi di Genova

(3)

INDICE

Figure ... 8

Quesiti clinici ... 16

1. Epidemiologia ed Eziologia ... 57

1.1. Epidemiologia ... 57

1.2. Eziologia, fattori di rischio e fattori protettivi ... 57

2. Chemioprevenzione, diagnosi precoce e screening ... 58

2.1. Chemioprevenzione ... 58

2.2. Diagnosi precoce e screening... 59

3. Anatomia patologica e classificazione ... 62

3.1. Classificazione TNM clinica del carcinoma prostatico ... 62

3.2. Classificazione istologica del carcinoma prostatico ... 63

3.3. Il referto istologico: le agobiopsie prostatiche e la prostatectomia ... 67

3.3.1. Agobiopsie prostatiche... 67

3.3.2. Prostatectomia ... 69

4. Diagnosi e stadiazione ... 72

4.1. Diagnosi: esplorazione rettale... 72

4.2. Diagnosi: dosaggio dell’antigene prostatico specifico (PSA) ... 72

4.2.1. Metodo di dosaggio ... 73

4.2.2. Accuratezza diagnostica del PSA ... 74

4.2.3. Nuovi biomarcatori: il PCA3 ... 76

4.3. Diagnosi: Tecniche di immagini ... 77

4.3.1. Ecografia transrettale ... 77

4.3.2. Tomografia computerizzata (TC) ... 77

4.3.3. Risonanza magnetica (MRI)... 77

4.4. Diagnosi: agobiopsia prostatica ... 79

4.5. Stadiazione ... 80

4.5.1. Generalità ... 80

4.5.2. Ruolo dell’esplorazione rettale ... 81

4.5.3. Ruolo della biopsia prostatica ... 81

4.5.4. Ruolo della linfadenectomia di staging ... 81

4.5.5. Tecniche d’immagine ... 82

5. Terapia del carcinoma prostatico ... 85

5.1. Generalità ... 85

5.2. Terapia della malattia organo-confinata ... 86

5.2.1. Premesse ... 86

5.2.2. Le politiche di sorveglianza: “Active surveillance” e “watchful waiting” ... 87

5.2.3. Trattamenti locali con fini di radicalità ... 89

5.3. Terapia della malattia extra-prostatica (e comunque ad alto rischio)... 98

5.3.1. Premesse ... 98

5.3.2. Chirurgia ... 99

5.3.3. Radioterapia ... 99

5.3.4. Trattamenti multimodali... 99

5.4. Trattamento della malattia recidiva dopo i trattamenti locali ... 101

5.4.1. Premesse ... 101

5.4.2. Recidiva biochimica esclusiva (recidiva clinicamente non evidenziabile) ... 101

5.4.3. Malattia recidiva clinicamente evidenziabile ... 103

5.5. Malattia metastatica (M1) ... 104

5.5.1. Terapia della malattia ormonosensibile (“hormone-naive”) ... 104

5.5.2. Terapia della malattia resistente alla castrazione (CRPC) ... 108

(4)

6.1. Aspetti clinici ... 112

6.2. Dosaggio del PSA ... 113

6.2.1. PSA dopo prostatectomia radicale ... 113

6.2.2. PSA dopo radioterapia con intenti curativi... 113

6.2.3. PSA in corso di terapia ormonale ... 114

6.2.4. PSA in corso di chemioterapia ... 114

6.3. Survivorship Care ... 115

6.4. Modalità organizzative e pazienti unfit ... 116

7. Raccomandazioni prodotte con metodologia GRADE ... 118

8. Bibliografia ... 120

Allegato: Tabelle GRADE evidence profile

(5)

Come leggere le raccomandazioni *

Le raccomandazioni cliniche fondamentali vengono presentate in tabelle e vengono corredate dalla qualità delle evidenze a supporto e dalla forza della raccomandazione.

Nel caso in cui la qualità delle evidenze è stata valutata con metodologia SIGN (Scottish Intercollegiate Guidelines Network) la riga d’intestazione della tabella è verde, mentre è in arancione nel caso di applicazione del metodo GRADE (v. capitolo specifico alla fine di ogni linea guida).

Qualità dell’evidenza

SIGN (1) Raccomandazione clinica (3)

Forza della raccomandazione

clinica (2)

B

Nel paziente oncologico in fase avanzata di malattia, con dolore di diversa etiologia, la somministrazione di FANS e paracetamolo dovrebbe essere effettuata per periodi limitati e con attenzione ai possibili effetti collaterali.

Positiva debole

(1) Qualità dell’evidenza SIGN: PRECEDE LA RACCOMANDAZIONE

Nell’approccio SIGN, la qualità delle evidenze a sostegno della raccomandazione veniva valutata tenendo conto sia del disegno dello studio sia di come esso era stato condotto: il Livello di Evidenza veniva riportato nel testo a lato della descrizione dei soli studi ritenuti rilevanti a sostegno o contro uno specifico intervento.

Livelli di Evidenza SIGN

1 Revisioni sistematiche e meta-analisi di RCT o singoli RCT 1 ++ Rischio di bias molto basso.

1 + Rischio di bias basso.

1 - Rischio di Bias elevato -> i risultati dello studio non sono affidabili.

2 Revisioni sistematiche e meta-analisi di studi epidemiologici di caso/controllo o di coorte o singoli studi di caso/controllo o di coorte.

2 ++ Rischio di bias molto basso, probabilità molto bassa di fattori confondenti, elevata probabilità di relazione causale tra intervento e effetto.

2 + Rischio di bias basso, bassa probabilità presenza fattori di confondimento, moderata probabilità di relazione causale tra intervento e effetto.

2 - Rischio di Bias elevato -> i risultati dello studio non sono affidabili, esiste un elevato rischio che la relazione intervento/effetto non sia causale.

3 Disegni di studio non analitici come report di casi e serie di casi.

4 Expert opinion.

La Qualità Globale delle Evidenze SIGN veniva quindi riportata con lettere (A, B, C , D) che sintetizzavano il disegno dei singoli studi, unitamente all’indicazione sulla diretta applicabilità delle evidenze e alla eventuale estrapolazione delle stesse dalla casistica globale.

Ogni lettera indicava la “fiducia” nell’intero corpo delle evidenze valutate a sostegno della

raccomandazione; NON riflettevano l’importanza clinica della stessa e NON erano sinonimo della forza della raccomandazione clinica.

(6)

A

Almeno una meta-analisi o revisione sistematica o RCT valutato 1++ e direttamente applicabile alla popolazione target oppure

Il corpo delle evidenze disponibili consiste principalmente in studi valutati 1+

direttamente applicabili alla popolazione target e con risultati coerenti per direzione e dimensione dell’effetto

B

Il corpo delle evidenze include studi valutati 2++ con risultati applicabili direttamente alla popolazione target e con risultati coerenti per direzione e dimensione dell’effetto.

Evidenze estrapolate da studi valutati 1++ o 1+

C

Il corpo delle evidenze include studi valutati 2+ con risultati applicabili direttamente alla popolazione target e con risultati coerenti per direzione e dimensione dell’effetto.

Evidenze estrapolate da studi valutati 2++

D

Evidenze di livello 3 o 4

Evidenze estrapolate da studi valutati 2+

Dal 2016 le LG AIOM hanno abbandonato il SIGN in quanto quest’ultimo ha deciso di integrare il GRADE come metodo per la sola valutazione della qualità delle evidenze suddivisa in quattro livelli:

MOLTO BASSA, BASSA, MODERATA, ALTA*.

Per raccomandazioni prodotte dal 2016, infatti, la tabella delle raccomandazioni subisce delle leggere modifiche e si avvicina a quella derivante da tutto il processo formale GRADE.

Qualità Globale

delle evidenze Raccomandazione

Forza della raccomandazione

clinica

ALTA

I pazienti con tumore pN+ oppure sottoposti a intervento resettivo senza adeguata linfoadenectomia (<D2) o anche R1 devono essere sottoposti a radiochemioterapia adiuvante (68,73)

Positiva forte

(2) LA FORZA DELLA RACCOMANDAZIONE CLINICA

La forza della raccomandazione clinica viene graduata in base all’importanza clinica, su 4 livelli:

Forza della raccomandazione

clinica

Terminologia Significato

Positiva Forte

“Nei pazienti con (criteri di selezione) l’intervento xxx dovrebbe essere preso inconsiderazione come opzione terapeutica di prima intenzione”

L’intervento in esame dovrebbe essere considerato come prima opzione terapeutica (evidenza che i benefici sono prevalenti sui danni)

Positiva Debole

“Nei pazienti con (criteri di selezione) l’intervento xxx può essere preso in considerazione come opzione terapeutica di prima intenzione, in alternativa a yyy”

L’intervento in esame può essere considerato come opzione di prima intenzione,

consapevoli dell’esistenza di alternative ugualmente proponibili (incertezza riguardo alla prevalenza dei benefici sui danni)

(7)

Forza della raccomandazione

clinica

Terminologia Significato

Negativa Debole

“Nei pazienti con (criteri di selezione) l’intervento xxx non dovrebbe essere preso in considerazione come opzione terapeutica di prima intenzione, in alternativa a yyy”

L’intervento in esame non dovrebbe essere considerato come opzione di prima

intenzione; esso potrebbe comunque essere suscettibile di impiego in casi altamente selezionati e previa completa condivisione con il paziente (incertezza riguardo alla prevalenza dei danni sui benefici)

Negativa Forte

“Nei pazienti con (criteri di selezione) l’intervento xxx non deve essere preso inconsiderazione come opzione terapeutica di prima intenzione”

L’intervento in esame non deve essere in alcun caso preso in considerazione (evidenza che i danni sono prevalenti sui benefici)

(3) LA RACCOMANDAZIONE CLINICA

Deve esprimere l’importanza clinica di un intervento/procedura. Dovrebbe essere formulata sulla base del P.I.C.O.* del quesito (popolazione, intervento, confronto, outcome). In alcuni casi può contenere delle specifiche per i sottogruppi, indicate con il simbolo √.

* La descrizione completa delle metodologie applicate alle LG AIOM e la modalità di formulazione del quesito clinico sono reperibili sul sito www.aiom.it

SIGN= Scottish Intercollagiate Guidelines Network

GRADE= Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation

Le informazioni complete relative al processo GRADE sono riportate nel capitolo successivo a quello delle FIGURE.

(8)

F ig u ra 1 .1 - T e ra p ia d e ll a m a la tt ia o rg a n o -c o n fi n a ta (b a s s o /b a s s is s im o r is c h io )

ASPETTATIVA DI VITATERAPIA INIZIALETERAPIA ADIUVANTE /ALTRO CLASSE DI RISCHIO Pazienti a bassissimo o a basso rischio (tutte le caratteristiche sotto elencate): PSA < 10 ng/ml Gleason score 6 Gruppo Prognostico Gleason di grado 1 cT1-cT2a

> 10 anni anniaanaanni < 10 anni

Prostatectomia radicale (±linfadenectomia pelvica ) RT esterna 3D-CRT/IMRT Vedi Algoritmo radioterapico Brachiterapia (per volumi prostatici >15-20 ml e <60 ml; no precedente TURP) Vedi Algoritmo radioterapico Sorveglianza attiva(solo all’interno di rigorosi protocolli di follow-up, basati sulla ripetizione sistematica delle biopsie prostatiche, del dosaggio del PSA, della visita clinica e, in casi selezionati, della DWI-MRI) RT esterna 3D-CRT/IMRT Vedi Algoritmo radioterapico Vigile attesa

Considerare terapie adiuvanti in caso di elementi prognostici negativi all’esame istologico definitivo Vedi Figura 1.2 Trattamento locale a progressione Interventi palliativi in caso di progressione sintomatica

(9)

F ig u ra 1 .2 - T e ra p ia d e ll a m a la tt ia o rg a n o -c o n fi n a ta (r is c h io i n te rm e d io a lt o a lt is s im o )

Prostatectomia radicale (+ linfadenectomia pelvica)

CLASSE DI RISCHIOTERAPIA INIZIALETERAPIA ADIUVANTE RT se pT3 N0M0-margini positivi Vedi Algoritmo radioterapico OT se pN1 Vedi Algoritmo terapia endocrina RT esterna 3D-CRT/IMRT Vedi Algoritmo radioterapico ±OT neo-adiuvante-concomitante Vedi Algoritmo terapia endocrina

±OT adiuvante Vedi Algoritmo terapia endocrina Pazienti ad alto e altissimo rischio (una qualunque delle caratteristiche sotto elencate): PSA >20 ng/ml Gleason score >7 / Gruppo Prognostico Gleason di grado 4 o 5 (per cT>2 vedi Figura 2)

RT esterna 3D-CRT/IMRT Vedi Algoritmo radioterapico + OT neoadiuvante-concomitante Vedi Algoritmo terapia endocrina

+ OT adiuvante Vedi Algoritmo terapia endocrina Prostatectomia radicale (+ linfadenectomia pelvica) In casi altamente selezionati

RT se pT3pT4margini positivi Vedi Algoritmo radioterapico OT se pN1 Vedi Algoritmo terapia endocrina

(10)

F ig u ra 2 - T e ra p ia d e ll a m a la tt ia e x tr a -p ro s ta ti c a (a lt o -a lt is s im o r is c h io ) *

cT3a, N0, M0

RT esterna 3D-CRT/IMRT Vedi Algoritmo radioterapico + OT neoadiuvante-concomitante Vedi Algoritmo terapia endocrina

+ OT adiuvante Vedi Algoritmo terapia endocrina

STADIO ALLA DIAGNOSI * TERAPIA INIZIALETERAPIA ADIUVANTE cT3bcT4 e/o cN1, M0

RT esterna 3D-CRT/IMRT Vedi Algoritmo radioterapico + OT neo-adiuvante-concomitante e proseguita per 18-36 mesi Vedi Algoritmo terapia endocrina

Prostatectomia radicale (+ linfadenectomia pelvica) In casi molto selezionati

RT se pT3pT4margini positivi Vedi Algoritmo radioterapico OT se pN1 (Vedi Algoritmo terapia endocrina 1) I pazienti con malattia clinicamente intraprostatica cT1-cT2 a rischio alto/altissimo sono trattati come i pazienti con malattia extra-prostatica 2) I criteri per definire l’alto rischio sono elencati nella figura precedente

(11)

F ig u ra 3 - T e ra p ia d e ll a m a la tt ia r e c id iv a d o p o i t ra tt a m e n ti l o c a li

* RICADUTA (definizione dopo ristadiazione)TERAPIA ALLA RICADUTATERAPIA INIZIALE Prostatectomia radicale

Ricaduta solo biochimica

RT di salvataggio + OT (LHRHa per 6 mesi oppure Bicalutamide 150 mg per 24 mesi) RT di salvataggio: preferibile se (tutte le caratteristiche di seguito elencate) PSA prechirurgia<10 ng/ml, PSA DT >10 mesi, Gleason7, valori di PSA prima di iniziare il trattamento radioterapico <1 ,5 ng/ml Ricaduta in loggia prostatica

RT di salvataggio + OT Vedi Algoritmo radioterapico RT esterna, Brachiterapia

Ricaduta biochimica, a livello della prostata, pelvica, a distanza

OT Vedi Algoritmo terapia endocrina N.B. in caso di evidenza di ricaduta esclusivamente locale e/o pelvica, in pazienti selezionati, può essere preso in considerazione un approccio di tipo locale (chirurgia di salvataggio, crioterapia, HIFU, brachiterapia, radioterapia focale con protoni), ma le evidenze scientifiche sono ancora scarse e derivanti da casistiche limitate

Ricaduta pelvica o a distanza

OT Vedi Algoritmo terapia endocrina N.B. in casi molto selezionati con evidenza di ricaduta esclusivamente pelvica può essere preso in considerazione anche un approccio di tipo locale (chirurgia, radioterapia) *per la definizione di ricaduta biochimica in funzione del trattamento locale eseguito si veda il testo

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