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ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE

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ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE

Torino, 24 febbraio 1942.

F igliuoli carissimi in G. C.,

1° I l giorno 13 del prossim o m aggio ricorre il Giubileo E piscopale del Santo Padre Pio X II. I cattolici di tutto il mondo si preparano con slancio a dim ostrare, in quella ricorrenza, la loro devozione verso il Vicario di Gesù Cristo e l’attaccamento loro incondizionato alla Santa Sede.

S. Giovanni B osco avrebbe voluto che i suoi F igli non fo s­

sero mai, secondi a nessuno quando si tratti di dim ostrare pra­

ticamente adesione, am ore, devozione al Papa.

È bene che, in questa circostanza, noi richiamiamo alla mente le tradizioni, g l’insegnam enti e gli esem pi paterni.

2° Alla luce della Fede, D on B osco vide sem pre nel Papa il Vicario di Gesù Cristo, il M aestro Infallibile, il S u ccessore di S. Pietro, la Pietra Fondam entale, il Capo, il R eg g ito re Su­

prem o, " nel quale — com e dice il Concilio Vaticano — risiede la forza e la solidità e la tutta la C h iesa " .

Il nostro Padre approfittava di tutte le occasioni p er far ri­

saltare le divine prerogative del Papa, considerandolo com e lo stesso Gesù Cristo che si perpetua nella sua Chiesa, fonte, faro,

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custode infallibile di quelle verità che fanno oneste le famiglie, grandi le nazioni, sante le anime.

E gli avrebbe voluto che la figura del Papa risplendesse di tutta la sua luce innanzi al m ondo, argom ento inconcusso di soave speranza, contro di cui le forze dell'inferno non prevar­

ranno, perchè nella persona del Papa Cristo vince, Cristo regna, Cristo impera fino alla consum azione dei secoli.

P er questo Egli era certo che il Papa, com e in passato, così anche in avvenire, avrebbe salvato la povera umanità da tutte le ambizioni, da tutti gli attacchi, da tutte le persecuzioni, da tutte le barbarie.

D on B osco non tacque mai quando si trattava di difendere l’on ore e i diritti del P apa: era questo il suo tema preferito com e scrittore, e avrebbe voluto che la supremazia e la gloria del Vicario di Gesù Cristo stesse in cima ai pensieri di ogni cristiano.

Il Papa era per Lui il person aggio più grande, più degno di profondo rispetto e venerazione sulla terra. Si entusiasmava quando ne parlava ai suoi giovanetti. “ Amiamoli, diceva, i R o ­ mani Pontefici e non facciamo distinzione del tem po e del luogo in cui parlano: quando ci danno un consiglio e più ancora quando manifestano un desiderio, questo sia p er noi un com a n d o” .

V oleva fossero considerati com e nem ici della Chiesa coloro che, con le parole e con gli scritti, offendono l’autorità del Papa e cercano di scem are l’ubbidienza e il rispetto dovuto ai suoi insegnam enti e comandi.

A nche affranto dai disagi, e dagli anni, Egli tutto si rianimava e accendeva quando si trattava del P on tefice Rom ano.

V oleva che la parola del Papa fosse la nostra regola in tutto e p er tutto.

D iceva che avrebbe baciato una p er una le pagine della Storia Ecclesiastica del Salzano, appunto perchè questo storico si m ostrava in essa amante del Papa. Anzi, il nostro Padre ac­

carezzò p er lungo tem po il progetto di scrivere una Storia E c­

clesiastica, della quale fosse centro e pernio il Papato.

La sua vita fu tutta spesa nel servizio, nella difesa, nell’a­

m ore del Papa.

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Giunto al termine della sua m ortale carriera, un giorno ri­

cevendo la visita del Cardinale Alim onda, gli disse: “ Tempi difficili, Eminenza. H o passato tempi difficili! Ma l'autorità del P apa... l’autorità del P ap a!... L'ho detto qui a M ons. Cagliero, che lo dica al Santo Padre, ch e i Salesiani sono p er la difesa dell’autorità del Papa, dovunque lavorino, dovunque si trovino.

Si ricordi di dirlo al Papa, Em inenza ” .

L ’adesione incondizionata, la devozione filiale, l’am ore fer­

vente p er il Papa è uno dei ricordi m aggiorm ente inculcati, in vita e dal letto di m orte, da D. B osco ai suoi figli. Il suo pro­

gram m a era: tutto col Papa, p el Papa, amando il Papa.

3° E' giusto pertanto che noi approfittiam o della ricorrenza del Giubileo Episcopale di S. S. P io X II p er manifestare e prati­

cam ente i sentim enti del nostro attaccam ento e della filiale no­

stra devozione al Vicario di Gesù Cristo.

Quando, il 13 gennaio u.s., ebbi la gioia di essere ricevuto in particolare udienza dal Papa, credetti mio dovere, prima di ogni altra cosa, presentare um ilm ente e devotam ente al suo cu ore paterno da parte dei Salesiani, delle F iglie di Maria Ausiliatrice, dei C ooperatori e Cooperatrici, degli Ex-allievi ed E x-allieve, degli alunni ed alunne, di quanti insomma form ano parte della orm ai num erosa Fam iglia Salesiana, gli om aggi e le felicitazioni per il suo Giubileo.

Il S. Padre, dopo averm i ascoltato con particolare ben evo­

lenza, mi disse: “ L e manifestazioni di giubilo non si addicono alla tristezza dell’epoca in cui viviam o; ma m entre N oi apprez­

ziamo e gradiamo assai i vostri om aggi, vorrem m o esortare la Famiglia Salesiana a m oltiplicare le p regh iere p er im petrare alla povera umanità, così duram ente provata e sconvolta, le bene­

dizioni del perdono e della pace

P rom isi al S. P adre che mi sarei fatto eco d e’ suoi desideri.

P erciò oggi, invitandovi a prendere parte attiva, alle F este Giu­

bilari del Papa, vi raccom ando in primo luogo la preghiera.

Durante il period o dell’anno giubilare sia ricordato con fre­

quenza, particolarm ente ai Confratelli e ai giovani, il desiderio

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del S. P adre: e salga frequente e fervorosa al Cielo la nostra p rece per Lui e p er i bisogni della Chiesa.

La giornata del 13 m aggio poi sia tutto un susseguirsi di suppliche all’Altissim o secon d o l'intenzione del S. Padre. La S. M essa della Comunità verrà applicata per il P apa: e al Papa verranno offerte in quel giorno le Sante Comunioni e le p re­

ghiere tutte dei Confratelli e dei giovani.

Vi sarà l’E sposizione del SS. Sacram ento fino all’ora della B enedizione Eucaristica nel p om erig gio, la quale sarà p rece­

duta da un serm oncino di circostanza.

Inoltre in tutte le Case si prepari un'Accadem ia in onore del S. Padre. Essa potrà aver luogo in un giorno festivo o di va­

canza, prima o dopo il 13 m aggio. R icordate che l’accurata p re­

parazione e la brevità serviranno a far sì che le cose dette restino profondam ente scolpite nelle menti, e nei cuori.

Infine è bene che, a imitazione di quanto fece Don B osco fin dagli inizi della C ongregazione, venga offerto al S. Padre un obolo speciale.

Affinchè abbiate chiare direttive in proposito, vi dirò che la Famiglia Salesiana è autorizzata a presentare il suo obolo pel tramite del R ettor M aggiore. Ciò vi com unico, acciocch é non vi siano duplicati nè avvengano dispersioni di forze.

P erciò si faccia praticam ente così: 7­

1) In ogni nostro Istituto, Oratorio, Collegio, Scuola, Con­

vitto, ecc., procuri il D irettore che tutti gli allievi, interni, esterni, sem i-convittori, oratoriani, offrano il loro obolo per il Giubileo del Papa.

2) L'offerta può anche essere di una sola lira, di cinquanta centesim i o m eno: chi p ossa e voglia dare di più è libero di farlo.

3) I nomi, degli offerenti siano segnali su fogli di centi­

metri ventotto per centim etri ventidue (form ato quadrotta). A l­

l'inizio del prim o foglio sia indicato l'Istituto. L ’O ratorio F e­

stivo annesso a un Istituto abbia i suoi propri fogli con relativa intestazione sul prim o di essi, coi propri nomi e obolo rispettivo.

4) Ogni D irettore, appena com pletate le liste, le spedisca

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con il relativo obolo all’Ispettore, il quale si affretterà a inviare ogni cosa al R e ttor M aggiore.

5) A i D irettori delle Case fuori d’Italia si raccomanda di fare tutto quanto è stato d etto: naturalmente g l’isp ettori con ­ serveranno ogni cosa presso di sè, fino a che albeggino giorni migliori.

Com e vedete, il tempo stringe e perciò vi esorto a fare le cose con la massima sollecitudine.

4° Prima di finire credo farvi cosa gradita rievocando i sentimenti espressi dal nostro Santo F ondatore a Roma, nel 1876, parlando del Santo Padre P io IX, sem pre di ven erata m e­

moria p er la Fam iglia Salesiana.

“ In ogni dubbio, in ogni, pericolo, ricorriam o a Lui com e ad àncora di salvezza, com e ad oracolo infallibile. N è mai alcuno dimentichi che in questo portentoso P on tefice sta il fondam ento, il centro d’ogni verità, la salvezza del m ondo. Chiunque rac­

coglie con Lui, edifica fino al C ielo; chi non edifica con Lui, disperde e distrugge fino all’abisso. Qui m ecum non colligit, dispergit. Se mai in questo m om ento la mia voce p otesse giu n ­ g ere fino a quell’A n gelo C onsolatore: Beatissim o Padre, vorrei dire, ascoltate e gradite la parola di un figlio povero, ma a Voi affezionatissimo. N oi vogliam o assicurarci la via che ci con ­ duca al possedim ento della vera felicità; perciò tutti ci r a c c o ­ gliam o intorno a voi, com e a P adre A m oroso e M aestro Infal­

libile. L e V ostre parole saranno guida ai nostri passi, norma alle nostre azioni. I V o stri pensieri, i Vostri scritti saranno rac­

colti con la massima venerazione, e con viva sollecitudine dif­

fusi nelle nostre famiglie, fra i nostri parenti, e, se fia possibile, per tutto il m ondo. L e V ostre gioie saranno pur quelle dei Vostri figli, e le V ostre pen e e le V ostre spine saranno parim enti con noi divise. E com e torna a gloria del soldato, che in campo di battaglia m uore per il suo Sovrano, così sarà il più bel giorno di nostra vita quando p er Voi, o Beatissim o Padre, potessim o dare sostanza e vita, perchè, m orendo per V oi, abbiam o sicura caparra di m orire p er quel Dio, che corona i m om entanei pali-

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menti della terra con gli eterni godim enti del Cielo".

Figliuoli carissim i: l'uragano che si è scatenato sulla povera umanità m ette a dura prova uomini e istituzioni. E questa l’ ora di tenere fisso lo sguardo sulla Cattedra di P ietro a sostegn o e con forto della nostra speranza. Stringiam oci compatti intorno al Vicario di Gesù Cristo per protestargli che, og gi e sem pre, nelle prospere e nelle avverse vicende, noi sarem o figli devoti del Papa, disposti a dare per Lui e per la F ed e ogni nostra energia, g l’istanti tutti della nostra vita, fin l’ultima stilla del nostro sangue.

S. Giovanni B o sco , dal Cielo, benedica e renda efficaci i propositi dei suoi Figli.

Con particolare paterno affetto benedico tutti e mi professo

sempre vostro aff.m o in G. C.

Sa c. P. R IC A L D O N E

Torino - S. E. I.

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