Provincia di Cagliari – Pag. 28 15 ottobre 2008
PULA.PRESENTATI ALLE AZIENDE I LAVORI COORDINATI DAL CRS4 E DALLE UNIVERSITÀ ISOLANE
Ricercatori sardi in vetrina a Milano
UNO STAND DEL PARCO TECNOLOGICO ALLA FIERA DELL'ELETTRONICA
Ci sono la vigna controllata elettronicamente e gli apparecchi in grado di riprodurre in tre dimensioni il cervello umano per le diagnosi.
PULA Nella Silicon valley della Sardegna, il parco tecnologico di Pula, si producono essenzialmente idee. Progetti ad alta tecnologia da fornire alle imprese. Per esempio una rete di sensori da sistemare in una vigna per calcolare in tempo reale 365 giorni all'anno il grado di umidità di aria e terreno e per ottenere le uve migliori. Oppure un sistema di laser scanner in grado di riprodurre in tre dimensioni uno scavo archeologico, pianta ortogonale compresa. Ancora un computer in grado di gestire tutti gli elettrodomestici e le luci di casa anche a distanza. E un programma in grado di scegliere il tuo palinsesto preferito da trasmettere sul tuo televisore di casa per un'intera settimana. Oppure un apparecchio in grado di riprodurre in tre dimensioni le immagini del cervello, compresi i vasi sanguigni più piccoli, fondamentali per preparare un intervento chirurgico particolarmente delicato.
Sono solo alcuni dei progetti ai quali stanno lavorando i laboratori coordinati da Crs4, Sardegna Ricerche e Università e che rappresentano il parco tecnologico di Pula allo Smau di Milano, la Fiera dell'elettronica. «È l'occasione - spiega Walter Songini, responsabile di marketing e comunicazione per Sardegna ricerche - per illustrare alle aziende di tutto il mondo i lavori di alto profilo tecnologico che stiamo seguendo a Pula».
Si chiama Sardegna District il progetto che ha dato vita a nove laboratori nei quali lavorano settanta ricercatori. Impegnati su più fronti. Il modo più diretto per conoscerli è visitarli. Maurizio Agelli segue la tv collaborativa: «Il network del futuro è quello nel quale ogni utente può essere anche produttore come succede con you tube. Strettamente legato un altro progetto per la creazione di archivi digitali innovativi di testi, musica, video e foto per aziende ed Enti pubblici».
Il Geo web sta creando, insieme alle migliori cantine sociali sarde, le vigne controllate con altissima tecnologia wireless. «Ma anche - interviene Francesco Massidda - una rete elettronica per il coordinamento dei mezzi impegnati nella campagna antincendio».
Direttamente seguito dall'Università di Cagliari il laboratorio dell'intelligenza d'ambiente.
«Siamo impegnati a sviluppare progetti sulla sicurezza - dice il professor Gianluca Marcialis - per esempio grazie a sofisticati apparecchi in grado di confrontare l'immagine catturata da una web cam o da una telecamera con la fotografica registrata in uno
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schedario di un edificio con accesso limitato a poche persone. Il nostro lavoro è anche di protezione contro gli hacker informatici o contro gli spam, incubo per le imprese».
Molto innovativo il settore del tridimensionale, seguito da Enrico Gobetti. Sia in archeologia nella riproduzione di complessi nuragici o romana presenti nel sottosuolo, sia in medicina nella ricostruzione virtuale di organi esaminati con Tac. Open medie center si occupa di realizzare l'utopia degli anni Sessanta: una casa assolutamente automatizzata e gestita dai computer, anche a distanza. Sarà una delle attrazioni dello Smau. Il professor Massimo Vanzi invece è impegnato a realizzare un collegamento tra i cinque più grandi microscopi elettronici del mondo sparsi in tutte le parti del mondo, no via satellite, come avveniva in passato con costi altissimi, ma via Internet e gratis.
«I laboratori tecnologici, insieme a quelli di biomedicina e sulle energie rinnovabili - spiegano il presidente e il direttore di Sardegna ricerche, Giuliano Murgia e Francesco Marcheschi - sono finanziati dalla Regione perché sono parte integranti del piano per lo sviluppo tecnologico a sostegno di territorio e imprese».
Paolo Carta
