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Q I medici hanno bisogno di una maggiore dignità digitale

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Academic year: 2022

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p r o f e s s i o n e

8 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 6 - settembre 2018

Q

uanto accaduto di recente a Treviso, dove un pazien- te si è visto rifiutare la sti- pula di un’assicurazione sulla vita perché la compagnia era a cono- scenza dei suoi problemi di salute, ha riportato alla ribalta un proble- ma mai sopito, inerente al rischio sicurezza relativo alla condivisione dei dati sanitari dei pazienti, in par- ticolare quelli relativi al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). La Re- gione Veneto è ancora in fase di implementazione del FSE, ma i nu- meri di adesione e di utilizzo sono in continua crescita. “È positiva questa disposizione dei medici ve- neti verso le novità telematiche - sottolinea a M.D. Medicinae Doc- tor Francesco del Zotti, medico di famiglia di Verona e membro del gruppo di lavoro FNOMCeO sull’In- formation Communication Techno- logy - ma ci sono dei rischi per gli stessi Mmg e per i cittadini che è bene non sottovalutare”. Del Zotti tiene a precisare che in merito al trattamento e alla condivisione dei dati sanitari, il rischio sicurezza sa- rà sempre presente, per questo le procedure di attivazione del FSE possono fare la differenza.

Ricordiamo che l’attivazione del FSE da parte dei cittadini può avve- nire secondo diverse modalità in quanto ogni regione o provincia au-

tonoma può prevedere autonoma- mente una o più procedure di atti- vazione. In Veneto la sperimentazio- ne prevede l’adesione dei medici di famiglia volontaria al progetto FSEr.

þ FSE ed eterogeneità

delle procedure d’attivazione

“In altre Regioni - spiega Del Zotti - sono state attivate procedure in cui il cittadino è al centro della de- cisione di aderire o meno e come al FSE. In Veneto invece, in base a direttive e accordi fatti con i Mmg, sono quest’ultimi ad attivare il FSE, previo consenso del paziente. In qualche modo è come se i Mmg si sostituissero ai pazienti. Non entro nel merito dei rischi che questa procedura può rappresentare per noi medici, ma penso che non sia appropriato su queste tematiche un paternalismo facilitante, che semplifichi la via al cittadino e con- tinui a porlo quale oggetto e non soggetto dell’assistenza sanitaria.

Questa modalità di fatto è in con- traddizione con le finalità stesse del Fascicolo Sanitario Elettronico e con quanto contemplato dal GDPR che fa del cittadino un ele- mento centrale”.

“Serve una tecnologia più avanzata - precisa Del Zotti - capace di coniu- gare centralità attiva del paziente e

massima sicurezza. È più difficile, mi rendo conto, ma il cambiamento è epocale e prenderci del tempo per avere più energie e tecnologia di qualità e più democrazia è impor- tante. I rischi sulla sicurezza del trat- tamento dei dati sanitari ci saranno sempre ed è per questo che diven- ta fondamentale una valutazione personale dei cittadini dei vantaggi e degli svantaggi del mettere in co- mune i propri dati. Quanto alla cen- tralità del medico io ancora aspetto che in Veneto a tutti noi, iniziando dai giovani medici, sia fornita un’i- dentità e una firma digitale seria co- sa che in altre Regioni, come la Lombardia e la Puglia è già attiva.

Ciò darebbe ai medici una maggio- re dignità digitale e impedirebbe i tanti problemi che abbiamo ogni volta che abbiamo bisogno di un sostituto. La telematica sanitaria è il nostro futuro, abbiamo bisogno di una tecnologia avanzata per un rea- le empowerment dei cittadini e dei professionisti”.

“Non c’è certezza sulla sicurezza della condivisione dei dati sanitari e i medici hanno bisogno di una maggiore dignità digitale”. Ad affermarlo è Francesco Del Zotti, medico di famiglia di Verona

e membro del gruppo di lavoro FNOMCeO sull’Information Communication Technology

I medici hanno bisogno

di una maggiore dignità digitale

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Attraverso il

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presenteQR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone il commento di Francesco del Zotti

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