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Dott.ssa Donadio: Quali vantaggi assistenziali ha la donna che si rivolge a una Breast Unit?

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Academic year: 2022

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Dott.ssa Donadio: Quali vantaggi assistenziali ha la donna che si rivolge a una Breast Unit?

La Breast Unit (Unità di Senologia) è un'Unità Operativa dedicata alla patologia mammaria, in grado di offrire alla donna a cui viene fatta diagnosi di tumore alla mammella un'assistenza completa e avanzata, grazie a un èquipe multidisciplinare di specialisti con competenze differenti che si trova in un’unica struttura. Il nucleo principale della Breast Unit è rappresentato da chirurghi senologi, oncologi medici e personale infermieristico dedicato. Questi lavorano quotidianamente con gli altri specialisti (anatomopatologi, radiologi, radioterapisti, psicooncologi, dietologi, fisiatri e chirughi plastici) ed insieme garantiscono, in termini di conoscenze scientifiche aggiornate e di apparecchiature disponibili, la cura della neoplasia mammaria in tutti i suoi aspetti. Tale organizzazione consente ai medici di impostare il piano di cura completo, efficiente (abbattendo le liste d'attesa) e personalizzato per ogni donna: dalla chemioterapia all’intervento chirurgico curativo, alla chirurgia ricostruttiva, alla radioterapia, ai controlli dopo la cura. Infatti prendersi cura di una donna affetta da carcinoma della mammella significa definire dal primo momento un percorso integrato fra le varie discipline coinvolte nella diagnosi e nel trattamento, caratterizzato dalla centralità della persona piuttosto che del malato: un percorso multidisciplinare volto al miglioramento del processo diagnostico terapeutico e alla cura della persona nella sua globalità.

Evidenze scientifiche internazionali indicano come nell'ambito della Breast Unit,venga offerta alla donna una elevata qualità dell'assistenza clinica che si traduce in un beneficio in termini di qualità di vita e sopravvivenza a 5 anni.

Dott.ssa Stanizzo: com'è nata l'idea di dedicare questo convegno alla comunicazione in Oncologia?

Questo convegno è nato dal bisogno delle figure professionali della Breast Unit di approfondire una tematica comune e trasversale a tutti gli “attori” dell'Unità di Senologia: quella della comunicazione. Non possiamo non comunicare: anche in silenzio, attraverso il nostro corpo, ci esprimiamo. Comunichiamo con i nostri pazienti, con i loro famigliari, che sono una parte attiva del percorso di cura e con i colleghi. Il modo in cui lo facciamo ha un importante impatto emotivo sulla paziente e su chi le sta vicino.

Dott.ssa Stanizzo: in che modo i curanti possono migliorare il loro modo di comunicare?

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La comunicazione della diagnosi e le successive comunicazioni con il paziente sono influenzate da elementi multifattoriali che si calano nel contesto bio-psico-sociale, tanto del paziente quanto del curante. All'interno del colloquio, lo specialista deve darsi il tempo per raccogliere informazioni sulla persona e sul contesto nel quale essa è inserita: può così selezionare che cosa dire al paziente e quando dirlo. Bisogna inoltre calibrare il proprio linguaggio su quello della persona che si ha di fronte e verificare che cosa abbia compreso, lasciando spazio alle sue domande. Gli specialisti che lavorano in Oncologia sono anche chiamati a prendersi cura di loro stessi, perché nella relazione con il paziente sono strumenti di cura. Nella Breast Unit delle Molinette si tengono incontri sistematici di supervisione alle figure assistenziali, coordinati dalla psiconcologa, durante i quali si discutono le situazioni cliniche problematiche. Questo, oltre a prevenire il burn – out, è un modo per “allenarsi” nella comunicazione fra diversi professionisti che, pur mantenendo la loro specificità, possono parlare un linguaggio comune, e per riprendere alcune dinamiche comunicative che si sperimentano con il paziente e i suoi famigliari.

Dott.ssa Stanizzo: il sostegno psicologico è necessario in tutti i tipi di carcinoma mammario?

Qualunque tipo di tumore suscita un cambiamento nella vita della persona: a partire dal suo corpo, alle relazioni sociali, ai suoi progetti. La donna che si ammala può pertanto sperimentare emozioni quali paura, ansia e angoscia non sempre proporzionate alla gravità della malattia, quanto piuttosto legate alla sua personalità e a fattori biologici e psicosociali. Per questo motivo l’aiuto psicologico viene fornito non solo in tutti i tipi di carcinoma, ma dovrebbe essere garantito in ogni fase della malattia, sia come sostegno psicoeducazionale nelle fasi di screening e prevenzione, sia come accoglienza psicologica durante le ospedalizzazioni o come trattamento psicoterapeutico quando si ritenga necessario un percorso più strutturato nel tempo (malattia o follow up).

 

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