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Costi standard sanità: non sia scusa per ulteriori tagli, proteggere regioni più povere. Standard grossolani inadatti alla sanità

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Academic year: 2022

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Costi standard sanità: non sia scusa per ulteriori tagli, proteggere regioni più povere.

Standard grossolani inadatti alla sanità

Il confronto tra Governo e Regioni sui costi standard in sanità non deve diventare la scusa per nuovi tagli e nemmeno per introdurre strumenti grossolani inadatti ad un settore delicatissimo come quello dei servizi che devono garantire la salute e curare le persone.

Bisogna fissare alcune condizioni nel fissare gli standard:

o escludere nuovi tagli (risparmi restano nel SSN);

o guardare non solo i bilanci ma soprattutto la qualità dell’assistenza;

o considerare, oltre alle variabili demografiche (es.

incidenza popolazione anziana), gli svantaggi di alcune regioni dovuti alle condizioni economico – sociali;

o proteggere servizi e prestazioni socio-sanitarie nelle aree più fragili (es. non autosufficienza, handicap, salute mentale, dipendenze, materno-infantile, ecc) con budget garantiti.

Non vorremmo che dopo il decreto “taglia prestazioni” si aggiungesse quello sui “tagli standard” .

Vedi anche:

comunicato Vera Lamonica segretaria nazionale Cgil per approfondire: Cgil sui costi standard

Stefano Cecconi

Responsabile Politiche della Salute,

Non Autosufficienza, Terzo Settore, Dipendenze (co-Osservatorio Contrattazione Sociale) Corso d'Italia, 25 - 00198 ROMA 0684761

s.cecconi@cgil.it

http://www.cgil.it/Aree/Welfare.aspx

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